Enrico Falcinelli 9 ottobre 2006 0:00
Caro Mah, chi si vuole uccidere con le proprie mani non ne
vedrà arrivare un'altra dal cielo che lo ferma: è
proprio quella la libertà che Dio ci offre, quella della
scelta di dirigere il nostro destino verso una direzione
oppure un'altra. Essendo questa cosa, quindi,
nostra responsabilità, se la cosa sia una colpa - come lo
è per il cristiano, ad es. - l'unico ad esser
responsabile di ciò sarà lo stesso che compie il
fatto. La libertà di decidere comprende
l'assumersi le relative conseguenze, così come accade
per qualsiasi evento nella vita di ogni giorno. La
responsabilità è personale e non si può dividere; per
quanti siano a partecipare ad un evento colpevole, ognuno
viene giudicato per la propria esclusiva
responsabilità. E' su questo, appunto, che verte
la mia obiezione sul quanto sia giusto chiedere di
compartecipare ad un atto che dipende dalla propria
esclusiva responsabilità, coninvolgendovi anche la
responsabilità di chi non avrebbe compiuto quel certo atto.
Quest'altro, infatti, rinunciando alla
compartecipazione, non potrà esser tacciato in alcun modo
per inadempiente. Saluti cari.
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