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Alex 12 luglio 2005 0:00
Alessio, probabilmente tu hai avuto la possibilità di
vendere perchè non era la tua prima casa, oppure sei andato
ad abitare sotto ad un ponte. Chi ha comprato la tua
casa quasi certamente l'ha fatto per viverci, per
evitare in 30 anni di pagare quella casa 3 volte con gli
affitti che chi investe in immobili giustamente
pretende. Beato te che puoi speculare sugli immobili,
chi ne ha solo uno non ha scelte. E' una vita che
si parla di bolla immobiliare; se ci sarà, coglierà
comunque di sorpresa. Ma chi lo dice qual è il giusto
prezzo? E' vero, sono saliti molto, ma chi sa quando
smetteranno di crescere o addirittura diminuiranno? E sarà
uguale dappertutto sul territorio? Per guardagnare al
massimo bisogna acquistare ai minimi e vendere ai massimi;
bello in teoria, peccato che non si possa sapere prima!
Antonio, io investo piò o meno con i tuoi criteri,
quindi non intendevo dire che sbagli, se no sarei in
contraddizione. Solo che l'investimento in azioni è
sicuramente a rischio, tanto che le aziende un anno vanno
bene e l'anno dopo magari falliscono. Il rischio di un
Btp, a rendimento certo a scadenza, non è paragonabile;
purtroppo i rendimenti sono davvero minimi. Ma se si
diversifica a sufficienza anche nel mercato azionario i
risultati non sono garantiti, ma quasi.
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antonio lucenti 12 luglio 2005 0:00
il riferimento ai mutui in ecu era solo per rimarcare quanta
approssimazione può esserci nella scelta dello strumento.
oggi riscuotono un certo interesse quelli in franchi
svizzeri. Io non esprimo certezze, ma piuttosto dubbi e
possibilità, questo ci tengo a sottolinearlo: a
sessant'anni le certezze sono un lusso dimenticato.
Quello che lei dice sulle azioni è sacrosanto, ma è vero
anche che ci sono aziende con una storia alle spalle e con
un futuro non oscuro. Che il mercato non riconosca e non
attribuisca sempre il corretto valore ad una azione
rappresenta uno dei motivi di scelta del titolo. Molti
sono disposti a dare 8/10 anni di tempo ad un BTP dal
rendimento minimo , attendendo la scadenza, per recuperare
il capitale. Io sono disposto a farlo per Sai Fondiaria
o per Navigazione Montanari. E' una scelta, non la
migliore, perchè la migliore si vedrà sempre e solo a
consuntivo. . Diversamente sarebbero tutti su
quella. Solo una scelta
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alessio 12 luglio 2005 0:00
La bolla immobiliare è evidentissima. Chi ha vissuto
la bolla hi tech del 1999-2000 si rende benissimo conto che
siamo nella stessa situazione. Gente che non capisce
niente che si strappa di mano immobili a prezzi sempre
crescenti firmando mutui a 30 anni. Io ho preferito
vendere. Ovviamente chi ha comprato ha fatto un mutuo a 30
anni, a tasso variabile, su quasi l'intera cifra. E
poichè non aveva abbastanza debiti ha ristrutturato
l'intera casa con un finanziamento al 18% circa delle
solite finanziarie. Poveretti, mi fanno quasi pena.
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Alex 5 luglio 2005 0:00
Antonio, lasciamo stare i mutui in ECU, lì c'era un
rischio cambio, cosa diversa dal rischio tassi (dal quale ci
si può tutelare in vari modi). Sui tassi non è una
mia idea ma ciò che si aspetta il mercato. Ipotizzare oggi
un aumento dei tassi a breve è assurdo perchè
l'economia è troppo debole. ma io ho parlato a breve,
ovviamente cosa potrà avvenire nel lungo periodo non lo sa
nessuno e chi si permette di fare previsioni non è
credibile. Riguardo alle tue certezze sui titoli
azionari, il rapporto P/E ha alcuni difetti: 1) è un
dato "vecchio", cioè relativo all'anno
precedente e non alle prospettive 2) va confrontato tra
aziende simili 3) gli utili come ci sono possono anche
sparire.. parmalat aveva un P/E pari a 10! 4) il
mercato non necessariamente apprezza i rapporti P/E, si può
anche andare incontro a perdite 5) gli utili cambiano
in relazione all'attività dell'azienda, ai tassi,
ai cambi, ecc ecc Quindi occhio, un investimento
azionario, pur scelto con tutti i criteri del caso, è
sempre capitale di rischio!
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lucenti antonio 5 luglio 2005 0:00
-Milano, città dalla quale scrivo il mercato è
praticamente fermo e tutti attendono settembre per decidere
il da farsi- Càspita, ma a lei conosce il signor
Tutti?
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La bolla è già qui!!!! 5 luglio 2005 0:00
Da più parti si lamenta del crollo dei consumi e della
conseguente caduta libera dell'economia. Ma è un paese
democratico quello in cui per comprare un'abitazione di
proprietà ci si deve impegnare per 20 o anche 30 anni?
E' vero che i tassi di interesse sono scesi e questo ha
favorito l'erogazione di mutui più vantaggiosi ma
l'aumento incontrollato dei prezzi di acquisto ha fatto
si che il bilancio sia in perdita per le famiglie.
Nonostante dunque il calo dei tassi ci si deve ad oggi
aspettare una rata del mutuo più alta o durate di mutuo
senza precedenti. Non mi stupisco che i consumi delle
famiglie stagnino mentre è evidente che gli operatori del
settore siano i soli a trarne giovamento. Ci sono
rumors che indicano l'approssimarsi dello scoppio della
bolla speculativa del mattone; a Milano, città dalla quale
scrivo il mercato è praticamente fermo e tutti attendono
settembre per decidere il da farsi.
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Alex 4 luglio 2005 0:00
Chi compra la prima casa non lo fa per investimento ma per
abitarci, quindi valutare la bontà dell'investimento è
secondario; nel 90% dei casi l'immobile non viene ceduto
per 20 anni, e dopo 20 anni di affitto cosa mi sarebbe
rimasto? Per quanto riguarda le rate dei mutui,
esistono anche quelli a tasso fisso o variabile con tasso
massimo, inoltre se i tassi salgono vuol dire che
l'economia va bene e quindi anche gli stipendi
(agganciati all'inflazione) e gli utili crescono.
L'errore da non fare è quello di accendere un mutuo a
tasso variabile con una rata già al limite della
sostenibilità. Con questo non voglio dire che i prezzi
degli immobili non siano cresciuti molto, ma sono diversi i
fattori che hanno provocato questa crescita, che comunque
non accenna a fermarsi.
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antonio lucenti 4 luglio 2005 0:00
direi che il signor Ennio ha ragione. Gli immobili di
minor valore si sono apprezzati in maggior misura , rispetto
a quelli di qualità. Rimane poi il problema dei 30
anni...sono tanti tanti tanti....e giudicare la validità di
un investimento non dal valore del bene ma dalla presunta
sostenibilità della rata, mi sembra un po'
improprio. Quanto poi alla dichiarazione del signor
Alex " a breve è impensabile un aumento dei tassi,
anzi è più probabile un nuovo piccolo taglio" direi
che è per lo meno imprudente.... Con questo tipo di
"certezze" si corrono rischi gravi: qualcuno
ricorda i mutui in ECU? non ci si indebita per
trent'anni. Il signor Paolo dichiara che il
valore delle azioni sarebbe "virtuale" mi permetto
di ricordargli che ci sono aziende che pagano, hanno pagato,
e, vedendo i conti, con molta probabilità continueranno a
pagare, fior di bei dividendi. E senza svenarsi,
remunerando i soci con una parte e non con tutto l'utile
realizzato, che rimane in azienda per riduzione del debito o
per nuovi investimenti. Un rapporto p/e del 7-10 ( senza
entrare nel particolare delle attività sviluppate...) non
è per niente male... Basta cercare.....
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ennio 4 luglio 2005 0:00
Rispondo ad Alex Il rischio è particolarmente
elevato per chi compra accollandosi un mutuo, in quanto se
in base al mio stipendio sottoscrivo una rata di mutuo di
700 euro mensile e a seguito del rialzo dei tassi la mia
rata diventa di 1000/1100 euro allora, se il mio stipendio
è sempre lo stesso salvo piccoli adeguamenti, di sicuro mi
troverò in difficoltà e non riuscendo a pagare la mia rata
di mutuo l’immobile sarà prima pignorato e poi venduto
all’asta, In questo modo non solo mi ritrovo, mio
malgrado, “in mezzo la strada”, ma avrò perso anche
tutto l’anticipo versato e le spese di passaggio di
proprietà pagate. Al contrario per chi ha
disponibilità e compra per contanti non significa che
l’investimento sia sicuro! Perché se io investo i miei
soldi in qualcosa mi aspetto che almeno ci guadagno qualcosa
di più di quello che rende il mio denaro investito in
titoli obbligazionari o altro. Allora se comincio a perdere
diciamo il 20-30% nel giro di poco tempo, quanto tempo
dovrò aspettare per recuperare il capitale investito con
tutte le spese annesse (trasferimento di proprietà, spese
di agenzia, Ici, spese di manutenzione e/o ristrutturazione
ecc)? 20 o 30 anni? E se nel frattempo ho necessità di
vendere per trasferimento o per bisogno di liquidità?
Consideriamo inoltre che con la bolla immobiliare sono
saliti in modo sconsiderato i prezzi anche di immobili che
precedentemente erano di difficile rivendibilità ( zone
poco appetibili, immobili con carenze varie) che in una
situazione di mercato normale hanno il loro peso; se ho
acquistato incautamente uno di questi immobili, riuscirò a
venderlo solo con un consistente taglio del prezzo. E
allora dov’è l’investimento? Un miraggio o uno
specchietto per allodole ? Un saluto a tutti
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Silvano 4 luglio 2005 0:00
Il rischio di assistere ad una implosione della bolla
immobiliare è realistico. Anche perchè, per l'effetto
trascinamento, tutta l'offerta indistintamente tende
più o meno a salire (era successo lo stesso per
l'azionario, con la crescita smisurata di tutto, anche
dei titoli spazzatura ...). Anche in questo settore oggi si
vede diffusamente applicata l'equivalenza 1 euro = 1000
lire, per cui un immibile che qualche anno fa era quotato
300 milioni di vecchie lire oggi è quotato 300.000
euro. A complicare le cose (e le analisi) concorrono
diversi fattori: > il valore della carta moneta che
pare sciogliersi come neve al sole, non garantito dalle
autorità monetarie, da solide economie e politiche
economiche(scivolone del dollaro prima e sua persistente
debolezza, seguito dallo scivolone dell'euro ora);
>ricerca ossessiva e difficile di un bene rifugio;
>recessione, appena all'inizio ... Difficile dire
chi si troverà con un pugno di mosche in mano: se chi
mantiene un pò di liquidità (con la quale tutto si
dovrebbe poter comprare, visto che la carta moneta, pur
avendo valore intrinseco nullo, è ancora riconosciuta come
mezzo di scambio ed è stampata, si spera, in quantità
controllate e disponibile in quantità limitate) o chi ha
cercato il bene rifugio (immobile o altra commodity, con il
problema delle possibili crisi di mercato). Nel settore
immobiliare, l'affare potrebbe farlo chi ha comprato
anni fa e vende oggi, salvo avere l'esatta cognizione
del valore della carta-meneta incassata o sapere bene come
reinvestire. Saluti, Silvano
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paolo 3 luglio 2005 0:00
La penso come ennio e credo che ormai gli immobili,come le
azioni,hanno valori puramente virtuali. Certamente chi
ha comprato cercherà di non vendere, ma in caso di
bisogno? Se nel caso di un rialzo dei tassi non si
potrà più far fronte al mutuo? Per questi motivi ne
ho rimandato l'acquisto.
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Alex 2 luglio 2005 0:00
Non esageriamo, finchè l'acquisto è relativo ad unità
immobiliari da adibire a prima casa il rischio bolla è
molto limitato in quanto l'immobile non viene immesso
nuovamente sul mercato a breve. Inoltre con i tassi più
bassi la rata è simile ad un affitto, con la differenza che
dopo 20/30 anni l'immobile è mio; potrà valere molto o
poco di più di quanto l'ho pagato, ma sicuramente mi
ritrovo in tasca di più rispetto a passare la vita in
affitto (e da quel momento in poi non pago più nulla).
Sul rialzo dei tassi, non sarei tanto sicuro, negli Usa
l'economia corre mentre da noi è in coma profondo. A
breve è impensabile un aumento dei tassi, anzi è più
probabile un nuovo piccolo taglio. Inoltre i mutui possono
essere stipulati anche a tasso fisso oppure variabile con un
tetto massimo (più altre tipologie, come quella a rata
fissa ma durata variabile). Il problema del mercato
azionario è invece che la liquidità entra o esce a seconda
delle fasi di mercato; in una fase di crollo delle
quotazioni tutti corrono a vendere, con gli immobili non è
così perchè se anche i prezzi dovessero scendere di sicuro
non corro a vendere la mia casa per ritrovarmi poi in mezzo
alla strada. Certo, nulla vieta che ci sia una stagnazione o
persino una diminuzione di prezzo, ma questo dipenderà da
quanto la domanda sarà sostenuta (in Italia la tendenza è
verso nuclei familiari più piccoli, e l'offerta di
nuove abitazioni va verso questa direzione). Beh, visto
che siamo in periodo di collocazione di una nuova tranche di
Enel, è da sottolineare il fatto che per prendere circa
3500 euro in azioni bisogna leggere un prospetto
informativo, le raccomandazioni, la rischiosità
dell'investimento, ecc ecc.. per contrarre un mutuo da
100/200mila euro nessuna seria valutazione circa la
redditività degli investimenti immobiliari ed il rischio
dell'operazione.
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