Commenti
  1-4/4  
anonimo
10 maggio 2006 0:00
concordo pienamente con Fabrizio.
Riguardo a cosa farei per la nazione, beh metterei davvero poco davanti, ma rinuncerei volentieri ai politici, ai milioni di posti di lavoro dati a chiunque da chiunque.
Poi lascerei moolte più libertà di azione ai cittadini su tutto ciò che li riguarda, ovviamente senza ledere i diritti degli altri.
Ed infine ridurrei le mansioni dello Stato a poche, ma essenziali e soprattutto ben fatte, responsabilità.
Per inciso: chi si occupa di Stato dovrebbe rispondere in prima persona delle azioni fatte e non godere di immunità
anonima
10 maggio 2006 0:00
hai una visione un pò troppo pessimistica dell'Italia, caro anonimo...
FABRIZIO
9 maggio 2006 0:00
IL mal dell'Italia viene da lontano e dipende da tanti fattori che si sono sommati tra loro e nel tempo.

Pensare o credere di curarli tutti é una mera utopia.

Sperare di invertirne la tendenza é altrattanto fantasioso se non impossibile.

Sarebbe già tanto rallentarne l'aumento e cercare di stabilizzare almeno l'attuale situazione, ma chi ci ha provato ha preso solo sberle (politicamente parlando e non solo...)

Elenco solo alcuni di quelli che ritengo i motivi principali (a mio avviso):

1) Ad inizio anni 80 (vi ricordate gli yuppies ?)nelle scuole e nelle aziende hanno fatto credere che per fare soldi era meglio il financial business invece che il manufacturing ( aria fritta invece che sostanza ), e così abbiamo avuto impennatte di dottori in economia, scienze politiche ecc. e crollo di ingegneri, architetti, tecnici ecc.
Gli esempi sono visibili: Ricucci, Fiorani ecc.
Abbiamo aperto banche e chiuso fabbriche.
Abbiamo sformato tanti ragionieri e nessun operaio specializzato.
Abbiamo smesso di progettare e costruire perché, dicevano i dirigenti delle aziende. costava meno comprare tutto già fatto piuttosto che faticare a progettarlo e farlo !


2) Dalla metà degli anni 70 i sindacati hanno fatto credere che si potesse ottenere ciò che si voleva, bastava scioperare.
E sopratutto, specie nei settori statali, per definizione intoccabili ed inamovibili, si é creata la convinzione che nessuno potesse essre mandato a casa, anche se al limite non lavorava.

3) nella testa della gente é stato iniettato il germe dell'"IO" e del "E' mio diritto" !
Cosa che poi, spinta all'estremo ha causato una epidemia generale di "diritti acquisiti" e "nessun dovere" che ha poi scatenato il rifiuto di tutto ciò che "non ci piaceva".

E così abbiamo cominciato a non volere le centrali, gli inceneritori, le autostrade, le ferrovie, le fabbriche, le antenne, ecc. ecc. ecc.

E fra un pò scenderemo in piazza per chiedere che il comune impedisca alla gente di passare sotto la nostra finestra !

4) Infine siamo diventati tutti avvocati, giudici, politici (una volta eravamo tutti dei C.T. degli arbitri, degli allenatori) e siamo informatissimi e pronti a ribattere su tutto ciò che non si "aggrada" !
Abbiamo il più alto livello di conflittualità ed abbiamo i tribunali immobilizzati su milioni di cause che, nel 99% dei casi sono destinate a durare 20 anni, a non accontentare nessuno (tranne gli avvocati) e a costare ad ognuno dei litiganti, milioni e milioni di vecchie lire (quasi sempre molto di più del valore stesso in gioco nell causa stessa).

*************************************

Una volta Kennedy disse:

"..non chiedetemi cosa può fare la nazione per voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per la nazione..."

Forse sarebbe una buona cosa comincare a chiederci cosa siamo disposti a fare per il nostro paese.... !
italiano
8 maggio 2006 0:00
siamo fortunati, in europa e negli stati uniti stanno ancora peggio.
Basta guardare il livello d'indebitamento, in media doppio in europa e quadrupli nei paesi anglosassoni rispetto all'Italia.
Riguardo agli scandali ed alle crisi economiche gli altri paesi non sono certo da meno, a partire dalla Francia con problemi di lavoro e di degrado delle periferie.
Commenti
  1-4/4