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Roberto
29 giugno 2005 0:00
Giuseppe P.
ripeto, io non penso che la certezza faccia parte di questo mondo, ma anche di questo non posso esserne certo, nel mondo tutto è relativo, se ti dico che giro a destra ne sono certo, non è una possibilità, anche se in realtà rispetto ad altri riferimenti posso aver girato in alto o a sinistra, ma non è questo il punto.
Io sono il riferimento per me stesso e per le mie certezze, l'importante è sapere che non sono la verità assoluta, nessuno è in possesso della verità, dire "credo che non esista alcun dio" non vuol dire "la verità assoluta è che non esista alcun dio", ma non vuol dire neppure "è possibile che non esista alcun dio", quest'ultima affermazione non rientra nel mio carattere, io analizzo un problema per arrivare a delle conclusioni, per farmi delle opinioni; a volte capita che non sappia decidere e resti confuso, è normale che in alcuni casi io possa essere possibilista, per esempio nel caso di popoli extraterrestri non posso negarne l'esistenza, perchè la ritengo una cosa razionalmente e fisicamente possibile, ma al tempo stesso non posso dire che "credo che esistano popoli extraterrestri".
Quindi ci sono cose per cui anch'io sono possibilista, ma non per partito preso, il mio scopo finale è sempre quello di farmi delle opinioni personali che saranno poi i miei "credo", l'importante è essere sempre aperti al confronto, recepire nuove informazioni e magari cambiare opinione, se pensassi che quello in cui credo sia la verità assoluta, questo non sarebbe possibile.
Dino
28 giugno 2005 0:00
Veda, signora Poretti, io volevo limitarmi a un "j'accuse" relativo a un modo di fare informazione che non condivido (anche suo per quanto riguarda l'editoriale); lei invece vuole trascinarmi in questioni etico, filosofico-religiose. Accipicchia, una virata da capogiro.
Credo tuttavia che meriti una risposta almeno per il fatto di essersi messa in discussione rispondendomi a sua volta.
Ci provo perché sono temi che mi interessano, anche se non ritengo di essere un esperto di religione cattolica; tuttavia il mio rispetto è profondo per ogni religione.
Comparare il comportamento squallido di alcuni nostri politici, che "predicano bene e razzolano malissimo", alla cultura cattolica apostolica romana mi sembra non solo azzardato ma completamente fuori bersaglio. Sbaglia, le assicuro, quando afferma che la responsabilità degli eventi non è del singolo: lo è eccome. E' proprio della dottrina cristiana il "libero arbitrio", grazie al quale è il singolo a decidere se accettare o meno la presenza di Dio nella sua vita e a comportarsi di conseguenza; questa cosa non è invece così presente in altre confessioni religiose. Il "libero arbitrio" rende gli uomini "più uomini" e meno marionette nelle mani di un dio. Non è poco.
Il fatto poi che esista la possibilità del pentimento, rende Dio come un padre, disponibile al perdono. Questo ovviamente non significa deresponsabilizzare il singolo; infatti, è infantile il pensiero "posso fare qualsiasi cosa, tanto poi sarò perdonato": la confessione prevede che ci sia un reale pentimento (questione tuttavia molto intima che nessuno potrà mai sondare, com'è giusto che sia).
Mi domando: perché ne parla come se fosse una cosa negativa? Il perdono è una delle qualità umane, non solo religiosa, di più alto valore etico e sociale. Senza il perdono, la vendetta avrebbe il sopravvento e le faide sarebbero all'ordine del giorno.
E' tutto questo che ha fatto dire a Ghandi "potrei anche convertirmi al cristianesimo se non ci fossero i cristiani", cioè a dire che riteneva pregevoli i principi del cristianesimo, ma criticava i cristiani per la loro condotta e infedeltà (forse conosceva alcuni nostri politici...).
Che piaccia o meno, questo affema il cristianesimo.

P.S.
Concordo, fino a un certo punto: il credente in realtà non ha bisogno, non deve e non vuole dimostrare l'esistenza di Dio (altrimenti la sua non si chiamerebbe "fede"); è l'ateo che vuole fare il contrario.
Le ricordo che è per questo che è stata "creata" la figura dell'agnostico, tipica di molti scienziati e filosofi che, non potendo dimostrare né una cosa né l'altra, si limitano a stare a metà strada a guardare...
Giuseppe P.
28 giugno 2005 0:00
Una nota per i turpiloqui: i propri ragionamenti, possono anche essere espressi in maniera colorita... ma evitiamo scadimenti improvvisi.

Credo che sia trementadamente vero quello che dice Donatella "Credo che il peso piu' preponderante su quel 75% di astensionismo l'abbia avuto l'indifferenza, sommata a sfiducia cronica nel sistema politico italiano." e "...in cui gli indifferenti al voto, o quelli che rivendicano la scelta del non voto come opzione democraticamente corretta e legittima (e chi lo contesta?) si sono resi complici. Delle volte, inconsapevoli."
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Caro Roberto,
hai colto bene quello che volevo dire, l'incertezza è quella che io difendo, non la certezza di dio o la certezza della sua non esistenza (ripeto l'ateo è certo come il fedele, tanto che la non esistenza diventa dogma, al pari del dogma mariano).

Cambia la prospettiva. E' solo un problema di prospettiva, Roberto.
E' importante dire "le religioni POTREBBERO essere invenzioni umane..." a scopo di potere sugli uomini (lo sciamano, il papa, il pastore che arringa quello che devi fare o non fare)... l'importante è che nella tua analisi tu ponga un bel "?".

Tutto qui, se inizi ad avere certezze, diventi dogmatico e prendi la stessa malattia che presumi di combattere :-)

Abbraccio.
Donatella Poretti
28 giugno 2005 0:00
Su una cosa concordo, sul fatto che tra il comportamento pratico e le prediche moralizzatrici della politica c'e' un abisso. Purtroppo la cosa non mi consola perche' a ben guardare i comportamenti degli stessi politici poi c'e' un tentativo moralizzatrice per i comportamenti altrui. Come dire abbiamo dei libertini che si improvvisano predicatori della domenica. Il problema e' il passaggio successivo la traduzione in norma legislativa della predica. L'io non lo farei -a parole, perche' nei fatti lo faccio lo stesso- diventa tu non lo devi fare.
Vuole un esempio? Il testo di legge sul divorzio breve e' stato eclatante. Mentre si fa un gran parlare della famiglia come istituzione su cui si deve basare la nostra societa' e mentre tutti i leader del centro destra sono o divorziati o sposati con persone divorziate, gli stessi hanno deciso di non abbreviare i tempi e di non semplificare le pratiche di divorzio. Tradotto in pratica continuera' ad essere una pratica lunga e costosa che non sara' altro che doppiamente gravosa per le persone con meno disponibilita' economica. In caso entrambi i coniugi siano consenzienti potrebbe essere definito solo come supplizio punitivo di stampo moralistico.
E questo scarto tra il fare la morale agli altri su come si devono comportare e poi fare altro nella propria vita e' per certi versi un marchio della cultura cattolica apostolica romana, dove la confessione e il pentimento cancellano qualsiasi peccato venga commesso. Dove la responsabilita' degli eventi non e' del singolo ma della mano divina, nel bene e nel male.

Ps
C'e' una similitudine evidente tra l'ateo e il credente in Dio, entrambi hanno una certezza e una Verita' da dimostrare che sia una volta l'esistenza di Dio, un'altra volta la sua non esistenza.

Dino
28 giugno 2005 0:00
Gentile signora Poretti,
mi creda, dialogare su basi di rispetto delle posizioni anche diverse dalle proprie è un sollievo. E nonostante non condivida quello che ha scritto, la ringrazio per i toni pacati.

Prima di tutto mi lasci sottolineare una cosa: ha letto ciò che hanno scritto alcuni di quelli che in questo forum condividono le sue posizioni? Come può asserire allora "credo che nessuno abbia il buon senso di affermare, che tutti quelli che non sono andati a votare abbiano seguito le indicazioni dell'accoppiata Ruini-Ratzinger"? Qualcuno c'è...

Le posizioni delle confessioni religiose a cui lei fa riferimento non si basano su presupposti scientifici ma sul proprio rispettabilissimo credo.
Ritengo che l'errore stia proprio in questo: aver voluto trasformare a tutti i costi (a volte per comodo: è questo che ritengo uso scorretto dei mezzi informativi) un problema laicissimo, etico e scientifico, in uno scontro tra religioni e posizioni laiciste.
Per me e per molti altri (ribadisco: credenti, atei, agnostici...) non è così: anche per i miei studi, ritengo che l'embrione sia un essere umano a tutti gli effetti, e non tanto perché lo afferma la Chiesa Cattolica. Mi dica, cosa dovremmo fare allora io e gli altri? Lasciare che venga usato, anche per scopi indubbiamente nobili come la (tutta da dimostrare) guarigione di svariate malattie? O, per coerenza, dovremmo difenderlo al pari di qualsiasi altra vita umana?
Spero di non sentirmi dire che dovrei mettere a tacere la mia coscienza, per tutta la vita...
E' ovvio che mi indigna, pertanto, leggere che l'Italia non è autonoma nelle decisioni.
Affermare poi che la maggior parte del 75% dei non votanti si sia astenuto per indifferenza è una sua illazione non dimostrabile, ma sicuramente utile per avvalorare la sua tesi di fondo.
Le ho scritto personalmente che in altre occasioni (divorzio e aborto) gli Italiani non si sono espressi come la Chiesa aveva indicato: perché adesso dichiara che vi è una deriva teocratica dello Stato con la complicità dei non votanti? Bisogna votare sempre a senso unico (quello dei radicali)?
Osservando il comportamento degli italiani di oggi (compreso il primo ministro), mi pare che questa deriva sia molto lontana...
Non condivido nemmeno quello che afferma a proposito delle istituzioni (anche questo gliel'ho già scritto personalmente).
Concludo. Non credo che etichettando le scelte (o non scelte), in modo un po' fazioso, si raggiunga lo scopo di fare chiarezza, ma si aggiunge confusione alla confusione.
A meno che non sia proprio questo lo scopo...
Roberto
28 giugno 2005 0:00
Giuseppe P,
generalmente sei molto pacato e piacevole nei tuoi interventi, ma leggo per la seconda volta un profondo astio, oltre che per i cattolici, anche per gli atei. Li metti sullo stesso piano come se credere sia uguale a non credere, non mi è molto chiara questa cosa.
Se io ora ti dicessi che credo in un dio malvagio che verrà sulla terra tra 2500 anni e ucciderà tutti i buoni di cuore, come di dichiareresti a tal proposito? Agnostico? Io non so se sono ateo o meno, so solo che non mi sento di dire non lo so di fronte a quello che sento istintivamente, ossia che faccio parte di un mondo dove ci sono diverse forme di vita ed io sono una di quelle, non posso affermare di essere certo che nessun dio esista, ma non possiamo nemmeno essere certi di esistere noi stessi(vedi ad esempio matrix, il film), la certezza credo che non possa far parte della nostra vita, comunque posso sicuramente e ragionevolmente affermare che per quanto mi riguarda le religioni sono tutte invenzioni umane, se questo ai tuoi occhi mi mette sullo stesso piano di un cattolico, resto comunque molto perplesso.
Ciao.
Dino
28 giugno 2005 0:00
Perché vuole a tutti i costi dimostrare di essere una persona volgare? Non è un gran merito di cui vantarsi, mi creda. Ribadisco, è facile e comodo usare il turpiloquio quando non si ha molto da dire.
Tutte le cose di cui mi accusa si addicono purtroppo a lei: è lei che si crea i mulini a vento contro cui sfogare il suo malumore. Forse non se ne è reso conto, ma è stato lei ad attaccare a testa bassa come un montone. Mi dia retta: esprima opinioni serene e rispettose e non insulti e risulterà più credibile.

Vedo che se da una parte si è rimangiato gran parte delle cose dette, dall'altra continua a dimostrare la sua incapacità di leggere. Ho scritto "la maggioranza degli italiani si è espressa diversamente", non ho parlato di vittoria. Ma forse lei ha lo spirito da "ultras" e non riesce a coglierne la differenza. Gliela spiego: non votare per menefreghismo o non votare per convinzione sono comunque espressioni del proprio pensiero, debole, forte, condivisibile o meno. E' lecito affermarlo?
Cosa le fa credere che io condivida la posizione dei menefreghisti? Ma lei forse sa anche leggere nel pensiero...
Ribadisco: sono gli embrioni ad aver vinto (almeno per ora...) e tutti quelli del fronte del sì, purtroppo per lei, no. E' questo ciò che penso, se proprio vuole che glielo ripeta e che la fa arrabbiare tanto.
A me non interessa minimamente se lei sia d'accordo con D'Alema o Pannella o altri (il suo pensiero "forte" sarà sicuramente di più alto livello), ma loro si sono espressi in passato come gli astensionisti di oggi. Le ho chiesto: anche loro quindi si sono dilettati nel lancio della suia materia preferita quando hanno esultato per il "non raggiungimento" del quorum? E' proprio questo che mi fa pensare alla sua propensione al pensiero unico: il suo.

E lasci stare le lezioni di stile che non le si addicono; e se proprio lo desidera, continui a usare il suo più consono turpiloquio escrementizio.
Donatella Poretti
28 giugno 2005 0:00
Chiarimento per il signor Dino
Giacche' leggo che c'e' una cosa che proprio non le va giu' ed e' la mia affermazione dell'Italia come sede distaccata del Vaticano, ci tengo a precisarla, visto che evidentemente non ero stata troppo chiara.
Io non credo, e credo che nessuno abbia il buon senso di affermare, che tutti quelli che non sono andati a votare abbiano seguito le indicazioni dell'accoppiata Ruini-Ratzinger. Credo che il peso piu' preponderante su quel 75% di astensionismo l'abbia avuto l'indifferenza, sommata a sfiducia cronica nel sistema politico italiano.
Il problema e' delle istituzioni italiane, cioe' di uno Stato laico, che hanno ceduto in maniera davvero disdicevole rispetto ai richiami di una sola morale e di una sola chiesa avvalorando la tesi che quella morale diveniva l'unica ad avere dignita', il resto era solo quel terribile "relativismo" lanciato dal soglio pontificio. Italia come Stato e come istituzioni sede distaccata del Vaticano. Ricordo che esistono anche altre religioni praticate e professate in Italia, solo gli addetti ai lavori potevano sapere degli appelli per il voto e per il si' della comunita' ebraica o musulmana (tranne che per l'eterologa), nelle televisioni -di Stato- preti e vescovi scorrazzano invece a dettare la morale unica e a spacciare come verita', non teologica, ma scientifica quella dell'embrione come persona.
Una deriva da Stato teocratico, a mio modestissimo parere, molto pericolosa, in cui gli indifferenti al voto, o quelli che rivendicano la scelta del non voto come opzione democraticamente corretta e legittima (e chi lo contesta?) si sono resi complici. Delle volte, inconsapevoli.
Vincenzo l'altro
28 giugno 2005 0:00
per Dino,
confermi di essere un lanciatore di merda: estrapoli, manometti, cambi a tuo uso e consumo e attacchi. Facile vivere in questo modo, quando ti crei ad hoc gli avversari, modellandoli come piu' ti torna, in modo che sai bene dove colpire.
Io ti ho solo detto che hai letteralmente inventato una maggioranza vincente a questi referendum, e maggioranza non c'e' stata; l'unica cosa certa e' la sconfitta di chi chiedeva di votare SI', il resto e' indifferenza... che e' quella che ha vinto.
E cavalcare questo, non ti sembra lanciare merda? Non ti piacera' la parola, ma siccome rende bene il concetto, la uso ancora.
Una lezione di stile. Qui il pensiero democratico non c'entra. E la parola "democratico" e' tirata a sproposito. Qui e' il confronto di idee, che per esser tali non hanno bisogno di ripetersi ad ogni pie' sospinto che sono democratiche: sono solo idee di ognuno.
Inoltre, non mettere tutti nel mucchio. Se ci sono delle frasi di qualcuno che ti hanno colpito, non credere che si addicano anche ad altri. Il mondo non e' solo fatto di capi e di sudditi, perche' ci sono anche gli individui: leggi e contestualizza, non massificare.
Dino
28 giugno 2005 0:00
Mi scusi signor Vincenzo, ma conosce la differenza tra turpiloquio e corretto e democratico scambio di idee?
Io ho citato fatti, lei viceversa non solo si dimostra volgare (tipico di chi sa poco argomentare) ma, senza minimamente conoscermi (ripeto: potrei essere credente o ateo o agnostico), mi fa parlare di paradisi, inferni, spiritualismo e quant'altro: da dove ha evinto queste cose? E chi le ha detto che io non ho votato (di certo non "sì")?
Temo che sia lei ad avere il pensiero offuscato, forse dal fatto che le cose non sono andate come si aspettava o che più banalmente non sappia leggere.

Io non avrò titoli, come afferma lei che a quanto pare "mi conosce bene", ma lei e la signora Poretti questi titoli dove li avete conquistati? A giudicare dal suo modo di esprimersi, più che di titoli bisognerebbe parlare di totale mancanza di senso democratico e una grande dose di astio represso.
"Se un referendum è sbagliato... far mancare il quorum" o "l'astensione è come l'obiezione di coscienza" non sono frasi mie ma di radicali e diessini; mi dica, allora: anche loro si sono cimentati nel suo nuovo sport escrementizio e non hanno titoli per parlare?

Il mio sarà un pensiero debole, ma assolutamente democratico: che ciascuno pensi ciò che vuole, ma si eviti di usare lo scorretto strumento della menzogna. Il suo lo ritiene evidentemente un pensiero forte, ma degno della fattoria degli animali di Orwell dove tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri...

Io non ritengo di aver vinto (forse lei ha scambiato il referendum per una partita di calcio e allora si limiti a quelle), ma oggettivamente il fronte dei sì ha fallito: vuole essere l'unico a negare i fatti?
Mi dica, sono libero di pensare che l'embrione sia un essere vivente (i miei studi mi danno qualche titolo per asserirlo...) come anche innumerevoli studiosi e luminari affermano? Allora, conseguentemente, mi lasci dire una cosa che sicuramente la disturberà tanto e la porterà a nuovo turpiloquio: in tutta questa storia sono loro ad aver vinto, gli embrioni; e se gli embrioni fossero davvero esseri umani (ho invocato almeno il ragionevole dubbio nella mia lettera, la rilegga), allora non sarei io ad avere la "logica di un assassino".

La prossima volta che bisognerà votare, caro signor Vincenzo, mi scriva: la leggerò con attenzione e curiosità, ma lasci stare i problemi intestinali, la prego...

Un'ultima cosa: lei conosce personalmente il signor Mingroni? Io no, ma ritengo che sarebbe stato molto più rispettoso evitare di "usarlo" per dare più peso alle sue affermazioni.
Vincenzo l'altro
28 giugno 2005 0:00
per Dino
sei un lanciatore di merda con argomentazioni di merda. Spero solo che tu non abbia la consapevolezza di cio' che dici ma sia solo ofuscato dalla tua ideologia (non di merda, questa).
Pensiero debole, falso, doppio, languido, lascivo, nonche' autoritario, che ti fa disegnare una realta' che e' solo quello che tu vorresti, coi tuoi paradisi e i tuoi inferni, che non ti portano neanche al rispetto di chi, per colpa del tuo pensiero, stai facendo soffrire e lentamente ammazzando piu' di quanto il tempo gia' non faccia (alla faccia del tuo spiritualismo), come Severino Mingroni.
Se hai dignita', quella del tuo credo -non te ne potrei chiedere altra- vergognati di cio' che argomenti.
Uno che dice "solo perché una maggioranza devastante si è espressa diversamente da come la Poretti avrebbe voluto,"... non e' questo lanciare merda con argomenti di merda? Ma quale maggioranza che si e' espressa, dove, come, con quali strumenti? Stai solo cavalcando l'indifferenza, di cui hai olezzo, senza che ti sia chiesto e senza titoli, di essere alfiere.
E l'indifferenza ammazza anche te, ma da cattolico romano credi il contrario: cio' che conta e' il potere, non la spiritualita'; cio' che conta e' vincere (anche facendo finta di avere vinto) non con-vincere.
Sostanzialmente, hai la stessa logica di un assassino.
Giuseppe P.
28 giugno 2005 0:00
Mi sono basato su quello che hai detto.
Hai detto tu "per la quale non mi sono nemmeno avvalso del parere del Vaticano (essendo ateo, me ne frego delle loro idee cattoliche)"

Quindi il fatto di dire che sei un assolutista in quanto ateo corrisponde al vero. (L'ateo è certo in modo assoluto della non esistenza di dio, come il contrario per il fedele). Non ci conosciamo, puoi aver mentito, in tal caso allora non saresti un "assolutista".

Poi la cavolata dello salire sul tavolo e sbattere contro la lampadina: non mi illudevo certo che tu cogliessi la metafora, anzi dimostra ancora di più quello che volevo dire.

"I fatti non si giustificano con la data, e niente dice che la ragione stia dalla parte tua (anzi, i cittadini hanno detto il contrario)."

Il problema vero, forse non mi sono spiegato, è che la verità non è data e nessuno puo essere il suo portavoce.
I cittadini non stanno neanche dalla parte tua, visto che variegati erano i motivi che hanno spinto la gente a non andare a votare.
Frasi come "avete perso", ma che hai vinto scusa?

"Anzi, dici che il tuo voto vale più del mio.... in confronto Hitler era democratico! Io ho deciso di non andare a votare e la mia scelta DEVE essere interpretata come dignitosa tanto quanto la tua."

Delirio puro, essere accusato di "assolutismo" quando ho fatto un discorso talmente "relativo". Hai giocherellato con le mie frasi. Io ho detto:
"E il loro "non lo so" vale piu, lo ammetto, del mio "si" forse stolto, ma anche del vostro "non vado a votare perche voto no"."

Come vedi, mi sono messo in discussione anche io, ponendo il "forse" della possibilità.

Perche hai stravolto la mia frase? Per fortuna che i post restano scritti.

Visto che si trattava di valori morali, tu non ti puoi PERMETTERE, sottolineo PERMETTERE di dirmi che poiche la "maggioranza" NON SI E' ESPPRESSA, io ora in automatico devo fare il meo culpa e pensarla come la maggioranza e dire magari che ho sbagliato a votare.
I miei valori morali, degni al pari di quelli tuoi, non possono essere cambiati dal volere di maggioranza (volere espresso in modo equivoco).
Proprio perche parliamo di morale, e non della costruzione di una centrale nucleare.

Il tuo errore è scambiare il non andare a votare del 75% degli italiani, come la vittoria dei NO, quando la cosa non è cosi automatica.

La realtà è l'annullamento del referendum, non la sua perdita.
E' la sconfitta dei promotori, non dei SI.
E io non ero uno dei promotori. Ergo io non ho perso un bel niente caro Alex.

Continuerò a pensare che il divieto all'eterologa è un divieto morale benpesante, che nega la presenza di altre idee, che è un assoluto.

Ma se in italia c'è un papa che dice che allo stato si può disubbidire, senza che ci sia lo sdegno del mondo politico... allora impiegherò le mie energie per opporre le mie idee.
Dino
28 giugno 2005 0:00
Signor Giuseppe P.,
innanzitutto, da quali mie espressioni ha evinto che il mio "monarca" sia il Papa? Forse sono ateo, forse credente (e papista convinto) o forse ancora agnostico: conta qualcosa?
Che io e altri siamo stati per il no o l'astensione le dà il diritto di fare affermazioni offensive? ("E voi orbi. Oppure fate finta di essere orbi, magari per prendere la pensione a sbafo").

La mia "indignazione", come la chiama (forse giustamente) lei, nasce dal fatto che come italiano mi sento offeso dalla falsa e "squinternata" affermazione che l'Italia sia la sede staccata del Vaticano; e questo solo perché i sì hanno straperso. Ci vuole dignità.
Approverebbe affermazioni del tipo "Giuseppe e tutti gli altri che hanno votato sì sono marionette senza cervello nelle mani dei Radicali" o "il 25% degli Italiani si è fatta abbindolare da un manipolo di referendari"? Temo di no.

Poi, si straccia le vesti perché nel catechismo della Chiesa si parla di obiezione di coscienza, accettata in tutto il mondo civile. Ma si è mai così scandalizzato quando i radicali hanno parlato di liberalizzazione della droga e, rischiando l'incriminazione, hanno distribuito marijuana alla gente? Andavano o no contro la legge (come in altri casi) perché credevano e credono in ciò che pensano e fanno?
Se una legge è sbagliata per la maggioranza, va cambiata: non è forse questo che volevano fare i referendari? Perché si scandalizza, allora?
Siamo (ancora) in uno stato democratico: tutti, credenti compresi, possono e devono esprimersi.
Caro Giuseppe, lei arriva addirittura a citare gli Atti: non le vanno bene neppure quelli? Per caso vuole chiudere la bocca anche a san Luca? Forse è un po' tardi per farlo...
Mi sembra di aver capito che non le piacciono il catechismo e la Bibbia; segua allora il mio consiglio: li lasci perdere e si legga altri libri più interessanti e segua se stesso o qualcun altro se non le piace il Pontefice (ma che le avrà mai fatto, mi domando: le ha forse scritto di obbedirgli prontamente oltre che di leggere il Catechismo?); lasci però agli altri la libertà di fare le proprie scelte.
Così come ai Radicali di seguire Pannella, Capezzone, Cappato, Coscione; ai leghisti Bossi&C... e i loro rispettivi "vangeli".
Dino
27 giugno 2005 0:00
Non era mia intenzione ritornare nuovamente sull'esito del referendum o riscatenare discorsi pro o contro l'uso degli embrioni, era invece mio intendimento mettere in risalto (opinione strettamente personale) come non si debba fare informazione. E' certamente lecito esprimere opinioni personali, ma parlare, ad esempio, dell'Italia come appendice del Vaticano solo perché una maggioranza devastante si è espressa diversamente da come la Poretti avrebbe voluto, da una parte è una falsità mostruosa (che richiama oscuri complotti da film scadente), dall'altra offende il 75% degli italiani (escludiamo pure l'astensionismo fisiologico), atei, agnostici e credenti che hanno scelto democraticamente, liberamente e coerentemente col loro pensiero - e non quello di altri: nessuno ha il diritto di affermare il contrario, altrimenti lo dimostri! - di non votare.
Se usassi lo stesso sistema, dovrei affermare che solo le trame, le frottole e gli imbonimenti dei radicali - poco abili in verità - hanno portato il 25% degli italiani a votare, altrimenti non sarebbe andato nessuno... Sarei però preso, se non altro, per imbecille.

L'astio e la depressione post-referendum non possono diventare informazione e di certo non dovrebbero portare alla menzogna.

Signor Severino, pur dispiacendomi per i suoi problemi, simili a quelli di troppe altre persone, non posso che augurarmi in tutta sincerità che vengano risolti senza far del male a nessuno (non a qualcosa...).
Spero inoltre che nessuno finisca "all'inferno" come amaramente si augura lei, e chi crede di esserci già, spero sinceramente che ne esca il prima possibile.
Alex
27 giugno 2005 0:00
Ma Giuseppe, per favore, un minimo di decenza. Il risultato del referendum è stato un salasso per i promotori, nemmeno loro si aspettavano una batosta di tale livello. Ma adesso scopriamo che 30 milioni di italiani avevano gli esami.. ma dai, per favore! In tutte le altre votazioni dove le persone VOGLIONO andare a votare si raggiungono percentuali tra il 70 e l'80%. AVETE PERSO, chiaro?
Io non mi rallegro di essere parte di una minoranza o di una maggioranza, mi rallegro solo di essere stato coerente con le mie idee.
Sul resto delle accuse filosofiche non rispondo nemmeno perchè sono assolutamente fuori tema e infondate (per caso ci conosciamo per andare su svrigativi giudizi personali?).
Il 2005 è solo un numero, qualcuno poteva dire "siamo già nel 1220" oppure potrà dire "siamo nel 3048", ma questo non cambia nulla. I fatti non si giustificano con la data, e niente dice che la ragione stia dalla parte tua (anzi, i cittadini hanno detto il contrario). Io non sono un mostro, quindi i discorsi moralistici del tipo "io sono nel giusto e voglio bene a tutti, tu invece sei un egoista fissato con le tue idee" non li accetto.
Se sali sul tavolo della cucina, rischi di prendere una testata contro il lampadario e di cadere dal tavolo; che esempio è? Le certezze le stai esprimendo anche tu, ma siccome sono tue le spacci per vere e dici che gli altri sono irremovibili.
Ripeto per l'ennesima volta e fino alla noia che non ho mai detto che la maggioranza volesse votare no, ma che la maggioranza HA DECISO (per vari motivi) di non votare; la costituzione dice che deve essere raggiunto il quorum e la % dei sì deve essere del 50%+1 per rendere valido il referendum; non è successo, quindi la maggioranza di sicuro non l'avete voi, questo è l'unico ma inconfutabile risultato. Anzi, dici che il tuo voto vale più del mio.... in confronto Hitler era democratico! Io ho deciso di non andare a votare e la mia scelta DEVE essere interpretata come dignitosa tanto quanto la tua.
Mi fai la morale e poi non accetti i risultati democratici e ti metti su un piedistallo!
Ripensate al risultato e meditate, ma in maniera più serena di quanto fatto finora.
Severino Mingroni
27 giugno 2005 0:00
Egregio signor Dino,
conosco virtualmente Donatella Poretti e la stimo molto: quindi, concordo con il suo editoriale (http://staminali.aduc.it/php_artshow_4524_2_ta_ l25.html) e non ha certo bisogno della mia difesa. Però voglio dirle lo stesso che:
per fortuna, ho fatto letture come questa http://xoomer.virgilio.it/severinomingroni/anto nio_del_pennino/pag1.htm , che mi hanno portato a fare questo appello per il Si al referendum: http://staminali.aduc.it/php_artshow_4477_1_ta_ l25.html . Confesso che non mi aspettavo un esito referendario così negativo, ma non speravo affatto nel referendum: http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_4016.ht ml . Se leggerà questi miei due scritti, vedrà che non ho criticato per niente l'astensionismo e il Vaticano, ma mi permetta due considerazioni: ritengo che il quorum sià una assurdità da abolire perchè, per me, chi non vota ha sempre torto e non va premiato in alcun modo. E poi, il Vaticano è scontato e non mi scandalizza più di tanto, benchè io sia ateo e sbattezzato (http://xoomer.virgilio.it/severinomingroni/sbat tezzo/lo_sbattezzo_di_severino.htm); tuttavia, non posso sopportare che la maggioranza dei nostri Politici sia serva della Chiesa. Infatti, lo Stato democratico viene prima di tutto, anche perchè la religione è una scelta personale: insomma, libere Chiese in libero Stato. Totò si chiedeva retoricamente: siamo uomini o caporali? Ecco, io ho votato pure perchè non ci sto che nel nostro Parlamento siedano tanti caporali del Vaticano. D'accordo, in Italia ha vinto chi ritiene che l'embrione sia più sacro di noi malati speranzosi, ma per fortuna l'Italia non è il Mondo. E nel mondo ci sono Paesi come la Gran Bretagna, il Belgio e la Spagna (per restare solo in Europa e fare qualche esempio), dove la pensano diversamente: Dio salvi la Regina (anzi, le Regine)!
Concludo dicendo che: io l'inferno lo sto vivendo in terra, ma, se dalle cellule staminali embrionali ricaveranno cure per noi, all'inferno andranno altri, a cominciare dal Papa.
Giuseppe P.
27 giugno 2005 0:00
Certo.
Fabrì di anomalo qui non vedo un referendum annullato, ma un papa, che dice che il cittadino non deve obbedire quando le leggi si oppongono alle esigenze dell'ordine morale.

E chi decide via via i punti dell'ordine morale sappiamo chi è, qui in terra (e non lassù in cielo).

Bah.
FABRIZIO
27 giugno 2005 0:00
Dicono che i numeri sono la base delle statistiche e che le pre-intenzioni di voto sono più veritiere dei risultati effettivi.

Ebbene, in base a ciò, se ne deduce che se del 25% che ha votato, il si ha vinto per un 70-80%, se ne deduce che il 20% dei votanti era favorevole al si.

Per le statistiche, in base all'interessamento dimostrato nella fase pre-voto, si deduce anche che, in genere, chi promuove i referendum e chi ne condivide la promozione, va a votare per un buon 90%, per cui, in buona sostanza, i "SI" sono andati quasi tutti a votare.

Orbene, se anche tutti i no fossero andati tutti a votare, (come auspicato dai SI) sicuramente avrebbero vinto ed ora, per i prossimi 5 anni, la legge sarebbe stata intoccabile !!!

Annullandosi il referendum, invece, la legge é modificabile e quindi, i fautori delle modifiche (e dei SI) dovrebbero rallegrarsi, invece di inveire su chi ha reso nullo il referendum.
Giuseppe P.
26 giugno 2005 0:00
"Allo Stato si può disubbidire" dice il vostro monarca.

L'indignato dino afferma:
"Per non parlare poi della squinternata affermazione che l’Italia è “sede staccata del Vaticano”; frasi del genere possono - ma neanche - andare bene in un comizio urlato o in un dibattito pubblico di bassa lega, e si utilizzano quando non si hanno degli argomenti seri da contrapporre."

C'è la realta dei fatti... caro dino.
Il vostro Presidente del Consiglio (parlo di Ratzinger) ieri, dalle righe del Compendio del suo catechismo, rincara la dose.
La ’bomba’ è al punto 465 dell’opera articolata su domande e risposte: «Il cittadino non deve obbedire quando le leggi delle autorità civili si oppongono alle esigenze dell’ordine morale». In altre parole: il Catechismo vale più della Costituzione, in quanto l’arbiter delle ’esigenze dell’ordine morale’ è proprio la Chiesa. E per dare profondità dottrinale a questo punto, destinato a suscitare polemiche e controversie, il Compendio cita un passo degli Atti degli Apostoli: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini».

Ma andiamo al nocciolo, alla fin fine, sulla terra chi bisogna ubbidere allora? Al pontefice, è logico.
Questi sono ancora assetati.
E voi orbi. Oppure fate finta di essere orbi (magari per prendere la pensisione a sbafo).

massimo
26 giugno 2005 0:00
Ma che perso e perso...!
SIETE SCAPPATI COME DEI CONIGLI!

In qualsiasi paese civile avrebbe vinto il sì, nel paese della mafia e del vaticano chi scappa ha ragione, chi rifiuta la democrazia reale ed abusa , da bravo italianino senza coglioni,del quorum che fu introdotto per altri motivi, si sente moralmente vincitore. Beh , io di questa "morale" da italiani viscidi ho profondo ribrezzo.

Ma quello che fa veramente schifo è che tutti quelli che hanno boicottato il referendum tra qualche anno non si faranno scrupoli ad usare le medicine prodotte dalla ricerca sulle cellule staminali! Astenetevi allora se avete i coglioni!
No! come sempre parassiterete , vi rimangerete nei fatti le parole !
Viscidi italianini cattolici !

Giuseppe P.
26 giugno 2005 0:00
Che bello essere minoranza.
Sono lieto di essere uno dei DIECIMILIONI DI ITALIANI.

Si si, adoro fare parte di una piccola elite, ho questa pessima abitudine di non seguire il gregge...

D'altronde Alex, in fondo in quanto ateo, un po' religioso sei, nella tua posizione assolutistica di inesistenza di dio.

Il problema vostro (e guaio per gli altri) è che siete dogmatici (religiosi e atei), voi con i vostri tre quattro valori ipocritamente assoluti (siete convinti dell'esistenza certa di dio o sulla sua certa inesistenza), vi fate forza contandovi, facendo ingoiare a tutti il vostro dogmatismo di massa.

Non usate la parola maggioranza! molti miei amici avevano gli esami e non hanno potuto raggiungere il luogo di residenza.
Corrisponde al vero invece che "una MASSA" non ha votato. C'è stata minoranza di votanti ai referendum, e MASSA che per disparati motivi non è andata a votare.

Dico forse che nel 2005, bisogna combattere contro le morali assolutiste, religiose o atee che siano.
Esiste anche l'altro, esiste anche il diverso. E non puoi capire gli altri e il dolore degli altri con le ideologie assolutistiche.
Per capire il dolore di una persona, devi "entrare" in quella persona, e questo significa a volte abbandonare i preconcetti assoluti.
Se sali sul tavolo della cucina, la cucina ti sembrerà diversa.
Dire non lo so, non si o no.
Tra la massa che non è andata a votare, quanti "non lo so" ci saranno stati - che avidamente volete far passare per "vostra maggioranza" (insisto "massa"!)?

E il loro "non lo so" vale piu, lo ammetto, del mio "si" forse stolto, ma anche del vostro "non vado a votare perche voto no".
Donatella Poretti
25 giugno 2005 0:00
il dibattito si snoda attorno all'editoriale dell'ultimo numero del Notiziario Cellule Staminali:
Da ora: che fare? Continuare il lavorio delle formichine in un Paese perso... o quasi
http://staminali.aduc.it/php_artshow_4524_2_ta_ l25.html
Donatella Poretti
25 giugno 2005 0:00
Gentile signor Dino,
non abbiamo ben capito se lei si diverta a fare il gatto che gioca con il topo o che cosa con noi. Le ripetiamo che il Notiziario Cellule Staminali e' dichiaratamente nato con un obbietivo: quello di parlare della ricerca con le staminali -adulte ed embrionali- e della clonazione terapeutica perche' crediamo possa essere una speranza di cura per molte malattie, ad oggi incurabili. E percio' negli articoli, ed editoriali, essendo firmati si esprimono opinioni, che come tali sono di parte e dalla parte della liberta' di ricerca scientifica. Diverso e' per le notizie che cercano di essere il piu' possibile obbiettive rispetto ai fatti che vengono raccontanti.
Stupisce solo che dichiarandosi un nostro lettore non si era mai accorto che nel Notiziario Cellule Staminali vengono "riportati" i pareri di tutti, ma che la linea editoriale e' chiare e dichiarata continuamente.
Legittimo dissentire su alcune prese di posizione e perfino ritenerle sbagliate, e percio' ponderi attentamente sul continuare a leggerci, la preghiamo solo di non chiederci di essere un bollettino medico scientifico asettico perche' non e' nelle nostre intenzioni e nei nostri obbiettivi. Giacche' riteniamo i nostri lettori dotati di anticorpi e di intelligenza siamo certi che sapranno leggerci con sufficiente spirito critico da non farsi imbonire da nessuna opinione pubblicata.
Alex
25 giugno 2005 0:00
Io continuo ad essere costernato per questa caccia alle streghe dopo la batosta ai referendum. Ancora una volta invece di fare autocritica e prendere atto della sconfitta si valutano i risultati con rabbia e si cercano scusanti andando anche ad accusare chi ha scelto di non andare a votare. Ecco, io dall'interpretazione del voto che è stata fatta mi ritengo pesantemente offeso in quanto non recarmi alle urne è stata una mia scelta, per la quale non mi sono nemmeno avvalso del parere del Vaticano (essendo ateo, me ne frego delle loro idee cattoliche).
Invito nuovamente a rispettare le scelte degli elettori ed evitare di offendere. Non si è mai vista una minoranza così arrogante. (non mi riferisco comunque nello specifico a questa lettera che non ho avuto modo di leggere)
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