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IVAN.
10 settembre 2015 23:55
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11 SETTEMBRE: 2001-2015
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Quattordicesimo anniversario dell'attentato alle Twin Towers.

Nonostante i filmati, le indagini e gli eventi succedutisi in questi 14 anni, la tragedia nota come “11 SETTEMBRE” presenta ancora degli aspetti insoluti che qualunque bipede senziente troverebbe perlomeno...ambigui.
E soprattutto, rimane ancora senza risposta la domanda-chiave: CUI PRODEST?

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I FATTI OGGETTIVI:

- Nella mattina del 11/9/2001, quattro aerei di linea vengono dirottati.
- Ore 8.48: Un primo aereo si schianta contro la Torre Nord.
- Ore 9.06: Un secondo aereo si schianta contro la Torre Sud.
- Ore 9.43: Un'esplosione devasta l'ala Est del Pentagono.
- Ore 9.59: La Torre Sud collassa su se stessa.
- Ore 10.10: Il quarto aereo dirottato precipita in una zona isolata della Pennsylvania.
- Ore 10.28: Collassa anche la Torre Nord.
- Complessivamente, negli attentati dell'11/9 sono morte circa 2900 persone.

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LA VERSIONE UFFICIALE:

- I 4 aerei sono stati dirottati da un commando di 19 kamikaze appartenenti all'organizzazione terroristica para-islamica “Al Qaeda”.
- Il mandante è lo stesso capo e fondatore di Al Qaeda, Osama Bin Laden.
- Le Torri sono crollate a causa dell'impatto con gli aerei combinato al calore generato dagli incendi, che ha indebolito la struttura portante in acciaio.
- L'esplosione al Pentagono è dovuta all'impatto del terzo aereo.
- Il quarto aereo, presumibilmente diretto contro la Casa Bianca, è precipitato anzitempo a seguito della ribellione dei passeggeri.

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I PRINCIPALI PUNTI OSCURI:

1) E' altamente improbabile che palazzi in acciaio come le TT siano collassate (e peraltro in così breve tempo) unicamente a causa dell'impatto con gli aerei e del calore generato dai successivi incendi.

2) Il vicino edificio WTC7 è crollato “spontaneamente”, malgrado non sia stato significativamente interessato dalla caduta di detriti delle TT.

3) Dall'esame delle rovine del Pentagono, si esclude che il danno possa essere stato provocato da un aereo (addirittura, il foro di entrata appare più stretto della fusoliera).

4) Nonostante il Pentagono sia costantemente monitorato da telecamere, non sono stati divulgati filmati del presunto aereo mentre colpiva l'ala Est.

5) Con sospetta celerità, a distanza di poche ore dagli attentati, l'Intelligence americana ha diffuso i nominativi dei 19 kamikaze (molti dei quali sono poi risultati inesistenti o ancora in vita, nonché completamente estranei agli attentati).

6) Nessuna prova concreta è stata fornita dai servizi segreti americani per giustificare l'accusa ad Osama Bin Laden di essere stato il vero organizzatore degli attentati.

7) L'impatto ha praticamente disintegrato gli aerei...ma il passaporto di Mohamed Atta (uno dei presunti dirottatori) è stato “casualmente” ritrovato INTATTO ai piedi delle Torri.

8) Le macerie delle TT sono state rimosse in fretta e furia e trasferite in luogo segreto, impedendo qualsiasi perizia tecnica per rilevare eventuali tracce di esplosivo.

...e un sacco di altre cosine che NON quadrano affatto. (Per le fonti informative mainstream, forse sarebbe stato meglio lasciare le domande IN SOSPESO, piuttosto che fornire risposte maldestre e contraddittorie).

Insomma, l'intero avvenimento dell'11 settembre 2001 è un ambiguo miscuglio di menzogne e verità.
Menzogne e verità che anche a distanza di 14 anni lasciano ancora insolute parecchie DOMANDE. Ma ogni anno con sempre MENO persone che se le pongono.


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Zamolxis
27 gennaio 2015 18:59
Ho visto piu di una volta la tua risposta .Ho voluto piu di una volta rispondere.Ma ogni volta non ho nulla da dire.Chi sa perche?

credo che ci capiamo anche nel silenzio...
IVAN.
2 gennaio 2015 21:08
Pentru tine, dragà Zamolxis. Buna Ziua.
Zamolxis
1 gennaio 2015 15:13
La Multi Ani Ivan ! Buon proseguimento nel 2015 !
IVAN.
24 dicembre 2014 1:13
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RETORICA & POLITICA
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(ovvero: Renzi e il cane di Mustafa')


Tecnicamente, la RETORICA è l'arte di persuadere mediante i discorsi.

Più in senso lato, la Retorica è il fare ricorso a frasi fatte che suggeriscano all'auditorio una sorta di “nobiltà d'intenti” da parte dell'oratore.
In breve, l'oratore si appella a quelli che - secondo lui - l'ascoltatore riconosce come “alti valori” per ottenere approvazione verso un dato concetto, indipendentemente dal fatto che questo concetto trovi una REALE corrispondenza coi valori a cui è stato associato.

La politica attinge a piene mani dalla Retorica.
Basta pensare a quante volte, all'interno di un discorso politico, ricorrano termini quali “patria”, “libertà”, “famiglia”, “italianità”, “democrazia”, “fiducia”, “gente”...
(Manco a dirlo, il primo campione di Retorica è il presidente della Repubblica. Osserviamo un qualunque discorso di capodanno: dalla prima all'ultima frase è un'infilata unica di Retorica; patriottismo, speranza, fiducia, buoni propositi et astrattismi vari...ma nulla di CONCRETO - o quantomeno, nulla di utile alla comprensione pratica dei fatti politici.)

In sintesi, il ricorso alla Retorica nasconde l'assunto di base “Ti sto raggirando, ma è per il tuo bene. Quindi lasciami fare e sorridi fiducioso mentre ti inchiappetto.”

Dal punto di vista formale, possiamo perciò stabilire il seguente assunto:
LA MALAFEDE DI UN POLITICO È DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL SUO FARE RICORSO ALLA RETORICA.

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E dopo questa premessa, veniamo al sodo: il signor RENZI MATTEO (aka: il salvatore della patria, il volto nuovo, il depositario delle speranze di un futuro migliore per l'Itaglia.)

Non ricordo un politico che abbia fatto più ricorso alla retorica del suddetto (in tal senso è riuscito a superare pure il Silvio, e non era un'impresa facile).
Nei suoi comizi non c'è mai nulla di CONCRETO; solo un continuo, monocorde appello al “dargli fiducia” e al “restare positivi”. Retorica, appunto.

Se la malafede di un politico è direttamente proporzionale al suo ricorrere alla Retorica, io dal signor Renzi non comprerei neanche un accendino.
E questo potrei affermarlo anche senza conoscere i suoi trascorsi come politico. Trascorsi che purtroppo conosco lo stesso.
Basta pensare alle modalità - tipicamente mafiose - con cui ha gestito il comune di Firenze: se Renzi ha intenzione di amministrare l'Italia con le stesse modalità, fra breve ci ritroveremo a rimpiangere il Berlusca (ed è tutto dire).

Ma a favore di Renzi, va detto che ha avuto almeno l'onestà di farci capire fin da subito di che pasta era fatto:
la sua prima azione come nuovo Premier (nominato D'ARBITRIO, ricordiamolo) è stata di accordarsi con Berlusconi sulla riforma della legge elettorale, e dichiararsi pure FIERO dell'accordo raggiunto. (Gesù santo...Ma lo sai almeno con CHI stavi discutendo di “riforme”, Matteuccio?)


Non occorre essere dei veggenti per prevedere che questo tizio, Renzi, spopolerà alle prossime elezioni (soprattutto per manifesta assenza di “avversari”, che invero sembrano fare di tutto per tirarsi in disparte e lasciargli campo libero - con buona pace di chi ancora crede ad una reale “competizione” tra le varie parti politiche).

D'altronde l'eterna fregatura delle elezioni è che al popolo non è concesso di esprimere una vera “SCELTA”, bensì soltanto una “PREFERENZA”. E la differenza tra questi due termini (che spero non ci sia bisogno di spiegare) rende il teatrino delle “libere” elezioni una FARSA dall'esito prestabilito a tavolino, alla quale è del tutto inutile partecipare (non con velleità di influire sul risultato finale, almeno).


Morale: prepariamoci pure a sorbirci qualche anno di governo di 'sto Renzi, se proprio non si può schivarlo...ma almeno evitiamo che, tramite la Retorica, ci convincano ad assumere l'atteggiamento del cane di Mustafa': quello che ce l'aveva in culo e diceva che stava a scopa'.


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lucillafiaccola1796
15 ottobre 2014 18:41
JOKER !
IVAN.
10 ottobre 2014 0:02
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VAJONT: IL DISASTRO ANNUNCIATO
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9 ottobre 2014: 51° anniversario della tragedia del Vajont.

Una tragedia preannunciata da molteplici segnali, ma volutamente ignorati da coloro che avrebbero dovuto sovrintendere alla sicurezza dell'impianto. I quali hanno preferito anteporre gli interessi personali a quelli collettivi - perdendo, alla fine, su entrambi i fronti.

Per capire quanto siano ancora inquietantemente ATTUALI le circostanze che hanno determinato quella sciagura, procediamo con ordine:



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PREMESSE STORICHE
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L'idea della costruzione di una diga nella valle del Vajont nasce negli anni '30 a seguito della crescente richiesta di energia idroelettrica.

Artefici del progetto sono l'ingegnere CARLO SEMENZA e il geologo GIORGIO DAL PIAZ, la cui relazione descrive come “sicura” la zona che avrebbe dovuto ospitare l'invaso del nuovo lago.

Il progetto (una diga a doppio arco alta 202 metri) viene presentato nel 1940, e ripreso dalla SADE (Socetà Adriatica di Elettricità) dopo la II guerra mondiale, nel 1950.
Tra molte polemiche e proteste inascoltate, iniziano gli espropri e il trasferimento degli abitanti della valle.

I lavori di costruzione della diga iniziano nel 1957 e terminano nel 1959, con numerose “varianti in corso d'opera” che portano l'altezza della diga a 261 metri (e quindi a nuovi espropri sui territori adiacenti al bacino).

Nel frattempo, la giornalista TINA MERLIN denuncia i soprusi della SADE (che, con metodi paramafiosi, prosegue i lavori di ampliamento in anticipo sull'arrivo delle autorizzazioni statali) e la minaccia di possibili frane, data la notoria franosità del MONTE TOC (il versante sinistro del bacino).
La Merlin viene querelata per “diffusione di notizie false e allarmistiche”.



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PRESAGI DELLA CATASTROFE
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Nel 1959 il geologo EDOARDO SEMENZA (figlio di Carlo) rileva sul monte TOC la presenza di una larga paleofrana non cementata alla montagna, che potrebbe venire indebolita dall'innalzamento dell'acqua del lago artificiale.

4 novembre 1960: Con il livello del lago a soli 650 metri slm, si verifica una prima frana dal monte Toc. Non ci sono conseguenze, tuttavia questo fatto è un chiaro avvertimento dell'instabilità del versante sinistro del bacino.
A seguito di questo evento, Tina Merlin viene assolta da tutte le accuse.

Sul Toc diviene visibile una spaccatura a forma di “M” larga 2,5 km.
Vengono effettuate nuove perizie geologiche. Sia Edoardo Semenza che Leopold Müller concordano che la frana è compatta, e che potrebbe cadere tutta in blocco nell'invaso; Giorgio Dal Piaz, invece, insiste che la frana è composta da materiale friabile, e quindi si sgretolerebbe con regolarità a pari passo col progressivo innalzamento dell'acqua.
La SADE decide di inviare al ministero dei Lavori Pubblici la perizia di Dal Piaz, molto più “rassicurante”.

1961: Carlo Semenza commissiona all'università di Padova la costruzione di un modello del bacino del Vajont (scala 1:200), allo scopo di simulare la caduta di un'ipotetica grande frana nell'invaso, e valutarne le eventuali conseguenze.
La conclusione dell'esperimento è che non ci sono rischi per la diga, e nemmeno c'è pericolo che l'onda generata dalla frana possa scavalcare il ciglio della diga. (Purtroppo i risultati di questo esperimento si sarebbero rivelati inattendibili, poiché vennero eseguiti simulando una frana 8 VOLTE PIÙ PICCOLA di quella che poi risulterà essere la frana reale.)
Comunque, per scongiurare il rischio di provocare una frana incontrollabile (la cui conseguente onda possa scavalcare il ciglio della diga), viene stimata una quota di sicurezza da mai oltrepassare: 700 METRI SLM.

Settembre 1961: Sul versante destro (quello opposto al monte Toc), viene costruita una galleria di sorpasso (bypass), che nelle intenzioni avrebbe dovuto mettere in comunicazione i due laghi nel caso che il bacino venisse diviso da un'eventuale frana.

La strategia suggerita da Müller è quella di provare ripetuti invasi e svasi graduali del bacino, in modo da “abituare” la montagna alla presenza dell'acqua.
Così facendo, il movimento della frana quasi si arresta (e certamente non si sarebbe riattivata violentemente, se le esigenze “commerciali” non avessero imposto un collaudo OLTRE la quota di sicurezza di 700 metri, ma l'investimento fatto necessitava di urgenti riscontri).

Nel 1962 Carlo Semenza muore, e la direzione dell'impianto viene assunta da ALBERICO BIADENE.
Siccome l'impianto sta per essere venduto dalla SADE all'ENEL, Biadene decide di ignorare l'avvertimento di non superare MAI quota 700 m, e ordina di portare il livello dell'invaso a 715 m. per far aumentare il valore dell'impianto agli occhi dell'ENEL.
E' un azzardo che risulterà fatale.

Settembre 1963: con le basi indebolite dall'innalzamento dell'acqua, la paleofrana sul Toc si muove visibilmente, generando un forte terremoto.
Biadene ordina di togliere acqua dal bacino quanto più velocemente possibile per riportarlo a 700 m, ma così facendo ottiene solo di accelerare il movimento della frana, poichè ora non c'è più neanche la pressione dell'acqua a fungere da forza contraria.
Viene ordinata l'evaquazione delle zone più a rischio.



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IL DISASTRO
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9 OTTOBRE 1963.
Biadene viene avvisato che i paletti di segnalazione posizionati sul Toc si muovono a vista d'occhio.
Il crollo finale della frana appare imminente, ma nonostante ciò i dirigenti della SADE non hanno la prontezza di ordinare l'evaquazione della città di LONGARONE, che si trova proprio all'uscita della valle sotto la diga.

Ore 22.39: LA FRANA CEDE. 250 milioni di metri cubi di roccia si staccano dal monte Toc e precipitano nel lago, sollevando una massa d'acqua alta 200 metri.
Le frazioni adiacenti al lago vengono spazzate via (160 morti); l'altra metà dell'onda scavalca la diga e viene incanalata verso Longarone, che viene letteralmente cancellata dal violento passaggio dell'onda. I morti saranno circa 1800.
Nonostante lo sconvolgimento geologico, la diga resiste.



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EVENTI SUCCESSIVI
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Sull'immediato, i media descrivono il disastro come un “incidente naturale”, ma i resoconti dei testimoni-chiave (tra cui Tina Merlin) fanno presto capire che dietro c'è molto di più.
Segue un'inchiesta per accertare le responsabilità del disastro.
Emergono le negligenze di Biadene e Pancini, sia nella gestione dell'impianto, sia nella mancata segnalazione del pericolo in tempo utile per effettuare l'evacuazione delle zone a rischio.

1968: l'ingegnere Mario Pancini muore suicida. Biadene e altri due dirigenti della SADE (Batini e Violin) vengono condannati a 6 anni per disastro colposo aggravato.

In seguito si giunge ad un accordo sul risarcimento ai comuni colpiti, ripartito in parti eguali tra ENEL, Montedison (che aveva acquisito la SADE) e Stato italiano.

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Per molti anni del Vajont non si è più parlato (tranne che per sporadiche commemorazioni di rito), come a voler rimuovere un evento “scomodo” che denuncia le negligenze dello Stato e la prepotenza dei colossi industriali;
soltanto nel 1997 l'attore-paroliere MARCO PAOLINI, con lo spettacolo teatrale “ORAZIONE CIVILE”, ha riportato d'attualità i fatti del Vajont, rimarcandone le analogie con l'odierna situazione politica e sociale.

Ricordare e fare luce su tragedie causate esclusivamente da cupidigia e irresponsabilità, è un dovere nei confronti di coloro che in queste tragedie hanno perso la vita, ed è un impegno al fine di scongiurare disastri simili in futuro.


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IVAN.
11 settembre 2014 2:02
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11 SETTEMBRE: 2001-2014
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Tredicesimo anniversario dell'attentato alle Twin Towers.

Nonostante i filmati, le indagini e gli eventi succedutisi in questi 13 anni, la tragedia nota come “11 SETTEMBRE” presenta ancora degli aspetti insoluti che qualunque bipede senziente troverebbe perlomeno...ambigui.
E soprattutto, rimane ancora senza risposta la domanda-chiave: CUI PRODEST?

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I FATTI OGGETTIVI:

- Nella mattina del 11/9/2001, quattro aerei di linea vengono dirottati.
- Ore 8.48: Un primo aereo si schianta contro la Torre Nord.
- Ore 9.06: Un secondo aereo si schianta contro la Torre Sud.
- Ore 9.43: Un'esplosione devasta l'ala Est del Pentagono.
- Ore 9.59: La Torre Sud collassa su se stessa.
- Ore 10.10: Il quarto aereo dirottato precipita in una zona isolata della Pennsylvania.
- Ore 10.28: Collassa anche la Torre Nord.
- Complessivamente, negli attentati dell'11/9 sono morte circa 2900 persone.

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LA VERSIONE UFFICIALE:

- I 4 aerei sono stati dirottati da un commando di 19 kamikaze appartenenti all'organizzazione terroristica para-islamica “Al Qaeda”.
- Il mandante è lo stesso capo e fondatore di Al Qaeda, Osama Bin Laden.
- Le Torri sono crollate a causa dell'impatto con gli aerei combinato al calore generato dagli incendi, che ha indebolito la struttura portante in acciaio.
- L'esplosione al Pentagono è dovuta all'impatto del terzo aereo.
- Il quarto aereo, presumibilmente diretto contro la Casa Bianca, è precipitato anzitempo a seguito della ribellione dei passeggeri.

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I PRINCIPALI PUNTI OSCURI:

1) E' altamente improbabile che palazzi in acciaio come le TT siano collassate (e peraltro in così breve tempo) unicamente a causa dell'impatto con gli aerei e del calore generato dai successivi incendi.

2) Il vicino edificio WTC7 è crollato “spontaneamente”, malgrado non sia stato significativamente interessato dalla caduta di detriti delle TT.

3) Dall'esame delle rovine del Pentagono, si esclude che il danno possa essere stato provocato da un aereo (addirittura, il foro di entrata appare più stretto della fusoliera).

4) Nonostante il Pentagono sia costantemente monitorato da telecamere, non sono stati divulgati filmati del presunto aereo mentre colpiva l'ala Est.

5) Con sospetta celerità, a distanza di poche ore dagli attentati, l'Intelligence americana ha diffuso i nominativi dei 19 kamikaze (molti dei quali sono poi risultati inesistenti o ancora in vita, nonché completamente estranei agli attentati).

6) Nessuna prova concreta è stata fornita dai servizi segreti americani per giustificare l'accusa ad Osama Bin Laden di essere stato il vero organizzatore degli attentati.

7) L'impatto ha praticamente disintegrato gli aerei...ma il passaporto di Mohamed Atta (uno dei presunti dirottatori) è stato “casualmente” ritrovato INTATTO ai piedi delle Torri.

8) Le macerie delle TT sono state rimosse in fretta e furia e trasferite in luogo segreto, impedendo qualsiasi perizia tecnica per rilevare eventuali tracce di esplosivo.

...e un sacco di altre cosine che NON quadrano affatto. (Per le fonti informative mainstream, forse sarebbe stato meglio lasciare le domande IN SOSPESO, piuttosto che fornire risposte maldestre e contraddittorie).

Insomma, l'intero avvenimento dell'11 settembre 2001 è un ambiguo miscuglio di menzogne e verità.
Menzogne e verità che anche a distanza di 13 anni lasciano ancora insolute parecchie DOMANDE. Ma ogni anno con sempre MENO persone che se le pongono.


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Adriana...
9 agosto 2014 12:42
Kavoli: dovremmo partire dal quotidiano!!!!io non ho mai visto nessuno incatenarsi per un principio quotidiano! Ci vuole casino!!!!
Adriana...
9 agosto 2014 12:38
Kavoli....partiamo dagli enti locali! Quanto marciume, lì? !!!
Adriana...
9 agosto 2014 12:36
La colpa è anche dei leccakulo del popolino! Troppi leccakulo tra la plebe!!!!!
even1981
8 agosto 2014 21:27
fottono e se ne fottono tutti
savpg8801
8 agosto 2014 14:57
Cambiano i capi di governo, i ministri, i parlamenti, ma i cretini restano sempre.
Come si fa a credere in questo mondo politico, finanziario, riformista, attaccabrighe, incapace di risolvere alcunchè, imbonitori da baraccone, promettoni e parloni.
Sorvoliamo sul "credere in costoro" perchè è inutile; sono dei poveri (non di soldi) protagonistucoli alle nostre spalle, arroganti "solisti della presa per il sedere".
Prendiamocela con noi, Popolo Sovrano, libero arbitro dei futuri o passati fasti nazionali, unico creatore di quelle caste che hanno preso il posto del Popolo stesso facendosene rappresentanti, vicari, onorevolmente sostituti.
Sì il Popolo i guai se li è cercati e se li cerca tutt'ora sostenendo questo o quell'arrivista e dandogli la propria crocetta e....liberi tutti; si fa per dire.
Quando mai un politico sentenzia o vota o si astiene o critica leggi o proposte se non presentandosi in prima persona? Io ho la libertà e il diritto di non... io non farò o farò...ne ho la facoltà...io la penso così e basta ....alla facciaccia di chi li ha votati regalandogli la licenza di pensiero e decisionale in prima persona.
Pendere dalle labbra e dalle decisioni di tutta questa gente equivale a suicidio sociale e ne rileviamo le conseguenze sempre più deleterie.
Il PIL crolla, i famigerati 80€ sono un flop, Il Governatore della BCE ci minaccia e bastona, ieril'altro eravamo fra i primi in rilancio di crescita, oggi siamo al Burundi. Poche ore e battiamo NAPOLEONE ma all'ennesima volta ricordiamo «TRE VOLTE SULLA POLVERE, TRE VOLTE SULL ' ALTAR» ma non tre ma trecento e via così, pane per i socialsoaptalk.
lucillafiaccola1796
27 luglio 2014 23:55
kekkulo! Noi non siamo Palestinesi...ancora!
IVAN.
26 luglio 2014 16:37
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RAZZATE IN LIBERA USCITA
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• (Notizia:) «Prosegue l'operazione “MARGINE PROTETTIVO”, la controffensiva israeliana al lancio di razzi dalla Striscia di Gaza. I morti palestinesi sono finora circa 630.»
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Ale; si ricomincia con le cazzate mediatiche.
Su le maniche, dunque.

Innanzitutto, quella attuale di Israele non è una “controffensiva”, ma semmai una “contro-controffensiva”.
Un minimo di obiettività da parte dei media imporrebbe di considerare che il lancio di razzi dalla Striscia (almeno quello attuale) è a sua volta una reazione ad un precedente sopruso da parte di Israele (anche se andando a ritroso a scovare le responsabilità originarie, non si arriva proprio da nessuna parte).

Inoltre, i media non precisano che circa 3/4 delle vittime sono CIVILI. Vale a dire che l'esercito israeliano butta bombe a casaccio e ndo' cojo-cojo, nascondendosi dietro il dito della “legittima rappresaglia a seguito di un vile attacco terrorista”.
Peccato che si dimentichi di dire che le vittime sul proprio fronte ammontano a TRE (un militare e due civili) contro le 630 del cattivissimo provocatore palestinese. (Come dire: Un milanese mi ha fatto un torto; questo mi autorizza a sterminare indiscriminatamente tutta la popolazione di Milano. Una logica inappuntabile, no?...)

Altra riprova di malafede e asservimento dei media: l'uso della parola “RAZZI”.
I famosi “razzi” sparati dal territorio palestinese non sono altro che dei tubi di metallo riempiti di esplosivo artigianale, di bassa gittata (max 80 km) e dalla traiettoria assolutamente INCONTROLLABILE.
Insomma, sono poco più che semplici mortaretti, che per fare danni devono centrare un bersaglio per PURO CASO. Il loro utilizzo da parte di Hamas è meramente provocatorio.
Ma questo i media non lo spiegano, quando parlano di “razzi”. Così l'ascoltatore si immagina missili dalla potenza devastante, e viene indotto a legittimare una replica israeliana di pari potenza di fuoco.
(Naturalmente c'è sempre la possibilità che questa spiegazione viene regolarmente omessa perché si dà per scontato che lo spettatore medio sappia già benissimo cosa si intende parlando di “razzi”. Ma qualcuno ci crede sul serio?...)


Meno male che in tutto questo macello (sia letterale, che politico, che mediatico) ci pensa lo Stato Maggiore israeliano a sdrammatizzare il tutto con esilaranti dichiarazioni.

Per esempio: dopo che un bombardamento israeliano ha distrutto una scuola adibita a ricovero per gli sfollati (uccidendo 22 civili), Netanyahu ha sciorinato la solita barzelletta che “Hamas avrebbe ignorato i preavvisi di bombardamento obbligando i civili a restare nell'edificio per usarli come scudi umani”. (Okay. E questo ti autorizza a bombardare lo stesso, vero, Benjamin?)

Altra conferma delle sue grandi doti di cabarettista: l'ineffabile Netanyahu ha chiesto “scusa” per i quattro bimbi palestinesi ammazzati da una bomba mentre giocavano su una spiaggia. E bravo Benny.
Peccato che quella del “Prima-ti-ammazzo-e-poi-ti-chiedo-scusa” sia una barzelletta già sentita. E troppe volte. E sempre dallo stesso battutista. Chissà perché, ma ormai queste “scuse” false come Giuda non mi fanno più neanche ridere.

Magari però il premier israeliano sta facendo il verso a se stesso in previsione di una contro-battuta finale quando la Palestina esisterà solo sui libri di storia; una battuta tipo: «Ai morti innocenti di questa guerra, Israele riconosce la legittimità di vivere in pace nelle proprie case e nel proprio territorio. Basta che si presentino per chiedermi il conto dei danni.»
Andando avanti di questo passo, manca poco.


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IVAN.
26 luglio 2014 16:29
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• (da Savpg:) «...A volte sono anche salcicce dirty-pigs e servono a tenere la mente sveglia allo scrivente, ma anche al lettore che è pigro e non collega la prima parte di un discorso con le successive, proprio per parlare di cabeza o di sua assenza.[...]Ammessa la difficoltà di esprimere un concetto complicato senza tirare il fiato e senza i "salami", un periodo lungotto esprime, o dovrebbe esprimere compiutamente, un pensiero compatto e sinergico del suo completo significato. Complicato lo so. Ma non riesco e voglio farne a meno.»


Per carità, Sav, quella sui salami jacovitteschi è un'osservazione mia, se può esserti utile devi vederlo tu.
Poi anch'io ogni tanto nei miei post ci piazzo salami volanti, lombrichi col cappello e matitoni nasuti. Nulla di male, di per sé...bisogna vedere se orpellano la frase oppure la rendono di astrusa comprensione. In questo caso l'adottare un po' di EMPATIA aiuta a trovare il giusto equilibrio tra le due cose.

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• (da Savpg:) «Jacovitti non aveva solo i salami, ma anche i vermi, a proposito di politica.»


Mah, che dire...Per sua fortuna, il vecchio Jac se n'è andato prima di assistere allo scempio attuale.
La politica di adesso è già una satira per conto proprio: cosa avrebbe potuto inventare Jacovitti di più grottesco per metterla alla berlina? Sarebbe stata dura anche per lui...
(A proposito: questa diquisizione su Jac e i suoi insaccati fluttuanti mi ha fatto venire in mente quell'ALTRO “Benito” che è finito appeso - appunto - come un salame volante. A ognuno il suo.)

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• (da Savpg:) «Quel che conta è la troppa velocità delle attuali informazioni, rispetto alla capacità evolutiva dei percipienti. Non basta, dunque, resettare, ma fare almeno l'una o l'altra cosa che sia, per esempio, troncare drasticamente la massa informativa (salamino: forzatamente o personalmente) o adeguare le nostre "capacità intellettuali" o entrambe le soluzioni. La seconda la vedo male o non a breve termine e con previsione di probabile implosione del tutto per sopravvenuta saturazione.»


E' possibile. I forum sono PIENI di scrivani “saturati” in tal senso. Leggono migliaia di links e poi riespongono il tutto, meccanicamente...ma di fondo non hanno né senso critico né la minima capacità di relazionarsi in modo onesto e parietario agli interlocutori. Allora tutta questa conoscenza gli è inutile; risulta solo uno sterile ACCUMULO DI NOZIONISMO fine a se stesso (che è ciò che contraddistingue una persona “colta” da una persona “erudita”). Agli eruditi disonesti preferisco ancora gli ignoranti in buonafede.
Naturalmente anche in buonafede ci possono essere delle incomprensioni, ma tra persone oneste bastano due parole per chiarirsi. E l'onestà intellettuale non si apprende tramite il riempirsi la capoccia di nozioni.


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savpg8801
23 luglio 2014 15:50
Evvia IVAN, i salami a volte vengono legati male e marciscono. Tuttavia a volte sono anche salcicce dirty-pigs e servono a tenere la mente sveglia allo scrivente, ma anche al lettore che è pigro e non collega la prima parte di un discorso con le successive, proprio per parlare di cabeza o di sua assenza.
I periodi schematici, corti, telegrafici, magari con l1,2,3... oppure a), b),c)... sembra abbiano maggior impatto di comprensione, tipo riassunto. Ma, secondo me, ammessa la difficoltà di esprimere un concetto complicato senza tirare il fiato e senza i "salami", un periodo lungotto esprime , o dovrebbe esprimere compiutamente, un pensiero compatto e sinergico del suo completo significato.
Complicato lo so. Ma non riesco e voglio farne a meno.
Mi sembra che le frasette corte e compiute diano l'impressione di essere slegate con il contesto di tutto un ragionamento; appaiono come discorsi a se stanti. Come certo giornalismo che parla a scatti, con l'eco tipo balbettante, a frasette, a slogan, a similitudini, a frasi fatte. Vuoi mettere uno che fa un ragionamento compiuto lunghetto sì ma legato e non solo espresso col semplicino soggetto, verbo, oggetto.
Si tratta solo di avere come eventuale lettore uno che riesce ad avere un po' di memoria per ricordare il principio e riuscire a legarlo al termine.Punto.
Jacovitti non aveva solo i salami, ma anche i vermi, a proposito di politica.
Circa: .............Insomma, sarebbe utile che anche la capoccia avesse un bel tasto “Svuota cestino” per fare piazza pulita delle informazioni inutili o contraddittorie. Tu che ne dici?...
Mah. ormai la "cache" è cacca.
Dicevano i luminari che il cerebro sarebbe attivo solo per il 10% delle sue capacità neuronali. Pertanto, un po' di sforzo almeno per riempire un altro 10% sarebbe auspicabile.
Ma esistono anche altre parti del corpo che comandano e regolano tutto il resto e queste parti hanno un ruolo fondamentale nell'interfaccia mente-resto del corpo.
Se metti un serbatoio doppio di benzina, ma non adegui, un tempo era il carburatore, ora la scheda elettronica, non arriverai mai a risultati sperabili.
Quel che conta è la troppa velocità delle attuali informazioni, rispetto alla capacità evolutiva dei percipienti. Non basta, dunque, resettare, ma fare almeno l'una o l'altra cosa che sia, per esempio, troncare drasticamente la massa informativa (salamino: forzatamente o personalmente) o adeguare le nostre "capacità intellettuali" o entrambe le soluzioni. La seconda la vedo male o non a breve termine e con previsione di probabile implosione del tutto per sopravvenuta saturazione. Forse ci metterei anche un po' meno di protagonismo da parte di ognuno di noi.
Ad meliora tempora.
IVAN.
22 luglio 2014 22:25
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• (da Savpg:) «Mi sto convincendo che i miliardi di parole spesi per nostro gusto di intervento (perchè altro non esiste se non la personale vanità) su ogni forma di veicolazioni-social (mettiamoceli tutti e sono centinaia, persino le opinioni agli opinionisti dei “press” sia reali che virtuali) e per dimostrare a noi stessi che siamo ancora vivi per dire la nostra checchè essa sia, purchè detta, dicevo...i miliardi di parole non hanno sortito altro effetto che quello di identificare il basso, e sono buono e gentile, livello di ogni manifestazione esteriore umana da ricondursi al cosiddetto cervello.»


Cacchio, Sav. Va bene che ti piace Jacovitti...ma con tutti quei salami volanti che piazzi all'interno delle frasi, per i lettori diventa poi un'impresa ricavarne soggetto+verbo+complemento.
(Comunque, facendo un po' di slalom fra le accidentali, ce l'ho più o meno fatta a capire il senso del discorso.)

In sostanza, mi trovo d'accordissimo sulle tue discriminanti tra “esteriore” ed “interiore”: ciò che esprimiamo sul Web non è neanche un millesimo di ciò che “siamo” o “pensiamo” in realtà.
In parte questo è dovuto agli ENORMI limiti peculiari del mezzo (mera parola scritta, senza né tono né gestualità né altri fondamentali orpelli della Comunicazione); in parte è dovuto alla umanissima tendenza di illudersi che il discorso dell'oratore/scrittore arrivi all'interlocutore/lettore uguale come era partito, senza distorsioni od interpretazioni. Una pretesa piuttosto naive.
Qualsiasi post, anche il più accurato, verrà recepito solo IN MINIMA PARTE rispetto all'intenzione iniziale (compreso questo post stesso, immagino...ma fa parte delle regole del gioco-forum. Prendere o lasciare; purtroppo non ci sono vie di mezzo. Il massimo che possiamo fare è adottare un po' di EMPATIA, sia nello scrivere che nel leggere).

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• (da Savpg:) «Non credo abbia senso attribuire delle diagnosi di mutamenti o non circa la politica periodindicizzandola al web.»


No, infatti. Tuttavia uno degli aspetti della mia domanda era di sfatare il mito secondo il quale la malapolitica prospera a causa della “mancanza di informazione” del popolo.
Oggi grazie al Web siamo più o meno tutti “informati” (forse anche troppo), ma la nostra sudditanza ai lati perversi della politica è rimasta la stessa di prima. Come si spiega?
Secondo me, è che la mera “informazione” (o accumulo di sterile nozionismo, che dir si voglia) non è sufficiente, di per sé, per fornire uno strumento PRATICO di opposizione ai soprusi del cosiddetto “potere politico”.
In altri termini: è come se io venissi “informato” che c'è un ladro che opera nella mia zona. Ma il semplice saperlo NON mi mette al riparo da furti.
Questo, in sostanza, è il Web. Una grancassa che ci informa costantemente che Renzi o il Berlusca o Pietro Gambadilegno ci stanno sfilando il portafoglio di tasca. Ma intanto il sistematico borseggio va avanti lo stesso come prima & più di prima.
Morale della favola: Non è stando seduti di fronte ad un monitor, che si acquisisce l'autodifesa dai soprusi.
I soprusi accadono nella VITA REALE, quindi è LÌ E SOLTANTO LÌ che va fatta opposizione ad essi. Ogni istante passato a fare “opposizione” nel Mondo Virtuale non fa che favorire le prepotenze che vengono commesse nel Mondo Reale.
In base a ciò, azzarderei un assioma generico: Più aumenta la diffusione del Web, più aumenta la diffusione dei soprusi reali. (Eccezioni a parte, obv.)

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• «Secondo me (altra opinione...esteriore o interiore?) si è creata una tale “babele” e confusione con la possibilità a tutti di dire tutto che non si crede più a nulla, peggio del peggior scettico dei tempi precedenti.»


Condivido. TROPPE COSE UGUALE A NIENTE COSE. Vale lo stesso per le informazioni.
Mediamente parlando, il cervello è un contenitore molto limitato. Ad un aumento del Contenuto, dovrebbe corrispondere un aumento dell'ampiezza del Contenitore. Viceversa si ha solo un accumulo indiscriminato di materiale, senza un sano discernimento tra informazioni magari contradditorie fra loro, che alla fine mandano in tilt la chiarezza di vedute.
Per tanto così, è meglio conoscere soltanto quattro cose ma organizzate in un sistema pratico e funzionale (come il leggendario BERTOLDO, per esempio; un sempliciotto ignorante, ma dotato di un tale SENSO PRATICO che gli permetteva di fronteggiare alla grande qualsiasi situazione, anche senza conoscere “informazioni” su di essa).
Insomma, sarebbe utile che anche la capoccia avesse un bel tasto “Svuota cestino” per fare piazza pulita delle informazioni inutili o contraddittorie. Tu che ne dici?...

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• (da Savpg:) «Purtroppo il concetto inducente è sempre quello dei soldi e del potere. Il mondo gravita solo su queste due cose.»


Uhm...Sì, però qui è sempre meglio precisare che i primi sono il MEZZO e il secondo è il FINE.
Chi ha un REALE “Potere” se ne infischia altamente dei “soldi”. Infatti tutto ciò che potrebbe ottenere coi soldi, lo ottiene già lo stesso con uno schiocco di dita.
Il concetto di “denaro” gli è utile solo per usarlo come carota con cui far correre l'asino. E se l'asino lo tieni PRIMA un po' a stecchetto...poi vedi come corre dietro ad una misera carotina mezza marcia! (E questa è una metafora ad ampio raggio. Mafia, gangsterismo e abuso del Potere Politico si fondano su quest'assunto.)

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• (da Savpg:) «Perciò, caro Ivan, potremmo vedere la politica come tu (ma io credo di batterti in opinioni che non oso proferire per decenza) vedi il mondo del calcio.»


Oh, ma osa pure proferire con indecenza, Scoccy...Facciamo un po' di Bar Sport come nella Aduc vecchi tempi.
Io, ad esempio, vedrei bene Balotelli a raccogliere pomodori a Rosarno, col salario minimo sindacale. Allora di “balotellate” si sentirebbe parlare solo in relazione alle ceste di ortaggi che riesce a riempire.
E Cassano lo farei ministro delle Riforme. Nel senso che tutto il contrario di ciò che dice Cassano, diventa immediatamente Decreto Legge senza votazione in parlamento.
Nonché, fisserei un ragionevole tetto massimo agli ingaggi dei calciapallonatori, tipo 50.000 euro l'anno. Vedi poi come abbassano la cresta. Soprattutto i loro procuratori (figura di cui peraltro non ho mai capito l'utilità: dico, un calciatore non è capace di decidere da solo “Io voglio giocare nella squadra ICS con un ingaggio TOT”? Boh. Tutti 'sti Moggi e Raiola mi sembrano solo dei papponi parassiti che campano alle spalle del proprio parco-troie. Lele Mora è un benefattore, in confronto.)

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• (da Adriana:) «In America Latina il calcio recupera molti ragazzi dalla strada...»


Confortante. (Come dire: “Se non sai tirare calci a una palla, per me puoi anche crepare lì dove sei”?...)


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savpg8801
12 luglio 2014 21:35
Ormai ci si sente di rado...Mi sto convincendo che i miliardi di parole spesi per nostro gusto di intervento (perchè altro non esiste se non la personale vanità) su ogni forma di veicolazioni-social(mettiamoceli tutti e sono centinaia, persino le opinioni agli opinionisti dei "press" sia reali che virtuali) e per dimostrare a noi stessi che siamo ancora vivi per dire la nostra checchè essa sia, purchè detta, dicevo...i miliardi di parole non hanno sortito altro effetto che quello di identificare il basso, e sono buono e gentile, livello di ogni manifestazione esteriore umana da ricondursi al cosiddetto cervello. Dico esteriore, perchè quasi sempre si discosta da quella interiore (il ché sicuramente mi conforta un pochino).
In quanto a IVAN che pone una domanda, ma si risponde da solo, circa la sua ampiezza e la quasi impossibilità di presa in esame perchè non credo abbia senso attribuire delle diagnosi di mutamenti o non circa la politica periodindicizzandola al web.
Come chiedersi se, da quando c'è il web, si mangi meglio o si campi di più o di meno o si accontentino i "partner" in maniera peggiore o migliore.
Secondo me (altra opinione...esteriore o interiore?) si è creata una tale "babele" e confusione con la possibilità a tutti di dire tutto che non si crede più a nulla, peggio del peggior scettico dei tempi precedenti.
Un po' di pietà concedetecela, parloni del web, altrimenti finiremo matti sul serio o chiuderemo gli interruttori per subentrato rigetto.
Come alcuni stati vorrebbero chiudere le porte ai social dopo le 10 di sera (politichese cazzata figlia di torme di altri cazzoni politici che credono di non far ubriacare i giovani o meno..viveurs vietando la vendita di alcoolici dopo le dieci di sera, così se ci si accorgerà che la politica (termine ormai da accantonare per sostituirlo con altri molto meno nobilitanti) nulla deve al web, nella sua velocità di comunicazione, perchè è talmente a basso livello e fuori "Statuto" e che rappresenta, ormai, la nullità.
Perciò, caro IVAN, potremmo vedere la politica come tu (ma io credo di batterti in opinioni che non oso proferire per decenza) vedi il mondo del calcio.
Purtroppo il concetto inducente è sempre quello dei soldi e del potere. Il mondo gravita solo su queste due cose.
Adriana...
12 luglio 2014 5:19
A me qua del calcio una cosa che mi urta è che fanno sembrare che " per diventare calciatore basta solo la terza media"...E così un calciatore famoso si fa pure pubblicità con la sua " ignoranza" che secondo me è " esagerata".
Adriana...
12 luglio 2014 5:15
Beh! Ivan non ha affatto torto! Senz'altro in America Latina, il calcio ce l ' hanno.più come " fine a se stesso" che non pet raggiungere fini a se stessi. Giù il calcio recupera molti ragazzi dalla strada...
IVAN.
11 luglio 2014 22:52
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FARDELLI D'ITALIA
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• (Notizia orgasmica:) «Italia eliminata al primo turno ai Mondiali di calcio in Brasile.»
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Lo dichiaro apertamente: l'eliminazione della Nazionale mi ha fatto godere come una biscia.

Avanti, lo so che siete in tanti a pensarla così; fate outing e ditelo senza problemi, tanto ormai la strada è aperta.

Qualcuno invece c'è rimasto male? Avrebbe preferito che quei 22 paraculi imbolsiti, presuntuosi e viziati (perfetti rappresentanti di una nazione altrettanto paracula, imbolsita, presuntuosa e viziata) trionfasse come in Germania 2006, mondialaccio vinto soltanto per manifesta assenza di avversari?
In tal caso gli basta vedere i LATI POSITIVI della prematura dipartita della ns. amata nassionale di futbòl.
Uno di questi lati positivi è che tutti gli sponsor che speravano di cavalcare la gloriosa ascesa brazileira dei nostri eroi in mutande, hanno invece dovuto fare mestamente marcia indietro, per non far associare i loro prodotti a dei paraculi imbolsiti, presuntuosi e viziati.

Eh sì, l'abbiamo scampata bella, poiché se l'Italia avesse passato il turno, saremmo stati bombardati da una serie di spot intrisi di retorica patriottica, aventi come testimonial i suddetti palloni gonfiati.

- Per esempio, c'era già uno sponsor pronto per Buffon e Chiellini (una banca, mi pare) per propagandare l'immagine di “investire sul sicuro”. Te la raccomando.

- E anche la Rocchetta e la Uliveto hanno dovuto ripiegare sul loro vecchio testimonial storico (Alex Del Piero), per evitare che quelle acque minerali fossero associate a quegli indegni calabraghe che hanno partecipato alla ingloriosa disfatta brasiliana.

- Invece, con ammirevole sprezzo del pericolo (ma non del ridicolo) la Simmenthal ha deciso di continuare a proporre Montolivo come proprio testimonial (anche se lo spot originario è stato girato ex-novo, epurandolo della magniloquente retorica patriottica di cui era impregnato nelle intenzioni iniziali. E dagli torto).

...E un sacco di altri sponsor hanno fatto dietro-front a seguito della magra figura rimediata dai loro ipotetici testimonial.

Insomma, ce n'è abbastanza per sospirare di sollievo. I tempi sono già abbastanza duri anche senza dover sopportare tonnellate di spot dove gente come Balotelli e Cassano ci propugnano l'immagine di “nazione vincente”, “la nostra bandiera sul tetto del mondo”, “l'orgoglio di essere italiani”, “la vittoria ci porge la chioma”, “Italien über alles”, ecc. Almeno per altri quattro anni. (L'appuntamento è per Russia 2018. Da parte mia so già per chi NON tifare.)


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IVAN.
11 luglio 2014 22:50
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• (da Savpg:) «Da quando è stata adottata la parolona totisignificante, cioè LA POLITICA con le sue infinite sfumature e sfaccettature ormai ben lontane dalla sua etimologia, il cerebro umano sociale è sempre diminuito anche se teoricamente, attraverso la globalizzazione mediatica, sembrerebbe in estensione; quantità al posto di qualità.»
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Osservazione interessante, Sav. Si potrebbe analizzarla a suon di papironi...ma per ora mi limito a condensarla in una semplice domanda:

DA QUANDO C'È IL WEB, LA SITUAZIONE POLITICA MONDIALE È MIGLIORATA O È PEGGIORATA?

(Per chi sa leggere fra le righe, è una questione molto più ampia di quanto possa sembrare in apparenza.)


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Adriana...
31 maggio 2014 12:16
...allibita ! Il marcio sta alla radice e continua ad essere il popolino, me compresa. Pet non parlare di quella grande fetta approdata in Italy, grazie soprattutto a chi e a quale biglietto da dover pagare!
Adriana...
31 maggio 2014 12:13
Io credo sarebbe giusto rianalizzare l etimologia di " democrazia"...e quanti menti contorte ruffiane e leccaJuli ci ssono, a partire dalla plebe. Ok...si parla delle grandi corruzioni, ma delle piccole perché non si parla? Perché se negli ospedali non conosci nessuno devi attendere anni?Io sono contraria ai medici in politica perché non ho bisogno di leccare ....vedo i soldi che ho in tasca e parto! Invece ecco il mediocre operaio o la nullafacente casalinga che gli danno il voto perché potrebbe sempre servire....Io sono al
savpg8801
30 maggio 2014 22:10
Questa democrazia è solo una parola, un lemma.
Pare di assistere a diatribe da "palio" sorta di campanilismi assurdi anche per futili motivi, a show infiniti per combattimenti verbali, logomachie senza costrutto e senso, frasi fatte e nulla di concreto. Le lotte non si devono fare per prendere il potere avendo più o meno legalmente dei voti, ma confrontando e discutendo strategie operative per il bene della Nazione e non assistendo a battaglie senza capo nè coda tipiche degli imbecilli degli stadi solo per dimostrare cattiveria e inutili supremazie a bòtte, con spari e talvolta morti e feriti.
Quei milioni di raduni politici sono passatempi per altrettanti milioni di idioti di cui nessuno dice che qualcosa che ha detto l'altro, va bene, ma è l'esatto contrario.
E il resto è gregge pilotato.
Quando si vota e si esprimono preferenze sfido chiunque a dimostrare che conosce il candidato(peraltro cacciato lì dal partito) moralmente, finanziariamente, penalmente ed esprimente vera onesta e capacità non comuni e professionali.
Al più si va per sentito dire e allora questo sistema non va per nulla bene e i fatti lo dimostrano. Infatti le adesioni alle urne calano sempre ancheper la misconoscenza di tutte quelle facce ridacchianti(perchè te lo metteranno nel didietro allegramente).
Siamo governati (non solo governo, ma anche parlamento e connessi, tutti compresi) da gente messa lì per forza da numeri di pecore, da demagogiche scelte rosa o azzurre e magari anche diverse.
Tutto ciò, ripeto, non è democrazia.
Il termine va rivisto con "ammucchiamento di individui pilotati".
Devesi vedere che il cittadino possa essere governato da pletore di arrivisti che, il giorno dopo all'insediamento(leggasi impoltronamento fantozziano), sono già esperti di tutto e decidono per il cittadino?
Devesi vedere ed accettare che milioni di individui siano assoggettati da altri urlanti individui tutti contro tutti, ma su cose che nulla hanno a che fare con questa, ormai utopistica, democrazia?
even1981
29 maggio 2014 20:52
La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare. Bukowski
lucillafiaccola1796
29 maggio 2014 20:26
CIA vevamo provato a mandarli tutti a farsi fare [azione passiva] non affanc [azione attiva] ma $trenzi CIA fregato con l'elemosina di 2,74 euro al giorno per 10 milioni di "........." con tanto di cedolino fotografato e twittato....ricordate che qualche giorno prima aveva dichiarato vince grillo? io non me ne vado...
avevo lo stesso scopo di grillo, ma indipendentemente dalle nzate che ha detto su dudu, ecc, ecc, che gli fai a 10 milioni che hanno dato via l'intimo per tugio per 80 € da maggio a dicembre 2014?
tranquilli conmunque.. non ci faranno votare più, mai più, alla neapolitan di merdel!!!!
savpg8801
27 maggio 2014 17:32
Da quando è stata inventata la democrazia e da quando è stata adottata la parolona totisignificante, cioè LA POLITICA con le sue infinite sfumature e sfaccettature ormai ben lontane dalla sua etimologia, il cerebro umano sociale (tendente all'aggregazione per forza e per retaggio conveniente) è sempre diminuito anche se teoricamente, attraverso la globalizzazione mediatica, sembrerebbe in estensione; quantità al posto di qualità.
Non accettare questa democrazia e questa politica attraverso l'esplicazione effimera di un proprio orgoglioso IO, parrebbe ignobiltà, irrazionalità e irriconoscenza nei confronti di chi (torme milionarie di aspiranti ed arrivati) si sacrifica per noi mandria donando tutte le forze per l'impegno e la salvezza comuni.
La crocetta è il passaporto della dignità dell'individuo comune, del numeretto appioppatoci sin dalla nascita o da qualche altra forma di ingresso nell'agognata Società.
Non esiste più alcun modo di toglierci di dosso questo alibi, questa tessera sociale che, possedendola per poche lenticchie, ci fornisce il diritto (non più anche il dovere) di essere formidabile (auto-creduto) protagonista delle sorti del Paese. O meglio, delle sorti finanziarie e nomenklaturali dei veri protagonisti, machiavellici sfruttatori del "Principesco" potere.
IVAN.
27 maggio 2014 0:28
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[P.S. - post 14:58]

Francia, UK, Grecia, Germania, USA...Non cambia nulla, Sugar; i meccanismi della Dittatura Camuffata sono sempre gli stessi ovunque, forse solo un po' meno spudorati che in Italia...ma la cosiddetta “Volontà Popolare” è bypassata comunque; se per la Èlite c'è da far vincere un Le Pen, LO SI FA VINCERE E BASTA, in barba alla credibilità della cosa.

Io non mi accodo a chi dà del “cretino” a chi vota un certo movimento politico; per me, anzi, da “cretini” è il pensare che se uno vota “X” piuttosto che “Y” possa determinare in qualche modo un cambiamento di assetto politico.
L'ingenua illusione di un povero cristo che pone la sua crocetta sperando che ciò serva a qualcosa per migliorare il modo è scusabile...ma chi sfotte la sua scelta non lo è affatto. Significa che non ha compreso una beata cippa sul concetto di “Potere” (quello con la “P” maiuscola, che non è certo quello politico) né sulle MODALITÀ con cui i suoi meccanismi esteriori si sono consolidati in diecimila anni di cosiddetta “civiltà sociale”.

Non c'è più un solo centimetro quadrato di pianeta in cui il Potere non abbia attecchito; allora a che serve sindacare sulle differenze tra la nazione Italia e la nazione XYZ?
Se uno vuole combattere il Potere, lo combatta nella terra che ha sotto i piedi. O meglio ancora, lo combatta in se stesso - che tutto ha origine da lì.


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