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IVAN.
12 giugno 2011 7:51
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REFERENDUM: IL QUESITO SUL NUCLEARE
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Nel Referendum del 12-13 giugno, il 3° Quesito (scheda grigia) riguarda l'abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.

Una interpretazione distorta del Quesito lo descrive come una scelta "Pro" o "Contro" il ritorno del Nucleare in Italia;
è bene precisare che il Quesito in questione riguarda solo l'abrogazione di alcune norme che hanno avuto un iter a dir poco CONTROVERSO.



Le normative sulla ripresa del Nucleare in Italia sono contenute nella legge n.99/2009 e nel dl n.31/2010.

Dopo aver appreso dell'iniziativa referendaria, il governo Berlusconi si è affrettato a presentare un EMENDAMENTO (contenuto nel famigerato "Decreto Omnibus") alle suddette leggi;
emendamento che concede al governo di tornare "eventualmente"(n.b.) in futuro sulla questione del Nucleare in Italia una volta definita "una nuova strategia energetica nazionale" che NON NOMINA (e quindi NON ESCLUDE) l'eventuale ricorso all'energia nucleare.

Con questo emendamento, l'intento del governo era quello di invalidare il 3° Quesito del referendum (quello, appunto, sul Nucleare):
infatti, in base all'art.39 della legge 352/1970 sui referendum, se prima della data delle votazioni sono stati abrogati da una legge i punti a cui il referendum si riferisce, l'Ufficio Centrale per il Referendum dichiara che le relative operazioni di voto non avranno più corso.

In breve, "avuta la grazia gabbato lo santo":
emendando il dl sul Nucleare (posticipandone le trattative ad un imprecisato "prossimo futuro"), il governo si prefiggeva di scavalcare la probabile bocciatura referendaria del Nucleare, poiché temeva che l'esito sarebbe stato influenzato dal recente disastro di Fukushima.

In proposito, Berlusconi aveva candidamente dichiarato:
«Se avessimo permesso il regolare svolgimento di quel referendum, il nucleare in Italia sarebbe stato sicuramente bocciato. Abbiamo introdotto questa moratoria per far sì che dopo un anno o due si possa tornare a discuterne con un'opinione pubblica meno turbata dai recenti avvenimenti in Giappone.»

Della serie: grazie per la stima.
Ritenere che "gli italiani" siano così volubili da permettere che le loro opinioni siano dettate dall'onda emotiva di un dato avvenimento, mi sembra una grave mancanza di RISPETTO per il loro Senso Critico (soprattutto se a dirlo è uno che, per elemosinare consensi, ha sempre battuto il ferro PROPRIO sulle "onde emotive del momento"...Ma del numero di sproloqui del Silvio ormai non tiene più il conto nessuno, cosicché questo povero cristo lasciamolo pure sparare tutti i proclami che vuole.)

In ogni caso, il tentativo del governo di cambiare le carte in tavola è parzialmente fallito:
la Cassazione ha infatti stabilito che, nonostante l'emendamento effettuato in fretta e furia dal governo, il quesito referendario sul Nucleare debba essere comunque svolto; cambia solo il testo di riferimento, riformulato tenendo conto dell'abrogazione parziale contenuta nel Decreto Omnibus, per cui il referendum concernerà le ultime disposizioni legislative ancora in vigore.

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Morale, qui non si tratta di effettuare una scelta valutando con imparzialità pregi & difetti dell'energia nucleare, bensì si tratta di scombinare i piani ad una pletora di lestofanti che vorrebbero trattare i diritti costituzionali come fossero cosa loro.
L'espediente della moratoria maldestramente tentato dal Governo è un volgare tentativo di TRUFFA nei confronti della Sovranità Popolare, e in quanto tale dovrebbero esserne contrari anche i sostenitori dell'energia nucleare.




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IVAN.
9 maggio 2011 1:15
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CHI CONTROLLA I CONTROLLORI?

(Il Nucleare e l'illusione di "sicurezza")
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(da Danilo:)
«Quello che mi chiedo è a quanti altri imbecilli sono state consegnate le chiavi delle migliaia di centrali esistenti sul globo.»
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Bravo Danilo, osservazione pertinente.
Infatti la questione "Sicurezza" si fonda quasi interamente sul giovenalesco assunto "Chi controlla i controllori?"

In base a ciò, potremmo anche fare congetture su quanti possano essere stati gli incidenti nucleari scongiurati per il rotto della cuffia (dei quali non verremo MAI a conoscenza) rispetto agli incidenti che invece ci sono ben noti...ma questa sarebbe la classica "prova diabolica".

Limitandosi agli incidenti ufficialmente accertati, l'elenco dei più gravi è in sintesi:


• 1957:
Nella centrale di WINDSCALE (Sellafield, GB) la grafite del reattore va in combustione senza che gli addetti alla supervisione se ne accorgano.
Per 2 giorni le ciminiere della centrale rilasciano quindi fumo contaminato, finchè l'anomalia viene rilevata e il reattore viene spento.
Si stimano circa 300 morti per cause riconducibili alla nube radioattiva.


• 1957:
L'incidente di MAJAK (nella zona di Kyshtym, ex-URSS) non riguardò una centrale, bensì un deposito di scorie radioattive.
Nell'impianto, le scorie di scarto provenienti dai vari reattori venivano RIPROCESSATE per la produzione di materiale nucleare bellico.
Si verificò un guasto al sistema di raffreddamento di uno dei container, che esplose rilasciando 70 tonnellate di scorie in forma liquida e gassosa.
10.000 abitanti furono evacuati dalla zona circostante, anche se ora l'area di Kyshtym risulta ufficialmente come "decontaminata".


• 1961:
Sul sottomarino nucleare russo "K-19 HIROSHIMA" (un nome da toccarsi i coglioni già fin dal suo varo) si guastò l'impianto di raffreddamento del reattore, e 7 marinai, nel tentativo (poi riuscito) di ripararlo, si esposero ad una dose letale di radiazioni.
Questo si sarebbe potuto definire "un incidente"...se non fosse per il fatto che l'Hiroshima fu varato prima dei tempi previsti per ordine del Kremlino, senza che fosse stato eseguito nessun TEST PRATICO sull'affidabilità della tecnologia di bordo, e senza che il suo equipaggio ricevesse un MINIMO di istruzione sulle procedure di sicurezza da adottare in caso di problemi col reattore.
E tutta questa fretta di metterlo in mare anzitempo era dovuta solo a meri motivi propagandistici. Veramente da stronzi incoscienti, altro che "incidente".


• 1979:
Nella centrale americana di THREE MILE ISLAND (Pennsylvania) si verificò un guasto alla valvola che regola la pressione del refrigerante; guasto che non venne rilevato dagli strumenti in sala controllo, così che gli operatori non poterono prendere per tempo le contromisure corrette.
Il mancato afflusso di refrigerante provocò la parziale fusione del nocciolo con conseguente dispersione di vapore radioattivo.
La vicina città di Harrisburg fu totalmente evacuata per precauzione.
Ufficialmente non ci sono state vittime, ma la zona circostante risulta tutt'ora contaminata.


• 1986:
Disastro di CHERNOBYL, di cui si è già detto qui sotto.


• 2011:
Evento tuttora in corso nella centrale giapponese di FUKUSHIMA, dove a causa del recente terremoto i sistemi di refrigerazione di ben QUATTRO dei suoi 6 reattori sono rimasti danneggiati, e il liquido di raffreddamento si è vaporizzato in una nube contenente particelle radioattive, a rilascio prolungato.
Qui c'è poco da fare: centrale costruita con tutti i crismi e personale ben preparato...ma tutto l'arcipelago nipponico è una zona a rischio sismico, e in caso di terremoto o di tsunami non c'è "sicurezza" che tenga.
In casi come questi entra in gioco il "Fattore di Rischio Imponderabile", che in ambito di NUCLEARE non può che avere conseguenze catastrofiche.
Se proprio si vuole giocare alla roulette russa...non sarebbe meglio giocarci almeno con una pistola di piccolo calibro?...




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danilo
8 maggio 2011 1:27
da una ricostruzione effettuata sulla base di testimonianze di superstiti della sala controllo, l'ing. djatlov volle intenzionalmente abbassare la potenza sotto i 700 mw prescritti dalle procedure del test, fino alla potenza di 200 mw, allo scopo di risparmiare acqua di raffreddamento, nonostante il parere contrario degli operatori alla consolle.( che, come giustamente detto , non avevano l'autorità di opporsi alle decisioni del capo ).
se così fosse è da attribuire a questa manovra la causa scatenante di tutto il disastro.
Quello che mi chiedo è a quanti altri imbecilli sono state consegnate le chiavi delle migliaia di centrali esistenti sul globo....
lucillafiaccola1796
7 maggio 2011 20:03
noi ciabbiamo l'ing. rossi di bologna. keccefrega del nucleare?
IVAN.
7 maggio 2011 18:18
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CHERNOBYL - 26 aprile 1986
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25° anniversario dell'incidente di Chernobyl.

Innanzitutto: è corretto parlare di "incidente"?
Sarebbe un termine improprio.
In realtà il disastro di Chernobyl fu causato da una incredibile concatenazione di errori umani probabilmente irripetibile; errori commessi per rimediare ad una banale situazione di crisi tramite lo scegliere le contromosse più incaute.

Vediamo con ordine come si svolsero i fatti.



• PREMESSE
1986. La centrale nucleare "Lenin" si trova nella cittadina di PRIPJAT, a nord di Kiev, nell'attuale Ukraina.
L'impianto è composto da quattro reattori refrigerati ad acqua.

Alle ore 1.23 del 26 aprile è prevista l'esecuzione di un test di sicurezza sul reattore n°4;
in breve, si tratta di spegnere temporanamente l'impianto di raffreddamento del nocciolo per verificare il corretto funzionamento del sistema di emergenza automatico.

Il supervisore del test è l'ingegnere ANATOLIJ DJATLOV.
Va detto che Djatlov è l'UNICO tecnico specializzato all'interno della centrale; i restanti membri dello staff sono più che altro operai con conoscenze sommarie, e nessuno di loro possiede nè l'autorità nè la competenza tecnica per opporsi alle decisioni di Djatlov.
A ciò si aggiunge che gli operatori della centrale non erano a conoscenza delle REALI caratteristiche del reattore.
I progettisti sapevano che sarebbe stato pericoloso sottoporre il reattore a certe condizioni di stress, ma avevano nascosto tali informazioni ai tecnici.



• LA SEQUENZA DI ERRORI
Subito dopo la sospensione dell'impianto di raffreddamento, gli strumenti segnalano che il reattore 4 sta perdendo potenza.
In realtà, invece, ora il reattore sta bollendo "a secco", come un vulcano tappato, ma la presenza di XENO-135 (un elemento assorbitore di neutroni attivato in automatico dai sistemi di emergenza) maschera la reale attività del reattore agli strumenti di monitoraggio.

Purtroppo Djatlov continua a basarsi sulle fasulle informazioni fornite dai progettisti, e per ripristinare la potenza del reattore adotta una procedura fortemente sconsigliata dai manuali di sicurezza: ordina che vengano rimosse dal reattore le BARRE DI CONROLLO IN BORO, che inibiscono la reazione termonucleare.
Il risultato è un aumento vertiginoso della potenza del reattore (che all'insaputa dei tecnici si trovava GIÀ in condizioni di surriscaldamento).

Per rimediare alla situazione critica, Djatlov impone un ordine che risulterà fatale: stabilizzare la potenza tramite il reinserimento delle barre di controllo nel reattore.
Ciò dovrebbe - nelle intenzioni - ridurre la reazione termica.
Purtroppo la parte inziale delle barre di controllo è costituita da GRAFITE, che a contatto col nocciolo provoca - per alcuni secondi - un aumento improvviso ed incontrollabile della potenza del reattore.

Ci vorrebbero circa 20 secondi per completare l'inserimento delle barre di controllo in boro, ma bastano 7 secondi alla loro parte in grafite per portare il già instabile nocciolo alla fusione.



• L'ESPLOSIONE
L'enorme calore generato fonde le tubature dell'acqua di raffreddamento, che viene così a contatto col reattore incandescente, provocando una prima esplosione di vapore.
Il coperchio di 1000 tonellate che ricopre il nocciolo viene sbalzato in aria. Due operai addetti all'inserimento manuale delle barre di controllo muoiono sul colpo.
Una seconda esplosione scoperchia il tetto della centrale, che era composto di materiale infiammabile.
Ora nulla può impedire al reattore di disperdere nell'atmosfera grandi quantità di vapore contenente particelle radioattive.



• PRIMI SOCCORSI
Vengono immediatamente chiamate delle squadre di soccorso, che però non vengono avvisate sulla natura radioattiva dell'incidente (molti pompieri, medici e tecnici moriranno entro pochi giorni per avvelenamento da radiazioni).
Incautamente, per spegnere l'incendio viene usata dell'ACQUA, col risultato di aumentare la produzione di vapore radioattivo.



• OMERTÀ DEL GOVERNO RUSSO
Inizialmente, il governo russo tace sull'accaduto, sperando di risolvere il problema "in casa propria", come consuetudine del regime sovietico (persino l'evaquazione delle aree più a rischio inizia soltanto 36 ore dopo l'incidente).
Ma il 27 aprile 1986 la Svezia rileva un improvviso aumento del livello di radioattività nell'atmosfera.
Appurato che non proviene da uno dei suoi impanti, il governo svedese si affretta a segnalare l'anomalia alle altre autorità europee.
A quel punto la Russia non può più nascondere l'accaduto, e rivela - con colpevole ritardo - l'incidente occorso alla propria centrale.



• CONSEGUENZE
L'emissione di vapore radioattivo dal reattore cessa solo 2 settimane dopo l'incidente, il 10 maggio 1986.
Il rapporto ufficiale parla di 65 morti accertate e altre 4.000 presunte (che comunque non è possibile associare direttamente al disastro) per tumori e leucemie provocate presumibilmente dalla nube radioattiva.
Gli sfollati sono stati circa 115.000.
Quello di Chernobyl è l'unico incidente nucleare classificato come GRADO 7 (il massimo nella scala dei teorici disastri nucleari).
A tutt'oggi, l'intera area per un raggio di 30 km attorno alla centrale (la cosiddetta "Zona di Alienazione") è considerata off-limit.



• RESPONSABILITÀ
L'incidente è stato imputato in egual misura ad errori umani e tecnici.
- Errori umani: l'imperizia di personale non qualificato, che per condurre il test ha disattivato i sistemi di sicurezza automatici, e quando il reattore ha raggiunto una fase critica ha scelto le contromosse più incaute.
- Errori tecnici: il reattore presentava modalità di costruzione potenzialmente pericolose (come le barre di controllo in grafite) che i progettisti non avevano comunicato agli operatori della centrale.
Lo stesso Anatolij Djatlov dichiarò che, in base alle informazioni che gli erano state fornite, le sue azioni non avrebbero dovuto provocare effetti imprevisti.
Dopo l'inchiesta, il goveno russo condannò per disastro colposo l'ingegnere Djatlov, il direttore della centrale e i progettisti del reattore.



• IL SARCOFAGO
Il reattore 4 fu racchiuso in fretta e furia da una struttura di cemento, denominata "sarcofago".
Tuttavia si tratta di una soluzione provvisoria: la struttura non è composta da materiale isolante, inoltre il peso stesso del sarcofago ha fatto sprofondare l'intera costruzione di contenimento di 4 metri, deformandone la struttura ed aprendo delle crepe che permettono l'infiltrazione di acqua piovana.
E' in progetto una nuova struttura, più leggera e funzionale al contenimento delle radiazioni, che però prevede un costo di circa 1 miliardo di euro (cifra che nè Russia nè Ukraina possono al momento investire nel progetto).



• CONCLUSIONI
In base al resoconto dei fatti, si può affermare che una centrale nucleare costruita - e gestita - secondo le normative standard sia "virtualmente sicura" (nei limiti dei parametri con cui possiamo umanamente definire "sicura" una cosa, obv), e che solo una azione deliberata o un evento imponderabile potrebbe metterne a rischio la sicurezza.

Di sicuro non è pensabile una "nuova Chernobyl", data l'incredibile - e irripetibile - catena di circostanze che hanno reso possibile il verificarsi di quel disastro.
È riduttivo considerare solo gli effetti spaventosi; bisogna anche guardare alle CAUSE.



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sergio2
21 aprile 2011 14:22
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Bentornato Harakiri.

Ci voleva l’iperattivismo del tuo amico Berlusconi per farti tornare.
E che smalto. Sempre più agguerrito.

In ogni caso, il referendum sul nucleare potrebbe sopravvivere al disperato tentativo del governicchio impedito.

Il decreto promosso dal governo abroga le norme relative al nucleare (semplifico per velocizzare), ma senza dare certezze riguardo a cosa succederà in seguito.
In altre parole, non vi è alcuna certezza che le modifiche o le abrogazioni previste vadano nel senso delle richieste dei promotori del referendum poiché il governo si limita a rinviare il tutto a un momento successivo quando saranno acquisiti nuovi elementi scientifici…

Niente male come trovata: se dopo aver fatto una scelta energetica impegnativa basta un incidente per rivedere tutta la strategia sul nucleare, evidentemente quella scelta era stata fatta in modo emotivo e frettoloso; diversamente ci spiegherebbero perché quella scelta è tuttora valida, nonostante l’incidente che qualche avvoltoio vorrebbe sfruttare facendo leva sull’emotività della gente.

Sono 25 anni che si sventola l’argomento dell’emotività.

Evidentemente hanno la strizza al culo, perché io dal 1987 a oggi non vedo alcun segno di emotività.

Nel 1987 Andò a votare per i referendum in tema nucleare appena il 65% degli elettori.

Nel 1985 sul costo del lavoro votò quasi il 78%.

Nel 1989 per il conferimento del mandato costituente al Parlamento Europeo votò quasi l’81%.

In base a cosa, allora, molti inaffidabili e inattendibili politici e commentatori parlano di emotività?

In cosa si manifesta questa incredibile ondata emotiva che travolse il salvifico nucleare?

In base al fatto che loro se la fanno addosso perché vedono a rischio qualche bel business?
O per semplice ignoranza storica?

Informatevi, allora, perché se continuate a ripetere queste fregnacce fate solo la figura degli ignoranti!

Con quale coraggio spacciate la vostra valutazione personalissima, discutibile, immotivata, infondata per un dato oggettivo e scientifico?

Tornando al nucleare, se questo governo avesse elementi razionali convincenti, li utilizzerebbe per superare la strumentalizzazione emotiva di un insignificante incidente. Non vi pare?

Evidentemente il governo e la maggioranza NON hanno argomenti convincenti da spendere e devono battere tatticamente in ritirata, violando e calpestando il potere sovrano che formalmente li mette nella condizione, impropria per loro, di legiferare.

Queste stesse norme adesso abrogate potrebbero essere ripescate tra un anno o anche prima per esempio… il 15 giugno 2011.

Sarebbe un grave precedente se la Cassazione dichiarasse decaduto il referendum sul nucleare solo perché un decreto “sospende” e rinvia a un momento successivo allo svolgimento del referendum.

Sarebbe un escamotage che, di fatto, consentirebbe di vanificare SEMPRE l’istituto referendario previsto dalla Costituzione.

Saremmo nella Repubblica degli azzeccagarbugli privi di dignità politica e morale e in parte lo siamo, ma la Cassazione starà al gioco sporco dei politicazzi?
Al gioco di coloro che un giorno sì e l’altro pure trovano un’importante modifica della Costituzione per realizzare la democrazia?

Questi cialtroni hanno la pretesa di parlare di centralità del Parlamento “titolare supremo della rappresentanza politica della volontà polare espressa mediante procedimento elettorale”!

Che presa per il culo!

E chi sceglie i rappresentanti?

Il giullare che ha fatto questa proposta cretina e ipocrita da chi è stato votato?
Da chi è stato scelto?
Chi rappresenta?

Al massimo rappresenta gli interessi del partito che lo ha candidato e nulla più!
Partito che non è diverso da un circolo privato, da un comitato d'affari, poiché non esistono norme che garantiscano la "vita democratica" all'interno di un partito.

La Cassazione ha a mio avviso ampi strumenti giuridici per dichiarare perfettamente valido il referendum già indetto!
harakiri
20 aprile 2011 23:29
Cazzo cazzo cazzo!
Mi hanno fottuto il nucleare!!!

Cazzo cazzo cazzo!!!

Finalmente avevamo un governo che, con Scarola e poi col ministro ad interstizio Signore Unto e la Befana Giacomina prestata all’ambiente, aveva le idee chiare sui programmi energetici e cosa succede?

Che per un fottuto impedimento poco legittimo svanisce tutto il nucleare.

Tutto rinviato a chissà quando, cazzo!

Non si fa così: ci avevano promesso che le centrali avrebbero cominciato a costruirle già nel 2012 e adesso?

Ma andate affanculo!
Quattro mentecatti avvoltoi emotivi hanno affossato tutto solo per un insignificante incidente successo nell'impero degli incompetenti occhi a mandorla che si trastullano con le vecchie centrali mentre le nostre sarebbero state nuovissime, fiammanti, rosso ferrari (no ferrari no che c'è quel rompicazzi di luca di montevattela a pesca) meglio rosso figa che non porta sfiga e poi sarebbero state di terza generazione avanzata come la cappella maggiore dell'Unto che precede sempre il Signore, una terza quasi quarta anzi che dico sesta come la fulgida fratellina grandi tette. Ma va' a capire: avevamo tutte le certezze del meglio del meglio!
E invece?

Il governo cancella tutte le norme previste per la realizzazione delle centrali nucleari in Italia.

Era bastato l’annuncio a mezzo stampa di papi e del suo fido scudiero Scarola per entusiasmarmi, anche se qualcuno affermava che quel fantomatico piano era una ciulata nucleare perché a questi signorisifaperdire dei problemi energetici dell’Italia non gliene frega una beneamata minchia.
Ma erano i soliti disfattisti comunisti!

Dicevano: sono interessati esclusivamente agli affari di papi “protettore delle fanciulle abbandonate da cotanto zio” (fonderà una Onlus? Lo faccia che il 5permille lo dono volentieri) e a quelli che papi lascia fare ai suoi servitori.

Adesso forse salterà il referendum per il quale l'Unto non temeva il rischio “quorum” mentre democraticamente temeva che il nucleare potesse affossare gli altri referendum soprattutto quello sul legittimo impedimento.

Invece adesso come afferma papi gli italiani potranno andare a votare più serenamente senza il peso di questioni tecniche complesse e voteranno gli altri referendum e soprattutto quello per il legittimo impedimento, confermando che si tratta di una legge fondamentale per la vita degli italiani, soprattutto per i più giovani che necessitano di una scossa all'economia per costruire il loro futuro.

Cazzo ma senza il nucleare ci sarà sufficiente energia per la scossa all'economia?
lucillafiaccola1796
18 aprile 2011 20:25
state tranquilli,ninente nucleare... i soldi se li magnano tutti loro e regalano qualche ossuccio ai cagnolini per farsi rieleggere... io dico che i cagnolini sono peggio dei pladroni perché si accontentano dell'ossuccio bau bau u-mani senza dignità, ché queli veri a $ zampe e coda, la dignità ce l'hanno ed anche i sentimenti! viva i 4 zampe con coda!

e non magnate l'agnellino che ve strozza l'ossicino!
savpg8801
18 aprile 2011 13:31
Branchi di cani bastardi possono colpire da dovunque.
Da destra, dal centro, da sinistra. Ogni similitudine è puramente casuale. I cani agiscono per imperio ed istinto naturale, gli altri(quelli assimilati) solo per tornaconto "ragionato". Cosa può cambiare nel rigirare sempre la stessa minestra, perchè questa è la minestra dei numerini, delle vincite al tavolino delle idee e delle schedine. Di illuminato vero non c'è nulla. Nè da parte dei denigrati nè da parte dei denigratori.

Ha fatto meglio quello, no, lo scopo era un altro ma gli è andata male, era un bastardo, allora cambiamo...le idee di quest'altro sono migliori, perchè non provare...ma se va male anche quì, non era un bastardo più bravo? Allora era uno sfigato? O un comunista, o un libertario, o un fascista, o un anacardo? La colpa è sempre di chi ha il bastone di maresciallo in quel momento, magari solo nello zaino.

Oggi è così, ieri era cosà, domani sarà cosù, ma cosa cambierà?
Chi propugna cambiamenti sostanziali, se lo fa perchè l'uno agirà meglio dell'altro, non solo sbaglia, ma è ingenuo.
Oggi ci sono i ponti, il nucleo, le impunità, i bunga-bunga.
Certo che è necessaria l'alternanza, dopo le continue barzellette del premier, e le incessanti, pedanti e ripetitivamente ossessionanti ridanciane altrettante barzellette dell'opposizione da anni proferite con lo stesso "timbrino strafottentino simpatichino acquisisci-applausini", in primis quelle di "ma di ben sù fantesma", sempre uguali e prive di fantasia, perlomeno, da questa parte è comodo, perchè non si combinano guai in quanto non si prendono decisioni; è necessaria proprio perchè vogliamo ragionare su qualche altra pietanza, magari tossica e ritrita, per farci vomitare almeno per un'altro po' con diversa gastralgia.
L'aria nuova, ogni tanto, può far bene. Ma stiamo attenti a non andarla a respirare in un altro cesso.

Ciò che mi rammarica profondamente sono i soldi spesi per mantenere queste torme di cani, avendomi pure, idiotamente, fatto credere di averli spesi bene.
sergio2
18 aprile 2011 12:00
...
Qualche precisazione
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Sui referendum del 1987 non mi ripeto più, limitandomi a ricordare che sul piano politico, giuridico e storico non furono loro a determinare la chiusura delle centrali nucleari esistenti.

Diverso è invece il discorso per il nuovo referendum che si terrà il 12 e 13 giugno 2011 (cioè l’ultimo fine settimana utile, nel tentativo di farli fallire per mancanza di quorum: W la Padania liberatrice di Popoli - W la France).

Il referendum sul nucleare che si terrà (qui il testo del quesito http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011)
rappresenta realmente un problema per i millantatori al quadrato del nucleare.

Perché millantatori al quadrato?

Millantatori perché raccontano fandonie sul nucleare, sui problemi energetici, sui costi, sulle rinnovabili… dimostrando di essere ignoranti e in malafede, ovvero privi di qualsiasi credibilità politica e intellettuale.

Millantatori perché se fossero dei sostenitori del nucleare non si sarebbero comportati come si sono comportati gli inetti Berlusconi, Scajola, Romani, Prestigiacomo e prima di loro Matteoli e Marzano con tutta la loro corte di servitori e scudieri.

Evidentemente a muoverli è il business e nulla più. Diversamente avrebbero fatto quel che Harakiri già più di due anni fa indicava nell’intervento di apertura di questa discussione.

Oggi non abbiamo centrali nucleari attive in Italia e le norme che ne consentono la realizzazione sono in quel referendum abrogativo che si terrà a giugno.

Quindi se la maggioranza degli elettori va a votare e vota SI, potremmo effettivamente fermare il business del nucleare che una banda di mediocri e interessati politicazzi vorrebbe perseguire, fregandoci ancora una volta.

ANDIAMO DUNQUE A VOTARE E VOTIAMO SI (per quel che mi riguarda a tutti i quesiti referendari di giugno 2011).

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Quanto al tema delle centrali ai nostri confini (Francia, Svizzera, Austria, Slovenia) va detto che rappresenta un motivo in più per non realizzarne anche in casa nostra.

Alcune di queste sono vecchie e saranno chiuse a breve, magra consolazione.

Alcune sono abbastanza lontane e solo un incidente grave potrebbe metterci in pericolo, in ogni caso inferiore rispetto a quello di averle in casa (il maggior pericolo è nel raggio di 50 Km dalla centrale); magra consolazione.

Ancora una volta l’argomento forte è: non abbiamo una classe dirigente affidabile e credibile sul piano politico, culturale e morale (stendiamo un velo pietoso sugli evidenti sintomi di squilibrio mentale, idiozia, nevrosi delirante che caratterizza l’attuale governo e gran parte del parlamento).

Come possiamo dare credibilità e fiducia a una classe politica inadempiente che opera in aperta e costante violazione delle leggi esistenti?

Gli italiani sono, infatti, esposti al rischio delle radiazioni per le scorie e i siti esistenti sul nostro territorio e per le centrali prossime ai nostri confini.

Le radiazioni non conoscono confini e si muovono anche senza permesso di soggiorno (secondo voi Maroni e Prestigiacomo lo sanno?).

Dove sono i piani di emergenza che per legge dovrebbero esistere?

In cosa consiste la formazione e l’addestramento delle popolazioni esposte al rischio nucleare?

Vi risulta che i vercellesi, i piacentini o i triestini siano stati addestrati e preparati ad affrontare i rischi cui sono esposti?

Mi riferisco alle norme disattese del Decreto Legislativo n° 230 del 17 marzo 1995, modificato ed integrato dal D.Lgs 241/2000, in attuazione delle Direttive Euratom nn. 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641, 92/3 e 96/29, in materia di radiazioni ionizzanti e in particolare all’art. 115 che prevede espressamente piani di emergenza nel caso di incidenti alle centrali poste fuori dal territorio nazionale.
IVAN.
17 aprile 2011 8:48
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(da SAVPG:) «In alcuni punti vorrei dire la mia, ma sarei forse subito corretto...»
__________________________


Ma per carità, SAV, qui si discute e basta. Non c'è niente di male, in eventuali "correzioni".

Per esempio, non c'è niente di male nel fare una piccola puntualizzazione a questa tua frase:

«...Noi, Popolo Italiano, ci siamo mossi per liberarci del nucleare precedente...»

Correggimi pure, comunque così a occhio sembri alludere al famoso Referendum "anti-nucleare" del 1987, dopo il quale si è diffusa la credenza che l'Italia abbia abbandonato il Nucleare "...per espressa volontà del popolo sovrano".

Ebbene, riscontri alla mano, questo non è altro che un MITO.

Infatti le centrali di Caorso, Trino, Garigliano e Latina furono chiuse molto tempo PRIMA che venisse proposto quel Referendum e se ne conoscesse l'esito. (Questo in sintesi; Sergio ha già spiegato più approfonditamente altrove [http://www.aduc.it/comunicato/nucleare+credibilita_18540.ph p] i dettagli della questione.)

Allora perché scomodarsi a chiedere l'opinione dei Cittadini tramite un Referendum, se tanto la decisione era GIÀ stata presa tempo prima da un pugno di politicazzi nelle loro stanze private?

Allora diciamocelo; quel referendum è stato una FARSA.
Se avessero voluto conservare il Nucleare, lo avrebbero conservato e basta, in barba a qualsivoglia "Volontà del popolo italiano".
Esattamente come ADESSO la medesima "Volontà" conta come il due di picche a briscola, nella decisione UNILATERALE (n.b.) del Governo di tornare a dotarsi del Nucleare.

Se noi - popolo - possiamo "fare" qualcosa riguardo al Nucleare, non è certo esprimere una "opinione" in proposito (come se i nostri amati "rappresentanti" non la conoscessero già, poi).
No; direi piuttosto che come "azione" sia più concreta l'attivarci per reperire informazioni attendibili, sentire diverse campane, dubitare di chi regala facili soluzioni sventolando bandiere, riflettere un secondo più del solito, confrontarci...e magari spegnere un interruttore in più in casa nostra quando non è vitale che rimanga acceso (...infatti mo' spengo questo maledetto PC. Ad maiora.)




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danilo
17 aprile 2011 0:50
ed ora io, che sono un forte sostenitore della svolta nucleare italiana, dopo le annotazioni di Ivan non ho altri argomenti a mio favore se non quello " ma tanto ce le abbiamo ai confini con la francia le centrali, se ne scoppia una moriamo tutti anche noi..... "
lucillafiaccola1796
16 aprile 2011 19:58
fai pochi calcoli e pochi schemi usa il "naso I miei maestri avevano ragione Ovviamente ci vuole un ottimo substrato basico

consigli preziosi.
anche per l'organizzazione o "ottenere il massimo utile col minimo sforzo" vale questo insegnamento. all'inizio fatichi e ti devi applicare. poi con l'esercizio teoria pratica teoria pratica... ti viene "d'istinto" senza pensare e sforni la strada giusta.
savpg8801
16 aprile 2011 18:11
Perchè ci siamo mossi, noi Popolo Italiano, per liberarci del nucleare precedente e che ancora pesa enormemente sulle nostre tasche e su altro in quanto abbiamo ancora scorte da smaltire dopo decenni, oltre a un risvegliato pippaculo.
Forse il Popolo Italiano era pervaso da manie passaparola di pericolosità?
Perchè tanti comuni ponevano i cartelli "..denuclearizzato..ecc.ecc.?
Ci siamo riusciti una volta. A maggior ragioni, visti tanti ragionamenti ed occorsi, dovremmo riuscire ad ammazzare il cagnaccio arrabbiato che non DEMORDE MAI.
Una sintesi, forse neppure esaustiva, di tutti i dubbi ed i problemi del nucleare, adesso che siamo molto più esperti sulle rinnovabili di quarant'anni fa, IVAN l'ha esposta bene. In alcuni punti vorrei dire la mia, ma sarei forse subito corretto...
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Diceva uno dei soliti psicologi del comportamento, che l'uomo utilizza la propria intelligenza ed il proprio raziocinio per portare avanti progetti anche giganteschi. Ma una cosa mi ha colpito positivamente detta dallo studioso (ai quali io personalmente di solito non credo molto) che l'intuito gioca un ruolo fondamentale, anche al di là di tutte le programmazioni, delle logiche, dei calcoli, delle esperienze storiche, degli inquadramenti ai tavoli di studio, ecc. E non parlava solo dell'intuito al centesimo di secondo del pilota da caccia, che spesso bypassa tutti gli altri mezzi e sistemi.
Questo si riferirebbe, peraltro, ad una categoria da manageriale in su. Ma anche da lì in giù spesso si rilevano opzioni valide.
Alle mie prime armi di una delle mie operatività lavorative, mi dicevano: fai pochi calcoli e pochi schemi, usa il "naso". I miei maestri avevano ragione. Ovviamente ci vuole un ottimo substrato basico.
Tutto ciò non deve essere preso con assolutismo, ovviamente, ed anche il più becero ottimista e positivista paraocchiato, deve sempre dubitare, ma non in modo puramente oppositivo, come in certi ambienti usa farsi, vedi la "politica" ad esempio banale.
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Quindi, in questo caso della reiterazione nucleare, cosa si farà dopo l'anno di ripensamento e dopo le rimangiate prese di posizione irragionate e neppure pronunciate con tanto intuito, da parte di ministri della Repubblica dai quali dovremmo essere istruiti?
Speriamo che non si proceda ancora una volta a colpi di numerini.
Va a finire che, come al solito, tutto potrebbe dipendere da un incontinente prostatico al momento giusto o da una allattata in più perchè il pupo strillava.
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Ripensandoci, non lo spero proprio. Vorrei che il naso degli italiani si liberasse ed IN OGNI MODO la battaglia non si svolgesse a "digits".
IVAN.
16 aprile 2011 16:01
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LE QUESTIONI SUL "NUCLEARE"
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Riprendo il post dell'8 gennaio scorso, come sintesi generale del thread per sviluppare un discorso progressivo idealmente da questo punto.
Ribadisco che qui non si tratta semplicemente di dichiararsi "Pro" o "Contro" il Nucleare, bensì di analizzare il tema "Nucleare" in modo IMPARZIALE, evitando pregiudizi o prese di posizione arbitrarie.
Al fine di non chiacchierare "ad istinto", proviamo a definire un questionario metodico dei punti principali:


1) CONVENIENZA: il Nucleare è davvero necessario - ed economicamente conveniente?

2) FABBISOGNO INTERNO DI ENERGIA: quanto è previsto che possa coprirne, l'attuale Programma?

3) CENTRALI: dove costruirle, ed a quali costi?

4) URANIO: dove procurarselo e come arricchirlo?

5) SICUREZZA: chi si occupa della supervisione degli impianti?

6) SCORIE: come, dove e a che prezzo smaltirle?

7) SPECULAZIONI: quali interessi privati cela il Programma avanzato dal Governo?

8) PRECEDENTI: che garanzie ci sono che le Centrali divengano davvero operative, e non siano abbandonate come le precedenti dopo che i loro promotori si sono spartiti gli stanziamenti iniziali?



***** [RISPOSTE SOMMARIE:] ******



1) CONVENIENZA: il Nucleare è davvero necessario - ed economicamente conveniente?


Nè necessario, né conveniente.
- Non è "necessario" perché, in condizioni di eccessivo spreco, basterebbe sensibilizzare i cittadini ad una maggiore parsimonia individuale, istruendolo sui vantaggi e sui rischi di un determinato stile di vita. (Poi è chiaro che finchè vige invece l'assunto: "Non cambiate il vostro stile di vita, bensì cercate altre fonti da saccheggiare", il Nucleare sembra diventare la panacea della nostra tendenza allo sperpero.)
- E non è "conveniente" perchè le proiezioni eseguite da enti extra-governativi (n.b.) hanno concluso che le bollette pro capite si vedrebbero AUMENTATE. L'adozione del Nucleare avrebbe effetto benefico solo sul PIL, a discapito delle tasche dei singoli cittadini (come da cliché ricorrente).

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2) FABBISOGNO INTERNO DI ENERGIA: quanto è previsto che possa coprirne, l'attuale Programma?


I calcoli prevedono (in condizioni di costruzione ed operatività teoricamente OTTIMALI, n.b.) che le 4 centrali non riuscirebbero a coprire più del 4% del fabbisogno energetico.
Ciò significa che: se ognuno di noi imponesse a se stesso di risparmiare il 4% di elettricità rispetto al proprio consumo medio, avremmo già ovviato a questa grande "esigenza" di ricorrere al Nucleare che il Governo millanta come "inevitabile".

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3) CENTRALI: dove costruirle, ed a quali costi?


- Dove: L'Italia è piena di zone sismiche, il che restringe le opzioni.
- Costi: Si stimano 20 miliardi per ciascuna delle 4 centrali, che comunque non diverrebbero operative prima del 2022.

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4) URANIO: dove procurarlo e come arricchirlo?


- Dove procurarlo:
I maggiori giacimenti mondiali di uranio grezzo si trovano in Australia, Canada, Russia ed Africa.
Per questi ultimi, è bene considerare le devastazioni ambientali provocate nelle zone dei giacimenti e le terribili condizioni di sfruttamento dei lavoratori reclutati per l'estrazione.
Non si può volgere la testa pensando solo al proprio orticello; per farsene un'idea, vale la pena dare un'occhiata alla puntata di "REPORT" dedicata all'uranio africano (http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-5447 5 a0a-4100-4797-9df9-d01a36195f19.html)
- Come arricchirlo:
Sembra una ovvietà, ma è sempre bene specificare che l'uranio grezzo di per sè non ha alcuna proprietà energetica sfruttabile.
Dell'arricchimento dell'uranio si occupano appositi laboratori che coprono le richieste a livello INTERNAZIONALE.
Ciò significa che l'Italia sarebbe COMUNQUE dipendente da impianti esteri, sia per il reperimento dell'uranio che per il suo arricchimento.

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5) SICUREZZA: chi si occupa della supervisione degli impianti?


La supervisione non può essere assegnata ad un privato, per questioni di responsabilità oggettiva (infatti gli interessi personali di una Azienda privata potrebbero trovare "conveniente" risparmiare sulle misure di sicurezza).
Si ipotizza una commissione statale di esperti, di cui però dal Governo non è ancora trapelata nessuna informazione concretamente attendibile.

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6) SCORIE: come, dove e a che prezzo smaltirle?


Nessuna nazione ne è mai venuta a capo. Anche gli attuali centri di stoccaggio restano sempre "provvisori", in attesa di trovare soluzioni migliori.
Le regolamentazioni in materia escludono categoricamente di stoccare le scorie in aree a rischio sismico, per cui è verosimile ipotizzare che verrebbero sbolognate "all'estero" e tanto basta, senza scoperchiare il pentolone del "dove/come/a chi/a quanto".
(In proposito, va ricordato che il nostro Governo ha già stanziato i fondi per la costruzione di 4 Centrali...ancor prima di stabilire un sito di stoccaggio per le scorie!)

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7) SPECULAZIONI: quali interessi privati cela il Programma avanzato dal Governo?


Qui l'elenco è lungo.
- Interesse 1: Si parte dal sempreverde DEPISTAGGIO MEDIATICO, cioè far tenere banco sui media un tema "fantoccio" ma di grande impatto emotivo, per distrarre l'opinione pubblica da altri temi meno altisonanti ma ben più reali.
- Interesse 2: L'assegnazione della costruzione delle Centrali a ditte private (si era già fatto il nome della famigerata IMPREGILO...Mi si è raggelato il sangue).
- Interesse 3: La gestione delle forniture dell'eventuale energia prodotta dalle Centrali (e qui temo la solita gara di appalti-farsa).

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8) PRECEDENTI: che garanzie ci sono che le Centrali divengano davvero operative, e non siano abbandonate come le precedenti dopo che i loro promotori si sono spartiti gli stanziamenti iniziali?


Di "garanzie", nessuna neanche stavolta.
Ma se usiamo un minimo la testa, possiamo leggere nell'attuale proposta gli STESSI indizi e modalità applicati nelle precedenti (e fallimentari) proposte, ovvero:
- Propaganda fatta di bassa retorica populista ("Il Nucleare è una fonte moderna, darà lustro all'immagine dell'Italia, e bla-bla")
- Ai cittadini non viene spiegata nessuna informazione tecnica sulle modalità di costruzione, funzionamento e sicurezza delle Centrali (come dire: "Non vogliamo annoiarvi con dettagli di difficile comprensione, fidatevi e lasciate fare tutto a noi esperti, tanto la vostra opinione non è richiesta")
- Ai cittadini viene detto solo che "il nucleare è conveniente", ma non viene fornito uno straccio di DOCUMENTAZIONE a supporto.
- Si parla di accordi e contratti già firmati, ma senza ancora aver proposto una sola ipotesi concreta sul LUOGO dove dovrebbero sorgere le Centrali e i siti di stoccaggio delle scorie.

Il tutto odora di teatrino raffarzonato.
Il Nucleare è una cosa SERIA; non lo si può trattare in questi termini e illudersi di spacciarlo per una proposta "...unicamente per il bene della Comunità".
Personalmente non sono contrario a priori al Nucleare, e sarei disponibilissimo ad ascoltare le proposte di una commissione competente e disinteressata. Ma quando un tema così delicato viene avanzato da degli evidenti ciarlatani e propugnato con modalità populiste alla Wanna Marchi, la proposta slitta nel cestino della spazzatura ancor prima di iniziare. Questo per quel che mi riguarda.



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IVAN.
16 aprile 2011 15:57
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PENITENZIAGITE!!!
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(da Danilo:)
«Una volta tanto consentitemi di essere in disaccordo anche con l'amico poliglotta»
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Touché, bratiska...Aber to jog wrote svara inte an zosztaw?nie im every confronto about "Nuklear", anzi;
Tutaj we discutera inte nur "Pro" y "Contro" through lucillafiaccolate et similia ('bout hon...Madonna, ile jest fånig, 'sta dziewczyna!), bensì med bezstronny analisi im 360° sur esta vexata questio on "j?drowej", entiendes?
Und yes - jak du sade - to problemòw ist 20-30 roku foreward auch: ktòs will handle les benefici och los mess jak wir sow teraz? El geist of Enrico Fermi? Nasz childrens? Vi kann hablar.
...Och jetzt, como Cattivik sade, tiremm' innanz'...

Frate Salvatore



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lucillafiaccola1796
15 aprile 2011 20:13
la trippa sta finendo anche per i pargoletti della prestamegiacomo che non te lo ridò più... cucù cucù cucù!
sergio2
15 aprile 2011 17:17
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Non confondiamo le bestie e le loro tane
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L’uomo politico di sesso femminile che risponde al nome di Stefania Prestigiacomo non ha fatto riferimento a “sciacalli” ma ad “avvoltoi”.

Dimostrando scarsa propensione all’uso dell’intelligenza. il suddetto ministro, da perfetto animale politico maschilista, ha definito “avvoltoi” coloro che, con riferimento a quanto avvenuto in Giappone, hanno riproposto il tema della sicurezza nucleare e del controllo sociale sulle scelte politiche energetiche (ma direi su qualsiasi scelta).

Mi pare evidente che il ministro Prestigiacomo, poiché non è cretina, esprimendosi come si è espressa voglia scoraggiare l’uso dell’intelligenza, dando per una volta il buon esempio…

Infatti, tratta come vile speculazione quanto in realtà era un invito alla riflessione e all’analisi dei dati, delle esperienze e degli avvenimenti.

Come si “coltivano” le facoltà intellettive se si rinuncia all’osservazione e all’analisi di quanto avviene intorno a noi? Se si rinuncia all’interpretazione delle esperienze e degli avvenimenti?

Semplice: non si alimenta l’intelligenza.

Ed è esattamente quel che vuole il ministro: incentivare il non uso dell’intelligenza.
Ci riesce benissimo e non ci sono dubbi che potremmo riuscirci anche noi.

Lo vogliamo?

Non confondiamo gli animali e non confondiamo le tane.

Il sito per le scorie è la “tana” sicura per i rifiuti prodotti dall’uso delle tecnologia nucleare.

Sappiamo però che non esiste “tana” sicura in assoluto.

Perché dovrebbe essere diverso per le scorie radioattive?

In fondo è un problema di coloro che arriveranno dopo.

Cazzi loro, dice il cucolo, abituato a sfruttare il nido altrui e a ingannare gli originari padroni del nido.

Se posso sfruttare il lavoro altrui e averne un tornaconto, perché dovrei pormi problemi che in fondo riguarderanno altri?

Qualche ingenuo a questo punto potrebbe rispondere che il problema esiste anche adesso.

Ma la risposta è sempre quella del cuculo: ho fatto io quel che oggi richiede la costruzione di un “sito nazionale sicuro”? No e allora che cazzo me ne frega?! Non ci hanno pensato coloro che avrebbero dovuto pensarci e perché dovrei farmene carico io? Che ci pensino coloro che arriveranno dopo di me.

Responsabilità della “res publica” significa anche assumersi onori e oneri di ciò che proviene dal passato perché solo nella continuità storica c’è senso della collettività o in ogni caso “Stato”.

In caso contrario ci sarebbero solo comportamenti privati che interferiscono con interessi collettivi.

Esattamente quel che succede quando chi arriva in RAI dice: ma le osservazioni della corte dei conti riguardano chi mi ha preceduto… Infatti il nuovo responsabile ha risolto il problema o sta perpetuando e strutturando il problema?

Avanti così con il deficit pubblico, con la scuola, la giustizia, la sanità… Trovatemi un ministro che non dica: non è responsabilità mia, ho trovato questa eredità!
Perbacco chi contesta ciò: ma perché lasciare un’eredità peggiore a coloro che arriveranno dopo?

Semplice perché io mi faccio i cazzi miei e di coloro che arriveranno dopo… non è affar mio.
minotauro5801
15 aprile 2011 14:04
Ma ancora non avete capito che alla massa dei GRASSATORI delle centrali nucleari non interessa un tubo? Possibile che non vi rendiate conto che a loro interessa solo cominciare per poi RUBBBBBARE a mani basse, come hanno fatto sempre?
Assumere parenti, amici, amanti, zoccole e tutto il Barnum che li circonda.Quando in italia sara' finita la prima centrale tra 20 o 50 anni o mai il nucleare o sara' inutile perche' scoperte fonti alternative che, a parere di chi scrive gia' potrebbero essere messe in atto ma non si fa perche' chi manovra il vapore ha interesse che non si faccia, oppure saremo tornati ad arco e frecce.
danilo
15 aprile 2011 0:25
una volta tanto consentitemi di essere in disaccordo anche con l'amico poliglotta, cosa che non era mai avvenuta prima ( anche lui, qualche volta non ha condiviso le mie idee, ma per gentilezza non mi ha mai contraddetto ).
Immaginiamo ( personalmente lo auspico ) che un misterioso virus sia in grado di attaccare e cancellare l'attuale classe politica dirigente l'italia dalla faccia della terra e che queste decisioni debbano essere affrontate dai loro successori.
Immaginiamo anche che nel mausoleo refrigerato sulle colline brianzole siano custoditi i corpi ibernati dei più grandi studiosi di fisica nucleare mai esistiti, e che un magnate , prima di morire, divulghi la formula per riportarli in vita (da lui custodita gelosamente), e che durante una seduta spiritica si riesca a contattare nientedipopomenochè l'anima di Enrico Fermi: ebbene, amico mio, credi che qualcuno di loro sia in grado di fornirci la soluzione per risolvere nell'arco della nostra generazione il problema dello stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi, evitando di lasciare questo fardello, in modo del tutto sconsiderato, sulle spalle della generazione che si sta preparando ad amministrare il mondo tra venti anni?
Si, perchè tra venti anni questo non sarà più un problema mio, tuo, meno che mai di scajola o della prestigiacomo.
lucillafiaccola1796
12 aprile 2011 20:17
la trippa è ormai finità...
ernan...O se ne vaaaa....!
IVAN.
12 aprile 2011 8:19
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NUCLEARE? FORSE.
IRRESPONSABILI? NO, GRAZIE.
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Il terremoto in Giappone ha riaperto le controversie sulla sicurezza delle centrali nucleari.

Stefania Prestigiacomo (parachiappe di professione, e nel tempo libero Ministro dell'Ambiente) ha etichettato come "Sciacalli" coloro che, sull'onda della drammatica situazione giapponese, avevano criticato le recenti scelte del Governo di tornare a dotarsi di impianti nucleari.

Vergognamoci per lei, visto che evidentemente non riesce a vergognarsi da sola.

Ai chiacchieroni continua a sfuggire il punto centrale dell'INTERA questione sul "Nucleare":
qui non si tratta di determinare se il cosiddetto "Nucleare" sia conveniente o meno, sicuro o meno, sorpassato o meno;
si tratta di determinare con quale SENSO DI RESPONSABILITÀ gli appositi Incaricati intendono portare avanti un dato progetto.

E purtroppo i loro comportamenti parlano chiaro: questi "incaricati" (dalla patetica Prestigiacomo al pateticissimo Scajola) non dimostrano assolutamente la coscienziosità necessaria per gestire un progetto di tale portata.
Ciò lo si determina dalla sconcertante SUFFICIENZA con cui trattano questioni di "Sicurezza" in ambiti già molto MENO RISCHIOSI del Nucleare (tipo la Sicurezza sulle strade, o sul lavoro, o sulla prevenzione sanitaria: un eterno incrociare le dita e sperare nella provvidenza divina).
E se già si dimostrano inaffidabili quando si occupano di queste "piccole" questioni, lascio immaginare quanto siano attendibili quando parlano di "Sicurezza" a proposito del Nucleare (cioè, un progetto per cui hanno già stanziato i fondi...ancor prima di stabilire un sito di stoccaggio per le scorie!!)

Personalmente non sono contrario a priori al Nucleare, ma ad "incaricati" del genere non darei l'avallo di far installare nemmeno una pila Duracell. Figuriamoci quindi una centrale atomica.

Questo per me chiude il discorso sul "Nucleare" in Italia - almeno nei confronti del progetto avanzato dagli ATTUALI promotori.



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lucillafiaccola1796
23 aprile 2010 17:26
Ma quale nucleare....! State tranquilli è come il federalismo [federalismo tout court.... basta kla parola] tutte bufole per magnasse i sordi nostri....!
ginet
23 aprile 2010 12:42
caro Yannis è unutile che strepiti tanto. Del tuo nucleare sei convinto solo tu e questo miserabile governo che ti rappresenta. Le persone più attente sanno che al nucleare oggi ci sono tecnologie alternative che garantiscono energia tanta quanto ne abbiamo bisogno Ma tu pensi che il nano di Aecore e la sua cricca di ladri possa capire che la Germania oggi in _Europa è già in grado di produrre energia alternativa al nucleare senza ricorrere ad una fonte pericolosa e perennemente inquinante come il nucleare ma lItalia non è il pese del sole? meditate e meditiamo gente
sergio2
23 aprile 2010 0:59
Leggo in questi giorni che General Electric ha presentato un progetto per riattivare la centrale nucleare di Caorso.

Secondo questo progetto se si sospendessero adesso le operazioni di decommissioning (smantellamento) saremmo ancora in tempo per il “revamping (ammodernamento) della centrale che potrebbe garantire circa 900 Mw con soli due anni di lavori e due miliardi d'investimenti”.

Il costo va paragonato con la prevsione di 4-4,5 milardi che Enel-Edf stimano per la realizzazione di un nuovo Epr da 1600 Mw.

Da considerare che per le operazioni di smantellamento è stimato un costo residuo di altri 500 milioni di euro (che ovviamente gravano sulle bollette elettriche degli utenti).

C’è sempre molta stranezza nel modo di procedere intorno al nucleare.

Anche in questo caso non c’è infatti nulla di nuovo.

Già in data 5 gennaio 2000 alcuni deputati di opposizione (quindi di centro-destra) presentarono al Parlamento il disegno di legge n. 3735 per la messa in servizio delle centrali di Caorso e di Trino Vercellese.

Il mondo politico non ha mai preso in considerazione questi progetti sostenuti da tecnici del settore.

Ripassiamo velocemente in rassegna i fatti.

Il disastro di Chernobyl avvenne il 26 aprile 1986.

La centrale di Caorso fu fermata per la ricarica a ottobre 1986, ma la centrale non fu riavviata.

Sei mesi di distanza dal disastro di Chernobyl è un tempo abbastanza lungo per escludere la ragione emotiva nella mancata riaccensione di Caorso.

E’ un fatto che le uniche due centrali funzionanti siano state fermate nel 1986, ricaricate e non riaccese.

I referendum si svolsero nel novembre 1987: dopo oltre un anno dal fermo delle centrali.

Dopo i referendum, le centrali non sono state riaccese sebbene la delibera del parlamento (18 dicembre 1987) prevedesse la moratoria di 5 anni per la costruzione delle nuove centrali.

Il PEN, approvato nel 1988, prevedeva ancora le collaborazioni internazionali per lo sviluppo dei reattori.
L’Italia non è mai uscita da EURATOM, parte integrante delle Istituzioni Europee.

Nessun referendum poteva sancire l’uscita dell’Italia dal nucleare visti gli impegni internazionali sottoscritti anche dall’Italia (e i trattati internazionali non possono essere oggetto di referendum).

I referendum furono consentiti anche perché non comportavano una scelta sul nucleare in quanto tale, ma solo la valutazione su alcune norme che regolavano i programmi nucleari.

La decisione di chiudere le centrali mettendole in “sicurezza passiva” è del 1990 (Andreotti), delibera CIPE 26 luglio 1990: quasi tre anni dopo i referendum! Perché?

La decisione di smantellare le centrali è del 1999 (D’Alema\Bersani).

L’attuazione di questa decisione avviene per decreto nel 2001 (Amato\Letta) a pochi giorni dalle elezioni politiche che segneranno un cambio di maggioranza.
La nuova maggioranza di centro-destra convertì i decreti e ne varò nuovi nel 2003-2004 (Berlusconi\Marzano) per semplificare le operazioni di smantellamento.

Questi sono fatti.

Deve essere ancora individuato colui che ha deciso l'uscita dell'Italia dal nucleare ma è evidente che la politica (dalla Dc al PCI, da D’Alema a Berlusconi) aveva deciso l’uscita dal nucleare e ha voluto presentare questa autonoma decisione come diretta conseguenza dei referendum.

Assolutamente falso affermare che quei referendum comportassero la chiusura delle centrali e l’abbandono del nucleare.

Piuttosto, questa storia dimostra quanto interessi esclusivamente il business della costruzione di nuove centrali.

Qualcuno mi spieghi, diversamente, perché

si continua a mentire sulle cause dell’uscita dal nucleare,

perché furono fermate le centrali esistenti con un anno di anticipo rispetto ai referendum,

perché le centrali furono mantenute ferme per molti anni,

perché a distanza di anni la decisione di procedere prima con la chiusura e poi con lo smantellamento fu presa con delibera interministeriale o per decreto sempre in assenza di un vero dibattito parlamentare sulla politica energetica,

perché tutti i progetti di riattivazione furono ignorati,

perché una parte poltica vuole da sempre nuove centrali ma nulla ha fatto per
- fermare l’avvio delle procedure di smantellamento, pur potendo fare,
- valutare i progetti tecnici ancora oggi attuali,
- promuovere un dibattito politico e culturale partendo dalla corretta lettura della storia nucleare italiana

perché si ripropongono oggi le stesse sostanziali modalità di scelta e imposizione che furono, quelle sì, oggetto di censura politica da parte degli elettori.

Non si può certo dire che il nucleare italiano brilli per trasparenza e onestà intelluttuale.
danilo
7 marzo 2010 20:54
questa sera su rai3, Presadiretta ci spiegherà sull'utilizzo di energie rinnovabili.
credo sia interessante sapere.
danilo.
lucillafiaccola1796
26 febbraio 2010 18:43
E non è ANNOI che devono convincere!!!!!
danilo
25 febbraio 2010 20:43
cercherebbero di convincerti che sono buone, basta saperle cucinare.

danilo.
lucillafiaccola1796
25 febbraio 2010 18:34
Danilooooooo!!!!!
Le scorie le facciamo mangiare a quelli della prostituzione incivile.....
Visto che se magnano tutto.....!
yannis
22 febbraio 2010 17:06
danilo,
pensi proprio che io abbia tempo da perdere con nte, leggi, poileggi, poi leggi ancora alla fine qualcosa ti rimarrà in testa.
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