Commenti
|
|
|
bersanotto 26 luglio 2007 0:00
Per Giuseppe NON E' CONCEPIBILE UN ESAME DI
ABILITAZIONE PER ESERCITARE UNA FUNZIONE PUBBLICA, E'
NECESSARIO UN CONCORSO PERCHE' C'E' UNA PIANTA
ORGANICA. I notai forse non sono dei luminari, ma
almeno, vincendo un durissimo concorso, hanno dimostrato di
essere, nel campo delle competenze notarili I MIGLIORI.
CHI VUOLE, SI RIMBOCCHI LE MANICHE E STUDI !
Lanciamo l'idea su questo blog: LIBERALIZZIAMO
TUTTO ! La magistratura, la polizia, la sanità...Ognuno
faccia quello che gli pare, E A TARIFFE STRACCIATE !
Veneriamo il DIO MERCATO ! Ma che pressappochismo, che
ingenuità ! Tutto per slogan ! E tutto ciò PER INVIDIA !
Per Alex "Medioevo": IL
NOTARIATO E' UNA ISTITUZIONE PRESENTE NELLA GRAN PARTE
DEI PAESI AVANZATI. Faccia calmare il livore e
l'invidia. E se è laureato in jspr., basta che studi.
|
Giuseppe 25 luglio 2007 0:00
X Max tu scrivi DAVVERO? MAGARI CI
TROVERAI UN MEDICO GENERICO, MA TROVAMI UN LUMINARE DI
CARDIOCHIRURGIA A CANICATTI’. ALLO STESSO MODO POTRAI
TROVARCI UN LAUREATO IN LEGGE O UN AVVOCATO MA NON CI
TROVERAI MAI UN ESPERTO DI DIRITTO COME IL NOTAIO. INVECE
OGGI A CANICATTI’ CI SONO QUATTRO NOTAI PROPRIO
PERCHE’ E’ UN PUBBLICO UFFICIALE E LE SEDI SONO
STATE ASSEGNATE DALLO STATO. SE FUNZIONASSE SOLO LA
LEGGE DEL MERCATO, CREDI CHE UN ESPERTO COME IL NOTAIO
ANDREBBE IN UNA SEDE DISAGIATA COME CANICATTI’ O
PREFERIREBBE FARSI PAGARE PROFUMATAMENTE LA PROPRIA
CONSULENZA NELLA PROVINCIA VERONESE? PENSACI…
Se fosse vero quello che dici, tutti gli attuali 5000
notai dovrebbero essere universalmente riconosciuti come
luminari del diritto ed all'infuori di questo numero non
sarebbe possibile trovare altre menti eccellenti in grado di
confrontarsi con i primi! Mi pare abbastanza presuntuoso da
parte tua. Su un punto peraltro ti mostri un po' evasivo
e ti chiedo maggiore chiarezza. Rispondi a questa domanda:
cosa cambierebbe se il ministero, senza cambiare le attuali
modalita' di svolgimento della selezione, mantenendo
quindi inalterata la composizione delle commissioni (che tra
l'altro prevede la presenza masssiccia di notai) ed il
numero delle prove scritte ed orali da superare, abolisse
semplicemente quell'odiosa espressione "230 Posti
per Notaio" e la sostituisse con "Esame di
idoneita' per l'abilitazione alla Libera professione
di Notaio"?
|
alex 25 luglio 2007 0:00
è per certi aspetti impressionante la veemenza e
l'arroganza con la quale i notai si scagliano contro
tutti i tentativi di modernizzazione del nostro paese.
Si ritengono depositari del sapere assoluto, diritto,
economia, politica...non c'è materia nei quali LORO
sono i fari del popolo bue. Ignorano, invece, i
principi fondamentali delle economie moderne, ignorano che
la selezione della loro professione è frutto di una
commissione che conta SEI notai e di concorsi che vengono
banditi con la frequenza dei mondiali di calcio. Citano
esempi di disonestà, ma ben si guardano dal ricordare che
hanno anche in casa loro clamorosi incidenti. Insomma,
in questi casi, c'è poco da discutere e solo da votare
chi si impegnerà a cancellare questo residuato medioevale
dal nostro Paese.
|
LUIGI IOVINO 25 luglio 2007 0:00
QUESTO E’ UN APPELLO!!! HO DOVUTO DENUNCIARE UN
NOTAIO SIA ALLA MAGISTRATURA CHE AL CONSIGLIO
DELL'ORDINE DI NAPOLI... NON SE NE SONO
FREGATI PIU' DI TANTO... MENTRE I EATI SI
AGGRAVANO... Ricevo e pubblico, da “La voce di
Megaride” www.lavocedimegaride.it Egregio
signor Iovino, perchè non contatta, per il suo INCREDIBILE
CASO DI INGIUSTIZIA, la redazione di Giustizia Giusta
all’attenzione dell’avv. Alessio Di Carlo
[email protected] ? Anche se la
vicenda è farraginosa, dovrebbe riassumere il caso in
maniera sintetica; analogamente, pubblicherei il suo caso
anche sul giornale-blog abbinato al magazine meridionalista
www.vocedimegaride.it L’importante, in
situazioni quali quella che sta vivendo è darne massima
pubblicità, appellandosi all’opinione pubblica…fare un
gran fracasso. Se me lo consente, cambierei
anche un po’ l’impostazione della sua web, sovraccarica
di emotività e di notizie che si accavallano, rendendo uno
schema più pulito e razionale dei fatti, di facile lettura
degli eventi; Tenga presente che la gente non ama
leggere libri e giornali…figuriamoci un fastidioso
schermo!!! La Voce di Megaride
………. In risposta a questa mail ho già
inviato una richiesta di attenzione ed aiuto all’avv.
Alessio di Carlo (sperando che gli pervenga…)
Inoltre ho risposto a LA VOCE DI MEGARIDE con la seg.
mail “Gentile redazione, per me è un grande
sostegno morale ricevere la Vs lettera… Al
punto in cui sono ogni volta che mi viene offerto un aiuto
(anche solo un consiglio che lascia trasparire un pò
di commiserazione e compartecipazione…) mi commuovo,
e, non sono più in grado di ragionare…; Come
è possibile che neanche un giudice fin’ora capisca la
gravità dei reati a cui è sottoposta la mia
famiglia??? Mi auguro di trovare tanti come Voi e
che possiate dedicare un pò di spazio alla mia
vicenda… GRAZIE LUIGI IOVINO -
www.luigiiovino.it
|
Giuseppe 25 luglio 2007 0:00
Chi ha detto che la più alta aspirazione per un laureato in
giurisprudenza sia la professione notarile? Chi ha una
passione autentica per la giustizia tende a scegliere la
magistratura o la professione forense. Ma non e' questo
il punto. Forse a te sfugge che nel nostro ordinamento
sono da considerare pubblico ufficiale il capotreno, il
comandante di una nave, il pilota d'aereo, lo
scrutatore, l'avvocato (per es. nel procedimento di
notificazione ex artt. 1-6 della Legge n. 53/1994, il
difensore nel compilare la relata di notifica è considerato
Pubblico Ufficiale), il curatore fallimentare. Esiste forse
il numero programmatto per dette attivita'? Non mi pare
proprio! Voler ostinatamente giustificare il numero chiuso
con la funzione di pubblico ufficiale e' palesemente
ridicolo.
|
Giuseppe 25 luglio 2007 0:00
Per Giacomo, Egregio Giacomo, grazie per la
risposta. In risposta alla sua, specifico meglio la
questione: non ho detto che le attività sono simili,
ma che quando si dice, per distinguere il notaio dagli
avvocati, che (lo dice lei) l'avvocato è di parte e il
notaio è super partes, non è vero. Le ho detto infatti che
avvocati e commercialisti anche svolgono istituzionalmente
attività di PU, come ad esempio curatori fallimentari o
CTU. Ma penso che ce ne siano altre di attività del genere.
E gli avvocati ad esempio, le dette attività le possono
fare anche dove svolgono attività di patrocinio. E questo
nessuno sostiene che sta sconvolgendo il sistema. Mi fa
piacere poi che alle altre osservazioni che ho fatto con
esempi sul sistema delle riserve, professioni e rischi
sociali non mi ha scritto nulla in contrario. Grazie
|
Max 25 luglio 2007 0:00
PER GIUSEPPE da: Giuseppe Data:
24 Luglio 2007 Fare il notaio non e' certo
una mia aspirazione, anche perche' non sono laureato in
giurisprudenza. E QUESTO ERA EVIDENTE POICHE’
SE FOSSI STATO UN LAUREATO IN GIURISPRUDENZA SAPRESTI CHE LA
STRADA CHE SI APRE DOPO LA LAUREA E’ A TRE DIREZIONI:
MAGISTRATO, AVVOCATO, NOTAIO. LA SELEZIONE DEL CONCORSO E’
TALE CHE IL NOTAIO RAPPRESENTA IL GRADINO PIU’ ALTO NELLE
ASPIRAZIONI DI UN LAUREATO IN LEGGE. COSA PENSI CHE
STIA FACENDO QUEL 95% DI ESCLUSI AL CONCORSO NOTARILE, IL
BARMAN O L’AVVOCATO OPPURE IL MAGISTRATO?
Le mie sono solo opinioni di una persona che crede nel
mercato, una persona che ritiene piu' che normale che un
giovane laureato in farmacia che ha superato l'esame di
stato possa aprire una farmacia ed un giovane laureato in
giurisprudenza possa fare il notaio se dopo un periodo di
praticantato supera un esame di idoneita'. Il numero
programmato, che di fatto e' un numero chiuso, non
consente di fare questo. LA CONCORRENZA NON
PUO’ ESSERE APPLICATA ALLE FUNZIONI PUBBLICHE. MA
RITORNIAMO AL CONCETTO DI PUBBLICO UFFICIALE CHE SEMBRI NON
“VOLER” COMPRENDERE ED ALLORA TI RIPORTO LA DEFINIZIONE
DEL CODICE PENALE: ART. 357. (NOZIONE DEL PUBBLICO
UFFICIALE). AGLI EFFETTI DELLA LEGGE PENALE, SONO PUBBLICI
UFFICIALI COLORO I QUALI ESERCITANO UNA PUBBLICA FUNZIONE
LEGISLATIVA, GIURISDIZIONALE O AMMINISTRATIVA. AGLI STESSI
EFFETTI È PUBBLICA LA FUNZIONE AMMINISTRATIVA DISCIPLINATA
DA NORME DI DIRITTO PUBBLICO E DA ATTI AUTORITATIVI, E
CARATTERIZZATA DALLA FORMAZIONE E DALLA MANIFESTAZIONE DELLA
VOLONTÀ DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DAL SUO SVOLGERSI
PER MEZZO DI POTERI AUTORITATIVI E CERTIFICATIVI. HAI
MAI SENTITO PARLARE DI LIBERALIZZAZIONI DELL’ATTIVITA’
MILITARE O DI MEDICO OPSEDALIERO O DI MAGISTRATO? OVVIAMENTE
NO… TI SEI CHIESTO PERCHE’? Non mi si
puo' dire che in Italia non ci sono piu' di 5.000
persone in grado di fare il notaio, sarebbe un'offesa
per le migliaia di giovani che escono fuori brillantemente
dalle facolta' di giurisprudenza del nostro paese.
QUESTO NON LO HA MAI DETTO NESSUNO, MA E’ PUR VERO
CHE IN ALCUNI CONCORSI NOTARILI NON SI E’ RIUSCITI NEPPURE
A COPRIRE IL NUMERO DELLE SEDI MESSE A CONCORSO. COME MAI?
CONSIDERA CHE IL CONCORSO E’ GESTITO DIRETTAMENTE DAL
MINISTERO DI GIUSTIZIA E NON DAI NOTAI E QUINDI NON C’E’
ALCUN INTERESSE A TENERE VACANTI LE SEDI.
Nessuno ha mai detto che l'esame di idoneita'
dovrebbe essere semplice e non vedo perche' non si possa
organizzare un esame con la stessa serieta' con la quale
si organizza un concorso. Nessuno vuole una nuova Catanzaro.
QUINDI SAI BENE CHE L’ESAME DI AVVOCATO IN
CONFRONTO E’ UNA FARSA… CHIUNQUE DI NOI ABBIA
PARTECIPATO AD ENTRAMBI, ED IO PER PRIMO, TI POTRA’
CONFERMARE LA DIFFERENZA ABISSALE DI DIFFICOLTA’ TRA IL
CONCORSO NOTARILE E L’ESAME DI ABILITAZIONE FORENSE.
L'equazione esame serio=professionista capace
e' un obiettivo che, non senza sforzi, si puo'
raggiungere. COL CONCORSO NOTARILE ATTUALE
QUESTA EQUAZIONE E’ GIA’ DIMOSTRATA DA DECENNI.
Anche la ratio della copertura territoriale mi pare
priva di solidita': il mercato regola bene questi
fenomeni, non mi pare che in giro per l'italia esistano
problemi di scarsa diffusione delle altre categorie
professionali, ci sono avvocati, commercialisti, oculisti e
psicologi ovunque. Non vedo perche' i Notai, una
volta liberalizzato l'accesso, vorrebbero trasferisi in
massa a Roma o a Milano. Non abbia timore, Bersanotto, il
mercato trovera' sempre un giovane e brillante neonotaio
desideroso di aprire il proprio studio a Canicattì.
DAVVERO? MAGARI CI TROVERAI UN MEDICO GENERICO, MA
TROVAMI UN LUMINARE DI CARDIOCHIRURGIA A CANICATTI’. ALLO
STESSO MODO POTRAI TROVARCI UN LAUREATO IN LEGGE O UN
AVVOCATO MA NON CI TROVERAI MAI UN ESPERTO DI DIRITTO COME
IL NOTAIO. INVECE OGGI A CANICATTI’ CI SONO QUATTRO NOTAI
PROPRIO PERCHE’ E’ UN PUBBLICO UFFICIALE E LE SEDI SONO
STATE ASSEGNATE DALLO STATO. SE FUNZIONASSE SOLO LA
LEGGE DEL MERCATO, CREDI CHE UN ESPERTO COME IL NOTAIO
ANDREBBE IN UNA SEDE DISAGIATA COME CANICATTI’ O
PREFERIREBBE FARSI PAGARE PROFUMATAMENTE LA PROPRIA
CONSULENZA NELLA PROVINCIA VERONESE? PENSACI…
Inoltre, ad abundantiam (come piace dire a voi), nella
remota possibilita' in cui un paese dovesse rimanere
scoperto si potrebbe pensare all'introduzione di una
figura nuova: il notaio comunale. MAGARI UNO DI
QUELLI CHE NELLO SCANDALO DELLE FIRME AUTENTICATE PER LE
LISTE ELETTORALI HA DETTO «NON HO VERIFICATO L´IDENTITÀ
DI CHI SOTTOSCRIVEVA I MODULI, NON CI HO NEPPURE PARLATO.
SONO STATA IN UN TEATRO E A UN BANCHETTO DI PIAZZA
ASPROMONTE, E MILITANTI E SIMPATIZZANTI DI ALTERNATIVA
SOCIALE VENIVANO A LASCIARE I LORO NOMI AGLI ADDETTI.
NEPPURE SCRIVEVO IO I NOMI E I COGNOMI, IO STAVO LÌ SOLO A
CERTIFICARE, CONVINTA CHE FOSSERO IN BUONA FEDE». AN SE
L´È PRESA PERCHÉ AVEVA AUTENTICATO 2.800 FIRME IN TRE
GIORNI E QUASI 2MILA IN UNO SOLO. «AUTENTICARE NON VUOL
DIRE RACCOGLIERE: IO NON HO RACCOLTO FIRME».
|
bersanotto 25 luglio 2007 0:00
Ma basta, co' sto mercato ! Al mercato andatevi a
comprare le mele... Ma da quando la stella polare è il DIO
MERCATO ? Da quando le fasce più deboli si riempiono la
bocca di questa parola ? Povero Paese, così male informato
!
|
Giuseppe 24 luglio 2007 0:00
Fare il notaio non e' certo una mia aspirazione, anche
perche' non sono laureato in giurisprudenza. Le mie sono
solo opinioni di una persona che crede nel mercato, una
persona che ritiene piu' che normale che un giovane
laureato in farmacia che ha superato l'esame di stato
possa aprire una farmacia ed un giovane laureato in
giurisprudenza possa fare il notaio se dopo un periodo di
praticantato supera un esame di idoneita'. Il numero
programmato, che di fatto e' un numero chiuso, non
consente di fare questo. Non mi si puo' dire che in
Italia non ci sono piu' di 5.000 persone in grado di
fare il notaio, sarebbe un'offesa per le migliaia di
giovani che escono fuori brillantemente dalle facolta'
di giurisprudenza del nostro paese. Nessuno ha mai detto che
l'esame di idoneita' dovrebbe essere semplice e non
vedo perche' non si possa organizzare un esame con la
stessa serieta' con la quale si organizza un concorso.
Nessuno vuole una nuova Catanzaro. L'equazione esame
serio=professionista capace e' un obiettivo che, non
senza sforzi, si puo' raggiungere. Anche la ratio della
copertura territoriale mi pare priva di solidita': il
mercato regola bene questi fenomeni, non mi pare che in giro
per l'italia esistano problemi di scarsa diffusione
delle altre categorie professionali, ci sono avvocati,
commercialisti, oculisti e psicologi ovunque. Non vedo
perche' i Notai, una volta liberalizzato l'accesso,
vorrebbero trasferisi in massa a Roma o a Milano. Non abbia
timore, Bersanotto, il mercato trovera' sempre un
giovane e brillante neonotaio desideroso di aprire il
proprio studio a Canicattì. Inoltre, ad abundantiam (come
piace dire a voi), nella remota possibilita' in cui un
paese dovesse rimanere scoperto si potrebbe pensare
all'introduzione di una figura nuova: il notaio
comunale.
|
Privato sottufficiale 24 luglio 2007 0:00
Per Bersanotto. Discutere della differenza tra
numero chiuso e numero programmato equivale a vedere il dito
e non vedere la luna.
|
Max 24 luglio 2007 0:00
PER GIUSEPPE TI RISPONDO TRA LE RIGHE…
da: Giuseppe Data: 24 Luglio 2007
C'e' un altro giuseppe nel forum. Io sono
quello che si e' lamentanto del numero chiuso, o
programmato che dir si voglia. Ripeto ancora una volta la
mia doglianza. Limitare numericamente l'accesso alla
professione notarile non ha nessun tipo di giustificazione.
Il paragone con il numero dei magistrati non ha senso, in
quanto questi ultimi sono dei dipendenti pubblici ed e'
naturale che l'accesso sia regolato con concorso, anche
per esigenze di bilancio pubblico. Non mi pare che i Notai
siano dipendenti pubblici. LE STESSE IDENTICHE
RAGIONI VALGONO ANCHE PER IL NOTAIO, POICHÉ ESISTONO UNA
MIRIADE DI UFFICI PUBBLICI CHE SONO TENUTI ALL’ISPEZIONE
DEGLI ATTI E DEI REPERTORI, ALLA CONSERVAZIONE DEGLI STESSI
PER I NOTAI DECEDUTI O CESSATI DALLA FUNZIONE, ECC.
CHI PENSI CHE PAGHI GLI STIPENDI DI QUEI DIPENDENTI? QUEGLI
STIPENDI SONO VOCI A CARICO DEL BILANCIO DELLO STATO, QUINDI
UN AUMENTO DEI NOTAI SIGNIFICA NECESSARIAMENTE UN AUMENTO DI
QUEI SOGGETTI E DEI RELATIVI STIPENDI. Non vedo
nemmeno nessi fra accesso limitato e funzione di pubblico
ufficiale: per quale motivo il numero di pubblici ufficiali
deve essere limitato? INFATTI NON È LIMITATO,
BENSÌ PROGRAMMATO E PROPRIO DALLO STATO. LE SEDI CHE
VENGONO POSTE A CONCORSO SONO SOGGETTE A PREDETERMINAZIONE
NUMERICA IN CONSIDERAZIONE DELL’ESISTENZA DI UNA PIANTA
ORGANICA, CHE VIENE AGGIORNATA DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA
OGNI SETTE ANNI SECONDO CRITERI PREVISTI DALLA LEGGE, VOLTI
AD ASSICURARE LA PRESENZA NOTARILE SU TUTTO IL TERRITORIO
NAZIONALE, MA TENUTO CONTO IN PARTICOLARE DELLE ESIGENZE
DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE E DEL NUMERO DI CITTADINI. I
NOTAI SONO IN NUMERO LIMITATO A RAGIONE DELLA PUBBLICA
FUNZIONE SVOLTA E SONO LEGATI ALLA LORO SEDE DI
ASSEGNAZIONE, COME I GIUDICI, PER GARANTIRE L’ASSISTENZA
CONTINUA A TUTTO IL TERRITORIO DI COMPETENZA, ANCHE IL PIÙ
DISAGIATO. IL NOTAIO HA QUINDI L’OBBLIGO DI ASSISTENZA
ALLA SEDE, OLTRE A DOVER APRIRE A PROPRIE SPESE LO STUDIO E
SOPPORTARE INGENTI COSTI AL FINE DI ASSUMERE IL PERSONALE
NECESSARIO E DI DOTARSI DI TUTTI GLI STRUMENTI, ANCHE
INFORMATICI, IDONEI PER SVOLGERE LA PROPRIA FUNZIONE A
GARANZIA DI SICUREZZA E DI EFFICIENZA PER IL CITTADINO.
L’ATTUALE PIANTA ORGANICA PREVEDE 5.312 SEDI NOTARILI
DISTRIBUITE IN 1.723 COMUNI. LA VALUTAZIONE CIRCA LA
SUFFICIENZA O MENO DELLA PIANTA ORGANICA È DI COMPETENZA
DEL MINISTERO DI GIUSTIZIA E NON DEI NOTAI, COSÌ COME
AVVIENE PER LA VALUTAZIONE CIRCA LA SUFFICIENZA O MENO DEI
MAGISTRATI OVVERO DEL CORPO DIPLOMATICO.
Io non penso che la professione notarile debba essere
svuotata mediante l'estensione delle loro competenze
esclusive ad altri professionisti, cio' che contesto
e' la regolamentazione dell'accesso. Il concorso con
numero programmato non serve. ED INVECE SERVE
MOLTISSIMO, PROPRIO NELL’OTTICA DEL PUBBLICO SERVIZIO. LO
STATO DEVE GARANTIRE LA POSSIBILITÀ PER CHIUNQUE DI
RIVOLGERSI AD UN NOTAIO (OSSIA AD UN PUBBLICO UFFICIALE A
CIÒ PREPOSTO DALLO STATO STESSO), ANCHE NELLE SEDI
MAGGIORMENTE DISAGIATE E DEPRESSE ECONOMICAMENTE. SE FOSSE
UN SEMPLICE ESAME DI IDONEITÀ SENZA ASSEGNAZIONE AD UNA
SEDE SPECIFICA, CIASCUN NOTAIO ANDREBBE NELLA ZONE RITENUTE
PIÙ VANTAGGIOSE IN OSSEQUIO ALLE PURE LEGGI DI MERCATO,
LASCIANDO SCOPERTE PROPRIO QUELLE SEDI MAGGIORMENTE
DISAGIATE. Un esame di idoneita' organizzato
in maniera seria sarebbe piu' che sufficiente per
eliminare tutte le critiche, non del tutto infondate,
relative alla mancanza di concorrenza ed alla presenza di un
privilegio inaccettabile per il nostro sistema sociale.
Quanto alle eventuali difficolta' di controllo dovute
all'incremento del numero dei notai, mi sembra
un'argomentazione pretestuosa: equivale a dire che
controllare un fenomeno numericamente esteso non e'
fattibile, quindi, lo Stato dovrebbe rinunciare a combattere
fenomeni come l'evasione fiscale o la criminalita'
organizzata. In alternativa potrebbe depenalizzare un buon
80% degli attuali reati e focalizzare la propria attenzione
sulla parte rimanente. A MIO PARERE IL
NUMERO DEI NOTAI PUÒ SICURAMENTE AUMENTARE, MA DEVE SEMPRE
PASSARE ATTRAVERSO IL CONCORSO PUBBLICO, OSSIA UN METODO
TOTALMENTE ANONIMO E RIGIDISSIMO ATTRAVERSO IL QUALE LO
STATO PUÒ VALUTARE LE EFFETTIVE CAPACITÀ DEL CANDIDATO.
PER DARTI SOLO UNA IDEA DELLA SELEZIONE, TIENI CONTO CHE LA
MEDIA DEI CANDIDATI AMMESSI AGLI ORALI È DEL 5%. COME
BEN SAI, NEL 2003 LA SITUAZIONE DELLE IRREGOLARITÀ CIRCA
GLI ESAMI DI IDONEITÀ ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO ERA TALE
DA IMPORRE UNA LEGGE CHE NE CAMBIASSE LE REGOLE PER LA
CORREZIONE. IN QUELL’ANNO NELLA SEDE D’ESAME DI SALERNO
SONO STATI AMMESSI AGLI ORALI IL 96,25% DEI CANDIDATI… FAI
UN PO’ TU!!
|
Giacomo 24 luglio 2007 0:00
i Notai non sono dipendenti pubblici
bensì PUBBLICI UFFICIALI, rivestono
cioè un ruolo ben più importante, un ruolo che
dovrebbe competere allo Stato, ma che di fatto è stato
demandato a cittadini privati. Proprio in virtù
di tale importanza e responsabilità la LEGGE STATALE
prevede che la nomina dei notai avvenga a mezzo del concorso
ed in base ad un numero programmato.
GIUSEPPE quando Lei sostiene che non vi
sono grosse differenze fra Notai Avvocati Commerciliasti,
prendendo spunto da un frase di altri:
"abbiamo in comune solo la preparazione
universitaria" ed aggiungendo Lei:
"(hai detto niente!!)" non solo
dimostra di esprimere giudizi sulla base di scarse
conoscenze, ma, mi consenta, quale dottore
in legge, non posso che farle sapere che la preparazione
universitaria conta forse il 5% di quanto richiesto per
essere un buon Avvocato o Notaio. Lo studio
universitario ha un'importanza assolutamente minima, a
formare il professionista sono gli anni di pratica e studio
che, lo ripeto, nel caso dei
professionisti qui più volte citati danno vita ad ambiti
formativi e culturali estremamete differenti.
|
bersanotto 24 luglio 2007 0:00
Giuseppe il suo messaggio: "Quanto alle
eventuali difficolta' di controllo dovute
all'incremento del numero dei notai, mi sembra
un'argomentazione pretestuosa: equivale a dire che
controllare un fenomeno numericamente esteso non e'
fattibile, quindi, lo Stato dovrebbe rinunciare a combattere
fenomeni come l'evasione fiscale o la criminalita'
organizzata. In alternativa potrebbe depenalizzare un buon
80% degli attuali reati e focalizzare la propria attenzione
sulla parte rimanente. " Lei ha le idee
confuse. Ammetta che scrive contro i notai perchè è
invidioso, come la gran parte dei partecipanti a questo
blog. Si rimbocchi le maniche, studi, partecipi al concorso
e lo vinca: tutto il resto è demagogia. Privilegi, casta,
rendite di posizione, concorrenza...sono tutte balle.
Argomenti così delicati dovrebbero essere trattati con
maggiore competenza ed equilibrio (non mi riferisco solo a
lei, sia chiaro!), e non possono essere dati in pasto a
slogan qualunquistici.
|
Giuseppe 24 luglio 2007 0:00
C'e' un altro giuseppe nel forum. Io sono quello che
si e' lamentanto del numero chiuso, o programmato che
dir si voglia. Ripeto ancora una volta la mia doglianza.
Limitare numericamente l'accesso alla professione
notarile non ha nessun tipo di giustificazione. Il paragone
con il numero dei magistrati non ha senso, in quanto questi
ultimi sono dei dipendenti pubblici ed e' naturale che
l'accesso sia regolato con concorso, anche per esigenze
di bilancio pubblico. Non mi pare che i Notai siano
dipendenti pubblici. Non vedo nemmeno nessi fra accesso
limitato e funzione di pubblico ufficiale: per quale motivo
il numero di pubblici ufficiali deve essere limitato? Io
non penso che la professione notarile debba essere svuotata
mediante l'estensione delle loro competenze esclusive
ad altri professionisti, cio' che contesto e' la
regolamentazione dell'accesso. Il concorso con numero
programmato non serve. Un esame di idoneita' organizzato
in maniera seria sarebbe piu' che sufficiente per
eliminare tutte le critiche, non del tutto infondate,
relative alla mancanza di concorrenza ed alla presenza di un
privilegio inaccettabile per il nostro sistema sociale.
Quanto alle eventuali difficolta' di controllo dovute
all'incremento del numero dei notai, mi sembra
un'argomentazione pretestuosa: equivale a dire che
controllare un fenomeno numericamente esteso non e'
fattibile, quindi, lo Stato dovrebbe rinunciare a combattere
fenomeni come l'evasione fiscale o la criminalita'
organizzata. In alternativa potrebbe depenalizzare un buon
80% degli attuali reati e focalizzare la propria attenzione
sulla parte rimanente.
|
bersanotto 24 luglio 2007 0:00
Giuseppe, evidentemente lei non ha letto con
attenzione il forum. 1) il numero dei notai non è
chiuso, ma PROGRAMMATO, in base a quanto deciso con decreto
dal Ministero della Giustizia; 2) La programmazione del
numero è necessaria, cosi' come è necessaria la
determinazione del numero dei magistrati (o vogliamo
"liberalizzare" anche la magistratura ?): se così
non fosse, non sarebbe possibile il complicato (e ignoto ai
più) sistema di controlli e vigilanza cui il notaio è
tenuto nei cfr. del Ministero della Giustizia. 3) Se il
numero è programmato, è consequenziale che per
l'esercizio della pubblica funzione notarile è
NECESSARIO l'accesso mediante pubblico e rigoroso
CONCORSO, mentre per l'esercizio di altre professioni
(PARIMENTI IMPORTANTI, MA DIVERSE) è SUFFICIENTE
UN'ESAME DI ABILITAZIONE, IN QUANTO NON SVOLGONO ALCUNA
PUBBLICA FUNZIONE E NON SONO SOGGETTI AL PREDETTO SISTEMA DI
CONTROLLI. 4) Mi creda, Giuseppe, AD OGNUNO IL SUO
MESTIERE: l'avvocato è un giurista DI PARTE,
professionalmente formato per assistere UNA PARTE NEL SUO
ESCLUSIVO INTERESSE; il notaio è PUBBLICO UFFICIALE
IMPARZIALE, formato nei suoi studi e nell'esercizio
quotidiano della professione PER REDIGERE CONTRATTI
EQUILIBRATI. Adesso mi risponda, con sincerità:
CHE COSA C'E' CHE NON VA NELL'ATTUALE SISTEMA
?
|
Giuseppe 23 luglio 2007 0:00
Ora i Notai si difendono dicendo che le loro competenze sono
"diverse" da quelle di un avvocato o di un
commercialista. Non sono d'accordo, è una scusa: in
molti casi si accavallano: l'avvocato fa nella sua
attività controlli di legge, contratti (in conformità alla
legge) e poi molto spesso sia avvocati che commercialisti
hanno nel loro campo professionale attività che sono di
"fede pubblica": vengono nominati curatori o CTU
(pubblici ufficali, responsabili della legalità dei loro
atti e terzi rispetto alle parti in gioco), quindi queste
caratteristiche che i Notai rivendicano come esclusive della
loro professione in realtà non lo sono. Per quanto riguarda
la "diversa" competenza neanche con questo mi
sento di concordare, a volte ho sentitodire da notai, mi
pare proprio in questo forum, "abbiamo in comune solo
la preparazione universitaria" (hai detto niente!!). Se
pensiamo al caso dei medici per esempio, uno specialista
ortopedico potrebbe in teoria operare una persona al cuore:
il fatto di avere superato l'esame di stato glielo
consentirebbe, la sua coscienza, professionalità e
sensibilità magari no. Ma in teoria lo può fare. E in
questo caso il profilo di rischio per l'utente non è di
poco conto! ogni medico in base alla propria coscienza e
professionalità rifiuta di fare una cosa che non sa fare.
Non vedo perchè non dovrebbe capitare per tutti gli altri
professionisti (tra l'altro a me è capitato di notai
che hanno rifiutato di fare atti, che poi altri hanno fatto:
penso che sia una cosa normale). Tra l'altro introdurre
il principio che ovunque ci sia un rischio si debba
restringere la concorrenza e il mercato ci fa incamminare
per strade perigliose. In linea astratta il riferimento al
rischio potrebbe valere in una vasta pluralità di casi (ho
accennato al rischio salute che come abbiamo visto
l'ordinamento tratta in modo abbastanza liberista....,
consentendo ad un ortopedico di operare una persona al cuore
e nessuno si spaventa per questo!!). Ad esempio il rischio
che il notaio copre è solo uno dei tanti rischi cui si va
incontro quando si compra un immobile (esiste il rischio
geologico, il rischio nell'uso dei materiali da
costruzione, che potrebbero anche essere cancerogeni, il
rischio che effettivamente l'immobile che si rogita sia
effettivamente l'immobile che l'acquirente pensa di
comprare, il rischio che l'immobile sia di fatto
occupato, o locato, rischio che il notaio non prende in
esame, il rischio, in alcuni casi, che il bene sia
legalmente conforme all'uso che se ne vuole fare (ci
siano autorizzazioni etc.), che è cosa diversa dalla
verifica della destinazione urbanistica (che spesso si sente
dire essere un valore aggiunto dell'attività notarile),
il rischio che l'immobile sia oggetto di una ulteriore
trascrizione, il rischio sulle iscrizioni contro: il notaio
le elenca semplicemente ma spesso non fa attività di
consulenza sul significato delle stesse, se queste sono
complicate per il cliente da capire, invita a fare un
approfondimento da un avvocato, quella che in gergo si
chiama la due diligence!!). Ad esempio si dice che il
contenzioso viene ridotto: ma se uno compra un immobile con
atto fatto senza problemi e poi quell'immobile risulta
occupato, o inagibile con le mura che se ne cadono ci sarà
un contenzioso di fatto, ma risulterà nelle statistiche che
sfornano i notai che non c'è contenzioso. Mi dispiace
di avere sintetizzato il discorso, magari a scapito della
comprensione. Vi saluto
|
Giuseppe 23 luglio 2007 0:00
Ho letto tutti i messaggi di questo forum. Su un punto
nessun notaio e' riuscito a convincermi: il numero
chiuso. Non ha giustificazioni accettabili.
|
Giacomo 23 luglio 2007 0:00
Nei passaggi di proprietà della automobili si è voluto
estendere la competenza ad altre figure oltre a quella del
Notaio, nella demagocica convinzione che questo
avrebbe potuto portare ad una riduzione dei costi,
MA NESSUNO HA EVIDENTEMENTE CONSIDERATO CHE IL COSTO
PER L'AUTENTICA NOTARILE AMMONTAVA AD UN MAX DI 40 EU,
E CHE LE CENTINAIA DI EURO RESTANTI DIPENDEVANO
DAI COSTI DI VOLTURA DEL LIBRETTO. OGGI
COSA SI E' OTTENUTO?
NULLA!!!!! I 40 euro non corrisposti al
notaio vengono fagocitati da spese da sostenersi in Comune,
o dal coso delle prestazioni offerte dalle agenzia di
priatiche auto private. Dunque ad oggi i
costi sono rimasti invariati, ma SE I COSTI SONO
RIMASTI INVARIATI NON LO STESSO SI PUO'AFFERMARE PER
L'ASPETTO GARANTISTA, INFATTI OGGI
l'acquisto di una macchina è diventato di certo
più rischioso poichè l'attività di controllo a cui il
notaio era tenuto, E' VENUTA DEL TUTTO MENO
in comune e presso le agenzie private.
ERGO: PAGHI UGUAL SOMMA E RISCHI MOLTO DI
PIU'! un bel passo in
avanti....Complimenti!
|
dani 20 luglio 2007 0:00
Ma che banalità: Casta dei notai, lobby dei notai,
corporazione dei notai etc. Vorrei far notare che le
lobby in democraia sono legittime (quella dei consumatori è
una lobby) e che esistono anche caste, lobby e corporazioni
che stanno premendo "contro" i notai. Il
parlamento, in democrazia, decide quale interesse sottoposto
alla sua attenzione sia più meritevole di tutela per il
paese. Per le macchine è stato ritenuto corretto
seguire l'interesse presentato dalle lobby dei
consumatori e delle agenzie di pratiche auto, per gli
immobili l'inverso. Forse perchè la casa per
l'italiano è un bene troppo importante da far circolare
senza adeguata e scrupolosa tutela.
|
Antonella 18 luglio 2007 0:00
Che il buon senso debba essere la linea guida non ci sono
dubbi. Io non voglio un sistema ancora piu' instabile di
quello attuale. Le riforme da me auspiscate devono essere
fatte sempre e comunque nell'interesse dei cittadini;
trovo davvero apprezzabile, per esempio, la campagna sulla
trasparenza del valore nelle vendite immobiliari avviata in
questi giorni dal consiglio nazionale del notariato. La mera
redistribuzione del reddito dei notai fra professionisti
meno ricchi non è certo il mio ideale da perseguire. Tutto
questo non scalfisce minimamente le mie perplessita'
sull'opportunita' del mantenimento di alcune
esclusive funzionali ai notai. Ma, ovviamente, sono punti di
vista.
|
Gourry 17 luglio 2007 0:00
Beh cara Antonella, se veramente i commercialisti studiano
assiduamente il commerciale e poi commettono tutti questi
errori assurdi allora sono proprio ingiustificabili. E te lo
scrive uno che ne ha viste di robe da far accapponare la
pelle ad un semplice studente di legge. E' ovvio che ci
possa essere un commercialista anche più bravo di un notaio
nella conoscenza del societario, ci mancherebbe, ma sarebbe
l'eccezione che conferma la regola, niente di più. E
questo, lo ripeto per l'ennesima volta, semplicemente
per il fatto che ognuno conosce meglio di altri i propri
specifici compiti e quando ciò non accade si tratta di
eccezioni. Buon senso prima di tutto.
|
bersanotto 17 luglio 2007 0:00
e poi, antonella, non sarà "bello dubitare della
preparazione delle altre categorie professionali", ma
credo sia ancora peggio saltare sul carro del populismo e
partecipare alla denigrazione cercando di invadere
competenze di altre DIVERSE (non migliori nè peggiori:
DIVERSE !) professioni, approfittando della loro esiguità
numerica e pertanto del loro minor "peso"
elettorale !
|
Antonella 17 luglio 2007 0:00
No, caro notaio De Falco, dove ho trovato il mio notaio non
glielo dico, anche perche' e' una persona
simpaticissima. Non mi pare nemmeno pedofilo. Diciamo che
e' un ottimo esempio di pubblico ufficiale creativo.
Quanto al controllo di legalità, non credo che esso debba
essere sempre e comunque di esclusiva competenza dei notai.
La funzione di pubblico ufficiale è preminentemente quella
di dare pubblica fede agli atti da lui redatti o ricevuti.
Il controllo di legalita' notarile e' un fatto
imprescindibile, ineludibile, ma accessorio e, secondo me,
non esclusivo. Anche il controllo del collegio sindacale
(non nelle sas!), per esempio, è un controllo di legalità
perché i sindaci verificano il rispetto della legge e dello
statuto e possono impugnare dinanzi al tribunale le delibere
non conformi alla legge e allo statuto. Ora, attribuire ad
un avvocato, che qualosa di leggi sapra' pure, il
controllo preventivo di legalita' su una cessione di
quota di societa' a responsabilita' limitata non mi
pare un vulnus.
|
bersanotto 17 luglio 2007 0:00
Antonella, guardi, i suoi ragionamenti in questo blog si
distinguono dagli altri interventi perchè lei affronta nel
merito alcune specifiche questioni, sulle quali ci possono
legittimamente essere diversi punti di vista. I miei
riferimenti all'invidia sono rivolti a questa becera
campagna denigratoria in atto contro il notariato da qualche
tempo, guarda caso da quando sono stati dati in pasto
all'opinione pubblica i redditi del 2004 (ripeto, prima
che sottraessero le auto e le cancellazioni di ipoteca alla
competenza notarile). L'Antitrust (eroe dei
nostri tempi!) è un'autorità formata da tecnici che
provengono prevalentemente dal mondo universitario e
selezionati dalla politica: "università" e
"politica", quanto di più lontano possa esistere
dal merito e dalla imparzialità, non crede ? Bene, questi
signori hanno il compito - importante - di sorvegliare e
punire gli ostacoli alla concorrenza. MA CHE COSA
C'ENTRA LA CONCORRENZA CON IL NOTARIATO ? Per lo
svolgimento di una pubblica funzione così delicata, e per
giunta obbligatoria, ogni riferimento al "dio
mercato" è una emerita cretinata: legga l'ultimo
intervento di Catricalà in merito, che ha ammesso che
nell'ambito dei servizi professionali vadano distinti
per le loro peculiarità gli avvocati, i medici ed i notai.
Concludo: tutte le opinioni sono rispettabili
quando si riferiscono a specifiche materie, ben meditate e
competenti: è invece inaccettabile denigrare dei
professionisti seri, preparati e selezionati con il solo
criterio del merito, facendo leva sui loro redditi
DICHIARATI mediamente (mediamente) elevati.
|
Antonella 16 luglio 2007 0:00
Ormai le nostre opinioni sono ben definite e non mi pare ci
siano grandi possibilita' di avvicinamento, non credo
che mi dilunghero' ulteriormente sugli stessi argomenti.
E poi non mi va di passare per invidiosa. A tal proposito
vorrei chiedere nuovamente a Bersanotto se ritiene
l'Antitrust un'authority costituita esclusivamente
da gente invidiosa. Io, lo ripeto per l'ultima volta,
ho la massima stima per i notai, davvero, la loro
preparazione in tutte le branche del diritto civile è
davvero notevole. Ritengo, comunque, che per alcune funzioni
tutto il loro sapere non sia necessario, un avvocato o un
commercialista potrebbero fare altrettanto bene. Per inciso,
i commercialisti, hanno a che fare tutti i giorni con il
diritto societario, la loro conoscenza non e' limitata a
qualche reminiscenza degli esami di stato, anche perche'
sono soggetti, ormai da qualche anno, ad un percorso di
formazione continua obbligatoria che li porta a seguire
costantemente corsi e convegni di aggiornamento.
Recentemente anche il consiglio nazionale forense ha avviato
la formazione obbligatoria per i propri iscritti. In ogni
caso, non e' bello dubitare della preparazione delle
altre categorie professionali.
|
Roberto de Falco 16 luglio 2007 0:00
Sicuramente il suo notaio, cara Antonella, ma questo lo
sapeva da sola! Ma scusi, questo campione dove lo avete
trovato? Non è che la prossima volta ci dice che è
anche pedofilo? Perchè qui non si tratta più di
violazione del codice deontologico, ma del codice penale, e
non di quelle bagatellari! Comunque, se così stanno le
cose, non è un discorso di incompetenza, ma - come hanno
scritto altri prima di me - di disonestà (vizio da cui non
può essere immune nessuna categoria). Il
discorso sui casi singoli, però è fuorviante (anche se
forse vi ho contribuito con il mio aneddoto), perchè
allontana dal fulcro del discorso. Serve un controllo
di legalità? Non può che farlo il notaio, perchè a questo
scopo selezionato dallo stato con un pubblico concorso.
Non serve? Benissimo, i privati si scriveranno gli atti da
soli, o rivolgendosi ai professionisti che riterranno più
adatti (notai, avvocati, commercialisti, ragionieri,
geometri), che però in questa sede non eserciteranno alcuna
pubblica funzione, ma solo una consulenza nell'interesse
del cliente. Perciò è bene intendersi: cosa
vuol dire quando scrive che "Un bravo commercialista
non avrebbe nessuna difficolta' a portare a buon fine
tali operazioni"? Se intende dire che non è in
tal caso necessario alcun controllo di legalità, cioè
l'esercizio di alcuna funzione di adeguamento, e che
quindi le parti possono rivolgersi all'uopo ad un
commercialista (ma anche ad un notaio, o un ragioniere o un
avvocato), posso essere o meno d'accordo con il merito
della sua valutazione, ma in ogni caso l'eventuale
scelta "liberalizzatrice" non avrebbe alcun
effetto dirompente sul sistema. Se intende dire,
invece, che il controllo di legalità può essere affidato
ad altri professionisti, la mia obiezione è di principio,
non di merito, perchè un professionista diverso dal notaio,
che non riveste la qualifica di pubblico ufficiale, che non
ha superato il rigoroso controllo notarile, che non è
soggetto agli obblighi ed ai controlli del notaio, che non
è come il notaio in posizione di terzietà rispetto agli
interessi in gioco, non può svolgere la funzione di
adeguamento per la quale l'ordinamento ha predisposto il
sistema notarile.
|
Gourry 16 luglio 2007 0:00
L'ultimo intervento di Sibilla si commenta da sé e mi
dispiace sempre quando l'interlocutore non avendo più
nulla da comunicare comincia ad insultare. Speriamo che
rinsavisca e che chieda scusa ad Enrico. X Antonella:
qui si parla di competenze mentre lei ha fatto un esempio di
disonestà. Sono due grandezze disomogenee quindi non
confrontabili. Tornando alla competenza delle categorie
professionali, mi pare sufficiente osservare che data la
estrema complessità del concorso notarile è praticamente
impossibile trovare un Notaio che metta un collegio
sindacale in una sas o altri simili errori da bocciatura
automatica all'esame di diritto commerciale,
diversamente da altre categorie professionali. Ma questo non
perché le altre categorie professionali siano inferiori, ma
perché ciascuno sa fare il proprio mestiere. Il
commercialista è sostanzialmente un economista, il diritto
societario è un accessorio che spesso, vuoi per tempo vuoi
per altro tipo di impegni, non studia approfonditamente. Gli
basta quello che si ricorda di aver studiato
all'università. Ma questo vale per ogni professione
rispetto a quanto esula in tutto o in parte dalle proprie
naturali e specifiche competenze. Cosa c'è di così
vergognoso o assurdo nell'affermare che per espletare le
funzioni (specie se pubbliche o di rilevanza pubblica)
altrui bisogna sostenere, non dico lo stesso esame, ma le
stesse prove? Gli esami, i concorsi, le abilitazioni servono
a certificare che si è in possesso di un minimo di
preparazione per espletare la professione cui si
riferiscono, al fine di diminuire sensibilmente il rischio
di cagionare danni ai terzi utenti. Che senso ha volere
sostanzialmente abolire o creare forti irrazionalità
nell'accesso? Per rendere l'Italia ancor più un
paese ridicolo deriso da tutto il mondo? Quanto
all'esempio che ha fatto della disonestà di quel notaio
in relazione alla successione di sua nonna, beh che dirle,
ci sono stati Papi disonesti, figuriamoci i normali umani,
notai o commercialisti che siano.
|
bersanotto 16 luglio 2007 0:00
Per Antonella Non fa niente, lei è troppo
convinta delle sue affermazioni: per l'episodio che lei
cita, però, fino a prova contraria chi si è avvalso di un
testamento fasullo sono i suoi genitori, il notaio di certo
non ne ha certo avuto alcun vantaggio...
Comunque, lei faccia in modo di rispondere a questa
specifica domanda: esattamente che cosa c'è che non va
nell'attuale sistema del notariato italiano ? Dove
c'è la necessità di "cambiare", e perchè ?
Io la risposta già la conosco: "i notai guadagnano
troppo": è l'invidia. Le stiamo
spiegando pazientemente che il notaio è una istituzione
pubblica NECESSARIA: se poi, pacatamente, si vogliono
discutere singoli argomenti, allora si deve valutare in
termini di costi-benefici sulla collettività se il sistema
Paese regge anche sottraendo quella determinata competenza
al notariato. Le cessioni o affitti di azienda ? Se lei
ritiene che le motivazioni della l. 310/93 che non siano
più attuali, allora possiamo discutere sulla necessità del
ministero notarile. Io non credo che la lotta alle attività
malavitose ed al riciclaggio siano mutate da allora, anzi
sono peggiorate. I mafiosi non vanno in giro con la coppola
e la lupara, ma investono nel commercio. E' NECESSARIO
IL CONTROLLO SU QUESTI FENOMENI DA PARTE DI SOGGETTI
QUALIFICATI, INCORRUTTIBILI, PRESENTI SU TUTTO IL TERRITORIO
ED ALIENI DA QUALSIASI CONCETTO DI "MERCATO".
Lei mostra di sottovalutare l'importanza delle cessioni
di quote di società di persone: lo sa che in caso di
fallimento di una s.n.c. falliscono tutti i soci in
estensione ? LE PIACEREBBE ESSERE COINVOLTA IN UN FALLIMENTO
DI UNA SNC perchè uno scalzacani qualsiasi, non soggetto a
severi controlli e sanzioni come un Notaio, ha iscritto nel
Registro Imprese una cessione di quote avvalendosi della sua
carta di identità ? Oppure, le piacerebbe perseguire una
SNC insolvente ed i suoi soci illimitatamente responsabili,
per sentirsi opporre da questi ultimi che la firma è falsa,
o altre scuse pretestuose (incapacità naturale o giuridica)
PER ALLUNGARE LA GIà ETERNA DURATA DI UN PROCESSO ?
Rifletta un momento, superando i sentimenti di invidia: lei
non crede che sarebbe a rischio l'intero sistema Paese,
il principio della sicurezza dei traffici ?
Allora, concludendo: si può discutere, come si è sempre
discusso, con competenza e pacatezza, di singole materie e
di specifiche problematiche, chiedendosi per ogni singolo
argomento i costi-benefici per la collettività. Ma se
il dibattito muove dai redditi elevati (mi ripeto, di
contribuenti onesti e cmq. prima che fossero sottratti ai
notai i passaggi di proprietà dei veicoli e le
cancellazioni di ipoteca), allora nessuno me lo toglie dalla
testa: il motivo è l'invidia. Chi vuole
fare il notaio, svolgendo una funzione pubblica
fondamentale, non deve fare altro che rimboccarsi le maniche
e dimostrare di essere preparato e in gamba.
|
Sibilla 16 luglio 2007 0:00
il tuo intervento si commenta da solo coglione! Salutami il
neoavvocato Enrico fessacchiotto
|
Antonella 16 luglio 2007 0:00
Il mio quasi resta tale: un commercialista bravo si
distingue da uno cattivo con lo stesso criterio con cui si
sceglie un notaio bravo da uno incompetente. Le faccio un
esempio di cattivo notaio. Un po' di anni fa e'
morta la mia povera nonna, non aveva fatto testamento e
c'era qualche problema legato alla divisione ereditaria,
il caro notaio di famiglia, lo stesso che mette negli atti
sistematicamente la dispensa dall'effettuare visure, ha
suggerito ai miei genitori di far sbucare dal nulla un
testamento olografo. Soluzione senza dubbio pratica, dato
che c'era accordo fra gli eredi, ma la deontologia e,
soprattutto, la legalita' dove le mettiamo? Come vede,
all'interno di tutte le categorie esistono le mele
marce, mi chiedo allora se per la collettivita' e'
piu' dannoso il mio notaio o il commercialista che vuole
il collegio sindacale nella s.a.s.
|
Commenti
|
|
|
|