Commenti
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IVAN. 10 settembre 2015 23:55
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11 SETTEMBRE: 2001-2015
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Quattordicesimo anniversario dell'attentato alle Twin
Towers.
Nonostante i filmati, le indagini e gli eventi succedutisi
in questi 14 anni, la tragedia nota come “11 SETTEMBRE”
presenta ancora degli aspetti insoluti che qualunque bipede
senziente troverebbe perlomeno...ambigui.
E soprattutto, rimane ancora senza risposta la
domanda-chiave: CUI PRODEST?
==========
I FATTI OGGETTIVI:
- Nella mattina del 11/9/2001, quattro aerei di linea
vengono dirottati.
- Ore 8.48: Un primo aereo si schianta contro la Torre
Nord.
- Ore 9.06: Un secondo aereo si schianta contro la Torre
Sud.
- Ore 9.43: Un'esplosione devasta l'ala Est del
Pentagono.
- Ore 9.59: La Torre Sud collassa su se stessa.
- Ore 10.10: Il quarto aereo dirottato precipita in una zona
isolata della Pennsylvania.
- Ore 10.28: Collassa anche la Torre Nord.
- Complessivamente, negli attentati dell'11/9 sono morte
circa 2900 persone.
==========
LA VERSIONE UFFICIALE:
- I 4 aerei sono stati dirottati da un commando di 19
kamikaze appartenenti all'organizzazione terroristica
para-islamica “Al Qaeda”.
- Il mandante è lo stesso capo e fondatore di Al Qaeda,
Osama Bin Laden.
- Le Torri sono crollate a causa dell'impatto con gli aerei
combinato al calore generato dagli incendi, che ha
indebolito la struttura portante in acciaio.
- L'esplosione al Pentagono è dovuta all'impatto del terzo
aereo.
- Il quarto aereo, presumibilmente diretto contro la Casa
Bianca, è precipitato anzitempo a seguito della ribellione
dei passeggeri.
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I PRINCIPALI PUNTI OSCURI:
1) E' altamente improbabile che palazzi in acciaio come le
TT siano collassate (e peraltro in così breve tempo)
unicamente a causa dell'impatto con gli aerei e del calore
generato dai successivi incendi.
2) Il vicino edificio WTC7 è crollato “spontaneamente”,
malgrado non sia stato significativamente interessato dalla
caduta di detriti delle TT.
3) Dall'esame delle rovine del Pentagono, si esclude che il
danno possa essere stato provocato da un aereo (addirittura,
il foro di entrata appare più stretto della fusoliera).
4) Nonostante il Pentagono sia costantemente monitorato da
telecamere, non sono stati divulgati filmati del presunto
aereo mentre colpiva l'ala Est.
5) Con sospetta celerità, a distanza di poche ore dagli
attentati, l'Intelligence americana ha diffuso i nominativi
dei 19 kamikaze (molti dei quali sono poi risultati
inesistenti o ancora in vita, nonché completamente estranei
agli attentati).
6) Nessuna prova concreta è stata fornita dai servizi
segreti americani per giustificare l'accusa ad Osama Bin
Laden di essere stato il vero organizzatore degli
attentati.
7) L'impatto ha praticamente disintegrato gli aerei...ma il
passaporto di Mohamed Atta (uno dei presunti dirottatori) è
stato “casualmente” ritrovato INTATTO ai piedi delle
Torri.
8) Le macerie delle TT sono state rimosse in fretta e furia
e trasferite in luogo segreto, impedendo qualsiasi perizia
tecnica per rilevare eventuali tracce di esplosivo.
...e un sacco di altre cosine che NON quadrano affatto. (Per
le fonti informative mainstream, forse sarebbe stato meglio
lasciare le domande IN SOSPESO, piuttosto che fornire
risposte maldestre e contraddittorie).
Insomma, l'intero avvenimento dell'11 settembre 2001 è un
ambiguo miscuglio di menzogne e verità.
Menzogne e verità che anche a distanza di 14 anni lasciano
ancora insolute parecchie DOMANDE. Ma ogni anno con sempre
MENO persone che se le pongono.
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Zamolxis 27 gennaio 2015 18:59
Ho visto piu di una volta la tua risposta .Ho voluto piu di
una volta rispondere.Ma ogni volta non ho nulla da dire.Chi
sa perche?
credo che ci capiamo anche nel silenzio...
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IVAN. 2 gennaio 2015 21:08
Pentru tine, dragà Zamolxis. Buna Ziua.
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Zamolxis 1 gennaio 2015 15:13
La Multi Ani Ivan ! Buon proseguimento nel 2015 !
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IVAN. 24 dicembre 2014 1:13
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RETORICA & POLITICA
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(ovvero: Renzi e il cane di Mustafa')
Tecnicamente, la RETORICA è l'arte di persuadere mediante i
discorsi.
Più in senso lato, la Retorica è il fare ricorso a frasi
fatte che suggeriscano all'auditorio una sorta di
“nobiltà d'intenti” da parte dell'oratore.
In breve, l'oratore si appella a quelli che - secondo lui -
l'ascoltatore riconosce come “alti valori” per ottenere
approvazione verso un dato concetto, indipendentemente dal
fatto che questo concetto trovi una REALE corrispondenza coi
valori a cui è stato associato.
La politica attinge a piene mani dalla Retorica.
Basta pensare a quante volte, all'interno di un discorso
politico, ricorrano termini quali “patria”,
“libertà”, “famiglia”, “italianità”,
“democrazia”, “fiducia”, “gente”...
(Manco a dirlo, il primo campione di Retorica è il
presidente della Repubblica. Osserviamo un qualunque
discorso di capodanno: dalla prima all'ultima frase è
un'infilata unica di Retorica; patriottismo, speranza,
fiducia, buoni propositi et astrattismi vari...ma nulla di
CONCRETO - o quantomeno, nulla di utile alla comprensione
pratica dei fatti politici.)
In sintesi, il ricorso alla Retorica nasconde l'assunto di
base “Ti sto raggirando, ma è per il tuo bene. Quindi
lasciami fare e sorridi fiducioso mentre ti
inchiappetto.”
Dal punto di vista formale, possiamo perciò stabilire il
seguente assunto:
LA MALAFEDE DI UN POLITICO È DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL
SUO FARE RICORSO ALLA RETORICA.
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E dopo questa premessa, veniamo al sodo: il signor RENZI
MATTEO (aka: il salvatore della patria, il volto nuovo, il
depositario delle speranze di un futuro migliore per
l'Itaglia.)
Non ricordo un politico che abbia fatto più ricorso alla
retorica del suddetto (in tal senso è riuscito a superare
pure il Silvio, e non era un'impresa facile).
Nei suoi comizi non c'è mai nulla di CONCRETO; solo un
continuo, monocorde appello al “dargli fiducia” e al
“restare positivi”. Retorica, appunto.
Se la malafede di un politico è direttamente proporzionale
al suo ricorrere alla Retorica, io dal signor Renzi non
comprerei neanche un accendino.
E questo potrei affermarlo anche senza conoscere i suoi
trascorsi come politico. Trascorsi che purtroppo conosco lo
stesso.
Basta pensare alle modalità - tipicamente mafiose - con cui
ha gestito il comune di Firenze: se Renzi ha intenzione di
amministrare l'Italia con le stesse modalità, fra breve ci
ritroveremo a rimpiangere il Berlusca (ed è tutto dire).
Ma a favore di Renzi, va detto che ha avuto almeno l'onestà
di farci capire fin da subito di che pasta era fatto:
la sua prima azione come nuovo Premier (nominato D'ARBITRIO,
ricordiamolo) è stata di accordarsi con Berlusconi sulla
riforma della legge elettorale, e dichiararsi pure FIERO
dell'accordo raggiunto. (Gesù santo...Ma lo sai almeno con
CHI stavi discutendo di “riforme”, Matteuccio?)
Non occorre essere dei veggenti per prevedere che questo
tizio, Renzi, spopolerà alle prossime elezioni (soprattutto
per manifesta assenza di “avversari”, che invero
sembrano fare di tutto per tirarsi in disparte e lasciargli
campo libero - con buona pace di chi ancora crede ad una
reale “competizione” tra le varie parti politiche).
D'altronde l'eterna fregatura delle elezioni è che al
popolo non è concesso di esprimere una vera “SCELTA”,
bensì soltanto una “PREFERENZA”. E la differenza tra
questi due termini (che spero non ci sia bisogno di
spiegare) rende il teatrino delle “libere” elezioni una
FARSA dall'esito prestabilito a tavolino, alla quale è del
tutto inutile partecipare (non con velleità di influire sul
risultato finale, almeno).
Morale: prepariamoci pure a sorbirci qualche anno di governo
di 'sto Renzi, se proprio non si può schivarlo...ma almeno
evitiamo che, tramite la Retorica, ci convincano ad assumere
l'atteggiamento del cane di Mustafa': quello che ce l'aveva
in culo e diceva che stava a scopa'.
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lucillafiaccola1796 15 ottobre 2014 18:41
JOKER !
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IVAN. 10 ottobre 2014 0:02
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VAJONT: IL DISASTRO ANNUNCIATO
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9 ottobre 2014: 51° anniversario della tragedia del
Vajont.
Una tragedia preannunciata da molteplici segnali, ma
volutamente ignorati da coloro che avrebbero dovuto
sovrintendere alla sicurezza dell'impianto. I quali hanno
preferito anteporre gli interessi personali a quelli
collettivi - perdendo, alla fine, su entrambi i fronti.
Per capire quanto siano ancora inquietantemente ATTUALI le
circostanze che hanno determinato quella sciagura,
procediamo con ordine:
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PREMESSE STORICHE
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L'idea della costruzione di una diga nella valle del Vajont
nasce negli anni '30 a seguito della crescente richiesta di
energia idroelettrica.
Artefici del progetto sono l'ingegnere CARLO SEMENZA e il
geologo GIORGIO DAL PIAZ, la cui relazione descrive come
“sicura” la zona che avrebbe dovuto ospitare l'invaso
del nuovo lago.
Il progetto (una diga a doppio arco alta 202 metri) viene
presentato nel 1940, e ripreso dalla SADE (Socetà Adriatica
di Elettricità) dopo la II guerra mondiale, nel 1950.
Tra molte polemiche e proteste inascoltate, iniziano gli
espropri e il trasferimento degli abitanti della valle.
I lavori di costruzione della diga iniziano nel 1957 e
terminano nel 1959, con numerose “varianti in corso
d'opera” che portano l'altezza della diga a 261 metri (e
quindi a nuovi espropri sui territori adiacenti al
bacino).
Nel frattempo, la giornalista TINA MERLIN denuncia i soprusi
della SADE (che, con metodi paramafiosi, prosegue i lavori
di ampliamento in anticipo sull'arrivo delle autorizzazioni
statali) e la minaccia di possibili frane, data la notoria
franosità del MONTE TOC (il versante sinistro del
bacino).
La Merlin viene querelata per “diffusione di notizie false
e allarmistiche”.
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PRESAGI DELLA CATASTROFE
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Nel 1959 il geologo EDOARDO SEMENZA (figlio di Carlo) rileva
sul monte TOC la presenza di una larga paleofrana non
cementata alla montagna, che potrebbe venire indebolita
dall'innalzamento dell'acqua del lago artificiale.
4 novembre 1960: Con il livello del lago a soli 650 metri
slm, si verifica una prima frana dal monte Toc. Non ci sono
conseguenze, tuttavia questo fatto è un chiaro avvertimento
dell'instabilità del versante sinistro del bacino.
A seguito di questo evento, Tina Merlin viene assolta da
tutte le accuse.
Sul Toc diviene visibile una spaccatura a forma di “M”
larga 2,5 km.
Vengono effettuate nuove perizie geologiche. Sia Edoardo
Semenza che Leopold Müller concordano che la frana è
compatta, e che potrebbe cadere tutta in blocco nell'invaso;
Giorgio Dal Piaz, invece, insiste che la frana è composta
da materiale friabile, e quindi si sgretolerebbe con
regolarità a pari passo col progressivo innalzamento
dell'acqua.
La SADE decide di inviare al ministero dei Lavori Pubblici
la perizia di Dal Piaz, molto più “rassicurante”.
1961: Carlo Semenza commissiona all'università di Padova la
costruzione di un modello del bacino del Vajont (scala
1:200), allo scopo di simulare la caduta di un'ipotetica
grande frana nell'invaso, e valutarne le eventuali
conseguenze.
La conclusione dell'esperimento è che non ci sono rischi
per la diga, e nemmeno c'è pericolo che l'onda generata
dalla frana possa scavalcare il ciglio della diga.
(Purtroppo i risultati di questo esperimento si sarebbero
rivelati inattendibili, poiché vennero eseguiti simulando
una frana 8 VOLTE PIÙ PICCOLA di quella che poi risulterà
essere la frana reale.)
Comunque, per scongiurare il rischio di provocare una frana
incontrollabile (la cui conseguente onda possa scavalcare il
ciglio della diga), viene stimata una quota di sicurezza da
mai oltrepassare: 700 METRI SLM.
Settembre 1961: Sul versante destro (quello opposto al monte
Toc), viene costruita una galleria di sorpasso (bypass), che
nelle intenzioni avrebbe dovuto mettere in comunicazione i
due laghi nel caso che il bacino venisse diviso da
un'eventuale frana.
La strategia suggerita da Müller è quella di provare
ripetuti invasi e svasi graduali del bacino, in modo da
“abituare” la montagna alla presenza dell'acqua.
Così facendo, il movimento della frana quasi si arresta (e
certamente non si sarebbe riattivata violentemente, se le
esigenze “commerciali” non avessero imposto un collaudo
OLTRE la quota di sicurezza di 700 metri, ma l'investimento
fatto necessitava di urgenti riscontri).
Nel 1962 Carlo Semenza muore, e la direzione dell'impianto
viene assunta da ALBERICO BIADENE.
Siccome l'impianto sta per essere venduto dalla SADE
all'ENEL, Biadene decide di ignorare l'avvertimento di non
superare MAI quota 700 m, e ordina di portare il livello
dell'invaso a 715 m. per far aumentare il valore
dell'impianto agli occhi dell'ENEL.
E' un azzardo che risulterà fatale.
Settembre 1963: con le basi indebolite dall'innalzamento
dell'acqua, la paleofrana sul Toc si muove visibilmente,
generando un forte terremoto.
Biadene ordina di togliere acqua dal bacino quanto più
velocemente possibile per riportarlo a 700 m, ma così
facendo ottiene solo di accelerare il movimento della frana,
poichè ora non c'è più neanche la pressione dell'acqua a
fungere da forza contraria.
Viene ordinata l'evaquazione delle zone più a rischio.
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IL DISASTRO
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9 OTTOBRE 1963.
Biadene viene avvisato che i paletti di segnalazione
posizionati sul Toc si muovono a vista d'occhio.
Il crollo finale della frana appare imminente, ma nonostante
ciò i dirigenti della SADE non hanno la prontezza di
ordinare l'evaquazione della città di LONGARONE, che si
trova proprio all'uscita della valle sotto la diga.
Ore 22.39: LA FRANA CEDE. 250 milioni di metri cubi di
roccia si staccano dal monte Toc e precipitano nel lago,
sollevando una massa d'acqua alta 200 metri.
Le frazioni adiacenti al lago vengono spazzate via (160
morti); l'altra metà dell'onda scavalca la diga e viene
incanalata verso Longarone, che viene letteralmente
cancellata dal violento passaggio dell'onda. I morti saranno
circa 1800.
Nonostante lo sconvolgimento geologico, la diga resiste.
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EVENTI SUCCESSIVI
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Sull'immediato, i media descrivono il disastro come un
“incidente naturale”, ma i resoconti dei
testimoni-chiave (tra cui Tina Merlin) fanno presto capire
che dietro c'è molto di più.
Segue un'inchiesta per accertare le responsabilità del
disastro.
Emergono le negligenze di Biadene e Pancini, sia nella
gestione dell'impianto, sia nella mancata segnalazione del
pericolo in tempo utile per effettuare l'evacuazione delle
zone a rischio.
1968: l'ingegnere Mario Pancini muore suicida. Biadene e
altri due dirigenti della SADE (Batini e Violin) vengono
condannati a 6 anni per disastro colposo aggravato.
In seguito si giunge ad un accordo sul risarcimento ai
comuni colpiti, ripartito in parti eguali tra ENEL,
Montedison (che aveva acquisito la SADE) e Stato
italiano.
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Per molti anni del Vajont non si è più parlato (tranne che
per sporadiche commemorazioni di rito), come a voler
rimuovere un evento “scomodo” che denuncia le negligenze
dello Stato e la prepotenza dei colossi industriali;
soltanto nel 1997 l'attore-paroliere MARCO PAOLINI, con lo
spettacolo teatrale “ORAZIONE CIVILE”, ha riportato
d'attualità i fatti del Vajont, rimarcandone le analogie
con l'odierna situazione politica e sociale.
Ricordare e fare luce su tragedie causate esclusivamente da
cupidigia e irresponsabilità, è un dovere nei confronti di
coloro che in queste tragedie hanno perso la vita, ed è un
impegno al fine di scongiurare disastri simili in futuro.
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IVAN. 11 settembre 2014 2:02
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11 SETTEMBRE: 2001-2014
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Tredicesimo anniversario dell'attentato alle Twin Towers.
Nonostante i filmati, le indagini e gli eventi succedutisi
in questi 13 anni, la tragedia nota come “11 SETTEMBRE”
presenta ancora degli aspetti insoluti che qualunque bipede
senziente troverebbe perlomeno...ambigui.
E soprattutto, rimane ancora senza risposta la
domanda-chiave: CUI PRODEST?
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I FATTI OGGETTIVI:
- Nella mattina del 11/9/2001, quattro aerei di linea
vengono dirottati.
- Ore 8.48: Un primo aereo si schianta contro la Torre
Nord.
- Ore 9.06: Un secondo aereo si schianta contro la Torre
Sud.
- Ore 9.43: Un'esplosione devasta l'ala Est del
Pentagono.
- Ore 9.59: La Torre Sud collassa su se stessa.
- Ore 10.10: Il quarto aereo dirottato precipita in una zona
isolata della Pennsylvania.
- Ore 10.28: Collassa anche la Torre Nord.
- Complessivamente, negli attentati dell'11/9 sono morte
circa 2900 persone.
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LA VERSIONE UFFICIALE:
- I 4 aerei sono stati dirottati da un commando di 19
kamikaze appartenenti all'organizzazione terroristica
para-islamica “Al Qaeda”.
- Il mandante è lo stesso capo e fondatore di Al Qaeda,
Osama Bin Laden.
- Le Torri sono crollate a causa dell'impatto con gli aerei
combinato al calore generato dagli incendi, che ha
indebolito la struttura portante in acciaio.
- L'esplosione al Pentagono è dovuta all'impatto del terzo
aereo.
- Il quarto aereo, presumibilmente diretto contro la Casa
Bianca, è precipitato anzitempo a seguito della ribellione
dei passeggeri.
==========
I PRINCIPALI PUNTI OSCURI:
1) E' altamente improbabile che palazzi in acciaio come le
TT siano collassate (e peraltro in così breve tempo)
unicamente a causa dell'impatto con gli aerei e del calore
generato dai successivi incendi.
2) Il vicino edificio WTC7 è crollato “spontaneamente”,
malgrado non sia stato significativamente interessato dalla
caduta di detriti delle TT.
3) Dall'esame delle rovine del Pentagono, si esclude che il
danno possa essere stato provocato da un aereo (addirittura,
il foro di entrata appare più stretto della fusoliera).
4) Nonostante il Pentagono sia costantemente monitorato da
telecamere, non sono stati divulgati filmati del presunto
aereo mentre colpiva l'ala Est.
5) Con sospetta celerità, a distanza di poche ore dagli
attentati, l'Intelligence americana ha diffuso i nominativi
dei 19 kamikaze (molti dei quali sono poi risultati
inesistenti o ancora in vita, nonché completamente estranei
agli attentati).
6) Nessuna prova concreta è stata fornita dai servizi
segreti americani per giustificare l'accusa ad Osama Bin
Laden di essere stato il vero organizzatore degli
attentati.
7) L'impatto ha praticamente disintegrato gli aerei...ma il
passaporto di Mohamed Atta (uno dei presunti dirottatori) è
stato “casualmente” ritrovato INTATTO ai piedi delle
Torri.
8) Le macerie delle TT sono state rimosse in fretta e furia
e trasferite in luogo segreto, impedendo qualsiasi perizia
tecnica per rilevare eventuali tracce di esplosivo.
...e un sacco di altre cosine che NON quadrano affatto. (Per
le fonti informative mainstream, forse sarebbe stato meglio
lasciare le domande IN SOSPESO, piuttosto che fornire
risposte maldestre e contraddittorie).
Insomma, l'intero avvenimento dell'11 settembre 2001 è un
ambiguo miscuglio di menzogne e verità.
Menzogne e verità che anche a distanza di 13 anni lasciano
ancora insolute parecchie DOMANDE. Ma ogni anno con sempre
MENO persone che se le pongono.
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Adriana... 9 agosto 2014 12:42
Kavoli: dovremmo partire dal quotidiano!!!!io non ho mai
visto nessuno incatenarsi per un principio quotidiano! Ci
vuole casino!!!!
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Adriana... 9 agosto 2014 12:38
Kavoli....partiamo dagli enti locali! Quanto marciume, lì?
!!!
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Adriana... 9 agosto 2014 12:36
La colpa è anche dei leccakulo del popolino! Troppi
leccakulo tra la plebe!!!!!
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even1981 8 agosto 2014 21:27
fottono e se ne fottono tutti
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savpg8801 8 agosto 2014 14:57
Cambiano i capi di governo, i ministri, i parlamenti, ma i
cretini restano sempre.
Come si fa a credere in questo mondo politico, finanziario,
riformista, attaccabrighe, incapace di risolvere alcunchè,
imbonitori da baraccone, promettoni e parloni.
Sorvoliamo sul "credere in costoro" perchè è inutile; sono
dei poveri (non di soldi) protagonistucoli alle nostre
spalle, arroganti "solisti della presa per il sedere".
Prendiamocela con noi, Popolo Sovrano, libero arbitro dei
futuri o passati fasti nazionali, unico creatore di quelle
caste che hanno preso il posto del Popolo stesso facendosene
rappresentanti, vicari, onorevolmente sostituti.
Sì il Popolo i guai se li è cercati e se li cerca tutt'ora
sostenendo questo o quell'arrivista e dandogli la propria
crocetta e....liberi tutti; si fa per dire.
Quando mai un politico sentenzia o vota o si astiene o
critica leggi o proposte se non presentandosi in prima
persona? Io ho la libertà e il diritto di non... io non
farò o farò...ne ho la facoltà...io la penso così e
basta ....alla facciaccia di chi li ha votati regalandogli
la licenza di pensiero e decisionale in prima persona.
Pendere dalle labbra e dalle decisioni di tutta questa gente
equivale a suicidio sociale e ne rileviamo le conseguenze
sempre più deleterie.
Il PIL crolla, i famigerati 80€ sono un flop, Il
Governatore della BCE ci minaccia e bastona, ieril'altro
eravamo fra i primi in rilancio di crescita, oggi siamo al
Burundi. Poche ore e battiamo NAPOLEONE ma all'ennesima
volta ricordiamo «TRE VOLTE SULLA POLVERE, TRE VOLTE SULL '
ALTAR» ma non tre ma trecento e via così, pane per i
socialsoaptalk.
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lucillafiaccola1796 27 luglio 2014 23:55
kekkulo! Noi non siamo Palestinesi...ancora!
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IVAN. 26 luglio 2014 16:37
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RAZZATE IN LIBERA USCITA
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• (Notizia:) «Prosegue l'operazione “MARGINE
PROTETTIVO”, la controffensiva israeliana al lancio di
razzi dalla Striscia di Gaza. I morti palestinesi sono
finora circa 630.»
__________________________________
Ale; si ricomincia con le cazzate mediatiche.
Su le maniche, dunque.
Innanzitutto, quella attuale di Israele non è una
“controffensiva”, ma semmai una
“contro-controffensiva”.
Un minimo di obiettività da parte dei media imporrebbe di
considerare che il lancio di razzi dalla Striscia (almeno
quello attuale) è a sua volta una reazione ad un precedente
sopruso da parte di Israele (anche se andando a ritroso a
scovare le responsabilità originarie, non si arriva proprio
da nessuna parte).
Inoltre, i media non precisano che circa 3/4 delle vittime
sono CIVILI. Vale a dire che l'esercito israeliano butta
bombe a casaccio e ndo' cojo-cojo, nascondendosi dietro il
dito della “legittima rappresaglia a seguito di un vile
attacco terrorista”.
Peccato che si dimentichi di dire che le vittime sul proprio
fronte ammontano a TRE (un militare e due civili) contro le
630 del cattivissimo provocatore palestinese. (Come dire: Un
milanese mi ha fatto un torto; questo mi autorizza a
sterminare indiscriminatamente tutta la popolazione di
Milano. Una logica inappuntabile, no?...)
Altra riprova di malafede e asservimento dei media: l'uso
della parola “RAZZI”.
I famosi “razzi” sparati dal territorio palestinese non
sono altro che dei tubi di metallo riempiti di esplosivo
artigianale, di bassa gittata (max 80 km) e dalla
traiettoria assolutamente INCONTROLLABILE.
Insomma, sono poco più che semplici mortaretti, che per
fare danni devono centrare un bersaglio per PURO CASO. Il
loro utilizzo da parte di Hamas è meramente
provocatorio.
Ma questo i media non lo spiegano, quando parlano di
“razzi”. Così l'ascoltatore si immagina missili dalla
potenza devastante, e viene indotto a legittimare una
replica israeliana di pari potenza di fuoco.
(Naturalmente c'è sempre la possibilità che questa
spiegazione viene regolarmente omessa perché si dà per
scontato che lo spettatore medio sappia già benissimo cosa
si intende parlando di “razzi”. Ma qualcuno ci crede sul
serio?...)
Meno male che in tutto questo macello (sia letterale, che
politico, che mediatico) ci pensa lo Stato Maggiore
israeliano a sdrammatizzare il tutto con esilaranti
dichiarazioni.
Per esempio: dopo che un bombardamento israeliano ha
distrutto una scuola adibita a ricovero per gli sfollati
(uccidendo 22 civili), Netanyahu ha sciorinato la solita
barzelletta che “Hamas avrebbe ignorato i preavvisi di
bombardamento obbligando i civili a restare nell'edificio
per usarli come scudi umani”. (Okay. E questo ti autorizza
a bombardare lo stesso, vero, Benjamin?)
Altra conferma delle sue grandi doti di cabarettista:
l'ineffabile Netanyahu ha chiesto “scusa” per i quattro
bimbi palestinesi ammazzati da una bomba mentre giocavano su
una spiaggia. E bravo Benny.
Peccato che quella del
“Prima-ti-ammazzo-e-poi-ti-chiedo-scusa” sia una
barzelletta già sentita. E troppe volte. E sempre dallo
stesso battutista. Chissà perché, ma ormai queste
“scuse” false come Giuda non mi fanno più neanche
ridere.
Magari però il premier israeliano sta facendo il verso a se
stesso in previsione di una contro-battuta finale quando la
Palestina esisterà solo sui libri di storia; una battuta
tipo: «Ai morti innocenti di questa guerra, Israele
riconosce la legittimità di vivere in pace nelle proprie
case e nel proprio territorio. Basta che si presentino per
chiedermi il conto dei danni.»
Andando avanti di questo passo, manca poco.
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IVAN. 26 luglio 2014 16:29
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• (da Savpg:) «...A volte sono anche salcicce dirty-pigs
e servono a tenere la mente sveglia allo scrivente, ma anche
al lettore che è pigro e non collega la prima parte di un
discorso con le successive, proprio per parlare di cabeza o
di sua assenza.[...]Ammessa la difficoltà di esprimere un
concetto complicato senza tirare il fiato e senza i
"salami", un periodo lungotto esprime, o dovrebbe esprimere
compiutamente, un pensiero compatto e sinergico del suo
completo significato. Complicato lo so. Ma non riesco e
voglio farne a meno.»
Per carità, Sav, quella sui salami jacovitteschi è
un'osservazione mia, se può esserti utile devi vederlo tu.
Poi anch'io ogni tanto nei miei post ci piazzo salami
volanti, lombrichi col cappello e matitoni nasuti. Nulla di
male, di per sé...bisogna vedere se orpellano la frase
oppure la rendono di astrusa comprensione. In questo caso
l'adottare un po' di EMPATIA aiuta a trovare il giusto
equilibrio tra le due cose.
==========
• (da Savpg:) «Jacovitti non aveva solo i salami, ma
anche i vermi, a proposito di politica.»
Mah, che dire...Per sua fortuna, il vecchio Jac se n'è
andato prima di assistere allo scempio attuale.
La politica di adesso è già una satira per conto proprio:
cosa avrebbe potuto inventare Jacovitti di più grottesco
per metterla alla berlina? Sarebbe stata dura anche per
lui...
(A proposito: questa diquisizione su Jac e i suoi insaccati
fluttuanti mi ha fatto venire in mente quell'ALTRO
“Benito” che è finito appeso - appunto - come un salame
volante. A ognuno il suo.)
==========
• (da Savpg:) «Quel che conta è la troppa velocità
delle attuali informazioni, rispetto alla capacità
evolutiva dei percipienti. Non basta, dunque, resettare, ma
fare almeno l'una o l'altra cosa che sia, per esempio,
troncare drasticamente la massa informativa (salamino:
forzatamente o personalmente) o adeguare le nostre
"capacità intellettuali" o entrambe le soluzioni. La
seconda la vedo male o non a breve termine e con previsione
di probabile implosione del tutto per sopravvenuta
saturazione.»
E' possibile. I forum sono PIENI di scrivani “saturati”
in tal senso. Leggono migliaia di links e poi riespongono il
tutto, meccanicamente...ma di fondo non hanno né senso
critico né la minima capacità di relazionarsi in modo
onesto e parietario agli interlocutori. Allora tutta questa
conoscenza gli è inutile; risulta solo uno sterile ACCUMULO
DI NOZIONISMO fine a se stesso (che è ciò che
contraddistingue una persona “colta” da una persona
“erudita”). Agli eruditi disonesti preferisco ancora gli
ignoranti in buonafede.
Naturalmente anche in buonafede ci possono essere delle
incomprensioni, ma tra persone oneste bastano due parole per
chiarirsi. E l'onestà intellettuale non si apprende tramite
il riempirsi la capoccia di nozioni.
.
|
savpg8801 23 luglio 2014 15:50
Evvia IVAN, i salami a volte vengono legati male e
marciscono. Tuttavia a volte sono anche salcicce dirty-pigs
e servono a tenere la mente sveglia allo scrivente, ma anche
al lettore che è pigro e non collega la prima parte di un
discorso con le successive, proprio per parlare di cabeza o
di sua assenza.
I periodi schematici, corti, telegrafici, magari con
l1,2,3... oppure a), b),c)... sembra abbiano maggior impatto
di comprensione, tipo riassunto. Ma, secondo me, ammessa la
difficoltà di esprimere un concetto complicato senza tirare
il fiato e senza i "salami", un periodo lungotto esprime , o
dovrebbe esprimere compiutamente, un pensiero compatto e
sinergico del suo completo significato.
Complicato lo so. Ma non riesco e voglio farne a meno.
Mi sembra che le frasette corte e compiute diano
l'impressione di essere slegate con il contesto di tutto un
ragionamento; appaiono come discorsi a se stanti. Come certo
giornalismo che parla a scatti, con l'eco tipo balbettante,
a frasette, a slogan, a similitudini, a frasi fatte. Vuoi
mettere uno che fa un ragionamento compiuto lunghetto sì ma
legato e non solo espresso col semplicino soggetto, verbo,
oggetto.
Si tratta solo di avere come eventuale lettore uno che
riesce ad avere un po' di memoria per ricordare il principio
e riuscire a legarlo al termine.Punto.
Jacovitti non aveva solo i salami, ma anche i vermi, a
proposito di politica.
Circa: .............Insomma, sarebbe utile che anche la
capoccia avesse un bel tasto “Svuota cestino” per fare
piazza pulita delle informazioni inutili o contraddittorie.
Tu che ne dici?...
Mah. ormai la "cache" è cacca.
Dicevano i luminari che il cerebro sarebbe attivo solo per
il 10% delle sue capacità neuronali. Pertanto, un po' di
sforzo almeno per riempire un altro 10% sarebbe
auspicabile.
Ma esistono anche altre parti del corpo che comandano e
regolano tutto il resto e queste parti hanno un ruolo
fondamentale nell'interfaccia mente-resto del corpo.
Se metti un serbatoio doppio di benzina, ma non adegui, un
tempo era il carburatore, ora la scheda elettronica, non
arriverai mai a risultati sperabili.
Quel che conta è la troppa velocità delle attuali
informazioni, rispetto alla capacità evolutiva dei
percipienti. Non basta, dunque, resettare, ma fare almeno
l'una o l'altra cosa che sia, per esempio, troncare
drasticamente la massa informativa (salamino: forzatamente o
personalmente) o adeguare le nostre "capacità
intellettuali" o entrambe le soluzioni. La seconda la vedo
male o non a breve termine e con previsione di probabile
implosione del tutto per sopravvenuta saturazione. Forse ci
metterei anche un po' meno di protagonismo da parte di
ognuno di noi.
Ad meliora tempora.
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IVAN. 22 luglio 2014 22:25
.
• (da Savpg:) «Mi sto convincendo che i miliardi di
parole spesi per nostro gusto di intervento (perchè altro
non esiste se non la personale vanità) su ogni forma di
veicolazioni-social (mettiamoceli tutti e sono centinaia,
persino le opinioni agli opinionisti dei “press” sia
reali che virtuali) e per dimostrare a noi stessi che siamo
ancora vivi per dire la nostra checchè essa sia, purchè
detta, dicevo...i miliardi di parole non hanno sortito altro
effetto che quello di identificare il basso, e sono buono e
gentile, livello di ogni manifestazione esteriore umana da
ricondursi al cosiddetto cervello.»
Cacchio, Sav. Va bene che ti piace Jacovitti...ma con tutti
quei salami volanti che piazzi all'interno delle frasi, per
i lettori diventa poi un'impresa ricavarne
soggetto+verbo+complemento.
(Comunque, facendo un po' di slalom fra le accidentali, ce
l'ho più o meno fatta a capire il senso del discorso.)
In sostanza, mi trovo d'accordissimo sulle tue discriminanti
tra “esteriore” ed “interiore”: ciò che esprimiamo
sul Web non è neanche un millesimo di ciò che “siamo”
o “pensiamo” in realtà.
In parte questo è dovuto agli ENORMI limiti peculiari del
mezzo (mera parola scritta, senza né tono né gestualità
né altri fondamentali orpelli della Comunicazione); in
parte è dovuto alla umanissima tendenza di illudersi che il
discorso dell'oratore/scrittore arrivi
all'interlocutore/lettore uguale come era partito, senza
distorsioni od interpretazioni. Una pretesa piuttosto naive.
Qualsiasi post, anche il più accurato, verrà recepito solo
IN MINIMA PARTE rispetto all'intenzione iniziale (compreso
questo post stesso, immagino...ma fa parte delle regole del
gioco-forum. Prendere o lasciare; purtroppo non ci sono vie
di mezzo. Il massimo che possiamo fare è adottare un po' di
EMPATIA, sia nello scrivere che nel leggere).
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• (da Savpg:) «Non credo abbia senso attribuire delle
diagnosi di mutamenti o non circa la politica
periodindicizzandola al web.»
No, infatti. Tuttavia uno degli aspetti della mia domanda
era di sfatare il mito secondo il quale la malapolitica
prospera a causa della “mancanza di informazione” del
popolo.
Oggi grazie al Web siamo più o meno tutti “informati”
(forse anche troppo), ma la nostra sudditanza ai lati
perversi della politica è rimasta la stessa di prima. Come
si spiega?
Secondo me, è che la mera “informazione” (o accumulo di
sterile nozionismo, che dir si voglia) non è sufficiente,
di per sé, per fornire uno strumento PRATICO di opposizione
ai soprusi del cosiddetto “potere politico”.
In altri termini: è come se io venissi “informato” che
c'è un ladro che opera nella mia zona. Ma il semplice
saperlo NON mi mette al riparo da furti.
Questo, in sostanza, è il Web. Una grancassa che ci informa
costantemente che Renzi o il Berlusca o Pietro Gambadilegno
ci stanno sfilando il portafoglio di tasca. Ma intanto il
sistematico borseggio va avanti lo stesso come prima & più
di prima.
Morale della favola: Non è stando seduti di fronte ad un
monitor, che si acquisisce l'autodifesa dai soprusi.
I soprusi accadono nella VITA REALE, quindi è LÌ E
SOLTANTO LÌ che va fatta opposizione ad essi. Ogni istante
passato a fare “opposizione” nel Mondo Virtuale non fa
che favorire le prepotenze che vengono commesse nel Mondo
Reale.
In base a ciò, azzarderei un assioma generico: Più aumenta
la diffusione del Web, più aumenta la diffusione dei
soprusi reali. (Eccezioni a parte, obv.)
-----
• «Secondo me (altra opinione...esteriore o interiore?)
si è creata una tale “babele” e confusione con la
possibilità a tutti di dire tutto che non si crede più a
nulla, peggio del peggior scettico dei tempi
precedenti.»
Condivido. TROPPE COSE UGUALE A NIENTE COSE. Vale lo stesso
per le informazioni.
Mediamente parlando, il cervello è un contenitore molto
limitato. Ad un aumento del Contenuto, dovrebbe
corrispondere un aumento dell'ampiezza del Contenitore.
Viceversa si ha solo un accumulo indiscriminato di
materiale, senza un sano discernimento tra informazioni
magari contradditorie fra loro, che alla fine mandano in
tilt la chiarezza di vedute.
Per tanto così, è meglio conoscere soltanto quattro cose
ma organizzate in un sistema pratico e funzionale (come il
leggendario BERTOLDO, per esempio; un sempliciotto
ignorante, ma dotato di un tale SENSO PRATICO che gli
permetteva di fronteggiare alla grande qualsiasi situazione,
anche senza conoscere “informazioni” su di essa).
Insomma, sarebbe utile che anche la capoccia avesse un bel
tasto “Svuota cestino” per fare piazza pulita delle
informazioni inutili o contraddittorie. Tu che ne dici?...
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• (da Savpg:) «Purtroppo il concetto inducente è sempre
quello dei soldi e del potere. Il mondo gravita solo su
queste due cose.»
Uhm...Sì, però qui è sempre meglio precisare che i primi
sono il MEZZO e il secondo è il FINE.
Chi ha un REALE “Potere” se ne infischia altamente dei
“soldi”. Infatti tutto ciò che potrebbe ottenere coi
soldi, lo ottiene già lo stesso con uno schiocco di
dita.
Il concetto di “denaro” gli è utile solo per usarlo
come carota con cui far correre l'asino. E se l'asino lo
tieni PRIMA un po' a stecchetto...poi vedi come corre dietro
ad una misera carotina mezza marcia! (E questa è una
metafora ad ampio raggio. Mafia, gangsterismo e abuso del
Potere Politico si fondano su quest'assunto.)
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• (da Savpg:) «Perciò, caro Ivan, potremmo vedere la
politica come tu (ma io credo di batterti in opinioni che
non oso proferire per decenza) vedi il mondo del
calcio.»
Oh, ma osa pure proferire con indecenza, Scoccy...Facciamo
un po' di Bar Sport come nella Aduc vecchi tempi.
Io, ad esempio, vedrei bene Balotelli a raccogliere pomodori
a Rosarno, col salario minimo sindacale. Allora di
“balotellate” si sentirebbe parlare solo in relazione
alle ceste di ortaggi che riesce a riempire.
E Cassano lo farei ministro delle Riforme. Nel senso che
tutto il contrario di ciò che dice Cassano, diventa
immediatamente Decreto Legge senza votazione in
parlamento.
Nonché, fisserei un ragionevole tetto massimo agli ingaggi
dei calciapallonatori, tipo 50.000 euro l'anno. Vedi poi
come abbassano la cresta. Soprattutto i loro procuratori
(figura di cui peraltro non ho mai capito l'utilità: dico,
un calciatore non è capace di decidere da solo “Io voglio
giocare nella squadra ICS con un ingaggio TOT”? Boh. Tutti
'sti Moggi e Raiola mi sembrano solo dei papponi parassiti
che campano alle spalle del proprio parco-troie. Lele Mora
è un benefattore, in confronto.)
-----
• (da Adriana:) «In America Latina il calcio recupera
molti ragazzi dalla strada...»
Confortante. (Come dire: “Se non sai tirare calci a una
palla, per me puoi anche crepare lì dove sei”?...)
.
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savpg8801 12 luglio 2014 21:35
Ormai ci si sente di rado...Mi sto convincendo che i
miliardi di parole spesi per nostro gusto di intervento
(perchè altro non esiste se non la personale vanità) su
ogni forma di veicolazioni-social(mettiamoceli tutti e sono
centinaia, persino le opinioni agli opinionisti dei "press"
sia reali che virtuali) e per dimostrare a noi stessi che
siamo ancora vivi per dire la nostra checchè essa sia,
purchè detta, dicevo...i miliardi di parole non hanno
sortito altro effetto che quello di identificare il basso, e
sono buono e gentile, livello di ogni manifestazione
esteriore umana da ricondursi al cosiddetto cervello. Dico
esteriore, perchè quasi sempre si discosta da quella
interiore (il ché sicuramente mi conforta un pochino).
In quanto a IVAN che pone una domanda, ma si risponde da
solo, circa la sua ampiezza e la quasi impossibilità di
presa in esame perchè non credo abbia senso attribuire
delle diagnosi di mutamenti o non circa la politica
periodindicizzandola al web.
Come chiedersi se, da quando c'è il web, si mangi meglio o
si campi di più o di meno o si accontentino i "partner" in
maniera peggiore o migliore.
Secondo me (altra opinione...esteriore o interiore?) si è
creata una tale "babele" e confusione con la possibilità a
tutti di dire tutto che non si crede più a nulla, peggio
del peggior scettico dei tempi precedenti.
Un po' di pietà concedetecela, parloni del web, altrimenti
finiremo matti sul serio o chiuderemo gli interruttori per
subentrato rigetto.
Come alcuni stati vorrebbero chiudere le porte ai social
dopo le 10 di sera (politichese cazzata figlia di torme di
altri cazzoni politici che credono di non far ubriacare i
giovani o meno..viveurs vietando la vendita di alcoolici
dopo le dieci di sera, così se ci si accorgerà che la
politica (termine ormai da accantonare per sostituirlo con
altri molto meno nobilitanti) nulla deve al web, nella sua
velocità di comunicazione, perchè è talmente a basso
livello e fuori "Statuto" e che rappresenta, ormai, la
nullità.
Perciò, caro IVAN, potremmo vedere la politica come tu (ma
io credo di batterti in opinioni che non oso proferire per
decenza) vedi il mondo del calcio.
Purtroppo il concetto inducente è sempre quello dei soldi e
del potere. Il mondo gravita solo su queste due cose.
|
Adriana... 12 luglio 2014 5:19
A me qua del calcio una cosa che mi urta è che fanno
sembrare che " per diventare calciatore basta solo la terza
media"...E così un calciatore famoso si fa pure pubblicità
con la sua " ignoranza" che secondo me è " esagerata".
|
Adriana... 12 luglio 2014 5:15
Beh! Ivan non ha affatto torto! Senz'altro in America
Latina, il calcio ce l ' hanno.più come " fine a se stesso"
che non pet raggiungere fini a se stessi. Giù il calcio
recupera molti ragazzi dalla strada...
|
IVAN. 11 luglio 2014 22:52
.
FARDELLI D'ITALIA
*****
• (Notizia orgasmica:) «Italia eliminata al primo turno
ai Mondiali di calcio in Brasile.»
______________________________
Lo dichiaro apertamente: l'eliminazione della Nazionale mi
ha fatto godere come una biscia.
Avanti, lo so che siete in tanti a pensarla così; fate
outing e ditelo senza problemi, tanto ormai la strada è
aperta.
Qualcuno invece c'è rimasto male? Avrebbe preferito che
quei 22 paraculi imbolsiti, presuntuosi e viziati (perfetti
rappresentanti di una nazione altrettanto paracula,
imbolsita, presuntuosa e viziata) trionfasse come in
Germania 2006, mondialaccio vinto soltanto per manifesta
assenza di avversari?
In tal caso gli basta vedere i LATI POSITIVI della prematura
dipartita della ns. amata nassionale di futbòl.
Uno di questi lati positivi è che tutti gli sponsor che
speravano di cavalcare la gloriosa ascesa brazileira dei
nostri eroi in mutande, hanno invece dovuto fare mestamente
marcia indietro, per non far associare i loro prodotti a dei
paraculi imbolsiti, presuntuosi e viziati.
Eh sì, l'abbiamo scampata bella, poiché se l'Italia avesse
passato il turno, saremmo stati bombardati da una serie di
spot intrisi di retorica patriottica, aventi come
testimonial i suddetti palloni gonfiati.
- Per esempio, c'era già uno sponsor pronto per Buffon e
Chiellini (una banca, mi pare) per propagandare l'immagine
di “investire sul sicuro”. Te la raccomando.
- E anche la Rocchetta e la Uliveto hanno dovuto ripiegare
sul loro vecchio testimonial storico (Alex Del Piero), per
evitare che quelle acque minerali fossero associate a quegli
indegni calabraghe che hanno partecipato alla ingloriosa
disfatta brasiliana.
- Invece, con ammirevole sprezzo del pericolo (ma non del
ridicolo) la Simmenthal ha deciso di continuare a proporre
Montolivo come proprio testimonial (anche se lo spot
originario è stato girato ex-novo, epurandolo della
magniloquente retorica patriottica di cui era impregnato
nelle intenzioni iniziali. E dagli torto).
...E un sacco di altri sponsor hanno fatto dietro-front a
seguito della magra figura rimediata dai loro ipotetici
testimonial.
Insomma, ce n'è abbastanza per sospirare di sollievo. I
tempi sono già abbastanza duri anche senza dover sopportare
tonnellate di spot dove gente come Balotelli e Cassano ci
propugnano l'immagine di “nazione vincente”, “la
nostra bandiera sul tetto del mondo”, “l'orgoglio di
essere italiani”, “la vittoria ci porge la chioma”,
“Italien über alles”, ecc. Almeno per altri quattro
anni. (L'appuntamento è per Russia 2018. Da parte mia so
già per chi NON tifare.)
.
|
IVAN. 11 luglio 2014 22:50
.
• (da Savpg:) «Da quando è stata adottata la parolona
totisignificante, cioè LA POLITICA con le sue infinite
sfumature e sfaccettature ormai ben lontane dalla sua
etimologia, il cerebro umano sociale è sempre diminuito
anche se teoricamente, attraverso la globalizzazione
mediatica, sembrerebbe in estensione; quantità al posto di
qualità.»
____________________________________________
Osservazione interessante, Sav. Si potrebbe analizzarla a
suon di papironi...ma per ora mi limito a condensarla in una
semplice domanda:
DA QUANDO C'È IL WEB, LA SITUAZIONE POLITICA MONDIALE È
MIGLIORATA O È PEGGIORATA?
(Per chi sa leggere fra le righe, è una questione molto
più ampia di quanto possa sembrare in apparenza.)
.
|
Adriana... 31 maggio 2014 12:16
...allibita ! Il marcio sta alla radice e continua ad essere
il popolino, me compresa. Pet non parlare di quella grande
fetta approdata in Italy, grazie soprattutto a chi e a quale
biglietto da dover pagare!
|
Adriana... 31 maggio 2014 12:13
Io credo sarebbe giusto rianalizzare l etimologia di "
democrazia"...e quanti menti contorte ruffiane e leccaJuli
ci ssono, a partire dalla plebe. Ok...si parla delle grandi
corruzioni, ma delle piccole perché non si parla? Perché
se negli ospedali non conosci nessuno devi attendere anni?Io
sono contraria ai medici in politica perché non ho bisogno
di leccare ....vedo i soldi che ho in tasca e parto! Invece
ecco il mediocre operaio o la nullafacente casalinga che gli
danno il voto perché potrebbe sempre servire....Io sono al
|
savpg8801 30 maggio 2014 22:10
Questa democrazia è solo una parola, un lemma.
Pare di assistere a diatribe da "palio" sorta di
campanilismi assurdi anche per futili motivi, a show
infiniti per combattimenti verbali, logomachie senza
costrutto e senso, frasi fatte e nulla di concreto. Le lotte
non si devono fare per prendere il potere avendo più o meno
legalmente dei voti, ma confrontando e discutendo strategie
operative per il bene della Nazione e non assistendo a
battaglie senza capo nè coda tipiche degli imbecilli degli
stadi solo per dimostrare cattiveria e inutili supremazie a
bòtte, con spari e talvolta morti e feriti.
Quei milioni di raduni politici sono passatempi per
altrettanti milioni di idioti di cui nessuno dice che
qualcosa che ha detto l'altro, va bene, ma è l'esatto
contrario.
E il resto è gregge pilotato.
Quando si vota e si esprimono preferenze sfido chiunque a
dimostrare che conosce il candidato(peraltro cacciato lì
dal partito) moralmente, finanziariamente, penalmente ed
esprimente vera onesta e capacità non comuni e
professionali.
Al più si va per sentito dire e allora questo sistema non
va per nulla bene e i fatti lo dimostrano. Infatti le
adesioni alle urne calano sempre ancheper la misconoscenza
di tutte quelle facce ridacchianti(perchè te lo metteranno
nel didietro allegramente).
Siamo governati (non solo governo, ma anche parlamento e
connessi, tutti compresi) da gente messa lì per forza da
numeri di pecore, da demagogiche scelte rosa o azzurre e
magari anche diverse.
Tutto ciò, ripeto, non è democrazia.
Il termine va rivisto con "ammucchiamento di individui
pilotati".
Devesi vedere che il cittadino possa essere governato da
pletore di arrivisti che, il giorno dopo
all'insediamento(leggasi impoltronamento fantozziano), sono
già esperti di tutto e decidono per il cittadino?
Devesi vedere ed accettare che milioni di individui siano
assoggettati da altri urlanti individui tutti contro tutti,
ma su cose che nulla hanno a che fare con questa, ormai
utopistica, democrazia?
|
even1981 29 maggio 2014 20:52
La differenza tra dittatura e democrazia è che in
democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in
dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a
votare. Bukowski
|
lucillafiaccola1796 29 maggio 2014 20:26
CIA vevamo provato a mandarli tutti a farsi fare [azione
passiva] non affanc [azione attiva] ma $trenzi CIA fregato
con l'elemosina di 2,74 euro al giorno per 10 milioni di
"........." con tanto di cedolino fotografato e
twittato....ricordate che qualche giorno prima aveva
dichiarato vince grillo? io non me ne vado...
avevo lo stesso scopo di grillo, ma indipendentemente dalle
nzate che ha detto su dudu, ecc, ecc, che gli fai a 10
milioni che hanno dato via l'intimo per tugio per 80 € da
maggio a dicembre 2014?
tranquilli conmunque.. non ci faranno votare più, mai più,
alla neapolitan di merdel!!!!
|
savpg8801 27 maggio 2014 17:32
Da quando è stata inventata la democrazia e da quando è
stata adottata la parolona totisignificante, cioè LA
POLITICA con le sue infinite sfumature e sfaccettature ormai
ben lontane dalla sua etimologia, il cerebro umano sociale
(tendente all'aggregazione per forza e per retaggio
conveniente) è sempre diminuito anche se teoricamente,
attraverso la globalizzazione mediatica, sembrerebbe in
estensione; quantità al posto di qualità.
Non accettare questa democrazia e questa politica attraverso
l'esplicazione effimera di un proprio orgoglioso IO,
parrebbe ignobiltà, irrazionalità e irriconoscenza nei
confronti di chi (torme milionarie di aspiranti ed arrivati)
si sacrifica per noi mandria donando tutte le forze per
l'impegno e la salvezza comuni.
La crocetta è il passaporto della dignità dell'individuo
comune, del numeretto appioppatoci sin dalla nascita o da
qualche altra forma di ingresso nell'agognata Società.
Non esiste più alcun modo di toglierci di dosso questo
alibi, questa tessera sociale che, possedendola per poche
lenticchie, ci fornisce il diritto (non più anche il
dovere) di essere formidabile (auto-creduto) protagonista
delle sorti del Paese. O meglio, delle sorti finanziarie e
nomenklaturali dei veri protagonisti, machiavellici
sfruttatori del "Principesco" potere.
|
IVAN. 27 maggio 2014 0:28
.
[P.S. - post 14:58]
Francia, UK, Grecia, Germania, USA...Non cambia nulla,
Sugar; i meccanismi della Dittatura Camuffata sono sempre
gli stessi ovunque, forse solo un po' meno spudorati che in
Italia...ma la cosiddetta “Volontà Popolare” è
bypassata comunque; se per la Èlite c'è da far vincere un
Le Pen, LO SI FA VINCERE E BASTA, in barba alla credibilità
della cosa.
Io non mi accodo a chi dà del “cretino” a chi vota un
certo movimento politico; per me, anzi, da “cretini” è
il pensare che se uno vota “X” piuttosto che “Y”
possa determinare in qualche modo un cambiamento di assetto
politico.
L'ingenua illusione di un povero cristo che pone la sua
crocetta sperando che ciò serva a qualcosa per migliorare
il modo è scusabile...ma chi sfotte la sua scelta non lo è
affatto. Significa che non ha compreso una beata cippa sul
concetto di “Potere” (quello con la “P” maiuscola,
che non è certo quello politico) né sulle MODALITÀ con
cui i suoi meccanismi esteriori si sono consolidati in
diecimila anni di cosiddetta “civiltà sociale”.
Non c'è più un solo centimetro quadrato di pianeta in cui
il Potere non abbia attecchito; allora a che serve sindacare
sulle differenze tra la nazione Italia e la nazione XYZ?
Se uno vuole combattere il Potere, lo combatta nella terra
che ha sotto i piedi. O meglio ancora, lo combatta in se
stesso - che tutto ha origine da lì.
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