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Lorelay
28 gennaio 2010 2:27
E' vero, non solo la Russia é una terra sventurata!
Però ringrazio la sorte e la storia che esistano gli eroi, perchè solo coloro che stimolano le nostre coscienze!
Non so per quanto tempo si possa "tirare" avanti facendo finta di non vedere la corruzione che dilaga e che sta portando via, in questo paese, ogni possibile speranza ai nostri figli ed io ne ho uno di 16 anni.
Non so esattamente cosa provi un eroe. Ma ciò di cui sono sicura oggi, é che sono davvero stanca di vivere in un paese dove tutto é falso ed artefatto. Un paese dominato da una classe dirigente (di qualsisi colore essa sia) oligarchica e che "nei fatti" dimostra, che non le importa nulla del destino del popolo.
Sophia
23 novembre 2009 11:22
A sì, quell'articolo che porta la tua firma l'avevo già letto nei giorni scorsi. Non sapevo che collaboravi con aduc. Meglio ancora, il tuo contributo qui e altrove sarà ancora più gradito!!!

La storia e la figura di Anna Politkovskaja mi ha colpita molto. In particolare mi ha colpito sentire un marito dire che tutto sommato è contento che l'abbiano uccisa così perchè se avessero attuato le minacce che continuavano a presentarle (drogarla farla violentare da uomini in divisa e mettere le foto porno su internet) ... per lei sarebbe stato molto più attroce... non sa se l'avrebbe retto ... e sì che era una che reggeva già tanto.

ieri sera a cena da amici li sentivo parlare di Saviano. C'è chi fra loro diceva: ma voi al suo posto l'avreste fatto? ma che vita è la sua? un ergastolo senza aver fatto nulla di male. solo per aver raccontato la verità. Non poter prendere una birra con gli amici ... non poter più avere una vita normale ... altri dicevano che per loro "Saviano è un eroe" e che gli eroi servono.

Mi sono venute in mente la tua citazione del Galileo di Brecht che avevo letto in quell'articolo:

"Sventurata la terra che ha bisogno di eroi" e ho pensato che non solo la Russia è una terra molto sventurata
Annapaola Laldi
21 novembre 2009 11:59
Mi ripropongo per segnalare l'articolo pubblicato nella rubrica "La pulce nell'orecchio" ieri, 20 novembre.
Si intitola "Omaggio ad Anna Politkovskaja (e a tutte le persone oneste come lei) e si trova qui:
http://www.aduc.it/articolo/omaggio+anna+politkovskaja+tutte +persone+oneste_16675.php
Annapaola Laldi
21 novembre 2009 11:56
Cara Sophia, accolgo il tuo invito a inserirmi in questo spazio.
Ripropongo qui il mio commento già postato in "Gheddafi a Roma insulta l'Italia". E' a proposito dell'invito retribuito a 200 ragazze italiane a partecipare a una serata con lui che, a quanto pare, ha fatto una lezione di Corano, senza dimenticarsi di prendere l'indirizzo delle giovani donne. Dice che si farà risentire lui (un'edizione islamica di papi?).

"Sono d'accordo con pine_tree nel sollecitare il governo italiano a sanzionare (sia pur diplomaticamente) il comportamento di Gheddafi. Nello stesso tempo mi domando se queste ragazze fra i 18 e i 25 anni, belle, alte al massimo 1,70 (se ho capito bene) siano state costrette a presentarsi davanti al libico o lo abbiano fatto di loro spontanea volontà -anche se, naturalmente, invitate caldamente a farlo.
Però: se non era un obbligo, perché andarci?
E poi, è molto diverso questo episodio (piuttosto osceno, in verità) dalla corsa di diverse fanciulle in fiore a fare la "velina"?
Comunque è un episodio che fa riflettere parecchio.
Sophia
18 novembre 2009 12:49
In attesa che qualche Ministra (pagata da noi) che dovrebbe avere a cuore quel che sta succedendo nell'universo femminile a gettone si interessi di quel che "scoprono" i magistrati ...

leggiamo:

Indagato DA WOODCOCK il manager (società di pr nello stesso palazzo di Corona) di Noemi per induzione alla prostituzione - Avrebbe tentato di far prostituire Barbara Guerra, la showgirl che Tarantini portò a Palazzo Grazioli dove, secondo i verbali, passò la notte col SULTANO SILVIO -


di Paolo Berizzi e Davide Carlucci per "La Repubblica"

«Ora vogliamo proteggerla dal gossip e dal pettegolezzo, ha il diritto di costruirsi una carriera». Lo hanno ripetuto come un mantra, negli ultimi tempi, i genitori di Noemi Letizia. E però non c´è carriera, nel mondo dello spettacolo, che non passi dalle mani di un agente.

Siccome è in questo campo che Noemi vuole sfondare, era impensabile che la giovane amica del presidente del Consiglio («Papi») non fosse affidata a un manager capace di gestirne l´immagine, organizzarle "ospitate" in discoteca, insomma di forgiare il personaggio-Noemi.


Il titolare di questo ruolo risponde oggi al nome di Francesco Chiesa Soprani, 40 anni, piacentino. La sua agenzia cura "l´immagine di numerosi artisti tv a 360 gradi". Nello stesso palazzo di viale Monza 6 dove aveva sede la Corona´s di Fabrizio Corona (con il quale, da collaboratori di Lele Mora, organizzavano casting per modelle).

Benché nel sito dell´agenzia non figurino per ora né volto né nome di Noemi, è Chiesa Soprani che si è preso in carico presente e futuro artistico della ragazza che con il suo diciottesimo compleanno è stata all´origine della rottura tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. E´ lui che la accompagna nelle discoteche dove Noemi è guest star, un po´ ospite e un po´ pierre («porto i vip nei locali»).

«Me l´ha affidata il padre», ha raccontato Chiesa Soprani a Repubblica la sera del debutto di Noemi al Jet Club di Cermenate, Como. Chissà se Elio Letizia era a conoscenza delle vicissitudini dell´agente (studi in marketing e sociologia). Dell´arresto, avvenuto nel 2007, nell´inchiesta Vallettopoli.


Assieme a Corona e a Andrea Carboni (più noto come Marco, figlio del faccendiere sardo Flavio Carboni), Chiesa Soprani è accusato dal pm John Woodcock di aver reclutato la show girl Barbara Guerra allo scopo (poi fallito) di farla prostituire in un hotel di Vicenza con un manager della Ford Italia.

Accusa per la quale è ancora imputato. Dell´organizzazione avrebbero fatto parte - ma per altri episodi - anche il re del porno Riccardo Schicchi e Marco Bonato, collaboratore di Corona.

La ragazza al centro della vicenda attribuita a Chiesa Soprani è Barbara Guerra, è una delle 30 ospiti reclutate dal procacciatore di escort, Gianpaolo Tarantini, per le feste del premier. Nell´inchiesta barese è lo stesso Tarantini a chiarire il ruolo della Guerra, ex concorrente della "Fattoria": «L´8 e il 16 ottobre 2008 è stata ospite a Palazzo Grazioli assieme a Ioana Visan.

Le pagai in vista di un´eventuale prestazione sessuale. L´8 ottobre 2008 passarono entrambe la notte a palazzo».


Due anni prima - stando alle carte di Potenza - a reclutare la Guerra sarebbe stato proprio l´attuale manager di Noemi. «Io le marchette non le faccio», gli rispose la show girl. Che racconta di un invito dello stesso Chiesa Soprani. A Villa Certosa. «Mi disse: ti va di partire con il mio aereo per andare in Sardegna alla festa di Berlusconi con Matteo Cambi (ex mister "Guru" arrestato per bancarotta fraudolenta nel 2008-ndr)?». La Guerra declinò l´invito alla corte di Re Silvio. Salvo accettare, due anni dopo, quelli di Tarantini.
Sophia
18 novembre 2009 11:25
@ Sergio

mah, vi chiedevo in sostanza se secondo voi potrebbe essere utile parlarne, interrogarsi sul perchè una non ci trova niente di strano nel sorridere per 60 euro alle coglionate di un buffone.

Capisco che erano 60 € esentasse + buffet compreso (pure con le bollicine ... ma non credo che abbiano servito pure la mortadella ...)

ma io mi domando: possibile che la nostra Ministra che dovrebbe avere a cuore la "condizione" della donna oggi ... non c'abbia niente da obiettare a questo proposito?

Capisco che quando suonava lei il pianoforte perchè glielo chiedeva il suo papi dovrà averne ingoiati di rospi ... ma serve davvero alle donne un MINISTERO così inutile per la donna e la sua dignità da recuperare?
Lucio Musto
18 novembre 2009 11:03
@ Sophia

La nostra opinione su cosa?

Sul fatto che Gheddafi abbia assoldato per un giorno 100 gradevoli signorine?
Sul fatto che abbia richiesto un abbigliamento morigerato?
Sul fatto che abbia offerto loro 60 € a forfait, a nero e senza contributi?
Sul fatto che ha offerto loro il Corano?
Sul fatto dello stuntmen pagato da qualcuno per fare da controfigura a Gesù sulla croce?
Sull'invito a studiare il Corano e convertirsi all'Islam?

Fatto l'elenco, mi chiedo quale di questi punti possa meritare una opinione degna di essere argomentata...

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Come si fa ad amare un "mostro"?

Semplice, basta non vederlo come tale.

"L'ideale di bellezza per un rospo, è la sua rospa" recita un saggio adagio; parafrasandolo, potremmo dire:
"Non è tutto mostro quello che si mostra!..."

Scusami anche tu, amica mia; stamattina sto a "citrato effervescente" e tutte le bollicine che mi salgono su per il naso mi fanno sembrare risibili anche le questioni più serie!

O sarà l'effetto della colazione di caffè, prosecchino e mortadella?
Sophia
18 novembre 2009 10:59
Molto bello il tuo post Sergio.

In particolare mi è piaciuto molto quel passaggio in cui ti chiedi: "O ciascuno cessa di essere percepito come un “mostro” quando diviene la proiezione di quel che un individuo vuole vedere per esorcizzare i personali conflitti interiori o perché illuso sul proprio potere catartico?"

Arguto davvero!

Una precisazione però mi sorge d'obbligo. Forse non mi sono spiegata chiaramente o forse mi hai fraintesa perchè io non ho affatto liquidato il post di Ester. Anzi! Le ho semplicemente confermato che condivido su tutta la linea quello che ha scritto ovvero:

1. concordo con Ester sul fatto che la misoginia ha una origine che si perde nella notte dei tempi (= è antecedente ai vangeli e pure alla bibbia = la bibbia non poteva che narrare per metafore SOLAMENTE quello che l'uomo comune già pensava e dunque già esisteva!)

2. concordo con Ester sul fatto che, dai documenti che abbiamo che ci parlano di lui, sembrerebbe che Gesù NON avesse particolari "problemi" irrisolti con il genere femminile, così come se ne fregava di tante altre tradizioni ebraiche e divieti/luoghi comuni....

3. sono ben consapevole di quel che scriveva il "gentile" (=servo del potere romano) Paolo in tema di ruolo delle donne all'interno della Chiesa .... ma l'ho invitata a lasciar perdere quello lì... altrimenti, parlando di lui, rischiamo che il solo nominarlo mi faccia arrabbiare ... e non ho voglia di arrabbiarmi per uno che manco c'e' più.

tutto qui.

e' vero che l'ho "ridotta" un po' troppo con la storia del potere spirituale e temporale. Ma volevo solo dire che erano due facce del POTERE concepito secondo una logica maschile (visione-organizzazione sociale piramidale/competizione/azione/risultati).

Esiste anche un Potere concepito al femminile dove i valori "premiati/valorizzati" sono altri ... ma al momento non se ne vede grande traccia se non negli ambiti privati, nei piccoli mondi che ciascuno di noi si ritaglia e si costruisce per se' ma che non hanno nessun impatto nel Sistema più generale in cui ciascuno di noi è inserito/intrecciato con il resto del mondo.

Ti chiedi e ci chiedi PERCHE' questo è accaduto e ancora accade. Colpa delle donne che non hanno saputo farsi rispettare? Colpa degli uomini che hanno usato la clava? Colpa delle numerose maternità che mettevano le donne in "dolce attesa" per una parte considerevole di anni della loro vita attiva prima di morire solitamente intorno ai 40 anni?

Se vuoi potremmo divertirci ad elencare una lunghissima lista di fattori che complessivamente potrebbero spiegare quello che è stato. Un po' meno quello che è ancora oggi visto che le condizioni della donna sono enormemente mutate rispetto al passato.

Ma quello che personalmente mi sconvolge è constatare come certe donne se le vadano a cercare (tra l'altro a pagamento=pagando pure) certe condizioni che le riportano a quella condizione di assoggettamento psicologico in cui erano prigioniere le nostre ave ... quelle mi fanno proprio cadere le braccia.
sergio2
18 novembre 2009 0:24
Benissimo, Sophia.
Se abbiamo consapevolezza delle cose, se siamo capaci di andare oltre le parole, se siamo capaci di guardare dietro le maschere… allora tutto diviene più semplice da comprendere e certe domande possono sembrare prive di senso (ribadisco il “sembrare”).

Non darei ovviamente per scontato che questa consapevolezza sia diffusa e nemmeno che la cultura (femminile e maschile, che palle dover precisare anche il “sesso” della produzione culturale!) possa considerare “acquisite” determinate risultanze storiche e antropologiche.

Aggiungo che non assumerei un tono liquidatorio riguardo quanto osservato da Ester.

Potere temporale e spirituale.
Attenzione alle scorciatoie.
Appiattire la religione e le “chiese” facendo coincidere la prima e le seconde con il “potere spirituale” è un’operazione grossolana che non consente di cogliere una dimensione molto più ampia e complessa, oserei dire antropologica.

Senza dubbio i due poteri sono altrettante facce dell’unico vero potere, temporale o teocratico che dir si voglia, anche perché il potere spirituale è un’invenzione del potere politico: non esiste e non può esistere.
Esiste forse il potere sullo spirito, sul pensiero, sull’anima… esiste solo il tentativo di esercitare il potere sullo spirito fiaccando il corpo, con la costrizione, la violenza, la tortura… ma lo spirito, il pensiero, l’anima non potranno mai essere soggette al potere.
Da Giordano Bruno ad Antonio Gramsci, l’umanità è ricca di uomini imprigionati ma liberi nel pensiero. Anche Gesù rientra in questo elenco di uomini liberi.

Prescindendo dalla considerazione riguardo alla concentrazione del potere, nelle sue diverse dissimulazioni (temporali o spirituali), nelle stesse o differenti mani (in ogni caso, da qualche secoletto, sempre mani maschili) forse è appena il caso di ricordare che il cosiddetto potere spirituale ha fornito il sostegno “religioso” al dominio maschile.
Ne troviamo traccia nell’antico testamento (quindi nella cultura ebraica): stranamente nel racconto biblico è dal maschio che Dio parte per creare la femmina.
Una traccia di questa stranezza della creazione la troviamo nel mito babilonese della creazione, in cui il protagonista è Marduk.

In altre parole, la religione è sempre stata uno strumento del potere politico.

Superata una prima fase “rivoluzionaria”, quasi ogni messaggio religioso, che indica nella trascendenza la ragione e il premio del fare, diviene religione, sistema, e strumento del potere.
Ma la religione e il sentimento religioso precedono l’elaborazione del potere politico, anche nell’accezione di “potere spirituale”.

Il sentimento religioso è antico quanto l’uomo; è tuttora largamente presente e può vivere disgiuntamente da qualsiasi “chiesa” e da ogni religione (non a caso per il potere teocratico è sempre stato un punto cruciale da difendere l'essere l'unico legittimato all'esegesi dei sacri testi).

La religione è, semplificando, una forma di sistematizzazione del sentimento religioso.
L’elaborazione del sentimento religioso produce un sistema complesso di pensiero e di riferimenti certi per l’agire quotidiano.
Possiamo definire la religione una elaborazione ideologica del sentimento religioso.

Come ogni sistema ideologico, la religione si presta alla strumentalizzazione per fini estranei e spesso lontani dai principi ispiratori. Ne deriva una istituzionalizzazione del sentimento religioso. E quando il sentimento religioso si fa religione istituzionalizzata diviene spesso uno strumento del potere o una forma di legittimazione del potere.
Quando il messaggio di Cristo è divenuto “Chiesa” e “religione di Stato”, è stato spogliato di gran parte della sua portata rivoluzionaria per divenire troppo spesso pura esteriorità liturgica.

Sembra l’inesorabile destino di tutti i pensieri “rivoluzionari”.
Pensate a come è stato ridotto il povero Marx da Lenin, Stalin e tutti gli altri a seguire. Pensate come un pensiero diffidente verso le ideologie, un pensiero aperto alle verifiche, alla continua elaborazione è stato cristallizzato in un sistema ideologico ferreo, rigido, totalizzante e totalitario.

Per restare al tema in discussione, nonostante i principi cristiani di dignità della persona ecc. ecc. non mi sembra si possa affermare che il genere femminile sia stato aiutato dalla religione per superare le ataviche discriminazioni di genere. Parlo di religione e della sua successiva trasfigurazione in strumento di potere.

Perché?

Perché le stesse donne non hanno saputo e potuto trovare nel messaggio cristiano un alleato per la propria emancipazione?

Perché la stessa sorte toccherà alla religione islamica?
Tanto che spesso si indica la questione femminile come uno dei maggiori problemi delle società islamiche.
Siamo sicuri che si tratti di religione o è invece l’uso che il potere ha fatto (e fa) della religione?
Possibile che a pochi venga in mente che ci sono donne musulmane che vanno in giro a seno nudo e altri popoli le cui donne devono vestire il burqa?
Perché, a ben guardare, la “questione femminile” era già chiara a un altro uomo rivoluzionario come Maometto (e se consideriamo il contesto storico, le risposte di Maometto non furono per nulla ovvie e banali).

Perché si dovette attendere la “rivoluzione laica dell’immanenza” per iniziare a porre la questione femminile in tutta la sua forza dirompente?

Quindi, distinguerei il messaggio religioso dalla religione e dall’uso teocratico della religione.

La discriminazione di genere è antecedente alla istituzionalizzazione e alla monopolizzazione del sentimento religioso.
Più corretto affermare che il sistema religioso ha preso atto del dominio “maschile” e lo ha legittimato e codificato in un racconto in grado di spiegare lo stato delle cose, l’ordine sociale, il sistema istituzionale dominante.

Troppi interrogativi, lo so. Ma non riduciamo tutto all’uso per fini di potere della religione.

La relazione che instauro tra un dato sacro, Sant’Agata, e un altro profano, “figlio di puttana”, è un pretesto per indagare la natura antropologica della discriminazione di genere.
Indagine indispensabile se vogliamo avere consapevolezza di un ordine sociale che precede le religioni (tanto da rendere necessario un nuovo racconto religioso, vedere il mito di Marduk).

Discriminazione che trova nella religione un formidabile alleato per l’uso che il potere ha sempre fatto della religione (e le “Chiese” sono parte di questo potere). Ma questa funzione storica esula dal messaggio religioso originario.

Non è quindi la religione in sé che determina questa discriminazione, ma evidentemente qualcosa che precede, travalica e travolge il pensiero religioso.

Se si ragiona intorno al termine “puttana” si può trovare qualche bandolo della matassa.
Ne butto lì uno, il sesso.

Riguardo a come si possa amare un mostro, non vedo la necessità di scomodare Mussolini o Hitler.
Le carceri sono piene di efferati criminali corteggiati fino all’inverosimile.
Mistero dell’amore o della perversione?
Mostri loro o “mostre” le loro spasimanti?
O ciascuno cessa di essere percepito come un “mostro” quando diviene la proiezione di quel che un individuo vuole vedere per esorcizzare i personali conflitti interiori o perché illuso sul proprio potere catartico?

Senza alcuna pretesa di scrivere sul tema parole definitive, ci mancherebbe; solo un tentativo di svolgere qualche riflessione.
Sophia
17 novembre 2009 16:05
Sul corriere leggo:


"Gheddafi invita 100 hostess e fa lezione.

Alle ospiti 60 euro di diaria e una copia del Corano in regalo. «Gesù non fu crocifisso, un sosia al posto suo. Studiate l’Islam e convertitevi»"


Quale la vostra opinione?
Sophia
16 novembre 2009 18:25
Domanda.

come si fa ad amare un "mostro"?

Che responsabilità hanno avuto le donne in germania ai tempi di Hitler? e quelle che ruotavano intorno al razzista e fascista Mussolini?
Sophia
16 novembre 2009 18:17
di Antonio Carioti per il Corriere della Sera

Avete presente il Benito Mussolini descritto nei ricordi di seguaci e parenti, o quello che emerge dai suoi pretesi «diari» acquistati da Marcello Dell'Utri, di cui gli storici negano l'autenticità? Un uomo bonario, attaccato alla famiglia, diffidente verso i nazisti, ossequioso nei riguardi del Papa, generoso con gli ebrei e dubbioso sulle leggi razziali.....


Ebbene, dai diari della sua amante, Claretta Petacci, esce un ritratto opposto in tutto e per tutto: un Duce ferocemente antisemita, che rivendica il suo razzismo di lunga data, sprezzante verso la moglie, insofferente dei Savoia, ammaliato dalla potenza del Terzo Reich, furibondo con Pio XI per le sue parole in difesa degli ebrei.

Le eloquenti confidenze del Duce, trascritte dalla Petacci e qui anticipate, provengono dal volume Mussolini segreto (Rizzoli, pp. 521), in uscita dopodomani, nel quale Mauro Suttora ha raccolto una sintesi dei diari di Claretta dal 1932 al 1938. Per i primi anni si tratta di biglietti e brevi annotazioni, ma dall'ottobre 1937 il resoconto diventa fluviale.

Naturalmente non tutto il contenuto dei diari può essere preso per oro colato. Sulla sincerità dei proclami di amore eterno, delle recriminazioni di Mussolini verso la moglie (afferma di essere stato tradito per lungo tempo) o di certe vanterie erotiche (sostiene che Maria José di Savoia, moglie del principe Umberto, avrebbe tentato di sedurlo) è lecito nutrire dubbi. Ma non si vede perché il Duce avrebbe dovuto alterare i suoi giudizi politici parlando con Claretta.

Oggetto di un lungo contenzioso tra lo Stato e la famiglia Petacci, che non ha mai smesso di rivendicarli, ma ha visto respingere le sue richieste, i diari si trovano all'Archivio di Stato, «la cui lunga custodia di questi documenti - sottolinea Suttora - ne garantisce l'autenticità».


Dopo il primo blocco, altre annate saranno desecretate «allo scadere dei settant'anni dalla loro compilazione». E secondo Ferdinando Petacci, nipote e oggi unico erede di Claretta, potrebbero contenere novità esplosive, tali da far ritenere che l'amante del Duce fosse in qualche modo collegata a Winston Churchill. Ma anche se l'ipotesi si rivelasse infondata, il contributo di queste carte alla conoscenza dell'uomo Mussolini resta indiscutibile.

5 gennaio 1938. Mussolini riceve l'amante a Palazzo Venezia. Tenero e appassionato, ricorda la serata precedente. E lei riporta così le sue parole.
«Lo sai amore che ieri sera a teatro ti ho spogliata tre volte almeno? Quando mi sono alzato in piedi dietro a mia moglie sentivo di prenderti. Avevo un folle desiderio di te. Mi dicevo: 'Il suo piccolo corpo, la sua carne di cui io sono folle, domani sarà mia'. Ti vedevo, e quando sei salita su ti sei accorta che ti spogliavo. Ti guardavo, ti svestivo e ti deside-ravo come un folle. Dicevo: 'Il suo corpicino delizioso è mio, è tutto mio. Io la prendo, vibra per me, è un tutt'uno con il mio corpo'. Vieni, ti adoro. Come puoi pensare che io, schiavo della tua carne e del tuo amore, pensi ad altre».


Benito Mussolini
- 19 febbraio 1938 . Al monte Terminillo, Claretta amareggiata rinfaccia a Mussolini le scappatelle con altre donne. Lui si scusa.
«Sì amore, faccio male, tanto più che ti amo sempre di più, e sento che mi sei necessaria più di ogni cosa. Ti adoro e sono uno sciocco. Non ti devo far soffrire, anche perché questa tua sofferenza si riversa su di me, perché io soffro di ciò che soffri»

- 17 luglio 1938. Mussolini e Claretta sono al mare, a Ostia. Lei riferisce un suo sfogo.
«Ah, questi italiani, io li conosco bene, li vedo nelle viscere. E so che sto sullo stomaco a molti. L'entusiasmo è un'apparenza. La verità è che sono stanchi di me, che li faccio marciare»

- 4 agosto 1938. I due amanti sono in barca. Venti giorni prima è uscito il Manifesto della razza.
«Io ero razzista dal '21. Non so come possano pensare che imito Hitler, non era ancora nato. Mi fanno ridere. (...) Bisogna dare il senso della razza agli italiani, che non creino dei meticci, che non guastino ciò che c'è di bello in noi».

28 agosto 1938. Sono insieme sulla spiaggia. Mussolini legge, poi scatta.
«Ogni volta che ricevo il rapporto dell'Africa ho un dispiacere. Anche oggi cinque arrestati perché convivevano con le negre. (...) Ah! Questi schifosi d'italiani, distruggeranno in meno di sette anni un impero. Non hanno coscienza della razza».


- 1 ottobre 1938. Il Duce racconta all'amante i retroscena della conferenza di Monaco, nella quale Francia e Gran Bretagna hanno accettato le pretese di Hitler sulla Cecoslovacchia.
«Le accoglienze di Monaco sono state fantastiche, e il Führer molto simpatico. Hitler è un sentimentalone, in fondo. Quando mi ha veduto aveva le lagrime agli occhi. Mi vuole veramente bene, molto. (...) Ma ha degli scatti di una violenza che solo io riuscivo a frenare. Faceva faville, fremeva, si conteneva con sforzo. Io invece, l'imperturbabile. (...)

«Ormai le democrazie devono cedere il passo alle dittature. Noi eravamo una forza sola, avevamo un significato, rappresentavamo un'idea e un popo lo. Lui con la camicia bruna, io in camicia nera. Loro così, umiliati e soli. Ti sarebbe piaciuto davvero, essere lì a vedere. (...)

«La vittoria è ormai delle dittature. Questi regimi vecchio stile non vanno più, sono creatori di disordine. Uno solo deve essere al timone, e comandare. Oggi la Germania è la più grande potenza del mondo. Sono ottanta milioni di uomini che bisogna pensarci, prima di attaccarli. (...)

Dovevi vedere con che affetto, simpatia e devozione mi hanno accolto ovunque lungo la strada. Hanno compreso anche là che l'artefice della pace, l'unico che poteva far desi-stere Hitler da qualsiasi movimento, ero io. Lo smacco della politica rossa è insormontabile. No, è falso, non abbiamo mai mangiato insieme a Daladier e a Chamberlain. Sempre fra nazisti e fascisti, e mi sono trovato benissimo».


- 8 ottobre 1938. Mussolini è indignato con Pio XI, che ha dichiarato «spiritualmente siamo tutti semiti» e chiede di riconoscere la validità dei matrimoni religiosi misti tra ebrei e cattolici.
«Tu non sai il male che fa questo papa alla Chiesa. Mai papa fu tanto nefasto alla religione come questo. Ci sono cattolici profondi che lo ripudiano. Ha perduto quasi tutto il mondo. La Germania completamente. Non ha saputo tenerla, ha sbagliato in tutto. Oggi siamo gli unici, sono l'unico a sostenere questa religione che tende a spegnersi. E lui fa cose indegne. Come quella di dire che noi siamo simili ai semiti. Come, li abbiamo combattuti per secoli, li odiamo, e siamo come loro. Abbiamo lo stesso san gue! Ah! Credi, è nefasto.

«Adesso sta facendo una campagna contraria per questa cosa dei matrimoni. Vorrei vedere che un italiano si sposasse con un negro. Abbiamo vedu to che anche i matrimoni con i bianchi stranieri por tano, in caso di guerra, alla disgregazione delle fa miglie. Perché l'uno e l'altro coniuge si sentono in quell'attimo assolutamente per la propria Patria. Perché l'hanno nel sangue. Di qui naturalmente l'impossibilità d'accordo, e le famiglie a rotoli. Lui dia pure il permesso, io non darò mai il consenso. (...) Ha scontentato tutti i cattolici, fa discorsi cattivi e sciocchi. Quello dice: 'Compiangere gli ebrei', e dice: 'Io mi sento simile a loro'... È il colmo».


-11 ottobre 1938. Al mare con Claretta, il Duce si scaglia contro gli ebrei.
«Questi schifosi di ebrei, bisogna che li distrug ga tutti. Farò una strage come hanno fatto i turchi. Ho confinato 70 mila arabi, potrò confinare 50 mila ebrei. Farò un isolotto, li chiuderò tutti là dentro. (...) Sono carogne, nemici e vigliacchi. Non hanno un po' di gratitudine, di riconoscenza, non una lette ra di ringraziamento. La mia pietà era viltà, per lo ro. Dicono che abbiamo bisogno di loro, dei loro denari, del loro aiuto, che se non potranno sposare le cristiane faranno cornuti i cristiani. Sono gente schifosa, mi pento di non aver pesato troppo la ma no. Vedranno cosa saprà fare il pugno d'acciaio di Mussolini. (...) È l'ora che gli italiani sentano che non devono più essere sfruttati da questi rettili».


1 hitler adolf 01- 10 novembre 1938. Il governo approva il decreto legge sulla razza che entrerà in vigore una settima na dopo. Benito ne parla a Claretta.
«Oggi abbiamo trattato la questione degli ebrei. Certamente sua Santità solleverà delle proteste, per ché non riconosceremo i matrimoni misti. Se la Chiesa vorrà farne, faccia pure. Però noi, Stato, non li riconosceremo, e saranno come amanti. Di conse guenza, nemmeno i figli. Tutti quelli che si sono fat ti cattolici fino ad oggi, e quindi i figli, rimarranno come adesso. Dalla data stabilita in poi non si am metteranno più. Diversamente si farebbero tutti cat tolici pur di potersi sposare, e allora la questione della razza non avrebbe ragion d'essere. Questo il Papa non lo vuol capire, quindi faccia come crede».

- 16 novembre 1938. Nuovo sfogo contro Pio XI.
«Ah no! Qui il Vaticano vuole la rottura. Ed io romperò, se continuano così. Troncherò ogni rap porto, torno indietro, distruggo il patto. Sono dei miserabili ipocriti. Ho proibito i matrimoni misti, e il papa mi chiede di far sposare un italiano con una negra. Solo perché questa è cattolica. Ah no! A costo di spaccare il muso a tutti».
Sophia
16 novembre 2009 18:10
ma vediamo da vicino il ritratto di un Uomo di Potere passato alla Storia visto e raccontato nei DIARI DI UN'AMNTE (CLARETTA PETACCI)

UN RITRATTO TRUCE DEL DUCE:

RAZZISTA E ANTISEMITA - "FARÒ UNA STRAGE DI QUESTI SCHIFOSI DI EBREI. SONO CAROGNE E VIGLIACCHI. È L’ORA CHE GLI ITALIANI SENTANO CHE NON DEVONO PIÙ ESSERE SFRUTTATI DA QUESTI RETTILI" -

SPREZZANTE VERSO LA MOGLIE, SPAVALDO NELLE FANTASIE EROTICHE,

"LE DEMOCRAZIE DEVONO CEDERE IL PASSO ALLE DITTATURE, CREANO SOLO DISORDINE" -

Leggi articolo del Corriere della sera Antonio Carioti
Sophia
16 novembre 2009 16:49
Ester scrive: "I comportamenti contro la donna non hanno un'origine, sono sempre esistiti se Paolo diceva "Mulieres in ecclesia taceant" e, nel corso dei secoli, non sono mai cambiati."

E' vero che la misoginia è vecchia almeno quanto l'autore che per primo diede tutta la COLPA A EVA ...

così come è anche certo che Gesù non poteva venerare la verginità di sua madre che aveva partorito anche altri figli ne' aveva tutti questi problemi a lasciar parlar anche le donne in fatto di spiritualità

quanto a Paolo ... leggiti i Rotoli di Qumran e poi ne riparliamo ... meglio lasciarlo perdere quello ... se c'è uno che ha travisato/oscurato la storia per favorire la dominazione coloniale dei "Poteri Forti" di allora (=l'impero romano) è proprio lui ...
Ester
16 novembre 2009 16:33
Non volevo porre l'accento sulla verginità o meno della Madonna, non me ne importa niente nè mi importa che i preti possano sposarsi o meno. So bene perché è loro vietato, in uno stato assoluto come quello della C.C.A.Romana, i ministri debbono essere liberi da vincoli familiari per essere totalmente soggetti a chi comanda ed essere strumenti più duttili nelle loro mani, ad esempio possono essere spostati da un luogo all'altro senza che accampino scuse.
Il punto che a me preme è che ritengo che Gesù Cristo non sia stato misogino, lo dimostra il fatto che tante donne lo seguivano esattamente come i discepoli maschi ed hanno parteciparo e relazionato su eventi considerati dai cristiani determinanti. Se dai vangeli CANONICI vengono attribuiti compiti di comando agli uomini, è perché sono stati sfrondati degli aspetti che potevano evidenziare una sorta di uguaglianza tra i due sessi.
I comportamenti contro la donna non hanno un'origine, sono sempre esistiti se Paolo diceva "Mulieres in ecclesia taceant" e, nel corso dei secoli, non sono mai cambiati.
Sophia
16 novembre 2009 14:13
@ lucillafiaccola1796

lucillafiaccola1796 scrive "Fortunantamente ci sono anche se poche Persone di Genere Maschile!!!!! Wiwa Loro!!!!"

Concordo.

Grazie al cielo non tutti gli uomini stanno messi così male. Ce ne sono parecchi che si salvano.

Quelli tolleranti, capaci di confronto e "open mind" che scrivono su aduc sembrano ok, ad esempio.

Certo ... ce n'è qualcuno che fa pena solo a leggerlo nella sua fideistica NEGAZIONE dell'evidenza sotto gli occhi di tutti ... ma che ci vogliamo fare??? Arriverà un tempo, speriamo per loro, in cui si renderanno conto della pena che fanno e si daranno da fare per sparare meno cavolate possibili
Sophia
16 novembre 2009 13:02
Sempre @ Sergio

Sergio chiede: "Quali le responsabilità anche della Chiesa nell’aver “permesso” (o favorito?) sino ai nostri giorni una feroce discriminazione verso “l’altra metà del cielo”?"

Stai parlando di due facce della stessa medaglia: POTERE SPIRITUALE e POTERE TEMPORALE entrambi detenuti soricamente quasi unicamente dal maschile (fatte salve poche eccezioni che comunque confermano la regola).

Ti chiedi e ci chiedi quale ruolo hanno avuto queste due facce nel determinare la situazione attuale.

Ma è chiaro che la tua domanda è priva di senso perchè sono la stessa cosa.

Ci sono stati momenti storici in cui il potere spirituale e temporale erano detenuti dallo stesso soggetto e dunque lì lo capivi più chiaramente che erano la stessa cosa. Ora fai un po' di più fatica a capirlo subito perchè questi due POTERI sono stati divisi e attribuiti a soggetti distinti ... ma quando questi soggetti si incontrano privatamente per prendere accordi su come deve essere la legge sul testamente biologico, a chi devono andare i soldi per la scuola ecc... e SE per fatalità questi soggetti si servono delle stesse banche ... quelle diventate famose per il riciclaggio del denaro sporco .... tu capisci quante cose belle condividono gli uomini della chiesa con quelli del potere creato grazie alle amicizie caldeggiate negli ambienti dell'opus Dei
Sophia
16 novembre 2009 12:15
@ Sergio

dal mio punto di vista (=LAICO) è evidente che ritengo la Chiesa colpevole di "presunzione" e di aver "falsificato la storia" a proprio uso e consumo al fine di "giustificare" una PRESUNTA SUPERIORITA' del casto-vergine rispetto a chi fa normalmente e naturalmente sesso.

che vuoi che mi aspetti da chi ha già falsificato la storia?

Che venga a dirci ... "ragazzi fino ad ora abbiamo solo scherzato ... in verità i bambini non li porta la cicogna e neanche nascono sottto il cavolo e tanto meno li concepiscono e fecondano lo spirito santo in sogno ..."?

sì certo è l'unica cosa sensata e di buon gusto che potrebbe fare dopo tutte le palle che ha raccontato all'umanità ... ma tu pensi davvero che lo farà mai???

Mentire sempre e comunque anche davanti all'evidenza .... questo mi sembra la sua unica vocazione
Sophia
16 novembre 2009 12:03
@ Ester

Il dogma della verginità di Maria fu proclamando solamente nel V secolo e da allora la Chiesa ha sempre fideisticamente negato la possibilità che Gesù avesse fratelli.

In realtà numerosi documenti (=Rotoli di Qumran, apocalissi di Nag Hammadi e altri testi occidentali degli Atti degli Apostoli)
attestano il contrario, ossia che Gesù di Nazareth ebbe dei fratelli (Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda) e sorelle (anonime), il più importante dei quali fu Giacomo, detto il Giusto.

Pare che sia stato Giacomo, fratello minore di Gesù, il nuovo capo carismatico della comunità di Gerusalemme designato da Gesù stesso nella cerchia dei suoi consanguinei come suo legittimo successore proprio come era in uso fare nei CALIFFATI di allora. I califfi solitamente si sposavano e avevano figli. era cosa normale.

la storia non ci è stata raccontata nella sua vergione giusta.

si sono inventati un dogma di una concezione vergine per "colpevolizzare" o far sentire "meno degne" le donne normali che rimangono incinte dopo una normale unione dove è previsto il coinvolgimento di due corpi.

Il messaggio è chiaro: il sesso è peccato e tutto quello che nasce dal sesso non è più puro per definizione e dogma di fede... ha bisogno di una purificazione/accettazione ad opera di chi non fa sesso. Con questo si sancisce per dogma che chi non fa sesso è superiore spiritualemtne parlando di chi lo fa.

E' una opinione. E come tale la lascio a chi ci crede. L'importante è che chi ha questa opinione non venga ad interferire con quello che ritengo io giusto per me stessa e per mio figlio.
sergio2
16 novembre 2009 11:39
OK, è fondata, l'accusa di misoginia.
Così fondata che persino Giovanni Paolo II, in almeno due occasioni, chiese perdono alle donne, allungando l'elenco delle colpe della Chiesa.

Aldilà del pubblico riconoscimento di "colpa", quali le iniziative concrete per superare una plurimillenaria cultura che rende ancora possibile la discriminazione verso il genere femminile?

Nel mio intervento del 13\11 proponevo un'analisi ben più importante della semplice constatazione di misoginia.

Ripropongo per semplicità di lettura.

"Ma quale il ruolo storico svolto dalla Chiesa nel determinare e perpetuare una cultura maschilista che ha relegato la donna in un ruolo di oggettiva subalternità al potere? Ammesso che un ruolo lo abbia avuto.

Quali le responsabilità anche della Chiesa nell’aver “permesso” (o favorito?) sino ai nostri giorni una feroce discriminazione verso “l’altra metà del cielo”?

L’esclusione dal voto, l'omicidio d'onore, il matrimonio riparatore e lo stupro inteso come reato contro la morale pubblica hanno fatto parte del nostro armamentario culturale e giuridico sino a tempi a noi molto vicini!

Qualcuno sa indicarmi quando e come queste perverse previsioni giuridiche e culturali sono state condannate dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana?"
Ester
14 novembre 2009 21:40
E' vero che la CHIESA CATTOLICA, APOSTOLICA, ROMANA è misogina e maschilista, gestisce un potere che non può cedere facilmente; è talmente misogina che impedisce persino ai suoi ministri di avere rapporti con la donna.
E' vero che il vecchio testamento è patriarcale, ma le società antiche lo erano tutte.
Non sono sicura che sia stato misogino Gesù Cristo. Le donne lo circondavano, erano sue discepole, non sono riusciti a nasconderlo nemmeno gli estensori dei quattro vangeli canonici.
C'è un brano del vangelo, quello di Marta e Maria, dove lo stesso Gesù parla di persone che, in determinate situazioni, hanno il compito di servire ed altre di ascoltare, imparare e comunicare.
A mio parere sono state le sovrastrutture successive ad annacquare il pensiero originario.
lucillafiaccola1796
14 novembre 2009 20:31
Brava Filo Sophia!
Stavolta 13 novembre 2009 14:14:33 mi sei proprio Piaciuta!
I Maskietti si inventaro il d'io solo maskio in odio alle femmine a causa della loro "superiorità" intellettuale! Certo il maskietto è più forte muscolarmente, ecco perché riescono a violentare le donne, ma le femmine che facessero kung fu o similia....
Fortunantamente ci sono anche se poche Persone di Genere Maschile!!!!! Wiwa Loro!!!!
Sophia
13 novembre 2009 14:14
P.S.

Ovviamente vaglielo a spiegare tu a chi prende alla lettera le sacre scritture che la Bibbia è stata scritta da UOMINI con problemi irrisolti.

Fa sempre molto comodo scaricare le COLPE e le CAUSE di TUTTI I MALI all'esterno ... e guarda caso nell'altro sesso ... per dipingersi come gli "ELETTI" piacenti a DIO ...

A mio avviso, l'unica VERA COLPA delle DONNE è stata quella di accettare storicamente questo "SCARICO TOTALE" di COLPA e RESPONSABILITA.

Mandare gli uomini PRESUNTUOSI a QUEL PAESE ERA L'UNICA COSA INTELLIGENTE CHE AVREBBERO POTUTO FARE MA PER SVARIATE RAGIONI STORICHE NON FECERO E MOLTE DI LORO ANCORA ORA NON FANNO
Sophia
13 novembre 2009 13:59
@ Sergio

Sergio chiede: "L’accusa di misoginia che spesso viene mossa alla chiesa Cattolica, è fondata?"

Sì è fondata.

Qualcuno ci provò pure a riabilitare la figura della donna nel Vangelo e nella Chiesa nel Pistis Sophia, o Libro del Salvatore, un vangelo apocrifo di origine gnostica

http://it.wikipedia.org/wiki/Pistis_Sophia#Il_ruolo_delle_do nne

ma non durò molto ... c'e' sempre stato nella STORIA UMANA qualche PRESUNTUOSO con problemi di digestione e ALITO CATTIVO che con le sue battuttacce alla soda cuastica tentò e riuscì a rilegare il femminale in spazi subalterni MENO VISIBILI ... evidentemente non piacevano queste teorie gnostiche basate su visioni in cui il femminile gioca un ruolo CENTRALE ed essenziale per la sopravvivenza e la evoluzione dell'uomo.

Quali significati linguistici e culturali, più o meno espliciti, assume l’espressione “figlio di puttana”?

Tutto riporta sempre allo stesso punto: EVA, la prima donna della creazione, era una puttana tentatrice ed è tutta colpa sua se l'uomo si è PERDUTO a causa della mela della conoscenza e si è separato da DIO
sergio2
13 novembre 2009 13:46
Passando dal sacro al profano, ancora una riflessione.

Come va intesa la diffusa espressione “figlio di puttana”?

Quali valori culturali esprime?

Quali significati linguistici e culturali, più o meno espliciti, assume l’espressione “figlio di puttana”?
sergio2
13 novembre 2009 13:44
Piccola riflessione.

Sant’Agata.

Figura femminile interessante, proclamata santa per la sua eroica tenacia nel lottare per la difesa della propria dignità e della fede in cui credeva fermamente.
Venerata come santa, vergine e martire.

Tante sono le figure femminili venerate e proclamate sante dalla Chiesa Cattolica e così proposte come esempi ai fedeli.

Ma quale il ruolo storico svolto dalla Chiesa nel determinare e perpetuare una cultura maschilista che ha relegato la donna in un ruolo di oggettiva subalternità al potere? Ammesso che un ruolo lo abbia avuto.

Quali le responsabilità anche della Chiesa nell’aver “permesso” (o favorito?) sino ai nostri giorni una feroce discriminazione verso “l’altra metà del cielo”?

L’esclusione dal voto, l'omicidio d'onore, il matrimonio riparatore e lo stupro inteso come reato contro la morale pubblica hanno fatto parte del nostro armamentario culturale e giuridico sino a tempi a noi molto vicini!

Qualcuno sa indicarmi quando e come queste perverse previsioni giuridiche e culturali sono state condannate dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana?

L’accusa di misoginia che spesso viene mossa alla chiesa Cattolica, è fondata?
Sophia
12 novembre 2009 11:00
Il colmo dei colmi .... mi sa tanto che l'unico giudice che riuscirà ad avere l'onore di processare il nostro premier sarà quello che dovrà decidere sulla separazione con ad­debito chiesta dalla moglie ..... ci sarà da ridere!
sergio2
10 novembre 2009 14:45
Piccolo esempio di donne che si comportano in perfetto stile maschilista.

Dice la Santanchè, almeno così leggo sulla stampa: "Io non l'ho mai data per fare carriera politica".

Bisogna crederle sulla parola, poiché solo chi eventualmente l'avesse "presa" e "prendendola" le avesse fatto fare carriera potrebbe smentire l'affermazione.

Ma sorge un dubbio.
E se nessuno l'avesse "presa" perché nessuno ha ancora capito come spegnerla?
Sophia
7 novembre 2009 12:01
Livia Turco annuncia di sollevare nell'aula della Camera la questione delle "pseudo risposte" del premier, già la prossima settimana. "Questo significa scatenare il dibattito parlamentare, ma ben venga un primo momento di chiarezza. Era stata sottoscritta da molte deputate trenta-quarantenni, oltre che da Turco, Barbara Pollastrini, Roberto Zaccaria.

Fa riferimento al mancato rispetto della Costituzione da parte del presidente del Consiglio. In particolare dell'articolo 54 dove si dice che i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno "il dovere di adempierle con disciplina e onore".

Il Pd non molla: Berlusconi venga in Parlamento a rendere conto dei suoi comportamenti irrispettosi del decoro istituzionale. Ma anche Antonio Di Pietro, il leader di Italia dei valori ha trovato "il metodo e il merito scelti da Berlusconi" talmente gravi da "imporre l'impeachment".

In Senato la conferenza dei capigruppo aveva assicurato che sarebbe stata discussa entro fine novembre la mozione dei Democratici, primi firmatari Luigi Zanda e Gianrico Carofiglio, a cui aveva aderito tra gli altri Ignazio Marino. Tra quindici giorni dovrebbe quindi essere messa in calendario per l'aula. Zanda ne riassume le argomentazioni a Repubblica tv. Sulle risposte del Cavaliere a Vespa c'è "un problema di contenuti, si tratta di risposte di nessun peso e di nessuna forza, con nessuna possibilità di convinzione. E poi c'è un problema istituzionale molto grave che si inserisce nel comportamento costante di Berlusconi sin dall'inizio della legislatura, cioè di disprezzo del Parlamento dove non ha risposto sugli effetti anche solo potenziali che i suoi comportamenti possono avere sulla sicurezza nazionale e risponde invece in un libro di un giornalista tv, una strenna natalizia, senza appunto dire nulla".
Sophia
7 novembre 2009 11:26
Donne che hanno conosciuto, sposato e visto da vicino un certo tipo di POTERE in azione. Che ne pensano?

Leggiamo la rassegna stampa di oggi:


sabato 7 novembre 2009
dal "Fatto Quotidiano"“MAIALE” LA PAROLA CENSURATA A VERONICA


“Un maiale”. Sarebbe questa l’espressione che c’era nell’e-mail inviata da Veronica Berlusconi all’Ansa.
Espressione poi non comparsa nel lancio d’agenzia andato in rete alle 22 e 31 minuti del 28 aprile 2009, tutto dedicato al marito premier, alle sue frequentazioni femminili e all’utilizzo di queste per la composizione delle liste elettorali.
Immaginate la scena: Rachele Guidi in Mussolini manda un dispaccio sul suo infedele consorte, condito di una frase irriguardosa. Poi, su consiglio del direttore, ci ripensa.
Ora avvolgete velocissimamente il nastro della storia e volate avanti di settant’anni: Miriam Raffaella Bartolini in Berlusconi, in arte Veronica, manda una mail all’Agenzia Ansa con la parola “maiale”.
Tutto il resto esce ed è un grande scoop, ma il “maiale” resta in redazione. Insomma, settant’anni non sono passati completamente invano per la nostra democrazia. Quando esce il take dal titolo “Europee: Veronica Lario, potere senza ritegno offende donne”è vero che dietro ci sono state sei ore di patimenti, ma alla fine la notizia c’è. Solo separata dagli insulti. La moglie del presidente del Consiglio si fa virgolettare che l’uso delle candidature delle donne che a suo avviso si sta facendo è “ciarpame politico”.
Sono i giorni di Noemi Letizia e delle polemiche sulle presunte “veline ”candidate dal partito di Silvio Berlusconi. La dichiarazione di Veronica è comunque una bomba, anche se oggi si scopre che è solo una parte dell’originale. In particolare, secondo quanto ha potuto ricostruire il Fatto Quotidiano, la signora Berlusconi sarebbe stata convinta dall’Ansa a ritirare la frase più pesante. Due giorni dopo, del resto, non comparirà neppure nell’intervista che essa stessa concederà a Repubblica. E dire che su un quotidiano di opposizione avrebbe potuto concedersi anche qualche licenza in più, rispetto a un testo consegnato a un’agenzia di stampa che campa anche di soldi pubblici.
A uscire per primo allo scoperto è stato Bruno Vespa nel suo ultimo libro dalle mille anticipazioni.
Il manutentore di “Porta a Porta” scrive che quel pomeriggio del 28 aprile, il direttore Giampiero Gramaglia dice a Veronica. “Signora, la frase è un po’ troppo sopra le righe. Mi permette di tagliarla?”.
E lei, da donna di mondo: “Direttore, ho i miei buoni motivi per averla scritta. Comunque si regoli come meglio crede.
L’importante è che la sostanza di quel che penso esca i mmutata ”. Vespa non dice quale sia la frase incriminata, ma lancia il sasso. Nessuno, ieri, ha potuto smentire questa ricostruzione di Vespa. Anzi. Gramaglia, che dell’Ansa non è più direttore ma è ancora dipendente fino al 31 dicembre prossimo, si limita a dire che la ricostruzione del libro è “sostanzialmente corretta”.
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