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Pro-teo
22 agosto 2005 0:00
Non aspetto te, ma ad esempio Vincenzo al quale ho posto domande precise (senza risposta) o altri (anche te) con qualcosa da dire e non con stupidi "collage" (almeno commentali...).
osa
21 agosto 2005 0:00
da: Pro-teo
Data: 21 Agosto 2005

xOsa
Quando hai finito di saccheggiare il tuo autore preferito faccelo sapere che si ritorna a parlare di cose serie.

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Perchè,devi aspettare me per parlare delle tue cose "serie"???
Pro-teo
21 agosto 2005 0:00
xOsa
Quando hai finito di saccheggiare il tuo autore preferito faccelo sapere che si ritorna a parlare di cose serie.
osa
21 agosto 2005 0:00


Wojtyla, papa dell’ingiustizia

di JOHN KLEEVES
23 maggio 2003

Ricordo ancora quel brutto episodio al vertice mondiale dell’ONU sulla povertà tenuto a Monterey in Messico nel marzo del 2002, quando Kofi Annan abbandonò il palco non appena che Fidel Castro vi mise piede sopra per tenere il suo annunciato discorso di fronte all’assemblea. Si trattò di un gesto ostentato e teatrale, con il Segretario generale dell’ONU che si levava di scatto dalla sedia allontanandosi impettito e naso in aria, come un virtuoso scandalizzato perché sul palco era piombata inaspettata la cosa più ignobile del mondo, e la scena, che vidi in televisione, mi lasciò a disagio a lungo tanta era stata l’impressione per una tale spettacolare dimostrazione di bassezza umana. Bassezza umana perché Fidel Castro non era un semplice Capo di Stato del Terzo Mondo, che si potesse anche mettere alla berlina in un congresso ; Fidel Castro è un personaggio già passato alla Storia, è uno dei grandi del XX secolo, il solo ancora vivente in questi inizi del XXI, e trovandosi alla sua presenza l’unica cosa appropriata da fare, anche se non si sta dalla sua parte politica, è di chiedergli l’autografo, se è così gentile con dedica : altro che fargli fare la parte dell’appestato, altro che farsi credere scandalizzato dalla sua presenza come fosse il più grande criminale del mondo ! Era evidente che Kofi Annan, che ha sempre posto l’ONU al servizio degli interessi USA, seguiva un copione politico e con la sceneggiata contribuiva alla campagna statunitense di diffamazione contro Cuba, una di quelle campagne che gli USA sempre conducono contro chi per qualche motivo detestano.

Bene, una sceneggiata analoga ai danni di Fidel Castro si è ripetuta pochi giorni fa, avendo come protagonista questa volta, al posto del Segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, il Pontefice della Chiesa Cattolica Romana Karol Wojtyla. E’ successo che a Cuba il 18 marzo c.a. 2003 si sono conclusi i processi di alcuni attivisti politici dissidenti che erano stati arrestati : 75 sono stati condannati a pene detentive per un totale di 1.454 anni, e 3 - colpevoli di aver tentato di dirottare verso gli USA un traghetto marittimo - sono stati condannati a morte, sentenza che è poi stata effettivamente eseguita l’11 aprile seguente, per fucilazione. Cosa ha fatto Wojtyla nel frangente ? Niente dopo il 18 marzo, poi il 13 aprile ha fatto scrivere al cardinale Sodano, a suo nome, una lettera privata a Fidel Castro dove si esprimeva il “ profondo dolore del Pontefice “ per le esecuzioni e si chiedeva “ un significativo gesto di clemenza “ per gli attivisti incarcerati, e infine il 26 aprile, immediatamente dopo che Castro in un discorso televisivo aveva ribadito la linea dura contro i dissidenti, ha fatto rendere pubblica la medesima lettera ! Come dire : ti avevo chiesto in privato delle cose ma visto che me le hai rifiutate adesso ti faccio la piazzata, ti faccio passare pubblicamente per cattivo !

E’ chiaro che si è trattato anche qui di un copione politico, perché non vi era la minima giustificazione per nessuno dei gesti compiuti da Wojtyla nei riguardi di Fidel Castro.


Non è giusto difendere i dissidenti cubani.

Per prima cosa non è stato giusto intercedere per gli oppositori politici cubani. Ciò neanche se l’intercessione fosse stata e fosse rimasta perfettamente privata.

Cuba non è un Paese che possa svolgere la politica che vuole : è un Paese che da più di 40 anni è sotto assedio e sotto attacco da parte della più grande e malvagia Potenza dei nostri tempi, gli Stati Uniti. Sin da quando Fidel Castro nel 1959 prese il potere, mettendo in fuga il “ loro “ dittatore Fulgencio Batista, gli USA hanno fatto di tutto per rovesciarlo e far rientrare Cuba nel novero delle loro neocolonie, come era prima.

E quando si dice che gli USA a Cuba hanno fatto “ tutto “ si intende proprio “ tutto “. Hanno stretto Cuba nella morsa di un embargo economico rigidissimo, nel quale ancora si dibatte. Hanno accolto negli USA i rifugiati anticastristi - una infima minoranza della popolazione cubana ! - e li hanno inquadrati in organizzazioni contigue alla CIA che, tuttora attive, negli anni ’60 e ’70 ebbero una via libera incondizionata compiendo centinaia di incursioni armate sull’isola, bombardando o in qualche modo sabotando raffinerie, impianti chimici, mulini, depositi di zucchero, ponti ; pescherecci e mercantili cubani erano spesso attaccati e qualche volta affondati da aerei apparentemente da turismo preparati dal Pentagono per questi elementi. Nel 1961 hanno tentato l’invasione militare surrettizia dell’isola, facendo sbarcare nella Baia dei Porci un’armata di anticastristi protetta dalla loro Marina e Aviazione ( nel frangente il Pentagono aveva studiato il piano Northwoods, che prevedeva di eseguire attentati anche sanguinosi nei confronti di cittadini statunitensi e di attribuirli falsamente ai cubani per avere la scusa di dichiarare una guerra : erano i prodromi della clamorosa politica di autoattentati iniziata con l’attacco alle Twin Towers dell’11 settembre 2001 ). Nel 1960 hanno fatto esplodere nel porto dell’Avana il mercantile francese Le Coubre ; nel 1964 hanno sabotato nel Tamigi un mercantile tedesco che stava trasportando 42 autobus venduti dalla British Leyland a Cuba nonostante l’embargo ; nello stesso anno hanno convinto una famosa ditta della Germania Occidentale a fabbricare una partita di cuscinetti appositamente difettosi da vendere a Cuba. A più riprese hanno contaminato i sacchi di iuta usati per esportare lo zucchero cubano, così come a più riprese hanno messo zucchero nei serbatoi degli autobus dell’Avana facendo grippare i motori. Nel 1969 e nel 1970 aerei statunitensi senza insegne partiti dal China Lake Naval Weapons Center hanno sorvolato Cuba disseminando cristalli chimici che hanno provocato piogge torrenziali da una parte e siccità dall’altra, danneggiando la canna da zucchero. La guerra batteriologica è stato tutto un capitolo. Nel 1962 gli USA indussero un tecnico agricolo canadese volontario a Cuba a spargere un virus che provocò un’epidemia negli allevamenti di tacchini ; nel 1971 riuscirono a creare un’epidemia negli allevamenti di maiali, che fu fermata solo sacrificando 500mila animali ; nel 1981 tramite zanzare provocarono un’epidemia di un tipo di influenza che colpì 300mila persone con 158 che morirono ( doveva trattarsi di un coronavirus, forse lo stesso della SARS che gli USA hanno sparso in Cina agli inizi di questo anno 2003 ). Un episodio di terrorismo di Stato clamoroso ci fu il 7 ottobre 1973, quando gli USA sabotarono un DC8 della Cubana Airlines in ritorno da Barbados con 73 persone a bordo, tutte morte ; a mettere la bomba era stato l’agente della CIA Orlando Bosh, lo stesso che pochi giorni prima aveva partecipato all’omicidio a Washington dell’ex ambasciatore cileno Orlando Letelier, in cui era morta anche la sua segretaria Ronnie Moffit. Il tutto continua : la serie di attentati ad alberghi cubani che si è verificata dal 1997 al 1999, con episodi che si sono ripresentati sino a oggi, e nei quali ci sono state anche vittime fra cui un turista italiano, è opera degli Stati Uniti, realizzata tramite agenti infiltrati a Cuba e in collusione con ambienti dell’opposizione politica locale.

Ciò per dare un’idea del tipo di aggressione cui da decenni è sottoposta Cuba. In questa situazione è ovvio che il governo locale si deve difendere e non può lasciare spazi di manovra agli USA : non può aprirsi alla democrazia perché gli USA ne approfitterebbero subito per fare valere il loro danaro : si accaparrerebbero i media della stampa e dell’etere, corromperebbero partiti e politici, militari e poliziotti, falsificherebbero le elezioni con l’acquisto di voti e l’esecuzione di brogli, e così via, riprendendo in poco tempo la loro nefasta influenza sull’isola e rimettendo in sella un loro uomo, un’altro Batista. L’opposizione politica a Cuba non è ammessa perché ciò che essa vuole è proprio questo, il ritorno al potere degli USA, il ritorno di Cuba allo stato neocoloniale. Tale opposizione in verità va repressa, e con molta determinazione e andando anche poco per il sottile vista l’emergenza e il tremendo pericolo per il popolo cubano. Questa linea di fermezza è la miglior garanzia per l’indipendenza di Cuba e per il benessere della grande maggioranza del suo popolo.

Bene, ora che si sono messi - e non omessi come si fa di solito in Italia - questi puntini sulle u, è chiaro che intercedere a favore di “ atti di clemenza “ per l’opposizione interna cubana significa voler indebolire la resistenza di Cuba nei riguardi degli assalti statunitensi, significa volere male al popolo cubano. E questa era - temo - l’intenzione di Wojtyla quando ha incaricato Sodano, con la lettera del 13 aprile, di intercedere per gli oppositori condannati. E’ stata una cosa ingiusta, che non andava fatta.

Una cosa sulla quale in più grava un’altro interrogativo : come mai per consegnare quella lettera di intercessione si è atteso il 13 aprile, due giorni dopo cioè che la condanna a morte dei tre dirottatori era stata eseguita ? Non era forse più logico consegnarla prima dell’esecuzione, e cioè subito dopo la pronuncia della sentenza, avvenuta il 18 marzo ? Chissà, magari la supplica papale sarebbe stata accolta e la vita dei tre sarebbe stata salvata ! E’ come se al Vaticano non interessasse affatto la vita dei tre, ma proprio la loro morte, vista come occasione per iniziare una manovra politica-propagandistica.


Non è giusto denigrare Fidel Castro.

Ancora peggio con il gesto del 26 aprile, quando Wojtyla ha fatto rendere pubblici l’esistenza e il contenuto della lettera del 13. E’ chiaro che ha voluto far passare Fidel Castro per un feroce dittatore, contando sull’impressione suscitata dalle tre fucilazioni. Mi sembra che con ciò si sia passato ogni limite. Come ! Si tace su un paese come gli USA e si batte la grancassa su uno come Cuba ?

Ricordo brevemente cosa sono, dal punto di vista giudiziario, gli Stati Uniti. Sono un paese dove ci sono 4 milioni di carcerati e 2,6 milioni di altri cittadini agli arresti domiciliari e similari ; è quasi il 4% degli adulti, e bisogna considerare che la distinzione fra reati comuni e reati politici è spesso aleatoria ; comunque i detenuti politici in senso stretto sono valutati in 10mila ( Theodor Kaczinski - Unabomber - è un esempio limite di costoro ). Esiste la pena di morte, prima tolta e poi reintrodotta nel 1976, e di nuovo ancora comminabile a minorenni e ritardati mentali : da allora al dicembre 2001 le condanne a morte sono state 6.754, delle quali 649 eseguite ; alla stessa data quelli in attesa dell’esecuzione, in genere da anni, erano 4.000, circa lo stesso numero di adesso. Nella maggioranza dei casi i condannati a morte, questi dead men walking come li chiamano i secondini, sono del tutto innocenti, in genere dei neri poveri condannati frettolosamente per evitare di dovere scoprire un colpevole bianco, e spesso gli è stata estorta una confessione con la tortura. Il 10 gennaio c.a. 2003, tre giorni prima della scadenza del suo mandato, il governatore dell’Illinois George Ryan, criticando il sistema giudiziario e valendosi di prerogative cui non aveva mai osato ricorrere prima, ha vuotato il braccio della morte dello Stato : ha commutato 156 condanne a morte in ergastoli e ha direttamente graziato 4 elementi, scagionati da test del DNA che erano stati ignorati dai tribunali.

Dopo le Twin Towers gli USA hanno adottato il USA Patriot Act, col quale il governo USA si arroga il diritto di arrestare chiunque sospetti di terrorismo, dovunque si trovi, e di condannarlo anche a morte in base alla decisione di un tribunale militare, o anche senza nessuna decisione scritta di nessuno in particolare. Nel territorio degli USA ciò ha portato all’arresto preventivo e quasi sempre immotivato di 5.000 persone. Nel resto del mondo ciò ha portato agli abomini di Bagram, Guantanamo e Diego Garcia, le basi militari dove gli USA tengono persone che hanno catturato qua e là per il mondo, spesso ma non sempre in seguito a guerre di aggressione come in Afghanistan e in Iraq. A Guantanamo ci sono 600 prigionieri, colpevoli non si sa di che, tenuti in gabbie sotto il sole ; in Afghanistan - dove a Mazar-i- Sharif gli statunitensi hanno di fatto fucilato 2.000 prigionieri - ci sono 3.000 prigionieri, quelli tenuti a Bagram chiusi in sei gabbioni. In tutti questi luoghi gli USA torturano gli interrogati, o semplicemente torturano i prigionieri per tenerli in agonia ; per certo si sa che come minimo sotto tortura sono morti due prigionieri, entrambi a Bagram, un certo Dilwar di 22 anni e un certo mullah Habibullah di 30. Gli USA premono per farsi consegnare elementi sospetti ( o solo sgraditi ) da tutti gli altri Paesi, e per ora si sa per certo che hanno girato agli USA dei loro cittadini, o dei loro ospiti stranieri, i seguenti paesi : Egitto, Marocco, Nigeria, Giordania, Pakistan, Israele, Turchia, Sudafrica, Filippine. Ma la lista è certamente molto più lunga e a mio avviso comprende anche l’Italia.

In breve gli USA - al di là dell’ingannevole immagine che hanno sempre curato di trasmettere - sono una feroce dittatura ( una dittatura dell’imprenditoriato l’ho definita in effetti ) che governa in casa con la repressione poliziesca, con la pena di morte e con la tortura, e che - infischiandosi della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra e della Carta dei Diritti Umani dell’Onu, e irridendo a organizzazioni umanitarie internazionali come Amnesty International e Human Rights Watch, e come il Tribunale Penale Internazionale per i crimini di guerra - ha la pretesa di adoperare gli stessi metodi in tutto il mondo, incarcerando - a migliaia ! - coloro che ritengono degli oppositori o solo degli intralci, torturandoli per ottenere informazioni o solo per procurare tormenti, condannandoli a morte tramite tribunali militari non controllati da nessuno, o ammazzandoli come capita, fucilati immediatamente dopo la resa o magari sotto tortura. Altro che Terzo Reich, altro che orde degli Unni, questa sì è barbarie in arrivo !

E con una realtà del genere fra i piedi, con una simile minaccia per l’intero mondo, con un simile mostro divoratore che da anni sta massacrando l’umanità, il Papa di Roma va a fare piazzate e ramanzine a Fidel Castro e alla sua povera Cuba che cerca di sopravvivere ? Non venga a dire Wojtyla che lui ha rimproverato anche gli USA. Chiedere la sospensione della condanna a morte per un minore o un minorato e lasciare velocemente cadere il tutto quando la condanna è eseguita somiglia troppo a una formalità, espletata per costituirsi alibi. I provvedimenti devono essere proporzionati alle dimensioni dei soggetti, alla loro forza e in particolare alla loro pericolosità : per essere credibile contro gli USA il Papa avrebbe dovuto ingaggiare una polemica senza quartiere, ossessiva e intransigente, adeguata cioè al pericolo. Sa fare cose del genere : le ha fatte contro l’URSS. Le faccia contro gli USA adesso, se è vero che - come dice di essere - non è meno contrario al capitalismo di quanto lo è al comunismo.

Oppure, meglio ancora : non faccia niente contro nessuno. Faccia quello che dice di essere, il Papa, e si occupi di religione. Se ci crede, ma ne dubito.


Le veline di Televideo.

E’ anche stato interessante in questa vicenda l’atteggiamento dei massmedia italiani, che come si sa sono tutti di regime, senza eccezione alcuna. L’intervento del Papa nella vicenda, soprattutto per la sua tempistica, era chiaramente strumentale e questi massmedia hanno immediatamente cercato di intorbidare le acque, usando parole e frasari equivoci. Tutti i massmedia italiani hanno fatto così, sia quelli della carta stampata ( quotidiani e periodici ) che quelli dell’etere ( radio e televisioni ) e potrei riportare il testo di molti articoli di giornale e i trascritti di molti notiziari. Mi limito a fare un solo esempio, riportando però integralmente il testo in questione. Si tratta della notizia diffusa dal televideo RAI il 26 aprile 2003, per informare che il Vaticano aveva appena reso pubblica la lettera di Sodano del 13 aprile precedente :


“ PAPA A CASTRO : “ UN GESTO DI CLEMENZA “

Il Santo Padre in una lettera indirizzata a Fidel Castro ha espresso il suo “ profondo dolore “ per le condanne a morte dei tre dirottatori cubani. Il Papa ha poi chiesto al presidente cubano “ un significativo gesto di clemenza per gli altri cubani condannati “. L’appello è stato inoltrato dopo che il governo cubano aveva annunciato le esecuzioni capitali ma è stato reso noto solo oggi dal Vaticano. “


Il testo gioca sulle parole e sui tempi : all’inizio dice che il Papa ha espresso il suo dolore appena appreso delle tre condanne a morte ( e si presume allora a condanne non ancora eseguite ), e alla fine specifica invece che l’appello è avvenuto dopo l’esecuzione delle condanne. Come si vede non vengono specificate date di sorta : in questo limbo atemporale il lettore è confuso e rimane non del tutto sicuro circa ciò che ha letto ; la prima impressione diventa vieppiù la più forte, ed essa convoglia la nozione che il Papa si è mosso dopo la pronuncia delle condanne a morte e prima dell’esecuzione delle stesse, cosa invece che è falsa. La frase centrale poi è propaganda pura : suggerisce, lascia intendere, che ci siano altri dissidenti cubani condannati a morte, magari molti, caterve. Invece, a tuttora non ci sono notizie in merito, sembra anzi che altri condannati a morte a Cuba non ci siano. Le caterve di condannati a morte, caro signor Televideo RAI, sono negli USA. Caterve di condannati a morte che per giunta sono anche innocenti, in maggioranza.




Alex
21 agosto 2005 0:00
Dal copia e incolla di Osa:
"non solo Wojtyla ha appoggiato sin dall’inizio l’attacco bellico contro l’Iraq" (gradirei riportata un'affermazione del Papa in tal senso)
"nessun invito a restituire a venti milioni di iracheni il loro paese e la loro libertà" (quando mai l'hanno avuta? ora di sicuro più di prima, ma se li lasciano ora finiscono nelle mani dei terroristi, benevolmente definiti "resistenti" dalla Forleo)
Ma da dove saltano fuori queste bestialità? Forse davvero c'è troppa libertà, le persone sono libere di fare queste affermazioni senza documentare niente e senza assumersene la responsabilità. Illazioni ovunque, si lancia il sasso e si nasconde la mano.
osa
20 agosto 2005 0:00


L’aggressione all’Iraq e la triade polacca


di John Kleeves
13 aprile 2003

Al momento di scrivere questo articolo, il 13 aprile 2003, sembra proprio che l’aggressione degli USA all’Iraq, aggressione iniziata il 20 marzo scorso e cui hanno partecipato con proprie truppe e mezzi anche la Gran Bretagna, l’Australia e la Polonia mentre Paesi come l’Italia, la Spagna e la Romania hanno fornito concreto appoggio logistico, abbia avuto successo : Bassora, Bagdad, Mosul e le altre città più importanti sono state prese e a quanto si dice continua solo - se non si tratta di una scusa per insistere nelle distruzioni - una resistenza nel tratto centrale del Paese mentre il Governo legittimo, compreso il presidente Saddam Hussein, si è trasferito in una località imprecisata, di dove non si sa o non ci fanno sapere quale e quanta attività bellica stia coordinando.

Comunque, allo stato attuale dei fatti mi sembrano opportune le seguenti considerazioni.

a) Purtroppo devo accampare la solita recriminazione : l’avevo detto ! Avevo detto che la sola difesa dell’Iraq - questo Paese del Terzo Mondo, uscito praticamente ieri dallo stato coloniale - nei riguardi del mostro statunitense erano le sue armi di distruzione di massa : già nel 1991 le bombe e le testate missilistiche caricate con gas nervino e ulcerante e con sostanze “ proibite “ varie avevano permesso all’Iraq di respingere l’attacco anglo-statunitense e lo avrebbero permesso ancora, se solo l’Iraq le avesse conservate. E invece Saddam Hussein se ne era liberato ! Non solo, ma aveva anche permesso all’ONU tramite la banda Blix di accertarsene al di là di ogni dubbio ! E perché Saddam Hussein si era liberato di quelle armi d’oro ? Probabilmente perché aveva ceduto alle esortazioni e creduto alle assicurazioni che gli avevano fatto quelle notorie puttane internazionali del mondo moderno, e cioè che gli avevano fatto gli USA per cominciare, e poi l’UE, l’ONU, il Vaticano, forse anche la Russia : elimina le tue armi di distruzione di massa, e vedrai che gli USA non ti attaccheranno più ! Abbiamo visto, ma Saddam Hussein non venga a dire che il sottoscritto non l’aveva avvertito.

b) Lo stesso, praticamente, circa la valutazione dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York. Avevo detto che quell’attentato - e quello connesso al Pentagono naturalmente - era stato organizzato dallo stesso governo statunitense, che si trattava cioè di un autoattentato ( del tipo esatto di quello dell’incrociatore Maine del 1898 e concettualmente molto analogo alla vicenda di Pearl Harbor del 1941 esitata in 2600 morti, circa gli stessi delle Twin Towers ) eseguito per precostituirsi la scusa per attaccare molti Paesi esteri, prima l’Afganistan, l’Iraq, l’Iran e la Siria nel Vicino Oriente, poi l’India, poi la Russia e infine la Corea del Nord e l’agognata meta di tutta la storia statunitense dal suo vero inizio del 1630 : la Cina. E con la Cina la presa del mondo è compiuta. Ebbene, così gli USA hanno proprio cominciato a fare : hanno attaccato e preso l’Afganistan, hanno attaccato e preso l’Iraq. Poi toccherà agli altri. Anche loro non vengano a dire che nessuno glielo aveva detto. Per quanto riguarda l’11 settembre 2001, oramai che si sia trattato di un autoattentato più che l’ipotesi più probabile è una certezza quasi stabilita.

c) Non si può non evidenziare quanto deludente sia stato l’atteggiamento tenuto in questa guerra da Siria e Iran. Sono rimasti neutrali ! Un atteggiamento peggio che da paurosi : da sciocchi. E’ chiaro che saranno le prossime certe vittime di un attacco militare degli USA. Tanto valeva allora essere i primi a cominciare, cogliere l’occasione e prendere tra due fuochi i soldati statunitensi, inglesi, australiani e polacchi che si trovavano nei deserti iracheni. Avrebbero avuto qualche probabilità di vittoria, perché l’unica possibilità oramai, quando arrivano gli USA, è allargare il più possibile il conflitto sperando di trascinarci dentro le potenze nucleari ostili agli USA, la Russia, la Cina, e ora dobbiamo dire anche la Francia.

d) Deludente anche lo spettacolo offerto dalle masse arabe. Hanno confermato quanto mostrato sin qui a proposito del dramma palestinese : da più di 50 anni i Palestinesi sono massacrati dagli Israeliani e i loro “ fratelli “ Arabi più che urlare, manifestare in piazza e lanciare minacce al vento non sono mai stati capaci di fare. Lo stesso con l’attacco all’Iraq : le masse arabe avrebbero dovuto rovesciare quei loro governi che appoggiavano l’attacco, e in generale anzi avrebbero dovuto rovesciare tutti quei governi di collaborazionisti che gli USA gli hanno imposto nel tempo in Marocco, Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, Emirati Uniti e Oman, e invece niente, hanno urlato per un po’ e poi sono tornati a casa a mangiare il cuscus. L’arabo Osama Bin Laden è il Principe Nero del terrorismo internazionale ? Fosse vero ! Vorrebbe dire che gli Arabi almeno sono capaci di una qualche reazione concreta, giusta o sbagliata che si voglia giudicare. Invece Osama Bin Laden è addirittura un agente della CIA, che recita per gli USA una parte da attore sulla scena mediatica internazionale : altro che “ Sceicco del Terrore “, Bin Laden è un altro arabo venduto !

e) Per quanto riguarda il comportamento nella vicenda della Russia, devo dire che il presidente Putin mi sta sconcertando sempre di più. Putin si sta comportando come se non avesse capito che l’obiettivo finale degli assalti statunitensi è la Russia, una Russia che nelle intenzioni di Washington è da sterminare, annichilare, far scomparire dal mondo ( ridurre a una “ Moscovia “ ha detto anzi scritto nero su bianco Brezinski, a una specie di principato baltico da operetta, confinante magari con una Curlandia indipendente ). Putin avrebbe dovuto approfittare dell’appoggio politico della Francia e della Germania per correre nel sacrosanto aiuto dell’Iraq e invece si è limitato a qualche lamentela da Calimero : non è giusto peròòò ! Ha fatto anche peggio : quando gli USA hanno accusato la Russia di avere fornito granate anticarro Tank niet all’Iraq non solo ha negato, ma ha anche fatto la spia sulla Siria : è stata lei, ha detto ! Stalin si sarà rivoltato nella tomba sino a polverizzarsi tutte le ossa. E’ come se avesse ragione Giulietto Chiesa e Putin come Eltsin non fosse altro che un corrotto, interessato solo a mungere la tetta del conto corrente da 4,5 miliardi di dollari aperto a New York dal FMI - cioè dagli USA - a favore degli alti politici russi traditori.

C’è un particolare che forse ha smascherato Putin, se Putin è questo. Tempo fa aveva detto che la Russia avrebbe operato in politica estera “ secondo il suo interesse nazionale “, senza badare cioè a ideologie e altre paccottiglie similari come fatto in passato. Bene, ma con l’Iraq non lo ha fatto ! Lo ha notato mi è sembrato ostentatamente, e per tempo, prima che gli USA attaccassero, il vice ministro degli Esteri Fedotov : “ Non è nell’interesse della Russia che l’Iraq cada nelle mani degli USA “ disse. E ti credo : così la Russia si vede soffiare da sotto il naso il contratto da 40 miliardi di dollari che la sua Lukoil aveva concluso con Saddam ! Qualche giorno fa si è aggiunto l’episodio dell’ambasciatore russo a Bagdad, Titorienko : il suo convoglio che si stava dirigendo verso la Siria veniva bombardato dagli statunitensi e mentre Putin a Mosca era tutto concentrato a fare finta di nulla lui dichiarava ai microfoni di tutto il mondo che gli USA avevano compiuto un attacco premeditato : Titorienko cioè ha evidenziato di proposito la latitanza di Putin, gli ha lanciato un siluro contro.

E’ dunque così, Putin è un Giuda e ciò che sta facendo - per i dollari del conto del FMI ( 30 milioni, magari ? ) - non è altro che fare il necroforo della Russia, praticarle l’eutanasia con iniezioni di lento veleno sino ad un ultimo momento che a quel punto sarebbe scandito solo da un paio di bombe atomiche statunitensi sganciate magari da dei semplici drones ? Non è facile dire. I protagonisti della Storia non fanno capire i loro giochi, che possono solo essere congetturati dai contemporanei e molto anche dai posteri. Dico solo che la possibilità, a mio avviso, che Putin sia un traditore comincia a essere concreta e che forse è tempo che gente nuova - Fedotov magari - si prepari alla successione. Un capo di Stato venduto agli statunitensi non sarebbe una novità : l’America Latina ha offerto decine di esempi ( si pensi per ultimo all’Argentina, venduta in blocco da un pugno di suoi dirigenti politici ), idem l’Africa e il Vicino Oriente, e molto anche l’Europa : si pensi alla Serbia di Kostunica e si rifletta anche sul significato che hanno le privatizzazioni in Italia. Certo, sarebbe clamoroso che si trattasse di un Paese come la Russia, ma non dobbiamo dimenticare che Lenin effettivamente era un agente segreto pagato dalla Germania, anche se forse faceva il doppio gioco. Almeno, lui, per la Russia.

f) Una riflessione sui media italiani. Il trattamento riservato dai mass media italiani - giornali e reti televisive sia pubbliche che private - alla guerra in Iraq è stato e continua a essere scandaloso, incredibile, addirittura grottesco. Non c’è neanche bisogno di citare gli articoli, i giornalisti, i programmi televisivi e i loro conduttori, i telegiornali, gli inviati speciali e anche i mezzi busti che leggono le notizie : ognuno capisce che si è messa insieme una raccolta di cose invereconde, false e capziose sino al midollo, di cose perverse e così marce e sconce che non si riesce a immaginare il lupanare dove siano state pensate. Una vergogna per tutte : mentre Pietro Micca - non ci sono dubbi - fu un eroe, il kamikaze iracheno che si è fatto saltare a un posto di blocco uccidendo una decina di soldati nemici era un terrorista !

Ma appunto non volevo compilare un florilegio di tali obbrobri. Volevo solo dare un consiglio a quella piccola minoranza di intellettuali alternativi che si sono impegnati e si impegnano in articoli e discorsi - pure nella loro scarsissima diffusione - a confutare punto per punto le falsità e distorsioni dell’informazione di massa : non ne vale la pena ! La situazione dell’Italia è nota : è una colonia statunitense mascherata da Paese indipendente. Che informazione massmediatica può esserci in un posto del genere ? C’è quella voluta dal padrone, è ovvio. Confutare questo e quello non serve, è una perdita di tempo. Se si può, se si riesce a essere pubblicati o invitati da qualche parte, si esponga la propria versione e, se si ha voglia di discutere, si discuta sul come ci si può liberare dal giogo straniero. Qui sì che ne vale la pena.

g) Molti insistono nell’evidenziare l’influenza degli Ebrei sulla politica estera statunitense. Può darsi che abbiano ragione. A me invece capita di notare come dietro la politica estera statunitense si sia formata una strana congiunzione astrale : una triade siderale polacca !

Il primo elemento della triade è Zbignew Brezinski, statunitense di origine polacca già consigliere del presidente Carter. E’ l’autore di quella strategia di demolizione progressiva della Russia che gli USA stanno diligentemente seguendo da vent’anni. Si è recentemente vantato di avere attirato lui l’URSS nella trappola dell’Afganistan nel 1979, iniziandone così il crollo da una parte e permettendo dall’altra agli USA di costituire quelle formazioni di narcoterroristi islamici che tanto utili sarebbero poi stati, oltre che in Afganistan, anche in Georgia, Cecenia, Albania, Kosovo, Macedonia e Kashmir. Osama Bin Laden era appunto il capo di una di queste formazioni addestrate dalla CIA in Afganistan.

Il secondo è Paul Wolfowitz, statunitense di origine polacca attualmente vice Segretario alla Difesa USA : è di fama più recente perché arrivato a cariche pubbliche solo con l’Amministrazione Bush II ma da sempre lavora nel settore. Con la sua teoria della guerra preventiva di fatto è l’uomo che sta attuando nella pratica le direttive di Brezinski, del quale infatti è stato allievo e collaboratore.

E chi può mai essere il terzo ? Ma Karol Wojtyla naturalmente, il polacco eletto Papa nel 1978 col nome di Giovanni Paolo II. E’ il più importante dei tre. La politica estera statunitense è oggettivamente orrenda, mostruosa visti i lutti e le devastazioni che porta nel mondo, ma il pubblico non lo deve realizzare perché altrimenti reagirebbe. Appunto a ciò pensa Wojtyla : evita la condanna morale del pubblico contro gli USA. La vicenda della guerra all’Iraq è un esempio perfetto. Wojtyla ha criticato sin dall’inizio l’aggressione ventilata e poi attuata dagli USA : ma lo ha fatto solo a parole e con espressioni di generico buonismo cristiano, da omelia buona per tutte le occasioni, cosa che non ha minimamente imbarazzato gli USA. Diverso sarebbe stato se Wojtyla avesse parlato di guerra di rapina, di assalto a mano armata, di genocidio per il petrolio, di guerra coloniale, se avesse lanciato la scomunica contro gli USA e gli altri ( a rigore ci sarebbe stata, nell’ottica dei cattolici ) e addirittura, come lo invitò Enrico Galoppini in un articolo, se fosse andato fisicamente a Bagdad a sfidare le bombe.

Ma Wojtyla, pur potendolo, non fece niente di tutto ciò. Perché lui è appunto la terza gamba della triade polacca. Non è per caso che l’unico Paese non anglosassone a mandare soldati contro l’Iraq sia stata la Polonia, mentre se è vero ciò che racconta Brezinski sull’invasione russa dell’Afganistan del 1979 desta fieri sospetti l’elezione di Wojtyla avvenuta solo l’anno prima : Brezinski pianificò anche quella ?

Come dite ? Che Brezinski e Wolfowitz sono sì polacchi ma anche ebrei, come è per parte di madre anche Wojtyla ? Che brutta congiunzione.




xxx
20 agosto 2005 0:00
SPORCHI COMUNISTI, parlateci della russia della cina,di voi, chi vi paga lo stipendio e quanto incassate al mese di contributi statali per fare politia non assistenza ai consumatori,vigliacchi..per fortuna arrivano gli islamici,vs alleati, che vi taglieranno la testa...
Pro-teo
20 agosto 2005 0:00
Senti, Osa, ma sai scrivere qualcosa di tuo senza continuare col taglia e incolla?
Continui a postare idiozie scritte da questo Kleeves che nessuno si è mai degnato di prendere in considerazione: fallo anche tu, ti prego...
Vero Mostro
20 agosto 2005 0:00
Pacciani il mostro di Firenze? Ma era un anziano malato di cuore, non un centometrista!!
osa
20 agosto 2005 0:00
MAI VISTO UN PAPA COLONIALISTA? ECCOLO QUA: WOJTYLA!

diJohn Kleeves
16 maggio 2003


Quando gli statunitensi stavano preparando l’attacco all’Iraq iniziato poi il 20 marzo 2003, essi non cessavano però mai di considerare l’opzione più pregiata, quella col rapporto costi/benefici più basso : l’abbandono del potere da parte di Saddam Hussein, il suo esilio volontario. Infatti ciò sarebbe equivalso a prendere l’Iraq senza colpo ferire visto che lo smarrimento in cui sarebbe precipitata la dirigenza irachena, costruita sugli equilibri tribali trovati da Saddam, avrebbe reso un gioco da ragazzi per gli USA sovvertire il Paese con metodi “ liberi “ e “ democratici “, e cioè installarvi un governo “ amico “ tramite il solito armamentario di corruzioni, infiltrazioni, propaganda, diffusioni di voci e notizie false, agganci con la malavita locale, perturbazioni dell’economia, false simbiosi religiose e umanitarie, brogli elettorali e così via e, naturalmente, un po’ di strategia della tensione con qualche bomba e qualche omicidio politico qua e là, dove serve, addossando la responsabilità ai nemici.

Bene, sin dal momento della sua elezione nel 1978 il papa Giovanni Paolo II ha sempre appoggiato nei fatti la politica estera statunitense, e anche questa volta non ha mancato di presentarsi alla corte USA a offrire i suoi servigi, a mettersi a disposizione per fare volentieri quel che poteva secondo il suo ruolo di capo della Santa Sede. Difatti, dichiarando a parole la sua contrarietà a un attacco statunitense all’Iraq e invocando coram mundi tramite la televisione tutti i Santi perché l’eventualità fosse scongiurata, Wojtyla inviava in Iraq nel febbraio 2003 un suo inviato speciale, il cardinale Etchegaray, con lo scopo - a parole - di trovare una qualche e qualunque soluzione al contenzioso ma in realtà con lo scopo - nei fatti - di indurre Saddam ad andare in esilio, magari prospettandogli una sistemazione a vita in Città del Vaticano. Il portavoce vaticano Navarro Vals in data 12 marzo 2003 ha smentito ufficialmente questa strategia, da me subito denunciata e dopo qualche giorno ripresa dalla stampa inglese ed araba, ma era chiaramente una smentita pro forma : solo qualche giorno dopo, partecipando alla trasmissione televisiva “ Porta a porta “, il cardinale Pio Laghi in pratica ammetteva l’obiettivo del Papa di allontanare Saddam.

Come sappiamo tutti Saddam non se ne è andato e gli USA hanno attaccato l’Iraq e lo hanno conquistato. Ma anche in questa situazione essi hanno una opzione preferenziale : vorrebbero che fosse la “ comunità internazionale “, e cioè in questo caso l’ONU e l’Unione Europea, a ricostruire il Paese.

Esatto, avete capito bene : sono gli USA ad aver mosso guerra all’Iraq senza alcuna giustificazione legale ; sono loro - oltre ad aver causato migliaia di morti e di mutilati anche civili - ad averlo distrutto facendo saltare gli acquedotti, i magazzini, gli opifici, gli aeroporti, le strade, i ponti, le centrali elettriche, i palazzi governativi e sociali, e innumerevoli edifici civili compresi un buon numero di ospedali ; sono loro ad averlo inquinato coi proiettili all’uranio impoverito ed ad averlo disseminato di cluster bombs ; sono loro ad aver programmato il saccheggio del celebre ed inestimabile museo archeologico di Bagdad, i cui pezzi più pregiati sono già negli scantinati dei musei statali statunitensi ; sono loro ad aver occupato tutti i pozzi petroliferi dell’Iraq dichiarandoli loro esclusiva proprietà, nel mentre che si accingono a fare lo stesso con le famose piantagioni di palme da datteri del paese ; sono loro ad arrogarsi come unica autorità politica, amministrativa e militare del paese, in pratica dichiarando l’Iraq come una loro propria colonia, un overseas territory come Portorico o Guam : sono loro ad aver fatto tutto questo e dopo vogliono che a pagare i danni siano gli altri, l’ONU e l’UE !

Bene, per quanto incredibile, sfrontata, beffarda e anche offensiva sia questa pretesa, davvero una pretesa da banditi spudorati, essa non è ancora abbastanza spregevole per Wojtyla, che ha nuovamente teso la mano all’alleato statunitense. L’ha fatto davanti a tutto il mondo, inserendo le sue perfide esortazioni nell’omelia pronunciata dal sagrato di San Pietro nel giorno della Pasqua appena trascorsa, domenica 20 aprile 2003 : “ Con il sostegno della comunità internazionale - ha detto testualmente - gli iracheni diventino protagonisti di una solidale ricostruzione del loro paese “.

Proprio così ha detto ! E cioè che a pagare per i danni fatti dagli USA all’Iraq, USA che si sono anche presi tutto il paese, devono essere gli iracheni stessi e la “ comunità internazionale “ ! In pratica per Wojtyla - bontà sua ! - sarà sufficiente che gli USA rinuncino almeno a una quota del petrolio pompato, e giusto per i primi mesi, mentre il resto dovrà essere messo tutto da ONU e UE !

E, si badi, nessun invito agli USA a sgomberare il paese, nessun invito a restituire a venti milioni di iracheni il loro paese e la loro libertà, nessun rammento agli USA che l’epoca del colonialismo è e deve essere finita. Lo nota anche il cronista che seguì il discorso papale ( Fabio Negro, Resto del Carlino del 22 aprile 2003 ) : “ Non sembra però che il papa chieda esplicitamente il ritiro delle forze d’occupazione anglo-americane o la loro sostituzione con i fragili contingenti delle Nazioni Unite “.

Certo che non lo chiede, e non certo perché i contingenti dell’ONU sono “ fragili “ : non solo Wojtyla ha appoggiato sin dall’inizio l’attacco bellico contro l’Iraq, ma anche - dobbiamo dire, se non crediamo alle coincidenze troppo improbabili - nel mentre che a parole invocava la Vergine contro la guerra imminente, nei fatti si adoperava, oltre che per favorire l’esilio di Saddam come abbiamo visto, anche per inserire la sua Polonia nel ristretto numero delle potenze attaccanti, facendole ottenere il massimo vantaggio col minimo sforzo : è infatti oramai - e per forza - diventato di dominio pubblico, dopo che nei primi giorni specie qua in Italia si è cercato di passarlo sotto silenzio, il fatto che assieme agli USA e ai loro accoliti anglosassoni Gran Bretagna e Australia, a partecipare sul campo all’aggressione contro l’Iraq c’era anche una quarta Potenza, che guarda caso era proprio la Polonia, la Polonia di papa Wojtyla. E difatti gli USA hanno annunciato l’intenzione di dividere l’Iraq in quattro zone d’occupazione, amministrate ognuna da una delle quattro Potenze che hanno partecipato all’invasione : alla Polonia sarà assegnata la parte settentrionale, la parte di Kirkuk, dove c’è il petrolio del Kurdistan iracheno. Un affare enorme per la Polonia : inviando solo 200 uomini, dei quali solo 40 o 80 combattenti sul terreno ( membri di forze speciali ), ha ottenuto una colonia piena di petrolio e grande come l’Italia settentrionale, circa lo stesso ottenuto dall’Australia, che ha inviato 2.000 uomini, per non parlare della Gran Bretagna e naturalmente degli USA, che comunque mantengono l’alta proprietà sul tutto.

Quello era dunque, nello specifico e cioè oltre alla solita collaborazione strategica con gli USA, il prezzo dell’appoggio della Santa Sede alla scellerata impresa.

Certo, è tutta farina del diavolo, destinata ad andare prima o poi in crusca per la rovina di tutti i beneficiari di adesso, della Polonia, della Chiesa Cattolica di Roma, della Gran Bretagna, degli USA eccetera. Ma intanto chi ha a cuore la giustizia geme nel vedere la leadership religiosa e quindi morale dell’Occidente nelle mani di un simile personaggio, che calpesta e irride i sentimenti e i diritti dell’umanità credendo di avere a che fare con gente ingenua, che basta fargli un segno di croce davanti e dirgli due parole melliflue per farla tornare a casa contenta.

Leggendo la storia dei papi probabilmente nessuno di noi ha mai pensato che avrebbero potuto ripresentarsi personaggi come Stefano II, come Giovanni XII, come Alessandro VI, come Giulio II, come qualche altro.

E invece eccolo qua, è arrivato Giovanni Paolo II, un Papa colonialista.


Pro-teo
19 agosto 2005 0:00
Un imbecillotto si è appropriato del mio nick e ha scritto l'ultimo post, tra l'altro da perfetto deficiente che tenta una facile ironia da bar scalcinato. Solo un vero vigliacco non osa scrivere a suo nome.
Pro-teo
19 agosto 2005 0:00
Il fratello + furbo di G.P.II...
forse erano anche gemelli,data la straordinaria somiglianza...
Pro-teo
19 agosto 2005 0:00
Il mostro di Firenze.
CURIOSO
19 agosto 2005 0:00
Scusa, chi era Pacciani?
Pro-teo
19 agosto 2005 0:00
Certo, G.P.II era un serial killer che ha tentato anche di far fuori se stesso. Probabilmente era anche amico di Pacciani... Incredibile!

per XX o XXX o...
Credo di poter dire senza andarci lontano che l'ADUC sia più vicino a posizioni radicali. In effetti,senza anonimato ci sarebbe forse più correttezza... non so che dire.
xx
18 agosto 2005 0:00
PARTITO COMUNISTA ITALIANO,questo è il sito aduc, che vergognosamente si nasconde dietro una associazione di difesa consumatori,risponde a imbecilli facinorosi,magari pensionati PCI DI 40 ANNI DI ETà,VERGOGNATEVI,ANONIMI SCRITTORI,IO HO PROPOSTO DI IDENTIFICARSI PER INTERVENIRE,MA L'aduc, NON LO RITIENE GIUSTO E onesto !!!
xxxx
18 agosto 2005 0:00
Ma l'Aduc con i contributi pubblici assiste gli utenti consumatori o fa politica,scusate il vs tempo lavorate o cosa fate????? come cittadino che vi finanzia posso saperlo?
osa
18 agosto 2005 0:00
GIOVANNI PAOLO II: UN PAPA NELLA PEGGIORE TRADIZIONE

Di John Kleeves
25 giugno 2001

Magari uno credeva che certe figure di Papi non potessero più esistere. Papi, ad esempio, come Stefano II (752-776), che fabbricò sembra personalmente quel falso testamento di Costantino I il Grande, detto Constitutum Constantinii, che lasciava in eredità perpetua alla Chiesa di Roma niente meno che una metà dell’Impero Romano, e cioè l’intera Europa occidentale. Oppure come Leone III ( 795-816 ), che durante la Messa della notte di Natale dell’800 d’improvviso tirò fuori una corona e la pose sul capo dell’inginocchiato e stupefatto Carlo Magno dichiarandolo “ Imperatore dei Romani “, il titolo che era sempre appartenuto all’Imperatore Romano residente a Costantinopoli, il quale in effetti l’avrebbe ancora tenuto per altri 653 anni. Oppure come Giovanni XII ( 955-963 ), che riempì il Laterano di prostitute, eunuchi, schiavi e ragazzini ( uno di questi, di dieci anni, lo nominò vescovo per meriti sul campo stesso, una stalla ), sino a che non ebbe a morire, dopo tre giorni di agonia, per le botte ricevute da un oste che lo aveva sorpreso con la moglie Stefanetta. Oppure come Alessandro VI Borgia ( 1492-1503 ), che alle ormai banali orge del Laterano aggiungeva il rapporto incestuoso con almeno una sua figlia fra i dieci che aveva ( cinque da una sola Vannozza ), la famosa Lucrezia, che incaricava anche di fare da vice Papa quando lui era fuori Roma. Oppure come Giulio II ( 1503-1513 ), che guidava personalmente in battaglia gli eserciti papali promettendo indulgenze per ogni testa di nemico che gli veniva portata dinanzi. E così via con i tanti altri Papi del genere che furono abbastanza comuni in quel periodo millenario che andò dal VII al XVII secolo, Papi che di spirituale non avevano niente, al contrario sembravano costituiti dalla peggiore materialità, dediti a perseguire i loro scopi terreni, fossero vantaggi politici per l’Organizzazione o piaceri privati, con un disprezzo di ogni regola così totale ma anche così plateale da sconfinare nell’indecenza, nella svergognatezza, sia istituzionale che personale.

Riprende una serie di Papi che si credeva estinta

Magari uno credeva così, e invece eccone qua un’altro, Giovanni Paolo II, Papa Wojtyla. Non ci sono dubbi che sia proprio di quella stoffa. Ha degli obiettivi politici e mira al sodo, mira a fare legna senza preoccuparsi della decenza.

Al contrario del suo predecessore, morto provvidenzialmente dopo 33 giorni di papato, lui non ha niente da dire sul piano teologico, tanto meno spirituale, e difatti niente dice ; ma si rivolge alle masse per fare politica, approfittando della loro impreparazione, credulità, anche superstizione. Dedica anelli alla Madonna nel corso di cerimonie oceaniche. Mette bigliettini nelle fessure del Muro del Pianto, per incoraggiare quella superstizione religiosa che porta offerte anche nei suoi santuari. Visita il suo attentatore Alì Agca in cella ( dove comunque lo fa soggiornare per venti anni e passa ) e si fa parlare nell’orecchio per far credere di raccogliere chissà quali confidenze. Così come evoca e visita Fatima in modo tale da fare credere che il “ terzo segreto “ riguarda proprio lui. Avalla ogni “ apparizione “ Mariana e ogni statuetta-patacca che comincia a lacrimare, basta che sia in zona politicamente interessante come era la povera Yugoslavia. Ammonisce platealmente e per il beneficio delle telecamere, agitando l’indice come si farebbe in un teatrino per i bambini, vescovi centro americani benemeriti, che poi saranno anche assassinati dagli Squadroni della Morte. Agita, questo Papa pataccaro, il crocefisso pastorale come uno stregone sbatte il suo frustino scacciamosche sacro.

Non perde tempo ad analizzare meriti e demeriti religiosi, “ cristiani “, ma nella proclamazione dei Beati segue un criterio esclusivamente pratico : promuove quelli che fanno comodo per le politiche del momento, anche se erano emeriti criminali, come i missionari Cattolici giustiziati dai Cinesi alla fine dell’Ottocento e come il monsignore Croato Stepinac, tutti beatificati nel 1999. Sapete le storie. I missionari Cattolici in Cina, come quelli Protestanti che avevano aperto la strada, in pratica compravano proseliti col denaro ricavato vendendo oppio ai locali e quando il popolo si ribellò ovviamente li fece a pezzi : vox populi vox dei, si dice. Alojzije Stepinac, arcivescovo Cattolico Romano di Zagabria durante la Seconda Guerra Mondiale, collaborò attivamente con gli Ustascia nello sterminio di qualche centinaio di migliaia di Ortodossi Serbi ( sì : quasi mezzo milione di persone uccise, uomini, donne eccetera ; ed il bello è che si parla solo degli Ebrei ). Io non ho dubbi che fra qualche anno - se c’è ancora - l’elemento dichiarerà Beati anche gli ecclesiastici Cattolici Hutu coinvolti nel massacro di 500.000 Tutsi compiuto nel 1994 in Ruanda, come le due suore benedettine condannate l’8 giugno scorso a Bruxelles per aver fornito benzina per bruciarne vivi 600, e come potrebbe risultare il don Seromba attualmente alloggiato presso la diocesi di Firenze ( registrato col nome di don Sumba Bura ), nel caso le accuse di stragi di Tutsi portategli da African Rights fossero vere. Ma appunto le sapete voi queste storie, che magari avete letto su Stepinac il libro di M.A.Rivelli “ L’arcivescovo del genocidio “ ( Kaos, 1999 ), non le masse sprovvedute : l’elemento lo sa e va avanti, senza curarsi dell’indignazione di voi, persone colte ma poche.

L’assalto alla Chiesa Ortodossa, la Chiesa Madre

L’elemento vuole distruggere la Chiesa Ortodossa.

Non è una sua mania personale. E’ lo scopo primario della Chiesa di Roma dal 1054, cioè da quando si staccò dalla Chiesa Cristiana originaria, che poi fu chiamata Ortodossa perché appunto rimasta fedele agli inizi mentre la Chiesa di Roma, pur mantenendo nome e parvenze Cristiane, creò tutta un’altra religione ( e nella quale l’introduzione di un Capo unico, il Papa, è solo un aspetto ). Così nel 1204, durante la quarta Crociata, i Cattolici saccheggiarono per tre giorni Costantinopoli - il centro naturalmente della Chiesa Ortodossa - massacrando migliaia di abitanti, e l’azione non trovò ostacoli da parte del Papa, se non fu lui ad auspicarla. E così nel 1453, quando fu il turno dei Turchi di Maometto II a prendere la Città, ponendo questa volta fine per sempre a quell’Impero Romano fondato mille e cinquecento anni prima da Augusto, non un invito al suo soccorso venne dal Papa durante i venti giorni dell’assedio. Dopo, il centro della Chiesa Ortodossa migrò a Mosca ( la Terza Roma, dopo che Costantinopoli era stata la Seconda ) e là si diresse da allora l’odio della Chiesa Cattolica : ben visti furono gli attacchi alla Russia di Napoleone e Hitler, forse incoraggiati, mentre le occasioni di sfoltire i fedeli dell’Ortodossia non venivano perse e vedi appunto le stragi di Stepinac sotto il Papa Pio XII Pacelli.

Ma è il modo di operare al riguardo di Wojtyla che richiama i Papi del passato. Ha soffiato sugli attriti etnici in Yugoslavia contro l’etnia dominante Serba, che è Ortodossa. Ha immediatamente riconosciuto l’indipendenza della Slovenia. Secondo gli inglesi ha girato una somma pari a 100 miliardi di lire ( forse di provenienza CIA ) ai ribelli di Croazia, che stavano sparando su soldati, poliziotti e civili Serbi. Pur di assalire gli Ortodossi si è messo con i Musulmani, e ha appoggiato la creazione dell’UCK del Kosovo da parte della NATO : anche camion della Caritas portavano armi per l’UCK. Ha poi aizzato la guerra della medesima NATO contro la Serbia, esitata in 5.000 civili Serbi uccisi e immani distruzioni materiali. Non ha levato la minima critica all’assalto della stessa NATO, tramite ancora il suo UCK, contro la Macedonia, Ortodossa anch’essa. Il tutto con la tipica improntitudine del passato, senza ombra di imbarazzo, facendo quelle cose infami come si trattasse di normale buona prassi Cristiana.

Poi è andato in Ucraina, dove è stato cinque giorni, dal 23 al 27 giugno 2001, per insultare la Chiesa Ortodossa a casa sua. In Ucraina c’è una maggioranza Ortodossa guidata dal Metropolita Volodymyr, che è in sintonia col Patriarca di Mosca Alessio II, poi ci sono gli Uniati, degli ex Ortodossi che tempo fa hanno riconosciuto l’autorità del Papa di Roma ma hanno ottenuto di mantenere i loro riti e usi ( i loro preti ad esempio si sposano ; gli Uniati sono degli opportunisti ), e infine ci sono dei Cattolici, pochi e quasi tutti Polacchi etnici della zona di confine di Leopoli. Wojtyla è andato là per invitare gli Ortodossi all’“ unione dei Cristiani “, unione con lui come Capo intende, ma è proprio questo il problema, che la Chiesa Ortodossa non riconosce un Capo unico ma tanti Patriarchi e Metropoliti che devono decidere all’unanimità, come era all’inizio. In pratica ha invitato gli Ortodossi alla resa, alla resa senza condizioni, come se Alessio II venisse in Italia a chiedere l’arresto del Papa perché trattasi di evidentissimo abusivo. Se Wojtyla vuole l’unione dei Cristiani non deve fare altro che abolire il Papato e accontentarsi di fare il Patriarca di Roma, pari grado con gli altri. Ma non lo fa. E anche così non si tratterebbe dell’” unione dei Cristiani “ : rimarrebbero infatti fuori i Protestanti, che si definiscono Cristiani ma che neanch’essi riconoscono l’autorità del Papa. A proposito, come mai Giovanni Paolo II non ha fatto l’appello all’” unione dei Cristiani “ durante i suoi viaggi negli Stati Uniti ? E come mai addirittura non ha fatto alcun viaggio in Irlanda del Nord, dove veramente un po’ di unione di Cristiani servirebbe ? Forse perché sa che i Protestanti non hanno la pazienza e la classe degli Ortodossi ?

Nonostante la pazienza e la classe è ovvio che Volodymyr ha rifiutato di incontrare quest’uomo, questo provocatore. E cosa ha fatto poi Wojtyla ? Durante la Messa a Kiev ha abbracciato uno che poco tempo prima si era autoproclamato Patriarca di Mosca al posto di Alessio II, col nome di “ Filarete I “, un figuro presumibilmente pagato dall’Occidente ( dal Vaticano o dalla CIA non fa tanta differenza ) e già scomunicato e espulso dall’Ortodossia da Alessio. L’ha riconosciuto quindi : prima ha creato un anti-Alessio e poi l’ha riconosciuto. Dopo di che è andato a Leopoli, dove c’è la minoranza Polacca e Cattolica, a insultare le vittime Russe della seconda guerra mondiale : ha beatificato 27 Ucraini di religione Cattolica, vittime del regime sovietico fra il 1941 e il 1973, che magari ( non so ) erano tutti Polacchi etnici, e non ha neanche nominato i 20.000.000 di Russi ( venti milioni ) vittime dei Tedeschi dal 1941 al 1943. Si vede che non contano niente, perché sono Ortodossi come i Serbi. Ha poi fatto il suo solito numero del coccodrillo : lui ha chiesto perdono per questo e ha chiesto perdono per quello agli Ortodossi, e però intanto solo due anni prima aveva dichiarato Beato Aloisio Stepinac, il loro massacratore, e solo pochi attimi prima aveva cercato di ingannarli con l’antipatriarca Filarete ! Impagabile Wojtyla. Chi immaginava che in Polonia si trovavano fenomeni del genere ?

Come si è inquadrato quel viaggio ? Ha segnato l’inizio del tentativo di disgregare l’Ucraina, la Russia e la Bielorussia con lo stesso sistema adoperato con la Yugoslavia, soffiando sulle differenze religiose che spesso sono anche etniche. Giovanni Paolo II è andato in Ucraina a sobillare Cattolici e Uniati contro gli Ortodossi, a fargli avanzare richieste strane ( quella dell’ “ unione dei Cristiani “ per cominciare ), sempre più esigenti e inaccettabili come fatto in Yugoslavia, sino a provocare disordini, repressioni, sino all’ingresso in campo della NATO. I Cattolici Polacchi di Leopoli potranno anche chiedere la riunificazione con la Polonia, che già rivendica Kaliningrad dalla Russia. Male ha fatto il presidente Ucraino Kuchma a lasciare entrare quell’uomo ; se ne accorgerà. Ciò si deve accompagnare con i disordini già provocati dalla NATO nel Caucaso con i Ceceni, disordini che nelle previsioni si devono estendere di molto.

Mi sembra abbastanza chiaro che quel viaggio è stato concertato con la NATO, e importante indizio dovrebbe essere stato lo strano episodio di Le Bourget, dove si stava svolgendo l’annuale fiera aeronautica militare : il 23 giugno, lo stesso giorno dell’arrivo del Papa a Kiev, le Agenzie davano notizia di due cacciabombardieri Russi ( un Sukhoi 22 e un Mig 29 credo ) che erano decollati improvvisamente per evitare un sequestro giudiziario ordinato dagli Svizzeri e che stava per essere eseguito dai Francesi. Un evento strano, di tipo mai sentito prima ed eccezionalmente umiliante per la Russia, che probabilmente serviva per creare l’atmosfera giusta per l’arrivo di Wojtyla a Kiev, per convogliare il messaggio : la Russia è finita, e anche l’Ortodossia, sputatele pure addosso anche voi.

Tutto ciò, dovesse verificarsi come già si è verificato in Yugoslavia, significherebbe rivolte, guerre, morti e distruzioni in una Europa Orientale che di già dal 1990 è piombata per conto suo in un incubo. L’Ucraina dove questo Papa è andato a seminare la sua zizzania ha una disoccupazione del 40% e una degradazione sociale e umana che peggiora di anno in anno. E in che modo ha seminato questa zizzania ! Con provocazioni plateali, con riconoscimenti pubblici di impostori manifesti come “ Filarete I “, con insulti a milioni di morti. Appunto, in quella tradizione di Papi che sembrava finita per sempre e che lui invece rilancia alla grande.

Non lasciamoci sfuggire l’occasione

C’è solo una ultima cosa da dire. Quei papi del passato non erano delle canaglie per un solo aspetto ; lo erano in tutto, sia per la politica che per gli affari che per la loro vita privata. Alessandro VI è noto soprattutto per la sua vita sessuale scandalosa, ma praticava anche uno sfacciato nepotismo conferendo signorie e somme ai familiari ( ad esempio al duca Valentino, uno dei figli ) e in politica estera favoriva gli Iberici ( era Spagnolo ; con la sua Linea di Demarcazione del 1493 pretese di riservare il continente americano in esclusiva a Spagna e Portogallo ). Stefano II è passato alla storia come fabbricatore di testamenti falsi, ma fu anche apertamente accusato di immoralità sessuale. Giovanni XII è paradigmatico per i vizi privati, ma era anche traditore e spergiuro in politica estera, e fece cavare occhi, orecchie e naso ai sostenitori dell’antipapa Leone VIII, poi Papa. Più o meno così per tutti gli altri Papi della serie, magari essendo qualcuno irreprensibile nella sfera sessuale per via dell’età.

Forse sarebbe il caso di indagare più a fondo negli atti di Giovanni Paolo II, oltre alla sua politica estera. Lasciamo stare quella che come minimo sembrerebbe una predisposizione da falsario, alla Stefano II : durante l’ultima guerra, quando era seminarista a Cracovia, forniva passaporti falsi agli Ebrei, mentre da Papa con calibrate allusioni cerca di farsi passare per l’oggetto del terzo segreto di Fatima e potrebbe anche arrivare a farne stendere un’altro. Lasciamo anche stare l’attrazione che aveva mostrato per la recitazione, calcando liceali scene con la partner fissa Halina, la figlia del preside ( altri parlano di tale Regina Reinsenfeld ) : potrebbe spiegare la successiva teatralità pataccara, da guitto, ma stiamo cercando ben altro che questo.

Limitiamoci al suo papato, un papato che difatti, neanche a farlo apposta, appare ricco di misteri, di cose non risolte. C’è la questione del crac del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, trovato impiccato nel 1982 sotto il Ponte dei Frati Neri di Londra, e dei suoi rapporti con l’Istituto per le Opere di Religione ( IOR, la principale banca del Vaticano ) gestito dal cardinale Paul Marcinkus, che nel 1987 sfuggì a un mandato di arresto. Mi sembra che al tempo un magistrato avesse manifestato l’intenzione di interrogare Papa Wojtyla ( titolare del Soglio dal 1978 ), cosa poi sfumata, sfumata come l’arresto di Marcinkus, tolto dall’inchiesta nel 1992 ed immediatamente sparito ( dovrebbe essere negli USA, il rifugium peccatorum di tutti i delinquenti ). Ci sono voci ricorrenti, fantasiose certo, sul riciclaggio in grande stile di danaro della cocaina eseguito dal Vaticano. Alcuni sono convinti che attraverso il Vaticano si possano reperire cose innominabili, non solo armi e droga ma anche organi umani, forniti da alcune missioni Cattoliche in America Latina, Africa, Asia. Tale convinzione fu espressa anche da Diego Maradona ( accettabile secondo me come vox populi ), che nel luglio del 2000, mentre era a Cuba per una cura antidroga, rilasciò una intervista in questi termini alla televisione argentina Azul ( intervista cui gli accusati, con caratteristica cavalleria ecclesiastica, reagirono evocando la tossicodipendenza di Maradona : “ L’episodio permette di constatare i terribili effetti della droga “ disse il portavoce dell’episcopato argentino G.Marcò - Il Resto del Carlino del 13/7/2000 ). Si sono fatte strane ipotesi, sicuramente ancora più fantasiose, sulla sparizione dal Vaticano di Emanuela Orlandi, allora quindicenne, il cui teschio è stato fatto trovare nel 2001 in un confessionale di Roma, e sulla strana vicenda catalogata come omicidio-suicidio avvenuta nel 1998 nell’ambiente delle Guardie Svizzere, quando in una stanza del Vaticano furono trovati i cadaveri di Alois Estermann, capo delle Guardie, di sua moglie Gladys Romero, e di Cedric Tornay, Guardia semplice, tutti freddati con una stessa pistola rinvenuta, si disse, sul luogo. Anche sulla improvvisa morte di Giovanni Paolo I Luciani, che spalancò le porte al pontificato ricco di iniziative politiche di Wojtyla, si sono fatti discorsi.

Tutte cose che meriterebbero verifiche, chiarimenti, approfondimenti. Le vere biografie dei Papi in genere si riesce a compilarle solo dopo molti anni dalla loro morte. Secondo me con Giovanni Paolo II è il caso di compiere uno sforzo particolare. Studiamolo bene adesso, mentre lo abbiamo sotto gli occhi. Forse c’è del materiale vario e insospettato, da divertirsi.


Pro-Teo
18 agosto 2005 0:00
Il fatto che un branco di anticlericali.it faccia manifestazioni o che un avvocatucolo in cerca di fama e di prime pagine denunci un papa non significa proprio nulla. Chiunque, e quelli che hai citato sono "chiunque", può denunciare e manifestare, ma ciò non significa che i giornali e le agenzie debbano necessariamente dare loro gli spazi che desidererebbero. Il nostro povero pianeta è pieno di "prime donne" e "attricette" in cerca di visibilità.
Svegliati, povera lalla...
lalla
14 agosto 2005 0:00
SPAZIO AL DOSSIER DELL’AGENZIA VATICANA FIDES CONTRO LA PEDOPORNOGRAFIA SU INTERNET
RELIGIOSO SILENZIO SINANCHE DELLE AGENZIE SULLA MANIFESTAZIONE ANTICLERICALE DEL 16 AGOSTO E LA PARTECIPAZIONE DELL’AVVOCATO AMERICANO SHEA CHE HA PORTATO IN TRIBUNALE JOSEPH RATZINGER E CHE PRESENTERA’ LE ULTIME NOVITA’ SUL PROCESSO

Roma, 14 agosto 2005 - Dichiarazione di Maurizio Turco, già deputato europeo e segretario di anticlericale.net:

“In queste ore l’agenzia ADNKronos sta battendo in continuazione lanci sul dossier sulla pedopornografia su internet distribuito dell’agenzia vaticana Fides.

Non un rigo, da parte di tutte le agenzie, sulla nostra manifestazione del 16 agosto alle ore 20 a Piazza San Pietro "per la libertà sessuale e di coscienza, contro le cause delle deviazioni e sofferenze, a cominciare da quelle dei preti pedofili e delle organizzazioni pedofobe", che si terrà in concomitanza con l’apertura a Colonia della Giornata Mondiale della Gioventù, alla quale parteciperanno tra gli altri, DANIELE CAPEZZONE, segretario di Radicali Italiani, MARCO CAPPATO, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, RITA BERNARDINI, tesoriere di Radicali Italiani, oltre ai dirigenti di anticlericale.net MICHELE DE LUCIA tesoriere, SABRINA GASPARRINI responsabile della Campagna sugli Abusi Sessuali Clericali e MARIO STADERINI responsabile della Campagna sull’Otto Per Mille;.

Ma soprattutto sarà presente DANIEL SHEA, l’avvocato di Houston che ha denunciato il cardinale Joseph Ratzinger il quale, dal gennaio 2005, è imputato davanti alla Corte distrettuale di Harris County (Texas) per la copertura data ai membri del clero responsabili di abusi sessuali soprattutto su minori.

Forse è la presenza di Daniel Shea, con quello che avrà da dire e soprattutto i documenti da far vedere in anteprima, che impediscono di darne notizia finanche alle agenzie

http://www.anticlericale.net/

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complimenti.....
Pro-teo
10 agosto 2005 0:00
x Mario
Certo, ma non capisco cosa c'entri il papa in questo. Se parli di Berlusconi, di qualche altro politico, faccendiere, finanziere o che so io, capirei...

Affermazioni come la tua sono troppo facili da fare e non richiedono molta intelligenza, quindi sarebbe meglio non farle. Comunque, vedi tu.
Mario
10 agosto 2005 0:00
da: Pro-teo
Data: 10 Agosto 2005

Siamo arrivati all'assurdo di mettere sullo stesso piano il papa e Berlusconi. Berlusconi è un uomo dìaffari entrato in politica per migliorare la sua posizione economico.finanziaria. Ha talmente tanti soldi da poter fare il lifting a tutti gli italiani che glielo chiedessero.

Il papa che interessi personali ha? Qualcuno me lo spieghi invece di parlare, parlare e parlare...
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hai mai sentito parlare di parassiti ?

Saluti
Mario

Pro-teo
10 agosto 2005 0:00
Siamo arrivati all'assurdo di mettere sullo stesso piano il papa e Berlusconi. Berlusconi è un uomo dìaffari entrato in politica per migliorare la sua posizione economico.finanziaria. Ha talmente tanti soldi da poter fare il lifting a tutti gli italiani che glielo chiedessero.

Il papa che interessi personali ha? Qualcuno me lo spieghi invece di parlare, parlare e parlare...
Alex
9 agosto 2005 0:00
"ovvio che nn andrei mai in una comunità cattolica a urlare nazinger! nazinger!" ma per rispetto o solo per paura di essere pestata??
Se è per rispetto, non deve valere sempre e comunque?
Scaldati di meno sugli interventi, non ne vale la pena; Anna Paola non ha detto nulla di offensivo nè ha detto che non ti stima o ti ignora. Camomillati un pochino.
Alex
9 agosto 2005 0:00
Non vedo come si possa restare in tema utilizzando dei termini offensivi (e di pessimo gusto) in maniera gratuita; a tal proposito, ottimo l'intervento di Giuseppe. Lalla, ti comporti esattamente come le persone che hai criticato nel tema sugli omosessuali; non credo che definirli nei termini che ha riportato Giuseppe possa contribuire ad un confronto sereno, così come il termine squallido e del tutto fuori luogo che usi tu. Non confondere la libertà con la diffamazione. La tua libertà finisce dove inizia quella altrui.
Continua pure ad ignorare chi la pensa diversamente, non uscirai mai dal tuo guscio e sarai sempre circondata sempre da gente che ti da ragione.
lalla
9 agosto 2005 0:00
dimenticavo... questo forum nn è cattolico, nn si intitola "preghiamo il santo padre", ma c'è scritto questo:

Dopo la gaffe di Londra ("una bomba contro il cristianesimo"), ora quella dell'omissione di Israele tra i Paesi piu' martoriati dal terrorismo... e poi omesso da un tedesco....
Ma che politico sopraffino il Ratzinger papa.
Si', certo, le smentite, i cambi, i distinguo, le cancellazioni... ma non e' il signor Mario del mercatino di Porta Portese che dice "me so' sbajato", e' il capo di uno Stato presente all'Onu, e' il capo di una politica che con la vangelizzazione ambisce a salvare il mondo.
Che schifezza, invece. Roba da segretario provinciale di uno dei tanti partitelli che si ispirano a quella fede.
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quindi nn mi sembra che io sia tanto fuori tema, nè lo è annapaola, xchè lei può scrivere quello che vuole, come tutti.
lalla
9 agosto 2005 0:00
giuseppe, grazie del tuo intervento. io stessa difendo la causa degli omosessuali, (nn so se hai letto cosa ho scritto negli altri forum) e mi è capitato di leggere dei commenti poco carini nei loro confronti, usando i termini che hai elencato tu,(x nn parlare di ciò che mi hanno scritto a me e ad elio) io nn posso permettermi di dire agli altri come e cosa devono scrivere, se uno vuole scrivere fr...invece di omosessuale è libero di farlo. se voglio scrivere nazinger ho il diritto di farlo, ovvio che nn andrei mai in una comunità cattolica a urlare nazinger! nazinger! xò se qualcuno mi chiedesse un mio parere lo esporrei senza censurarmi.annapaola mi ha proibito di usare determinati termini nei confronti di una persona che è di dominio pubblico.e a me nn piacciono i dogmi e le proibizioni, (altrimenti sarei credente!) quindi piuttosto che censurami preferisco nn scriverle nulla, nn ricevo ordini da nessuno, tantomeno da 4 righe su un forum. se avessi usato termini offensivi nei suoi confronti, o dei suoi parenti o amici avrebbe avuto ragione,ma così nn è. annapaola nn mi stima? nn le piace quello che scrivo? ignora i miei post come io faccio con tanti altri. giuseppe, sono così prendere o lasciare.
Giuseppe P.
9 agosto 2005 0:00
Lalla - lo sai che su certe questioni la pensiamo alla stessa maniera.

E' ovvio che ognuno può esprimersi come vuole... ma ti faccio un esempio:

se parliamo di diritti gay ad esempio, accetteresti che alcuni interlocutori si rapportassero alla discussione con parole come "rott..c..." - "froc*" - "rich...." (ho censurato volutamente, perche il censore del forum mi ha censurato una volta il termine "prostituta" in versione volgare... anche se non teso all'offesa ma incastonato in un ragionamento serio... poi mi spiegheranno perchè fanno passare offese peggiori, compresi quei termini che ho autocensurato).

Ora, Lalla, queste persone nell'odio verso i gay potrebbero usare gli stessi argomenti di libertà che tu hai usato per difendere il termine "nazinger".

Attenzione però questo non significa non essere critici. Si può tanto obiettare al Vaticano, ci sono argomenti! Se si facesse morire la discussione al termine "nazinger"... sarebbe davvero uno spreco.

Poi ci sono diverse persone, che a diverso titolo, con ragioni diverse, con passione diversa trattano il caso Ratzinger.
Chi in maniera moderata, chi in maniera più "estrema".

E' naturale che moderati/estremisti su certi argomenti possano "cozzare" anche nella comunanza di idee... perchè cambiano le modalità.

Cosa ha chiesto Annapaola in fondo?
Di equilibrare i toni quando vi parlate.
Ma non ti ha proibito di usare termini coloriti con altri o in discorsi personali.
Tutto qui :)

Se ci esprimessimo tutti con toni coloriti, passeremmo dalla parte del torto, al di là della ragione.
Sarebbe la spia della non tranquillità e della serenità.
Alex
9 agosto 2005 0:00
Lalla, al solito ne fai una questione di libertà (ma c'è anche quella altrui) e una questione di parte ("vi hanno abituato male"..ma di chi parli? Annapaola parla a nome suo, non l'ha mandata nessuno).
Lei almeno ha riconosciuto la tua libertà intellettuale, tu come al solito ti chiudi a guscio.
Non si può discutere evitando di farne sempre una quesione personale?
Se ognuno si limita solo a parlare con chi gli da ragione al 100% si ritrova il cervello atrofizzato. Per spegnere subito ogni fuoco di polemica, mi riferisco tanto a una parte quanto all'altra.
Mario
9 agosto 2005 0:00
da: ANNAPAOLA LALDI
Data: 8 Agosto 2005

Quando ti rivolgi a me, mi piacerebbe che tu non usassi ironia o, peggio sarcasmo, verso nessuno") che certamente si riferiva alla deformazione sarcastica del nome di Ratzinger -ma, attenta, non perché è papa, ma perché è una creatura umana come me e te. Non te la senti di accoglierla? Preferisci non rapportarti a me? Sappi che te ne riconosco la più totale libertà.
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è vero quello che dici, anche se personalmente credo che una persona umana, avendone il potere, farebbe qualcosa più per il prossimo oltre che per se stesso.

"ma gesù era padrone delle proprie vesti ?" da "Il Nome Della Rosa"

troppa gente muore di fame nel mondo e chi dice tanto di fare del bene fa invece solo politica, per quale motivo devo dire che Berlusconi che fa il politico e cura i suoi interessi è uno stronzo e Ratzinger che fa il politico, cura i suoi interessi e sfrutta la buona fede della gente è un santo padre ? me lo sono sempre chiesto!

Saluti
Mario


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