Commenti
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peperina
1 gennaio 2009 0:00
Ricordare i primi momenti di conoscenza col Vampo, mentre scrivevo l'ultimo mio tassello, mi ha fatto scappare la lacrimuccia.
Come faranno ora le Vongole senza te mia cara amica?
E' sempre un piacere per me dare colpa agli altri dei miei fallimenti. Mi fa sentire più cristiana.
@ stefano
1 gennaio 2009 0:00
Nessuna delle cosidette associazioni anticult in assoluto, neppure quelle a te care ha espresso solidarietà alla DM nei tempi passati nè oggi per la Martini. Che schifo vero?
Ma tu guardi solo nella direzione del dito che qualcuno punta per te.
Ribelle60 (quello vero!!)
1 gennaio 2009 0:00
Ahahahahahahahahahahahahaha....

Bellissimo, questo forum è davvero un delirio!!
Mai riso tanto! Tutti i post sono palesemente delle stesse mani con nomi diversi.

A questo punto Don Noto aveva ragione a far chiudere questi forum: sono infestati da troll.

Ahahahahahahahahahahahahaha .... povere pazze.

Burp.


Ribelle60
Facciamo un'ipotesi
1 gennaio 2009 0:00
E se Allarme viene chiuso perchè la sua autrice è stata sgamata da qualcuno a scrivere di qua e di là con nick diversi, persino dal suo nobile negozio?
Certo che per una ricercatrice che ha fatto storia questo non è proprio quello che si dice serietà professionale.
Vero è che fare la vittima e colpevolizzare Giuseppe, Garibaldi, Figlioendrocchia è più facile che guardarsi allo specchio e darsi un nome.
Più difficile è che lo possa fare l'amica del te inguaiata com'è come può avere obiettività sulle figure di merda che si fanno?
max
1 gennaio 2009 0:00
ma quante spatafiate di addii plateali.....porelli...
un dubbio
1 gennaio 2009 0:00
Chissà come mai l'innocente caricatura di Lorita Tinelli appare e scompare dalla rete dopo pochi secondi che la signora [...] /Alessia Guidi/Martini la propone.
@ stefano il folle
1 gennaio 2009 0:00
Non ci vuole una conoscenza diretta per dire che una persona è grassa. Quello è sotto gli occhi di tutti. Se credi di dimostrare qualcosa con queste stupidaggini allora fai miglior figura a stare zitto, che già abbiamo riso noi a crepapelle immagina quando ti ritroverai a Striscia la Notizia col Tapiro d'oro.
Spero tu non abbia paura del bassotti, col cappottino giallo.
ma mi faccia il piacere
1 gennaio 2009 0:00
E ci volete far credere che una che sfida Scientology poi chiude per post di Psiche, Kumbaz o Maria Pia o quella cattivona della Tinelli?
Qui c'è ben altro sotto, le magagne fatte rimangono, care mie.
dubbio
1 gennaio 2009 0:00
don Claudio è collega di don Angelo De Simone seguace di arkeon che stà anche lui Roma 3?
Orso capo
1 gennaio 2009 0:00
Martini e la santona internazionale dicono che qui scrivono due o tre persone e qualcuno firma in documento dicendo che è la stessa Tinelli che scrive con nick diversi. Forse non si rendono conto che chi usa nick diversi ha un altro nome è di cazzate ha riempito la rete.
Ma forse credete che chi legge i vostri deliri è sceso dall'albero delle banane?
Siete penose insieme ai vostri amici nuovi. Vergognatevi almeno che è la cosa più giusta da fare.
E stefano tu fai meglio a stare zitto, non per censura, ma perchè altrimenti ti chiamano a zelig e oltre alle tre che da mesi spari falliresti miseramente nel tempo.
ai soliti noti compagni di merende
1 gennaio 2009 0:00
Che esponenti attivi (Stefano, Fabia...) di quella che è palesemente una setta si sentino rivestiti di autorità per disquisire dell'antisettarismo italiano è RI DI CO LO. Sarebbe come se la sacra corona unita potesse solo minimamente pensare di avere voce in capitolo sui metodi d'indagine della Procura Antimafia.
Che Martini poi voglia farci credere che il suo unico intento era di aiutare le vittime di Scientology mentre chiude il suo sito solo per perseguire la sua ossessione contro Tinelli, fregandosene di tutti quelli che danneggia è davvero paradossale.
Tutte le azioni parlano chiaramente e chi non ha la mente ottenebrata da esperienze settarie non risolte come le varie studiose capisce bene come stanno le cose. Infatti ora qualcuno lamenta che l'intero mondo anticult italiano ce l'ha con loro, chiamando in causa non solo il Cesap, ma anche Aris e Favis. Grazie per averci informato sul fatto che il Cesap non è isolato nelle sue posizioni contro finte studiose e pseudo associazioni che fraternizzano tanto facilmente con indagati di psicosette.
Grazie per i tanti spunti di ilarità sparsi su blog, siti e NG,
@ gli squilibrati
1 gennaio 2009 0:00
Se volevate farci comuinciare l'anno nuovo col sorriso sulle labbra ... CI SIETE RIUSCITIIIII

ahahahahahahhahahahahahahahahha
mah
1 gennaio 2009 0:00
Effettivamente l'EGO smisurato della martini, pò , guidi e chi più ne ha.... dal suo comunicato lascia ad intendere di essersi offesa per quello che qualcuno non in accordo con lei avrebbe scritto e per ripicca ha chiuso il suo "grande lavoro "
Dopo che ha insultato lei per prima e in tutti i modi chiunque senza andarci leggera?? vergognosa mossa patetica.La credevo una persona più forte invece è moolto labile
Don Claudio
1 gennaio 2009 0:00
Gentili fratelli e sorelle,
mi preme qui dire che quello che è stato scritto da qualcuno a firma di una certa Patrizia e totalmente falso.
Da me è venuta una persona informe, di cui qui non posso dire il nome, che era talmente delirante, e con ossessioni gravissime nei confronti di un'altra persona qui citata. Ho pensato bene di mandarla da un nostro psichiatra di fiducia, proprio per la gravità delle cose affermate e per la pericolosità. Ci tenevo ad informare pubblicamente perchè tempo che fatti gravi possano accadere in nome di una malattia collettiva.
Che il Signore vi benedica e un augurio affinchè qualcuno si curi sul serio.
luca c.
1 gennaio 2009 0:00
stefano74 nonchè stefano de luca perchè non scrivi chiaramente la parola ARKEON su firs ?
Dici di avere paura di psiche? paura????? poveretto...
state facendo il gioco della pò guidi, martini che vuole reclutare gente al suo seguito. ma vi sembra che quella chiude un sito se non per attirare l'attenzione e per vedere chi stà dalla sua parte? sono già partite le raccolte di firme per convincerla a riaprire?
Tornaaaaaa sta' casa aspetta TEeeeeee
@ chi si firma patrizia bartolato
1 gennaio 2009 0:00
Tranquilli tranquilli che qui gli ip si possono individuare e le accuse che fate le dovete anche dimostrare.
m.
1 gennaio 2009 0:00
La lettera inventata a nome di Patrizia è una chiccha inventata davvero eccellente.
La Tinelli si arricchirà con tutti i risarcimenti che merita.
Stia tranquilla dottoressa, questa è la solita feccia. Se il suo ordine ne è stato interessato si starà già facendo grasse risate. Di deliri gli psicologi se ne intendono.
rifletto
1 gennaio 2009 0:00
Istituzione totale e lavaggio del cervello
Tratto dal capitolo cinque de L'Illusione Comunitaria - La costruzione moderna delle "comunità artificiali", a cura del dr. Mario Di Fiorino.

Moretti & Vitali Editori, 1998.

Via Betty Ambiveri 15, 24126 Bergamo. Fax 035 321647. ISBN 88 7186 107 8.

Copyright (C) 1998. Non può essere riprodotto senza il consenso esplicito dell'autore.




L'istituzione totale
Il lavaggio del cervello
La riforma del pensiero
Gli esperimenti di Pavlov
L'applicazione del midrash del lavaggio del cervello alle sette religiose
Una "zona franca"?

Note
Bibliografia


"Il lavaggio del cervello, come si pratica oggi, è una tecnica ibrida, che trae la sua efficacia in parte dall'uso sistematico della violenza, in parte dall'accorta manipolazione psicologica. Rappresenta la tradizione di 1984 che sta per mutarsi nella tradizione del Mondo nuovo"

(Aldous Hyxley, Ritorno al mondo nuovo, 1958)


L'Istituzione totale
Se ci spostiamo dalle istituzioni psichiatriche, problematiche riguardanti la manipolazione mentale e il condizionamento hanno interessato la costruzione di altre moderne "comunità": le comunità settarie.

Potrà sembrare un passaggio forzato, in realtà in Asylum di Erving Goffmann (1), vero livre de chevet per la generazione "sessantottina", vediamo citati con grande attenzione gli scritti sul "lavaggio del cervello", che si riferiscono alla manipolazione nelle prigioni cinesi (2,3,4).

Riporta ad esempio la regimentazione delle evacuazioni descritta da Hinkle e Wolff (1956) (3):



"Un aspetto del regime del loro isolamento che è in special modo oneroso per i prigionieri occidentali è costituito dalle disposizioni per l'eliminazioni di urina e feci. Il secchio di solito presente nelle celle russe è assente in quelle cinesi. In Cina vige l'abitudine di consentire di urinare e defecare solo una o due volte determinate ogni giorno, di solito al mattino dopo colazione. Il prigioniero è spinto dalla sua cella da un guardiano e gli vengono concessi approssimativamente due minuti per accovacciarsi su una latrina aperta cinese. La fretta e l'esame pubblico sono specialmente difficili da sopportare per le donne. Se i prigionieri non riescono a svolgere queste funzioni nel tempo permesso, vengono bruscamente trascinati via nelle loro celle."

Cita le osservazioni di Cohen sul "benvenuto" (l'iniziazione nei campi di prigionia cinesi), le procedure di ammissione e i tests di obbedienza (2) o utilizza un altro brano, sempre di Hinkle e Wolff, sulle condizioni di promiscuità (3):



"Il prigioniero può attendersi, in uno stadio della carcerazione, di trovarsi in una cella con circa altri otto prigionieri. Se era stato inizialmente isolato e interrogato, l'ingresso nella cella può avvenire poco dopo l'accettazione della sua prima "confessione"; ma molti prigionieri sono messi in celle multiple fin dall'inizio della prigionia. La cella è di solito povera e non abbastanza grande da contenere il gruppo che ospita. Ci può essere un pianale per dormire, ma i prigionieri dormono sul pavimento e quando si sdraiano sul pavimento della cella ogni pollice del pavimento è occupato. L'atmosfera è estremamente intima. La privacy è del tutto inesistente".

I processi di indottrinamento e le descrizioni di vita sono impiegati da Goffmann per la sua teorizzazione dell'istituzione totale. I prigionieri di guerra che divengono Pros, proseliti, e sposano completamente la concezione comunista del mondo, vengono presi ad esempio per proporre uno dei modi di adattamento al sistema, la "conversione": "l'internato che si è convertito segue la linea più disciplinata, più moralistica e monocromatica, presentandosi come colui che mette a completa disposizione dello staff il suo entusiasmo istituzionale."

Viene così "raggiunta una sorta di opportunistica combinazione di adattamenti secondari, conversione, colonizzazione e senso di lealtà di gruppo, così che l'internato si trova a disporre - in particolari circostanze - del massimo di opportunità per poter uscire finalmente e psicologicamente indenne".

Annota Goffman che le istituzioni totali possono essere distinte proprio perché alcune, come "i campi di brain-washing" e gli ospedali psichiatrici progressisti, forniscono agli internati un modello di condotta, che è nel loro interesse adottare (almeno nella percezione dei sostenitori).

Tuttavia i processi di spoliazione e riorganizzazione non sembrano avere effetti definitivi se non in alcune istituzioni religiose.



Il lavaggio del cervello

La metafora del lavaggio del cervello (brain-washing, cattiva traduzione del cinese hsi nao "purificare la mente") è stata impiegata agli inizi degli anni '50 in ambito giornalistico da Edward Hunter Jr., corrispondente da Hong Kong per un quotidiano di Miami, per indicare appunto il sistema di "persuasione" in uso prima nei campi cinesi poi in quelli coreani, per prigionieri non cooperatori (5).

L'anno successivo il libro Brain-washing in Red China. The calculated destruction of men's minds, consacrò definitivamente il successo della espressione.

Ad un opinione pubblica occidentale, impressionata dalle conversioni ottenute non più tra missionari cristiani e funzionari e ufficiali del regime nazionalista di Chang Kai Chek ma, nella guerra di Corea (1950-53), tra soldati americani, venne offerta una chiave di lettura suggestiva e convincente. Nel descrivere le giornate trascorse nei campi Hunter riporta l'utilizzo del diario come strumento per acquisire il controllo nel programma per riformare il loro pensiero (espressione più tardi consacrata da Lifton, ma già formulata da Hunter, a pag. 17). Veniva imposto ai prigionieri di scrivere e riscrivere ancora relazioni sul loro passato di controrivoluzionari e sui crimini commessi. Dopo la confessione dei propri peccati, si dovevano narrare quelli degli altri. Uno studente, che partecipa ad un campo, racconta gli espedienti usati da studenti già membri del partito per ottenere informazioni dai prigionieri.

Hunter annota le tecniche per umiliare le persone, abbassando la loro autostima. Durante una esercitazione condotta in una regione rurale, la moglie di un proprietario terriero si ribella, rifiuta di spogliarsi ed è colpita con una pietra e finita. Agonizzante, intona dei sutra buddisti. Il giorno dopo l'episodio viene proposto all'attenzione degli studenti. Alcuni chiedono se la figlia della vittima sarà allevata a spese della collettività, ma viene loro risposto che essendo figlia di un proprietario terriero non rientra nella categoria di popolo.

Sono riportati esempi di diari contenenti le note concise che venivano redatte. Queste annotazioni, con descrizioni di aspetti del carattere, potevano poi essere portate alla discussione nelle riunioni di gruppo e venire impiegate come un'arma per fiaccare qualsiasi uomo. Veniva favorita l'autocritica per superare le convinzioni erronee e correggere gli errori ideologici. Hunter ha sottolineato quindi l'importanza del controllo delle informazioni, dello stabilire un clima di sospetto, delle tecniche di spoliazione ed infine dell'impiego del linguaggio nella propaganda e nella manipolazione.



La riforma del pensiero

Nel 1956 lo psichiatra statunitense Lifton ha proposto di abbandonare l'espressione brain washing: "dietro il velo della confusione semantica rimane l'immagine del lavaggio del cervello come di un potentissimo, inspiegabile, irresistibile e magico metodo per raggiungere il controllo totale sulla mente umana" (6).

Ha preferito definire il processo riforma del pensiero (thought reform), che è la traduzione del termine ufficiale del programma comunista cinese szu-hsiang kai-tsao.

L'Autore ha condotto la sua ricerca ad Hong Kong nel 1954-55, intervistando 25 occidentali e 15 cinesi, che erano stati sottoposti a tecniche di indottrinamento. Gli occidentali erano quasi tutti maschi (solo 2 donne), in maggioranza europei; 13 erano missionari (12 cattolici), di età per lo più tra i 35 e i 50 anni.

La riforma del pensiero consiste nella combinazione della forza esterna o della coercizione con l'appello ad un entusiasmo interiore (come attraverso un'esortazione evangelica).

Il messaggio della coercizione: "Tu devi cambiare e diventare cosa ti diciamo di diventare - o altrimenti...". Altrimenti può significare ogni forma di dolore fisico o emozionale, dalla morte all'ostracismo sociale.

Bettelheim aveva già scritto che nei campi di concentramento tedeschi l'intenzione era di "spezzare i prigionieri come individui e cambiarli in docili masse" (7).

Il messaggio dell'esortazione: "Tu puoi cambiare, se sei una persona morale e diventare quello che noi (nel nome di una più alta autorità morale) ti diciamo di diventare." Si appella al desiderio di essere una persona buona o di migliorare a tendenze preesistenti verso vissuti di colpa e vergogna. È il metodo delle religioni o delle ideologie secolari pseudo-religiose; a rinforzare l'appello morale vengono formulate promesse di ricompense, terrene o soprannaturali.

Il messaggio dell'approccio terapeutico: "Tu puoi modificare la tua condizione di malato e trovare conforto alla tua sofferenza se hai un genuino e imperioso anelito a guarire.

Il messaggio della realizzazione: "Tu puoi cambiare in modo tale che sarai capace di esprimere pienamente il potenziale che possiedi" [1].

Il metodo della riforma del pensiero dosa opportunamente esortazione e coercizione: impiega la coercizione per suscitare colpa e vergogna in modo tale che queste determinino una esortazione interiore, impiega l'esortazione per stimolare la cattiva coscienza, così potente da divenire in effetti una forma di autocoercizione.

Lifton ha individuato 8 variabili psicologiche che possono condurre al totalitarismo ideologico:

1) Controllo dell'ambiente. Per descrivere il controllo di ogni forma di comunicazione, l'elemento più importante dell'ambiente della riforma del pensiero, l'Autore cita le atmosfere descritte da George Orwell in 1984.

2) Manipolazione mistica. Vi è una spontaneità pianificata (apparentemente dal basso), diretta da un gruppo apertamente onnisciente (che esercita dall'alto il controllo). Può assumere un carattere quasi mistico. Un'aura mistica circonda il Partito, l'Organizzazione.

3) Richiesta di purezza politica e ideologica. L'assunto filosofico sottostante è che sia possibile raggiungere una assoluta purezza politica e idelogica: qualunque cosa sia fatta nel nome di questa purezza è alla fine morale. Vengono mosse accuse costanti di colpevolezza nel nome di un ideale che richiede devozione assoluta.

4) Culto della confessione. La confessione al di là delle sue espressioni religiose, legali e terapeutiche, diventa un culto di per se'. La confessione, in queste mani, diviene un mezzo per sfruttare le vulnerabilità personali invece che per offrire consolazione.

5) "Scienza Sacra". L'ambiente totalitario mantiene un'aura intorno ai suoi dogmi basilari, come una concezione morale che conferisce ordine all'esistenza.

6) Linguaggio ideologicamente connotato. Slogan e frasi riduttive, facilmente memorizzabili, sono impiegati per comprimere la complessità dei problemi esistenziali.

7) Dottrina sopra la Persona. L'ideologia rivoluzionaria prevede la subordinazione della persona alla dottrina. Prima di modificare il mito di fondazione di fronte alle smentite dell'esperienza (l'esame di realtà), l'ortodossia richiede che sia cambiato l'uomo pur di riaffermare il mito.

8) La dispensa dell'esistenza. Vi è una distinzione tra chi appartiene al popolo e chi essendone fuori è non-popolo, come scrive Lifton (l'osservazione - come abbiamo visto - era già di Hunter). La propria esistenza è allora dispensata dall'autorità.



Riassumerò brevemente una delle vicende presentate da Lifton, il suo incontro con Padre Luca, un sacerdote cattolico italiano, rimasto imprigionato per tre anni e mezzo. Leitmotiven dei colloqui svoltisi nell'arco di un mese, sono non il dolore e l'umiliazione dell'esperienza in cella ma il dolore e la tristezza nel lasciare la Cina. Lifton lo visita in un ospedale. Nota subito come è rimasto conquistato dalla Cina: lo vede vestito non con la tonaca ma con un abito di foggia cinese (evidentemente in quegli anni si notava) e le uniche lamentele, anche se Padre Luca si prodiga in ringraziamenti per l'ospedale, sono di non poter avere del buon cibo cinese.

L'arresto del religioso non era stato inatteso, egli aveva sentito le accuse di sovversione e attività anticomuniste, mossegli in riunioni pubbliche. Così egli si era ripromesso, qualora fosse stato arrestato, di difendere la Chiesa e di non dire il falso.

Quando il giudice dopo l'arresto lo interrogò se sapeva il motivo della carcerazione, padre Luca gli rispose che doveva esservi stata una incomprensione su materie religiose. Il giudice si arrabbiò subito: "Vi è libertà di religione in Cina. Lei si è opposto agli interessi del popolo". L'interrogatorio si indirizzò poi sui rapporti con un altro sacerdote, Padre C. che effettivamente aveva svolto attività anticomuniste.

Il religioso venne svegliato la seconda notte ed interrogato sui collaboratori di Padre C. Fece il nome di uno, ma affermò di non sapere il nome di un altro. Ed il giudice: "È impossibile che non lo conosca. Non è onesto e sincero." E alle proteste di Padre Luca di dire la verità, il giudice rispose disponendo che fosse incatenato alle caviglie.

Padre Luca venne accompagnato nella cella, dove il capocella alla vista delle catene, lo castigò duramente. Dopo meno di un'ora venne di nuovo portato di fronte al giudice. Le sue risposte non furono soddisfacenti e anche delle manette vennero strette ai suoi polsi.

Nell'interrogatorio della terza notte il giudice enfatizzò gli stretti rapporti con Padre C, affermando che dovevano essersi conosciuti prima di venire in Cina. Di fronte all'insistenza di Padre Luca che si erano conosciuti in Pechino, il giudice lasciò la stanza. Venne subito ordinato a Padre Luca di sedere sul pavimento con le gambe, in catene, tese. Incapace di mantenere quella posizione egli si inclinava indietro: il peso si spostava allora sui polsi, che erano incatenati dietro la schiena.

Sentendo il dolore delle manette, per la prima volta si affacciarono pensieri di resa o compromesso:

"Avranno la loro falsa confessione. Non voglio fare una falsa confessione. Può esserci una via di dire qualcosa che non sia del tutto insincera e che li soddisfi, ma cosa? Essi non vogliono la verità. Ho solo una via di uscita: indovinare cosa vogliono. Con tutte le circostanze della mia vita, la cosa più credibile era che andando indietro in Europa avessi potuto incontrare Padre C. ... non era vero ma era credibile."

Per un mese venne costantemente tenuto sveglio (calcolò di aver dormito sedici ore in quattro settimane). Iniziò ad avere delle piaghe e parziale perdita del controllo urinario e dello sfintere anale (su base neurologica, per le torture cui venne sottoposto). Diventò sempre più confuso: cercava continuamente di capire cosa volessero sentire da lui. In queste condizioni "confessò" i tre crimini più gravi: uso di una radio per spionaggio, organizzazione di giovani per azioni di sabotaggio e redazione di pubblicazioni anticomuniste.

Ad una prima fase che determina la rottura dell'equilibrio psicologico (per l'isolamento, le condizioni degradanti, la paura, la regressione e l'aumentata suggestione) fa seguito un atteggiamento (spesso da parte di un nuovo carceriere) di programmata benevolenza. Viene così sfruttato la necessità, molto forte nel prigioniero in questo momento, di avvertire un contatto umano.

La provocazione di atmosfere cariche di tensione si alterna a periodi di rilassamento in cui la vittima riceve approvazione e accettazione.

Per Ford (8) è centrale il procedimento della "confessione": : chi conduce l'interrogatorio e il prigioniero "rivedono" insieme le vicende biografiche. E questo avviene attraverso nuove sedute e nuovi scritti finché, in maniera ambigua, il prigioniero cambia la sua storia (negli scritti e nel ricordo) fino ad incontrare i bisogni di chi lo guida. Queste nuove memorie, presentate come confessione, sono un misto di razionalizzazioni, memorie alterate e confabulazioni.



Gli esperimenti di Pavlov

Certi comportamenti osservati dopo scompensi o "collassi" in situazioni stressanti ("nevrosi di guerra" o "nevrosi sperimentali") hanno richiamato gli esperimenti pavloviani sui cani.

Il grande fisiologo russo Ivan Petrov Pavlov ha studiato sistematicamente il condizionamento, ottenendo anche il riconoscimento del Premio Nobel nel 1904 (9).

In Occidente è stato snobbata l'ultima fase dei suoi studi, quando iniziò a comparare i risultati delle sue ricerche con osservazioni sui comportamenti umani.

L'importanza di Pavlov per il brainwashing è straordinaria e non riguarda solo il rigore della cornice dei suoi esperimenti (che verranno drammaticamente riproposti e replicati in uomini prigionieri).

È molto interessante lo studio del carattere del soggetto sottoposto al condizionamento. Pavlov osservò infatti che le risposte dei cani variano, oltreché per specifici patterns indotti dagli agenti stressanti ambientali, proprio per il temperamento. Propose una distinzione in quattro tipi di temperamento di base che sembra aderire strettamente alla classica caratterologia umana di Ippocrate.

Ad esempio al temperamento melanconico di Ippocrate corrisponde il temperamento pavloviano "debolmente inibitorio", con una tendenza costituzionale ad affrontare situazioni angoscianti e conflittuali con passività ed evitamento della tensione.

William Sargant (1956) (10), nel ricapitolare la lezione di Pavlov, ha osservato che il collasso o il cambiamento drammatico del soggetto sottoposto alle tecniche di condizionamento si verifica non solo con l'aumento della intensità dello stimolo ma anche con altri tre sistemi:

1) prolungando il periodo tra lo stimolo preliminare e la fornitura del cibo o della scarica elettrica inaspettata: si prolunga in tal modo una stato di tensione e di attesa che è molto disturbante.

2) confondendo i segnali di condizionamento positivi e negativi. La maggior parte degli animali si trova in difficoltà ad affrontare la somministrazione di stimoli non previsti.

3) se si registra un insuccesso con questi sistemi, si può ricorrere a una debilitazione fisica (ad esempio inducendo febbre o una fatica prolungata): lo stimolo diviene allora efficace.

Il processo di brain-washing si avvale quindi non solo delle tecniche suggestive legate al gruppo: si dosa l'aumento dell'angoscia nell'individuo, si inducono sentimenti di colpa reale o immaginaria, conflitto tra lealtà verso differenti sistemi di valori fino ad ottenere il risultato atteso.

Già Sargant aveva posto l'accento sulle analogie tra il brain-washing e tecniche impiegate in ambito religioso, nel movimento del Revivalism. Cita ampiamente gli scritti del revederendo Jonathan Edwards, nel revival a Northampton, Massachussets nel 1735. Durante la fase di "ammorbidimento" ("softening-up" phase) prima della conversione il predicatore osserva come si rivelano differenti temperamenti di fronte alla predica, quando aumenta il senso di colpa e viene prodotta una ansia acuta la tensione deve essere fatta salire finché il peccatore crolli e si sottometta al volere di Dio.

Questa calma, ottenuta dopo una conversione improvvisa, è descritta anche da William James in The Varieties of Religious Experience (1903) (11). Esiste per ognuno un differente punto di crisi come avevano già rivelato gli esperimenti di Pavlov.



L'applicazione del midrash del lavaggio del cervello alle sette religiose



"Socrate è colpevole di non riconoscere gli dèi che lo stato riconosce, e di introdurre altri e nuovi culti; anche è colpevole di corrompere la gioventù."

(Diogene Laerzio)


"Come dici ch'io li corrompo i giovani o già è chiaro dall'accusa che hai presentato contro di me, ch'io li corrompo insegnando loro a non riconoscere quegli dèi che la città riconosce, e a praticare il culto di altre divinità nuove?"

(Platone, Apologia di Socrate)

I modelli del lavaggio del cervello e della riforma del pensiero sono stati poi applicati a partire dagli anni sessanta al processo di affiliazione alle "sette religiose". A riguardo sono state di certo enfatizzate le analogie tra le due situazioni (12).

La controversia tra i culti (cults) e i familiari degli adepti ha assunto un grande rilievo sociale prima in U.S.A. ed in seguito anche in Europa.

La preoccupazione che l'affiliazione alla setta non sia stata priva di elementi manipolatori e possa produrre dei danni alla salute psichica e/o fisica del convertito/affiliato, e dall'altro lato la difesa del diritto di vivere secondo uno stile di vita non conformista (e di aderire a qualunque visione religiosa) hanno alimentato un dibattito dai toni accesi.

La limitazione dei contatti con la famiglia e più in generale con l'ambiente di provenienza, talora con il ritiro dei neofiti in luoghi isolati, può costituire un elemento in qualche modo confrontabile con l'isolamento dei prigionieri nelle prigioni cinesi, anche se naturalmente varia (almeno all'inizio) la volontarietà della partecipazione. La vita comunitaria riduce gli ambiti personali (c'è un cambiamento dello stare, connotato dalla promiscuità, dall'essere sempre con altri). Gli sforzi prolungati, con sessioni che durano ore, oltreché essere efficaci ai fini dell'indottrinamento per quanto vi viene insegnato, possono anche "stressare", affaticare i neofiti. Spesso vi è anche una variazione dietetica (con diete talora povere di proteine od il ricorso, nel caso di Scientology, a cicli di saune e ad un'assunzione di vitamine che si discosta dalle indicazioni mediche accettate) e una deprivazione del sonno, per le veglie e i risvegli anticipati.

Tutto questo contribuisce a rendere più suggestionabili i neofiti.

Nella periodizzazione operata da Clark (1981) il primo stadio consiste nel controllo della motivazione e nel tipico processo di spoliazione. Gli individui attirati nel gruppo ricevono un'intensa attenzione personale; il brusco cambiamento delle abitudini e la stanchezza, dovuta alla "maratona" delle attività proposte, finiscono per rendere il neofita più malleabile e ricettivo alle idee spesso strane del gruppo (13).

La seconda fase prevede il controllo della reazione, il training e l'identificazione. L'adepto viene sollecitato ad adottare le idee, le pratiche e i comportamenti approvati dal "nuovo culto".

La terza tappa è quella del controllo normativo e del rinascere del nuovo "sé", "una seconda personalità: la personalità del "culto", inizia a poco a poco ad acquistare una certa autonomia, nella misura in cui combatte con la vecchia personalità per acquistare una posizione preminente nella coscienza". L'individuo ha così acquisito un nuovo sé, sostenuto da una nuova visione del mondo, uno speciale linguaggio, ruolo, attività, norme e relazioni sociali.

Ho immaginato una rappresentazione grafica a spirale del processo di affiliazione (14).

Procedendo lungo la spirale il neofita si allontana sempre più dal suo retroterra (legami familiari, sociali, stile di vita, schemi valoriali). Quando ha disceso una spira, non vede più i riferimenti abituali, ma solo la realtà proposta dal gruppo.

Per indicare l'esperire non sempre consapevole potremmo usare l'immagine del "gorgo", del vortice di corrente, che trascina. All'inizio la scelta di immergersi nel torrente è libera e consapevole, ma poi si può entrare in un vortice e procedere trascinati.

Tra le figurazioni proposte da quanti sono preoccupati dagli elementi di manipolazione particolarmente suggestiva è la fiaba del pifferaio di Hamelin (Rattenfaenger), che incantava con le note del flauto i ratti ma anche gli inconsapevoli e innocenti bambini [2].

Il lavaggio del cervello costituisce un'immagine molto efficace per rendere il vissuto dei familiari dell'adepto/fedele, preoccupato del prevalere di manipolazioni nella affiliazione/conversione.

L'espressione "lavaggio del cervello" è un midrash, una immagine a contenuto simbolico, metaforica. Si può pretendere che un midrash dia una rappresentazione scientificamente corretta dei fenomeni che illustra?

Alcuni critici del "lavaggio del cervello" sembrano non tollerare un impiego delle parole differente da quello più immediatamente referenziale.

In psicopatologia accade allo schizofrenico di non cogliere l'aspetto metaforico e di compiere una lettura metonimica [3].

Comunque chi fosse interessato a consultare ricerche scientifiche (metodologicamente corrette) sulle tecniche di condizionamento può iniziare da Pavlov. Nel rapporto ufficiale dell'Associazione degli psichiatri statunitensi CULTS and New Religious Movements (1989), West (15) riassume gli studi che hanno avvalorato il rilievo dell'impiego di tecniche manipolatorie da parte dei culti controversi:

1) Esperimenti di laboratorio con uomini sani.

2) Studi sulla persuasione coercitiva o la riforma del pensiero, al di fuori del campo dei culti.

3) Studi di persone in precedenza membri del culto.

4) Studi investigativi di organizzazioni simili ai culti.

5) Relazioni di coloro che hanno trattato vittime dei culti.

Naturalmente sono molteplici i modelli psicologici interpretativi della conversione/affiliazione ai culti controversi (16,17).

L'espressione "lavaggio del cervello" rende il vissuto dei familiari dell'adepto/fedele, preoccupati del prevalere di manipolazioni nella affiliazione/conversione.

In un'epoca, come la nostra, di Theoriemudigkeit (stanchezza nei confronti delle teorie), non dovrebbero esser spese troppe parole sull'inopportunità di attendersi troppo da un modello.



Una "zona franca"?

Quale autorità oggi nella pluralistica società occidentale può pronunciarsi in merito all'autoqualificazione di nuova religione da parte di un "culto controverso"? Del resto il rilievo di manipolazioni non qualifica di per sé un gruppo come setta.

In ogni relazione infatti possono intervenire elementi di manipolazione: all'interno della vita coniugale, nella relazione tra maestro e allievo o tra terapeuta e cliente (oltreché nel rapporto tra direttore spirituale e fedele).

Dall'affermazione che in un "culto-nuovo movimento religioso" siano stati commessi degli errori (e che un affiliato abbia ricevuto dei danni) non significa certo trarre conseguenze sulla autenticità dell'esperienza religiosa possibile al suo interno.

Credo che un'attenzione da parte della società possa esercitare un influsso favorevole sull'evoluzione dei "culti" più controversi.

Dobbiamo esser attenti a trovare un punto di equilibrio che sia rispettoso di entrambi i valori in gioco: la libertà di aderire a una visione della vita non conformista ma anche la tutela della salute mentale dei più deboli.

Se invece pregiudizialmente, solo per il fatto che si tratta di un'area che ha a che vedere con l'esperienza religiosa, si sostiene la illegittimità di una valutazione medica (psichiatrica) anche nel sospetto di danni psichici, allora si stabilisce una zona franca, in cui la società rinuncia alla tutela dei soggetti più esposti alle manipolazioni.



Note

[1] Ho avuto l'onore di conoscere Lifton nel corso della riunione annuale della Società Americana di Psichiatria in San Diego (Maggio 1997), dove è stato invitato a tenere una special lecture su Cult Violence: Death and Immortality. Trentaquattro anni dopo la pubblicazione di Thought Reform and the Psychology of Totalism. A Study of Brainwashing in China, egli ha rielaborato il suo modello interpretativo e lo applica alle sette religiose (la sua conferenza riguardava la vicenda del suicidio di massa, avvenuto in San Diego, appena due mesi prima, dei membri della setta Higer Source di Marshall Appelwhite).

[2] I fratelli Grimm, Leibniz e Goethe hanno contribuito a diffondere la trama di questa fiaba, la cui prima testimonianza è contenuta nel Manoscritto di L"uneburg. Rappresenterebbe la rielaborazione, operata della tradizione orale, di un fatto storico. Sul finire del tredicesimo secolo un vescovo tedesco insediato in Moravia, avrebbe incaricato dei reclutatori di attirare coloni tedeschi nella sua diocesi. A Hamelin (nome antico di Hameln) 130 giovani avrebbero seguito il reclutatore. Come si vede la città visse drammaticamente l'esodo di gran parte dei suoi giovani: l'atmosfera non è poi così lontana dalla cult-litigation.

[3] Così, ad esempio la percezione dell'avvelenamento della propria esistenza da parte del coniuge sostiene la lettura delirante: "Mio marito mi avvelena il cibo".



Bibliografia

1) Goffman E., Asylums. Essays on the social situation of mental patients and other inmates. Doubleday, 1961 (trad. it.: Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza. Einaudi, Torino, 1968).

2) Cohen E.A., Human behaviour in the Concentration Camp. Jonathan Cape, London, 1954

3) Hinkle L.E., Wolff H.G., Communist Interrogation and Indoctrination of "Enemies of the State". A.M.A. Archives of Neurology and Psychiatry, LXXVI (1956).

4) Schein E.H., The Chinese Indoctrination Program for Prisoners of War. Psychiatry, XIX (1956)

5) Hunter E., Brainwashing in red China. The calculated destruction of men's mind. The Vanguard Press. New York, 1951.

6) Lifton R. J., Thought reform and the psychology of totalism. Norton Library, New York 1963.

7) Bettelheim B, Individual and Mass Behavior in Extreme Situations. Journal of Abnormal Psychology. 38, 417-452, 1953.

8) Ford C.V., Lies!, Lies!, Lies!: the psychology of deceit. American Psychiatric Association, Washington 1996.

9) Pavlov I.P., Lectures on Conditioned Reflexes. The Higher Nervous Activity (Behaviour) of Animals. vol I. traslation by H. Gantt. Lawrence & Wishart, London, 1928.

10) Sargant W., Battle for the Mind, Doubladay & Company, In. Garden City, New York, 1957.

11) James W., The Varieties of Religious Experience. Longmans Green & Co., London, 1914.

12) Di Fiorino M. Ermentini R., Parlavecchio L., Saviotti F.M., Lo psichiatra e il "brainwashing". In Di Fiorino M. (Ed): La persuasione socialmente accettata, il plagio e il lavaggio del cervello, Psichiatria e Territorio, Forte dei Marmi, vol. I, 142-158, 1990.

13) Clark J. G., Cults. Journal American Medical Association, 242, 1979.

14) Di Fiorino M., Dianetics-Scientology e il midrash del lavaggio del cervello. pagg. 49-88 In G. Ambrosio, M. Di Fiorino, G. Favaro, C. Gatto Trocchi, M. Introvigne, L. Minuti, Le Sette religiose pagg. 192 Editrice Ancora Milano, 1996.

15) West L. J., Persuasive Techniques in Contemporary Cults: A Public Health Approach, 165-192 in Galanter M. (Ed.) CULTS and New Religious Movements, American Psychiatric Association, Washington, 1989.

16) Di Fiorino M., Conversione ai "nuovi movimenti religiosi". Alcune annotazioni sugli studi psicologici. Orientamenti pedagogici, 39, 185-192, 1992.

17) Di Fiorino M., Le interpretazioni psicologiche dell'affiliazione ai "nuovi movimenti religiosi" 75-83 In Autori Vari: Le sette tra crisi personale e mutamento sociale, Elle di ci, Leumann, 1993.

rifletto
1 gennaio 2009 0:00
http://209.85.129.132/search?q=cache:CQiwPWIrK5IJ:xenu.com-i t.net/txt/cm1.htm+coercizione+psicologica+xenu&hl=it&ct=clnk &cd=1&gl=it

Coercizione psicologica e Controllo Mentale
Da un opuscolo distribuito al campus dell'Università di Waterloo.

La parola setta è qui impiegata nel significato limitato di "culto distruttivo".



Una setta

Usa tecniche psicologicamente coercitive per reclutare e indottrinare i propri membri;

Sostiene che il fine giustifica i mezzi;

Forma una società elitaria e totalitaria;

Ha un leader auto-proclamato, carismatico, messianico, dogmatico che pretende devozione totale;

Ottiene fondi con l'inganno per il potere e/o il beneficio personale del suo leader, e non fornisce un reale servizio alla società.



Coercizione Psicologica
I due principi di base della coercizione psicologica sono:


Se riesci a fare in modo che una persona si comporti come vuoi tu, puoi fare in modo che quella persona creda a quello che vuoi tu.

Cambiamenti improvvisi e drastici nell'ambiente che ci circonda conducono ad una maggiore suggestionabilità, e ad un drastico cambiamento nel carattere e nelle credenze.



Tecniche di Controllo Mentale

Cambiamenti del mondo delle relazioni: Mantenere la lealtà e l'obbedienza al gruppo, paventando minacce alla salvezza spirituale o dell'anima per il più piccolo pensiero, parola o intenzione negativi.

Paure: Distruggere le famiglie pre-setta organizzando famiglie e matrimoni all'interno della setta.

Ipnosi: Introdurre uno stato di alta suggestionabilità con l'ipnosi, spesso presentata sotto forma di meditazione.

Pressione del Gruppo: Sopprimere dubbi e resistenze alle idee nuove sfruttando il bisogno di appartenenza al gruppo.

Love-Bombing [Bombardamento di amore]: Creare un senso di famiglia e di appartenenza con abbracci, baci, contatto fisico e lusinghe.

Rifiuto dei Vecchi Valori: Accelerare l'accettazione di un nuovo stile di vita condannando costantemente i valori e le credenze precedenti.

Dottrina Confusa: Incoraggiare l'accettazione cieca e il rifiuto della logica con complesse lezioni di dottrina incomprensibile.

Codice di Abbigliamento: Rimuovere l'individualità con la pretesa di una conformità al codice di abbigliamento del gruppo.

Niente Domande: Favorire l'accettazione automatica di credenze scoraggiando le domande.

Metacomunicazione: Impianto di messaggi subliminali mettendo l'accento su parole chiave o frasi in lunghe e confuse lezioni e/o conferenze.

Eliminazione della Privacy: Ottenere una mancanza di capacità di valutazione e giudizio logico prevenendo la riflessione privata.

Privazione del Senso del Tempo: Distruggere la capacità di valutare notizie, informazioni, reazioni personali e funzioni fisiche in relazione al passare del tempo, rimuovendo gli orologi personali e da muro.

Disinibizione: Incoraggiare obbedienza di tipo infantile con l'organizzazione di comportamenti di tipo infantile.

Regole Inflessibili: Induzione a regressione e disorientamento sollecitando l'accordo su regole apparentemente semplici che scandiscono le pause-pasto, pause gabinetto e l'uso di medicine.

Abuso Verbale: Desensibilizzazione con il bombardamento di linguaggio maleducato e volgare.

Giochi:Induzione alla dipendenza al gruppo con l'introduzione di giochi dalle regole oscure.

Senso di Colpa: Rafforzare il bisogno di salvezza esagerando i peccati dello stile di vita precedente.

Cambiamento della Dieta: Creare disorientamento e accrescere la suscettibilità agli stimoli emotivi privando il sistema nervoso degli elementi nutrizionali necessari con l'applicazione di diete particolari.

Privazione del Sonno e Fatica Fisica: Creare disorientamento e vulnerabilità con attività fisiche o mentali prolungate, e privazione di riposo o sonno adeguato.

Ripetizione di Slogan, Salmi, Parole, Codici di Comportamento e Canti: Eliminazione delle idee non-setta con la ripetizione di salmi o frasi che restringono la visuale mentale.

Confessioni: Incoraggiare la distruzione dell'ego individuale con confessioni di debolezze personali e sentimenti o dubbi intimi.

Obblighi finanziari: Raggiungere un'ulteriore dipendenza al gruppo tagliando i ponti con il passato attraverso la donazione delle proprietà (mobili e immobili).

Segnare a Dito: Creare un falso senso di giustizia sottolineando i difetti del mondo esterno e degli altri culti.

Gerarchia Sfarzosa: Promuovere l'accettazione dell'autorità della setta promettendo avanzamenti, potere e salvezza.

Isolamento: Induzione alla perdita della realtà con la separazione fisica dalla società e dai punti di riferimento razionali [famiglia, amici ecc.].

Approvazione Controllata: Mantenimento della vulnerabilità e della confusione alternando premi e punizioni per azioni similari.

bleah
1 gennaio 2009 0:00
il settimo tassello è semplicemente vergognoso
lavaggio del cervello
1 gennaio 2009 0:00
http://209.85.129.132/search?q=cache:WJsTm6S2NZEJ:xenu.com-i t.net/txt/fcap5.htm+lavaggio+del+cervello&hl=it&ct=clnk&cd=2 &gl=it
che schifo che fate
31 dicembre 2008 0:00
lavoretto concertato tra le studiose internazionali dei miei stivali!!!! concertato e scontato. che schifo che fate
complotti meschini ?
31 dicembre 2008 0:00
Non si capisce il gesto plateale della Guidi Martini nel chiudere quel sito.
Spirito di protagonismo ? Cosa c'è sotto? è comunque risaputo che sia inferocita con certe persone che l'hanno sgamata...
i complotti meschini di cui lei e le sue amiche sono capaci ritorneranno come boomerang
inaudito
31 dicembre 2008 0:00
Quello che avete scritto non è farina del sacco di Patrizia, diffamazione di cui dovrete rispondere nelle sedi più opportune.
Grandi falsità anche sulla stimatissima Lorita Tinelli che è nel mirino continuo di queste persone pazze spostate
perla
31 dicembre 2008 0:00
"Nonostante questo ci accomunava un desiderio comune: quello di fare qualcosa per evitare che altra gente finisse nella trappola di sette e guru disonesti, cosa della quale entrambe, in modi diversi, avevamo fatto esperienza."

Ah, ora ammettete di essere state in una setta entrambe e di aver avuto l'obiettivo comune di evitare che altra gente finisse nelle sette...

Com'è che avete cambiato opinione sulle sette solo ultimamente! Canta che ti passa?

Gli altri pseudonimi della Pò non sono stati citati come mai?
Augh uri
31 dicembre 2008 0:00
Che tempismo . Una chiude e l'altra l'elogia con l'ennesima perla tassello!!! Auguri!!!!!!!!!!!!!!!
Giovanna
31 dicembre 2008 0:00
chiedo scusa a tutti


Salve a tutti, mi chiamo Giovanna.

Molti mesi fa mi sono rivolta al centro nazionale perchè ero preoccupata dall'adesione di tutta la mia famiglia alla xxxxx. La xxxxx mi ha bene accolta e coccolata, convincendomi alla fine che i miei parenti erano caduti in una setta tremenda. Da allora i rapporti con la mia famiglia si sono sempre più deteriorati e ho litigato con tutti.

Durante queste recenti festività ho sentito il forte desiderio di parlare con Dio, sono entrata in una chiesa di Roma e ho sentito l'impulso di confessarmi. Erano anni che non succedeva. Parlando con xxxxxx ho capito che avevo fatto molti errori in questi anni e che la causa dell'allontanamento della mia famiglia ero io, non loro o la xxxxx. Mi sono anche resa conto che la persona manipolata e plagiata ero io e non loro e seguendo le indicazioni e le informazioni false che mi dava in privato, che ormai veneravo, ho danneggiato molte persone.
Ho capito che xxxxxx manipola chi si rivolge a lei e che fomenta in quelle persone l'astio, il rancore e la rabbia, soprattutto verso chi lei odia visceralmente. Ho capito che la dottoressa è una persona profondamernte invidiosa e gelosa che non sopporta chi è migliore di lei. xxxxx è un'abile manipolatrice che sfrutta la gente debole e vulnerabile e le loro disgrazie per presentarsi come esperta e salvatrice, ma quello che alla fine fa è aizzare i suoi seguaci contro nemici che esistono solo nella sua mente.

Ho scoperto che negli ultimi anni si è molto adoperata per danneggiare le persone che prima collaboravano con lei, che ha scritto lettere e ha costruito siti web diffamanti, ha mentito alle autorità presentando false querele, ha manipolato le vittime che si erano rivolte a lei perchè diffamassero le persone che lei odiava e che voleva distruggere. Ho scoperto che
xxxxxxx trascorre ore e ore, la notte e il giorno, a scrivere diffamazioni, ingiurie e minacce su questo forum e in mail private. Ho scoperto che tanti nick usati sui forum sono inventati ed è xxxxxx a scrivere di persona molte cose per manipolare la pubblica opinione e le istituzioni.

xxxxx mi ha fatto capire che anche io ho delle responsabilità e che la cosa migliore da fare è scaricare la coscienza e chiedere pubblicamente scusa.

Devo perciò confessarvi che aizzata e istruita dalla xxxxx mi sono scagliata contro una studiosa di fama contribuendo a fare passare guai molto grossi a una persona totalmente innocente, ma xxxxx mi ha riempito la testa di odio e io sentivo il dovere di fare qualcosa.

Aizzata da xxxx ho scritto cose irripetibili su numerose persone che invece danno un contributo importante all'informazione e alla lotta contro le sette. xxxxx mi ha riempito la testa di rancore immotivato verso queste persone e io solo ora mi sono accorta del male che ho fatto ad altri e a me stessa. xxxxx è una squilibrata e va fermata.

Devo anche confessare che ho usato i computer per scrivere sui forum in orari di lavoro, e devo confessare che sono stata io a scrivere la maggioranza delle stupidaggini che leggete su questo forum, all'unico scopo di danneggiare persone che non si meritavano tanta cattiveria.

Adesso ho preso coscienza del male che ho fatto e vi chiedo scusa, chiedo scusa a chi ho danneggiato. Ma sappiate che questo forum ADUC è stato riempito quasi interamente da me, Giovanna, e da xxxx.

Spero possiate perdonarmi e che qualcuno fermi xxxxx. Ha già fatto moltissimo male a tante persone e continuerà a farlo se qualcuno non la ferma.

Ho già scritto una lettera all'ordine degli psicologi affinchè indaghino e prendano gli opportuni provvedimenti contro una persona che infanga l'intera categoria.

!
31 dicembre 2008 0:00
Chi è causa del suo mal pianga se stesso ... e i cocci sono suoi.
;-))))
31 dicembre 2008 0:00
bella topolona stagionata!!!!!
k.
31 dicembre 2008 0:00
E' sempre facile attribuire le colpe agli altri e raccontare in giro false verità.
Che vergogna Martini!
Commenti
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