Commenti
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Enrico Falcinelli
19 gennaio 2006 0:00
Roberto, capisco quello che intendi, anche la tua è una ragione. Tuttavia preferisco pensare che ci possa essere sempre qualche "chiave" ancora da trovare, in giro, e preferisco restare sempre in "on".
Ok, per il "tu", te ne ringraziio, ciao.
Andrea 37 anni
19 gennaio 2006 0:00
Ringrazio tutti per ciò che scrivete sul mio conto.

Attraverso la conoscenza di Dio e della Sua Parola ho capito finalmente tante cose riguardo alle tante domande che ogni uomo si fà.
Preferisco la sana "...pura schizzofrenia! mia" alla povertà di mente di Roberto, scusa Roberto non nel senso dell'offesa di QI basso, ma povertà di argomenti.

Una volta l'INNOMINABILE scrisse rispondendo a lalla che preferiva la mia fede alla sua povera e grigia mentalità, per sintetizzare, ma ancora l'INNOMINABILE mi degnava di rispondere senza discriminarmi, ora anche se dico una cosa che lui sostiene mi da contro per non darmi soddisfazione.

Grazie a Mario, se può servire.

Grazie a Enrico che come al solito non approfondisce e dilaga ma leggo sempre con piacere.
Mario
18 gennaio 2006 0:00
Anche se riconosco che in buona parte quello che Roberto ha detto è vero, ci terrei a precisare che personalmente preferisco chi, come in nostro amico Andrea, si mette in discussione anche se con l'approccio sbagliato piuttosto dei perbenisti che invece questo non lo fanno.

Spesso chi critica non ha "la faccia" di esprimere le proprie idee, quindi massimo rispetto per Andrea le cui idee saranno sicuramente particolari ed estremamente soggettive, ma non di meno degne di essere lette poichè esprimendole espone se stesso alle opinioni degli altri, e non è poco.

Saluti
Mario

Roberto
18 gennaio 2006 0:00
Enrico,
io ritengo che:
non c'è peggior sordo che non vuol sentire, non si danno perle ai porci, non si salva un salvatore, il dialogo prevede che si cerchi di capire quello che l'interlocutore vuole comunicare, senza questi presupposti, inutile dialogare.
Ho fatto volontariato in una comunità di mattacchioni, ti assicuro che con alcun di essi non c'era dialogo, alcuni autistici, altri scizzofrenici, Andrea non dista molto da loro a livello di comunicazione.
Se poi vogliamo vivere di speranze esiste un detto: "chi vive sperando, muore ...." vabbè dovresti conoscerlo.
Ciao e scusa se ti do del tu, mi risulta più facile esprmermi.
Enrico Falcinelli
18 gennaio 2006 0:00
...però, se penso a quanti difetti abbiamo tutti, devo ammettere che mi dispiace quanto lei afferma, caro Roberto.
Siamo qui per parlare e confrontarci e non credo ch esista un punto in cui possiamo ragionevolmente mettere un termine alla possibilità di comunicazione; non pensa che sia ragionevole questo?
La ringrazio e la saluto sinceramente.
Lucio Musto
17 gennaio 2006 0:00
Roberto,
grazie per il complimento,
ma forse mi fa un torto!

Mi illusi, è vero, di poter avere un dialogo, ma immediatamente ne vidi la impossibilità.
Roberto
17 gennaio 2006 0:00
Sono stupito che persone come Mario, Enrico e Lucio (che ritengo intelligenti), possano credere di avere un dialogo con quel pazzo di 37 anni, signori miei, questo ha riempito il suo hard disc (cervello è troppo)di cazzate ed ha smarrito la tastiera per fare un bel Alt+Ctrl+Delete, pure un bel format non ci starebbe male...
Vorrei solo sottolineare una sua frase che non ha bisogno di commento: "Non mi aspettavo che avresti assolto un credente per dare torto ad un ateo, in quanto la tua fede è sviata, lo dimostra il fatto che non conosci la Parola di Dio ma basi la tua fede su ragionamenti umani, quindi più vicini a quelli di un ateo che a quelli di un credente" ...pura schizzofrenia!
Ciao.
Andrea 37 anni
17 gennaio 2006 0:00
Enrico farò come te rispondo solo a ciò che mi fa comodo e tralascio ciò che potrebbe essere importante, non a mio avviso.
Non mi aspettavo che avresti assolto un credente per dare torto ad un ateo, in quanto la tua fede è sviata, lo dimostra il fatto che non conosci la Parola di Dio ma basi la tua fede su ragionamenti umani, quindi più vicini a quelli di un ateo che a quelli di un credente.

La frase detta in eugubino era ironica con alcuna offesa, tu l'hai presa come offensiva, in quanto ho solo constatato la tua prolissità e inadeguatezza nell'allargare a diversi argomenti che potevi evitare e che non erano attinenti nella tua risposta a Marcello; ma tu vuoi sempre vedere le cose alla tua maniera quindi fai come vuoi.

Tralascio i filtri e vado al dopo, nel mio esporre argomenti troverai sempre un riscontro biblico, cosa che non avviene invece per i tuoi, come la mettiamo?

Ti sembra che sia arrivato il momento di cominciare a darmi delle risposte?

Credo che rientrerebbe nella correttezza nei miei confronti ti pare?

Altrimenti fai come vuoi ma non fare prediche a me.

Devo difendermi da ingiusti attacchi; mi pare no?

Cari e sinceri saluti.
Enrico Falcinelli
11 gennaio 2006 0:00
A Andrea:

1) Mario non mi sembra un bugiardo e alla sua conferma, sul tuo conto, ci credo.

2) Il fatto che una frase tu me la dica in eugubino o in assisano oppure in celtico od aramaico non cambia l'essenza dell'offesa, non trovi?

3) Grazie per la specifica sui filtri.
Tali filtri sulla posta non li uso. Nella vita mia non ho mai usato nemmeno il preservativo, immaginati se uso filtri con chicchessia (fa parte della mia lotta al pregiudizio). Lascio a te l'interpretazione di quest'ultima frase. Essa può avere due risvolti - uno negativo ed uno positivo - ; sta a te comprendere quello che ho inteso dirti. Secondo quanto ne comprendi puoi capire se io atteggio positività o negatività nei tuoi confronti.

Il segreto di tante controversie, è proprio nell'interpretazione diversa che possono avere le frasi; la causa della controversia non è mai la frase stessa, in questi casi, ma l'animo positivo o negativo della persona che la recepisce.
Credo che un buon esercizio alla positività non possa fare che bene ai rapporti umani.
Dubito che ci sia qualcuno che possa non concordare con quanto detto. Ma se è così, perchè qualcuno si ostina a interpretare come vuole lo scritto degli altri? Sfogo terapeutico? Va be', almeno servirebbe a qualcosa, ma so per esperienza che non funziona mai e ci si ritrova più vuoti di prima!
Saluti a tutti. Tu, Andrea, fai il bravo!

Lucio Musto
11 gennaio 2006 0:00
X Andrea 37 anni

Seguirò il tuo invito a non essere altezzoso dopo che tu avrai ascoltato la preghiera che ti ho fatto innumerevoli volte di non nominarmi mai nei tuoi interventi.

Ma naturalmente "ascoltare" non è cosa tua, e di preghiera... nemmeno se lo leggi sul vocabolario!...

("leggere"?... e da quando?)
Andrea 37 anni
10 gennaio 2006 0:00
Mario sei Bugiardo come al solito e incoerente come Lucio Musto "Fritto Musto"
per rallegrare un po' il forum.

Enrico volevo solo usare una frase eugubina che mi faceva tanto ridere, quando uno strafaceva in qualche cosa sentivo dire "amò'n pisciamo de fori!", scusa se non l'hai mai sentita, ma credevo che siccome abiti ad Assisi, conoscevi gli idiomi e le frasi più usate di parti della tua regione, e poi era una cosa per ridere il fatto dell'avvocato, come quella dei papiri di cui anche io a volte sono autore,
non ti sembra?

E in ultimo vogliamo continuare a tenere i toni alti come fanno i nostri amati politici?
Non mi sembra il caso.

Lucio quando deciderai di smettere di essere altezzoso scrivilo.

Enrico i filtri sono quelli di selezionare la posta ricevuta.

Ma quanto siete permalosi oh!

Io sotterro l'ascia di guerra voi fate come volete.

Enrico Falcinelli
10 gennaio 2006 0:00
a Mario:

Al punto ci si arriva, quasi senza che si noti hai evidenziato il mio atteggiamento dal TUO punto di vista:"L'idea mia è buona, tutto il resto è merda!" il che ti renderebbe veramente poco attendibile, anzi, pericoloso!".

Da come hai scritto questa frase, non ho mica capito un'H di quello che TU hai capito! Non mi pare di aver inteso quanto tu affermi da parte mia; sarà perchè ho scritto veramente in fretta, essendo sul posto di lavoro! Chiariscimi quello che hai capito. Da quel che mi pare di capire a me, la tua esperienza della Chiesa è davvero infame! Tra l'altro non accanirti per la Chiesa contro di me solo perché la difendo. Come cristiano ne ho il dovere;
la magagna, se c'è la vedo bene ma la mia, in confronto alla tua, è una scelta di posizione,ne più ne meno come la mia, sicuramente motivata; il che non ti autorizza a pensare che sia ottuso. Oltre i difetti a cui ti riferisci, della Chiesa, (e non tutti sono difetti; sarebbe come dire che "il mare è bello, ma l'errore è nel fatto che sia salato"), cioé alcune scelte di essa, sono costituzionali e non valgono motivi di potere. Il tuo è un punto di vista, ma dietro a qualcuna di quelle cose che detesti ci sono ragioni diverse da quelle che tu pensi.Ti dico questo perché ho conosciuto e conosco bene grandi personaggi della Chiesa che non hanno ombra di infamia; la mia non è ottusità, ma conseguenza di un'esperienza. Tra l'altro, umanamente, mi giudico ben lungi dall'essere ottuso e le tue motivazioni le capisco-conosco bene (ti ricordo che lavoro da 25 anni attivamente in comunicazione sociale e per me sono il pane quotidiano). Purtroppo non possiamo conoscerci di persona, almeno al momento e tutto questo bla- bla tenderà a restare sterile; peccato. Non son convinto che tu lo sia del fatto che tutta l'erba sia un fascio.
Chiedo scusa se non sono stato molto chiaro ma ho scritto in un tempo molto limitato.
Ciao.
Mario
10 gennaio 2006 0:00
da: Enrico Falcinelli
Data: 10 Gennaio 2006

Andrea, che minchia fai, mi scrivi a casa con tutte le intenzioni amichevoli di questo mondo e poi continui a offendermi sul forum? Lascio alle tue conclusioni il giudizio su di un simile atteggiamento!
Come comica, non è niente male.
Tanti saluti.
********************************
lo ha fatto anche con me.

Saluti
Mario
Mario
10 gennaio 2006 0:00
x Enrico Falcinelli

Mi spiace, succede ogni volta. Io sono disposto a riconoscere alcuni meriti della chiesa, i cristiani non sono disposti a riconoscere che dall'interno perdono la loro obiettività.

Al punto ci si arriva, quasi senza che si noti hai evidenziato il mio atteggiamento dal TUO punto di vista:"L'idea mia è buona, tutto il resto è merda!" il che ti renderebbe veramente poco attendibile, anzi, pericoloso!".

Mi accusi di pensare e di essere proprio la causa che mi ha allontanato dalla chiesa e che mi ha fatto capire cosa c'è di sbagliato in essa.

La mancanza assoluta della capacità di accettare chi la pensa diversamente spinge, vi porta ad accusare tutto e tutti.
Motivo ? l'incapacità di rendersi conto che quell'universalità che tanto viene decantata non è vera.

Io faccio politica non chiesa hai detto bene, ma vorrei farti notare che la chiesa stessa è politica.

Se non avesse questo approccio mi chiedo come avrebbe potuto essere quello che è oggi, compromessi, complotti, stragi, ricatti, estorsioni. Cose del passato? assolutamente no!

Io uso la mia testa per pensare e non ho bisogno di qualcuno che pensi per me, come ho già avuto modo di dire io credo nel libero arbitrio, vorrei che tutti fossero come me.

Concludo dicendo che non hai confutato quello che ho detto ma hai solo accusato e rigirato la discussione, come sempre succede quando si arriva sul punto della questione. Fatto resta che l'ICI la paghiamo noi, non ci rimane neanche la soddisfazione di sapere che dopo essere stati così subdolamente estorti,quei soldi verranno utilizzati per aiutare chi ha bisogno. In compenso molti saranno felici dei bei fuochi d'artificio per le celebrazioni del papa, compreso chi non ha il pane per mangiare.

Saluti
Mario.



Enrico Falcinelli
10 gennaio 2006 0:00
Andrea, che minchia fai, mi scrivi a casa con tutte le intenzioni amichevoli di questo mondo e poi continui a offendermi sul forum? Lascio alle tue conclusioni il giudizio su di un simile atteggiamento!
Come comica, non è niente male.
Tanti saluti.
Enrico Falcinelli
10 gennaio 2006 0:00
Mario, tu parli di politica, non di Chiesa. Essa concerne un discorso spirituale; nel campo della politica ognuno può rimanere nel proprio pensiero, in quello della cristianità, no: o si è dentro o si è fuori. Non convincerò le tue aspettative (non ne era mia intenzione, difatti) ma spero di convincerti del fatto che esiste qualcuno che, come vada, vada, non abbandonerà la Chiesa, nonostante tutto; sarebbe come abbandonare il proprio padre quand'anche diventasse un delinquente.
Se qualcosa non ti piace della Chiesa, nella tua libertà, tu combattila da fuori. Questo non mi impedirà di combattere quello che non mi piace standoci dentro, come faccio da sempre. Ma tu combatti quello che non ti va, senza voler affondare tutta la nave, solo perché quella nave non ti piace. Da persona di buon senso credo che non potrai mai ammettere giusto nulla di diverso. Sarebbe come dire: "L'idea mia è buona, tutto il resto è merda!" il che ti renderebbe veramente poco attendibile, anzi, pericoloso!
Saluti.
Lucio Musto
10 gennaio 2006 0:00
Per la pruriginosa curiosità del mio bucolico indiscriminato concimatore

dichiarerò di non pagare nessuno per avvocato.

Chi prende le mie parti lo fa in sua libertà e per amicizia. Perché riesco anche a farmi degli amici, io.
Mario
10 gennaio 2006 0:00
da: Enrico Falcinelli
Data: 10 Gennaio 2006

Caro Mario, che tipo di cristiani hai malauguratamente incontrato nella tua vita, per avere un concetto della mentalità cristiana come quello che mostri d'avere?
*************************************
Non riprendo tutto il tuo post, non ne ho il tempo.

Però ti posso garantire che ho conosciuto molti cristiani nella mia vita, brave persone fermamente convinte e saldamente ancorate alla loro fede.

Da ragazzino ho fatto l'asilo dalle suore, ho fatto il chierichetto, ed andavo regolarmente all'oratorio.

Quanto sopra per farti capire che so benissimo con chi ho a che fare.

Purtroppo, chi è coinvolto in una realtà difficilmente riesce a rendersi conto di quanti errori essa abbia.

In azienda un mio motto era :"chi è fautore di disorganizzazione non se ne rende conto".

La chiesa è uguale, la stessa cosa.

Vi sono però all'interno delle correnti analoghe a quelle politiche che combattono contro lo strapotere della corrente di maggioranza che è stata la causa di tutte quelle nefandezze del passato e di quelle che stà continuando a fare.

Gente senza fede? non cristiani ? io amo pensare che siano persone obiettive.

Scusa se mi permetto di dirtelo, ma a quanto pare io da ateo, sono molto più informato di te sulla politica della chiesa, sulle varie vicende, sugli obiettivi che essa si prefigge. Tu ami vedere solo quella che è l'apparenza, ma sei consapevole di quello che la chiesa sta facendo attualmente ? non mi riferisco a quello che devono sentire le masse: "il papa di tutti", " aiuti al terzo mondo", ecc ecc. mi riferisco alla politica di espansione, alle strategie per indebolire le altre religioni, come fare per eliminare il "nonnismo sessuale" nei conventi e nei monasteri, come fare per limitare il potere di personaggi come Melingo, e molto altro ancora.

Prima di esprimere quello che è indirizzato alle masse con quelli che possiamo tranquillamente definire gli slogan, sarebbe utile che ci si informasse su COSA sta facendo la chiesa e COSA vuole fare. Solo allora puoi renderti condo dove sei e cosa stai dicendo.

Concludo, troppe parole che portano a poco purtroppo.

Resta il fatto che l'abito del pontefice costa miliardi e i bambini muoiono di fame; per la festa dei giovani sono stati spesi 300.000 euro in fuochi d'artificio, e mancano i vaccini per il terzo mondo; la chiesa non paga l'ICI ed intanto le famiglie disoccupate con figli a carico sono costrette a pagarla!

Spiacente ma il tuo post di risposta è forse uno dei meno convincenti che ti ho mai visto scrivere.

Saluti
Mario





Inoltre vorrei farti notare che il m

io
Enrico Falcinelli
10 gennaio 2006 0:00
Caro Mario, che tipo di cristiani hai malauguratamente incontrato nella tua vita, per avere un concetto della mentalità cristiana come quello che mostri d'avere?

Frasi blasfeme e uomini che parlano per conto del diavolo... Hei! Piano, piano!
Io li chiamerei uomini; non so se in cerca di qualcosa ma comunque normalmente uomini!

Innanzitutto mi stupisce che, avendo io fatto entrare Cristo dalla finestra, nel mio intervento, così per pura riflessione personale, tu gli abbia aperto addirittura il portone! A questo punto non riesco a distinguere quale sia il confine tra la domanda e la provocazione!

Vorrei puntualizzare una cosa, così, per capirci riguardo la tua prima affermazione.
Pensa ad alcuni Papi della storia. Noi non possiamo decidere quale sia il bene ed il male in assoluto né quindi nulla riguardo il disegno di Dio, se disegno ci sia stato. Però, almeno a livello della nostra capacità di giudizio, proviamo ad esprimerlo. Userò un esempio. Su una nave con tanti bravi passeggeri a bordo c'é un capitano rapace e subdolo; si teme per le conseguenze nefande della mente distorta di questo personaggio e bisogna trovare una soluzione al problema. Che fare? Tra le varie soluzioni, sarà la più ragionevole quella di affondare tutta la nave? Che ne dici?

Poi, per il resto del tuo intervento, mi viene in mente un mio amico prete, che con la sola imposizione delle mani era capace di tirati via un mal di testa da nevralgia del trigemino cronica! E non solo; con la stessa modalità, in pochi secondi ti faceva desistere assolutamente dal vizio del fumo, come ha fatto con mio fratello. Peccato che dopo qualche mese si sia rimesso a fumare!
Eppure al prete non venne mai in mente di dire che tutto ciò lo faceva nel nome del Signore.
Era una sua capacità e basta (credo lo sia ancora; ora egli è in Guatemala).
Tutti i tempi sono stati ridondanti di maghi e taumaturghi. Nell'antico Egitto, quelle, erano arti comuni e in Africa tutt'oggi alcuni popoli dimostrano di avere in sé personaggi dalle capacità sorprendenti.

Non mi stupisce che un prete possa obiettare e rendere "fisica" l'apertura del mare di Mosé.
Vedi, noi , in quanto uomini, scorgiamo il nostro limite nella mancanza di conoscenza che abbiamo.
E' proprio per questa mancanza di conoscenza che i primi uomini hanno intravisto il divino nei moti celesti e lo testimoniano anche i, putroppo, non più numerosi resti della nostra preistoria i quali, se non di ritualità religiosa vera e propria, ci parlano di atteggiamento di stupore innanzi a qualcosa di grande che quegli uomini presentivano. E' con questi piccoli passi che ha inizio il cammino spirituale dell'uomo, in cui piano piano esso cerca di ingraziarsi le forze misteriose di quel "presentimento" nella modalità che poi si è definita come religiosa. Sappi, quindi, che "religione", ontologicamente parlando, è tutto quanto costituisce il tentativo dell'uomo per avvicinarsi a un Dio "presentito".
Così nascono le grandi religioni del passato e nessuna, nel suo tentativo è inferiore ad un'altra.
Solo potremmo paragonarne, a posteriori, le maggiori o minori verità, ma nulla ci può far sminuire il desiderio di avvicinarsi al Mistero che l'uomo ha sempre avuto e sempre avrà.

Ciò che rende cristiani, nel caso di questi, non è quindi la particolare effettistica da computergrafica che ci si può immaginare nel caso della discesa di Dio in terra. Già il fatto di immaginare questo, vorrebbe dire sminuire, ovvero portare a livello terreno, la modalità divina del suo eventuale presentarsi.
(Nota: è l'errore aristotelico del concepire il divino)
Inolte, quello che non capiamo ci rende simili ai primitivi con il vantaggio dell'esperienza che ci porterebbe a pensare che un giorno lo capiremo e se quel che vediamo, per quanto strano, lo capissimo subito, diventerebbe così scontato che non avrebbe più nulla dell'effettistica divina! In entrambe i casi non ci servirebbe a credere a un bel nulla! Immagino che il buon Dio sappia meglio di noi queste che per noi stessi sono cose di pura logica!

Certo, di Cristo si racconta di grandi miracoli, ma Egli stesso, per le documentazioni a cominciare dalla Sacre che possediamo non ha mai parlato di dover credere per questi.
In effetti, la storia del popolo cristiano così come la conosciamo è cominciata sulle rive del lago di Tiberiade (non è la prima volta che ti racconto ciò) con la stessa modalità che è puramente umana: quella della sollecitazione delle risposte alle domande umane fondamentali (vedi l'esempio sulla preistoria).
Secondo tale modalità alcuni uomini pescatori abbandonarono ben presto le loro reti e seguirono un uomo che parlava di cose mai sentite che destava in loro quel presentimento del vero e di eternità che è parte costituzionale di noi tutti. La differenza tra una religione e la realtà del Cristo, appariva a loro più chiara dopo averlo conosciuto: la religione era il tentativo umano, mentre Cristo era la risposta! Certo, quella era fede, è tale è la pretesa cristiana ma d'altronde Egli non avrebbe ingannato nessuno: secondo quanto abbiamo tra le mani, la storia di Cristo e il suo Vangelo, Egli chiese, infatti, solo la fede in Lui!

Che ora tutto ciò sia stato affidato alle mani degli uomini, è vero proprio secondo il Vangelo. E come, sempre secondo le Scritture, Dio ha molto agito per mezzo degli uomini, per la Chiesa cattolica Dio non ha smesso di farlo con l'ultima pagina delle Scritture ma continua ancora per mezzo dei Santi e dei profeti di ogni tempo. Al di là di qualsiasi eventuale obiezione, questa è la strettissima sintesi che riguarda la realtà della Chiesa cattolica. Ogni obiezione è lecita per chi ha fedi diverse, ma per quella cattolica questo è quanto!

Chiarita questa base di approccio, caro Mario, credo che la piattaforma sia più definita e che tu, quindi, possa capire meglio lo spirito delle mie espressioni durante i vari interventi.

Concludendo, l'essere religiosamente cristiani, non vuol dire partecipazione ad una modalità imposta ma primariamente l'essere affascinati dalla personalità del Cristo, anche fosse per l'iniziale semplice curiosità di scoprire come questo "personaggio" si sia rapportato con noi uomini con l'efficacia di aver instaurato un ponte con l'infinito che dura da più di duemila anni. Questo è ciò che intendevo, quando ti parlai dell'indispensabilità, all'uopo, di un "incontro" con tale Essenza e della difficoltà (ma non impossibilità) di poter risolvere il problema religioso tramite la dialettica, particolarmente in un forum!

Se tutto quanto sopra potrà servire a capirci meglio, ne sarò felice.
Ti saluto caramente, Enrico.

Marcello
10 gennaio 2006 0:00
Penso che tornerò a leggere solamente i vari post, non voglio essere così importante quando scrivo semplici riflessioni.

Dico solo a Enrico che non intendevo offendere tantomeno provocare, cercavo solo di dare un suono alle parole che ho scritto.

Mi piacerebbe avvicinare le persone non allontanarle, a volte punzecchiare porta a riflettere non scrivere, sintetizzare non dilungarsi o allargare ad argomenti lontani.

Salutovi.

Andrea 37 anni
10 gennaio 2006 0:00
Lucio quanto ti costa da avvocato Enrico?

Grazie Marcello per i complimenti e per i sottili insulti, ma sono contento che almeno hai capito il mio intento, quello era importante; e mi sei piaciuto nella tua risposta al papiro, come dici tu, di Falcinelli.

Enrico come al solito, hai "pisciato de fori" come dicono a Gubbio, scusate la finezza eugubina, così facendo credo che Marcello tornerà al suo silenzio, anche se spero di no perchè rientra tra quelli che mi piace come scrivono.
Lucio Musto
9 gennaio 2006 0:00
X Mario

Scusami se mi intrometto nel dialogo che stai avendo con Enrico, ma disturberò solo un attimo, e per un solo capoverso: quando parli delle parole del tuo Insegnante, del Mar Rosso e di Mosè.

Leggendo, ho ripensato al mio tread su questo forum del 22 dicembre dal titolo “Giaccio”, rimasto senza commenti significativi. Lì cercavo di esemplificare come sia impossibile spiegare compiutamente il particolare di una conoscenza prescindendo da tutto quello che occorre sapere prima.
In qualunque campo.
Come per esempio mostrare la natura corpuscolare della luce a chi sia del tutto di fisica.
E ciò indipendentemente dalla bravura del docente e l’intelligenza del discente.
Per capire bisogna farsi le basi, con costanza, pazienza e determinazione; e bisogna cominciare dall’inizio.

Se invece si mettono a discutere “n” persone maldisposte, ognuna sclerotizzata nelle proprie convinzioni e più o meno scarsamente preparata sulla materia… abbiamo la gran parte dei dibattiti che si vedono su “Dì la Tua”… e ci si fanno le matte risate.

Naturalmente non è il vostro caso, altrimenti per educazione non mi sarei permesso di intervenire, ma sono stato titillato come dicevo dall’analogia col tema che anch’io avevo proposto.
E ne approfitto per dirvi che anche quando non intervengo, seguo con molto interesse.

Con simpatia.
Mario
8 gennaio 2006 0:00
x Enrico Falcinelli

Scusa ma proprio non capisco, da una parte dici che sei contro l'uso strumentale della chiesa del potere di cui essa gode e dall'altra accusi gli uomini che ne amministrano le funzioni.

Da come scrivi si vede bene che sei uno che le parole sa usarle sia scritte che verbali, quello che non riesco a capire e come puoi dare per scontate le cose scritte dagli uomini per gli uomini.

Su questo forum di cose ne sono state scritte una marea, vere o false che siano, tutte documentabili.Non credi che vi siano prove sufficienti affinchè qualcosa di tutto quello che dici debba essere messo da te stesso in discussione?

spero non riconoscerai in tutti quelli che scrivono contro, un opera del "demonio" ?

posso capire la fede, quella o c'è o non c'è, non esistono vie di mezzo.

Ma l'accettare incondizionatamente le cose scritte dagli uomini per gli uomini proprio mi lascia sconcertato.

Una volte ho preso d'esempio l'apertura delle acque ad opera di mosè, dicendo che essendo egli un ex principe egizio conosceva le alte e le basse maree, quindi riusì ad attraversare le acque non perchè si aprirono ma solo perchè lui sapeva che c'era la bassa marea.Dove credi che abbia preso questa informazione? sono blasfemo ? me la disse il mio insegnante di religione in una delle sue lezioni!

mi spiegò che la bibbia ed i vangeli sono dei libri mistici e che la chiesa stessa sta cercando di interpretarne in chiave storica i contenuti.

ora mi e ti chiedo: io non sono uno che frequenta, ma a te che sei un credente queste cose non te le dice nessuno ? oppure il mio insegnante di religione era di una "falange eretica" finalizzata alla distruzione del cristianesimo ?

Saluti
Mario




Marcello
7 gennaio 2006 0:00
Ok.
Enrico Falcinelli
7 gennaio 2006 0:00
Caro Marcello, potrei essere d'accordo con le sue osservazioni se non mi rendessi conto che il ragionamento può spingersi in meandri ben più profondi delle questioni che ella pone.

Troppo spesso, difatti, siamo ingannati dall'esteriorità dei comportamenti nella misura in cui essi più ci gratificano e li ci si ferma e si formula il giudizio, senza pensare a cosa altro ci possa essere scavando.

Ad es.: a proposito delle mie "leccate", come lei interpreta se per tali intende la positività nel rapportarsi, si accorgerà che anche nei suoi confronti tale mio atteggiamento non differirà, in quanto è nell'intenzione sincera di quella modalità che io spero di ripartire insieme dal positivo che esiste in ogni contingenza, anche fosse la peggiore di questo mondo.
Tale modalità ha origine proprio dal fatto che al di là degli atteggiamenti negativi ci potrebbe essere tanta di quella positività che li per li si è portati a non immaginarla!

Secondo il suo modo di vedere, anche io, quindi, come tanti, avrei motivo di sbattere le porte in faccia come lei critica che faccia il signor Musto, per cui nutro una sincera amicizia originata solo dalla franchezza di un rapporto.
Come vede non le va bene il signor Musto con il suo comportamento franco ma non le va bene nemmeno il mio comportamento, ritenendolo solo un"lambire linguale".

Eppure, tali comportamenti che dipendono talvolta dalla propria indole e che costituiscono la scorza superficiale nell'apparenza del rapporto, in una situazione di mediazione impersonale - tale è il relazionarsi in un forum - nascondono sicuramente molto di più, tanto che è ragionevole insistere fermandosi a colloquiare senza cedere al proprio giudizio iniziale.

Così è possibile scoprire che la persona con cui si interloquisce spesso ha una personalità totalmente diversa da quella con cui si presenta.
Non conosciamo i problemi né i motivi per cui la persona intende manifestare la sua presenza in un potente mezzo mediatico come un forum di rete e spesso le ragioni di fondo sono delicate.
Per questa ragione difficilmente azzardo critiche all'altrui comportamento, anche perché non mi sento di sminuire la capacità di giudizio dell'altro.
Nel caso del signor Musto, avendo con lui anche un rapporto opinionale in differenti occasioni da questa del forum, ed avendo riconosciuto in lui una profondità di giudizio ben lungi dall' essere pregiudiziale, sono portato a pensare che abbia le sue buone ragioni per difendersi come talvolta fa; il resto capisco che è indole della persona.

D'altro canto è errato pensare che il fatto d'esser cristiani significhi la negazione di sé ad ogni costo e ne converrà con me se affermo che, anzi, è spesso necessaria una chiara opposizione quando venga calpestato il sostrato della nostra appartenenza.
E questa non è una reazione puramente istintuale, bensì un dovere nel tentativo di opposizione a quello che riconosciamo come essere il "male" per l'uomo.
L'unica cosa che non possiamo assolutamente annichilire è la libertà di scelta dell'altro ma come cristiani abbiamo il dovere di difendere la nostra fede. Integralismo? Non direi, se consideriamo che il non farlo significherebbe "relativismo".

Quindi, credo che l'intervenire in un forum sia una prova di alta civiltà, quando questa intenzione sia originata dalla necessità puramente umana di interscambio di idee e arricchimento reciproco privandosi, però, della pretesa che questa modalità di relazionarsi abbia un preciso canone predefinito secondo noi.

Ogni persona ha i suoi tempi per venire fuori e io credo che, nell'interesse comune e nel bene di tutti, sia opportuno sfruttare questa occasione per gratificare il proprio intento comunicativo usando discreta apertura e disponibilità nell'affidarsi agli altri perché, anche come studioso di comunicazione sociale, è questa la maggiore ragione che riscontro nella necessità di partecipazione ad un forum e mi sembra vero che in una condizione di sfiducia reciproca - tale è il nostro status attuale voluto dalla modernità - il contrasto che appare inevitabile tra di noi sia solo l'espressione superficiale di questa condizione, ovvero, la paura del rapportarsi, dell'altrui giudizio ed il bisogno di sfogare la propria repressione a causa di una sorta di "nevrosi sociale".

Proprio la pazienza nel rapportarsi e la concessione dei tempi per ognuno, aiuta a costruire ottimi rapporti anche tra persone che la pensano diversamente, perché questo è possibile e provatamente vero!
Solo così, inoltre, sarà possibile gratificare la propria partecipazione in un circolo di comunicazione tale, soddisfando l'aspettativa reale che ci spinge ad intervenire.
Non si può prescindere dal metodo e dall'"oggetto" che lo detta, e il bisogno "affettivo" personale è l'"oggetto" di tale riflessione.

Diversamente, ovvero abbandonandosi alla propria reazione emozionale, aspettiamoci di continuare a vedere una lotta tra cani che si mordono in un confronto senza possibilità di alcun arricchimento reciproco.

Ulteriormente, spesso ci dichiariamo "liberi" per l'uso del nostro giudizio, ma il confine tra questo ed il "pregiudizio" è molto sottile; fatto stà che quest'ultimo è la causa della peggior dipendenza dal proprio pensiero (lungi quindi dall'essere "libero") tanto da non permetterci di favorire con esso nemmeno noi stessi.
E' un errore più comune di quanto si possa pensare ed è quello che spesso reca spaccature anche tra quelle persone che in fin dei conti non son distanti da un univoco pensare.
E' una ragione in più per pazientare nel rapporto. La chiusura prematura di questo non solo fa del male all'altro, ma lo fa ugualmente a colui che la origina.
In verità l'origine della libertà personale è proprio nella ammissione della "possibilità" lasciando aperta totalmente questa categoria.
In tale posizione, evadendo quindi dalla sicurezza apparente fornita dal fare parte di un "gruppo", si elabora una propria sicurezza individuale volta a favorire la propria disponibilità al rapporto in misura sempre maggiore e si ottiene quel consenso insperato che alimenterà questa sicurezza, venendo gratificata la propria esigenza affettiva sociale. Provare per credere.

Tutto ciò, signor Marcello, potrebbe ancora apparirle come una forma di lambimento linguale? Se è ragionevole come mostra di esserlo, credo di no!

Concludo questo lungo intervento notando come non possa non stupire il tipo di saggezza dell'uomo Gesù Cristo. Non possiamo non concordare con quello che sono le Sue raccomandazioni nemmeno nel campo della modalità del rapportarsi.
Ha dimostrato di conoscere molto meglio di qualsiasi studioso moderno le origini delle esigenze fondamentali del rapporto umano tracciando un percorso preciso per tale modalità, ineccepibile agli occhi del più esperto analista odierno, insegnandolo con le più semplici parole e i modi che la gente di quel luogo e in quell'epoca poteva comprendere.
Questa è un'ulteriore ragione che mi spinge a fidarmi di "quell'uomo", privandomi di qualsiasi pregiudizio.

Egli, ha d'altronde preteso di essere la misura per la realtà proponendo a noi la sua sfida nel considerarlo tale confrontando la sua Parola con l'oggettività quotidiana della nostra vita. Da cristiano appassionato e studioso lo faccio da sempre ed ancora non ho trovato torti né ambiguità nella visione della realtà di "quell'uomo"; semmai quella Sua visione ha contribuito a comprendere gli errori della mia, scoprendo i pregiudizi in cui ho sempre inciampato.
Anche per questo mi viene da consigliare di provare per credere!

Saluto cordialmente tutti e in particolare il signor Marcello, ringraziandolo per avermi dato modo di dire questa lunga mia, augurando a tutti il miglior prosieguo in quest'anno nuovo.
Enrico Facinelli
7 gennaio 2006 0:00
Signor Domenico, sono un cristiano cocciuto e a mio parere il parroco le poteva chiedere un offerta libera. Infatti non esistono listini, nella Chiesa, tanto meno per la "vendita" dei Sacramenti, sempre che però non ci siano state delle disposizioni di spesa concordate in comune riguardo eventuali allestimenti; anche questà è pero una pratica desueta che spero non esista sacerdote che la faccia sua, se non altro per le inevitabili strumentalizzazioni che ne conseguirebbero.
Sono proprio quelle che auspico sempre che si tenda ad evitare sia per la loro ovvietà sia per la tendenziosità inutile. Difatti spero che lei si volga a criticare l'operato del sacerdote e non , come tale, la sua Chiesa di appartenenza, anche perché sarebbe irragionevole una tale conclusione.
La saluto cordialmente.
Lucio Musto
6 gennaio 2006 0:00
X ingryfed

non l' "ho dimenticato"; semplicemente non l'ho citato come innumerevoli altri nomi componibili con suffisso -cefalo.

Ma tu, perchè citi solo quello?... qualche interesse particolare?

con simpatia - Lucio
domenico
6 gennaio 2006 0:00
a proposito di chiesa vi volevo informare che essendomi sposato nell'agosto del 2005, il mio parroco mi ha chiesto 52€ + 85€ arrotondanto il tutto a 152!!! Per potermi sposare in un altra chiesa, dicendomi che erano i diritti di curia ma un mio amico in un altra parrocchia dello stesso comune non ha dovuto pagare nulla come mai????
la parrocchia in oggetto è quella di S.MICHELE A. al Quadrivio di Campagna(SA)
il parroco è don Francesco DI STASIO.
Ma esistono davvero questi diritti di curia?
ingryfed
6 gennaio 2006 0:00
da: Lucio Musto
Data: 5 Gennaio 2006

Per carità, signor Marcello!...
non mi sento affatto insultato, non almeno per i suoi gustosi giochi di parola.

Anacefalo, onocefalo, microcefalo, come lei benissimo sa, non hanno in comune che il "cefalo", che nella fattispecie potrebbe essere quel gustoso ma poco pregiato pesce che facilmente abbocca presso le dighe portuali.

Per rendere più varia e ricca la collezione di incoerenze, avrebbe potuto aggiungere, attribuendome le caratteristiche a qualcuno chissa?... ortocefalo, bucefalo, rinocefalo, eterocefalo... e magari "megacefalo cucurbitaceo" che é variante simpatica per indicare qualcuno "Con una grande testa a forma di zucca (presumibilmente vuota)"

Si diverta pure, quindi, e "ad maiora!"
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Hai dimanticato "balanocefalo", dal greco balanos=pene...
Lucio Musto
6 gennaio 2006 0:00
La sua obiettività ed acume di giudizio, mi commuove assai signor Marcello, e non oso profferir altra parola se non chiedendo scusa a Lei per ogni volta che per la mia rozzezza, e non per cattiveria badi bene,
ho portato offesa a Lei, e a chiccessia!

mi prostro
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