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Lucio Musto 18 marzo 2006 0:00
X FABRIZIO fino al maggio 1991 (per dopo non
saprei essere preciso), nelle amministrazioni statali o
parastatali o allineate, il limite teorico minimo di
attività di servizio, per essere pensionabili era: 4
anni e 3 (tre) mesi! Ripeto anni 4, + mesi 3!
Donna laureata con invalidità civile (anche falsa come
all'epoca usava molto) e tre figli "a
rischio" E la pensione si percepiva da
subito, non aspettando i 60 anni di età!
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er metico 18 marzo 2006 0:00
Carino, l'articoletto; mi pareva che qualcosa non
andava! Ma non mi proccupo molto: sono i corsi e
ricorsi storici: oggi tocca a te e domani tocca a lui!
Ma sono anche convinto che il Governo sia lo specchio del
popolo e viceversa. Forse, se tanti a avessero imparato a
accontentarsi e a guardare meno televisione non ci
ritroveremmo a questo punto! Ciao.
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Alex 17 marzo 2006 0:00
"- Chiudere debiti e mutui, se - in ragione del proprio
reddito - non si possono sopportare aumenti dei ratei a
tasso variabile abbastanza rilevanti." Con cosa?
Non pensi che se qualcuno si è indebitato forse, e dico
forse, non aveva i soldi contanti? "Quando
arriva la deflazione" Ecco, ce lo dici quando
arriva? Così mi preparo anche io. "non si
possono sopportare aumenti dei ratei a tasso variabile
abbastanza rilevanti." Ma non hai appena detto che
arriva la deflazione? E allora perchè le rate dovrebbero
salire? Secondo il tuo ragionamento sarebbe da evitare il
tasso fisso, e tu sconsigli il variabile! "-
Mettere il 60% del proprio capitale in BOT o Cct a breve
(max 12 mesi). - Mettere il 20% in titoli del Tesoro a
2-3 anni, se proprio si vuole. - E il 10-20% in oro o
azioni di miniere d'oro." Wow che splendide
ricette per la tutela del proprio risparmio! Ho
l'impressione che il mondo sia troppo pieno di
professori e veggenti!
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FABRIZIO 17 marzo 2006 0:00
Grazie sig. Lucenti, ma non si disturbi. Invece vorrei
fare una semplice domanda a chi può rispondermi:
Quante persone in Italia oggi vivono di pensione o di
sussidi, pur avendo meno di 60 anni e/o pur avendo lavorato
meno di 40, beh, facciamo 35, (non esageriamo) ?
Io non lo so, ma qualunque sarà il numero la mia risposta
é una sola: TROPPI !!! Esclusi ovviamente gli
invalidi ed altre persone indifese. L'Italia
ha bisogno di importare manodopera per lavori manuali che
nessuno vuole più fare ? Significa che coloro
che non li vogliono fare hanno ugualmente la pancia piena
! L'ho sempre detto che a pancia vuota si
ragiona meglio e si hanno le idee più chiare !!!!!
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antonio lucenti 17 marzo 2006 0:00
ci fossero più Fabrizi, saremmo messi molto meglio: grazie
di esistere.
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antonio lucenti 17 marzo 2006 0:00
Gus il Barbaro vuole tenere tutto in liquidità, ma teme che
le banche non glieli ridiano, i suoi soldi...intende tenerli
in casa a disposizione nel materasso?
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Gus il barbaro 16 marzo 2006 0:00
E che debbono fare i pesci piccoli, i salariati e
pensionati, i piccoli risparmiatori di fronte a questo
sfacelo? L'America ci stà trascinando tutti nel
baratro, quindi bisogna: - Uscire dal
dollaro. - Uscire immediatamente dal mercato azionario,
fondi d'investimento e simili. - Chiudere debiti e
mutui, se - in ragione del proprio reddito - non si possono
sopportare aumenti dei ratei a tasso variabile abbastanza
rilevanti. - Mettere il 60% del proprio capitale in BOT
o Cct a breve (max 12 mesi). - Mettere il 20% in titoli
del Tesoro a 2-3 anni, se proprio si vuole. - E il
10-20% in oro o azioni di miniere d'oro.
Nell'insieme, dunque, il consiglio è di tenere tutto
liquido e a portata di mano: lo scopo, in un quadro di
crisi, non è il profitto ma la salvezza. Non siate
avidi. Quando arriva la deflazione, ogni
«investimento» (basato sul debito) comporta enormi
rischi. Aspettare con pazienza, perché poi chi avrà
liquidi potrà - a tempesta finita - comprare azioni, mobili
e immobili a prezzi stracciati. Alla fine saremo già
fortunati se la nostra banca ci consegnerà i soldi che
abbiamo sul conto corrente. Prima, salverà l'amato
Tronchetti Provera e gli altri indebitati di riguardo.
L'importante è agire «ora», prima che la crisi
arrivi: «perché quando si scatena il panico, chi ha
aspettato troppo perde e tantissimo Alla fine, comunque
ci saremo meritato tutto. Questo sistema schifoso
chiamato globalizzazione a tasso zero - ha alimentato
corruzione, soperchierie, consumi indecenti a livello
planetario; e sparso guerre e rovine sociali. Per
qualche anno, la gioventù smetterà di arraffare gli ultimi
telefonini e sbavare per le felpe cinesi e le scarpe Nike;
tutti dovremo tirare la cinghia. L'augurio è che
la necessità di diventare più austeri ci renda anche più
seri e non un popolo di imbecilli che fa rivoltare nelle
tombe i nostri poveri nonni.
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Ciribiribì 16 marzo 2006 0:00
AMEN!
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FABRIZIO 16 marzo 2006 0:00
Sindacati e governi di quelli che furono i centri-sinistra
degli anni 60-70 e 80 hanno convinto ed illuso la gente che
per vivere tutta la vita a sbafo e alle spese dello stato
(ma chi é lo stato ?) bastasse lavorare 14 anni 6 mesi e un
giorno (o 19 anni 6 mesi e 1 giorno) e poi ritirarsi con una
pensioncina da arrotondare per tutta la vita restante
facendo lavoretti in nero. Lavoretti che poi
diventavano veri e propri lavori che impiegavano ed
impiegano eserciti di imbianchini, muratori, alettricisti,
fabbri, autisti, meccanici che tutt'ora sbraitano
perché "con la loro pensione minima" non ce la
fanno a sbarcare il lunario. Mentre al
sottoscritto toccherà lavorare fino a 60 anni se va bene, o
65 se andrà peggio. "I diritti acquisiti
non si toccano" si recita da tutte le parti !
E chi l'ha detto che i diritti acquisiti non si possono
toccare ? Perchè il sottoscritto, quando
l'azienda dalla quale dipendeva nel 94 fallì, dovette
cercarsi un lavoro allo stipendio che ti offrivano ?
Non era anche il mio un diritto acquisito di
continuare a lavorare con lo stipendio di allora e nella
stessa ditta, possibilmente ? E allora, se non ci
sono soldi dai contribuenti Italiani per pagare le pensioni,
come si fa a sostenere che le pensioni non si possano
toccare ? "Certe pensioni e certi
pensionati", badate bene, non certo i poveracci che non
hanno di che mangiare e neppure quelli che hanno lavorato
una vita vera. Quale governo avrà il coraggio di
mettere le mani in questa pentola di acqua bollente dove
qualunque decisione si dovesse prendere sarà fatta di
lacrime e sangue ?
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