Commenti
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kumby 5 gennaio 2009 0:00
Che rottura di coglioni questa Martini che dice che se ne va
e poi ci propina papponi insopportabili. Perchè non
ammettere i suoi doppi giochi e fare una figura meno
barbina? Fare la vittima ora non l'aiuta proprio,
anzi peggiora la sua situazione.
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????????? 5 gennaio 2009 0:00
mi piacerebbe sapere chi è la mente acuta che ha postato
una lettera presentandosi falsamente come Psiche. ma ancora
non hanno capito che tramite internet siamo tutti facilmente
individuabili? tutti questi anni passati a seguire seminari
e guru e cadete su una cosa tanto risaputa? questa è una
delle tante conferme sulla validità di certi metodi di
"crescita personale"...
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tentativo di screditare il nome Lorita T 5 gennaio 2009 0:00
Stefano74 e articolo21 fate gli gnorri? psiche
non solo ha smentito ovviamente di aver scritto gli scritti
abominevoli che qualche tuo compare le ha attribuito....,ma
ha anche detto chiaramente che nessuno l'ha spinta a
scrivere quello che scrive e che pensa. Cercare
di far passare un'istituzione seria come il Cesap per
una setta è stata una brutta invenzione di qualcuno che voi
di arkeon avete sposato in pieno. Vedremo chi ha
ragione. Vessare in continuazione una persona
seria come la dottoressa Lorita Tinelli non vi fa onore.
Cercate di parlare delle vostre cose senza continuamente
usare il capro espiatorio . Così vi date la zappa sui piedi
da soli, non ve ne rendete conto? Andate a
cercare solidarietà dai fuoriusciti da scientology e poi
usate i metodi di quelli che vi stanno dentro in
scientology. Tutto ciò ha dell'assurdo
In questo momento c'è una brutta guerra nella
striscia di gaza, sarà colpa della Tinelli?
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vabbè 5 gennaio 2009 0:00
ora anche i seguaci di arckeon diventano esperti dispensando
consigli a destra e a manca agli ex scientologyst?
non vi sembra strano che degli attivisti di arkeon
riconoscono il ruolo delle vittima di scientology e non
quelle che hanno fatto parte di altre sette tra cui la
loro?
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grande la francia!!! 4 gennaio 2009 0:00
http://www.psyvig.com/default_page.php?menu=40&page=116
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video 2 4 gennaio 2009 0:00
http://video.aol.com/video-detail/psico-setta-arkeon-2/24026
7364
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video 4 gennaio 2009 0:00
http://www.youtube.com/watch?v=Ld752fcXI3Q
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Allucinante 4 gennaio 2009 0:00
VERGOGNATEVI di queste continue diffamazioni anonime o
dietro nomi e cognomi non vostri. SMETTETELA di attaccare la
stimatissima dottoressa Lorita Tinelli, lei non si
abbasserebbe mai a queste meschinità. FATE
SCHIFO!!!!
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Clara 3 marzo 2009 0:00
Veleno e vipere Pettegolezzo e maldicenza
di Clara Maffei "Non fate
pettegolezzi, il defunto non li sopportava" ha
scritto Majakovskji prima di uccidersi Don
Marzio, malalingua viperigna della "Bottega del
caffè" di Carlo Goldoni, è forse il più famoso
maldicente della nostra letteratura perché è quello che
non sa interessarsi del prossimo se non per malignità e per
amore del pettegolezzo. Ma questo non avviene solo nella
letteratura. Spesso si verifica anche nella vita di tutti i
giorni, tant'è vero che è diventato proverbiale:
"è un don Marzio" si dice, infatti, di un
pettegolo maligno, di un maldicente. Ma la scrittura
rivela la "sindrome di don Marzio"? Domanda
a cui non è facile rispondere. Certamente le spie della
sindrome di don Marzio non sono facilissime da evidenziare
in una grafia, ma osservando alcuni tratti, possiamo almeno
mettere sul "chi vive" e far soppesare con
maggiore prudenza le affermazioni e le parole di alcune
persone. Spesso confondiamo pettegolezzo e
maldicenza. Ma la maldicenza è strettamente imparentata con
la menzogna e calunnia. Il pettegolezzo, invece, ha un certo
rispetto per la verità. Le persone pettegole non si
propongono distruggere la reputazione di una persona
attraverso fatti distorti ma di svelarne la vera identità
morale. In sostanza il loro obiettivo è quello di
stabilire come siano andate veramente le cose, di valutare
le azioni di qualcuno del proprio gruppo, oppure di una
persona temuta, che viene così "ridimensionata".
Il pettegolezzo infatti è il modo ideale per
insinuare dubbi nell'opinione altrui sull'immagine
che una persona vuole dare di sé. Dal veneziano
petégolo, probabile derivazione di peto con allusione
all'incontinenza verbale dei pettegoli, per pettegolo
intendiamo di massima uno che ha il piacere di parlare e
sparlare di tutto e tutti, ingigantendo e rendendo
sensazionali le voci e le informazioni che circolano.
A volte si pettegola per movimentare una conversazione
noiosa, a volte per calamitare l'attenzione su di sé,
per diventare centro della scena, a volte per far del bene a
qualcuno. Alcuni pettegolano per creare intimità. I
pettegolezzi nella maggior parte dei casi sono innocui, ma
vi sono situazioni in cui possono assumere quegli aspetti
negativi ed insinuati che alimentano la sua cattiva fama.
Le cose riferite possono anche essere vere, ma se sono
fine a se stesse, gonfiate, interpretate in senso negativo,
un pettegolezzo può assumere la forma della malignità e
della denigrazione, per lo più ingiustificate e gratuite.
Quando poi le cose riferite sono intenzionalmente
false e attribuiscono a una persona delitti e peccati
inesistenti per distruggerne la credibilità e la
reputazione diventa maldicenza, calunnia. La
maldicenza, infatti, a differenza del pettegolezzo, è un
resoconto non autorizzato, distorto o del tutto falso per
strappare ingiustamente il buon nome di un'altra
persona. Vera peste delle conversazioni, la maldicenza
ha contorni difficili. Confina a destra con l'invidia, a
sinistra con la menzogna, in alto con l'ipocrisia, in
basso con la viltà e attinge in tutti e quattro i punti
cardinali. Come si vede, cercare di definire con
precisione il maldicente è un'impresa ardua. Le
maldicenze vengono trasmesse attraverso parole, espressioni
della faccia, gesti e toni di voce. Possono essere
sottili o evidenti, calme o esagitate, scherzose o serie.
Affermano gli studiosi che la maldicenza presentata in
un contesto di parole gaie e gioviali, condita di frasi
gentili, o peggio di scherno, è la più velenosa. di tutte
perché penetra fortemente nella mente di chi ascolta.
Il serpente ha la lingua biforcuta, a due punte,
come dice Aristotele; tale e quale è quella del maldicente,
che con un sol morso avvelena l'orecchio di chi ascolta
e il buon nome di colui di cui parla male
Ma rivediamo quali sono i motivi che portano una persona a
parlare male di altri. La principale causa di
maldicenze è l'invidia che, non potendo raggiungere il
suo modello, lo deve svalutare, svilire, distruggere,
denigrare, portare in basso, fare a pezzi. L'invidioso,
come uno sceriffo delle virtù sociali, passa il suo tempo a
rovistare nella vita dell'invidiato in cerca debolezze e
difetti, per ingigantirli e diffonderli ai quattro venti
cercando di dimostrare che l'altro non merita nulla di
ciò che ha. Nella maldicenza scivola anche
l'orgoglio e la superbia. Chi ha
necessità di mettersi in mostra, di essere ammirato, chi
vuole il plauso di un eccellenza che reputa incontestabile,
spesso finisce a parlare male degli altri. Non si
sparla solo per nuocere agli altri. Lo si fa anche perché
ci si sente migliori degli altri: lo screditare gli altri è
il miglior modo per rivalutare se stessi. Almeno così si
pensa. Se non c'è l'orgoglio alla radice della
maldicenza, sicuramente non c'è l'umiltà. E
che dire di chi di quelli che usano la maldicenza per farsi
ammirare per il fatto di avere un'informazione
esclusiva?. Le parole del maldicente sono come ghiottonerie
Ci piace ascoltare perché ci fanno sentire migliori di
altri. Esse infatti buttano giù e svalutano le persone che
ci sono poco simpatiche. Vi è poi la maldicenza che
sorge come reazione ad una offesa personale. Un risentimento
che si esibisce con timore e si traduce in mormorii,
pettegolezzi, biliosi bisbiglii. Scorciatoia per la
vendetta, la maldicenza in questo caso è il tentativo di
"mettere a posto" l'avversario, di
"restituirgli" il torto subito. "Pan per
focaccia", si dice. C'è infine un altra
categoria che comprende le persone. arriviste. Chi vuol
essere il primo, chi, avido di onori non si preoccupa di
meritarli ma di ottenerli, non tollera competitori e rivali
e può mettere in giro delle 'dicerie organizzate'
per sminuire l'avversario. A questo proposito
esistono alcune ricerche nordamericane, che dimostrano come
a essere presi di mira siano prevalentemente i leader del
gruppo, mentre, in genere, chi mette in giro le voci sono
gli arrivisti, ossia quelli che cercano di stare vicini ai
"capobanda" di turno per salire nella gerarchia
sociale. Come si vede sono tanti, e tanti ancora, i
motivi che spiegano la "sindrome di don Marzio".
Per tornare alla grafologia, possiamo affrontare
l'argomento, basandoci su alcune osservazioni del
Moretti, solo per rapidi cenni, quanto basta per indicare
alcune spie di un carattere che potrebbe cadere nel
pettegolezzo. Però, nel vedere tali segnali, non
bisogna affrettarsi a giudicare perché questa indicazione
potrebbe essere contraddetta dal codice etico della persona,
che non è indagato dalla grafologia. E poi, ben lo
sappiamo: è l'occasione che fa l'uomo maldicente.
Grafologicamente un chiacchierare facile e
pettegolo, un conversare apparentemente futile e garrulo,
che però non manca di produrre i suoi effetti, ha bisogno
di Fluida o Spigliata, per avere la lingua sciolta, scarsa
Triplice larghezza per la leggerezza nelle valutazioni, la
superficialità, Largo tra parole non omogenea alla
larghezza di lettere per l'esagerazione dei fatti e
Ricci della spavalderia. Ecco da qui la superficialità e
vanità nel parlare, la mancanza di senso della misura e di
rispetto. Può non rendersi conto della portata delle
parole e avere la lingua lunga anche un Accurata Spontanea,
per la facilità di parola, con un Vezzosa civetteria, che
è portata a curiosare nei fatti altrui per sfruttarli a
proprio vantaggio. Chi "civetta" vuole
piacere e deve inventare il modo di attirare maggiormente
l'attenzione e gli sguardi. Si mette in vista per essere
considerata, scelta, e in questo senso è una sorta di lotta
per il potere, per eliminare gli avversari mostrandosi
superiore. Ma anche qui, identificare la civetteria
con la maldicenza, vorrebbe dire confondere il mezzo scelto
per un certo fine, con lo sforzo che si fa per conseguirlo.
Quali saranno invece segni grafologici che si
riferiscono al pettegolezzo nei suoi aspetti più negativi?
Quelli che si portano dietro un sottofondo di aggressività,
di moralismo o un intento pedagogico?. Quelli che procedono
dall'invidia, bersagliando ciò che suscita fastidio?.
Direi che i più esposti ad essere trascinati al
pettegolezzo maligno siano Accurata Studio specie se con
Parallela. Il motivo riguarda più che altro
l'esteriorità a cui badano: non va loro bene nulla di
quello che fanno gli altri, e si appigliano alla menzogna
per screditarli e dare lustro alle proprie opere. Il bisogno
di approvazione e il rispetto delle forme, se supera certi
limiti, comporta insofferenza e disapprovazione per chi non
condivide i propri schemi di comportamento. Per
questo, a questa categoria, va aggiunto anche chi è pronto
a criticare gli altri perché in essi vede sempre e
soprattutto difetti: Levigata, per la studiata presentazione
personale, con un forte Largo tra parole per
l'ipercritica, con Curva e Intozzata 1°modo per
l'orgoglio e l'autostima. Vi è poi Studiata
con Calibro Alto, Solenne, per l'elevato bisogno di
considerazione da parte degli altri, per l'esigenza di
sentirsi al centro dell'attenzione, l'amor proprio
volto alla difese della propria immagine, l'ambizione di
emergere e ottenere riconoscimenti, per la prosopopea di
superiorità. Vi è poi la maldicenza che può
sorgere come forma di rancore, di vendetta. Pensiamo,
per esempio, ad un alto grado di Acuta, espressione di una
situazione emotiva d'allarme di fronte a possibili
attacchi dall'esterno e di una reattività
sproporzionata. Chiusi in una difesa esasperata, piena di
invidia e di rancore, facilmente sono portati a sfogare il
risentimento nella maldicenza come forma punitiva.
Sono quelli dalla lingua che taglia e cuce
Come dicevo questi sono soltanto alcune combinazioni
che ci possono indicare una predisposizione all'uso del
pettegolezzo. Ma si tratta di semplici indizi: la
grafologia non può rispondere a domande così precise
perché non può prevedere come una persona si comporterà
in una data circostanza e non può conoscere il suo profilo
morale. Con l'esame della scrittura possiamo, caso
mai, risalire alle cause che fanno di una persona un
"Don Marzio" incallito. Comunque sia, e a
qualsiasi categoria le malelingue appartengano, li
detestiamo perché solleticano le nostre curiosità e
perché spesso cadiamo nelle loro trappole continuando a
trasmettere agli altri cose in cui non crediamo. Poi,
ripensandoci, ci vergogniamo di non aver fatto nulla per
opporci a questa sorta di centrifuga di notizie
incontrollate. Bibliografia:
Sergio Benvenuto, Dicerie e pettegolezzi, Bologna: Il
Mulino, 2000 Girolamo Moretti, Grafologia sui
vizi, Ancona, Istituto grafologico S. Francesco delle Scale,
1974 . Girolamo Moretti, La passione
predominante, Ancona, Studio Grafologico "Fra
Girolamo", 1962 Francesco Alberoni,
Pubblico e privato, Garzanti 1987 Webgrafia
Duepiù.net Una parola
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ubaldo 3 gennaio 2009 0:00
Solo chi ma una mentalità settaria si ferma di fronte alla
notizia più emotivamente trasmessa e specialmente da un
proprio amico. Chi ha le palle fa ricerche e fa domande.
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Davvero Interessante 3 gennaio 2009 0:00
Riposto perchè era ora che si sapesse la verità:
Salve a tutti, mi chiamo Patrizia B. anche se molti
di voi mi conoscono come Psiche, Psiche1968 o Giuseppe,
l'identità che mi sono inventata per infastidire il
forum firs. Molti mesi fa mi sono rivolta al
CESAP nazionale perchè ero preoccupata dall'adesione di
tutta la mia famiglia alla Gruemp. La dottoressa Lorita
Tinelli presidentessa del CESAP mi ha bene accolta e
coccolata, [...]. Da allora i rapporti con la mia famiglia
si sono sempre più deteriorati e ho litigato con tutti.
Durante queste recenti festività ho sentito il forte
desiderio di parlare con Dio, sono entrata in una chiesa di
Roma (dove vivo e lavoro all'Università Roma 3) e ho
sentito l'impulso di confessarmi. Erano anni che non
succedeva. Parlando con Don Claudio ho capito che avevo
fatto molti errori in questi anni e che la causa
dell'allontanamento della mia famiglia ero io, non loro
o la Gruemp. Mi sono anche resa conto che la persona
manipolata e plagiata ero io e non loro e seguendo le
indicazioni e le informazioni false che mi dava in privato
Lorita Tinelli, che ormai veneravo, ho danneggiato molte
persone. Ho capito che Lorita Tinelli manipola
chi si rivolge a lei e che fomenta in quelle persone
l'astio, il rancore e la rabbia, soprattutto verso chi
lei odia visceralmente. Ho capito che la dottoressa Tinelli
è una persona profondamernte invidiosa e gelosa che non
sopporta chi è migliore di lei. Lorita Tinelli è
un'abile manipolatrice che sfrutta la gente debole e
vulnerabile e le loro disgrazie per presentarsi come esperta
e salvatrice, ma quello che alla fine fa è aizzare i suoi
seguaci contro nemici che esistono solo nella sua mente.
Ho scoperto che negli ultimi anni si è molto
adoperata per danneggiare le persone che prima collaboravano
con lei, che ha scritto lettere e ha costruito siti web
diffamanti, ha mentito alle autorità presentando false
querele, ha manipolato le vittime che si erano rivolte a lei
perchè diffamassero le persone che lei odiava e che voleva
distruggere. Ho scoperto che Lorita Tinelli trascorre ore e
ore, la notte e il giorno, a scrivere diffamazioni, ingiurie
e minacce su questo forum e in mail private. Ho scoperto che
tanti nick usati sui forum del CESAP sono inventati ed è
Lorita Tinelli a scrivere di persona molte cose per
manipolare la pubblica opinione e le istituzioni.
Don Claudio mi ha fatto capire che anche io ho delle
responsabilità e che la cosa migliore da fare è scaricare
la coscienza e chiedere pubblicamente scusa. Devo
perciò confessarvi che aizzata e istruita dalla dottoressa
Tinelli mi sono scagliata contro una studiosa di fama
contribuendo a fare passare guai molto grossi a una persona
totalmente innocente, ma Lorita mi ha riempito la testa di
odio e io sentivo il dovere di fare qualcosa.
Aizzata da Lorita ho scritto cose irripetibili su numerose
persone che invece danno un contributo importante
all'informazione e alla lotta contro le sette. Lorita
Tinelli mi ha riempito la testa di rancore immotivato verso
queste persone e io solo ora mi sono accorta del male che ho
fatto ad altri e a me stessa. Lorita Tinelli è una
squilibrata e va fermata. Devo anche confessare
che ho usato i computer dell'Università di Roma 3 di
cui sono dipendente per scrivere sui forum in orari di
lavoro, e devo confessare che sono stata io a scrivere la
maggioranza delle stupidaggini che leggete su questo forum,
all'unico scopo di danneggiare persone che non si
meritavano tanta cattiveria. Adesso ho preso
coscienza del male che ho fatto e vi chiedo scusa, chiedo
scusa a chi ho danneggiato. Ma sappiate che questo forum
ADUC è stato riempito quasi interamente da me, Patrizia B.,
e da Lorita Tinelli presidentessa del CESAP nazionale.
Spero possiate perdonarmi e che qualcuno fermi Lorita.
Ha già fatto moltissimo male a tante persone e continuerà
a farlo se qualcuno non la ferma. Ho già scritto una
lettera all'ordine degli psicologi affinchè indaghino e
prendano gli opportuni provvedimenti contro una persona che
infanga l'intera categoria. Patrizia B.
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Patrizia B. 3 gennaio 2009 0:00
@ Lorita Tinelli Lorita so bene e ormai lo sanno
tutti che sei tu a scrivere queste porcherie e che cerchi di
farmi passare per demente o per una brutta persona. Ma la
brutta persona sei tu e spero che l'ordine ti cacci per
indegnità. Patrizia B.
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nicodemo 3 gennaio 2009 0:00
Come se la bevono bene in FIRS la pappa di un settario come
Bono. Alla fine della fiera quante belle cose si
scopriranno. Monopolio? C'è chi vuole propinare
solo un monopolio di stronzate sapendo che le oche hanno
sete.
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Patrizia 3 gennaio 2009 0:00
ultimo mio post qui (se altri scriveranno con il mio nome
sappiate ce non sono io) scritto per quelli di firs:
Chiarimento e saluti, scrivete tanto.
Probabilmente ci sarà una infinità di post che
meriterebbero una replica o una smentita ma che per mancanza
di tempo sufficiente non riesco neanche a leggervi. Quindi
vi saluto chiarendo solo alcuni punti che mi sembrano
importanti: 1. io inizialmente avevo molta stima
dello Pseudonimo Martini che metteva così generosamente
tanto materiale online, anche se, per quanto mi riguarda, i
libri più importanti li ho comprati, e sono d’accordo con
chi ha avuto la bella idea di proporre di fare un libro con
tutto il materiale di Allarme Scientology. Questo sarebbe
molto apprezzato dai posteri e gratificherebbe il merito di
chi ha lavorato sodo per mettere insieme così tanto
materiale utile non solo agli interessati di
scientology. 2. non sono d’accordo, per quella
che è stata la mia personale esperienza positiva, con un
capitolo per spargere altro veleno sul cesap. Vorrei
ricordare che io non sarei qui se non fossero venuti la sig.
Po e Ignis a invitare in questo mondo libero e civile di
firs che ai miei occhi così libero e civile non mi sembra.
E non sarei qui a scrivere quello che ho scritto se non
avessi letto 9 mesi di post Guidiani che ha fatto di tutto e
di più per cercare di mettere in cattiva luce il cesap, le
vittime di arekeon (vedi la sua cattiveria contro Lella a
cui dava lezioni d’amore e faceva l’indovina sui suoi
presunti nickname incurante del fatto che lella avesse più
di 80 querele per aver partecipato ad una trasmissione e
raccontato la sua storia) sapendo che c’erano delle
indagini in corso. Cosa penserebbe il CODIVIS se mentre loro
rischiano sulla loro pelle andando in trasmissioni a
raccontare le loro storie ci fosse una idiota che
sghignazzasse in rete con chi quelle querele le ha
firmate? 3. ha poco, a mio avviso, iiliael a
sputare sopra a quel che ha trovato lei sul cesap senza
chiedere ai vostri amici scientologisti come considerano
questo ambiente e le modalità di dialogo presenti qui.
Forse qui non si userà la parla setta, ma si abusa del
termine “troll” che mi sembra un identico giochino.
4. non essendo io personaggio pubblico ne’
interessato a diventarlo, non ho apprezzato il giochino
sporco di “giovane lurker” che ha postato i miei dati
personali sia qui che su aduc, ne’ tanto meno quello della
sig. Po di citare il mio nome cognome 450.000 volte su tutti
i post che ha scritto lei che personaggio pubblico è visto
che è andata persino al Parlamento a parlare in qualità di
esperta di scientology assieme ad altri esperti quali il
Prof. Bruno e la dott. LT. Chiedo pertanto gentilmente
alla sig. Po di cancellare il mio nome e cognome che
potrebbe ledere il diritto alla privacy dei miei
familiari. 5. io sono entrata sul forum del cesap
per raccontare la mia storia. Se qualcuno è entrato sul
cesap spacciandosi più esperto degli esperti del cesap
presenti …. non pianga e non dia la colpa agli altri per
le sue incompetenze e incapacità di comprendere, ascoltare
ed aiutare le persone. Non è stato un piacere
scrivere qui, non lo consiglierei a nessuno, neanche ai
peggiori scientologisti sulle cui attività ho delle
legittime perplessità da quel che ho letto raccontato dai
testimoni diretti. Invito la sig. Po a spargere
meno fango, meno menzonie del tutto gratuite e meno
zizzania in giro per la rete. Al CODIVIS auguro un buon
proseguimento, mi sembra che stiate facendo tutti un
eccellente lavoro utile per tutti e di questo vi ringrazio
(i libri li posso anche comprare in lingua originale scritti
direttamente dagli autori, gente coraggiosa che mette la sua
faccia e la propria vita a nudo se ne trovano poche)
Cordiali Saluti
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lillo 3 gennaio 2009 0:00
mamma mia quanto siete incattiviti voi di arkeon. ci
sono 11 indagati e dite di essere in tante famiglie a
soffrire? pensate anche alle famiglie distrutte proprio dal
metodo arkeon
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------- 2 gennaio 2009 0:00
Stefano sei proprio un ignavio. Non ci sono altri commenti
da fare nei confronti di una persona che parla solo perchè
ha la bocca ma che gli passa aria da un orecchio ad un
altro. Solo quando siederai in qualche altro ambiente ti
brucerà il culetto. Patrizia puoi ancora fare la
denuncia.
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Boh? 2 gennaio 2009 0:00
Chissà come mai stefano ce l'ha su con la tinelli,
visto che gli ha tolto le manine come lui desiderava, gli ha
espresso solidarietà ... ma non basta proprio. Quando uno
è lavato di cervello non può avere obiettività. E tutto
questo odio irrisolto dopo anni di spese fatte per trovare
gli equilibri in arkeon. Aveva forse ragione il suo papà?
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ah ahah 2 gennaio 2009 0:00
se c'è qualcuno della cricca di pseudo esperte che
viene smentita, ecco che gli arkeon niani arrivano in difesa
. che siano ex di scientology o di altre sette...
sono manovrati da chi?
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siate più onesti 2 gennaio 2009 0:00
perchè stefano74 scrive sull'ng di ex scientology e non
osa dire che fa parte di arkeon?? ne parla come se fosse
un'esperienza passata.... eppure in altri spazi e sul
cesap non ha mai mancato di difendere quel metodo
allucinante che è arkeon . forse che anche lui ha
trovato moglie in arkeon e solo per questo si ritiene
soddisfatto? si dimentica di aver pagato fior di soldi per
aver fatto seminari e intensivi e residenziali? sbaglio o
c'è stato un periodo che i soldi li voleva
indietro???
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Nuove storie 2 gennaio 2009 0:00
Ecco, tutto questo casino mi ha molto incuriosito. In
internet questa dott.sa Tinelli è rappresentata come una
specie di guru televisivo sempre presenzialista. Mi
chiedo quindi come mai ci sia per eawempio questo
http://www.asaap.org/documenti/cesap.pdf che ne parla
decisamente male. Mi fido poco degli psicologi da
tv ....
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scoperto l'arcano 2 gennaio 2009 0:00
ok ok ok ho capito perchè anche la signora mariapia gardini
dà fastidio... perchè ha sostenuto delle vittime
fuoriuscite da arkeon e li ha accompagnati a sporgere
denuncia!!
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Patrizia 2 gennaio 2009 0:00
Qualcuno in data 31/12/2008 è entrato nel forum
di ADUC con il mio Nome e cognome, facendo finta di essere
me specificando il nick registrato che uso qui, il mio luogo
di lavoro (violando la mia privacy non essendo io
personaggio pubblico ne' tanto meno membro di un bel
niente come qualcuno sostiene in giro per la rete diciarando
il falso) mettendomi in "bocca" affermazioni false
con chiaro intento diffamatorio di questo spazio e del suo
Presidente senza neanche specificare che si stava facendo
solo satira. Ho telefonato al Presidente di ADUC
spiegandogli che non l'ho scritto io quel post
menzoniero e diffamatorio nei confronti del Presidente del
Cesap che portava il mio nome e cognome. Il
presidente dell'Aduc molto gentilmente, su mia riciesta
scritta, ha tolto i riferimenti delle persone coinvolte ma
mi ha consigliato di fare denuncia contro ignoti perchè
dichiarare il falso spacciandolo per vero è reato.
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la paura fa 90 2 gennaio 2009 0:00
l'aver fatto modificare le prove di quanto gente
meschina si appropria di nomi e cognomi non è una mossa
intelligente. Non c'è più materiale per chi si
meritava una bella denuncia.
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basta con le diffamazioni! 2 gennaio 2009 0:00
articolo21 di arkeon difende strenuamente Martini, Alessia
Guidi, [...] , Raffaella di Marzio, Sivana Radoani solo
continuando a dare colpe di chissà cosa alla cara
dottoressa Lorita Tinelli che nulla ha fatto di quanto
dicono questi individui. Devo pensare che siano tutti i
burattini di Vito Carlo Moccia che ancora agisce ?
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meschinità della guidi martini 2 gennaio 2009 0:00
come mai la famooosa caricatura che martini guidi mette e
toglie a suo piacimento (ricevuta da anonimo!!!!!!, ma
si può ricevere via mail qualcosa da un anonimo????)
è stata nuovamente tolta??
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mmmm..... 2 gennaio 2009 0:00
http://www.grisrimini.org/formazione/formazione.shtml
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lapsus? 2 gennaio 2009 0:00
Come mai la Guidi , Martini ecc ha dimenticato che
alla presentazione del libro di Caterina Boschetti hanno
parlato altre 3 persone??? "In merito alla
presentazione del libro della Boschetti alla Camera, se
non ricordo male parlammo in 4: Boschetti, Alessandrini del
FAVIS, il criminologo Bruno e me. "
A parte il fatto che si dice ed io .....
Alla presentazione del libro di Caterina Boschetti "il
libro nero delle sette in italia" ( per evitare che il
numero delle vittime degli "stupri Mentali"
aumenti ancora; ma soprattutto per fermare chi approfitta
della disperazione, abusando e manipolando la parola
religione per trasformarla in devianza a scopo di lucro)
presso la Camera dei Deputati parlarono ANCHE la
dottoressa Lorita Tinelli ed un paio di politici
http://www.caterinaboschetti.it/restricted/pdf/Entry_7236.pd
f
http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&
id=1135&Itemid=249
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sconcertante 2 gennaio 2009 0:00
po guidi e martini 1 e trina dicono : Scientology
trasmette ai suoi seguaci l'abitudine dell'attacco
ad hominem - e fino a quando gli ex non se ne saranno
liberati non potranno mai fare una critica
efficace. Vogliamo parlare dei suoi attacchi
" ad hominem " rivolti a Lorita Tinelli , a
Mariapia Gardini e ad altre serie associazioni?
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@un dubbio 2 gennaio 2009 0:00
non è una caricatura ..purtroppo è diffamazione vera e
propria che dimostra l'odio dei 5 invidiosi di fama e
che s'inventano qualsiasi cosa ridicola pur di stare
alla ribalta
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E' sempre colpa di altri! 1 gennaio 2009 0:00
Questa è la copia cache di Google di
http://www.kelebekler.com/cesnur/txt/gris-it.htm. È
un'istantanea della pagina visualizzata il 24 dic 2008
00:24:46 GMT. Nel frattempo la pagina corrente potrebbe
essere stata modificata. Ulteriori informazioni
Versione solo testo Sono stati evidenziati i seguenti
termini usati nella ricerca: raffaella di marzio maurizio
antonello GRIS e CESNUR avversari,
concorrenti o amici?
Riguardo ai rapporti tra Gris e CESNUR, si veda anche
Controrivoluzionari all'assalto: il tentato golpe per
impossessarsi del GRIS Il GRIS
(Gruppo Ricerca e Informazione Sette) è un'associazione
cattolica, riconosciuta dalla CEI (Conferenza Episcopale
Italiana), che si occupa - sostanzialmente - della
"questione delle sette", con prevalenza storica
delle problematiche associate alla Torre di Guardia, ma con
un certo interesse anche per altri gruppi.
Presidente del GRIS - e destinatario della lettera di cui
parleremo qui - è Monsignor Minuti, noto per le sue dispute
teologiche contro il geovismo; mentre il Segretario
Nazionale è il prof. Giuseppe Ferrari. La sede
nazionale è a Bologna: a Roma opera invece una sezione
diretta dalla dott.ssa Raffaella Di Marzio assieme a suo
marito, Alberto Amitrani. Ho avuto occasione
recentemente di leggere il testo della lettera con cui il
dott. Alberto Amitrani si dimette dal Consiglio Nazionale
del GRIS (sul newsgroup it.cultura.religioni 9 marzo 2001,
Message-ID: 000b01c0a887$ebc9dbe0$3621b4d4@cossu). La
lettera ormai circola ovunque in Italia e all'estero
(all'ultimo conto era arrivata ufficialmente in non meno
di trentaquattro mani diverse), per cui la si può
considerare praticamente un documento pubblico.
Nella lettera, definita "protesta formale" e
"denuncia", scritta "dopo aver molto
pregato", Amitrani si dimette dal Consiglio Nazionale
in polemica con il trattamento che Giuseppe Ferrari avrebbe
riservato alla dott.ssa Di Marzio (che invece resta in
carica). Il prof. Ferrari viene accusato senza
mezzi termini di incompetenza e di aver danneggiato la
candidatura alla Giunta del GRIS della sig.ra Di Marzio con
pratiche che Amitrani considera inammissibili. Il
GRIS è un'associazione con precise finalità
"pastorali" ed ecclesiali che non mi riguardano:
sarebbe quindi un'ingerenza indebita da parte mia
entrare in merito ai conflitti tra i coniugi Amitrani-Di
Marzio e il prof. Ferrari. È vero però che il GRIS è
l'unica associazione a occuparsi di "sette"
che si trovi diffusa su tutto il territorio nazionale; è
vero che i media chiedono il suo parere ogni volta che
devono approfondire qualche notizia che coinvolga gruppi
"insoliti". Ed è infine vero che una persona
(anche non cattolica) che abbia subito abusi da parte di una
setta si rivolge di solito proprio al GRIS perché conosce
poco altro. Quindi i problemi del GRIS riguardano un po'
tutti coloro che si occupano di "sette".
Tra i vari argomenti che la lettera di Amitrani tocca, ce
n'è uno che coinvolge direttamente la nostra
"Pagina Critica" sulle attività del CESNUR:
infatti una delle accuse lanciate contro Ferrari è di aver
inquinato i rapporti tra GRIS e CESNUR. Se state
leggendo questa pagina, probabilmente conoscerete il CESNUR;
comunque si tratta di un "Centro studi sulle nuove
religioni", diretto da Massimo Introvigne e
"animato" da militanti del gruppo di destra
Alleanza Cattolica, la "consorella" della
brasiliana Tradizione Famiglia e Proprietà (TFP) fondata
dal "profeta" Plinio Corrêa de Oliveira. Pur
sostenendo una forma esasperata di integralismo cattolico,
venata da un millenarismo apocalittico incentrato sul culto
della Madonna di Fatima, la sua ostilità per il
"laicismo" ha portato Alleanza Cattolica a
favorire le attività di alcune multinazionali settarie pur
di combattere i critici delle sette, definiti "nuovi
giacobini". Nel 1998 è scoppiata, come
vedremo in maggiore dettaglio, una vivace polemica su
Internet tra Introvigne e i coniugi Amitrani del GRIS.
La polemica non ha mai coinvolto tutto il GRIS, tanto
che la sede milanese dell'organizzazione è tuttora
saldamente in mano a simpatizzanti del CESNUR (tutti,
casualmente, anche militanti di Alleanza Cattolica), mentre
Don Lorenzo Minuti ha cercato in vario modo di ricucire i
rapporti tra le due associazioni, accomunate in fondo da
ideologie non tanto dissimili.
Nella sua lettera di dimissioni, Amitrani sembra
sostenere che la polemica condotta con il CESNUR da lui e
sua moglie nel '98 fosse un errore a cui i coniugi
sarebbero stati spinti per colpa di Giuseppe Ferrari.
Infatti, Amitrani esordisce parlando della
"menzogna APA" (die APAlüge) come ebbe a
definirla il pastore Thomas Gandow. L'avv. Introvigne
aveva più volte affermato (anche in deposizioni davanti a
commissioni parlamentari) che l'autorevole Associazione
degli psicologi americani (APA) avrebbe dichiarato
ufficialmente e a nome di tutta la categoria che
l'inesistenza del "lavaggio del cervello"
sarebbe stata dimostrata scientificamente (per link a vari
documenti riguardanti il caso, vedere qui alla voce "Il
CESNUR e il 'lavaggio del cervello.").
La dott.ssa Di Marzio era riuscita a scovare il documento
originale dell'APA, che non diceva affatto ciò che
sosteneva Introvigne (il "Memo" criticava le
insufficienze di un particolare studio sull'argomento,
sostenendo che l'argomento meritava ulteriori
approfondimenti). Il caso APA ha avuto
recentemente un seguito curioso: Philip G. Zimbardo, noto
critico delle sette e sostenitore delle teorie del controllo
mentale, è addirittura stato eletto presidente
dell'associazione per il 2002. La ricerca
della dott.ssa Di Marzio è stato il primo lavoro critico a
mettere in dubbio l'attendibilità scientifica di
Massimo Introvigne (i miei due articoli di analisi degli
studi di Introvigne sugli ex-membri di Nuova Acropoli e su
Nuova Acropoli stessa, i testi in cui criticavo la sua
ricerca sul "terrorismo antisette" presentata
all'Associazione per la Sociologia della Religione e
sulla rivista Terrorism and Political Violence e i brevi
saggi in cui analizzavo i suoi studi sui Testimoni di Geova
e su Jonestown risalgono a diversi mesi, e in qualche caso,
anni dopo). La replica del CESNUR all'accusa
lanciata dalla dott.ssa Di Marzio fu molto pesante nella
forma (basti pensare al titolo sprezzante, Carta canta e
villan dorme), ma inconsistente nei contenuti.
Sentiamo come Amitrani ricostruisce oggi l'episodio,
rivolgendosi a Don Minuti: "Le sto
parlando del caso APA e del famoso Memo che è ormai di
dominio pubblico. Noi partimmo in quell'occasione
all'assalto, lancia in resta, di ciò che reputavamo un
grave caso di disinformazione o peggio. Lei sa quanto
abbiamo faticato per ricostruire le vicende e quanto abbiamo
rischiato in seguito in prima persona. Anche in quella
vicenda il Suo segretario, ben coperto e sullo sfondo,
gioiva più che altro per il danno che ne sarebbe derivato
agli 'avversari', non tanto per la verità
ristabilita." Credo che questa
affermazione andrebbe quanto meno approfondita. Il caso APA
venne alla ribalta proprio mentre io, del tutto
indipendentemente, stavo cominciando a interessarmi al
CESNUR. Per cui ho contattato i diretti interessati. Che i
coniugi Amitrani fossero partiti "lancia in
resta", non ho dubbi. Ma il prof. Ferrari, non solo era
"ben coperto e sullo sfondo"; appariva quasi
indifferente alla questione. Non posso dire nulla su
eventuali divergenze precedenti tra il prof. Ferrari e
l'avv. Introvigne, ma mi sembra proprio che
l'iniziativa di mettere in discussione le affermazioni
del CESNUR fosse partita direttamente dalla dott.ssa Di
Marzio e non dal prof. Ferrari. Prosegue
Amitrani: "Lei sa che non era
nostra intenzione provocare il caos che è derivato da
quella vicenda e certamente se il CESNUR non avesse risposto
con 'Carta canta e villan dorme' la cosa
probabilmente avrebbe avuto un seguito diverso. Così non è
stato e io e Raffaella ci siamo trovati tra due fuochi, non
certo inconsapevoli, ma ignari (questo si) dei retroscena
che solo oggi comprendiamo appieno."
Il marito della dott.ssa Di Marzio ne parla come se la
"menzogna APA" fosse stata un episodio isolato:
ristabilita la verità di quel singolo fatto, "la cosa
probabilmente avrebbe avuto un seguito diverso." I
coniugi Amitrani sembrano dimenticare che il trucco APA era
solo un elemento in un'ampia classe di giochi di
prestigio del CESNUR; ne elenchiamo brevemente solo
alcune: * lo studio ingannevole e tendenzioso
che il CESNUR ha fatto sugli ex-membri di Nuova Acropoli;
* la maniera poco giudiziosa in cui
Introvigne si è a lungo presentato come docente
universitario e sociologo per poter proporre le proprie tesi
come il "parere del mondo accademico";
* le affermazioni secondo cui i suoi critici sarebbero
agenti segreti del governo francese oppure, in alternativa,
del parlamento belga; * i falsi post e la
campagna di insulti dell'epoca in cui il CESNUR invitava
i suoi critici a "giocare con le bambole
gonfiabili"; * il tentativo di
sopprimere ogni informazione critica sull'organizzazione
tramite minacce e la chiusura del nostro sito;
* gli inviti rivolti alle autorità americane perché
investigassero i critici delle sette; * uno
studio a dir poco bizzarro, seguito da un articolo dello
stesso tenore, condotto per dimostrare che chiunque non
fosse d'accordo con l'avv. Introvigne sarebbe un
"terrorista estremo" contro cui dovrebbero
intervenire le autorità. Questi elementi
sembrano mancare nella ricostruzione di Alberto Amitrani,
dove l'unico demerito del CESNUR, oltre a una singola
bugia, sarebbe quello di aver replicato in maniera insieme
inconsistente e sarcastico alla Di Marzio. Quali
sarebbero poi i retroscena del caso CESNUR che Amitrani
sostiene di aver compreso solo oggi? Si tratta forse degli
ormai famosi "1.600 legami" del CESNUR con
Alleanza Cattolica e quindi con la scuola
"controrivoluzionaria" dell'autonominato
"Profeta" Plinio Corrêa de Oliveira?
L'appartenenza di Introvigne alla Loggia di Tebe? Gli
appelli pubblici in cui la diffusione di informazioni
critiche su Scientology o i tentativi di riscuotere qualche
tassa da questa multinazionale venivano associati ai
"tempi più bui" della storia europea?
No, nulla di tutto ciò: il vero retroscena sarebbe questo -
il prof. Ferrari non avrebbe gradito la presenza
dell'avv. Introvigne al Convegno internazionale del GRIS
nell'estate del 1994: "Certo
è che da quel momento abbiamo cominciato a chiederci cosa
mai avesse fatto Introvigne per essere così mal visto da
Giuseppe. Certamente (pensavamo) doveva aver fatto qualcosa
di grave." Il caso CESNUR sembra
trasformarsi in un conflitto di personalità tra Introvigne
e Ferrari, con i coniugi Amitrani-Di Marzio nel ruolo di
ingenui strumenti di quest'ultimo:
"Negli anni successivi non mancarono le occasioni per
sapere (sempre con il valido ausilio del Suo segretario)
delle mille cose che avrebbe fatto e detto questa persona e
di come in realtà il suo lavoro fosse un danno per
l'Associazione, per la Chiesa e per le persone. Noi da
bravi 'grissini' naturalmente non potevamo che dar
credito al nostro segretario (non avevamo motivi per fare il
contrario) e così anche noi in seguito abbiamo contribuito
a quella che è poi diventata una 'guerra aperta' su
Internet e un confronto senza esclusione di colpi. Oggi tra
le poche cose che non rifarei del passato posso senza dubbio
enumerare quest'ultima, oltretutto è stato un inutile
dispendio di energie e non ha portato a dei risultati
tangibili se non quello di farci comprendere meglio il
comportamento a volte oscuro del Suo segretario."
Ora, conoscendo il dinamismo della dott.ssa Di
Marzio e il carattere assai mite del prof. Ferrari, dubito
che si possa onestamente sostenere la tesi che il Segretario
nazionale del GRIS abbia plagiato gli Amitrani.
Insomma, i motivi di dissenso tra il GRIS e il CESNUR, nel
resoconto di Amitrani, sembrano accidentali. Ma se è
veramente così, evidentemente la dott.ssa Di Marzio ritiene
che CESNUR e GRIS siano due organizzazioni, divise dal caso
ma che in fondo hanno gli stessi obiettivi:
"Quello che non capisco, che non comprendo e che
disapprovo totalmente è il fatto che questo
'duello' abbia inquinato i rapporti tra GRIS e
Cesnur, cosa non certo voluta, ad es. da Mons. Marinelli [il
defunto fondatore del GRIS] (come dimostra un vecchio
articolo di MRA [la rivista Movimenti religiosi alternativi]
che non a caso abbiamo ripubblicato sui Sito del GRIS di
Roma)." Sul nostro sito un articolo di
Dana Lloyd Thomas, colto esponente di ambienti esoterici,
documenta la convergenza ideologica tra GRIS e CESNUR; cosa
che sul versante opposto i coniugi Amitrani-Di Marzio
sembrano confermare. Una convergenza che avrebbe
un saldo precedente storico: in fondo il "distaccato
studioso" Introvigne è stato membro del direttivo del
GRIS - organismo votato a combattere l'eresia - fino al
1993. Chi si occupa di "sette" tende in
genere a evitare discussioni pubbliche. Alcune persone,
giustamente, preferiscono l'anonimato per salvaguardarsi
dagli attacchi diffamatori e minatori di certe "imprese
dell'immaginario". Ma soprattutto, di fronte ad
avversari che rifiutano di accettare i principi più
elementari di una discussione democratica, le persone che si
occupano della "questione sette" in maniera
critica sanno che qualunque divergenza di opinione sarà
sfruttata dalle organizzazioni totalitarie. Nel
caso del GRIS subentra un altro fattore: il valore
senz'altro positivo della carità cristiana impone però
a volte di fingere che certe divergenze non esistano
affatto, o quantomeno a lavarsi i panni in casa. Il CESNUR -
dove l'idea di "divergenza" probabilmente è
inconcepibile - è invece talmente poco "pubblico"
da non avere nemmeno una rivista o vere e proprie sedi (a
parte una biblioteca a Torino), mentre i suoi finanziamenti
rimangono almeno in parte misteriosi. Noi
critichiamo le sette perché il "consumatore" non
sa cosa gli viene venduto, e resta quindi ingannato. Proprio
in nome della stessa logica, è importante che le vittime
delle sette sappiano esattamente come stanno le cose tra chi
si propone in qualche modo di aiutarle. A questo
proposito, voglio citare un episodio in apparenza personale,
ma che in realtà non lo è affatto. Come è ormai risaputo,
la mia disputa con Massimo Introvigne risale ad alcune
affermazioni false che il direttore del CESNUR fece sul mio
conto. Ma la disputa è diventata insanabile proprio perché
non si basa su alcun astio personale, né da una parte né
dall'altra. Se Introvigne ha scelto di attaccarmi, era
per quello che rappresentavo: un esempio della categoria di
quegli ex-membri di sette che hanno scelto di rischiare
denunce da parte dei loro ex-dirigenti, e quantomeno la
derisione da parte della società "normale." E se
io ho scelto di correre nuovi rischi oggi, gestendo questa
"Pagina Critica", è perché anche lui rappresenta
una categoria, quella di chi sceglie sistematicamente di
sostenere i forti contro i deboli. Proprio due
giorni fa, sfogliando un libro appena uscito, sono venuto a
scoprire che Introvigne mi diffamava già tre anni prima che
comparisse il mio sito, in un'epoca in cui io lo
consideravo solo un onesto ricercatore. In una lettera
personale all'autore del libro, datata 20 luglio 1995,
infatti, egli mi definiva così:
"farneticante come la maggior parte delle persone in
contatto con i cosiddetti movimenti antisette."
(Ugo Maria Tassinari, Fascisteria, ed. Castelvecchi,
Roma 2001, p. 302). È interessante
confrontare questa affermazione, fatta da Introvigne con
quanto mi ha scritto una persona che milita attualmente in
Nuova Acropoli, commentando il mio articolo che compare su
questo stesso sito: ""Poiché hai
scritto l'unico testo che io conosca che critica NA
senza ricorrere a evidenti menzogne e adoperando parole e
argomentazioni ragionevoli, meriti davvero del
rispetto!" Introvigne mi aveva visto solo
una volta per pochi minuti prima, quindi non è certo
attendibile come giudice del mio carattere. Ciò che è
grave è la logica dell'affermazione. Ora, all'epoca
lui non sapeva quasi nulla di Nuova Acropoli - lo dimostra
una sequenza notevole di errori nello spazio che dedica al
gruppo nel suo libro Il cappello del mago. D'altronde lo
stesso Introvigne ha capito che il gruppo che allora
definiva "neopitagorico" è in realtà
"neoteosofico", come scrive oggi (tra l'altro
gli avevo suggerito io questa modifica, proprio durante il
nostro unico incontro de visu). Comunque, per forza di cose,
l'avvocato torinese non poteva saperne quanto un
dirigente che aveva militato nell'organizzazione per
quattordici anni. Per quanto riguarda il
"contatto" con i "movimenti antisette",
c'è da chiedersi se basta un'occasionale birra
scambiata con il buon Maurizio Antonello dell'Aris
Veneto per trasformare le persone in esseri
"farneticanti": quali strani poteri ipnotici
possederanno questi critici delle sette, così abili nel
trasformare le persone? Quindi, Introvigne, per
motivi ideologici suoi, doveva già condannare in partenza
una testimonianza che non era nemmeno in grado di
valutare. È perfettamente naturale, quindi, che
un eventuale riavvicinamento tra GRIS e CESNUR susciti
diffidenza. Chi si è trovato "dalla parte degli
oppressi" semplicemente non può sedersi allo stesso
tavolo di una persona che ha testimoniato nei tribunali a
favore degli oppressori, o che condanna come
"farneticazione" ogni denuncia di abusi anche
quando non ha la minima idea di che cosa si stia
parlando. La questione dei rapporti tra GRIS e
CESNUR non deve quindi passare attraverso canali privati di
discussione, che escludano i diretti interessati.
Parliamone, quindi. Rispettandoci a vicenda, ma
all'aperto e in modo chiaro. Miguel
Martínez Marzo 2001 Gli
articoli apparsi originariamente su questo sito possono
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nulla, che si specifichi la fonte - il sito web Kelebek
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