Commenti
|
1-4/4
|
|
lucillafiaccola1796 7 luglio 2017 19:43
Big Data. Raccolta dei dati personali nell'economia digitale
e violazione della privacy degli utenti Manon Eleonora
Laganà 7 luglio 2017
La raccolta dei dati personali e la loro utilizzazione, da
parte di aziende che operano nel contesto dell'economia
digitale si può considerare a tutti gli effetti come uno
dei temi più attuali, considerando le recenti innovazioni
tecnologiche e gli sviluppi dell'economia derivanti da
questa rivoluzione industriale.
spiassero, spiassero, tanto non è vero che sono attrezzati
per leggere i nostri pensieri né da vicino, né da lontano.
Sono fake news per terrorizzarci. Sti' inqualificabili
treccartari giovéici del disastro mondiale, hanno quattro
dati sottratti a Nikola Tesla e li fanno girare come fossero
diecimila, ma è sempre la stessa cosa fritta e rifritta e
riproposta come novità, facebook, twitter, whatsapp,
google+ e tutte ste' altre merdellate derivate dei
derivati dei derivati…per infinocchiare gli sfigatti e
farli sentire protagonisti della tragifarsa globale,
tenendoli zombiamente incollati agli schermetti a scambiarsi
stronzcazzate sul primo e secondo chakra, adoperando non il
medio, ma solo l'indice. La prova è che non sanno dirci se
il Bellissimo Charlie Gard soffre o no. Lo vogliono
eliminare per avere il precedente e poter disporre dei
nostri figli, togliendoci la "patria" ed il "matrio"
potestà. Andreottianamente, altra ragione non c’è.
|
lucillafiaccola1796 7 luglio 2017 19:42
Big Data. Raccolta dei dati personali nell'economia digitale
e violazione della privacy degli utenti Manon Eleonora
Laganà 7 luglio 2017
La raccolta dei dati personali e la loro utilizzazione, da
parte di aziende che operano nel contesto dell'economia
digitale si può considerare a tutti gli effetti come uno
dei temi più attuali, considerando le recenti innovazioni
tecnologiche e gli sviluppi dell'economia derivanti da
questa rivoluzione industriale.
spiassero, spiassero, tanto non è vero che sono attrezzati
per leggere i nostri pensieri né da vicino, né da lontano.
Sono fake news per terrorizzarci. Sti' inqualificabili
treccartari giovéici del disastro mondiale, hanno quattro
dati sottratti a Nikola Tesla e li fanno girare come fossero
diecimila, ma è sempre la stessa cosa fritta e rifritta e
riproposta come novità, facebook, twitter, whatsapp,
google+ e tutte ste' altre merdellate derivate dei
derivati dei derivati…per infinocchiare gli sfigatti e
farli sentire protagonisti della tragifarsa globale,
tenendoli zombiamente incollati agli schermetti a scambiarsi
stronzcazzate sul primo e secondo chakra, adoperando non il
medio, ma solo l'indice. La prova è che non sanno dirci se
il Bellissimo Charlie Gard soffre o no. Lo vogliono
eliminare per avere il precedente e poter disporre dei
nostri figli, togliendoci la "patria" ed il "matrio"
potestà. Andreottianamente, altra ragione non c’è.
|
lucillafiaccola1796 7 luglio 2017 19:40
Big Data. Raccolta dei dati personali nell'economia digitale
e violazione della privacy degli utenti Manon Eleonora
Laganà 7 luglio 2017
La raccolta dei dati personali e la loro utilizzazione, da
parte di aziende che operano nel contesto dell'economia
digitale si può considerare a tutti gli effetti come uno
dei temi più attuali, considerando le recenti innovazioni
tecnologiche e gli sviluppi dell'economia derivanti da
questa rivoluzione industriale.
spiassero, spiassero, tanto non è vero che sono attrezzati
per leggere i nostri pensieri né da vicino, né da lontano.
Sono fake news per terrorizzarci. Sti' inqualificabili
treccartari giovéici del disastro mondiale, hanno quattro
dati sottratti a Nikola Tesla e li fanno girare come fossero
diecimila, ma è sempre la stessa cosa fritta e rifritta e
riproposta come novità, facebook, twitter, whatsapp,
google+ e tutte ste' altre merdellate derivate dei
derivati dei derivati…per infinocchiare gli sfigatti e
farli sentire protagonisti della tragifarsa globale,
tenendoli zombiamente incollati agli schermetti a scambiarsi
stronzcazzate sul primo e secondo chakra, adoperando non il
medio, ma solo l'indice. La prova è che non sanno dirci se
il Bellissimo Charlie Gard soffre o no. Lo vogliono
eliminare per avere il precedente e poter disporre dei
nostri figli, togliendoci la "patria" ed il "matrio"
potestà. Andreottianamente, altra ragione non c’è.
|
lucillafiaccola1796 2 luglio 2017 19:07
Lo scandalo di Uber e’ l’inizio della fine di un’era
nella Silicon Valley? Articolo di Redazione 2 luglio 2017
14:27
In un altro universo, Travis Kalanick avrebbe potuto essere
un cattivo in una dei comics che adorano, secondo un cliché
diffuso, gli ingegneri della Silicon Valley. L’ormai ex-ad
di Uber, che si e’ dimesso il 20 giugo dopo una lunga
serie di scandali -19 secondo il calcolo del quotidiano
britannico The Guardian- in cui avrebbe fatto tutto.
Molestia sessuale, sorveglianza elettronica dei suoi
autisti, furto di proprieta’ intellettuale, e’ riuscito
a rappresentare il catalogo completo delle scelleratezze del
mondo del lavoro moderno.
Il mito delle start-up
Ma come in tutti i buoni libri di comics, il cattivo non
e’ spesso che la metafora di un problema piu’ grande. La
Silicon Valley non produce imprese come le altre. Esse sono
spesso piu’ ricche rispetto alla media -o perdono molti
piu’ soldi rispetto alla media-, ma esse sono,
soprattutto, inttrise in una cultura in cui la diversita’
non e’ la parola chiave.
Dalle piu’ piccole start-up fino a Google -accusata dalle
autorita’ americane di sottopagare i suoi dipendenti-, la
Silicon Valley e’ immersa in quella che alcuni chiamano la
“bro culture” (la cultura dei fratelli), una miscela di
maschilismo e di culto del denaro e del risultato. Che si
combina ad una simpatia verso chi elude le regole senza
farsi prendere: da Steve Jobs copiando le interfacce di
Xerox, a Mark Zuckerberg che ha ripreso i progetti dei
fratelli Winklevoss, la mitologia delle start-up rigurgita
di eroi che hanno rubato delle idee, tradito dei meccanismi
o anche direttamente violato la legge in virtu’ della
filosofia del risultato.
Certo, il problema non e’ nuovo. Ma le dimissioni di
Kalanick ha aperto i varchi di una discussione globale, in
cui la Silicon Valley stessa si interroga sui propri demoni
e i suoi contropoteri. “E’ la fine di un’era”, vuole
credere Quartz, un sito di informazione economica molto
legato all’ambito tecnologico, che vede nella partenza
dell’ad e l’annuncio di nuove misure di
“normalizzazione” i primi segnali di un “Uber
2.0”.
Pertanto, con un settore che prona da sempre le virtù e
l’autoregolazione di fronte all’invadente intervento
dello Stato, molte questioni si pongono sul ruolo degli
azionisti del gruppo, accusato di “laissez faire”.
“Nooo, Emmanuel, noooo!”
“Sicuramente, e’ il capitalismo, ma scusateci se noi
speriamo meglio. Abbiamo tutti i nostri difetti e non
rispettiamo sempre le regole, ma non nelle proporzioni di
quello che Uber ha fatto”, scrive l’influente Kara
Swisher, cofondatrice di Recode, un sito consacrato alle
nuove tecnologie. A chi si domanda “come gli investitori
hanno potuto tollerare tale livello di degradazione, di
corruzione e di indecenza”, Swisher ha una risposta
semplice: “Poiche’ non aveva rischi (ndr. Per il giro
d’affari di Uber), Kalanick si sentiva sicuro”.
Globale e poco di attualita’, questa rimessa in
discussione del modello della Silicon Valley trova un’eco
un po’ particolare in Francia, dove nessuno scandalo
comparabile a quello di Uber e’ stato segnalato fino ad
allora, ma dove Emmanuel Macron ha detto e ridetto sulla sua
ambizione di fare del Paese una “start-up nation”.
Quello per cui gli e’ valso di essere direttamente
denunciato da Susan Fowler, che ha denunciato le molestie
sessuali permanenti presso Uber, e’ stato l’avvio della
caduta di Travis Kalanick. In risposta ad un tweet del
presidente della Repubblica in cui si afferma di voler
creare “una nazione che pensa e agisce come una
start-up”, lei lo esorta a non farne niente: “Nooo,
Emmanuel, noooo! Voi non leggete le informazioni su quello
che accade nel mondo delle start-up?”. (articolo di Damien
Leloup, pubblicato sul quotidiano Le Monde del
02/07/2017)
Commento
Avevo sempre sospettato che steve jobs fosse un “falso”.
Ora ne ho la conferma. Ed anche Mark Zuckerberg della stessa
“nota” religione, è un “falso”. Le start-up
notoriamente sono “fakes” che in Italia durano da natale
a santo stefano. Ricordate la tanto decantata e-economy? Un
floooooop! E’ solo la stupidaggine della ggente che va
ciecamente appresso alla corrente per mancanza di fantasia,
di dignità ed inclinazione alla perversione del male che ne
fa delle “apps” di successo. Stesso meccanismo delle
“slot machines” e del “gratta e vinci”: 1 pezzo
di…cavvo..lo! Vogliamo parlare di certe “società” di
“informatica” che tengono i dipendenti alla catena di un
PC per oltre 12 ore al giorno per sviluppare progetti di
imbroglio di masse rimbecillite? Se sai come procedere per
ottenere un “prodotto”, vista anche l’esperienza
pluriennale e l’indiscutibile professionalità
dell’operatore o analista che dir si voglia, per quale
motivo si dovrebbe stare al guinzaglio per 12 ore lavorative
al giorno per mesi e mesi? C’è un’ampia testimonianza
di lavoratori di queste particolari società, ovviamente
statunitensi, che testimoniano queste amenità di schiavismo
applicato, dove il massimo apprezzamento è UITE UDITE per i
BUONI PASTO. In ogni caso, quando gli anglocazzoni vogliono
distruggere qualcuno che gli fa ombra, che intralcia il loro
fake avanzare, lo accusano di delitti sessuali. Noi non
abbocchiamo più. E più sfanculano l’avversario, più Noi
tifiamo per lui. Alla fine una Trumpata li sotterrerà.
|
Commenti
|
1-4/4
|
|
|