Commenti
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lucillafiaccola1796 16 giugno 2010 19:14
Soprattutto... lasciamo i Bambini... lì dove si trovano o
non trovano prima di essere non gene.rosamente
gene.ratti...!
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tassofisso 16 giugno 2010 12:46
riguardo il matrimonio, se lo ritengono necessario, facciano
pure come vogliono, se si amano, per me non ci sono
problemi.
riguardo l'adozione, assolutamente NO
in natura, da che mondo è mondo, è stabilito che le specie
si riproducono con un maschio e una femmina, è la natura
che ha disposto questo, inoltre un bambino ha bisogno di una
mamma e di un papà, due figure diverse che gli danno cose
diverse e assolvono compiti che si completano, ci vuole una
figura maschile e una femminile, inoltre un bambino (penso a
mia figlia piccola) non è in grado di capire certe cose,
sta già imparando cos'è il mondo che lo circonda, ha
bisogno quindi di avere attorno a sé certe figure ben
definite... devono amarlo, certo, ma se diamo per scontato
l'amore e la dedizione, quindi deve sapere che c'è la
mamma, che è femmina e che lo ha generato in quanto
femmina, e c'è un papà che è maschio e che è andato con
la mamma e insieme è nato il bimbo, fine...
avrà tempo, durante la sua vita futura, di crescere e di
capire che al mondo esistono ANCHE persone di sesso uguale
che si amano... ma quando un bimbo è piccolo, oltre
all'amore, ha bisogno anche di una situazione "stabile" come
vuole la natura...
inoltre (particolare non da poco) proprio perchè la natura
ha stabilito che i figli si fanno fra maschi e femmine, è
evidente che una coppia omo. per forza di cose, non
riconoscendosi nel proprio corpo e non riconoscendo dentro
di sè uno status (perchè magari uno è uomo ma si sente
donna, ecc.) vivrà internamente per forza di cose una
sensazione di disagio, un conflitto interiore, un problema
di accettazione della propria identità, quindi è un
individuo che purtroppo già soffre alcuni problemi suoi di
accettazione di sè stesso, in questo senso non può avere
la serenità e la stabilità per tirare su un figlio...
non sto dubitando l'amore, quello sicuramente nessuno ha
difficoltà a darlo, così come una coppia etero può essere
pessima come genitori, io parlo in astratto, prendendo 2
coppie di persone che amano il figlio come si deve, una
etero e una gay, ritengo che il figlio sia più corretto che
venga su con una coppia etero..
quando sarà grande, avrà la maturità di capire le
diversità che offre la vita e ragionerà con la sua testa,
ma le basi da piccolo gliele devi dare secondo natura...
non puoi, a 3 anni, spiegargli che non ha una mamma e un
papà come gli altri ma ha 2 papà... cioè, non capisce,
gli fai solo confusione in testa e ci rimette solo lui...
lasciamoli stare i bambini per favore...
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lucillafiaccola1796 1 giugno 2010 19:33
I soldi li beccano quelli, specialmente gazzolici,
che tengono i "pampini" come i canili tengono i cani e non
li mollano "per soldi" un cane quanto vale al giorno ed un
bambino? Chi ha diritto di nettere al mondo un disgraziato
senza sentire PREVENTIVAMENTE il suo parere...? Chi adotta
fa del bene...si prende in carico qualcuno che è già stato
sbattuto sulla Terra a morire [final destination]
in questo ambiente di kakka preparato dai buoni "credenti"
ad uso e consumo dei loro "eredi" Pensa un po' che popò di
eredità....un Pianeta Avvelenato dalla bestia u-mana...!
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Adriana... 31 maggio 2010 20:51
Guarda che non è detto che coppie gay non manderebbero i
figlioletti agli oratori!
E poi non generalizziamo; ora non vediamo pedofili ovunque!
Sembra un po' una constatazione pilotata! Non è una
rondine che fa primavera: per fortuna la maggior parte delle
persone non è pervertita.
Io sono contraria sia al matrimonio tra gay, che
all'adozione: un bambino ha bisogno sia della figura paterna
, che materna... Non dimentichiamo che anche il complesso di
Edipo aiuta a crescere!
Non possiamo negare il complesso di Edipo ad un bambino, che
tra due "Edipi" avrebbe decisamente le idee confuse.
Boh... :-( kazzo= e cerchiamo di accettare la natura; ci
sono tanti etero che non hanno figli! perchè gli omo
dovrebbero volere questa cosa a tutti i costi??? ...per
pubblicità??? ...per soldi...'sti kazzo di soldi!
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lucillafiaccola1796 31 maggio 2010 19:34
Beh prima di scagliare le pietre "sessuali" a chicchessia,
facciamoci un esame di coscienza...
Sono forse meglio quei "genitori" che per insipienza mandano
i figli all'oratoria ad essere sodomizzati dai pretofili...
o quelle mamme che fanno finta di non vedere che il padre
stupra le/il figlio? Magari un bambino/a ricevere cure
migliori da due persone dello stesso sesso "allegri" o non.
A me non importa se due persone dello stesso sesso convivono
e fanno sesso fra di ltoro... Ovviamente non mi piace vedere
queste attività estremamente intime e private fatte in
pubblico, come del resto non gradisco che siano fatte da
persone di sesso diverso fra loro... il sesso è come la
re.ligione... un fatto estrememente riservato.
Non mi sembra intelligente parlare di matrimonio... magari
in chiesa...per le unioni
di tutti i generi c'è l'ufficio del Registro
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stefania3916 31 maggio 2010 6:59
LIBERTA'
SI alla libertà di scegliersi il compagno della propria
vita, di sposarlo, di farlo ereditare, di passargli la
pensione (sich!!! se mai resterà!)anche se è del proprio
sesso.
NO all'adozione di una creatura indifesa che NON ha la
LIBERTA' di scegliersi i propri genitori.
Vorrei chiedere ad un assistente sociale che rifiutò
l'adozione ad una coppia meravigliosa che già aveva una
bambina di 5 anni, di un bimbo di 3, perchè avevano
soltanto una camera da letto per i bambini, pertanto ritenne
che la situazione era "PROMISCUA".... sapete? sono convinta
che questo "fuorviato/a", magari è favorevole all'adozione
da parte di una coppia gay........
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Adriana... 5 maggio 2010 21:17
MI chiedo: al mondo d'oggi si sentono tante situazioni di
coppie che si separano ( e poi divorziano) perchè lui o lei
sono stati trovati "sul divano" con "lui" o "lei"...
Nel caso inverso, un "omo" andrebbe a tradire con un etero??
azz..viviamo nel mondo dei tradimenti , delle bugie, della
promiscuità:
credo proprio che la parola "famiglia" vada
salvaguardata al massimo:
la famiglia è qualcosa che genera...Stop... Una madre
genera un figlio nella maniera più classica e immaginabile:
un semplice spermatozoo. Perchè stressare gli spermatozoi o
le uova a tutti i costi?? un figlio non si deve volere a
tutti i costi. Così come ci sono tante coppie e singoli
eterosessuali senza prole,
perchè non possono esserci coppie omo senza prole??
secondo me è un po' una sfida fuori gusto..
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lucillafiaccola1796 5 maggio 2010 19:31
sergio2 5 maggio 2010 1:52
Questo intervento me lo sono copiato e me lo rileggeroò la
sera prima di addormentarmi in luogo delle favolette che si
cerca di propinarmi per abbrutirmi la Mente...
Posso osare applaudirti sergio2?
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IVAN. 5 maggio 2010 14:16
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Lucio...Se questo è ciò che fingi di aver capito, per
forza che poi scrivi "Che palle".
Che palle, infatti. Close.
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sergio2 5 maggio 2010 2:04
...
Ivan, io non avevo voglia di mettermi adesso a discutere su
quel che fanno le religioni perché il tema è interessante
e merita un approfondimento, ma non in questa discussione in
cui già talvolta viene fuori il solito discorso "che volete
farci noi abbiamo il Vaticano in casa!"
A me invece è chiarissimo che ci abbiamo in casa il
pdellepd... ed è per questo che sui diritti civili non si
avanza di un millimetro.
In altri luoghi ho discusso più volte sul ruolo della
religione e il rapporto con le leggi civili...
In ogni caso, quanto scrivi è corretto...
Vabbè mi fermo diversamente faccio l'alba...
... ma ci tornerò... ci tornerò
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sergio2 5 maggio 2010 1:52
Che palle, sì!
Rosse, verdi e gialle!
Buttiamola sul ridere per non piangere.
Lucio mi costringi a intervenire nuovamente perché in fatto
di famiglia hai le idee decisamente confuse, anche se cerchi
di appoggiarti su una genericità del termine famiglia che
non è quella propria di questa discussione.
E non banalizzare il termine “matrimonio” diversamente
hanno ragione i gay a pretendere il riconoscimento
matrimoniale della loro unione.
Col cazzo che il matrimonio è la forma più utilizzata da
tutte le specie per avere una discendenza.
Stai confondendo il matrimonio con l’unione sessuale,
l’accoppiamento con il matrimonio.
Per favore, non banalizziamo, che qui siamo tra gente seria
che non scazza, come diceva Gaber.
Si fa presto a dire “famiglia” e giù cazzate
altisonanti sui valori della famiglia, la difesa della
famiglia, il quoziente familiare… sfruttando l’ignoranza
della gente, che crede di sapere di cosa parlano i
politicazzi quando pronunciano il temine “famiglia”.
Col cazzo che sapete di cosa stanno parlando.
Adesso vi spiego qualcosina.
Però cominciano a girarmi, sapete dopo le 24 mi trasformo.
Il termine “famiglia” da solo esiste solo sul dizionario
e non significa una benemerita mazza.
Il termine “famiglia” acquista valore e significato
specifico (diverso da un semplice gruppo di bacherozzi…
anch’essi sono una famiglia) se si affianca un altro
termine.
Famiglia anagrafica.
Per famiglia anagrafica (art. 4 D.P.R. n. 223/1989) si
intende un insieme di persone legate da vincoli di
matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da
vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale
nello stesso comune. Per aversi una famiglia anagrafica
devono dunque coesistere due elementi: la coabitazione e uno
dei vincoli specificati.
Questa definizione di “famiglia” a me piace moltissimo e
potrebbe essere un ottimo punto di partenza per il
riconoscimento legale delle coppie di fatto etero e omo.
Il legislatore, homo sapiens acefalus, ci mise un po' a
capire che cazzo di varco aveva aperto con sto cazzo di
definizione. Rischiava di ritrovarsi con un condotto anale
buono per il transito di un TIR. Così sistemò le cose alla
meno peggio, come d'uso tra i politicazzi.
Famiglia nucleare.
La “famiglia” per antonomasia cui fa riferimento Lucio,
papà mammà e pupattoli, invece è la “famiglia
nucleare” (mi dispiace, Lucio, la definizione non è mia).
Il concetto di nucleo familiare è stato chiarito dal
Consiglio di Stato (sentenza n. 770 del 4.5.1994) che ha
confermato la valenza ai soli “effetti anagrafici” della
definizione di famiglia contenuta nell’art. 4 del DPR n.
223/1989, sottolineando la differenza che intercorre con il
concetto di famiglia nucleare composta da genitori e figli,
che deve essere presa in considerazione ad altri fini, quali
ad esempio quelli fiscali, per determinare l’esenzione da
alcuni tributi o per l’applicazione di talune
agevolazioni.
Anche questa sentenza lascia dei buchi perché nella realtà
il concetto di “famiglia nucleare” (genitori + figli) è
circoscritto a “genitori sposati” + figli.
Dovremmo dunque parlare di “famiglia nucleare
matrimoniale” e “famiglia nucleare non matrimonializzata
calpestata per legge nonostante la legge”.
Ancora una volta sono i difensori della “morale di
stato” che nella loro bieca immoralità postribolare fanno
le leggi perché non sanno che cazzo fare e ci pisciamo pure
sopra.
Viva i legislatori incontinenti!
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Lucio Musto 4 maggio 2010 23:55
""" "Matrimonio" e "Adozione" - non esistono in natura;
"""
Scusatemi: Che palle!!!
Matrimonio: è il modo più usuale, banale ed universalmente
adottato da tutte che le specie che sperano di portare
avanti, per un'altra generazione, la propria discendenza.
Adozione: è la prassi che alcune specie evolute, uccelli e
mammiferi soprattutto, dagli struzzi agli elefanti adottano
per aumentare le chances di sopravvivenza ad i loro
pargoli.
Scusatemi: Che palle!!!
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IVAN. 4 maggio 2010 23:11
.
DOGMA & NATURA
*****
(da Sergio:)
«L’affermazione “Le religioni, come sempre, non fanno
altro che rendere sacri ed inviolabili principi
perfettamente naturali e ragionevoli” meriterebbe un
approfondimento...»
____________________
Bene, allora mi rispondo da solo (cosa che detesto, ma
tant'è...)
I concetti portanti di questa discussione - "Matrimonio" e
"Adozione" - non esistono in natura; sono delle istituzioni
sociali arbitrarie, dei DOGMI.
Rinfacciarmi quindi che parlare di "Dogmi" (nella
fattispecie quelli religiosi su Matrimonio & Adozione) non
sarebbe "in argomento", mi rende abbastanza perplesso da
mollare subito qualunque velleità di confronto, visto che
già ci si impaluda su una cosa tanto solare.
(So, new chance:)
Le religioni non trattano SOLO ("come sempre"...) del
rendere sacri & inviolabili "principi perfettamente naturali
e ragionevoli";
è innegabile che ogni tanto si diano da fare per rendere
sacri & inviolabili anche dei DOGMI (appunto) che di
"naturale" e "ragionevole" hanno ben poco.
Questo vale, sia detto, per QUALSIASI religione
istituzionalizzata;
dato che quella che ci riguarda più da vicino è quella
cattolica, vediamo come i suoi Dogmi influenzano le comuni
accezioni di Matrimonio & Adozione dal punto di vista di
"Naturale" e "Ragionevole".
Ad esempio, i suoi "suggerimenti" (eufemismo) su Castità
prematrimoniale e Fedeltà sono dei Dogmi arbitrari che di
"naturale" non hanno proprio NULLA: qualcuno all'interno
delle Gerarchie ha deciso così, e così deve essere (anche
se la Natura, "grazie a Dio", continuerà a rimanere
tel-quel).
Questo per quanto riguarda il "Naturale";
il "Ragionevole" è un po' più soggettivo...ma neanche poi
tanto.
Una Dottrina è liberissima di stabilire qualsiasi
"suggerimento" voglia in tema di Matrimonio & Adozione a
quegli adepti che abbiano liberamente sottoscritto la
propria adesione a tal Dottrina; questo è "Ragionevole".
Un po'meno "ragionevole" è che questa Dottrina pretenda di
imporre i propri dettami ANCHE a coloro che hanno scelto di
seguire altre strade.
Come può farlo? Semplice: influenzando altri tipi di
"dottrine" (es: le leggi di uno Stato) a cui il non-adepto
deve COMUNQUE sottostare.
Questa strategia si chiama "INGERENZA", ovvero
l'intromissione di un'Autorità negli affari di un'altra
Autorità su cui - IN TEORIA - non "dovrebbe" avere alcuna
voce in capitolo.
Ecco perché, al di là delle posizioni ufficiali, i Dogmi
non "Naturali" e non sempre "Ragionevoli" della Dottrina
Cattolica hanno sempre influenzato le decisioni sociali su
Matrimonio, Adozione e Omosessualità. Sia sul piano ETICO
che su quello GIURIDICO.
Molti dei pregiudizi popolari sull'Omosessualità sono
infatti un RETAGGIO del Dogma cattolico che condanna tale
pratica.
Eppure in molte culture (sia attuali che passate) le
pratiche omosessuali erano assolutamente tollerate
(ovviamente previo CONSENZIENZA di entrambe le parti, né
più né meno come per le pratiche eterosessuali).
Pertanto anche le unioni matrimoniali vanno viste in un
ottica puramente CULTURALE di un dato Luogo in un dato
Tempo;
che poi uno ne risulti favorevole o contrario, non deve
lasciare che la sua scelta sia influenzata da presunti
fattori "naturali" - e men che meno "religiosi".
-----
(P.S: Tra me e l'Utente Emerito?...Mai successo niente, dato
che niente può succedere. Al massimo ci si annoia a vicenda
qualche volta, ma quel vecchio bradipo brontolone sa che lo
sposerei lo stesso...)
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Lucio Musto 4 maggio 2010 19:18
certo, sergio2.
"Famiglia" è un termine generico (famiglia di curve
matematiche, famiglia nelle classificazioni biologiche,
famiglie francescane...)
Solo per antonomasia, sottintende papà, mammà e
pupattoli...
In ogni caso dubbio è bene specificare
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sergio2 4 maggio 2010 18:34
Bene Lucio.
posso dirti che condivido quasi tutto di quel che hai
scritto?
Direi che è ancora da rivedere e specificare meglio il
termine "famiglia".
A me piace molto la definizione che ne da la legge ai fini
anagrafici.
Da non confondersi, ovviamente, con la famiglia
matrimoniale.
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Lucio Musto 4 maggio 2010 15:20
Bravo sergio2 a reinquadrare l'argomento con delle
puntualizzazioni. Cercherò di essere ancora più
stringato.
1) - I gay hanno il diritto a veder riconosciuto e
legalizzato la loro determinazione a trascorrere la vita, o
parte della vita insieme, in regime di sussidio, sostegno
reciproco, comunione di interessi. E' giusto che abbiano
quindi una normativa che questo status sostenga e difenda,
stabilendone limiti, diritti e doveri.
2) - Analogo diritto va riconosciuto a qualunque altra
combinazione di persone, legate o meno da vincoli parentali,
ove si travalichino i limiti di rapporto lavorativo per il
quale esiste già una normativa. Anche per tali status di
mutua assistenza occorre normativa chiara, onesta ed
inequivoca.
3) - Il matrimonio, è l'unione di un uomo ed una donna teso
alla formazione di una famiglia, alla procreazione di figli,
alla loro tutela, all'esercizio della patria potestà, alla
responsabilità dei minori nei confronti della collettività
di cui comunque i minori sono membri.
Personalmente considero auspicabile la messa a punto di
leggi più severe ed ineludibili a difesa dello status di
minore.
4) - I minori rimasti senza la naturale tutela dei genitori
devono essere affidati ad apposita adeguata struttura che
dovrà surrogare la famiglia perduta, assumendosene ogni
responsabilitá, che mai potrà delegare pur se il minore
venga affidato alla cura di coadiutori adottanti o
affidatari.
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sergio2 4 maggio 2010 12:34
Solo qualche precisazione riguardo all’intervento di Lucio
perché le parole hanno un significato e vanno
rispettate.
Diversamente non si capisce più nulla.
La “famiglia naturale” è quella non dotata di sigillo
matrimoniale.
La famiglia legittima è quella fondata sul matrimonio.
Il matrimonio non è un istituto “naturale” ma legale
e\o sacramentale.
La convivenza è un’unione naturale.
I figli nati fuori dal matrimonio sono quelli “naturali”
(una volta chiamati illegittimi); i figli nati in vigenza
matrimoniale sono quelli legittimi che si “presume”
essere stati concepiti dalla coppia unita in matrimonio.
Le civiltà umane hanno conosciuto e conoscono molte forme
di famiglia e di matrimonio.
Il matrimonio in molte società e tradizioni (anche a noi
vicine) è il luogo degli interessi e non degli affetti.
Riflettete sull’etimologia di due termini: matrimonio e
patrimonio.
I gay non hanno “la pretesa di veder considerata questa
unione come "famiglia" uguale a quella naturale” (ho
ripreso le parole di Lucio dove il termine “naturale”
suppongo vada inteso come “legittimo”, per le ragioni
già esposte, poiché escluderei che Lucio volesse intendere
per “naturale” solo l’unione di due persone coniugate
e di sesso opposto; e il termine “famiglia” credo vada
inteso come “matrimonio”… ).
Si usa ormai, pessima abitudine alla sintesi, il termine
“matrimonio” per intendere il riconoscimento legale
delle unioni di fatto, etero o omo che dir si voglia.
Riconoscimento legale è cosa diversa dal “matrimonio”
inteso come istituto di diritto civile e\o ecclesiastico.
Significa che le persone interessate possono tutelare il
mondo dei loro affetti senza il rischio che siano calpestati
e disconosciuti solo perché non sanciti da un “contratto
matrimoniale” . Significa opponibilità verso terzi.
Perché il termine “famiglia” utilizzato da Lucio va
inteso, a mio avviso, come “matrimonio”?
Perché la “famiglia” non fondata sul matrimonio (etero
o omo) già esiste da tempo (fine anni ottanta del secolo
scorso) ma solo ai fini anagrafici.
Per cui due persone che vivono sotto lo stesso tetto formano
una "famiglia" e risultano sullo stesso “Stato di
famiglia”.
Famiglia anagrafica.
Grazie ai nostri legislatori oggi parlare di famiglia
significa parlare del nulla: esiste la famiglia anagrafica,
la famiglia fondata sul matrimonio, il nucleo
familiare…
Non siate generici, per favore.
Il termine famiglia va sempre affiancato da un termine che
ne specifichi e charisca il significato.
Ovviamente, dall’essere in unico stato di famiglia, senza
essere sposati, discendono obblighi ma non diritti.
Pago il ginecologo alla mia convivente (che non ha reddito)
ma non posso detrarre le spese mediche dal mio reddito.
E la mia convivente non ha diritto all’esonero dal ticket
sanitario perché per l’esonero si considera il reddito
dei componenti il nucleo familiare come risultante dallo
“stato di famiglia”.
Ma se io non mi prendessi cura della mia convivente sarei
sanzionabile per legge (violazione degli obblighi di
assistenza morale e materiale).
Però non ho diritto a nessuna detrazione IRPEF per il
convivente a carico che non è unito a me da vincolo
matrimoniale o di parentele.
Prima di utilizzare il termine “famiglia”, per favore
rifletteteci.
L’affermazione
“La religioni, come sempre, non fanno altro che rendere
sacri ed inviolabili principi perfettamente naturali e
ragionevoli”
meriterebbe un approfondimento ma per il momento mi fermo
qui (non ho compreso il duetto tra Ivan e Lucio; è successo
qualcosa nei mesi di mia assenza?)
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Lucio Musto 4 maggio 2010 11:17
Non era unna incongruenza IVAN, ma solo una considerazione
"en passant" sulla natura e la funzione delle religioni, di
ogni religione, credo, spiritualità rivelata o animismo,
nella storia dell'umanità; potresti dire un inciso, un
florilegio, un link... come usa oggi.
Del tutto pretestuoso (= il "provarci") invece prendere
quel dettaglio come succo del mio intervento e "cercare" di
deviare il discorso.
Per cui non si tratta di sorvolare, ma di rimanere in
argomento.
Cordialmente
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IVAN. 4 maggio 2010 2:08
.
(Per Lucio:)
-----
Nessun tranello e nessun "provaci" (a fare che?...)
Ho semplicemente evidenziato quella che secondo me era una
incongruenza nel tuo discorso;
se poi vogliamo sorvolare, benissimo anche così.
.
|
Lucio Musto 3 maggio 2010 22:50
@ IVAN
potrei farlo, e cadere nel banale tranello di una diatriba
infinita sui significati e le implicanze filosofiche di una
parola, cosicché il discorso principale, la "materia del
contendere" passi in secondo piano e scompaia nella nebbia
del discorso.
Ovviamente non sarò così ingenuo.
In questa sede stiamo parlando di gay, e della loro
legittima aspirazione a vivere uniti, e la pretesa di veder
considerata questa unione come "famiglia" uguale a quella
naturale, tesa alla procreazione ed alla difesa della prole,
che ovviamente è tutt'altra cosa.
Mi spiace, IVAN, provaci con un altro
Cordialmente
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lucillafiaccola1796 3 maggio 2010 18:36
sergio2 3 maggio 2010 0:13:08 Altro che filotto…Piccola
Tesi… Univers…ItaLia….!
“Ultimamente, a questa debolezza della politica,
contribuisce in modo consistente la Lega dei Padani che con
disinvoltura gioca con i celti e con il crocifisso…
Intercambiabilità delle croci? Se incrociamo i dati
sull’infedeltà coniugale, con la diffusione dei
contraccettivi tra persone sposate e la diffusione
dell’aborto tra donne sposate (il 46% circa delle IVG è
ad opera di donne sposate) non è forse azzardato avanzare
l’ipotesi che una bella quota di italiani sia di padre
incerto. Ma allora, se tanto rigore è per il bene del
minore, perché non c’è alcuna sorveglianza e nessuna
attività preventiva nei confronti degli eterosessuali
sposati pur sapendo che spesso in molte “sacre e
regolari” famiglie si consumano efferati delitti ai danni
dei minori? Come mai in caso di incesto con minore non vige
la presunzione del più grave reato di violenza sessuale
(art. 609/bis cp)?”
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IVAN. 3 maggio 2010 15:17
.
(da Lucio:)
«Le religioni, come sempre, non fanno altro che rendere
sacri ed inviolabili principi perfettamente naturali e
ragionevoli.»
_____________
..."come sempre"?!...
Ahem...Lucio, ti dico solo una parola: DOGMA.
Vedi tu come associarla a "...princìpi perfettamente
naturali e ragionevoli".
.
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Lucio Musto 3 maggio 2010 9:48
Bravo sergio2, hai centrato il problema, riassumendolo
nell'ultimo rigo del tuo intervento.
Il matrimonio, assai prima ed a prescindere dal Vaticano,
dai preti e dalle religioni, tirate in ballo ad ogni piè
sospinto per odio preconcetto e nella speranza di trovare un
comodo capro espiatorio, ha la funzione di proteggere,
difendere e privilegiare la famiglia.
Dove per famiglia si intende particolarmente figli, e figli
minori.
Cosa faccia un adulto con un altro adulto, alla
collettività umana non gliene frega niente, perchè ogni
adulto risponde per se.
Alla collettività, gruppo, villaggio, o stato che sia,
interessano i minori, perchè sono il futuro della
collettività stessa, patrimonio comune, promessa di un
futuro. Sono virgulti fragili ed incapaci (ancora) di
difendersi da soli. Ecco perchè la collettività
interviene, inventa la famiglia come cella di accrescimento
delle nuove potenzialità e scrive leggi chiaramente
favorevoli ai piccoli. Nessun pietismo, nessuna invenzione
clericale.
La famiglia non ha bisogno di una religione per esistere.
Solo un fatto egoistico della collettività. E studiato
apposta da Madre Natura, egoisticamente (non è una
negatività) ogni famiglia curerà e proteggerà i propri
cuccioli anche dalla competizione con gli altri cuccioli,
privilegiando i suoi.
E la dove non è prevista la presenza di minori,
particolarmente minori propri, la famiglia (naturale)perde
significato e nemmeno ha ragione di esistere.
La religioni, come sempre, non fanno altro che rendere sacri
ed inviolabili principi perfettamente naturali e
ragionevoli.
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sergio2 3 maggio 2010 0:13
...
Uh… 3 interventi, con l’intermezzo sulla ciccia
profittevole di Lucilla, mi suggeriscono un filotto.
Vediamo un po’.
Adriana scrive:
“Perchè, se nel 2010 è statisticamente dimostrato che il
50 per cento e più delle coppie convolate a nozze,,,,
arriva alla separazione e al divorzio…”
Non so a quali statistiche tu faccia riferimento, in ogni
caso… le statistiche bisogna saperle maneggiare.
In ogni caso, ammesso che i matrimoni sfocino in separazioni
nel 50% dei casi, cosa dimostrerebbe ciò?
Che il matrimonio è cosa vecchia e superata?
Che si può abolire il matrimonio?
Il punto non è questo.
La questione in discussione è perché dall’aver scelto la
formula “contrattuale” matrimoniale per regolare i
propri affetti\interessi privati debba derivare
automaticamente una “presunzione di stato di grazia”
tale da costituire pre-requisito essenziale per accedere a
specifiche previsioni di legge.
Finché qualcuno godrà di questi diritti\privilegi non per
meriti ma per “sottoscrizione di contratto”
(revocabile), altri si sentiranno discriminati per esserne
esclusi.
Mi sembra naturale e ovvio.
Sugar scrive di “pastore tedesco” che tanta influenza
avrebbe sull’attività delle nostre assemblee
legislative.
Il “pastore tedesco”, preceduto da quello polacco e da
tanti pastori italiani, e le potenti “lobby del Christo”
influenzano i nostri parlamentari e ciò spiegherebbe
“Perché l’adozione è negata a priori anche alle coppie
etero non sposate”.
Questa spiegazione è, a mio avviso, corretta solo se
partiamo dalla premessa di una politica debole che ha
bisogno di poter sbandierare una supposta approvazione delle
gerarchie ecclesiastiche al proprio operato.
Ultimamente, a questa debolezza della politica, contribuisce
in modo consistente la Lega dei Padani che con disinvoltura
gioca con i celti e con il crocifisso…
Intercambiabilità delle croci?
Lucio, infine, propone il divieto per legge di procreare
agli eterosessuali in modo da prevenire “le violenze e gli
abusi che spesso i bambini subiscono per mano dei genitori
eterosessuali” (vedi mia quarta domanda nell’intervento
del 23 aprile).
Decidete voi se si tratta di un arguto modo per farmi
comprendere che ho scritto delle sciocchezze.
In ogni caso, a me sembra che Lucio in questa circostanza ha
fatto proprio flop, consentendomi di chiudere il filotto
iniziato con l’arguta Adriana.
Sembrerebbe, infatti, che il messaggio implicito è che non
si può far nulla per prevenire i mali che purtroppo
affliggono anche la famiglia fondata sul matrimonio.
Non sono d’accordo e osservo che per la coppia sposata
esiste una vera e propria presunzione di responsabilità,
morigeratezza e legalità.
Presunzioni che creano le condizioni per “impedirsi” di
perseguire condotte criminali.
Per esempio, i figli delle coppie sposate, figli legittimi,
si presume siano a priori figli dei due componenti la coppia
sposata.
Presunzione di comportamento ligio e morigerato nelle coppie
sposate, contro ogni evidenza la quale ci dice che
l’infedeltà coniugale è molto diffusa e pertanto,
presumibilmente, anche i figli di padre incerto sono tanti.
Se incrociamo i dati sull’infedeltà coniugale, con la
diffusione dei contraccettivi tra persone sposate e la
diffusione dell’aborto tra donne sposate (il 46% circa
delle IVG è ad opera di donne sposate) non è forse
azzardato avanzare l’ipotesi che una bella quota di
italiani sia di padre incerto.
Quando una donna sposata partorisce c’è per legge la
presunzione del concepimento all’interno della coppia
coniugata senza necessità del riconoscimento del figlio da
parte del marito (anche se la madre è vedova da 300 giorni
o il parto avviene dopo 180 giorni dalla celebrazione del
matrimonio).
Proseguendo nell’analisi dello “stato di grazia”, una
coppia sessualmente assortita si presume responsabile per il
solo fatto di affermare la volontà di contrarre
matrimonio.
Gli stessi due individui diventano irresponsabili appena
dichiarano di volersi separare.
Possono sposarsi dopo il tempo minimo burocratico tra
l’essersi conosciuti e la celebrazione del rito, ma dopo
aver pronunciato quel fatidico “SI” servono almeno tre
anni per divorziare.
Evidentemente è il matrimonio a trasformare le persone e
renderle irresponsabili.
Se due persone sono sposate, possono avviare le pratiche di
adozione; se le stesse due persone non sono sposate non
possono accedere all’adozione.
Il matrimonio è un “titolo” indispensabile per poter
adottare.
Si afferma che la tutela del benessere del minore è alla
base del divieto di adozione per le coppie eterosessuali non
sposate e per le coppie omosessuali.
Divieto assoluto, preventivo, aprioristico, senza alcuna
specifica analisi.
Ma allora, se tanto rigore è per il bene del minore,
perché non c’è alcuna sorveglianza e nessuna attività
preventiva nei confronti degli eterosessuali sposati pur
sapendo che spesso in molte “sacre e regolari” famiglie
si consumano efferati delitti ai danni dei minori?
Capisco, ci mancherebbe, il non mettere limiti al diritto
naturale di procreare, ma dal momento che tale diritto è
esercitato e da ciò derivano obblighi per la collettività
(e per i familiari, ovviamente; soprattutto genitori e
nonni) perché non porre in essere misure di controllo e
verifica al fine di evitare di dover sempre intervenire a
tragedia consumata?
Qualcuno mi sa spiegare la norma in base alla quale perché
possa configurarsi il reato di “incesto” è necessario
che dalle pratiche incestuose sia derivato “pubblico
scandalo” (art. 564 cp)?
Faccio sommessamente notare che si tratta di un “delitto
contro la morale familiare”; la norma tutela la moralità
familiare e non i diritti dei singoli componenti della
famiglia (non è un delitto contro la persona come d’altra
parte avveniva fino a pochi anni fa per la violenza
sessuale).
Come mai in caso di incesto con minore non vige la
presunzione del più grave reato di violenza sessuale (art.
609/bis cp)?
Molta coerenza in queste norme scritte nell’esclusivo
interesse del minore.
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Adriana... 24 aprile 2010 19:31
Io dico che la parità si misura anche in statistiche e
"tendenze del millennio".
Perchè, se nel 2010 è statisticamente dimostrato che il 50
per cento e più delle coppie convolate a nozze,,,, arriva
alla separazione e al divorzio,
perchè coppie omosessuali si ostinano per potere e volere
raggiungere "uno stato( matrimonio n.d.r) che senz'altro
andrà in SEPARAZIONE?
Anche lì c'è un discorso "arrivista"::::: ed in questo sia
etero che omo hanno parità ..dal momento che il "fine" è
di tutti! Il fine cioè della "sistemazione"
eh eh..ma ci sono tante altre forme di "sistemazione" senza
dovere a tutti i costi modificare il codice civile...!
Amatevi e basta! eh eh...e non credete omo o etero che
siate, di INNAMORARVI una sola volta!
eh eh
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lucillafiaccola1796 24 aprile 2010 19:04
La Ciccia se la tengono per loro... invece dei canili, hanno
i bambili!!!!! Sono fonte di entrate....!
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sugar magnolia 24 aprile 2010 18:16
Perché l’adozione è negata a priori anche alle coppie
etero non sposate?
Forse forse mi sovviene che il Pastore Tedesco e i suoi
sodali possano avere la risposta alla tua domanda.
E a tante altre domande che hanno eterodiretto l'impronta
legislativa delle nostre assemblee e hanno cosi' influenzato
l'azione legislativa nel corso degli ultimi 65 anni.
Il sentore che c'e tra la gente e' una cosa, il connubio
stretto nei Palazzi del potere con "loro" e' tutt'altro, ma
le leggi le scrivono e le votano i parlamentari e
l'influenza della lobby del Christo e' davvero massiccia.
Chi e' sposato merita piu' riguardi di chi convive, quindi
puo' adottare.
Chi convive puoi' solo generare.
Se cosi' non fosse questo segnerebbe un avanzamento del
laicismo che per "loro" sarebbe intollerabile, segnerebbe un
drastico calo della loro influenza........ quindi non s'ha
da fare.
PUNTO.
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Lucio Musto 24 aprile 2010 10:14
@ Sergio 2
"""" Se a priori si considera l’omosessualità degli
adulti nociva per lo sviluppo di un bambino, come preveniamo
le violenze e gli abusi che spesso i bambini subiscono per
mano dei genitori eterosessuali? """"
Almeno a questo è facile rispondere. Basta vietare per
legge che i bambini li facciano genitori eterosessuali!
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lucillafiaccola1796 23 aprile 2010 17:51
Bravo sergio2 !!!!!!
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sergio2 23 aprile 2010 0:34
Direi che sono ancora rimaste senza risposte alcune
domande.
Perché l’adozione è negata a priori anche alle coppie
etero non sposate?
In base a cosa una coppia etero non sposata è ritenuta più
affidabile di una coppia etero sposata?
Poiché è dal mondo etero che “si genera” e “si
forma” l’omosessualità, che cosa nell’ambiente e
nella cultura eterosessuale favorisce il formarsi e
consolidarsi dell’orientamento omosessuale?
Se a priori si considera l’omosessualità degli adulti
nociva per lo sviluppo di un bambino, come preveniamo le
violenze e gli abusi che spesso i bambini subiscono per mano
dei genitori eterosessuali?
E’ noto, infatti, che proprio i genitori sono spesso i
responsabili delle violenze patite dai bambini: violenze
sessuali, incesti, sfruttamento, induzione alla
prostituzione maschile e femminile, pedofilia,
pornografia…
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