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Quinto: non uccidere
18 aprile 2007 0:00
Ecco la dottrina cattolica sulla pena di morte. Da questo link

http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a5_it.htm
ecco per i pigri uno stralcio:

"2267 L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.
Se, invece, i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana.
Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo « sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti »."

L'ipocrisia di questa dottrina è evidente e solo la disonestà intellettuale può non scorgerla.
Cosa significa "il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani"? Se una persona è già in carcere perché la pena di morte dovrebbe essere l'unica via per difendere la vita di esseri umani? E' evidente che ciò che si nega è proprio la possibilità della redenzione.
Dio ha fallito: questa è la fede del Papa.

Negate l'ottopermille alla chiesa cattolica.
Sergio
2 aprile 2007 0:00
No, Reset. Basta definirsi cattolici per vivere tranquillamente in Italia.
Ti sei mai chiesto quale sia la funzione della legge?
Conosci la differenza tra reato e peccato?
Perché la famiglia dovrebbe sentirsi minacciata dal fatto (ribadisco fatto e un cardinale di cui mi sfugge il nome disse "le coppie di fatto sono un fatto") che coppie "non matrimonizzate" chiedono di avere alcuni dei diritti e delle tutele che la Legge dello Stato riconosce a chi ha siglato il contratto matrimoniale?
Perché allo Stato dovrebbe interessare quale contratto regola il rapporto privato tra due persone?
Ancora non ho sentito da Ratzinger, Ruini, Bagnasco o da Mastella, Casini... una sola argomentazione che non sia aria fritta.
Topesio
1 aprile 2007 0:00
Non sempre, ad esempio a te basta dichiararti per quello che sei: un ignorante cafone! Fai degna compagia a quelli che definivano l'Europa quella dei "culattoni"... complimenti.
Reset
1 aprile 2007 0:00
Ormai per vivere normalmente in Italia, con questo Governo, ci si deve dichiarare tutti: Islamici e finocchi.
In questo modo, qualunque ingerenza da parte di chiunque nei propri affari, può essere rispedita al mittente con l'accusa di diffamazione, di sperequazione, di discriminazione ecc.ecc....e campare tranquilli.
Gianni
1 aprile 2007 0:00
Si bisogna abolire il concordato e tagliare i finanziamenti alla chiesa. Ma sino a quando voteremo alle elezioni gente come Buttiglione e Casini, tanto per fare un paio di nomi, saremo sempre obbligati a sopportare la ingerenza del vaticano ed a mantenere tutta questa gente inutile.
Gianni
Silvia
31 marzo 2007 0:00
Basta firmare la petizione sul sito

http://www.PetitionOnline.com/vaticano/

NO! ALL’ITALIA VATICANA!
SI! ALL’ABOLIZIONE DEL CONCORDATO
PER UN’ITALIA + LAICA!

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