Commenti
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Giacomo 10 febbraio 2009 0:00
Amanda che classe. A furia di nominarlo, il cazzo, mi
porti a pensare che tu per lo stesso abbia uno sfrenato
appetito. Ah, se fossero tutte come te le donne.
Ignoranti, ma maiale. Sarebbe il top. Grazie per il
contributo alla, di per sè già bassissima, discussione.
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mah 10 febbraio 2009 0:00
da: Marco Data: 9 Febbraio 2009 Ed alla
fine il signor notaio ha espresso la sua sentenza...
"Il tuo caro pilota di linea guadagna fin troppo per
quello che fa (un cazzo dalla mattina alla sera e va pure a
mangiare e a dormire in alberghi a 10 stelle a spese della
compagnia)" Ti ringrazio, a nome di tutti, per
questo esemplare saggio di classe e capacità
dialettica...Ma sono tutti come te??? Speriamo di no....
probabilmente guadagna troppo per poter ragionare con
noi umani. è di un altro pianeta. "Sei
rimasto solo tu a non capirlo: il reddito dei notai è
quello che è perchè sono in numero limitato. Se li aumenti
solo inizialmente (forse) avrai una discesa delle tariffe
perchè i nuovi dovranno farsi strada, ma poi le tariffe
torneranno ad allinearsi " perchè? intanto fate
di tutto per tenere il numero chiuso. "E non
mascherare con un problema collettivo ciò che è un
problema tuo e di pochissimi altri come te."
sicuro? "E' vero che i notai DICHIARANO
in media di più delle altre categorie già citate ma ciò
deriva SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DAL FATTO CHE SONO POCHI E
QUINDI HANNO UN NUMERO ALTISSIMO DI CLIENTI CIASCUNO;insomma
guadagnano sulla quantità degli atti, non sulle parcelle
alte!" e quindi? forse che il titolare di un
negozio che fa molte più vendite di atti notarili dovrebbe
guadagnare 1.500.000?? perchè in questa
categoria si vuole mantenere il numero chiuso? è questo il
vero punto.
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Amanda 10 febbraio 2009 0:00
L'intervento di Gianfranco è quanto di più stupido ed
idiota si potesse scrivere. "Il tuo caro pilota di
linea guadagna fin troppo per quello che fa (un cazzo dalla
mattina alla sera e va pure a mangiare e a dormire in
alberghi a 10 stelle a spese della compagnia)"
"Tralascio poi alcuni manager come gli amministratori
di banche o di grandi società di capitali: credo che tu
sappia che per raggiungere il reddito annuo di un
amministratore delegato di UniCredit Banca (Profumo), Intesa
Sanpaolo (Passera) o B.N.L. (Abete) devi mettere insiene il
reddito di 10-20 notai" "Perchè se il
"tuo" chirurgo guadagna 100.000 euro all'anno
facendo solo interventi di appendicectomia, allora 100.000
sono rubati" Ma chi cazzo è Gianfranco per
stabilire che un pilota non lavora? Che cazzo ne sa, chiuso
tutto il giorno nel suo studio a menar scartoffie? Ed
ancora, chi cazzo è Gianfranco per dire che un chirurgo che
si occupa di appendicectomia "ruba" 100.000 Euro?
Ma lo sa Gianfranco che una operazione di appendicectomia se
eseguita con imperizia può portare alla morte? Ma che cazzo
ne sa di queste responsabilità lui che si occupa solo di
carte bollate? E poi, che senso ha il paragone tra l'AD
di Unicredit (che ha comunque responsabilità enormi,
miurabili in migliaia di milardi di euro) ed un notaio di
provincia (che si occuperò di rogiti del valore sì e no di
qualche centinaio di migliaia di euro)? Il suo è un
delirio di onnipotenza...Nella visione di Gianfranco la
figura del notaio è intoccabile come la Madonna. E' una
figura che si può permettere di gettare fango su tutte le
altre categorie (avvocati, medici, piloti, manager) senza
però mettersi mai in discussione. Che poi a scrivere che i
piloti non fanno un cazzo ed i chirurghi rubano lo
stipendio, si configura pure il reato di diffamazione, e
questo Gianfranco lo dovrebbe sapere bene...Un conto sono le
osservazioni di Marco, discutibili ma corrette ed educate
(anche se io le condivido al 100%), un conto sono gli
insulti di Gianfranco. Ma è questo il livello medio dei
notai che abbiamo in Italia? Se fosse così ci sarebbe da
farsi venire i brividi.... Il fatto è che Gianfranco
probabilmente si ritiene al di sopra di tutto, anche della
legge... In realtà il punto lo ha centrato Marco, e
Gianfranco lo ha implicitamente confermato. Uso le parole di
Gianfranco: "il reddito dei notai è quello che è
perchè sono in numero limitato. Se li aumenti solo
inizialmente (forse) avrai una discesa delle tariffe perchè
i nuovi dovranno farsi strada". Eccolo il punto!!!
I notai costano molto perchè sono troppo pochi. Il resto (i
piloti che non fanno un cazzo, i chirurghi che rubano lo
stipendio) sono frasi dette per dare aria alla bocca, e per
insultare gli altri. Se io fossi un collega di Gianfranco,
mi vergognerei per la figuraccia fatta fare all'intera
categoria.
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Marco 9 febbraio 2009 0:00
Ed alla fine il signor notaio ha espresso la sua
sentenza... "Il tuo caro pilota di linea guadagna
fin troppo per quello che fa (un cazzo dalla mattina alla
sera e va pure a mangiare e a dormire in alberghi a 10
stelle a spese della compagnia)" Ti ringrazio, a
nome di tutti, per questo esemplare saggio di classe e
capacità dialettica...Ma sono tutti come te??? Speriamo di
no....
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Gianfranco 9 febbraio 2009 0:00
Marco. ti supplico, piantala! Questo ridicolo
elenco dei guadagni delle altre categorie da te
opportunamente scelte, comincia a scocciare: tu riporti solo
quello che ti fa comodo per tirare acqua al tuo mulino.
Il tuo caro pilota di linea guadagna fin troppo per
quello che fa (un cazzo dalla mattina alla sera e va pure a
mangiare e a dormire in alberghi a 10 stelle a spese della
compagnia: perchè non può dormire in una normale pensione
a 2 stelle?). E non trovarmi la scusa che lui ha la
responsabilità dei passeggeri che fa volare, perchè allora
il responsabile della sicurezza di un impianto chimico
dovrebbe guadagnare 50 volte tanto e non mi pare sia
così. I tuoi manager morti di fame sono persone
che molto spesso occupano posti che non meritano e che si
trovano lì anche per connivenze politiche. Tralascio poi
alcuni manager come gli amministratori di banche o di grandi
società di capitali: credo che tu sappia che per
raggiungere il reddito annuo di un amministratore delegato
di UniCredit Banca (Profumo), Intesa Sanpaolo (Passera) o
B.N.L. (Abete) devi mettere insiene il reddito di 10-20
notai. Sei rimasto solo tu a non capirlo: il
reddito dei notai è quello che è perchè sono in numero
limitato. Se li aumenti solo inizialmente (forse) avrai una
discesa delle tariffe perchè i nuovi dovranno farsi strada,
ma poi le tariffe torneranno ad allinearsi perchè, anche se
tu sei convinto del contrario, quello del notaio può essere
anche un mestiere intellettualmente molto faticoso e
snervante e quindi mai nessuno sarà disposto a stipularti i
tuoi due atterelli per 1.200,00 euro lordi (che vuol dire
scarsi 650 euro netti). E non mascherare con un
problema collettivo ciò che è un problema tuo e di
pochissimi altri come te. Tu non arrivi a capire
che i 4.400 euro che devi pagare nel tuo esempio, potrebbero
essere tanti o pochi a seconda di che tipo di attività
c'è da svolgere per portare a compimento la tua
pratica. Ed è di questo che si deve parlare, non della
media di 500.000 euro all'anno e sai perchè? Perchè se
il "tuo" chirurgo guadagna 100.000 euro
all'anno facendo solo interventi di appendicectomia,
allora 100.000 sono rubati, ma se fa solo trapianti di
cuore, allora in proporzione dovrebbe guadagnare molto più
di un notaio. Ma poi bisogna vedere quanti ne fa, se sorgono
complicazioni, se servono farmaci particolari in relazione
alla precedente anamnesi del paziente, etc.. Come
vedi le tue statistiche sono solo numeri che, estrapolati da
un contesto molto più complesso, non servono assolutamente
a niente.
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marco 9 febbraio 2009 0:00
Non notaio, forse non lo sai ma i termini dirigente e
manager coincidono. Manager significa "colui che
gestisce" ed è un termine applicabile a tutti i
dirigenti d'azienda. Dirigenti d'azienda il cui
reddito medio è, per l'appunto, di 110.000 €
l'anno (sono appena uscite le statistiche, riportate da
tutti i giornali). Comunque, se il termine manager ti
disturba, mettiamola così: i dirigenti di azienda italiani
costano alla collettività 110.000 €, i notai italiani
costano (sempre alla collettività) più del quadruplo.
Cambia qualcosa nei fatti??? Direi proprio di no. Anche
perchè se è vero che i notai "hanno un numero
elevatissimo di clienti", a maggior ragione dovrebbero
essere di più, in modo da poter offrire un miglior servizio
ad un costo inferiore...
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Non Notaio 9 febbraio 2009 0:00
Dato che scendere nel particolare fino ad ora non è servito
a molto,provo a semplificare al massimo: I notai
non sono affatto più cari di alcuna categoria, anzi,
rispetto agli avvocati sono infinitamente più
economici! E' vero che i notai DICHIARANO in
media di più delle altre categorie già citate ma ciò
deriva SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DAL FATTO CHE SONO POCHI E
QUINDI HANNO UN NUMERO ALTISSIMO DI CLIENTI CIASCUNO;insomma
guadagnano sulla quantità degli atti, non sulle parcelle
alte! Inoltre è tutto dichiaratissimo ed in un paese dove i
dentisti dichiarano in media 15.000 euro non credo sia un
particolare da niente. A Marco: ma dove le prendi
ste cifre? un manager prende in media 110.000 euro
l'anno? Ma che cavolo dici? a meno che per manager tu
non intenda un semplice dirigente seppur importante. Ma non
hai sentito di quel signorotto che è uscito
dall'alitalia con 5.000.000 di euro di buona uscita?
Inoltre vatti a vedere gli stipendi nella Procter &
Gamble! E poi ti prego, smettila di ripetere sempre che
a pagare i notai è la collettività, SONO I CLIENTI che
usufruiscono del servizio e solo per quello che devono fare!
Sono le altre categorie da te citate che vengono da noi
pagate (GIUSTAMENTE mediante il prelievo
fiscale)indipendentemente dall'usufruirne dei servizi;
il sistema giudiziario tu lo paghi anche se in vita tua non
farai mai una causa; se invece non andrai mai dal notai mai
lo pagherai, stai tranquillo.
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Marco 9 febbraio 2009 0:00
Gianfranco, provo a riproporle i dati già forniti
all'inizio di questo forum: Un pilota di
aereo di linea è pagato dalla collettività intorno ai
120-130.000 Euro. Un chirurgo è pagato dalla
collettività intorno ai 100.000 Euro. Un magistrato è
pagato dalla collettività intorno ai 100.000 Euro. Un
manager d'azienda è pagato dalla collettività intorno
ai 110.000 Euro. Un notaio è pagato dalla
collettività intorno ai 500.000 Euro. Cosa vuole
che le dica...il mio sarà pure un pregiudizio, ma i numeri
sono numeri...Ed il fatto che in media il notaio costi alla
collettività da 3 a 5 volte tanto quello che costano tutte
le altre professioni di pari o superiori livello mica me lo
sono inventato io... Qualcosa di strano nella
professione notarile ci dovrà pur essere per giustificare
un costo triplo, quadruplo o quintuplo rispetto a tutti gli
altri... UN costo individuale, tra l'altro, neanche
minimamente comparabile a quello di tutte le altre funzioni
pubbliche... Mah, il mio sarà sarà anche pregiudizio,
ma questo benedetto notaio potrebbe benissimo costare la
metà od un terzo senza morire di fame...Lei che dice? Pensa
di poter assicurare un tozzo di pane ai suoi pargoli anche
con "soli" 150 o 200.000 Euro l'anno? Sa
com'è, con i soldi degli altri sono tutti generosi (in
particolare voi notai quando si parla dei vostri costi), ma
a me di risparmiare il 50% sulla vostra parcella mica mi
dispiacerebbe, sa? E come a me non dispiacerebbe a milioni
di italiani....
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Gianfranco 9 febbraio 2009 0:00
a Paolo 1. Vedi Paolo, il tuo discorso, anche se
critico nei confronti della categoria, ha molto più senso
di quello di Marco. Sono daccordissimo sul fatto
che con i tempi che corrono, ai notai dovrebbero essere dati
più poteri per verificare meglio alcuni aspetti riguardanti
l'identità dei comparenti e la legittimità urbanistica
degli immobili, così come ci dovrebbero essere sanzioni
esemplari per quei notai che trascurano determinati aspetti
della loro professione gettando discredito sull'intera
categoria. Certo, per fare questo, bisogna modificare un
po' di leggi: ma si può fare e si dovrebbe fare.
Ma del resto è fin troppo chiaro che quello di Marco
è un pregiudizio aprioristico nei confronti dei compensi
della categoria che lui ritiene esosi solo per i soliti
motivi (tariffa determinata dalla legge, numero chiuso,
etc.). Gli interessa ben poco dei compensi di altre
categorie di professionisti che lui non giudica cari solo
perchè non hammo il numero chiuso. Come a dire: se c'è
il numero chiuso i soldi hanno un certo valore; se non
c'è hanno un altro valore. Ho fatto sia qui che
nell'altra discussione, numerose domande specifiche e
precisazioni a Marco sulla prestazione notarile, sulla
tariffa applicabile, sul lavoro da svolgere. Non mi ha mai
risposto a tono, se non su aspetti che potevano continuare a
fargli dire che senza il numero chiuso i compensi sarebbero
molto inferiori. E il bello è che lui conosce anche le
esatte proporzioni di quanto sarebbero inferiori, senza
poter provare nulla. Se non è pregiudizio
questo..............
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Paolo 1 9 febbraio 2009 0:00
Rispondo anche sull'oggetiva utilita' dei notai.
Premesso che il messaggio iniziale era un po' vago,
bisogna chiarire che nella grossa cifra che si da' al
notaio e' compresa sia la retribuzione del medesimo che
un bel po' di imposte e tasse che il notaio raccoglie
per conto dello Stato, ma non si mette in tasca. Il giudizio
su quanto costano i notai va dato dunque su quella parte di
pagamento che' la loro retribuzione. E se sai guarda sui
loro siti, del loro ordine professionale, sono carucci, ma
soprattutto i tariffari che ho letto sono un po' vaghi,
non c'e' una cifra fissa, il totale puo' variare
da quanti e quali controlli etc il notaio fa, alla fine
e' difficile poter contestare una parcella, un po'
come in pizerie, la pizza costa tanto, poi pero'
c'e' il tavolo, il coperto, etc etc e si spende
piu' del previsto. Piu' serio e doloroso il
discorso sull'utilita' dei notai. Guanfranco
sostiene che se ci pensasse un impiegato comunale per una
cifra minima, o si potesse fare come negli USA dove per
vendere casa basta un contratto scritto su un pezzo di carta
e firmato da chi vende e chi compra, ci sarebbe pero' il
rischio che poi salti fuori che la casa non apparteneva a
chi ve l'ha venduta, o altre truffe di ogni genere,
insomma come sostengono i notai pagare un notaio sara'
caruccio, ma darebbe una grande sicurezza, mentre negli USA
puo' succedere qualsiasi cosa e poi bisogna andare da un
costosissimo avvocato. Questo e' vero, ma solo in
teoria, in realta' purtroppo passare attraverso un
notaio non da' alcuna sicurezza, e questo puo'
dipendere dal fatto che dei notai se la prendano alla
leggera e lascino fare alle loro dattilografe, o magari
siano disonesti e in combutta con dei truffatori, ma
soprattutto dipende dalle leggi che lasciano scappatoie ai
truffatori e al fatto che i controlli del notaio sono
formali, ad esempio se si presenta un tizio dal notaio con
una carta di identita' falsa il notaio trascrive i dati
che sono su quel documento falso, non fa delle indagini per
verificare chi sia davvero quel tizio, idem per i dopcumenti
su cui c'e' scritto che possiede una casa o che ha
il diritto di venderla (potrebbero esserci comproprietari, o
altri inghippi, etc). Che i notai non diano alcuna garanzia
e' dimostrato dai numerosi casi riportati dai mass
media, si parla di interi quartieri abusivi a Napoli, nella
sola Parma ci fu anni fa un grosso scandalo con gli
inquilini di un intero quanrtiere PEEP che rischiavano di
perdere le case e la faccenda fini' sulle TV nazionali,
quella volta i notai per lo meno non li avevano avvertiti di
certi rischi, di recente un altro pasticcio al Botteghino,
50 famiglie hanno rischiato di perdere la casa gia'
pagata perche' costruite in modo irregolare, e i notai
intervistati da giornalisti hanno risposto candidamente che
essi effttuano un controllo solo formale. Insomma se un
truffatore ha dei documenti falsificati bene il notaio serve
a poco. Mi ricorda quel romanzo di spionaggio in cui un
agente dell'OSS affermava: "I Tedeschi sono
stupidi, se un serpente a sonagli sale su un treno ed ha i
documenti apparentemente in regola, quelli della Gestapo lo
lasciano stare". Paolo
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Marco 8 febbraio 2009 0:00
"Preferisci pagare 7.000 euro ad un professionista che
ne guadagna (rectius ne dichiara) 40.000 all'anno o
1.900 ad uno che ne guadagna 200.000?" Luminoso
esempio di cifre in totale ed anarchica libertà... I
1900 € sono per i tuoi colleghi di Como e Lecco 2600, che
diventano 4400 € se c'è di mezzo un mutuo. Sono un
costo certo, al quale non ci si può sottrare. I 7000 €
sono un costo ipotetico, solo se c'è di mezzo una
causa. Sono due cose diverse, e spero che questo ti risulti
chiaro, altrimenti è lecito avere dubbi sulla onestà
intellettuale con cui affronti questa discussione. La
domanda in realtà andrebbe posta in modo diverso: se un
avvocato avesse la possibilità di occuparsi degli atti di
cui ti occupi tu, sei sicuro che chiederebbe la stessa
cifra? Io sono convinto di no. SOno convinto che un
avvocato, pur di strapparti un cliente, applicherebbe
tariffe più competitive delle tue. E la stessa cosa farebbe
un giovane notaio, se il numero dei notai fosse aumentato
quel tanto che basta per introdurre un minimo di concorrenza
sulle tariffe. Io, se invece di 4400 € ne potessi
spendere 2000, e con la differenza potessi pagare una
vacanza studio a mio figlio, sarei ben felice. E penso che
lo saresti anche tu al mio posto. Non posso non essere
d'accordo con quanto scritto nell'intervento
precedente, quello in cui si dice, in modo un po'
colorito, "se ci fosse un numero "aperto" ci
sarebbe concorrenza e col cavolo che i costi sarebbero gli
stessi". Coi soldi degli altri siamo tutti
generosi...
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roberto 7 febbraio 2009 0:00
Marco, chiariamoci, le prestazioni sono comparabili o
no? O sono comparabili se parliamo di redditi e non
comparabili se parliamo di tariffa? Cioè sono
comparabili quando la comparazione è strumentale al tuo
convincimento e non quando non lo è? Facciamo un
esempio in cui la comparazione è, credo, più facile: la
solita stipula tra privati della compravendita di €
200.000, per la quale il notaio percepisce un compenso
(l'ho scritto qualche giorno fa, non ricordo se in
questa discussione o in altra che si è sovrapposta) di €
1.900, che comprende gli incontri preliminari con le parti,
l'attività istruttoria, la consulenza alle parti, la
predisposzione dell'atto, la sua lettura alle parti,
l'esecuzione delle formalità fiscali e pubblicitarie,
la preparazione delle copie autentiche per le parti.
L'avvocato, per la sola assistenza alla stipula (cioè
per la sola consulenza) percepisce un onoraio MINIMO di €
2.371 e MASSIMO di € 6.959 (come da tariffa professionale
il cui link pure ho inviato qualche giorno fa).
Allora, dove sta lo scandaloso compenso? E che
c'azzecca il reddito medio dei notai (che poi è reddito
dichiarato, ma questo è tutto un altro discorso)? Cosa
interessa al cliente quanto guadagna il professionista di
cui si serve, se il compenso che gli paga non è eccessivo e
gli consente di ottenere il servizio professionale di cui ha
bisogno? Preferisci pagare 7.000 euro ad un
professionista che ne guadagna (rectius ne dichiara) 40.000
all'anno o 1.900 ad uno che ne guadagna 200.000?
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mah 7 febbraio 2009 0:00
"la differenza sarebbe solo che invece di aversi 5000
notai che guadagnano, pardon, DICHIARANO in media 420.000
euro l'anno, se ne avrebbero 10.000 che ne guadagnano,
di nuovo pardon, DICHIARANO 210.000, ma il costo del singolo
atto sarebbe lo stesso per il cliente" eh
no. se ci fosse un numero "aperto" ci sarebbe
concorrenza e col cavolo che i costi sarebbero gli
stessi. "1.200 è l'onorario notarile
(sul quale pesano lo studio, i dipendenti, le visure, il
TEMPO" quante ore-uomo e quali mezzi sono
necessari? e quali sarebbero i costi delle visure? così
possiamo fare qualche conto. "mettiamo a
rischio una delle pochissime cose che ancora funziona in
questo paese" funziona... per chi?
"risParmiare questi seicento euro, sono sicuro che sono
quelli a fare la differenza!!" eh sì, è facile
fare sempre i conti coi soldi degli altri. forse meglio
chiederlo al cliente se, a parità di prestazione,
preferisce spendere 600 euro di più o di meno. che ne
dici? "Parlate di cose che non conoscete,
portatemi un giurista che critichi l'ordinamento e la
funzione del notariato, uno soltanto!" non è
questo di cui si discuteva. ma dei costi. capisco che faccia
molto comodo lasciare le cose come stanno.
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Marco 7 febbraio 2009 0:00
Roberto, tu m'insegni che avvocati e notai fanno
mestieri diversi, per cui le relative prestazioni non sono
comparabili (lo avete ripetuto fino alla noia). Per cui, che
c'azzecca il paragone??? C'azzecca, invece, il
confronto fatto sui redditi (= costi) di professioni di pari
o supoeriori livello. Se i notai guadagnano mediamente il
400%-500% di chi svolge professioni di pari o superiore
livello qualcosa di "strano" nella professione
notarile c'è. E quel qualcosa di strano sta nella
ambigua commistione tra status di libero profesionista e
pubblico ufficiale, nonchè in un rapporto di forza che il
notariato può esercitare nei confronti della collettività.
In termini economici quello dei notai è un
"cartello", che sfrutta una situazione di
predominio per fare in modo che siano applicate tariffe più
elevate del dovuto. Il tutto con la benedizione, ovviamente,
del Ministero della Giustizia.
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mah 7 febbraio 2009 0:00
"Non ritieni che ridurre tutta l'economia alla
legge della domanda e dell'offerta significhi offendere
(non i notai ed i giuristi) ma chi all'economia ha
dedicato una vita di studi?" il fatto che ci
voglia professionalità non vuol dire che bisogna
necessariamente avere una "casta" a numero chiuso.
dovremmo dire lo stesso di progettisti e medici? perchè per
tante professioni non c'è numero chiuso, non ci sono
tariffe imposte ed in altre sì?
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roberto 7 febbraio 2009 0:00
marco, ma allora perchè i compensi degli avvocati, che sono
200.000, allorchè svolgano una prestazione professionale
non uguale, ma attinente a quella dei notai (pensa alla mera
consulenza per la stipula di una compravendita immobiliare,
o per la redazione di un preliminare, o alla cura del
contnzioso scaturente da detto preliminare), sono maggiori
di quelli dei notai, dato che ti è stato dimostrato tariffe
alla mano? e, da altri, citando fonte Sole 24 ore (ovvero
Confindustria, fonte perciò più che imparziale, quanto di
più lontano possa esserci dal mondo e dagli interessi
notarili? E lo stesso vale per i commercialisti
(consulenza per cessioni di quote o costituzioni di
società)? Non ti sfiora il dubbio che la legge della
domanda e dell'offerta (se aumenta l'offerta di un
servizio diminuisce il suo prezzo) non sia l'unica
regola dell'economia, e che d'altronde se lo fosse
non esisterebbero le facoltà di economia, non esisterebbero
sterminate biblioteche economiche, ma saremmo tutti
eccellenti economisti? Non ritieni che ridurre tutta
l'economia alla legge della domanda e dell'offerta
significhi offendere (non i notai ed i giuristi) ma chi
all'economia ha dedicato una vita di studi?
per
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Marco 6 febbraio 2009 0:00
E' incredibile il numero di minchiate che riuscite a
scrivere pur di non affrontare l'argomento
principale... "il costo del singolo atto sarebbe
lo stesso per il cliente"... "secondo quale
criterio fai l'equazione
8000:100.000=5000:500.000"...(a proposito, questa non
è una equazione, è una proporzione)
"l'ammontare dei compensi notarili, per esempio
annuale, non varia a seconda del numero dei notai"
Il baco di fondo è che partite dall'assunto che il
compenso dei notai è una costante del tutto incomprimibile.
E questo è una grande, enorme, immensa cazzata. In
realtà con meccanismi diversi il compenso notarile potrebbe
essere di molto inferiore al livello attuale. Lo ripeto
ancora, perchè siete voi a non voler capire (dato che non
credo che non ci possiate arrivare, è così semplice...): i
notai approfittano (è il termine giusto) di una situazione
in cui la prestazione notarile è obbligatoria ed il numero
dei notai è artificiosamente limitato. E' una rendita
di posizione, in cui si fa pagare alla collettività 300
ciò che potrebbe costare 100. Ammettetelo, e piantatela di
arrampicarvi sugli specchi per cercare di dimostrare
l'indimostrabile.... Che poi non vogliate rinunciare
alla vostra rendita di posizione lo posso capire, ma cercate
almeno di essere intellettualmente onesti.
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NonNotaio 6 febbraio 2009 0:00
Marco ma che cavolo dici?? "la matematica non è
un'opinione" tranne che per te a quanto pare!! Hai
detto: "8000 notati da 100.000 Euro
l'uno costerebbero alla collettività un terzo di ciò
che costano i 5000 notai da 500.000 Euro l'uno di
oggi" Innanzitutto non so secondo quale
criterio fai l'equazione 8000:100.000=5000:500.000! ma
volendo pure sorvolare su simili imprecisioni e passando
più al concreto è lapalissiano che il numero di atti e
dunque l'ammontare dei compensi notarili, per esempio
annuale, non varia a seconda del numero dei notai; dal
notaio si va quando si ha bisogno, non è un ristorante che
si va quando ti pare; dunque gli atti da fare sono sempre
gli stessi; la differenza sarebbe solo che invece di aversi
5000 notai che guadagnano, pardon, DICHIARANO in media
420.000 euro l'anno, se ne avrebbero 10.000 che ne
guadagnano, di nuovo pardon, DICHIARANO 210.000, ma il costo
del singolo atto sarebbe lo stesso per il cliente, solo che
la clientela si spalmerebbe su un numero maggiore di notai
spartendo l'originaria "torta" in più
parti. Inoltre, pur volendo seguire i vostri
assurdi consigli ecco quale sarebbe il risultato: Es.
compravendita prima casa del valore di circa 350.000 euro,
parcella notarile 4.400 euro di cui circa 3.200 sono tasse
di iscrizione, trascrizione, etc. e 1.200 è l'onorario
notarile (sul quale pesano lo studio, i dipendenti, le
visure, il TEMPO, se ad un medico si pagano 180 euro per
10min di visita fate un po' voi, e quant'altro);
ebbene pur volendo ammettere la tua teoria della riduzione
ad un terzo si avrebbe: tasse= 3.200eu (ovviamente quelle
RESTEREBBERO INVARIATE), onorario= 400eu; totale= 3.600 eu
invece di 4.200; sai che mi hai quasi convinto, mettiamo a
rischio una delle pochissime cose che ancora funziona in
questo paese per risParmiare questi seicento euro, sono
sicuro che sono quelli a fare la differenza!! Parlate
di cose che non conoscete, portatemi un giurista che
critichi l'ordinamento e la funzione del notariato, uno
soltanto! Uno dei più grandi giuristi di
sempre,Francesco Carnelutti, diceva "tanto più notaio
tanto meno giudice..." riflettete riflettete!
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Giacomo 6 febbraio 2009 0:00
Pensavo che Marco non volesse capire, ora penso che non ci
arrivi proprio. Quando scrive che un aumento dei
notai porterebbe ad una riduzione dei costi delle singole
prestazioni scrive l'ennesima cretinata. Fatto
dimostrabile con la tabella da me riportata in precedenza da
cui si vede in modo chiaro ed inconfutabile che per la
medesima prestazione (consulenza per cessioni di quote)
quelle categorie professinali con un maggior numero di
componenti (commercialisti ed avvocati) hanno costi
enormemente superiori rispetto a quanto previsto dalle
tabelle ministeriali per i notai (che tra l'altro oltre
alla consulenza stipulano anche l'atto). A
questo punto credo che si debba dire al buon Marco che tempo
fa venne calcolato il costo medio che un notaio deve
sostenere per ciascun atto. A quanto ammonti preferisco non
specificarlo. Mi limito a scrivere che sarebbe un'utopia
pensare che un atto notarile, qualunque esso sia, possa
costare al di sotto dei 1.000 euro, a meno che qualcuno
chieda che i notai lavori pro bono se non addirittura in
perdita. P.S. Non so per quale motivo, ma
voglio ricordare a Marco che le tariffe dei notai italiani
sono in linea con quelle previste nella maggior parte degli
altri paesi europei.
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Gianfranco 5 febbraio 2009 0:00
"siete nelle condizioni di far pagare 300 (se non di
più) ciò che potrebbe costare 100" Appunto. Ma questa
proporzione si fonda esclusivamente su una tua
personalissima idea. Cioè tu dici che se il notaio non
fosse un libero professionista, se non fosse obbligatorio
andarci, se il numero non fosse chiuso e se le tariffe non
fossero determinate dalla legge, allora gli onorari
sarebbero meno di un terzo di quanto sono ora e che quindi,
andando al tuo caso concreto dal quale la discussione è
partita, il notaio dovrebbe stipularti compravendita e mutuo
a..... facciamo 1.000-1.200 iva compresa? Ok. Però: -
vieni tu in studio; - ti fai le fotocopie di tutti i
documenti originali portandoti la carta da casa; - ti
fai le visure ipotecarie e catastali ventennali; -
prepari la relazione preliminare per la banca e gliela vai a
portare; - ti scrivi gli atti; - il giorno della
stipula il notaio te li legge e ti autentica la
benedettissima firma (l'atto pubblico non te lo puoi
permettere); - paghi il notaio; - ti metti gli
atti a repertorio; - ti calcoli le imposte; -
prepari l'adempimento unico per registrazione,
trascrizione, iscrizione e voltura; - il notaio lo
firma digitalmente; - vai a portare le note
all'Agenzia del Territorio e dopo un pò di giorni vai
anche a ritirarle; - prepari la relazione definitiva
per la banca, la copia esecutiva del mutuo e le copie
autentiche e gliele vai a portare; - il notaio ti fa la
fattura e, in omaggio, ti consegna la copia autentica dei
tuoi atti. E ho saltato altre piccole cosucce che il
notaio, per non farti stancare troppo, farà comunque fare
ai suoi collaboratori. Ah.......e dimenticavo, al
termine sottoscriverai anche due righe al notaio per
esonerarlo da ogni responsabilità perchè, ovviamente, non
puoi certo pretendere che per quella cifra si faccia carico,
rispondendone professionalmente, di qualche errore che
potresti aver commesso. Credo si potrebbero anche
raccogliere delle firme per far diventare questa procedura
legge dello Stato.
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Marco 5 febbraio 2009 0:00
"Forse allora non siete un po' troppo
pochi?" Pellegrino, hai centrato il problema. Il
numero chiuso è funzionale al mantenimento di certe
parcelle.
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Marco 5 febbraio 2009 0:00
Gianfranco, le mie obiezioni crollano un corno. I
notai italiani sono carissimi, e lo sono perchè
approfittano di una situazione in cui la clientela è
assicurata dalla legge ed il regime di numero chiuso elimina
alla radice qualunque forma di concorrenza. Non volete la
concorrenza? Andate a fare i pubblici dipendenti. Volete la
libera professione? Eliminate il numero chiuso. Troppo
comodo avere la botte piena e la moglie ubriaca. Sta di
fatto che grazie alla coesistenza di quattro fattori (status
di libero professionista + status di pubblico ufficiale +
erogazione di una prestazione resa obbligatoria dalla legge
+ numero chiuso) siete nelle condizioni di far pagare 300
(se non di più) ciò che potrebbe costare 100. Glieo
ripeto: 8000 notati da 100.000 Euro l'uno costerebbero
alla collettività un terzo di ciò che costano i 5000 notai
da 500.000 Euro l'uno di oggi. La matematica non è
un'opinione. Che poi anche i mediatori immobiliari
(concordo) e gli avvocati (non concordo) siano cari, questo
non cambia il problema: i notai italiani approfittano di una
situazione che gli permette di applicare tariffe almeno 3
volte più care del ragionevole. Quanto all'assunto
(non dimostrato) che le retribuzioni dei dipendenti non
debbano essere paragonate a quelle dei liberi
professionisti, credo che non potesse tirare fuori
argomentazioni più assurde. Se vogliamo parlare in termini
di rischi professionali, credo non mi vorrà sostenere che
un pilota oppure un chirurgo (ma anche un manager, se
permette) affrontano rischi professionali inferiori a quelli
di un notaio. Capisco che lei debba difendere la sua
categoria con relativi privilegi, ma cerchi di farlo con
argomentaizoni che non la espongono al ridicolo.
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giacomo 4 febbraio 2009 0:00
Marco quanto alla tua prima domanda:
poichè molti Italiani ignorano e come seguono al massa.
Tu ne sei l'esempio. Tutti gioirono quando
tolsero i passaggi di proprietà delle auto ai Notai
credendo in mirabolanti risparmi. Risultato, i costi
sono invariati (talvolta aumentati) i rischi aumentati. bel
risultato! Ad ulteriore conferma del tuo scrivere
senza sapere, mi pare evidente che tu ignori del tutto che
la formazione e le competenze professionali di un Notaio e
di un Avvocato sono MOLTO diverse. L'uno non
saprebbe fare l'altro. Calzante l'inflazionato
esempio dell'ortopedico che vorrebbe fare
l'oculista Quanto alla seconda domanda:
mi limito a cogliere il fatto che sei a tal punto
prevenuto e fazioso da essere in grado di mettere in dubbio
DATI e NUMERI pubblicati dal Sole 24 ore. Bravo!
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marco 4 febbraio 2009 0:00
Roberto, non so se lei è notaio, nel caso in cui lo fosse
spero per i suoi clienti che lei nell'esercizio delle
sue funzioni sia meno approssimativo di quanto non lo è
nelle sue risposte in questo forum. Lei ha associato un
costo certo (quello del notaio) ad un costo del tutto
ipotetico legato ad una eventuale causa (quella
dell'avvocato). Inoltre nel costo si è
"dimenticato" i 1800 € per il mutuo (citati in
modo molto chiaro nel forum) ed ha adottato criteri
matematici, diciamo così, un po'
"personali". Vuole che rifacciamo i
conti? Beh, i 7000 € dell'avvocato (approssimando
la tariffa minima) diviso i 4400 € del notaio fa 1,6. Da
dove salti fuori che l'avvocato è 10-20 volte più caro
è un mistero. Senza poi tenere conto che confrontiamo un
costo certo ad un costo assolutamente presunto ed ipotetico.
Ma ragiona così anche nel suo lavoro??? E comunque,
roberto, se anche gli avvocati costassero molto, questa non
sarebbe una risposta congrua al tema del forum: i notai
hanno onorari elevatissimi, a danno dei consumatori, perchè
sfruttano a proprio vantaggio la ambiguità di fondo di
essere contemporaneamente pubblici ufficiali e liberi
professionisti. Ma soprattutto, sfruttano a proprio
vantaggio il monopolio su determinate prestazioni
professionali obbligatorie per legge, monopolio esercitato
in rigidissmo regime di numero chiuso. Chi ci rimette sono i
cittadini, o consumatori, come li vogliamo chiamare. Il
numero chiuso ha a che fare con le tariffe notarili. Facendo
un conto molto elementare, ottomila notai da centomila euro
costerebbero alla collettività un terzo di quanto non
costano oggi cinquemila notai da cinquecentomila euro
l'uno (100.000x8000=800.000.000 € vs.
500.000x5000=2.500.000.000 €). E questo senza contare
anche i costi aggiuntivi legati alle "strutture"
notarili, che in regime di competizione sarebbero più
orientate alla efficienza. LA matematica non è
un'opinione, anche se lei tende ad interpretarla in modo
un po' , diciamo così, "personale".
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Marco 4 febbraio 2009 0:00
Giacomo, un dubbio mi sorge spontaneo: ma se i notai
sono così economici e non temono il confronto con gli
altri, che paura devono avere della concorrenza degli altri
ordini professionali? Perchè si oppongono a qualunque forma
di liberalizzazione? Se sono più economici, i clienti
andranno sempre da loro... Resta da capire poi come
facciano ad essere i più economici ed a guadagnare 5 volte
tanto quello che guadagnano altri professionisti di pari o
superiore livello....
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Pellegrino 4 febbraio 2009 0:00
I Notai sono un elemento portante del nostro ordinamento e
assicurano la certezza dei traffici giuridici. Ne sono
assolutamente convinto. Una cosa non mi convince: che
ogni tanto si speculi ad arte sulla funzione
"terza" dei notai, da parte dei notai stessi. Mi
spiego: perchè spesso capita che sia l'agente
immobiliare a consigliare il notaio? Normalmente questo
notaio, fatti due conti, applica tariffe superiori ad altri
notai non consigliati dagli agenti immobiliari. Forse con
quel surplus quel notaio paga "la stecca" a chi
gli ha portato il lavoro? Non basta a questi notai
"amici di amici" avere una rendita assicurata dal
fatto di essere in 5000 in tutta Italia? Mi si obietterà
"eh, perchè quel privato non si affidato ad un notaio
di fiducia?". Rilevo tuttavia che non tutti hanno un
notaio di fiducia, in quanto non tutti hanno la possibilità
economica di acquistare quote di srl, aziende, immobili
nell'arco delle loro vita. Normalmente l'italiano è
un povero cristo che acquista UNA casa nella sua vita e
dunque non ha la più pallida idea dove rivolgersi: si
affida dunque al consiglio di chi, in fin dei conti, gli ha
trovato la casa che cercava. Perchè il loro organismo di
controllo non interviene e stronca questo
"commercio" sottobanco? So che mi leggono
alcuni notai. Rivolgo a voi una domanda: perchè i problemi
relativi alla stipula di un atto (alludo a problemi icto
oculi rilevabili) vengono sollevati all'ultimo momento e
non almeno una settimana dopo da quando il notaio ha
ricevuto l'intero fascicolo? Siete troppo impegnati? E
siete impegnati perchè avete troppo lavoro? Forse allora
non siete un po' troppo pochi? Buona serata a
tutti.
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Gianfranco 4 febbraio 2009 0:00
Finalmente vedo che altre persone che ragionano con meno
pregiudizi si stanno facendo avanti impostando il problema
in modo più corretto. Mi dispiace Marco, ma tutte le
tue obiezioni crollano e si rivelano stucchevoli. Leggo che
hai concordato con me sui mediatori immobiliari e questo mi
conforta in parte. Se tu non ritieni cari gli avvocati,
è perchè probabilmente non ne hai mai avuto bisogno. Tu
però ti sei lamentato del fatto che le tariffe notarili
sono determinate dalla legge e che dal notaio ci devi andare
per forza. Te lo dico per l'ultima volta e spero di non
dovermi più ripetere: - LE TARIFFE DEGLI
AVVOCATI SONO ALTRETTANTO DETERMINATE DALLA LEGGE;
- E' LA LEGGE CHE TI OBBLIGA A SERVIRTI
DELL'AVVOCATO. Quanto poi al fatto del
perchè un professionista debba guadagnare più di un
dipendente, francamente non so se dici sul serio o se stai
cercando di prendere per i fondelli qualcuno. Ma secondo te
se i guadagni fossero uguali, credi davvero che qualcuno si
procurerebbe tanto disturbo da mettersi in proprio
rischiando la propria responsabilità e la propria faccia a
fronte di un guadagno da dipendente? Da ultimo mi
viene da sorridere quando si vogliono calcolare i guadagni
di un professionista andando a fare i calcoli prendendo come
base le statistiche, che quasi sempre partono dalle
dichiarazioni dei redditi. Voglio ricordare che il notaio,
dal momento che deve mettere tutti i suoi atti a repertorio
con i relativi onorari e che, oltre ad essere ispezionato
dall'archivio notarile, viene anche vistato
quadrimestralmente dall'Agenzia delle Entrate, è forse
il professionista che meno di tutti gli altri può
arricchirsi a danno dell'erario (e della collettività)
con il famoso "NERO". Dunque per
concludere Marco: - la legge ti obbliga ad andare dal
notaio per comprare la casa; - la legge ti obbliga a
pagare al notaio un compenso giusto ed equo per il lavoro
che svolge e per la tutela che fornisce alle parti; -
ormai è chiaro che tu ritieni troppi questi soldi solo
perchè non capisci o non vuoi capire in cosa consista il
lavoro del notaio, ma qui la legge non ti fa obbligo di
capirlo; - ricorda sempre e comunque che acquistare la
proprietà di un immobile E' UN DIRITTO, NON UN OBBLIGO:
ergo se anarchicamente non ti vuoi attenere alle regole,
puoi anche farne a meno.
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Marco 4 febbraio 2009 0:00
Sal, vincere il concorso notarile vuol dire
esattamente garantirsi l'accesso ad una libera
professione che, sola in Italia, ha la clientela garantita
per legge. Non è una idiozia, è la pura verità....
Strano che questo banale concetto le risulti così
ostico....
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Giacomo 4 febbraio 2009 0:00
nel mio intervento precedente ai punti sub "b)" et
"c)" gli onorari previsti per il commercilista e
l'avvocato non comprendono,ovviamente, l'atto
notarile, ma trattasi di sola consulenza. Quanto
all'onorario notarile, invece, oltre all'attività
di consulenza nell'importo scritto è compreso anche
l'atto.
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Sal 4 febbraio 2009 0:00
Mi viene sempre da sorridere quando leggo o sento che
"gli altri professionisti sgomitano per acquisire una
clientela, mentre il notaio ce l'ha assicurata per
legge". Ma quelli che affermano una tale
idiozia hanno idea di che cosa significa vincere il concorso
notarile? Studiare altri 5/10 anni dopo la laurea (a seconda
che lo si vinca al primo, secondo o terzo tentativo) senza
AVERE MAI la certezza di raggiungere il traguardo? E tutto
questo mentre i coetanei sono già al lavoro dal giorno dopo
la laurea, o al massimo dopo un paio d'anni (vedi esami
di abilitazione per ingegneri, architetti, avvocati,
ecc...).
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