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Enrico Falcinelli 16 novembre 2005 0:00
Bravo signor Reset! Spero che Andrea comprenda meglio lei di
quanto non sia in grado di farmi comprendere io. Ma certe
considerazioni vengono da uno scavo così profondo e da
un'esperienza sull'umano così prolungata che è
difficile semplificare ciò che all'occhio semplice non
è. Innanzitutto lei è perfettamente in linea con il
pensiero della Chiesa del Concilio Vaticano II, quando parla
della libertà di espressione coscenziosa, essendo questa la
protensione al mistero nella forma più umana personalmente
sentita dalla singola persona, quando non si sia sentito
parlare di Cristo o non si sia capito a fondo il suo essere;
e ciò addirittura sottoscrivendo l'affermazione a
riguardo contenuta nel Sillabo, affermazione obiettata dalla
Chiesa di fine '800. Tra l'altro non
dimentichiamo che nella propria espressione religiosa, tutto
deve assolutamente partire da una condizione di libertà
personale e nessuno può o deve interferire con l'altro.
La ricerca del cambiamento a cui ti riferisci è
positiva se consideriamo che essa è pura ricerca
dell'ottimale, perciò, della felicità. Siamo
ricercatori puri e così sarà sempre, perché questa è la
dinamica più vitale nell'uomo. La inadeguatezza
delle soluzioni prese e gli scivoloni ideologici fanno
parte, invece, della incongruente fallacità a cui siamo
soggetti, nessuno escluso. Se il signor Andrea,
nella sua intenzione di veicolare il cristianesimo, ha una
posizione seria, personalmente non posso che stimare il suo
impegno. Se mi fermassi a obiettare sarei di impedimento
alla grazia e da scandalo per la mia ed altrui
esperienza. La posizione di fede davanti al mistero
esige l'affidamento di sé alla grazia di Dio. Solo la
grazia permette quell'esperienza che l'uomo matura
nel tempo e lo approssima sempre più alla verità.
Questo è il mio augurio per Andrea. E ancora,
non deve mai scandalizzare, bensì muovere a comprensione,
l'errore in cui cade il prossimo. In tutto c'è un
positivo di partenza ed è da quello che bisogna
ricominciare se si vuol evitare l'annichilimento.
Inoltre, le posizioni contrarie che possiamo incontrare non
possono offenderci, se intendiamo essere veri portatori del
significato del cristianesimo. Esso vale per magnificare il
nome di Dio, e non il nostro; l'apporto che intendiamo
dare in questo è tanto più vero, quanto più sincera è
questa posizione. Ringrazio sempre Lucio Musto ed
anche lei per rendersi partecipi nella veicolazione del
messaggio di Cristo. E' su questa disponibilità che la
Madonna da sempre, ed ora ancor più, prega ed intercede,
perchè ci rendiamo strumenti per la salvezza di tutti.
Un abbraccio a tutti voi, Enrico Falcinelli.
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Reset 16 novembre 2005 0:00
Ritengo che un pò più di pacatezza, non guasterebbe, visto
che si parla di Cristo e di Cristianesimo. Pacatezza da
parte di tutti, su queste pagine che, seppure (come qualcuno
dice) foraggiate da RC, almeno, e questo è innegabile,
permettono a tutti noi di scrivre liberamente su di esse.
Riconosciamolo pure. Per Lucio, la mia più solidale
approvazione. I cristiani sono e diventano sempre più
oggetto di derisione, di scherno, di vessazioni, date anche
le scelte di un governo (che sotto molti altri aspetti
condivido), che per pure ragioni elettorali e di propaganda,
sta letteralmente smantellando la "cristianità"
di questo popolo, con buona pace anche di chi, almeno nelle
intenzioni di partenza, avrebbe certo guardato alla
religiosità, come ad un bene da preservare e da difendere:
parlo di AN. Ma tant'è... Certo, meglio e
più facile e comodo sparare a zero su di una
"categoria" di persone quali i cristiani che
riconoscere i propri torti e le proprie mancanze. Diceva
sempre un mio confessore:" Più difficile è fare il
bene; il male non ci vuol nulla a farlo". E' stato
sempre così e sempre così sarà. Lucio, non sei solo,
non lo sarai mai se professerai il più grande comandamento
che gesù ci ha lasciato: quello dell'amore fraterno,
senza se e senza ma, appunto. Ci vuole, infatti, molto più
coraggio e più forza nell'amore che nell'odio,
anche perchè il primo è frutto di un sentimento, il
secondo frutto di un impulso, molto più rapido e veloce.
Non mi aspetto considerazioni riguardose da molti su questo
sito, ma, quanto meno, ritengo di aver portato un mio
pensiero, proprio come te, caro Lucio. Viviamo tempi
difficili, sia perchè abbiamo voluto a tutti i costi un
cambiamento sia perchè, di questo cambiamento, iniziamo
solo ora a conoscere i frutti e, per dirla davvero tutta,
non ci entusiasmano. Del resto, forse, è proprio la
CONTINUA ricerca del cambiamento, il male perverso di questa
nostra società: il volere a tutti i costi sperimentare e
provare tutto e sempre di più, il volere a tutti i costi
mai fermarsi a riflettere, a considerare ciò che si è
raggiunto, il desiderare cose sempre nuove, sempre più
difficili, sempre più irragiungibili. Ah se le menti umane
avessero dedicato all'amore verso gli altri,
l'ingegno che riservano a questi continui impeti di
cambiamento, senza un fine, senza uno scopo, senza un
traguardo che non sia che mera materialità; forse, a
quest'ora, saremmo davvero giunti alla riva della
società perfetta. Ma è così che vanno le cose, nostro
malgrado. Ad Andrea 37 anni, dico di essere un pò più
moderato nei suoi giudizi, se davvero vuol essere un buon
cristiano. Enrico Falcinelli, si avvicina alla fede con
l'occhio e con la mente dello studioso, del filologo,
del sapiente; lo hanno fatto anche i Padri fondatori della
nostra religione cattolica e sono, ora, annoverati fra i
Santi. Ognuno si avvicina alla fonte di Dio col cuore che
ha, con la mente che ha, col pensiero che ha. In India
c'è un grande tempio, maestoso e bellissimo
all'esterno quanto vuoto e scarno all'interno, con
molteplici spazi. In ognuno di essi, ogni persona può
pregare il Dio in cui crede; sia esso l'elefante, la
gru, la scimmia, il serpente, la santissima trinità, allah,
budda e così via dicendo. Trovo questa manifestazione,
degnissima sotto ogni profilo. E' l'incarnazione del
rispetto per la spiritualità che può, in ogni uomo ed ogni
donna, prendere le forme e le fattezze di chi si vuole,
purchè sia espressione di una spiritualità che tenda
all'infinito che è in noi. Anche chi non crede in
nulla, trova qui, un suo spazio, ove meditare e riflettere.
Anche il nulla può essere Dio.
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Enrico Falcinelli 16 novembre 2005 0:00
Caro Andrea, terrò in considerazione le tue parole, nella
speranza che possano aiutarmi sempre a migliorare.
Grazie.
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Lucio Musto 15 novembre 2005 0:00
X Andrea 37 anni Scusa, Andrea, cosa ne penso su
che cosa? “Autodifesa” l’ho scritto io e quindi
ne penso quello che ho scritto. Sul tuo attacco a
Falcinelli?... non ho parole. Mammà mi insegnò a non
dire parolacce. Comunque, “minimizzando” dirò che
è scostumato, ingiusto, fuori luogo, pretenzioso e
pretestuoso, arrogante, bugiardo e brutto.
Naturalmente, avendo tempo, spazio e voglia potrei spiegarti
in dettaglio il perché di ogni aggettivo che ho usato,
salvo il “brutto”, che è una mia gratuita valutazione
personale. Ma ti dirò anche che sono con te, in
un certo qual modo, e ti capisco. Il signor
Falcinelli questa volta si è lasciato andare ed ha fatto un
intervento molto al di sopra del livello culturale
normalmente usato in questo forum, e quindi non alla
portata di tutti. Figurati poi di quelli che non
sanno nemmeno leggere!. Ma che ci vuoi fare,
ognuno scrive come può, ed anche l’apostolo Paolo, certe
volte non è di facilissima comprensione… almeno per
me.
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Andrea 37 anni 15 novembre 2005 0:00
X agnostico, Risposta pertinente, non completa, ma
saggia. Limitata alla conoscenza. Apprezzabile. X
Enrico Falcinelli, sei sempre macchinoso e pomposo,
così tu i credenti li fai fuggire, fai venire il
voltastomaco Cristo non si professa così. La fede non
è filosofia, hai detto un mare di idiozie, Cristo e il Suo
seguito sono molto di più alla portata delle persone
semplici, anche con poca istruzione perchè è Lui il centro
del suo messaggio, diverse persone che si sono a Lui
affidate hanno fatto cose che laureati non sarebbero mai
stati in grado di fare, questo perchè Dio attraverso lo
Spirito Santo aiuta i suoi figli senza farli sfigurare. A te
Enrico, mi spiace dirlo, manca la vera fede, se l'avessi
non parleresti così difficile. Apri le porte del tuo cuore
a Dio, Ripudia la tua conoscenza, affidati al Cristo risorto
ALLELUJA e come l'Apostolo Paolo umiliati e diventa Suo
strumento, solo così capirai cosa è la Fede. Ti
chiedo scusa Enrico del mio intervento ma se io non fossi
già convertito, leggendo il tuo post, sarei diventato ateo
all'istante, non si parla così di Cristo!!
X Lucio Musto, scusa se questo è il tuo forum ma
quando ci vuole ci vuole. Vorrei sapere cosa ne pensi?
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xxx 15 novembre 2005 0:00
Per Lucio Musto L'Aduc è il sito di Fausto
Bertinotti.L'uomo del popolo,quello che ha fondato
fabbriche,aziende,dispensato benessere a tutti.A lui i
cattolici cristiani non piacciono e vuole eliminarli.Sai
dove vanno a scuola i suoi nipoti? In uno dei migliori asili
nido PRIVATI di Roma,prova a indagare,chiedi all'Aduc
(non ne saranno a conoscenza) povero proletaro pagato da me
e tutti voi, lui risponde solo ai suoi elettori ma lo
stipendio lo prende da tutti...Comunisti Italiani merdosi..
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agnostico 3 novembre 2005 0:00
mi dispiace ma le leggi non si propongono ma si impongono
sempre e poi dai miei ricordi non esce mai la parola
"devi"ma si parla sempre di una conversione del
cuore cioè un modo diverso di sentire .penso che gesù
facesse un discorso completamente diverso con tutto quello
che concerne la parola "legge "che è entrata nel
cristianesimo con paolo stravolgendo completamente il
messaggio che questa persona chiunque essa fosse aveva
dato.sempre nel rispetto delle opinioni altrui se espresse,
magari senza amore ma civilmente. saluti.
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Enrico Falcinelli 3 novembre 2005 0:00
Carissimo Lucio, come cristiano potrei solo ripetere
quelle parole benedette pronunciate da Cristo nelle sue
"beatitudini" oppure frugare tra i fioretti di
S.Francesco trovandovi le sue raccomandazioni sulla vera
letizia dell'essere di Cristo. La vita votata al
cristianesimo, quella del cristiano vero, non è una vita da
allocchi che giocano a nascondino nell'orto delle suore,
ma è una vita di vera "rinuncia", se questo
termine lo invochiamo come "il fare a meno di ciò che
appartiene alle velleità dell'io posto nel mondo a noi
immediatamente circostante". In realtà
nell'esperienza cristiana forte, questa
"rinuncia" corrisponde ad un guadagno enorme: si
perdono le prossimità relative al mondo circostante, ma si
guadagna l'infinito che vi è oltre, in quanto si scopre
di esser parte di un tutto immanente (mi ricorda la
questione del centuplo). Fatto è che poi si ritorna
alla prossimità della circostanza, in quanto vi viviamo, ma
con una ricchezza che permette di dominarla, perchè si è
presentito il meglio che vi è oltre; ciò aiuta a non
essere più schiavi della circostanza. Le
difficoltà che nascono tra individui che vivono
diversamente il rapporto con la circostanza contingente,
sono note. Nei meccanismi umani ancor più che in
quelli animali c'è una sorta di rifiuto per tutto ciò
che è diverso, perchè la diversità impedisce
l'appartenenza al gruppo sociale, che per l'uomo,
fin dagli albori, è stata fonte di vita sicura e di
vantaggioso interscambio. In parole brevi, una
"simbiosi". La realtà di Cristo non
chiede di abbandonare ma di render discreti l'umanità
di base dalla coscienza dell'io che determina il
rapporto con il "reale". Siccome per Cristo il
"reale" è nel rapporto con il mistero esistente e
da indistintamente tutti gli uomini percepito al di là
della propria etica e della cultura, la Sua pretesa è che
gli uomini imparino a rapportarsi con questo
"infinito" che è immanente perché esiste.
Chi è in grado di escludere qualcosa solo perché non
l'ha mai vista? Per l'uomo resta e resterà
aperta la "categoria della possibilità"; un
esempio ne è la scienza: arrivati ad un orizzonte non ci si
ferma, ma se ne traguarda un altro successivo e così via,
all'infinito. Il problema del rifiuto,
giudicato superficialmente come motivazione religiosa, in
realtà non è di origine religiosa ma culturale.
Sprofondati nel vivere di ogni tempo, gli uomini vivono la
realtà del momento che - come tu stesso, Lucio, scrivevi in
uno di questi forum - vivono tra l'altro in modo
personale, come se il mondo intorno fosse il "solo
proprio" mondo esistente, secondo il soggettivo modo di
percepire e di sentire, seppure in comune con altri.
Inoltre la socialità viene negata dai tempi routinali di
ogni giorno fino al punto in cui l'unica finestra di
confronto di questa nostra realtà individuale rimane,
magari, la televisione la sera, quando si ritorna a casa dal
lavoro. Si capisce come diventa facile, se si domina
l'informazione, avere un popolo che vive e crede quello
che qualcuno possa volere. Mi auguro che l'onestà
di chi ci fornisce i servizi sia effettiva. Per lo stile di
vita che conduciamo oggi, i media sono un'arma di potere
potentissima. E' culturale, quindi, la paura della
"rinuncia" ed addirittura oggi può suonare
anacronistica. La religione dell'uomo dipende
invece dal proprio "senso religioso" insito in
ognuno di noi, nel cristiano credente come nell'ateo o
nel musulmano. Qualsiasi sia la propria espressione
religiosa è sacrosanto il diritto di riservarsi la
possibilità di vivere questo "senso". Se no,
sarebbe come impedire di vivere a qualcuno usando una delle
mani o uno dei propri piedi. Il senso religioso c'é in
tutti ed é costituzionale. Le verità religiose sono
un'altro discorso, ma sacrosanto resta la vitalità del
proprio "senso religioso". Io non riesco a
disprezzare chi non è religioso, in qualsiasi modo lo sia;
solo mi angoscia il fatto di veder convinto della propria
libertà qualcuno che la libertà la ha affidata
all'angolo di mondoa sè contingente. Ne soffro, perché
vedo negato in quella persona il diritto più grande della
coscienza del suo io, quello che determina il rapporto con
il reale. Spesso mi capita di apparire anche invadentemente
irriverente, ma la mia non è rabbia ma angoscia.
E' questa consapevolezza che convince ad amare tutti e
fa scoprire di essere anche responsabili dell'altro.
Ma l'altro deve godere del suo diritto vitale di essere
libero, cioè, di esercitare il potere della coscienza del
proprio io per scegliere, tramite il giudizio, libero
anch'esso, il proprio modo di vivere. Questo raccomanda
anche Cristo. Guai se una scelta dipende da altro che non
sia il giudizio della coscienza propria; sarebbe come
obbligare a sposarsi un uomo ed una donna che si odiano: non
avrebbero futuro. Amali tutti, Lucio, anche se
non trovi chi intorno ti sostiene. La frase famosa "Non
al nostro ma al nome tuo da gloria, o Signore!" intende
proprio questo: la rinuncia di sé per pensare come Cristo e
non importa se non c'è chi dice "Bravo!"
perché non ci siamo siamo fatti da soli e come uomini siamo
veicoli di un mistero talmente grande per noi che non
riusciremmo nemmeno a comprendere. Saluto tutti
fraternamente Enrico Falcinelli.
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Lucio Musto 2 novembre 2005 0:00
Agnostico, condivido e rispetto in pieno il tuo
concetto di libertà. Ma non fai forse un uso
troppo strumentale della parola "legge"?
La "legge dell'amore", quella di Cristo, per
intenderci, è una "legge" che non viene imposta,
ma proposta. Infatti ricorderai dal tuo passato di
cattolico che il Maestro disse: "Da questo,
capiranno che siete miei discepoli, se vi
amerete..." Non ha "imposto per legge"
di essere suoi discepoli. Ma ovviamente, e questo non
è specifico del cristianesimo, se uno segue una certa
strada cammina su quella massicciata. E non per
ipocrisia, ma per libera scelta.
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er metico 2 novembre 2005 0:00
Hai ragione XXX! E sai perché? Perché quelli che ci sono
andati, in Russia, tra il '30 e il'45 non sono più
tornati; ma mica perché ci si stava bene. Sono finiti tutti
a fare la terra pe' i ceci nei gulag russi! Mo' col
cazzo che 'sti chiacchieroni ci vanno a fare la fame
laggiù, anche se i gulag non dovessero più esistere! E
so' tutti qui, a detta loro, per il popolo, ma del
popolo non gliene frega una mazza! Eppoi parlano di
ipocrisia, li morté!
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xxx 2 novembre 2005 0:00
Questo cari signori è un sito anticlericale e
antioccidentale.Sono i signori che da sempre vogliono la
società dei paesi comunisti,Russia,Cina,Cuba,Corea ma
restano sempre in Italia,pagati da noi,dai ns contributi
xchè da soli,senza lo stipendio di Stato,morirebbero...
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agnostico 2 novembre 2005 0:00
fin quando usi la parola devi amare mi convinco sempre di
più che ho fatto bene ad allontanarmi dal
cattolicesimo.secondo me l'amore imposto da una legge,
di qualsiasi tipo, non è stato, non è ,e non sarà mai
amore ma ipocrisia pura.
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lallo,il fratellino scemo di lalla 2 novembre 2005 0:00
da: Scocciato Data: 1 Novembre 2005 Persino
il numero di parole....ce ne sono 600 di troppo che faresti
meglio a copiarle su di un gossip di psichiatria. il resto
v.f.c.(tre parole).
----------------------------------- QUESTA E' LA
COSA + DIVERTENTE CHE MI E' CAPITATO DI LEGGERE DA TANTO
TEMPO SU QUESTO FORUM DEL CAZZO!
AHAHAHAH...IHIHIH...UHUHUHUHU.....DA MORIRE DAL RIDERE,DA
MORIRE!!!
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Lucio Musto 1 novembre 2005 0:00
X Scocciato La “levatura” della tua dura
capoccia non riesce ad emerger dallo scroto, e
ne rimane sempre sottoposta un po’. Lucio Musto
parole 19 -----------------------------------------
E' comprensibile che sei scocciato, Scocciato!
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Scocciato 1 novembre 2005 0:00
Persino il numero di parole....ce ne sono 600 di troppo che
faresti meglio a copiarle su di un gossip di psichiatria. il
resto v.f.c.(tre parole).
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Commenti
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