Commenti
|
|
|
Lorelay 28 gennaio 2010 2:27
E' vero, non solo la Russia é una terra sventurata!
Però ringrazio la sorte e la storia che esistano gli eroi,
perchè solo coloro che stimolano le nostre coscienze!
Non so per quanto tempo si possa "tirare" avanti facendo
finta di non vedere la corruzione che dilaga e che sta
portando via, in questo paese, ogni possibile speranza ai
nostri figli ed io ne ho uno di 16 anni.
Non so esattamente cosa provi un eroe. Ma ciò di cui sono
sicura oggi, é che sono davvero stanca di vivere in un
paese dove tutto é falso ed artefatto. Un paese dominato da
una classe dirigente (di qualsisi colore essa sia)
oligarchica e che "nei fatti" dimostra, che non le importa
nulla del destino del popolo.
|
Sophia 23 novembre 2009 11:22
A sì, quell'articolo che porta la tua firma l'avevo già
letto nei giorni scorsi. Non sapevo che collaboravi con
aduc. Meglio ancora, il tuo contributo qui e altrove sarà
ancora più gradito!!!
La storia e la figura di Anna Politkovskaja mi ha colpita
molto. In particolare mi ha colpito sentire un marito dire
che tutto sommato è contento che l'abbiano uccisa così
perchè se avessero attuato le minacce che continuavano a
presentarle (drogarla farla violentare da uomini in divisa e
mettere le foto porno su internet) ... per lei sarebbe stato
molto più attroce... non sa se l'avrebbe retto ... e sì
che era una che reggeva già tanto.
ieri sera a cena da amici li sentivo parlare di Saviano.
C'è chi fra loro diceva: ma voi al suo posto l'avreste
fatto? ma che vita è la sua? un ergastolo senza aver fatto
nulla di male. solo per aver raccontato la verità. Non
poter prendere una birra con gli amici ... non poter più
avere una vita normale ... altri dicevano che per loro
"Saviano è un eroe" e che gli eroi servono.
Mi sono venute in mente la tua citazione del Galileo di
Brecht che avevo letto in quell'articolo:
"Sventurata la terra che ha bisogno di eroi" e ho pensato
che non solo la Russia è una terra molto sventurata
|
Annapaola Laldi 21 novembre 2009 11:59
Mi ripropongo per segnalare l'articolo pubblicato nella
rubrica "La pulce nell'orecchio" ieri, 20 novembre.
Si intitola "Omaggio ad Anna Politkovskaja (e a tutte le
persone oneste come lei) e si trova qui:
http://www.aduc.it/articolo/omaggio+anna+politkovskaja+tutte
+persone+oneste_16675.php
|
Annapaola Laldi 21 novembre 2009 11:56
Cara Sophia, accolgo il tuo invito a inserirmi in questo
spazio.
Ripropongo qui il mio commento già postato in "Gheddafi a
Roma insulta l'Italia". E' a proposito dell'invito
retribuito a 200 ragazze italiane a partecipare a una serata
con lui che, a quanto pare, ha fatto una lezione di Corano,
senza dimenticarsi di prendere l'indirizzo delle giovani
donne. Dice che si farà risentire lui (un'edizione islamica
di papi?).
"Sono d'accordo con pine_tree nel sollecitare il governo
italiano a sanzionare (sia pur diplomaticamente) il
comportamento di Gheddafi. Nello stesso tempo mi domando se
queste ragazze fra i 18 e i 25 anni, belle, alte al massimo
1,70 (se ho capito bene) siano state costrette a presentarsi
davanti al libico o lo abbiano fatto di loro spontanea
volontà -anche se, naturalmente, invitate caldamente a
farlo.
Però: se non era un obbligo, perché andarci?
E poi, è molto diverso questo episodio (piuttosto osceno,
in verità) dalla corsa di diverse fanciulle in fiore a fare
la "velina"?
Comunque è un episodio che fa riflettere parecchio.
|
Sophia 18 novembre 2009 12:49
In attesa che qualche Ministra (pagata da noi) che dovrebbe
avere a cuore quel che sta succedendo nell'universo
femminile a gettone si interessi di quel che "scoprono" i
magistrati ...
leggiamo:
Indagato DA WOODCOCK il manager (società di pr nello stesso
palazzo di Corona) di Noemi per induzione alla prostituzione
- Avrebbe tentato di far prostituire Barbara Guerra, la
showgirl che Tarantini portò a Palazzo Grazioli dove,
secondo i verbali, passò la notte col SULTANO SILVIO -
di Paolo Berizzi e Davide Carlucci per "La Repubblica"
«Ora vogliamo proteggerla dal gossip e dal pettegolezzo, ha
il diritto di costruirsi una carriera». Lo hanno ripetuto
come un mantra, negli ultimi tempi, i genitori di Noemi
Letizia. E però non c´è carriera, nel mondo dello
spettacolo, che non passi dalle mani di un agente.
Siccome è in questo campo che Noemi vuole sfondare, era
impensabile che la giovane amica del presidente del
Consiglio («Papi») non fosse affidata a un manager capace
di gestirne l´immagine, organizzarle "ospitate" in
discoteca, insomma di forgiare il personaggio-Noemi.
Il titolare di questo ruolo risponde oggi al nome di
Francesco Chiesa Soprani, 40 anni, piacentino. La sua
agenzia cura "l´immagine di numerosi artisti tv a 360
gradi". Nello stesso palazzo di viale Monza 6 dove aveva
sede la Corona´s di Fabrizio Corona (con il quale, da
collaboratori di Lele Mora, organizzavano casting per
modelle).
Benché nel sito dell´agenzia non figurino per ora né
volto né nome di Noemi, è Chiesa Soprani che si è preso
in carico presente e futuro artistico della ragazza che con
il suo diciottesimo compleanno è stata all´origine della
rottura tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. E´ lui che
la accompagna nelle discoteche dove Noemi è guest star, un
po´ ospite e un po´ pierre («porto i vip nei
locali»).
«Me l´ha affidata il padre», ha raccontato Chiesa Soprani
a Repubblica la sera del debutto di Noemi al Jet Club di
Cermenate, Como. Chissà se Elio Letizia era a conoscenza
delle vicissitudini dell´agente (studi in marketing e
sociologia). Dell´arresto, avvenuto nel 2007,
nell´inchiesta Vallettopoli.
Assieme a Corona e a Andrea Carboni (più noto come Marco,
figlio del faccendiere sardo Flavio Carboni), Chiesa Soprani
è accusato dal pm John Woodcock di aver reclutato la show
girl Barbara Guerra allo scopo (poi fallito) di farla
prostituire in un hotel di Vicenza con un manager della Ford
Italia.
Accusa per la quale è ancora imputato. Dell´organizzazione
avrebbero fatto parte - ma per altri episodi - anche il re
del porno Riccardo Schicchi e Marco Bonato, collaboratore di
Corona.
La ragazza al centro della vicenda attribuita a Chiesa
Soprani è Barbara Guerra, è una delle 30 ospiti reclutate
dal procacciatore di escort, Gianpaolo Tarantini, per le
feste del premier. Nell´inchiesta barese è lo stesso
Tarantini a chiarire il ruolo della Guerra, ex concorrente
della "Fattoria": «L´8 e il 16 ottobre 2008 è stata
ospite a Palazzo Grazioli assieme a Ioana Visan.
Le pagai in vista di un´eventuale prestazione sessuale.
L´8 ottobre 2008 passarono entrambe la notte a
palazzo».
Due anni prima - stando alle carte di Potenza - a reclutare
la Guerra sarebbe stato proprio l´attuale manager di Noemi.
«Io le marchette non le faccio», gli rispose la show girl.
Che racconta di un invito dello stesso Chiesa Soprani. A
Villa Certosa. «Mi disse: ti va di partire con il mio aereo
per andare in Sardegna alla festa di Berlusconi con Matteo
Cambi (ex mister "Guru" arrestato per bancarotta fraudolenta
nel 2008-ndr)?». La Guerra declinò l´invito alla corte di
Re Silvio. Salvo accettare, due anni dopo, quelli di
Tarantini.
|
Sophia 18 novembre 2009 11:25
@ Sergio
mah, vi chiedevo in sostanza se secondo voi potrebbe essere
utile parlarne, interrogarsi sul perchè una non ci trova
niente di strano nel sorridere per 60 euro alle coglionate
di un buffone.
Capisco che erano 60 € esentasse + buffet compreso (pure
con le bollicine ... ma non credo che abbiano servito pure
la mortadella ...)
ma io mi domando: possibile che la nostra Ministra che
dovrebbe avere a cuore la "condizione" della donna oggi ...
non c'abbia niente da obiettare a questo proposito?
Capisco che quando suonava lei il pianoforte perchè glielo
chiedeva il suo papi dovrà averne ingoiati di rospi ... ma
serve davvero alle donne un MINISTERO così inutile per la
donna e la sua dignità da recuperare?
|
Lucio Musto 18 novembre 2009 11:03
@ Sophia
La nostra opinione su cosa?
Sul fatto che Gheddafi abbia assoldato per un giorno 100
gradevoli signorine?
Sul fatto che abbia richiesto un abbigliamento
morigerato?
Sul fatto che abbia offerto loro 60 € a forfait, a nero e
senza contributi?
Sul fatto che ha offerto loro il Corano?
Sul fatto dello stuntmen pagato da qualcuno per fare da
controfigura a Gesù sulla croce?
Sull'invito a studiare il Corano e convertirsi all'Islam?
Fatto l'elenco, mi chiedo quale di questi punti possa
meritare una opinione degna di essere argomentata...
------------------------------
Come si fa ad amare un "mostro"?
Semplice, basta non vederlo come tale.
"L'ideale di bellezza per un rospo, è la sua rospa" recita
un saggio adagio; parafrasandolo, potremmo dire:
"Non è tutto mostro quello che si mostra!..."
Scusami anche tu, amica mia; stamattina sto a "citrato
effervescente" e tutte le bollicine che mi salgono su per il
naso mi fanno sembrare risibili anche le questioni più
serie!
O sarà l'effetto della colazione di caffè, prosecchino e
mortadella?
|
Sophia 18 novembre 2009 10:59
Molto bello il tuo post Sergio.
In particolare mi è piaciuto molto quel passaggio in cui ti
chiedi: "O ciascuno cessa di essere percepito come un
“mostro” quando diviene la proiezione di quel che un
individuo vuole vedere per esorcizzare i personali conflitti
interiori o perché illuso sul proprio potere catartico?"
Arguto davvero!
Una precisazione però mi sorge d'obbligo. Forse non mi sono
spiegata chiaramente o forse mi hai fraintesa perchè io non
ho affatto liquidato il post di Ester. Anzi! Le ho
semplicemente confermato che condivido su tutta la linea
quello che ha scritto ovvero:
1. concordo con Ester sul fatto che la misoginia ha una
origine che si perde nella notte dei tempi (= è antecedente
ai vangeli e pure alla bibbia = la bibbia non poteva che
narrare per metafore SOLAMENTE quello che l'uomo comune già
pensava e dunque già esisteva!)
2. concordo con Ester sul fatto che, dai documenti che
abbiamo che ci parlano di lui, sembrerebbe che Gesù NON
avesse particolari "problemi" irrisolti con il genere
femminile, così come se ne fregava di tante altre
tradizioni ebraiche e divieti/luoghi comuni....
3. sono ben consapevole di quel che scriveva il "gentile"
(=servo del potere romano) Paolo in tema di ruolo delle
donne all'interno della Chiesa .... ma l'ho invitata a
lasciar perdere quello lì... altrimenti, parlando di lui,
rischiamo che il solo nominarlo mi faccia arrabbiare ... e
non ho voglia di arrabbiarmi per uno che manco c'e' più.
tutto qui.
e' vero che l'ho "ridotta" un po' troppo con la storia del
potere spirituale e temporale. Ma volevo solo dire che erano
due facce del POTERE concepito secondo una logica maschile
(visione-organizzazione sociale
piramidale/competizione/azione/risultati).
Esiste anche un Potere concepito al femminile dove i valori
"premiati/valorizzati" sono altri ... ma al momento non se
ne vede grande traccia se non negli ambiti privati, nei
piccoli mondi che ciascuno di noi si ritaglia e si
costruisce per se' ma che non hanno nessun impatto nel
Sistema più generale in cui ciascuno di noi è
inserito/intrecciato con il resto del mondo.
Ti chiedi e ci chiedi PERCHE' questo è accaduto e ancora
accade. Colpa delle donne che non hanno saputo farsi
rispettare? Colpa degli uomini che hanno usato la clava?
Colpa delle numerose maternità che mettevano le donne in
"dolce attesa" per una parte considerevole di anni della
loro vita attiva prima di morire solitamente intorno ai 40
anni?
Se vuoi potremmo divertirci ad elencare una lunghissima
lista di fattori che complessivamente potrebbero spiegare
quello che è stato. Un po' meno quello che è ancora oggi
visto che le condizioni della donna sono enormemente mutate
rispetto al passato.
Ma quello che personalmente mi sconvolge è constatare come
certe donne se le vadano a cercare (tra l'altro a
pagamento=pagando pure) certe condizioni che le riportano a
quella condizione di assoggettamento psicologico in cui
erano prigioniere le nostre ave ... quelle mi fanno proprio
cadere le braccia.
|
sergio2 18 novembre 2009 0:24
Benissimo, Sophia.
Se abbiamo consapevolezza delle cose, se siamo capaci di
andare oltre le parole, se siamo capaci di guardare dietro
le maschere… allora tutto diviene più semplice da
comprendere e certe domande possono sembrare prive di senso
(ribadisco il “sembrare”).
Non darei ovviamente per scontato che questa consapevolezza
sia diffusa e nemmeno che la cultura (femminile e maschile,
che palle dover precisare anche il “sesso” della
produzione culturale!) possa considerare “acquisite”
determinate risultanze storiche e antropologiche.
Aggiungo che non assumerei un tono liquidatorio riguardo
quanto osservato da Ester.
Potere temporale e spirituale.
Attenzione alle scorciatoie.
Appiattire la religione e le “chiese” facendo coincidere
la prima e le seconde con il “potere spirituale” è
un’operazione grossolana che non consente di cogliere una
dimensione molto più ampia e complessa, oserei dire
antropologica.
Senza dubbio i due poteri sono altrettante facce
dell’unico vero potere, temporale o teocratico che dir si
voglia, anche perché il potere spirituale è
un’invenzione del potere politico: non esiste e non può
esistere.
Esiste forse il potere sullo spirito, sul pensiero,
sull’anima… esiste solo il tentativo di esercitare il
potere sullo spirito fiaccando il corpo, con la costrizione,
la violenza, la tortura… ma lo spirito, il pensiero,
l’anima non potranno mai essere soggette al potere.
Da Giordano Bruno ad Antonio Gramsci, l’umanità è ricca
di uomini imprigionati ma liberi nel pensiero. Anche Gesù
rientra in questo elenco di uomini liberi.
Prescindendo dalla considerazione riguardo alla
concentrazione del potere, nelle sue diverse dissimulazioni
(temporali o spirituali), nelle stesse o differenti mani (in
ogni caso, da qualche secoletto, sempre mani maschili) forse
è appena il caso di ricordare che il cosiddetto potere
spirituale ha fornito il sostegno “religioso” al dominio
maschile.
Ne troviamo traccia nell’antico testamento (quindi nella
cultura ebraica): stranamente nel racconto biblico è dal
maschio che Dio parte per creare la femmina.
Una traccia di questa stranezza della creazione la troviamo
nel mito babilonese della creazione, in cui il protagonista
è Marduk.
In altre parole, la religione è sempre stata uno strumento
del potere politico.
Superata una prima fase “rivoluzionaria”, quasi ogni
messaggio religioso, che indica nella trascendenza la
ragione e il premio del fare, diviene religione, sistema, e
strumento del potere.
Ma la religione e il sentimento religioso precedono
l’elaborazione del potere politico, anche nell’accezione
di “potere spirituale”.
Il sentimento religioso è antico quanto l’uomo; è
tuttora largamente presente e può vivere disgiuntamente da
qualsiasi “chiesa” e da ogni religione (non a caso per
il potere teocratico è sempre stato un punto cruciale da
difendere l'essere l'unico legittimato all'esegesi dei sacri
testi).
La religione è, semplificando, una forma di
sistematizzazione del sentimento religioso.
L’elaborazione del sentimento religioso produce un sistema
complesso di pensiero e di riferimenti certi per l’agire
quotidiano.
Possiamo definire la religione una elaborazione ideologica
del sentimento religioso.
Come ogni sistema ideologico, la religione si presta alla
strumentalizzazione per fini estranei e spesso lontani dai
principi ispiratori. Ne deriva una istituzionalizzazione del
sentimento religioso. E quando il sentimento religioso si fa
religione istituzionalizzata diviene spesso uno strumento
del potere o una forma di legittimazione del potere.
Quando il messaggio di Cristo è divenuto “Chiesa” e
“religione di Stato”, è stato spogliato di gran parte
della sua portata rivoluzionaria per divenire troppo spesso
pura esteriorità liturgica.
Sembra l’inesorabile destino di tutti i pensieri
“rivoluzionari”.
Pensate a come è stato ridotto il povero Marx da Lenin,
Stalin e tutti gli altri a seguire. Pensate come un pensiero
diffidente verso le ideologie, un pensiero aperto alle
verifiche, alla continua elaborazione è stato
cristallizzato in un sistema ideologico ferreo, rigido,
totalizzante e totalitario.
Per restare al tema in discussione, nonostante i principi
cristiani di dignità della persona ecc. ecc. non mi sembra
si possa affermare che il genere femminile sia stato aiutato
dalla religione per superare le ataviche discriminazioni di
genere. Parlo di religione e della sua successiva
trasfigurazione in strumento di potere.
Perché?
Perché le stesse donne non hanno saputo e potuto trovare
nel messaggio cristiano un alleato per la propria
emancipazione?
Perché la stessa sorte toccherà alla religione islamica?
Tanto che spesso si indica la questione femminile come uno
dei maggiori problemi delle società islamiche.
Siamo sicuri che si tratti di religione o è invece l’uso
che il potere ha fatto (e fa) della religione?
Possibile che a pochi venga in mente che ci sono donne
musulmane che vanno in giro a seno nudo e altri popoli le
cui donne devono vestire il burqa?
Perché, a ben guardare, la “questione femminile” era
già chiara a un altro uomo rivoluzionario come Maometto (e
se consideriamo il contesto storico, le risposte di Maometto
non furono per nulla ovvie e banali).
Perché si dovette attendere la “rivoluzione laica
dell’immanenza” per iniziare a porre la questione
femminile in tutta la sua forza dirompente?
Quindi, distinguerei il messaggio religioso dalla religione
e dall’uso teocratico della religione.
La discriminazione di genere è antecedente alla
istituzionalizzazione e alla monopolizzazione del sentimento
religioso.
Più corretto affermare che il sistema religioso ha preso
atto del dominio “maschile” e lo ha legittimato e
codificato in un racconto in grado di spiegare lo stato
delle cose, l’ordine sociale, il sistema istituzionale
dominante.
Troppi interrogativi, lo so. Ma non riduciamo tutto
all’uso per fini di potere della religione.
La relazione che instauro tra un dato sacro, Sant’Agata, e
un altro profano, “figlio di puttana”, è un pretesto
per indagare la natura antropologica della discriminazione
di genere.
Indagine indispensabile se vogliamo avere consapevolezza di
un ordine sociale che precede le religioni (tanto da rendere
necessario un nuovo racconto religioso, vedere il mito di
Marduk).
Discriminazione che trova nella religione un formidabile
alleato per l’uso che il potere ha sempre fatto della
religione (e le “Chiese” sono parte di questo potere).
Ma questa funzione storica esula dal messaggio religioso
originario.
Non è quindi la religione in sé che determina questa
discriminazione, ma evidentemente qualcosa che precede,
travalica e travolge il pensiero religioso.
Se si ragiona intorno al termine “puttana” si può
trovare qualche bandolo della matassa.
Ne butto lì uno, il sesso.
Riguardo a come si possa amare un mostro, non vedo la
necessità di scomodare Mussolini o Hitler.
Le carceri sono piene di efferati criminali corteggiati fino
all’inverosimile.
Mistero dell’amore o della perversione?
Mostri loro o “mostre” le loro spasimanti?
O ciascuno cessa di essere percepito come un “mostro”
quando diviene la proiezione di quel che un individuo vuole
vedere per esorcizzare i personali conflitti interiori o
perché illuso sul proprio potere catartico?
Senza alcuna pretesa di scrivere sul tema parole definitive,
ci mancherebbe; solo un tentativo di svolgere qualche
riflessione.
|
Sophia 17 novembre 2009 16:05
Sul corriere leggo:
"Gheddafi invita 100 hostess e fa lezione.
Alle ospiti 60 euro di diaria e una copia del Corano in
regalo. «Gesù non fu crocifisso, un sosia al posto suo.
Studiate l’Islam e convertitevi»"
Quale la vostra opinione?
|
Sophia 16 novembre 2009 18:25
Domanda.
come si fa ad amare un "mostro"?
Che responsabilità hanno avuto le donne in germania ai
tempi di Hitler? e quelle che ruotavano intorno al razzista
e fascista Mussolini?
|
Sophia 16 novembre 2009 18:17
di Antonio Carioti per il Corriere della Sera
Avete presente il Benito Mussolini descritto nei ricordi di
seguaci e parenti, o quello che emerge dai suoi pretesi
«diari» acquistati da Marcello Dell'Utri, di cui gli
storici negano l'autenticità? Un uomo bonario, attaccato
alla famiglia, diffidente verso i nazisti, ossequioso nei
riguardi del Papa, generoso con gli ebrei e dubbioso sulle
leggi razziali.....
Ebbene, dai diari della sua amante, Claretta Petacci, esce
un ritratto opposto in tutto e per tutto: un Duce
ferocemente antisemita, che rivendica il suo razzismo di
lunga data, sprezzante verso la moglie, insofferente dei
Savoia, ammaliato dalla potenza del Terzo Reich, furibondo
con Pio XI per le sue parole in difesa degli ebrei.
Le eloquenti confidenze del Duce, trascritte dalla Petacci e
qui anticipate, provengono dal volume Mussolini segreto
(Rizzoli, pp. 521), in uscita dopodomani, nel quale Mauro
Suttora ha raccolto una sintesi dei diari di Claretta dal
1932 al 1938. Per i primi anni si tratta di biglietti e
brevi annotazioni, ma dall'ottobre 1937 il resoconto diventa
fluviale.
Naturalmente non tutto il contenuto dei diari può essere
preso per oro colato. Sulla sincerità dei proclami di amore
eterno, delle recriminazioni di Mussolini verso la moglie
(afferma di essere stato tradito per lungo tempo) o di certe
vanterie erotiche (sostiene che Maria José di Savoia,
moglie del principe Umberto, avrebbe tentato di sedurlo) è
lecito nutrire dubbi. Ma non si vede perché il Duce avrebbe
dovuto alterare i suoi giudizi politici parlando con
Claretta.
Oggetto di un lungo contenzioso tra lo Stato e la famiglia
Petacci, che non ha mai smesso di rivendicarli, ma ha visto
respingere le sue richieste, i diari si trovano all'Archivio
di Stato, «la cui lunga custodia di questi documenti -
sottolinea Suttora - ne garantisce l'autenticità».
Dopo il primo blocco, altre annate saranno desecretate
«allo scadere dei settant'anni dalla loro compilazione». E
secondo Ferdinando Petacci, nipote e oggi unico erede di
Claretta, potrebbero contenere novità esplosive, tali da
far ritenere che l'amante del Duce fosse in qualche modo
collegata a Winston Churchill. Ma anche se l'ipotesi si
rivelasse infondata, il contributo di queste carte alla
conoscenza dell'uomo Mussolini resta indiscutibile.
5 gennaio 1938. Mussolini riceve l'amante a Palazzo
Venezia. Tenero e appassionato, ricorda la serata
precedente. E lei riporta così le sue parole.
«Lo sai amore che ieri sera a teatro ti ho spogliata tre
volte almeno? Quando mi sono alzato in piedi dietro a mia
moglie sentivo di prenderti. Avevo un folle desiderio di te.
Mi dicevo: 'Il suo piccolo corpo, la sua carne di cui io
sono folle, domani sarà mia'. Ti vedevo, e quando sei
salita su ti sei accorta che ti spogliavo. Ti guardavo, ti
svestivo e ti deside-ravo come un folle. Dicevo: 'Il suo
corpicino delizioso è mio, è tutto mio. Io la prendo,
vibra per me, è un tutt'uno con il mio corpo'. Vieni, ti
adoro. Come puoi pensare che io, schiavo della tua carne e
del tuo amore, pensi ad altre».
Benito Mussolini
- 19 febbraio 1938 . Al monte Terminillo, Claretta
amareggiata rinfaccia a Mussolini le scappatelle con altre
donne. Lui si scusa.
«Sì amore, faccio male, tanto più che ti amo sempre di
più, e sento che mi sei necessaria più di ogni cosa. Ti
adoro e sono uno sciocco. Non ti devo far soffrire, anche
perché questa tua sofferenza si riversa su di me, perché
io soffro di ciò che soffri»
- 17 luglio 1938. Mussolini e Claretta sono al mare, a
Ostia. Lei riferisce un suo sfogo.
«Ah, questi italiani, io li conosco bene, li vedo nelle
viscere. E so che sto sullo stomaco a molti. L'entusiasmo è
un'apparenza. La verità è che sono stanchi di me, che li
faccio marciare»
- 4 agosto 1938. I due amanti sono in barca. Venti giorni
prima è uscito il Manifesto della razza.
«Io ero razzista dal '21. Non so come possano pensare che
imito Hitler, non era ancora nato. Mi fanno ridere. (...)
Bisogna dare il senso della razza agli italiani, che non
creino dei meticci, che non guastino ciò che c'è di bello
in noi».
28 agosto 1938. Sono insieme sulla spiaggia. Mussolini
legge, poi scatta.
«Ogni volta che ricevo il rapporto dell'Africa ho un
dispiacere. Anche oggi cinque arrestati perché convivevano
con le negre. (...) Ah! Questi schifosi d'italiani,
distruggeranno in meno di sette anni un impero. Non hanno
coscienza della razza».
- 1 ottobre 1938. Il Duce racconta all'amante i retroscena
della conferenza di Monaco, nella quale Francia e Gran
Bretagna hanno accettato le pretese di Hitler sulla
Cecoslovacchia.
«Le accoglienze di Monaco sono state fantastiche, e il
Führer molto simpatico. Hitler è un sentimentalone, in
fondo. Quando mi ha veduto aveva le lagrime agli occhi. Mi
vuole veramente bene, molto. (...) Ma ha degli scatti di una
violenza che solo io riuscivo a frenare. Faceva faville,
fremeva, si conteneva con sforzo. Io invece,
l'imperturbabile. (...)
«Ormai le democrazie devono cedere il passo alle dittature.
Noi eravamo una forza sola, avevamo un significato,
rappresentavamo un'idea e un popo lo. Lui con la camicia
bruna, io in camicia nera. Loro così, umiliati e soli. Ti
sarebbe piaciuto davvero, essere lì a vedere. (...)
«La vittoria è ormai delle dittature. Questi regimi
vecchio stile non vanno più, sono creatori di disordine.
Uno solo deve essere al timone, e comandare. Oggi la
Germania è la più grande potenza del mondo. Sono ottanta
milioni di uomini che bisogna pensarci, prima di attaccarli.
(...)
Dovevi vedere con che affetto, simpatia e devozione mi hanno
accolto ovunque lungo la strada. Hanno compreso anche là
che l'artefice della pace, l'unico che poteva far desi-stere
Hitler da qualsiasi movimento, ero io. Lo smacco della
politica rossa è insormontabile. No, è falso, non abbiamo
mai mangiato insieme a Daladier e a Chamberlain. Sempre fra
nazisti e fascisti, e mi sono trovato benissimo».
- 8 ottobre 1938. Mussolini è indignato con Pio XI, che ha
dichiarato «spiritualmente siamo tutti semiti» e chiede di
riconoscere la validità dei matrimoni religiosi misti tra
ebrei e cattolici.
«Tu non sai il male che fa questo papa alla Chiesa. Mai
papa fu tanto nefasto alla religione come questo. Ci sono
cattolici profondi che lo ripudiano. Ha perduto quasi tutto
il mondo. La Germania completamente. Non ha saputo tenerla,
ha sbagliato in tutto. Oggi siamo gli unici, sono l'unico a
sostenere questa religione che tende a spegnersi. E lui fa
cose indegne. Come quella di dire che noi siamo simili ai
semiti. Come, li abbiamo combattuti per secoli, li odiamo, e
siamo come loro. Abbiamo lo stesso san gue! Ah! Credi, è
nefasto.
«Adesso sta facendo una campagna contraria per questa cosa
dei matrimoni. Vorrei vedere che un italiano si sposasse con
un negro. Abbiamo vedu to che anche i matrimoni con i
bianchi stranieri por tano, in caso di guerra, alla
disgregazione delle fa miglie. Perché l'uno e l'altro
coniuge si sentono in quell'attimo assolutamente per la
propria Patria. Perché l'hanno nel sangue. Di qui
naturalmente l'impossibilità d'accordo, e le famiglie a
rotoli. Lui dia pure il permesso, io non darò mai il
consenso. (...) Ha scontentato tutti i cattolici, fa
discorsi cattivi e sciocchi. Quello dice: 'Compiangere gli
ebrei', e dice: 'Io mi sento simile a loro'... È il
colmo».
-11 ottobre 1938. Al mare con Claretta, il Duce si scaglia
contro gli ebrei.
«Questi schifosi di ebrei, bisogna che li distrug ga tutti.
Farò una strage come hanno fatto i turchi. Ho confinato 70
mila arabi, potrò confinare 50 mila ebrei. Farò un
isolotto, li chiuderò tutti là dentro. (...) Sono carogne,
nemici e vigliacchi. Non hanno un po' di gratitudine, di
riconoscenza, non una lette ra di ringraziamento. La mia
pietà era viltà, per lo ro. Dicono che abbiamo bisogno di
loro, dei loro denari, del loro aiuto, che se non potranno
sposare le cristiane faranno cornuti i cristiani. Sono gente
schifosa, mi pento di non aver pesato troppo la ma no.
Vedranno cosa saprà fare il pugno d'acciaio di Mussolini.
(...) È l'ora che gli italiani sentano che non devono più
essere sfruttati da questi rettili».
1 hitler adolf 01- 10 novembre 1938. Il governo approva il
decreto legge sulla razza che entrerà in vigore una settima
na dopo. Benito ne parla a Claretta.
«Oggi abbiamo trattato la questione degli ebrei. Certamente
sua Santità solleverà delle proteste, per ché non
riconosceremo i matrimoni misti. Se la Chiesa vorrà farne,
faccia pure. Però noi, Stato, non li riconosceremo, e
saranno come amanti. Di conse guenza, nemmeno i figli. Tutti
quelli che si sono fat ti cattolici fino ad oggi, e quindi i
figli, rimarranno come adesso. Dalla data stabilita in poi
non si am metteranno più. Diversamente si farebbero tutti
cat tolici pur di potersi sposare, e allora la questione
della razza non avrebbe ragion d'essere. Questo il Papa non
lo vuol capire, quindi faccia come crede».
- 16 novembre 1938. Nuovo sfogo contro Pio XI.
«Ah no! Qui il Vaticano vuole la rottura. Ed io romperò,
se continuano così. Troncherò ogni rap porto, torno
indietro, distruggo il patto. Sono dei miserabili ipocriti.
Ho proibito i matrimoni misti, e il papa mi chiede di far
sposare un italiano con una negra. Solo perché questa è
cattolica. Ah no! A costo di spaccare il muso a tutti».
|
Sophia 16 novembre 2009 18:10
ma vediamo da vicino il ritratto di un Uomo di Potere
passato alla Storia visto e raccontato nei DIARI DI UN'AMNTE
(CLARETTA PETACCI)
UN RITRATTO TRUCE DEL DUCE:
RAZZISTA E ANTISEMITA - "FARÒ UNA STRAGE DI QUESTI SCHIFOSI
DI EBREI. SONO CAROGNE E VIGLIACCHI. È L’ORA CHE GLI
ITALIANI SENTANO CHE NON DEVONO PIÙ ESSERE SFRUTTATI DA
QUESTI RETTILI" -
SPREZZANTE VERSO LA MOGLIE, SPAVALDO NELLE FANTASIE
EROTICHE,
"LE DEMOCRAZIE DEVONO CEDERE IL PASSO ALLE DITTATURE, CREANO
SOLO DISORDINE" -
Leggi articolo del Corriere della sera Antonio Carioti
|
Sophia 16 novembre 2009 16:49
Ester scrive: "I comportamenti contro la donna non hanno
un'origine, sono sempre esistiti se Paolo diceva "Mulieres
in ecclesia taceant" e, nel corso dei secoli, non sono mai
cambiati."
E' vero che la misoginia è vecchia almeno quanto l'autore
che per primo diede tutta la COLPA A EVA ...
così come è anche certo che Gesù non poteva venerare la
verginità di sua madre che aveva partorito anche altri
figli ne' aveva tutti questi problemi a lasciar parlar
anche le donne in fatto di spiritualità
quanto a Paolo ... leggiti i Rotoli di Qumran e poi ne
riparliamo ... meglio lasciarlo perdere quello ... se c'è
uno che ha travisato/oscurato la storia per favorire la
dominazione coloniale dei "Poteri Forti" di allora
(=l'impero romano) è proprio lui ...
|
Ester 16 novembre 2009 16:33
Non volevo porre l'accento sulla verginità o meno della
Madonna, non me ne importa niente nè mi importa che i preti
possano sposarsi o meno. So bene perché è loro vietato, in
uno stato assoluto come quello della C.C.A.Romana, i
ministri debbono essere liberi da vincoli familiari per
essere totalmente soggetti a chi comanda ed essere strumenti
più duttili nelle loro mani, ad esempio possono essere
spostati da un luogo all'altro senza che accampino scuse.
Il punto che a me preme è che ritengo che Gesù Cristo non
sia stato misogino, lo dimostra il fatto che tante donne lo
seguivano esattamente come i discepoli maschi ed hanno
parteciparo e relazionato su eventi considerati dai
cristiani determinanti. Se dai vangeli CANONICI vengono
attribuiti compiti di comando agli uomini, è perché sono
stati sfrondati degli aspetti che potevano evidenziare una
sorta di uguaglianza tra i due sessi.
I comportamenti contro la donna non hanno un'origine, sono
sempre esistiti se Paolo diceva "Mulieres in ecclesia
taceant" e, nel corso dei secoli, non sono mai cambiati.
|
Sophia 16 novembre 2009 14:13
@ lucillafiaccola1796
lucillafiaccola1796 scrive "Fortunantamente ci sono anche se
poche Persone di Genere Maschile!!!!! Wiwa Loro!!!!"
Concordo.
Grazie al cielo non tutti gli uomini stanno messi così
male. Ce ne sono parecchi che si salvano.
Quelli tolleranti, capaci di confronto e "open mind" che
scrivono su aduc sembrano ok, ad esempio.
Certo ... ce n'è qualcuno che fa pena solo a leggerlo nella
sua fideistica NEGAZIONE dell'evidenza sotto gli occhi di
tutti ... ma che ci vogliamo fare??? Arriverà un tempo,
speriamo per loro, in cui si renderanno conto della pena che
fanno e si daranno da fare per sparare meno cavolate
possibili
|
Sophia 16 novembre 2009 13:02
Sempre @ Sergio
Sergio chiede: "Quali le responsabilità anche della Chiesa
nell’aver “permesso” (o favorito?) sino ai nostri
giorni una feroce discriminazione verso “l’altra metà
del cielo”?"
Stai parlando di due facce della stessa medaglia: POTERE
SPIRITUALE e POTERE TEMPORALE entrambi detenuti soricamente
quasi unicamente dal maschile (fatte salve poche eccezioni
che comunque confermano la regola).
Ti chiedi e ci chiedi quale ruolo hanno avuto queste due
facce nel determinare la situazione attuale.
Ma è chiaro che la tua domanda è priva di senso perchè
sono la stessa cosa.
Ci sono stati momenti storici in cui il potere spirituale e
temporale erano detenuti dallo stesso soggetto e dunque lì
lo capivi più chiaramente che erano la stessa cosa. Ora fai
un po' di più fatica a capirlo subito perchè questi due
POTERI sono stati divisi e attribuiti a soggetti distinti
... ma quando questi soggetti si incontrano privatamente per
prendere accordi su come deve essere la legge sul testamente
biologico, a chi devono andare i soldi per la scuola ecc...
e SE per fatalità questi soggetti si servono delle stesse
banche ... quelle diventate famose per il riciclaggio del
denaro sporco .... tu capisci quante cose belle condividono
gli uomini della chiesa con quelli del potere creato grazie
alle amicizie caldeggiate negli ambienti dell'opus Dei
|
Sophia 16 novembre 2009 12:15
@ Sergio
dal mio punto di vista (=LAICO) è evidente che ritengo la
Chiesa colpevole di "presunzione" e di aver "falsificato la
storia" a proprio uso e consumo al fine di "giustificare"
una PRESUNTA SUPERIORITA' del casto-vergine rispetto a chi
fa normalmente e naturalmente sesso.
che vuoi che mi aspetti da chi ha già falsificato la
storia?
Che venga a dirci ... "ragazzi fino ad ora abbiamo solo
scherzato ... in verità i bambini non li porta la cicogna e
neanche nascono sottto il cavolo e tanto meno li
concepiscono e fecondano lo spirito santo in sogno ..."?
sì certo è l'unica cosa sensata e di buon gusto che
potrebbe fare dopo tutte le palle che ha raccontato
all'umanità ... ma tu pensi davvero che lo farà mai???
Mentire sempre e comunque anche davanti all'evidenza ....
questo mi sembra la sua unica vocazione
|
Sophia 16 novembre 2009 12:03
@ Ester
Il dogma della verginità di Maria fu proclamando solamente
nel V secolo e da allora la Chiesa ha sempre fideisticamente
negato la possibilità che Gesù avesse fratelli.
In realtà numerosi documenti (=Rotoli di Qumran, apocalissi
di Nag Hammadi e altri testi occidentali degli Atti degli
Apostoli)
attestano il contrario, ossia che Gesù di Nazareth ebbe dei
fratelli (Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda) e sorelle
(anonime), il più importante dei quali fu Giacomo, detto il
Giusto.
Pare che sia stato Giacomo, fratello minore di Gesù, il
nuovo capo carismatico della comunità di Gerusalemme
designato da Gesù stesso nella cerchia dei suoi
consanguinei come suo legittimo successore proprio come era
in uso fare nei CALIFFATI di allora. I califfi solitamente
si sposavano e avevano figli. era cosa normale.
la storia non ci è stata raccontata nella sua vergione
giusta.
si sono inventati un dogma di una concezione vergine per
"colpevolizzare" o far sentire "meno degne" le donne normali
che rimangono incinte dopo una normale unione dove è
previsto il coinvolgimento di due corpi.
Il messaggio è chiaro: il sesso è peccato e tutto quello
che nasce dal sesso non è più puro per definizione e dogma
di fede... ha bisogno di una purificazione/accettazione ad
opera di chi non fa sesso. Con questo si sancisce per dogma
che chi non fa sesso è superiore spiritualemtne parlando di
chi lo fa.
E' una opinione. E come tale la lascio a chi ci crede.
L'importante è che chi ha questa opinione non venga ad
interferire con quello che ritengo io giusto per me stessa e
per mio figlio.
|
sergio2 16 novembre 2009 11:39
OK, è fondata, l'accusa di misoginia.
Così fondata che persino Giovanni Paolo II, in almeno due
occasioni, chiese perdono alle donne, allungando l'elenco
delle colpe della Chiesa.
Aldilà del pubblico riconoscimento di "colpa", quali le
iniziative concrete per superare una plurimillenaria cultura
che rende ancora possibile la discriminazione verso il
genere femminile?
Nel mio intervento del 13\11 proponevo un'analisi ben più
importante della semplice constatazione di misoginia.
Ripropongo per semplicità di lettura.
"Ma quale il ruolo storico svolto dalla Chiesa nel
determinare e perpetuare una cultura maschilista che ha
relegato la donna in un ruolo di oggettiva subalternità al
potere? Ammesso che un ruolo lo abbia avuto.
Quali le responsabilità anche della Chiesa nell’aver
“permesso” (o favorito?) sino ai nostri giorni una
feroce discriminazione verso “l’altra metà del
cielo”?
L’esclusione dal voto, l'omicidio d'onore, il matrimonio
riparatore e lo stupro inteso come reato contro la morale
pubblica hanno fatto parte del nostro armamentario culturale
e giuridico sino a tempi a noi molto vicini!
Qualcuno sa indicarmi quando e come queste perverse
previsioni giuridiche e culturali sono state condannate
dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana?"
|
Ester 14 novembre 2009 21:40
E' vero che la CHIESA CATTOLICA, APOSTOLICA, ROMANA è
misogina e maschilista, gestisce un potere che non può
cedere facilmente; è talmente misogina che impedisce
persino ai suoi ministri di avere rapporti con la donna.
E' vero che il vecchio testamento è patriarcale, ma le
società antiche lo erano tutte.
Non sono sicura che sia stato misogino Gesù Cristo. Le
donne lo circondavano, erano sue discepole, non sono
riusciti a nasconderlo nemmeno gli estensori dei quattro
vangeli canonici.
C'è un brano del vangelo, quello di Marta e Maria, dove lo
stesso Gesù parla di persone che, in determinate
situazioni, hanno il compito di servire ed altre di
ascoltare, imparare e comunicare.
A mio parere sono state le sovrastrutture successive ad
annacquare il pensiero originario.
|
lucillafiaccola1796 14 novembre 2009 20:31
Brava Filo Sophia!
Stavolta 13 novembre 2009 14:14:33 mi sei proprio
Piaciuta!
I Maskietti si inventaro il d'io solo maskio in odio alle
femmine a causa della loro "superiorità" intellettuale!
Certo il maskietto è più forte muscolarmente, ecco perché
riescono a violentare le donne, ma le femmine che facessero
kung fu o similia....
Fortunantamente ci sono anche se poche Persone di Genere
Maschile!!!!! Wiwa Loro!!!!
|
Sophia 13 novembre 2009 14:14
P.S.
Ovviamente vaglielo a spiegare tu a chi prende alla lettera
le sacre scritture che la Bibbia è stata scritta da UOMINI
con problemi irrisolti.
Fa sempre molto comodo scaricare le COLPE e le CAUSE di
TUTTI I MALI all'esterno ... e guarda caso nell'altro sesso
... per dipingersi come gli "ELETTI" piacenti a DIO ...
A mio avviso, l'unica VERA COLPA delle DONNE è stata quella
di accettare storicamente questo "SCARICO TOTALE" di COLPA e
RESPONSABILITA.
Mandare gli uomini PRESUNTUOSI a QUEL PAESE ERA L'UNICA
COSA INTELLIGENTE CHE AVREBBERO POTUTO FARE MA PER SVARIATE
RAGIONI STORICHE NON FECERO E MOLTE DI LORO ANCORA ORA NON
FANNO
|
Sophia 13 novembre 2009 13:59
@ Sergio
Sergio chiede: "L’accusa di misoginia che spesso viene
mossa alla chiesa Cattolica, è fondata?"
Sì è fondata.
Qualcuno ci provò pure a riabilitare la figura della donna
nel Vangelo e nella Chiesa nel Pistis Sophia, o Libro del
Salvatore, un vangelo apocrifo di origine gnostica
http://it.wikipedia.org/wiki/Pistis_Sophia#Il_ruolo_delle_do
nne
ma non durò molto ... c'e' sempre stato nella STORIA UMANA
qualche PRESUNTUOSO con problemi di digestione e ALITO
CATTIVO che con le sue battuttacce alla soda cuastica
tentò e riuscì a rilegare il femminale in spazi subalterni
MENO VISIBILI ... evidentemente non piacevano queste teorie
gnostiche basate su visioni in cui il femminile gioca un
ruolo CENTRALE ed essenziale per la sopravvivenza e la
evoluzione dell'uomo.
Quali significati linguistici e culturali, più o meno
espliciti, assume l’espressione “figlio di
puttana”?
Tutto riporta sempre allo stesso punto: EVA, la prima donna
della creazione, era una puttana tentatrice ed è tutta
colpa sua se l'uomo si è PERDUTO a causa della mela della
conoscenza e si è separato da DIO
|
sergio2 13 novembre 2009 13:46
Passando dal sacro al profano, ancora una riflessione.
Come va intesa la diffusa espressione “figlio di
puttana”?
Quali valori culturali esprime?
Quali significati linguistici e culturali, più o meno
espliciti, assume l’espressione “figlio di puttana”?
|
sergio2 13 novembre 2009 13:44
Piccola riflessione.
Sant’Agata.
Figura femminile interessante, proclamata santa per la sua
eroica tenacia nel lottare per la difesa della propria
dignità e della fede in cui credeva fermamente.
Venerata come santa, vergine e martire.
Tante sono le figure femminili venerate e proclamate sante
dalla Chiesa Cattolica e così proposte come esempi ai
fedeli.
Ma quale il ruolo storico svolto dalla Chiesa nel
determinare e perpetuare una cultura maschilista che ha
relegato la donna in un ruolo di oggettiva subalternità al
potere? Ammesso che un ruolo lo abbia avuto.
Quali le responsabilità anche della Chiesa nell’aver
“permesso” (o favorito?) sino ai nostri giorni una
feroce discriminazione verso “l’altra metà del
cielo”?
L’esclusione dal voto, l'omicidio d'onore, il matrimonio
riparatore e lo stupro inteso come reato contro la morale
pubblica hanno fatto parte del nostro armamentario culturale
e giuridico sino a tempi a noi molto vicini!
Qualcuno sa indicarmi quando e come queste perverse
previsioni giuridiche e culturali sono state condannate
dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana?
L’accusa di misoginia che spesso viene mossa alla chiesa
Cattolica, è fondata?
|
Sophia 12 novembre 2009 11:00
Il colmo dei colmi .... mi sa tanto che l'unico giudice che
riuscirà ad avere l'onore di processare il nostro premier
sarà quello che dovrà decidere sulla separazione con
addebito chiesta dalla moglie ..... ci sarà da ridere!
|
sergio2 10 novembre 2009 14:45
Piccolo esempio di donne che si comportano in perfetto stile
maschilista.
Dice la Santanchè, almeno così leggo sulla stampa: "Io non
l'ho mai data per fare carriera politica".
Bisogna crederle sulla parola, poiché solo chi
eventualmente l'avesse "presa" e "prendendola" le avesse
fatto fare carriera potrebbe smentire l'affermazione.
Ma sorge un dubbio.
E se nessuno l'avesse "presa" perché nessuno ha ancora
capito come spegnerla?
|
Sophia 7 novembre 2009 12:01
Livia Turco annuncia di sollevare nell'aula della Camera la
questione delle "pseudo risposte" del premier, già la
prossima settimana. "Questo significa scatenare il dibattito
parlamentare, ma ben venga un primo momento di chiarezza.
Era stata sottoscritta da molte deputate trenta-quarantenni,
oltre che da Turco, Barbara Pollastrini, Roberto Zaccaria.
Fa riferimento al mancato rispetto della Costituzione da
parte del presidente del Consiglio. In particolare
dell'articolo 54 dove si dice che i cittadini a cui sono
affidate funzioni pubbliche hanno "il dovere di adempierle
con disciplina e onore".
Il Pd non molla: Berlusconi venga in Parlamento a rendere
conto dei suoi comportamenti irrispettosi del decoro
istituzionale. Ma anche Antonio Di Pietro, il leader di
Italia dei valori ha trovato "il metodo e il merito scelti
da Berlusconi" talmente gravi da "imporre l'impeachment".
In Senato la conferenza dei capigruppo aveva assicurato che
sarebbe stata discussa entro fine novembre la mozione dei
Democratici, primi firmatari Luigi Zanda e Gianrico
Carofiglio, a cui aveva aderito tra gli altri Ignazio
Marino. Tra quindici giorni dovrebbe quindi essere messa in
calendario per l'aula. Zanda ne riassume le argomentazioni a
Repubblica tv. Sulle risposte del Cavaliere a Vespa c'è "un
problema di contenuti, si tratta di risposte di nessun peso
e di nessuna forza, con nessuna possibilità di convinzione.
E poi c'è un problema istituzionale molto grave che si
inserisce nel comportamento costante di Berlusconi sin
dall'inizio della legislatura, cioè di disprezzo del
Parlamento dove non ha risposto sugli effetti anche solo
potenziali che i suoi comportamenti possono avere sulla
sicurezza nazionale e risponde invece in un libro di un
giornalista tv, una strenna natalizia, senza appunto dire
nulla".
|
Sophia 7 novembre 2009 11:26
Donne che hanno conosciuto, sposato e visto da vicino un
certo tipo di POTERE in azione. Che ne pensano?
Leggiamo la rassegna stampa di oggi:
sabato 7 novembre 2009
dal "Fatto Quotidiano"“MAIALE” LA PAROLA CENSURATA A
VERONICA
“Un maiale”. Sarebbe questa l’espressione che c’era
nell’e-mail inviata da Veronica Berlusconi all’Ansa.
Espressione poi non comparsa nel lancio d’agenzia andato
in rete alle 22 e 31 minuti del 28 aprile 2009, tutto
dedicato al marito premier, alle sue frequentazioni
femminili e all’utilizzo di queste per la composizione
delle liste elettorali.
Immaginate la scena: Rachele Guidi in Mussolini manda un
dispaccio sul suo infedele consorte, condito di una frase
irriguardosa. Poi, su consiglio del direttore, ci
ripensa.
Ora avvolgete velocissimamente il nastro della storia e
volate avanti di settant’anni: Miriam Raffaella Bartolini
in Berlusconi, in arte Veronica, manda una mail
all’Agenzia Ansa con la parola “maiale”.
Tutto il resto esce ed è un grande scoop, ma il
“maiale” resta in redazione. Insomma, settant’anni non
sono passati completamente invano per la nostra democrazia.
Quando esce il take dal titolo “Europee: Veronica Lario,
potere senza ritegno offende donneӏ vero che dietro ci
sono state sei ore di patimenti, ma alla fine la notizia
c’è. Solo separata dagli insulti. La moglie del
presidente del Consiglio si fa virgolettare che l’uso
delle candidature delle donne che a suo avviso si sta
facendo è “ciarpame politico”.
Sono i giorni di Noemi Letizia e delle polemiche sulle
presunte “veline ”candidate dal partito di Silvio
Berlusconi. La dichiarazione di Veronica è comunque una
bomba, anche se oggi si scopre che è solo una parte
dell’originale. In particolare, secondo quanto ha potuto
ricostruire il Fatto Quotidiano, la signora Berlusconi
sarebbe stata convinta dall’Ansa a ritirare la frase più
pesante. Due giorni dopo, del resto, non comparirà neppure
nell’intervista che essa stessa concederà a Repubblica. E
dire che su un quotidiano di opposizione avrebbe potuto
concedersi anche qualche licenza in più, rispetto a un
testo consegnato a un’agenzia di stampa che campa anche di
soldi pubblici.
A uscire per primo allo scoperto è stato Bruno Vespa nel
suo ultimo libro dalle mille anticipazioni.
Il manutentore di “Porta a Porta” scrive che quel
pomeriggio del 28 aprile, il direttore Giampiero Gramaglia
dice a Veronica. “Signora, la frase è un po’ troppo
sopra le righe. Mi permette di tagliarla?”.
E lei, da donna di mondo: “Direttore, ho i miei buoni
motivi per averla scritta. Comunque si regoli come meglio
crede.
L’importante è che la sostanza di quel che penso esca i
mmutata ”. Vespa non dice quale sia la frase incriminata,
ma lancia il sasso. Nessuno, ieri, ha potuto smentire questa
ricostruzione di Vespa. Anzi. Gramaglia, che dell’Ansa non
è più direttore ma è ancora dipendente fino al 31
dicembre prossimo, si limita a dire che la ricostruzione del
libro è “sostanzialmente corretta”.
|
Commenti
|
|
|
|