Commenti
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Pro-teo 22 agosto 2005 0:00
Non aspetto te, ma ad esempio Vincenzo al quale ho posto
domande precise (senza risposta) o altri (anche te) con
qualcosa da dire e non con stupidi "collage"
(almeno commentali...).
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osa 21 agosto 2005 0:00
da: Pro-teo Data: 21 Agosto 2005 xOsa
Quando hai finito di saccheggiare il tuo autore preferito
faccelo sapere che si ritorna a parlare di cose serie.
------------------ Perchè,devi aspettare me per
parlare delle tue cose "serie"???
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Pro-teo 21 agosto 2005 0:00
xOsa Quando hai finito di saccheggiare il tuo autore
preferito faccelo sapere che si ritorna a parlare di cose
serie.
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osa 21 agosto 2005 0:00
Wojtyla, papa dell’ingiustizia di
JOHN KLEEVES 23 maggio 2003 Ricordo ancora
quel brutto episodio al vertice mondiale dell’ONU sulla
povertà tenuto a Monterey in Messico nel marzo del 2002,
quando Kofi Annan abbandonò il palco non appena che Fidel
Castro vi mise piede sopra per tenere il suo annunciato
discorso di fronte all’assemblea. Si trattò di un gesto
ostentato e teatrale, con il Segretario generale dell’ONU
che si levava di scatto dalla sedia allontanandosi impettito
e naso in aria, come un virtuoso scandalizzato perché sul
palco era piombata inaspettata la cosa più ignobile del
mondo, e la scena, che vidi in televisione, mi lasciò a
disagio a lungo tanta era stata l’impressione per una tale
spettacolare dimostrazione di bassezza umana. Bassezza umana
perché Fidel Castro non era un semplice Capo di Stato del
Terzo Mondo, che si potesse anche mettere alla berlina in un
congresso ; Fidel Castro è un personaggio già passato alla
Storia, è uno dei grandi del XX secolo, il solo ancora
vivente in questi inizi del XXI, e trovandosi alla sua
presenza l’unica cosa appropriata da fare, anche se non si
sta dalla sua parte politica, è di chiedergli
l’autografo, se è così gentile con dedica : altro che
fargli fare la parte dell’appestato, altro che farsi
credere scandalizzato dalla sua presenza come fosse il più
grande criminale del mondo ! Era evidente che Kofi Annan,
che ha sempre posto l’ONU al servizio degli interessi USA,
seguiva un copione politico e con la sceneggiata contribuiva
alla campagna statunitense di diffamazione contro Cuba, una
di quelle campagne che gli USA sempre conducono contro chi
per qualche motivo detestano. Bene, una
sceneggiata analoga ai danni di Fidel Castro si è ripetuta
pochi giorni fa, avendo come protagonista questa volta, al
posto del Segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, il
Pontefice della Chiesa Cattolica Romana Karol Wojtyla. E’
successo che a Cuba il 18 marzo c.a. 2003 si sono conclusi i
processi di alcuni attivisti politici dissidenti che erano
stati arrestati : 75 sono stati condannati a pene detentive
per un totale di 1.454 anni, e 3 - colpevoli di aver tentato
di dirottare verso gli USA un traghetto marittimo - sono
stati condannati a morte, sentenza che è poi stata
effettivamente eseguita l’11 aprile seguente, per
fucilazione. Cosa ha fatto Wojtyla nel frangente ? Niente
dopo il 18 marzo, poi il 13 aprile ha fatto scrivere al
cardinale Sodano, a suo nome, una lettera privata a Fidel
Castro dove si esprimeva il “ profondo dolore del
Pontefice “ per le esecuzioni e si chiedeva “ un
significativo gesto di clemenza “ per gli attivisti
incarcerati, e infine il 26 aprile, immediatamente dopo che
Castro in un discorso televisivo aveva ribadito la linea
dura contro i dissidenti, ha fatto rendere pubblica la
medesima lettera ! Come dire : ti avevo chiesto in privato
delle cose ma visto che me le hai rifiutate adesso ti faccio
la piazzata, ti faccio passare pubblicamente per cattivo
! E’ chiaro che si è trattato anche qui di un
copione politico, perché non vi era la minima
giustificazione per nessuno dei gesti compiuti da Wojtyla
nei riguardi di Fidel Castro. Non è
giusto difendere i dissidenti cubani. Per prima
cosa non è stato giusto intercedere per gli oppositori
politici cubani. Ciò neanche se l’intercessione fosse
stata e fosse rimasta perfettamente privata.
Cuba non è un Paese che possa svolgere la politica che
vuole : è un Paese che da più di 40 anni è sotto assedio
e sotto attacco da parte della più grande e malvagia
Potenza dei nostri tempi, gli Stati Uniti. Sin da quando
Fidel Castro nel 1959 prese il potere, mettendo in fuga il
“ loro “ dittatore Fulgencio Batista, gli USA hanno
fatto di tutto per rovesciarlo e far rientrare Cuba nel
novero delle loro neocolonie, come era prima. E
quando si dice che gli USA a Cuba hanno fatto “ tutto “
si intende proprio “ tutto “. Hanno stretto Cuba nella
morsa di un embargo economico rigidissimo, nel quale ancora
si dibatte. Hanno accolto negli USA i rifugiati
anticastristi - una infima minoranza della popolazione
cubana ! - e li hanno inquadrati in organizzazioni contigue
alla CIA che, tuttora attive, negli anni ’60 e ’70
ebbero una via libera incondizionata compiendo centinaia di
incursioni armate sull’isola, bombardando o in qualche
modo sabotando raffinerie, impianti chimici, mulini,
depositi di zucchero, ponti ; pescherecci e mercantili
cubani erano spesso attaccati e qualche volta affondati da
aerei apparentemente da turismo preparati dal Pentagono per
questi elementi. Nel 1961 hanno tentato l’invasione
militare surrettizia dell’isola, facendo sbarcare nella
Baia dei Porci un’armata di anticastristi protetta dalla
loro Marina e Aviazione ( nel frangente il Pentagono aveva
studiato il piano Northwoods, che prevedeva di eseguire
attentati anche sanguinosi nei confronti di cittadini
statunitensi e di attribuirli falsamente ai cubani per avere
la scusa di dichiarare una guerra : erano i prodromi della
clamorosa politica di autoattentati iniziata con l’attacco
alle Twin Towers dell’11 settembre 2001 ). Nel 1960 hanno
fatto esplodere nel porto dell’Avana il mercantile
francese Le Coubre ; nel 1964 hanno sabotato nel Tamigi un
mercantile tedesco che stava trasportando 42 autobus venduti
dalla British Leyland a Cuba nonostante l’embargo ; nello
stesso anno hanno convinto una famosa ditta della Germania
Occidentale a fabbricare una partita di cuscinetti
appositamente difettosi da vendere a Cuba. A più riprese
hanno contaminato i sacchi di iuta usati per esportare lo
zucchero cubano, così come a più riprese hanno messo
zucchero nei serbatoi degli autobus dell’Avana facendo
grippare i motori. Nel 1969 e nel 1970 aerei statunitensi
senza insegne partiti dal China Lake Naval Weapons Center
hanno sorvolato Cuba disseminando cristalli chimici che
hanno provocato piogge torrenziali da una parte e siccità
dall’altra, danneggiando la canna da zucchero. La guerra
batteriologica è stato tutto un capitolo. Nel 1962 gli USA
indussero un tecnico agricolo canadese volontario a Cuba a
spargere un virus che provocò un’epidemia negli
allevamenti di tacchini ; nel 1971 riuscirono a creare
un’epidemia negli allevamenti di maiali, che fu fermata
solo sacrificando 500mila animali ; nel 1981 tramite zanzare
provocarono un’epidemia di un tipo di influenza che colpì
300mila persone con 158 che morirono ( doveva trattarsi di
un coronavirus, forse lo stesso della SARS che gli USA hanno
sparso in Cina agli inizi di questo anno 2003 ). Un episodio
di terrorismo di Stato clamoroso ci fu il 7 ottobre 1973,
quando gli USA sabotarono un DC8 della Cubana Airlines in
ritorno da Barbados con 73 persone a bordo, tutte morte ; a
mettere la bomba era stato l’agente della CIA Orlando
Bosh, lo stesso che pochi giorni prima aveva partecipato
all’omicidio a Washington dell’ex ambasciatore cileno
Orlando Letelier, in cui era morta anche la sua segretaria
Ronnie Moffit. Il tutto continua : la serie di attentati ad
alberghi cubani che si è verificata dal 1997 al 1999, con
episodi che si sono ripresentati sino a oggi, e nei quali ci
sono state anche vittime fra cui un turista italiano, è
opera degli Stati Uniti, realizzata tramite agenti
infiltrati a Cuba e in collusione con ambienti
dell’opposizione politica locale. Ciò per
dare un’idea del tipo di aggressione cui da decenni è
sottoposta Cuba. In questa situazione è ovvio che il
governo locale si deve difendere e non può lasciare spazi
di manovra agli USA : non può aprirsi alla democrazia
perché gli USA ne approfitterebbero subito per fare valere
il loro danaro : si accaparrerebbero i media della stampa e
dell’etere, corromperebbero partiti e politici, militari e
poliziotti, falsificherebbero le elezioni con l’acquisto
di voti e l’esecuzione di brogli, e così via, riprendendo
in poco tempo la loro nefasta influenza sull’isola e
rimettendo in sella un loro uomo, un’altro Batista.
L’opposizione politica a Cuba non è ammessa perché ciò
che essa vuole è proprio questo, il ritorno al potere degli
USA, il ritorno di Cuba allo stato neocoloniale. Tale
opposizione in verità va repressa, e con molta
determinazione e andando anche poco per il sottile vista
l’emergenza e il tremendo pericolo per il popolo cubano.
Questa linea di fermezza è la miglior garanzia per
l’indipendenza di Cuba e per il benessere della grande
maggioranza del suo popolo. Bene, ora che si
sono messi - e non omessi come si fa di solito in Italia -
questi puntini sulle u, è chiaro che intercedere a favore
di “ atti di clemenza “ per l’opposizione interna
cubana significa voler indebolire la resistenza di Cuba nei
riguardi degli assalti statunitensi, significa volere male
al popolo cubano. E questa era - temo - l’intenzione di
Wojtyla quando ha incaricato Sodano, con la lettera del 13
aprile, di intercedere per gli oppositori condannati. E’
stata una cosa ingiusta, che non andava fatta.
Una cosa sulla quale in più grava un’altro interrogativo
: come mai per consegnare quella lettera di intercessione si
è atteso il 13 aprile, due giorni dopo cioè che la
condanna a morte dei tre dirottatori era stata eseguita ?
Non era forse più logico consegnarla prima
dell’esecuzione, e cioè subito dopo la pronuncia della
sentenza, avvenuta il 18 marzo ? Chissà, magari la supplica
papale sarebbe stata accolta e la vita dei tre sarebbe stata
salvata ! E’ come se al Vaticano non interessasse affatto
la vita dei tre, ma proprio la loro morte, vista come
occasione per iniziare una manovra politica-propagandistica.
Non è giusto denigrare Fidel Castro.
Ancora peggio con il gesto del 26 aprile, quando
Wojtyla ha fatto rendere pubblici l’esistenza e il
contenuto della lettera del 13. E’ chiaro che ha voluto
far passare Fidel Castro per un feroce dittatore, contando
sull’impressione suscitata dalle tre fucilazioni. Mi
sembra che con ciò si sia passato ogni limite. Come ! Si
tace su un paese come gli USA e si batte la grancassa su uno
come Cuba ? Ricordo brevemente cosa sono, dal
punto di vista giudiziario, gli Stati Uniti. Sono un paese
dove ci sono 4 milioni di carcerati e 2,6 milioni di altri
cittadini agli arresti domiciliari e similari ; è quasi il
4% degli adulti, e bisogna considerare che la distinzione
fra reati comuni e reati politici è spesso aleatoria ;
comunque i detenuti politici in senso stretto sono valutati
in 10mila ( Theodor Kaczinski - Unabomber - è un esempio
limite di costoro ). Esiste la pena di morte, prima tolta e
poi reintrodotta nel 1976, e di nuovo ancora comminabile a
minorenni e ritardati mentali : da allora al dicembre 2001
le condanne a morte sono state 6.754, delle quali 649
eseguite ; alla stessa data quelli in attesa
dell’esecuzione, in genere da anni, erano 4.000, circa lo
stesso numero di adesso. Nella maggioranza dei casi i
condannati a morte, questi dead men walking come li chiamano
i secondini, sono del tutto innocenti, in genere dei neri
poveri condannati frettolosamente per evitare di dovere
scoprire un colpevole bianco, e spesso gli è stata estorta
una confessione con la tortura. Il 10 gennaio c.a. 2003, tre
giorni prima della scadenza del suo mandato, il governatore
dell’Illinois George Ryan, criticando il sistema
giudiziario e valendosi di prerogative cui non aveva mai
osato ricorrere prima, ha vuotato il braccio della morte
dello Stato : ha commutato 156 condanne a morte in ergastoli
e ha direttamente graziato 4 elementi, scagionati da test
del DNA che erano stati ignorati dai tribunali.
Dopo le Twin Towers gli USA hanno adottato il USA Patriot
Act, col quale il governo USA si arroga il diritto di
arrestare chiunque sospetti di terrorismo, dovunque si
trovi, e di condannarlo anche a morte in base alla decisione
di un tribunale militare, o anche senza nessuna decisione
scritta di nessuno in particolare. Nel territorio degli USA
ciò ha portato all’arresto preventivo e quasi sempre
immotivato di 5.000 persone. Nel resto del mondo ciò ha
portato agli abomini di Bagram, Guantanamo e Diego Garcia,
le basi militari dove gli USA tengono persone che hanno
catturato qua e là per il mondo, spesso ma non sempre in
seguito a guerre di aggressione come in Afghanistan e in
Iraq. A Guantanamo ci sono 600 prigionieri, colpevoli non si
sa di che, tenuti in gabbie sotto il sole ; in Afghanistan -
dove a Mazar-i- Sharif gli statunitensi hanno di fatto
fucilato 2.000 prigionieri - ci sono 3.000 prigionieri,
quelli tenuti a Bagram chiusi in sei gabbioni. In tutti
questi luoghi gli USA torturano gli interrogati, o
semplicemente torturano i prigionieri per tenerli in agonia
; per certo si sa che come minimo sotto tortura sono morti
due prigionieri, entrambi a Bagram, un certo Dilwar di 22
anni e un certo mullah Habibullah di 30. Gli USA premono per
farsi consegnare elementi sospetti ( o solo sgraditi ) da
tutti gli altri Paesi, e per ora si sa per certo che hanno
girato agli USA dei loro cittadini, o dei loro ospiti
stranieri, i seguenti paesi : Egitto, Marocco, Nigeria,
Giordania, Pakistan, Israele, Turchia, Sudafrica, Filippine.
Ma la lista è certamente molto più lunga e a mio avviso
comprende anche l’Italia. In breve gli USA -
al di là dell’ingannevole immagine che hanno sempre
curato di trasmettere - sono una feroce dittatura ( una
dittatura dell’imprenditoriato l’ho definita in effetti
) che governa in casa con la repressione poliziesca, con la
pena di morte e con la tortura, e che - infischiandosi della
Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra e della
Carta dei Diritti Umani dell’Onu, e irridendo a
organizzazioni umanitarie internazionali come Amnesty
International e Human Rights Watch, e come il Tribunale
Penale Internazionale per i crimini di guerra - ha la
pretesa di adoperare gli stessi metodi in tutto il mondo,
incarcerando - a migliaia ! - coloro che ritengono degli
oppositori o solo degli intralci, torturandoli per ottenere
informazioni o solo per procurare tormenti, condannandoli a
morte tramite tribunali militari non controllati da nessuno,
o ammazzandoli come capita, fucilati immediatamente dopo la
resa o magari sotto tortura. Altro che Terzo Reich, altro
che orde degli Unni, questa sì è barbarie in arrivo !
E con una realtà del genere fra i piedi, con una
simile minaccia per l’intero mondo, con un simile mostro
divoratore che da anni sta massacrando l’umanità, il Papa
di Roma va a fare piazzate e ramanzine a Fidel Castro e alla
sua povera Cuba che cerca di sopravvivere ? Non venga a dire
Wojtyla che lui ha rimproverato anche gli USA. Chiedere la
sospensione della condanna a morte per un minore o un
minorato e lasciare velocemente cadere il tutto quando la
condanna è eseguita somiglia troppo a una formalità,
espletata per costituirsi alibi. I provvedimenti devono
essere proporzionati alle dimensioni dei soggetti, alla loro
forza e in particolare alla loro pericolosità : per essere
credibile contro gli USA il Papa avrebbe dovuto ingaggiare
una polemica senza quartiere, ossessiva e intransigente,
adeguata cioè al pericolo. Sa fare cose del genere : le ha
fatte contro l’URSS. Le faccia contro gli USA adesso, se
è vero che - come dice di essere - non è meno contrario al
capitalismo di quanto lo è al comunismo.
Oppure, meglio ancora : non faccia niente contro nessuno.
Faccia quello che dice di essere, il Papa, e si occupi di
religione. Se ci crede, ma ne dubito. Le
veline di Televideo. E’ anche stato
interessante in questa vicenda l’atteggiamento dei
massmedia italiani, che come si sa sono tutti di regime,
senza eccezione alcuna. L’intervento del Papa nella
vicenda, soprattutto per la sua tempistica, era chiaramente
strumentale e questi massmedia hanno immediatamente cercato
di intorbidare le acque, usando parole e frasari equivoci.
Tutti i massmedia italiani hanno fatto così, sia quelli
della carta stampata ( quotidiani e periodici ) che quelli
dell’etere ( radio e televisioni ) e potrei riportare il
testo di molti articoli di giornale e i trascritti di molti
notiziari. Mi limito a fare un solo esempio, riportando
però integralmente il testo in questione. Si tratta della
notizia diffusa dal televideo RAI il 26 aprile 2003, per
informare che il Vaticano aveva appena reso pubblica la
lettera di Sodano del 13 aprile precedente :
“ PAPA A CASTRO : “ UN GESTO DI CLEMENZA “
Il Santo Padre in una lettera indirizzata a Fidel Castro ha
espresso il suo “ profondo dolore “ per le condanne a
morte dei tre dirottatori cubani. Il Papa ha poi chiesto al
presidente cubano “ un significativo gesto di clemenza per
gli altri cubani condannati “. L’appello è stato
inoltrato dopo che il governo cubano aveva annunciato le
esecuzioni capitali ma è stato reso noto solo oggi dal
Vaticano. “ Il testo gioca sulle parole e
sui tempi : all’inizio dice che il Papa ha espresso il suo
dolore appena appreso delle tre condanne a morte ( e si
presume allora a condanne non ancora eseguite ), e alla fine
specifica invece che l’appello è avvenuto dopo
l’esecuzione delle condanne. Come si vede non vengono
specificate date di sorta : in questo limbo atemporale il
lettore è confuso e rimane non del tutto sicuro circa ciò
che ha letto ; la prima impressione diventa vieppiù la più
forte, ed essa convoglia la nozione che il Papa si è mosso
dopo la pronuncia delle condanne a morte e prima
dell’esecuzione delle stesse, cosa invece che è falsa. La
frase centrale poi è propaganda pura : suggerisce, lascia
intendere, che ci siano altri dissidenti cubani condannati a
morte, magari molti, caterve. Invece, a tuttora non ci sono
notizie in merito, sembra anzi che altri condannati a morte
a Cuba non ci siano. Le caterve di condannati a morte, caro
signor Televideo RAI, sono negli USA. Caterve di condannati
a morte che per giunta sono anche innocenti, in
maggioranza.
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Alex 21 agosto 2005 0:00
Dal copia e incolla di Osa: "non solo Wojtyla ha
appoggiato sin dall’inizio l’attacco bellico contro
l’Iraq" (gradirei riportata un'affermazione del
Papa in tal senso) "nessun invito a restituire a
venti milioni di iracheni il loro paese e la loro
libertà" (quando mai l'hanno avuta? ora di sicuro
più di prima, ma se li lasciano ora finiscono nelle mani
dei terroristi, benevolmente definiti "resistenti"
dalla Forleo) Ma da dove saltano fuori queste
bestialità? Forse davvero c'è troppa libertà, le
persone sono libere di fare queste affermazioni senza
documentare niente e senza assumersene la responsabilità.
Illazioni ovunque, si lancia il sasso e si nasconde la mano.
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osa 20 agosto 2005 0:00
L’aggressione all’Iraq e la triade
polacca di John Kleeves 13 aprile 2003
Al momento di scrivere questo articolo, il 13
aprile 2003, sembra proprio che l’aggressione degli USA
all’Iraq, aggressione iniziata il 20 marzo scorso e cui
hanno partecipato con proprie truppe e mezzi anche la Gran
Bretagna, l’Australia e la Polonia mentre Paesi come
l’Italia, la Spagna e la Romania hanno fornito concreto
appoggio logistico, abbia avuto successo : Bassora, Bagdad,
Mosul e le altre città più importanti sono state prese e a
quanto si dice continua solo - se non si tratta di una scusa
per insistere nelle distruzioni - una resistenza nel tratto
centrale del Paese mentre il Governo legittimo, compreso il
presidente Saddam Hussein, si è trasferito in una località
imprecisata, di dove non si sa o non ci fanno sapere quale e
quanta attività bellica stia coordinando.
Comunque, allo stato attuale dei fatti mi sembrano opportune
le seguenti considerazioni. a) Purtroppo devo
accampare la solita recriminazione : l’avevo detto ! Avevo
detto che la sola difesa dell’Iraq - questo Paese del
Terzo Mondo, uscito praticamente ieri dallo stato coloniale
- nei riguardi del mostro statunitense erano le sue armi di
distruzione di massa : già nel 1991 le bombe e le testate
missilistiche caricate con gas nervino e ulcerante e con
sostanze “ proibite “ varie avevano permesso all’Iraq
di respingere l’attacco anglo-statunitense e lo avrebbero
permesso ancora, se solo l’Iraq le avesse conservate. E
invece Saddam Hussein se ne era liberato ! Non solo, ma
aveva anche permesso all’ONU tramite la banda Blix di
accertarsene al di là di ogni dubbio ! E perché Saddam
Hussein si era liberato di quelle armi d’oro ?
Probabilmente perché aveva ceduto alle esortazioni e
creduto alle assicurazioni che gli avevano fatto quelle
notorie puttane internazionali del mondo moderno, e cioè
che gli avevano fatto gli USA per cominciare, e poi l’UE,
l’ONU, il Vaticano, forse anche la Russia : elimina le tue
armi di distruzione di massa, e vedrai che gli USA non ti
attaccheranno più ! Abbiamo visto, ma Saddam Hussein non
venga a dire che il sottoscritto non l’aveva avvertito.
b) Lo stesso, praticamente, circa la valutazione
dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle
di New York. Avevo detto che quell’attentato - e quello
connesso al Pentagono naturalmente - era stato organizzato
dallo stesso governo statunitense, che si trattava cioè di
un autoattentato ( del tipo esatto di quello
dell’incrociatore Maine del 1898 e concettualmente molto
analogo alla vicenda di Pearl Harbor del 1941 esitata in
2600 morti, circa gli stessi delle Twin Towers ) eseguito
per precostituirsi la scusa per attaccare molti Paesi
esteri, prima l’Afganistan, l’Iraq, l’Iran e la Siria
nel Vicino Oriente, poi l’India, poi la Russia e infine la
Corea del Nord e l’agognata meta di tutta la storia
statunitense dal suo vero inizio del 1630 : la Cina. E con
la Cina la presa del mondo è compiuta. Ebbene, così gli
USA hanno proprio cominciato a fare : hanno attaccato e
preso l’Afganistan, hanno attaccato e preso l’Iraq. Poi
toccherà agli altri. Anche loro non vengano a dire che
nessuno glielo aveva detto. Per quanto riguarda l’11
settembre 2001, oramai che si sia trattato di un
autoattentato più che l’ipotesi più probabile è una
certezza quasi stabilita. c) Non si può non
evidenziare quanto deludente sia stato l’atteggiamento
tenuto in questa guerra da Siria e Iran. Sono rimasti
neutrali ! Un atteggiamento peggio che da paurosi : da
sciocchi. E’ chiaro che saranno le prossime certe vittime
di un attacco militare degli USA. Tanto valeva allora essere
i primi a cominciare, cogliere l’occasione e prendere tra
due fuochi i soldati statunitensi, inglesi, australiani e
polacchi che si trovavano nei deserti iracheni. Avrebbero
avuto qualche probabilità di vittoria, perché l’unica
possibilità oramai, quando arrivano gli USA, è allargare
il più possibile il conflitto sperando di trascinarci
dentro le potenze nucleari ostili agli USA, la Russia, la
Cina, e ora dobbiamo dire anche la Francia. d)
Deludente anche lo spettacolo offerto dalle masse arabe.
Hanno confermato quanto mostrato sin qui a proposito del
dramma palestinese : da più di 50 anni i Palestinesi sono
massacrati dagli Israeliani e i loro “ fratelli “ Arabi
più che urlare, manifestare in piazza e lanciare minacce al
vento non sono mai stati capaci di fare. Lo stesso con
l’attacco all’Iraq : le masse arabe avrebbero dovuto
rovesciare quei loro governi che appoggiavano l’attacco, e
in generale anzi avrebbero dovuto rovesciare tutti quei
governi di collaborazionisti che gli USA gli hanno imposto
nel tempo in Marocco, Egitto, Giordania, Arabia Saudita,
Kuwait, Qatar, Emirati Uniti e Oman, e invece niente, hanno
urlato per un po’ e poi sono tornati a casa a mangiare il
cuscus. L’arabo Osama Bin Laden è il Principe Nero del
terrorismo internazionale ? Fosse vero ! Vorrebbe dire che
gli Arabi almeno sono capaci di una qualche reazione
concreta, giusta o sbagliata che si voglia giudicare. Invece
Osama Bin Laden è addirittura un agente della CIA, che
recita per gli USA una parte da attore sulla scena mediatica
internazionale : altro che “ Sceicco del Terrore “, Bin
Laden è un altro arabo venduto ! e) Per quanto
riguarda il comportamento nella vicenda della Russia, devo
dire che il presidente Putin mi sta sconcertando sempre di
più. Putin si sta comportando come se non avesse capito che
l’obiettivo finale degli assalti statunitensi è la
Russia, una Russia che nelle intenzioni di Washington è da
sterminare, annichilare, far scomparire dal mondo ( ridurre
a una “ Moscovia “ ha detto anzi scritto nero su bianco
Brezinski, a una specie di principato baltico da operetta,
confinante magari con una Curlandia indipendente ). Putin
avrebbe dovuto approfittare dell’appoggio politico della
Francia e della Germania per correre nel sacrosanto aiuto
dell’Iraq e invece si è limitato a qualche lamentela da
Calimero : non è giusto peròòò ! Ha fatto anche peggio :
quando gli USA hanno accusato la Russia di avere fornito
granate anticarro Tank niet all’Iraq non solo ha negato,
ma ha anche fatto la spia sulla Siria : è stata lei, ha
detto ! Stalin si sarà rivoltato nella tomba sino a
polverizzarsi tutte le ossa. E’ come se avesse ragione
Giulietto Chiesa e Putin come Eltsin non fosse altro che un
corrotto, interessato solo a mungere la tetta del conto
corrente da 4,5 miliardi di dollari aperto a New York dal
FMI - cioè dagli USA - a favore degli alti politici russi
traditori. C’è un particolare che forse ha
smascherato Putin, se Putin è questo. Tempo fa aveva detto
che la Russia avrebbe operato in politica estera “ secondo
il suo interesse nazionale “, senza badare cioè a
ideologie e altre paccottiglie similari come fatto in
passato. Bene, ma con l’Iraq non lo ha fatto ! Lo ha
notato mi è sembrato ostentatamente, e per tempo, prima che
gli USA attaccassero, il vice ministro degli Esteri Fedotov
: “ Non è nell’interesse della Russia che l’Iraq cada
nelle mani degli USA “ disse. E ti credo : così la Russia
si vede soffiare da sotto il naso il contratto da 40
miliardi di dollari che la sua Lukoil aveva concluso con
Saddam ! Qualche giorno fa si è aggiunto l’episodio
dell’ambasciatore russo a Bagdad, Titorienko : il suo
convoglio che si stava dirigendo verso la Siria veniva
bombardato dagli statunitensi e mentre Putin a Mosca era
tutto concentrato a fare finta di nulla lui dichiarava ai
microfoni di tutto il mondo che gli USA avevano compiuto un
attacco premeditato : Titorienko cioè ha evidenziato di
proposito la latitanza di Putin, gli ha lanciato un siluro
contro. E’ dunque così, Putin è un Giuda e
ciò che sta facendo - per i dollari del conto del FMI ( 30
milioni, magari ? ) - non è altro che fare il necroforo
della Russia, praticarle l’eutanasia con iniezioni di
lento veleno sino ad un ultimo momento che a quel punto
sarebbe scandito solo da un paio di bombe atomiche
statunitensi sganciate magari da dei semplici drones ? Non
è facile dire. I protagonisti della Storia non fanno capire
i loro giochi, che possono solo essere congetturati dai
contemporanei e molto anche dai posteri. Dico solo che la
possibilità, a mio avviso, che Putin sia un traditore
comincia a essere concreta e che forse è tempo che gente
nuova - Fedotov magari - si prepari alla successione. Un
capo di Stato venduto agli statunitensi non sarebbe una
novità : l’America Latina ha offerto decine di esempi (
si pensi per ultimo all’Argentina, venduta in blocco da un
pugno di suoi dirigenti politici ), idem l’Africa e il
Vicino Oriente, e molto anche l’Europa : si pensi alla
Serbia di Kostunica e si rifletta anche sul significato che
hanno le privatizzazioni in Italia. Certo, sarebbe clamoroso
che si trattasse di un Paese come la Russia, ma non dobbiamo
dimenticare che Lenin effettivamente era un agente segreto
pagato dalla Germania, anche se forse faceva il doppio
gioco. Almeno, lui, per la Russia. f) Una
riflessione sui media italiani. Il trattamento riservato dai
mass media italiani - giornali e reti televisive sia
pubbliche che private - alla guerra in Iraq è stato e
continua a essere scandaloso, incredibile, addirittura
grottesco. Non c’è neanche bisogno di citare gli
articoli, i giornalisti, i programmi televisivi e i loro
conduttori, i telegiornali, gli inviati speciali e anche i
mezzi busti che leggono le notizie : ognuno capisce che si
è messa insieme una raccolta di cose invereconde, false e
capziose sino al midollo, di cose perverse e così marce e
sconce che non si riesce a immaginare il lupanare dove siano
state pensate. Una vergogna per tutte : mentre Pietro Micca
- non ci sono dubbi - fu un eroe, il kamikaze iracheno che
si è fatto saltare a un posto di blocco uccidendo una
decina di soldati nemici era un terrorista ! Ma
appunto non volevo compilare un florilegio di tali obbrobri.
Volevo solo dare un consiglio a quella piccola minoranza di
intellettuali alternativi che si sono impegnati e si
impegnano in articoli e discorsi - pure nella loro
scarsissima diffusione - a confutare punto per punto le
falsità e distorsioni dell’informazione di massa : non ne
vale la pena ! La situazione dell’Italia è nota : è una
colonia statunitense mascherata da Paese indipendente. Che
informazione massmediatica può esserci in un posto del
genere ? C’è quella voluta dal padrone, è ovvio.
Confutare questo e quello non serve, è una perdita di
tempo. Se si può, se si riesce a essere pubblicati o
invitati da qualche parte, si esponga la propria versione e,
se si ha voglia di discutere, si discuta sul come ci si può
liberare dal giogo straniero. Qui sì che ne vale la
pena. g) Molti insistono nell’evidenziare
l’influenza degli Ebrei sulla politica estera
statunitense. Può darsi che abbiano ragione. A me invece
capita di notare come dietro la politica estera statunitense
si sia formata una strana congiunzione astrale : una triade
siderale polacca ! Il primo elemento della
triade è Zbignew Brezinski, statunitense di origine polacca
già consigliere del presidente Carter. E’ l’autore di
quella strategia di demolizione progressiva della Russia che
gli USA stanno diligentemente seguendo da vent’anni. Si è
recentemente vantato di avere attirato lui l’URSS nella
trappola dell’Afganistan nel 1979, iniziandone così il
crollo da una parte e permettendo dall’altra agli USA di
costituire quelle formazioni di narcoterroristi islamici che
tanto utili sarebbero poi stati, oltre che in Afganistan,
anche in Georgia, Cecenia, Albania, Kosovo, Macedonia e
Kashmir. Osama Bin Laden era appunto il capo di una di
queste formazioni addestrate dalla CIA in Afganistan.
Il secondo è Paul Wolfowitz, statunitense di origine
polacca attualmente vice Segretario alla Difesa USA : è di
fama più recente perché arrivato a cariche pubbliche solo
con l’Amministrazione Bush II ma da sempre lavora nel
settore. Con la sua teoria della guerra preventiva di fatto
è l’uomo che sta attuando nella pratica le direttive di
Brezinski, del quale infatti è stato allievo e
collaboratore. E chi può mai essere il terzo ?
Ma Karol Wojtyla naturalmente, il polacco eletto Papa nel
1978 col nome di Giovanni Paolo II. E’ il più importante
dei tre. La politica estera statunitense è oggettivamente
orrenda, mostruosa visti i lutti e le devastazioni che porta
nel mondo, ma il pubblico non lo deve realizzare perché
altrimenti reagirebbe. Appunto a ciò pensa Wojtyla : evita
la condanna morale del pubblico contro gli USA. La vicenda
della guerra all’Iraq è un esempio perfetto. Wojtyla ha
criticato sin dall’inizio l’aggressione ventilata e poi
attuata dagli USA : ma lo ha fatto solo a parole e con
espressioni di generico buonismo cristiano, da omelia buona
per tutte le occasioni, cosa che non ha minimamente
imbarazzato gli USA. Diverso sarebbe stato se Wojtyla avesse
parlato di guerra di rapina, di assalto a mano armata, di
genocidio per il petrolio, di guerra coloniale, se avesse
lanciato la scomunica contro gli USA e gli altri ( a rigore
ci sarebbe stata, nell’ottica dei cattolici ) e
addirittura, come lo invitò Enrico Galoppini in un
articolo, se fosse andato fisicamente a Bagdad a sfidare le
bombe. Ma Wojtyla, pur potendolo, non fece
niente di tutto ciò. Perché lui è appunto la terza gamba
della triade polacca. Non è per caso che l’unico Paese
non anglosassone a mandare soldati contro l’Iraq sia stata
la Polonia, mentre se è vero ciò che racconta Brezinski
sull’invasione russa dell’Afganistan del 1979 desta
fieri sospetti l’elezione di Wojtyla avvenuta solo
l’anno prima : Brezinski pianificò anche quella ?
Come dite ? Che Brezinski e Wolfowitz sono sì
polacchi ma anche ebrei, come è per parte di madre anche
Wojtyla ? Che brutta congiunzione.
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xxx 20 agosto 2005 0:00
SPORCHI COMUNISTI, parlateci della russia della cina,di voi,
chi vi paga lo stipendio e quanto incassate al mese di
contributi statali per fare politia non assistenza ai
consumatori,vigliacchi..per fortuna arrivano gli islamici,vs
alleati, che vi taglieranno la testa...
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Pro-teo 20 agosto 2005 0:00
Senti, Osa, ma sai scrivere qualcosa di tuo senza continuare
col taglia e incolla? Continui a postare idiozie
scritte da questo Kleeves che nessuno si è mai degnato di
prendere in considerazione: fallo anche tu, ti prego...
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Vero Mostro 20 agosto 2005 0:00
Pacciani il mostro di Firenze? Ma era un anziano malato di
cuore, non un centometrista!!
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osa 20 agosto 2005 0:00
MAI VISTO UN PAPA COLONIALISTA? ECCOLO QUA: WOJTYLA!
diJohn Kleeves 16 maggio 2003
Quando gli statunitensi stavano preparando l’attacco
all’Iraq iniziato poi il 20 marzo 2003, essi non cessavano
però mai di considerare l’opzione più pregiata, quella
col rapporto costi/benefici più basso : l’abbandono del
potere da parte di Saddam Hussein, il suo esilio volontario.
Infatti ciò sarebbe equivalso a prendere l’Iraq senza
colpo ferire visto che lo smarrimento in cui sarebbe
precipitata la dirigenza irachena, costruita sugli equilibri
tribali trovati da Saddam, avrebbe reso un gioco da ragazzi
per gli USA sovvertire il Paese con metodi “ liberi “ e
“ democratici “, e cioè installarvi un governo “
amico “ tramite il solito armamentario di corruzioni,
infiltrazioni, propaganda, diffusioni di voci e notizie
false, agganci con la malavita locale, perturbazioni
dell’economia, false simbiosi religiose e umanitarie,
brogli elettorali e così via e, naturalmente, un po’ di
strategia della tensione con qualche bomba e qualche
omicidio politico qua e là, dove serve, addossando la
responsabilità ai nemici. Bene, sin dal momento
della sua elezione nel 1978 il papa Giovanni Paolo II ha
sempre appoggiato nei fatti la politica estera statunitense,
e anche questa volta non ha mancato di presentarsi alla
corte USA a offrire i suoi servigi, a mettersi a
disposizione per fare volentieri quel che poteva secondo il
suo ruolo di capo della Santa Sede. Difatti, dichiarando a
parole la sua contrarietà a un attacco statunitense
all’Iraq e invocando coram mundi tramite la televisione
tutti i Santi perché l’eventualità fosse scongiurata,
Wojtyla inviava in Iraq nel febbraio 2003 un suo inviato
speciale, il cardinale Etchegaray, con lo scopo - a parole -
di trovare una qualche e qualunque soluzione al contenzioso
ma in realtà con lo scopo - nei fatti - di indurre Saddam
ad andare in esilio, magari prospettandogli una sistemazione
a vita in Città del Vaticano. Il portavoce vaticano Navarro
Vals in data 12 marzo 2003 ha smentito ufficialmente questa
strategia, da me subito denunciata e dopo qualche giorno
ripresa dalla stampa inglese ed araba, ma era chiaramente
una smentita pro forma : solo qualche giorno dopo,
partecipando alla trasmissione televisiva “ Porta a porta
“, il cardinale Pio Laghi in pratica ammetteva
l’obiettivo del Papa di allontanare Saddam.
Come sappiamo tutti Saddam non se ne è andato e gli USA
hanno attaccato l’Iraq e lo hanno conquistato. Ma anche in
questa situazione essi hanno una opzione preferenziale :
vorrebbero che fosse la “ comunità internazionale “, e
cioè in questo caso l’ONU e l’Unione Europea, a
ricostruire il Paese. Esatto, avete capito bene
: sono gli USA ad aver mosso guerra all’Iraq senza alcuna
giustificazione legale ; sono loro - oltre ad aver causato
migliaia di morti e di mutilati anche civili - ad averlo
distrutto facendo saltare gli acquedotti, i magazzini, gli
opifici, gli aeroporti, le strade, i ponti, le centrali
elettriche, i palazzi governativi e sociali, e innumerevoli
edifici civili compresi un buon numero di ospedali ; sono
loro ad averlo inquinato coi proiettili all’uranio
impoverito ed ad averlo disseminato di cluster bombs ; sono
loro ad aver programmato il saccheggio del celebre ed
inestimabile museo archeologico di Bagdad, i cui pezzi più
pregiati sono già negli scantinati dei musei statali
statunitensi ; sono loro ad aver occupato tutti i pozzi
petroliferi dell’Iraq dichiarandoli loro esclusiva
proprietà, nel mentre che si accingono a fare lo stesso con
le famose piantagioni di palme da datteri del paese ; sono
loro ad arrogarsi come unica autorità politica,
amministrativa e militare del paese, in pratica dichiarando
l’Iraq come una loro propria colonia, un overseas
territory come Portorico o Guam : sono loro ad aver fatto
tutto questo e dopo vogliono che a pagare i danni siano gli
altri, l’ONU e l’UE ! Bene, per quanto
incredibile, sfrontata, beffarda e anche offensiva sia
questa pretesa, davvero una pretesa da banditi spudorati,
essa non è ancora abbastanza spregevole per Wojtyla, che ha
nuovamente teso la mano all’alleato statunitense. L’ha
fatto davanti a tutto il mondo, inserendo le sue perfide
esortazioni nell’omelia pronunciata dal sagrato di San
Pietro nel giorno della Pasqua appena trascorsa, domenica 20
aprile 2003 : “ Con il sostegno della comunità
internazionale - ha detto testualmente - gli iracheni
diventino protagonisti di una solidale ricostruzione del
loro paese “. Proprio così ha detto ! E cioè
che a pagare per i danni fatti dagli USA all’Iraq, USA che
si sono anche presi tutto il paese, devono essere gli
iracheni stessi e la “ comunità internazionale “ ! In
pratica per Wojtyla - bontà sua ! - sarà sufficiente che
gli USA rinuncino almeno a una quota del petrolio pompato, e
giusto per i primi mesi, mentre il resto dovrà essere messo
tutto da ONU e UE ! E, si badi, nessun invito
agli USA a sgomberare il paese, nessun invito a restituire a
venti milioni di iracheni il loro paese e la loro libertà,
nessun rammento agli USA che l’epoca del colonialismo è e
deve essere finita. Lo nota anche il cronista che seguì il
discorso papale ( Fabio Negro, Resto del Carlino del 22
aprile 2003 ) : “ Non sembra però che il papa chieda
esplicitamente il ritiro delle forze d’occupazione
anglo-americane o la loro sostituzione con i fragili
contingenti delle Nazioni Unite “. Certo che
non lo chiede, e non certo perché i contingenti dell’ONU
sono “ fragili “ : non solo Wojtyla ha appoggiato sin
dall’inizio l’attacco bellico contro l’Iraq, ma anche
- dobbiamo dire, se non crediamo alle coincidenze troppo
improbabili - nel mentre che a parole invocava la Vergine
contro la guerra imminente, nei fatti si adoperava, oltre
che per favorire l’esilio di Saddam come abbiamo visto,
anche per inserire la sua Polonia nel ristretto numero delle
potenze attaccanti, facendole ottenere il massimo vantaggio
col minimo sforzo : è infatti oramai - e per forza -
diventato di dominio pubblico, dopo che nei primi giorni
specie qua in Italia si è cercato di passarlo sotto
silenzio, il fatto che assieme agli USA e ai loro accoliti
anglosassoni Gran Bretagna e Australia, a partecipare sul
campo all’aggressione contro l’Iraq c’era anche una
quarta Potenza, che guarda caso era proprio la Polonia, la
Polonia di papa Wojtyla. E difatti gli USA hanno annunciato
l’intenzione di dividere l’Iraq in quattro zone
d’occupazione, amministrate ognuna da una delle quattro
Potenze che hanno partecipato all’invasione : alla Polonia
sarà assegnata la parte settentrionale, la parte di Kirkuk,
dove c’è il petrolio del Kurdistan iracheno. Un affare
enorme per la Polonia : inviando solo 200 uomini, dei quali
solo 40 o 80 combattenti sul terreno ( membri di forze
speciali ), ha ottenuto una colonia piena di petrolio e
grande come l’Italia settentrionale, circa lo stesso
ottenuto dall’Australia, che ha inviato 2.000 uomini, per
non parlare della Gran Bretagna e naturalmente degli USA,
che comunque mantengono l’alta proprietà sul tutto.
Quello era dunque, nello specifico e cioè oltre alla
solita collaborazione strategica con gli USA, il prezzo
dell’appoggio della Santa Sede alla scellerata impresa.
Certo, è tutta farina del diavolo, destinata ad
andare prima o poi in crusca per la rovina di tutti i
beneficiari di adesso, della Polonia, della Chiesa Cattolica
di Roma, della Gran Bretagna, degli USA eccetera. Ma intanto
chi ha a cuore la giustizia geme nel vedere la leadership
religiosa e quindi morale dell’Occidente nelle mani di un
simile personaggio, che calpesta e irride i sentimenti e i
diritti dell’umanità credendo di avere a che fare con
gente ingenua, che basta fargli un segno di croce davanti e
dirgli due parole melliflue per farla tornare a casa
contenta. Leggendo la storia dei papi
probabilmente nessuno di noi ha mai pensato che avrebbero
potuto ripresentarsi personaggi come Stefano II, come
Giovanni XII, come Alessandro VI, come Giulio II, come
qualche altro. E invece eccolo qua, è arrivato
Giovanni Paolo II, un Papa colonialista.
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Pro-teo 19 agosto 2005 0:00
Un imbecillotto si è appropriato del mio nick e ha scritto
l'ultimo post, tra l'altro da perfetto deficiente
che tenta una facile ironia da bar scalcinato. Solo un vero
vigliacco non osa scrivere a suo nome.
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Pro-teo 19 agosto 2005 0:00
Il fratello + furbo di G.P.II... forse erano anche
gemelli,data la straordinaria somiglianza...
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Pro-teo 19 agosto 2005 0:00
Il mostro di Firenze.
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CURIOSO 19 agosto 2005 0:00
Scusa, chi era Pacciani?
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Pro-teo 19 agosto 2005 0:00
Certo, G.P.II era un serial killer che ha tentato anche di
far fuori se stesso. Probabilmente era anche amico di
Pacciani... Incredibile! per XX o XXX o...
Credo di poter dire senza andarci lontano che l'ADUC sia
più vicino a posizioni radicali. In effetti,senza anonimato
ci sarebbe forse più correttezza... non so che dire.
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xx 18 agosto 2005 0:00
PARTITO COMUNISTA ITALIANO,questo è il sito aduc, che
vergognosamente si nasconde dietro una associazione di
difesa consumatori,risponde a imbecilli facinorosi,magari
pensionati PCI DI 40 ANNI DI ETà,VERGOGNATEVI,ANONIMI
SCRITTORI,IO HO PROPOSTO DI IDENTIFICARSI PER INTERVENIRE,MA
L'aduc, NON LO RITIENE GIUSTO E onesto !!!
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xxxx 18 agosto 2005 0:00
Ma l'Aduc con i contributi pubblici assiste gli utenti
consumatori o fa politica,scusate il vs tempo lavorate o
cosa fate????? come cittadino che vi finanzia posso saperlo?
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osa 18 agosto 2005 0:00
GIOVANNI PAOLO II: UN PAPA NELLA PEGGIORE TRADIZIONE
Di John Kleeves 25 giugno 2001 Magari
uno credeva che certe figure di Papi non potessero più
esistere. Papi, ad esempio, come Stefano II (752-776), che
fabbricò sembra personalmente quel falso testamento di
Costantino I il Grande, detto Constitutum Constantinii, che
lasciava in eredità perpetua alla Chiesa di Roma niente
meno che una metà dell’Impero Romano, e cioè l’intera
Europa occidentale. Oppure come Leone III ( 795-816 ), che
durante la Messa della notte di Natale dell’800
d’improvviso tirò fuori una corona e la pose sul capo
dell’inginocchiato e stupefatto Carlo Magno dichiarandolo
“ Imperatore dei Romani “, il titolo che era sempre
appartenuto all’Imperatore Romano residente a
Costantinopoli, il quale in effetti l’avrebbe ancora
tenuto per altri 653 anni. Oppure come Giovanni XII (
955-963 ), che riempì il Laterano di prostitute, eunuchi,
schiavi e ragazzini ( uno di questi, di dieci anni, lo
nominò vescovo per meriti sul campo stesso, una stalla ),
sino a che non ebbe a morire, dopo tre giorni di agonia, per
le botte ricevute da un oste che lo aveva sorpreso con la
moglie Stefanetta. Oppure come Alessandro VI Borgia (
1492-1503 ), che alle ormai banali orge del Laterano
aggiungeva il rapporto incestuoso con almeno una sua figlia
fra i dieci che aveva ( cinque da una sola Vannozza ), la
famosa Lucrezia, che incaricava anche di fare da vice Papa
quando lui era fuori Roma. Oppure come Giulio II ( 1503-1513
), che guidava personalmente in battaglia gli eserciti
papali promettendo indulgenze per ogni testa di nemico che
gli veniva portata dinanzi. E così via con i tanti altri
Papi del genere che furono abbastanza comuni in quel periodo
millenario che andò dal VII al XVII secolo, Papi che di
spirituale non avevano niente, al contrario sembravano
costituiti dalla peggiore materialità, dediti a perseguire
i loro scopi terreni, fossero vantaggi politici per
l’Organizzazione o piaceri privati, con un disprezzo di
ogni regola così totale ma anche così plateale da
sconfinare nell’indecenza, nella svergognatezza, sia
istituzionale che personale. Riprende una serie
di Papi che si credeva estinta Magari uno credeva
così, e invece eccone qua un’altro, Giovanni Paolo II,
Papa Wojtyla. Non ci sono dubbi che sia proprio di quella
stoffa. Ha degli obiettivi politici e mira al sodo, mira a
fare legna senza preoccuparsi della decenza. Al
contrario del suo predecessore, morto provvidenzialmente
dopo 33 giorni di papato, lui non ha niente da dire sul
piano teologico, tanto meno spirituale, e difatti niente
dice ; ma si rivolge alle masse per fare politica,
approfittando della loro impreparazione, credulità, anche
superstizione. Dedica anelli alla Madonna nel corso di
cerimonie oceaniche. Mette bigliettini nelle fessure del
Muro del Pianto, per incoraggiare quella superstizione
religiosa che porta offerte anche nei suoi santuari. Visita
il suo attentatore Alì Agca in cella ( dove comunque lo fa
soggiornare per venti anni e passa ) e si fa parlare
nell’orecchio per far credere di raccogliere chissà quali
confidenze. Così come evoca e visita Fatima in modo tale da
fare credere che il “ terzo segreto “ riguarda proprio
lui. Avalla ogni “ apparizione “ Mariana e ogni
statuetta-patacca che comincia a lacrimare, basta che sia in
zona politicamente interessante come era la povera
Yugoslavia. Ammonisce platealmente e per il beneficio delle
telecamere, agitando l’indice come si farebbe in un
teatrino per i bambini, vescovi centro americani benemeriti,
che poi saranno anche assassinati dagli Squadroni della
Morte. Agita, questo Papa pataccaro, il crocefisso pastorale
come uno stregone sbatte il suo frustino scacciamosche
sacro. Non perde tempo ad analizzare meriti e
demeriti religiosi, “ cristiani “, ma nella
proclamazione dei Beati segue un criterio esclusivamente
pratico : promuove quelli che fanno comodo per le politiche
del momento, anche se erano emeriti criminali, come i
missionari Cattolici giustiziati dai Cinesi alla fine
dell’Ottocento e come il monsignore Croato Stepinac, tutti
beatificati nel 1999. Sapete le storie. I missionari
Cattolici in Cina, come quelli Protestanti che avevano
aperto la strada, in pratica compravano proseliti col denaro
ricavato vendendo oppio ai locali e quando il popolo si
ribellò ovviamente li fece a pezzi : vox populi vox dei, si
dice. Alojzije Stepinac, arcivescovo Cattolico Romano di
Zagabria durante la Seconda Guerra Mondiale, collaborò
attivamente con gli Ustascia nello sterminio di qualche
centinaio di migliaia di Ortodossi Serbi ( sì : quasi mezzo
milione di persone uccise, uomini, donne eccetera ; ed il
bello è che si parla solo degli Ebrei ). Io non ho dubbi
che fra qualche anno - se c’è ancora - l’elemento
dichiarerà Beati anche gli ecclesiastici Cattolici Hutu
coinvolti nel massacro di 500.000 Tutsi compiuto nel 1994 in
Ruanda, come le due suore benedettine condannate l’8
giugno scorso a Bruxelles per aver fornito benzina per
bruciarne vivi 600, e come potrebbe risultare il don Seromba
attualmente alloggiato presso la diocesi di Firenze (
registrato col nome di don Sumba Bura ), nel caso le accuse
di stragi di Tutsi portategli da African Rights fossero
vere. Ma appunto le sapete voi queste storie, che magari
avete letto su Stepinac il libro di M.A.Rivelli “
L’arcivescovo del genocidio “ ( Kaos, 1999 ), non le
masse sprovvedute : l’elemento lo sa e va avanti, senza
curarsi dell’indignazione di voi, persone colte ma
poche. L’assalto alla Chiesa Ortodossa, la
Chiesa Madre L’elemento vuole distruggere la
Chiesa Ortodossa. Non è una sua mania
personale. E’ lo scopo primario della Chiesa di Roma dal
1054, cioè da quando si staccò dalla Chiesa Cristiana
originaria, che poi fu chiamata Ortodossa perché appunto
rimasta fedele agli inizi mentre la Chiesa di Roma, pur
mantenendo nome e parvenze Cristiane, creò tutta un’altra
religione ( e nella quale l’introduzione di un Capo unico,
il Papa, è solo un aspetto ). Così nel 1204, durante la
quarta Crociata, i Cattolici saccheggiarono per tre giorni
Costantinopoli - il centro naturalmente della Chiesa
Ortodossa - massacrando migliaia di abitanti, e l’azione
non trovò ostacoli da parte del Papa, se non fu lui ad
auspicarla. E così nel 1453, quando fu il turno dei Turchi
di Maometto II a prendere la Città, ponendo questa volta
fine per sempre a quell’Impero Romano fondato mille e
cinquecento anni prima da Augusto, non un invito al suo
soccorso venne dal Papa durante i venti giorni
dell’assedio. Dopo, il centro della Chiesa Ortodossa
migrò a Mosca ( la Terza Roma, dopo che Costantinopoli era
stata la Seconda ) e là si diresse da allora l’odio della
Chiesa Cattolica : ben visti furono gli attacchi alla Russia
di Napoleone e Hitler, forse incoraggiati, mentre le
occasioni di sfoltire i fedeli dell’Ortodossia non
venivano perse e vedi appunto le stragi di Stepinac sotto il
Papa Pio XII Pacelli. Ma è il modo di operare
al riguardo di Wojtyla che richiama i Papi del passato. Ha
soffiato sugli attriti etnici in Yugoslavia contro l’etnia
dominante Serba, che è Ortodossa. Ha immediatamente
riconosciuto l’indipendenza della Slovenia. Secondo gli
inglesi ha girato una somma pari a 100 miliardi di lire (
forse di provenienza CIA ) ai ribelli di Croazia, che
stavano sparando su soldati, poliziotti e civili Serbi. Pur
di assalire gli Ortodossi si è messo con i Musulmani, e ha
appoggiato la creazione dell’UCK del Kosovo da parte della
NATO : anche camion della Caritas portavano armi per
l’UCK. Ha poi aizzato la guerra della medesima NATO contro
la Serbia, esitata in 5.000 civili Serbi uccisi e immani
distruzioni materiali. Non ha levato la minima critica
all’assalto della stessa NATO, tramite ancora il suo UCK,
contro la Macedonia, Ortodossa anch’essa. Il tutto con la
tipica improntitudine del passato, senza ombra di imbarazzo,
facendo quelle cose infami come si trattasse di normale
buona prassi Cristiana. Poi è andato in
Ucraina, dove è stato cinque giorni, dal 23 al 27 giugno
2001, per insultare la Chiesa Ortodossa a casa sua. In
Ucraina c’è una maggioranza Ortodossa guidata dal
Metropolita Volodymyr, che è in sintonia col Patriarca di
Mosca Alessio II, poi ci sono gli Uniati, degli ex Ortodossi
che tempo fa hanno riconosciuto l’autorità del Papa di
Roma ma hanno ottenuto di mantenere i loro riti e usi ( i
loro preti ad esempio si sposano ; gli Uniati sono degli
opportunisti ), e infine ci sono dei Cattolici, pochi e
quasi tutti Polacchi etnici della zona di confine di
Leopoli. Wojtyla è andato là per invitare gli Ortodossi
all’“ unione dei Cristiani “, unione con lui come Capo
intende, ma è proprio questo il problema, che la Chiesa
Ortodossa non riconosce un Capo unico ma tanti Patriarchi e
Metropoliti che devono decidere all’unanimità, come era
all’inizio. In pratica ha invitato gli Ortodossi alla
resa, alla resa senza condizioni, come se Alessio II venisse
in Italia a chiedere l’arresto del Papa perché trattasi
di evidentissimo abusivo. Se Wojtyla vuole l’unione dei
Cristiani non deve fare altro che abolire il Papato e
accontentarsi di fare il Patriarca di Roma, pari grado con
gli altri. Ma non lo fa. E anche così non si tratterebbe
dell’” unione dei Cristiani “ : rimarrebbero infatti
fuori i Protestanti, che si definiscono Cristiani ma che
neanch’essi riconoscono l’autorità del Papa. A
proposito, come mai Giovanni Paolo II non ha fatto
l’appello all’” unione dei Cristiani “ durante i
suoi viaggi negli Stati Uniti ? E come mai addirittura non
ha fatto alcun viaggio in Irlanda del Nord, dove veramente
un po’ di unione di Cristiani servirebbe ? Forse perché
sa che i Protestanti non hanno la pazienza e la classe degli
Ortodossi ? Nonostante la pazienza e la classe
è ovvio che Volodymyr ha rifiutato di incontrare
quest’uomo, questo provocatore. E cosa ha fatto poi
Wojtyla ? Durante la Messa a Kiev ha abbracciato uno che
poco tempo prima si era autoproclamato Patriarca di Mosca al
posto di Alessio II, col nome di “ Filarete I “, un
figuro presumibilmente pagato dall’Occidente ( dal
Vaticano o dalla CIA non fa tanta differenza ) e già
scomunicato e espulso dall’Ortodossia da Alessio. L’ha
riconosciuto quindi : prima ha creato un anti-Alessio e poi
l’ha riconosciuto. Dopo di che è andato a Leopoli, dove
c’è la minoranza Polacca e Cattolica, a insultare le
vittime Russe della seconda guerra mondiale : ha beatificato
27 Ucraini di religione Cattolica, vittime del regime
sovietico fra il 1941 e il 1973, che magari ( non so ) erano
tutti Polacchi etnici, e non ha neanche nominato i
20.000.000 di Russi ( venti milioni ) vittime dei Tedeschi
dal 1941 al 1943. Si vede che non contano niente, perché
sono Ortodossi come i Serbi. Ha poi fatto il suo solito
numero del coccodrillo : lui ha chiesto perdono per questo e
ha chiesto perdono per quello agli Ortodossi, e però
intanto solo due anni prima aveva dichiarato Beato Aloisio
Stepinac, il loro massacratore, e solo pochi attimi prima
aveva cercato di ingannarli con l’antipatriarca Filarete !
Impagabile Wojtyla. Chi immaginava che in Polonia si
trovavano fenomeni del genere ? Come si è
inquadrato quel viaggio ? Ha segnato l’inizio del
tentativo di disgregare l’Ucraina, la Russia e la
Bielorussia con lo stesso sistema adoperato con la
Yugoslavia, soffiando sulle differenze religiose che spesso
sono anche etniche. Giovanni Paolo II è andato in Ucraina a
sobillare Cattolici e Uniati contro gli Ortodossi, a fargli
avanzare richieste strane ( quella dell’ “ unione dei
Cristiani “ per cominciare ), sempre più esigenti e
inaccettabili come fatto in Yugoslavia, sino a provocare
disordini, repressioni, sino all’ingresso in campo della
NATO. I Cattolici Polacchi di Leopoli potranno anche
chiedere la riunificazione con la Polonia, che già
rivendica Kaliningrad dalla Russia. Male ha fatto il
presidente Ucraino Kuchma a lasciare entrare quell’uomo ;
se ne accorgerà. Ciò si deve accompagnare con i disordini
già provocati dalla NATO nel Caucaso con i Ceceni,
disordini che nelle previsioni si devono estendere di molto.
Mi sembra abbastanza chiaro che quel viaggio è
stato concertato con la NATO, e importante indizio dovrebbe
essere stato lo strano episodio di Le Bourget, dove si stava
svolgendo l’annuale fiera aeronautica militare : il 23
giugno, lo stesso giorno dell’arrivo del Papa a Kiev, le
Agenzie davano notizia di due cacciabombardieri Russi ( un
Sukhoi 22 e un Mig 29 credo ) che erano decollati
improvvisamente per evitare un sequestro giudiziario
ordinato dagli Svizzeri e che stava per essere eseguito dai
Francesi. Un evento strano, di tipo mai sentito prima ed
eccezionalmente umiliante per la Russia, che probabilmente
serviva per creare l’atmosfera giusta per l’arrivo di
Wojtyla a Kiev, per convogliare il messaggio : la Russia è
finita, e anche l’Ortodossia, sputatele pure addosso anche
voi. Tutto ciò, dovesse verificarsi come già
si è verificato in Yugoslavia, significherebbe rivolte,
guerre, morti e distruzioni in una Europa Orientale che di
già dal 1990 è piombata per conto suo in un incubo.
L’Ucraina dove questo Papa è andato a seminare la sua
zizzania ha una disoccupazione del 40% e una degradazione
sociale e umana che peggiora di anno in anno. E in che modo
ha seminato questa zizzania ! Con provocazioni plateali, con
riconoscimenti pubblici di impostori manifesti come “
Filarete I “, con insulti a milioni di morti. Appunto, in
quella tradizione di Papi che sembrava finita per sempre e
che lui invece rilancia alla grande. Non
lasciamoci sfuggire l’occasione C’è solo una
ultima cosa da dire. Quei papi del passato non erano delle
canaglie per un solo aspetto ; lo erano in tutto, sia per la
politica che per gli affari che per la loro vita privata.
Alessandro VI è noto soprattutto per la sua vita sessuale
scandalosa, ma praticava anche uno sfacciato nepotismo
conferendo signorie e somme ai familiari ( ad esempio al
duca Valentino, uno dei figli ) e in politica estera
favoriva gli Iberici ( era Spagnolo ; con la sua Linea di
Demarcazione del 1493 pretese di riservare il continente
americano in esclusiva a Spagna e Portogallo ). Stefano II
è passato alla storia come fabbricatore di testamenti
falsi, ma fu anche apertamente accusato di immoralità
sessuale. Giovanni XII è paradigmatico per i vizi privati,
ma era anche traditore e spergiuro in politica estera, e
fece cavare occhi, orecchie e naso ai sostenitori
dell’antipapa Leone VIII, poi Papa. Più o meno così per
tutti gli altri Papi della serie, magari essendo qualcuno
irreprensibile nella sfera sessuale per via dell’età.
Forse sarebbe il caso di indagare più a fondo
negli atti di Giovanni Paolo II, oltre alla sua politica
estera. Lasciamo stare quella che come minimo sembrerebbe
una predisposizione da falsario, alla Stefano II : durante
l’ultima guerra, quando era seminarista a Cracovia,
forniva passaporti falsi agli Ebrei, mentre da Papa con
calibrate allusioni cerca di farsi passare per l’oggetto
del terzo segreto di Fatima e potrebbe anche arrivare a
farne stendere un’altro. Lasciamo anche stare
l’attrazione che aveva mostrato per la recitazione,
calcando liceali scene con la partner fissa Halina, la
figlia del preside ( altri parlano di tale Regina
Reinsenfeld ) : potrebbe spiegare la successiva teatralità
pataccara, da guitto, ma stiamo cercando ben altro che
questo. Limitiamoci al suo papato, un papato che
difatti, neanche a farlo apposta, appare ricco di misteri,
di cose non risolte. C’è la questione del crac del Banco
Ambrosiano di Roberto Calvi, trovato impiccato nel 1982
sotto il Ponte dei Frati Neri di Londra, e dei suoi rapporti
con l’Istituto per le Opere di Religione ( IOR, la
principale banca del Vaticano ) gestito dal cardinale Paul
Marcinkus, che nel 1987 sfuggì a un mandato di arresto. Mi
sembra che al tempo un magistrato avesse manifestato
l’intenzione di interrogare Papa Wojtyla ( titolare del
Soglio dal 1978 ), cosa poi sfumata, sfumata come
l’arresto di Marcinkus, tolto dall’inchiesta nel 1992 ed
immediatamente sparito ( dovrebbe essere negli USA, il
rifugium peccatorum di tutti i delinquenti ). Ci sono voci
ricorrenti, fantasiose certo, sul riciclaggio in grande
stile di danaro della cocaina eseguito dal Vaticano. Alcuni
sono convinti che attraverso il Vaticano si possano reperire
cose innominabili, non solo armi e droga ma anche organi
umani, forniti da alcune missioni Cattoliche in America
Latina, Africa, Asia. Tale convinzione fu espressa anche da
Diego Maradona ( accettabile secondo me come vox populi ),
che nel luglio del 2000, mentre era a Cuba per una cura
antidroga, rilasciò una intervista in questi termini alla
televisione argentina Azul ( intervista cui gli accusati,
con caratteristica cavalleria ecclesiastica, reagirono
evocando la tossicodipendenza di Maradona : “ L’episodio
permette di constatare i terribili effetti della droga “
disse il portavoce dell’episcopato argentino G.Marcò - Il
Resto del Carlino del 13/7/2000 ). Si sono fatte strane
ipotesi, sicuramente ancora più fantasiose, sulla
sparizione dal Vaticano di Emanuela Orlandi, allora
quindicenne, il cui teschio è stato fatto trovare nel 2001
in un confessionale di Roma, e sulla strana vicenda
catalogata come omicidio-suicidio avvenuta nel 1998
nell’ambiente delle Guardie Svizzere, quando in una stanza
del Vaticano furono trovati i cadaveri di Alois Estermann,
capo delle Guardie, di sua moglie Gladys Romero, e di Cedric
Tornay, Guardia semplice, tutti freddati con una stessa
pistola rinvenuta, si disse, sul luogo. Anche sulla
improvvisa morte di Giovanni Paolo I Luciani, che spalancò
le porte al pontificato ricco di iniziative politiche di
Wojtyla, si sono fatti discorsi. Tutte cose che
meriterebbero verifiche, chiarimenti, approfondimenti. Le
vere biografie dei Papi in genere si riesce a compilarle
solo dopo molti anni dalla loro morte. Secondo me con
Giovanni Paolo II è il caso di compiere uno sforzo
particolare. Studiamolo bene adesso, mentre lo abbiamo sotto
gli occhi. Forse c’è del materiale vario e insospettato,
da divertirsi.
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Pro-Teo 18 agosto 2005 0:00
Il fatto che un branco di anticlericali.it faccia
manifestazioni o che un avvocatucolo in cerca di fama e di
prime pagine denunci un papa non significa proprio nulla.
Chiunque, e quelli che hai citato sono "chiunque",
può denunciare e manifestare, ma ciò non significa che i
giornali e le agenzie debbano necessariamente dare loro gli
spazi che desidererebbero. Il nostro povero pianeta è pieno
di "prime donne" e "attricette" in cerca
di visibilità. Svegliati, povera lalla...
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lalla 14 agosto 2005 0:00
SPAZIO AL DOSSIER DELL’AGENZIA VATICANA FIDES CONTRO LA
PEDOPORNOGRAFIA SU INTERNET RELIGIOSO SILENZIO
SINANCHE DELLE AGENZIE SULLA MANIFESTAZIONE ANTICLERICALE
DEL 16 AGOSTO E LA PARTECIPAZIONE DELL’AVVOCATO AMERICANO
SHEA CHE HA PORTATO IN TRIBUNALE JOSEPH RATZINGER E CHE
PRESENTERA’ LE ULTIME NOVITA’ SUL PROCESSO
Roma, 14 agosto 2005 - Dichiarazione di Maurizio Turco, già
deputato europeo e segretario di anticlericale.net:
“In queste ore l’agenzia ADNKronos sta battendo in
continuazione lanci sul dossier sulla pedopornografia su
internet distribuito dell’agenzia vaticana Fides.
Non un rigo, da parte di tutte le agenzie, sulla
nostra manifestazione del 16 agosto alle ore 20 a Piazza San
Pietro "per la libertà sessuale e di coscienza, contro
le cause delle deviazioni e sofferenze, a cominciare da
quelle dei preti pedofili e delle organizzazioni
pedofobe", che si terrà in concomitanza con
l’apertura a Colonia della Giornata Mondiale della
Gioventù, alla quale parteciperanno tra gli altri, DANIELE
CAPEZZONE, segretario di Radicali Italiani, MARCO CAPPATO,
segretario dell’Associazione Luca Coscioni, RITA
BERNARDINI, tesoriere di Radicali Italiani, oltre ai
dirigenti di anticlericale.net MICHELE DE LUCIA tesoriere,
SABRINA GASPARRINI responsabile della Campagna sugli Abusi
Sessuali Clericali e MARIO STADERINI responsabile della
Campagna sull’Otto Per Mille;. Ma soprattutto
sarà presente DANIEL SHEA, l’avvocato di Houston che ha
denunciato il cardinale Joseph Ratzinger il quale, dal
gennaio 2005, è imputato davanti alla Corte distrettuale di
Harris County (Texas) per la copertura data ai membri del
clero responsabili di abusi sessuali soprattutto su
minori. Forse è la presenza di Daniel Shea, con
quello che avrà da dire e soprattutto i documenti da far
vedere in anteprima, che impediscono di darne notizia
finanche alle agenzie
http://www.anticlericale.net/
----------------------------------------
complimenti.....
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Pro-teo 10 agosto 2005 0:00
x Mario Certo, ma non capisco cosa c'entri il papa
in questo. Se parli di Berlusconi, di qualche altro
politico, faccendiere, finanziere o che so io,
capirei... Affermazioni come la tua sono troppo
facili da fare e non richiedono molta intelligenza, quindi
sarebbe meglio non farle. Comunque, vedi tu.
|
Mario 10 agosto 2005 0:00
da: Pro-teo Data: 10 Agosto 2005 Siamo
arrivati all'assurdo di mettere sullo stesso piano il
papa e Berlusconi. Berlusconi è un uomo dìaffari entrato
in politica per migliorare la sua posizione
economico.finanziaria. Ha talmente tanti soldi da poter fare
il lifting a tutti gli italiani che glielo chiedessero.
Il papa che interessi personali ha? Qualcuno me lo
spieghi invece di parlare, parlare e parlare...
**************************** hai mai sentito parlare di
parassiti ? Saluti Mario
|
Pro-teo 10 agosto 2005 0:00
Siamo arrivati all'assurdo di mettere sullo stesso piano
il papa e Berlusconi. Berlusconi è un uomo dìaffari
entrato in politica per migliorare la sua posizione
economico.finanziaria. Ha talmente tanti soldi da poter fare
il lifting a tutti gli italiani che glielo chiedessero.
Il papa che interessi personali ha? Qualcuno me lo
spieghi invece di parlare, parlare e parlare...
|
Alex 9 agosto 2005 0:00
"ovvio che nn andrei mai in una comunità cattolica a
urlare nazinger! nazinger!" ma per rispetto o solo per
paura di essere pestata?? Se è per rispetto, non deve
valere sempre e comunque? Scaldati di meno sugli
interventi, non ne vale la pena; Anna Paola non ha detto
nulla di offensivo nè ha detto che non ti stima o ti
ignora. Camomillati un pochino.
|
Alex 9 agosto 2005 0:00
Non vedo come si possa restare in tema utilizzando dei
termini offensivi (e di pessimo gusto) in maniera gratuita;
a tal proposito, ottimo l'intervento di Giuseppe. Lalla,
ti comporti esattamente come le persone che hai criticato
nel tema sugli omosessuali; non credo che definirli nei
termini che ha riportato Giuseppe possa contribuire ad un
confronto sereno, così come il termine squallido e del
tutto fuori luogo che usi tu. Non confondere la libertà con
la diffamazione. La tua libertà finisce dove inizia quella
altrui. Continua pure ad ignorare chi la pensa
diversamente, non uscirai mai dal tuo guscio e sarai sempre
circondata sempre da gente che ti da ragione.
|
lalla 9 agosto 2005 0:00
dimenticavo... questo forum nn è cattolico, nn si intitola
"preghiamo il santo padre", ma c'è scritto
questo: Dopo la gaffe di Londra ("una bomba
contro il cristianesimo"), ora quella
dell'omissione di Israele tra i Paesi piu'
martoriati dal terrorismo... e poi omesso da un
tedesco.... Ma che politico sopraffino il Ratzinger
papa. Si', certo, le smentite, i cambi, i
distinguo, le cancellazioni... ma non e' il signor Mario
del mercatino di Porta Portese che dice "me so'
sbajato", e' il capo di uno Stato presente
all'Onu, e' il capo di una politica che con la
vangelizzazione ambisce a salvare il mondo. Che
schifezza, invece. Roba da segretario provinciale di uno dei
tanti partitelli che si ispirano a quella fede.
--------------------------------------- quindi nn mi
sembra che io sia tanto fuori tema, nè lo è annapaola,
xchè lei può scrivere quello che vuole, come tutti.
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lalla 9 agosto 2005 0:00
giuseppe, grazie del tuo intervento. io stessa difendo la
causa degli omosessuali, (nn so se hai letto cosa ho scritto
negli altri forum) e mi è capitato di leggere dei commenti
poco carini nei loro confronti, usando i termini che hai
elencato tu,(x nn parlare di ciò che mi hanno scritto a me
e ad elio) io nn posso permettermi di dire agli altri come e
cosa devono scrivere, se uno vuole scrivere fr...invece di
omosessuale è libero di farlo. se voglio scrivere nazinger
ho il diritto di farlo, ovvio che nn andrei mai in una
comunità cattolica a urlare nazinger! nazinger! xò se
qualcuno mi chiedesse un mio parere lo esporrei senza
censurarmi.annapaola mi ha proibito di usare determinati
termini nei confronti di una persona che è di dominio
pubblico.e a me nn piacciono i dogmi e le proibizioni,
(altrimenti sarei credente!) quindi piuttosto che censurami
preferisco nn scriverle nulla, nn ricevo ordini da nessuno,
tantomeno da 4 righe su un forum. se avessi usato termini
offensivi nei suoi confronti, o dei suoi parenti o amici
avrebbe avuto ragione,ma così nn è. annapaola nn mi stima?
nn le piace quello che scrivo? ignora i miei post come io
faccio con tanti altri. giuseppe, sono così prendere o
lasciare.
|
Giuseppe P. 9 agosto 2005 0:00
Lalla - lo sai che su certe questioni la pensiamo alla
stessa maniera. E' ovvio che ognuno può
esprimersi come vuole... ma ti faccio un esempio:
se parliamo di diritti gay ad esempio, accetteresti che
alcuni interlocutori si rapportassero alla discussione con
parole come "rott..c..." - "froc*" -
"rich...." (ho censurato volutamente, perche il
censore del forum mi ha censurato una volta il termine
"prostituta" in versione volgare... anche se non
teso all'offesa ma incastonato in un ragionamento
serio... poi mi spiegheranno perchè fanno passare offese
peggiori, compresi quei termini che ho autocensurato).
Ora, Lalla, queste persone nell'odio verso i gay
potrebbero usare gli stessi argomenti di libertà che tu hai
usato per difendere il termine "nazinger".
Attenzione però questo non significa non essere
critici. Si può tanto obiettare al Vaticano, ci sono
argomenti! Se si facesse morire la discussione al termine
"nazinger"... sarebbe davvero uno spreco.
Poi ci sono diverse persone, che a diverso titolo, con
ragioni diverse, con passione diversa trattano il caso
Ratzinger. Chi in maniera moderata, chi in maniera più
"estrema". E' naturale che
moderati/estremisti su certi argomenti possano
"cozzare" anche nella comunanza di idee... perchè
cambiano le modalità. Cosa ha chiesto Annapaola
in fondo? Di equilibrare i toni quando vi parlate.
Ma non ti ha proibito di usare termini coloriti con altri o
in discorsi personali. Tutto qui :) Se ci
esprimessimo tutti con toni coloriti, passeremmo dalla parte
del torto, al di là della ragione. Sarebbe la spia
della non tranquillità e della serenità.
|
Alex 9 agosto 2005 0:00
Lalla, al solito ne fai una questione di libertà (ma
c'è anche quella altrui) e una questione di parte
("vi hanno abituato male"..ma di chi parli?
Annapaola parla a nome suo, non l'ha mandata
nessuno). Lei almeno ha riconosciuto la tua libertà
intellettuale, tu come al solito ti chiudi a guscio.
Non si può discutere evitando di farne sempre una quesione
personale? Se ognuno si limita solo a parlare con chi
gli da ragione al 100% si ritrova il cervello atrofizzato.
Per spegnere subito ogni fuoco di polemica, mi riferisco
tanto a una parte quanto all'altra.
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Mario 9 agosto 2005 0:00
da: ANNAPAOLA LALDI Data: 8 Agosto 2005
Quando ti rivolgi a me, mi piacerebbe che tu non usassi
ironia o, peggio sarcasmo, verso nessuno") che
certamente si riferiva alla deformazione sarcastica del nome
di Ratzinger -ma, attenta, non perché è papa, ma perché
è una creatura umana come me e te. Non te la senti di
accoglierla? Preferisci non rapportarti a me? Sappi che te
ne riconosco la più totale libertà.
******************************** è vero quello che
dici, anche se personalmente credo che una persona umana,
avendone il potere, farebbe qualcosa più per il prossimo
oltre che per se stesso. "ma gesù era
padrone delle proprie vesti ?" da "Il Nome Della
Rosa" troppa gente muore di fame nel mondo
e chi dice tanto di fare del bene fa invece solo politica,
per quale motivo devo dire che Berlusconi che fa il politico
e cura i suoi interessi è uno stronzo e Ratzinger che fa il
politico, cura i suoi interessi e sfrutta la buona fede
della gente è un santo padre ? me lo sono sempre
chiesto! Saluti Mario
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