Commenti
  1-30/247 ->   >|
Eugenio
13 gennaio 2009 0:00
Roberto,
la mia è una domanda retorica...
Certo che tra te e Giacomo uno si sente veramente un gigante, intellettualmente parlando....
Giacomo
13 gennaio 2009 0:00
Arh, mi hai smascherato!
Si sono notaio nello specifico Massimo Boldi che nel film yuppis si è trombato la segretaria Virginia.
Roberto
13 gennaio 2009 0:00
Prova a guardare da solo:


http://www.notaicomolecco.it/jumpCh.asp?idChannel=112&idUser =0&idLang=IT&tariffa=17
eugenio
12 gennaio 2009 0:00
Giacomo, non mi dica che non lo sa, su....è che anche lei si vergogna a dire certe cifre....ma la capisco, ha tutta la mia solidarietà....
Giacomo
12 gennaio 2009 0:00
E cosa vuoi che ne sappia io???....mica sono notaio.
Francamente mi irrita fortemente il leggere idiozie gratuite. Da dire però che in fin dei conti me la son cercata entrando in questo "bel" sito.
Eugenio
12 gennaio 2009 0:00
Intervento molto elegante, Giacomo, i miei complimenti…E visto che lei non è “ignorante come uno yak tibetano”, ci illumini d’immenso, la prego…
Le faccio un caso concreto, reale…Una coppia di normali impiegati, con un figlio piccolo, 2800 euro al mese in due, che alla soglia dei quarant’anni decide di investire i pochi risparmi che hanno in un’appartamento, giusto per non ritrovarsi a pagare l’affitto da vecchi….
Nulla di speciale, un semplice bilocale nell’hinterland milanese. 250.000 €, 100.000 € in contanti e 150.000 € col mutuo a 25 anni.
La legge, se non erro, li obbliga ad andare dal notaio. Non possono scegliere, semplicemente devono perché così dice la legge. Peccato che il servizio notarile, obbligatorio per legge, sia erogato in regime di libera professione…che poi sul "libera" ci sarebbe da discutere, ma lasciamo eprdere almeno per il momento...
Mi saprebbe dire, di grazia, quale è l’onorario del notaio per i due atti, quello relativo all’acquisto e quello relativo al mutuo?
La ringraziamo moltissimo se ci vorrà illuminare dall’alto della sua Verità….
Saluti
giacomo
11 gennaio 2009 0:00
"sfruttare la povera gente"???????

Ma cosa sei??? ignorante come un berbero marocchino od una yak himalayano????

Hai una vaga idea della stronzata che hai scritto?
Marco
9 gennaio 2009 0:00
Hai proprio ragione
Si dovrebbero vergonare per come sfruttano la povera gente
Eugenio
9 gennaio 2009 0:00
Ha vinto, ovviamente, la lobby, a discapito dei cittadini
civilista
19 luglio 2007 0:00
Da "Il Manifesto" del 15 Giugno 2007
l'opinione
I notai saranno pure ricchi, ma difendono la legalità

di Ugo Mattei *

E' riesplosa con virulenza in questi giorni la polemica sulle professioni legali e in particolare sul notariato latino, nuovamente oggetto delle attenzioni liberalizzatrici di Bersani in piena continuità con il Decreto sulla competitività di Siniscalco nel 2005.
Le domande che dobbiamo porci anche a sinistra di fronte a un tentativo di riforma che attacca aspetti profondi della nostra cultura giuridica sono due:
1. che cosa non ci piace e vogliamo cambiare ?
2. cui prodest il cambiamento?
1. Non ci piace che i notai, mandarini del diritto, guadagnino troppo grazie al loro monopolio. Dobbiamo però considerare che il notaio nel mondo romanista non è un semplice professionista privato. Il notariato è un' organizzazione professionale mista con forti tratti di pubblico. In ogni sistema giuridico l'organizzazione professionale stinge su molti aspetti del diritto sostanziale (diritti di proprietà) e processuale (accesso alla giustizia), sicché qualunque riforma in questo settore va condotta con cautela estrema e assoluta provvedutezza tecnica. Nella contrapposizione portante in occidente, quella fra common law anglo- americano e sistemi c.d. romanisti, cui si iscrive anche il nostro diritto, il notariato svolge da secoli un ruolo chiave. Esso rimedia efficacemente, secondo la massima meglio prevenire (ex ante) che curare (ex post) la tradizionale debolezza del giudiziario continentale. Nello svolgimento di questa funzione di prevenzione della lite e di delimitazione certa dei diritti proprietari il notariato raggiunge i contesti più marginali e periferici: esso è presente dal Mali al Perù. Sorprende perciò che un argomento tanto peregrino quanto l'assenza del notaio nel mondo angloamericano, dove le corti giudiziarie hanno ben altra efficacia e prestigio e ben diversi poteri, possa essere avanzato in sede politica e giornalistica a sostegno di significative riduzioni del monopolio professionale. Occorrerebbe che ci si rendesse conto che questo monopolio è in gran parte giustificato dalla funzione pubblica del notaio e dal fatto che questo tipo di funzione, se svolta male, finisce per travolgere un bene pubblico essenziale per la legalità quale la certezza del diritto. D'altra parte, se è vero che i notai guadagnano molto (proprio come giudici e avvocati nel mondo angloamericano), è anche vero che esiste una buona ragione istituzionale perché ciò avvenga. Il notaio deve essere incorruttibile, deve mantenere prestigio sociale e deve perciò avere molto, moltissimo da perdere qualora si faccia corrompere. Le indubbie difficoltà dell'accesso alla professione e l'utile attesa di un lungo periodo dallo svolgimento della stessa svolgono nella tradizione romanista questa funzione di «assicurazione sociale» contro la corruzione. Proprio come per i giudici di common law.
2. Il notariato, composto da circa 5 mila giuristi ha saputo organizzare un servizio pubblico, forse caro ma uniforme e di qualità, da Bolzano a Capo Passero. Ovunque sul territorio ci si può rivolgere a un notaio, a differenza che a un medico o a un avvocato, senza preoccupazione particolare di essere finiti nelle mani di un incapace, pagando più o meno la stessa tariffa. L'assenza della necessità di scegliere contribuisce alla pace dello spirito, un po' come quando un tempo, in regime di monopolio, non eravamo costretti a lavorare per gli oligopoli Telecom scegliendo il piano «più vantaggioso» per non sentirci gonzi.
Perché si vuole togliere oggi questa pace di spirito a chi comprando un immobile da 100 mila euro in molti casi sta conducendo l'operazione economica più importante della sua vita? Della mancanza di monopolio del notaio - come avvenuto in Inghilterra quando il modello Thatcher, seguito da Bersani, ha sottratto ai solicitors il monopolio del trasferimento immobiliare - ne approfittano gli oligopoli di banche e compagnie di assicurazione, veri nemici della legalità e dei controlli pubblici, che già pregustano il ricco mercato della title insurance che si apre di fronte a loro. Consegnare il controllo della legalità a questi soggetti è però come consegnare alla volpe il controllo del pollaio, perché nella migliore delle ipotesi sarà la cultura attuariale a sostituire quella giuridica, incentivando trasferimenti con un titolo di proprietà spurio quando l'accertamento sia troppo costoso per la banca o l' assicurazione. Il che significa per chi compra la casa (o l'automobile) che se cinque anni dopo salterà fuori il «vero» proprietario egli dovrà contentarsi di un risarcimento calcolato al momento dell'acquisto, con cui, dato l'andamento del mercato immobiliare, non si comprerà certo una casa uguale.
Del resto la battaglia contro il notariato è globale e viene condotta proprio in nome del libero mercato neo- liberista e sulle ali dell'americanizzazione del diritto dagli oligopoli transnazionali che godono per il crollo di un controllo professionale approfondito ex ante che in qualche modo ne limita la spregiudicatezza affaristica. Il che, in mancanza di un sistema efficace di Corti e con l' accesso alla giustizia civile che ci ritroviamo significa crollo della legalità. Ne vale la pena?
Di questo si discuterà a Moncalieri in occasione delle iniziative proposte dall'istituendo Collegio universitario internazionale (www.iuctorino.it) il 5 luglio in una tavola rotonda presieduta da Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, dal titolo «Il valore economico e sociale della sicurezza giuridica» cui parteciperanno l'avvocato Franzo Grande Stevens, il giurista Francesco Denozza, l'economista Francesco Pulitini e il notaio Paolo Piccoli.

UGO MATTEI

* ordinario di diritto civile, università di Torino e professore di diritto comparato università della California
bersanotto
15 luglio 2007 0:00
Per Antonella e privato sottufficiale, che fanno finta di non capire e non ammettono che le loro polemiche sono mosse solo dall'invidia, non avendo argomenti validi:

Bersani lancia slogan che possano fare presa sui consumatori per prenderli in giro, ed attacca i notai PERCHE' SA CHE COSI' SCATENA I MOTI DI INVIDIA SOCIALE DEI CITTADINI, FACENDO LEVA SUI LORO REDDITI ELEVATI, NON POTENDO FORNIRE ARGOMENTI DI CRITICA PIU' FONDATI E MENO POPULISTI.
E poi, ma questa è una precisazione che serve solo a privato sottufficiale, per aiutarlo a comprendere il senso della discussione, il mio invito ad evadere le tasse è solo una provocazione: dalla quale si evince, però, CHE IN QUESTO PAESE E' PIU' RISPETTATO CHI EVADE LE TASSE RISPETTO A CHI SI E' FATTO E SI FA UN MAZZO COSI' ED OFFRE GARANZIE AI CITTADINI.
Meritate proprio un ceto politico così, che vi prende in giro facendo leva solo sulle frustrazioni della gente. UN PO' DI SERIETA', per favore!
Gourry
15 luglio 2007 0:00
Rispondo ad Antonella:
I) Antitrust: quanto all'Europa la direttiva Bolkenstein sulla liberalizzazione delle professioni esclude espressamente dal proprio campo di applicazione il Notariato in quanto esercente una pubblica funzione. Quanto all'Italia nell'ultima relazione al Parlamento di Catricalà quale pres. dell'antitrust interna, sulla riforma delle professioni il nostro ha detto che ogni professione deve essere esaminata secondo le proprie particolarità, quindi niente ostilità o voglia di trattare il notariato come una qualunque scatoletta di tonno acquistabile al mercato.
II) L'Adusbef è invece veramente un capolavoro di democrazia cristiana revival ;) Nella persona del vice presidente avv. Antonio Tanza ha scritto un comunicato in cui si è dichiarata contraria all'emendamento lulli, che a sua detta avrebbe portato al caos il settore immobiliare e svantaggi per i consumatori, salvo poi dichiararsi - mi pare sul sito - amareggiata per la mancata approvazione dello stesso. Per farvi capire la coerenza di certi organismi che difendono i diritti di acquistare una scatoletta di tonno o un chilo di carne. Visto che con gli addetti ai lavori non devono fare la figura degli stupidi mentre con gli associati devono accontentare le loro pance piuttosto che le loro teste.
III) Bersani: oltre al fatto che la liberalizzazione delle auto del min. si è dimostrata un fallimento, visto che il "consumatore" spende uguale se non di più senza più avere le garanzie che aveva con il Notaio, basti sapere che il nostro sta liberalizzando le farmacie e sua moglie fa la farmacista in una coop. Ho detto tutto.
Antonella
14 luglio 2007 0:00
Bersanotto, non vedo per quale motivo continui a parlare di invidia. Rispondi a questa domanda: l'antitrust, presieduta da Catricala', la Codacons, l'Adusbef e ci aggiungerei il Ministro Bersani, che a piu' riprese hanno sollevato il problema della assoluta mancanza di mercato concorrenziale nel settore notarile, fanno tutti parte di una cospirazione di invidiosi?
Privato sottufficiale
14 luglio 2007 0:00
Bersanotto invita i notai ad astenersi dal pagare le tasse.
Non era uno di quelli che si proclamava paladino della legalità e garante dell'ordinamento?
bersanotto
14 luglio 2007 0:00
invidia, che brutta cosa ! Chi studia ed è capace, può ambire a fare il notaio ed è il benvenuto. Gli altri, si astengano dal parlare su argomenti complicati che non conoscono...fanno solo la figura ... degli INVIDIOSI ! E le leggi o le riforme si fanno in base a bisogni reali dei cittadini, e non per invidia sociale o per slogan ! I NOTAI SI ASTENGANO DAL PAGARE LE TASSE, COSI' SARANNO UN PO' PIU' RISPETTATI ! Povero Paese, il nostro, che va avanti sulla base di slogan vuoti come "liberalizzazioni", "lobby", "casta", "interessi corporativi"... Ma non capite che vi prendono in giro i grandi potentati (Banche, assicurazioni, Confindustria) ? Ma quale vantaggio volete che consegua il cittadino da misure che abbasano il livello delle garanzie ? Ah, già, dimenticavo, un vantaggio ci sarebbe: non essendoci contribuenti onesti come i notai, non ci sarebbe nessuno contro cui scatenare l'INVIDIA !
Antonella
14 luglio 2007 0:00
Vorrei solo precisare che il dato di 420.000 euro fornito dall'agenzia delle entrate si riferisce al reddito che, per definizione, e' dato dai ricavi (fatturato) meno i costi. Quindi, i costi del personale e tutti gli altri sono stati gia' detratti.
alessandro
12 luglio 2007 0:00
qui a torino avvocati abilitati di 25 - 28 non ne ho mai visti ne sentiti
sibilla
5 luglio 2007 0:00
Attenzioni ai palloni... si gonfiano.... si gonfiano.... si gonfiano... e poi esplodono e di loro, di regola, non rimane nulla.
A buon intenditor poche parole
stancodellecaste
5 luglio 2007 0:00
Giacomo, Le devo la stima che si deve ad un interlocutore di cui si rispetta il tono civile e razionale dell'argomentare pur non condividendone le idee (lo stesso purtroppo non posso dire di Gourry, i cui interventi si commentano da soli). Non si arrabbi, ma purtroppo neanche stavolta è riuscito a convincermi. Inutile che le dica il perchè, mi ripeterei all'infinito così come si ripeterebbe all'infinito Lei nella Sua risposta. Rimaniamo ognuno della sua idea, anche se riconosco che la discussione ed il confronto mi sono serviti in quanto mi hanno permesso di approfondire un po' meglio l'argomento. Su un unico elemento mi permetto di intervenire, in quanto lo conosco molto bene: lo stipendio di un magistrato con 35 anni di anzianità e giunto al rango di Giudice di Cassazione (parlo di un mio strettissimo parente con cui sono molto in confidenza) è di circa 6000 Euro netti. Il suo reddito lordo annuo è di circa 150.000 Euro l'anno. MOlto lontano quindi dalle cifre da Lei citate. Per il resto, rimango della mia idea così come Lei rimane della sua. Capita, in democrazia.
Saluti
Gourry
5 luglio 2007 0:00
Giacomo non vale la pena arrabbiarsi con stancodellecaste. Si vede da chilometri che è solo un troll. Ormai ripete la solita pappetta e non affronta il merito delle questioni postegli da tutti noi. Lo fa solo per provocare. L'arma migliore per eliminare un troll in gergo si chiama "autocombustione" e cioè ignorarlo.
Privato sottufficiale
5 luglio 2007 0:00
Per Gourry, Giacomo, Alex e ....

Potete ripetere milioni di volte le stesse cose, ma non potete dire che date risposte a me o a stancodellecaste.

Ho chiesto il 1/7 al grande Alex di spiegare perché servono 12/14 anni di studio per i notai e soltanto 6/8 anni per gli avvocati".
La sua risposta (2/7) è stata:
"Età media dell'abilitazione ad avvocato: da 25 a 28.
Età media della prima nomina per i notai: da 31 a 33".
Se avete la faccia tosta di dire che questa è una risposta, vuol dire che non c'è proprio speranza che possiate essere recuperati.
Ad Alex in particolare fornisco ulteriori motivazioni per la sua querela.
La risposta di cui sopra è da stupidi o da ubriachi.
La media è un numero è non una fascia di numeri.
Ci dica come è possibile una delle possibili sue ipotesi di media per gli avvocati (26 anni).
Se 26 è una media si deve presumere che derivi da una serie di numeri che stanno sopra e sotto 26.
Uno studente modello che si iscrive alla facoltà di giurisprudenza all'età di 18 anni e compie gli studi regolarmente si laurea a 23 anni.
Se ha la fortuna di laurearsi ad ottobre e di iscriversi subito nel registro dei praticanti, può sostenere gli esami di abilitazione dopo due anni (e siamo arrivati a 25). Il concorso si conclude normalmente un anno dopo (e siamo arrivati a 26).
Questa sarebbe una media?


Giacomo
5 luglio 2007 0:00


STANCO DELLE CASTE


Non avrei neppure voluto risponderle perchè sono VERAMENTE ARCISTUFO di dover constatare che Lei da giorni scrive SEMPRE le stesse cose nonostante i reiterati e plurimi tentativi di molti di portarla a capire.


Lei continua a sostenere che i Notai costino troppo....


Detto e riedetto:
420.000 eu di media sono quanto dichiarato e che differisce profondamente dal quanto intascato


Detto e ridetto:
causa minuzioso controllo da parte del Conservatore dell'archivio Notarile l' EVENTUALE nero ammonta a percentuale minima


Detto e ridetto:
nelle altre categorie il livello di evasione è enormemente superiore ed ecco perchè SEMBREREBBE che i Notai guadagnino di più,
o crede veramente che vi siano professionisti con redditi di 20.000 eu l'anno che però circolano con la nuova Porsche?
Esempio già fatto: un Magistrato ha 10.000 eu di stipendio netto al mese che, ipotizzando 13 mensilità danno 130.000 eu NETTI l'anno.
Calcolate le aliquote, le spese, il costo del personale SI chieda se con 420.000 eu lordi un Notaio arrivi a più o meno di 130.000 netti.

DUNQUE CERCHIAMO DI ESSERE COMPLETI
NELLA DISQUISIZIONE IN MERITO AGLI ALTRUI DEI REDDITTI.

Chissà Lei quanto dichiara e quanto in realtà mette in saccoccia



Detto e ridetto:
la proposta di scegliere se ricorrere o meno al Notaio non può essere presa in considerazione,
per capirlo ha da leggere diecine di commenti, però lo faccia in maniera obbiettiva,
altrimenti, volta terminato, si riparte dal "via", con Lei che ripropone sempre gli stessi luoghi comuni



Lei esclude la concorrenza fra i Notai, ma è a conoscenza del fatto che ad oggi le persone POSSONO SCEGLIERE il notaio
e che la scelta ricade per lo più su quello che proprone il preventivo migliore?

Come detto apllicare la logica di mercato al Notariato è una proposta da cretini (non mi riferisco a Lei) poichè si cadrebbe in una lotta al ribasso dei prezzi che comporterebbe una drastico calo della qualità e ciò comporterebbe a breve che
I CITTADINI DEBBANO SOSTENERE COSTI SUPERIORI PER FAR FRONTE AL CONTENZIOSO IN CUI SI VERREBBERO A TROVARE.


Rimango in attesa di leggere da parte Sua ANCORA le STESSE domande e contestazioni

stancodellecaste
5 luglio 2007 0:00
Gourry, te l'ho già detto, non sono un avvocato, sono un dirigente d'azienda che nei ritagli di tempo ed al di fuori ovviamente dell'orario di lavoro si diverte (almeno per il momento) a confrontare le proprie opinioni con quelle degli altri in forum simili a questi. Vedi, io sono in giro per l'Europa tutta la settimana e quando finito il lavoro e dopo aver chiamato casa mi ritrovo da solo nella hall dell'albergo qualcosa da fare che mi distragga lo devo pur trovare. Mi collego via wireless con questi forum ed esprimo le mie idee. Sempre meglio che starsene in camera a guardarsi un reality show.
Il forum permette comunque di confrontarsi con altre persone e magari di imparare qualcosa dagli altri, anche se questo certamente non è il tuo caso.
I miei messaggi sono lumghi perchè i concetti che esprimo sono complessi (a differenza dei tuoi che richiedono sempre non più di un paio di righe, e per quel che valgono sono anche troppe). Il tempo che dedico a questi messaggi è però molto più limitato di quel che puoi immaginare essendo io mentalmente molto veloce e comunque abituato a tempi di reazione estremamente limitati. Sempre a differenza di te che presumibilmnte per cogitare quel paio di righe assolutamente ci impiegherai ore ed ore di sovrumano sforzo mentale...
Saluti
stancodellecaste
4 luglio 2007 0:00
Giacomo, la concorrenza ed il libero mercato sono quei fenomeni economici che permettono oggi di volare da Milano a Londra con 100 Euro quando quindici anni fa ce ne volevano 500. E' quel fenomeno che le consente oggi di viaggiare su automobili infinitamente più comode, sicure, veloci e perfino ecologiche di quelle di vent'anni fa. E' addirittura quel fenomeno economico che ha consentito di trovare una cura per moltissime malattie (perchè, parliamoci chiaro, checchè se ne dica, la ricerca farmaceutica è fondamentalmente finanziata in un'ottica di business). E', per fare un esempio relativo ai servizi, quella forma economica che ha consentito in vent'anni di passare dalle macchine da scrivere meccaniche ad Internet via ADSL, consentendo l'esistenza di forum come questo che vent'anni fa non erano nememno immaginabili.
Questa forma economica, opportunamente governata politicamente, è quella che ha dimostrato di saper raggiungere il miglior equilibrio tra fattori impiegati (costi) e produzione (benefici). Se ha funzionato per tutti questi settori mi spiega perchè non dovrebbe funzionare per quello notarile? Per ciò che riguarda gli avvocati Le posso dire che come consumatore ci vedo solo benefici: posso scegliermi l'Avvocato che voglio in funzione delle mie capacità di spesa. E, ancora una volta, Le dico che io non voglio mettere a repentaglio la mia casa: voglio pagare il giusto per un rogito a parità di qualità del servizio. E finchè ci sarà il monopolio dei notai questo non potrà accadere. E comunque, ripeto per l'ennesima volta, se voglio mettere a repentaglio la mia casa voglio essere libero di farlo, e non essere costretto dalla legge a farmi spennare da un notaio qualunque.
Un'ultima precisazione: il dato medio nazionale del reddito dei notai(420.000 € di reddito annuo) non modifica i termini della questione: si tratta sempre di retribuzioni incredibilmente più alte dei livelli più elevati di professioni di importanza analoga o superiore (magistratura, corpo diplomatico). E', se vuole, la dimostrazione che nella situazione attuale più di un notaio cede alla tentazione di approfittare della propria posizione di forza nella determinazione del proprio onorario. Cito poi il suo intervento:
"Il dire che il Notaio costa/guadagna troppo è inevitabile conseguenza della totale perdite della riconoscenza dei meriti di ciascuno.
Non vedo perchè chi ha investito su se stesso in anni di studio e sacrifici debba ora quasi sentirsi in colpa perchè ha un reddito superiore a coloro i quali, in barba al proprio potenziale, hanno cestinato i libri e la formazione a 14 anni e si son messi a fare il primo lavoro che capitava, senza che si fossero posti alcun obbiettivo".
Oncologi, chirurghi, ricercatori, magistrati, diplomatici, tutta gente insomma che ha investito decenni della propria vita nella formazione ed in una professione impegnativa e difficile, e che nonostante questo non arriverà neanche lontanamente ad avvicinarsi al reddito dell'ultimo dei notai, ringraziano....
stancodellecaste
4 luglio 2007 0:00
Alex, e ridalli con la storia che “non puoi giudicare cose che non capisci”…Perché un conto è il tecnicismo giuridico (cosa che, sono d’accordo con te, va lasciata agli specialisti del settore), un conto è una decisione su quale sistema sia il più corretto, Questa seconda decisione, scusami, non è competenza degli specialisti, ma è competenza del Governo e dal Parlamento e va presa in base a valutazioni di carattere etico, economico e politico.
Provo a spiegarmi meglio, pur con tutti gli immensi limiti che la mia umile formazione ingegneristica non mi consente di superare.
La posizione tua e degli altri partecipanti al forum che sostengono l’ineluttabilità dell’ordine notarile è più o meno la seguente:

1. i notai hanno la funzione di garantire la legalità dell’atto e conseguentemente la certezza del diritto
2. per poter svolgere tale professione devono essere rigorosamente preparati e selezionati tramite apposito concorso
3. per poter svolgere tale professione devono necessariamente avere lo status di pubblico ufficiale
4. per poter garantire la necessaria efficienza devono avere lo status di liberi professionisti personalmente responsabili per la loro condotta professionale (nel senso che se sbagliano pagano di tasca propria)
5. per poter garantire la indispensabile imparzialità e professionalità nell’esercizio della loro funzione il loro onorario deve essere sottratto alla libera contrattazione

Scusami se non ho usato il linguaggio proprio dello specialista di diritto ma penso, con le mie povere parole ed i miei scarni concetti da misero ingegnerucolo di provincia di non essere andato molto lontano da ciò che avete espresso in modo sicuramente più appropriato e corretto di me (chiedo venia ancora per l’imperdonabile colpa di non essere laureato in Giurisprudenza).
Convengo che questo modello ha una sua coerenza. Devi però convenire tu con me su ulteriori due fatti:

1) E’ indiscutibile che sottrarre l’onorario del notaio alla libera contrattazione mette il notaio in una posizione estremamente privilegiata rispetto al cittadino (oserei dire unica nel suo genere per il discorso che ho fatto più volte: da un lato sono obbligato a rivolgermi a lui, dall’altro non ho “armi” per obbligarlo a mettersi in competizione sul costo con i suoi colleghi come invece avviene in altri settori, compresi i servizi intellettuali di altissimo livello). Da questo punto di vista converrai che il confine tra il giusto riconoscimento economico per il servizio svolto dal notaio e lo sfruttamento a fini meramente economici della propria posizione di forza da parte dello stesso è difficilissima definizione e di estrema labilità.

2) Il modello attualmente in vigore in Italia non è l’unico modello esistente al mondo. Ci sono altri modelli che non prevedono la figura del notaio (common law) oppure sistemi in cui il numero di notai è molto superiore (quindi con più possibilità di scelta) oppure sistemi in cui le funzioni notarili sono espletate esclusivamente da dipendenti pubblici oppure ancora sistemi in cui almeno alcune funzioni notarili sono delegate anche agli avvocati.

Ora, l’errore tuo e quello di altri interlocutori è di voler affrontare dal punto di vista giuridico il secondo tema, che non è giuridico ma, se vogliamo usare questo termine, “politico”, e come tale di competenza di tutti i cittadini.
Stai usando lo strumento di analisi sbagliato. Non è più un problema di diritto ma di decisione “politica”. Ancora una volta l’argomento non è “possiamo con il sistema attuale fare a meno del notaio?” ma “possiamo rendere meno onerosi i costi dei notai, e se sì, con quali modifiche all’attuale sistema?”
Gli aspetti, banali se vuoi ma estremamente “pesanti”, soprattutto per il portafoglio dei cittadini e per i costi sostenuti dalla collettività sono altre:

- è congruo l’onorario mediamente richiesto dal notaio per la redazione degli atti?
- è accettabile che il reddito MEDIO dei notai (che a sua volta è proporzionale al costo) sia pari al doppio del reddito del più importante magistrato d’Italia (il presidente della corte di cassazione)? È accettabile che tale reddito medio sia pari al triplo od al quadruplo dei vertici di altre professioni certo non meno utili di quella notarile (alcuni esempi: Corpo Diplomatico, Capo di Stato Maggiore, Manager di alto livello)?
- Per quale motivo all’estero gli onorari dei notai sono più bassi che in Italia? (un esempio per tutti; l’Austria, tant’è vero che grazie se non erro ad una legge regionale in Alto Adige qualcuno comincia a far fare i rogiti ad Innsbruck con risparmi superiori al 50%)
- quanto influisce in Italia la mancanza di concorrenza sulla determinazione degli onorari del notaio?
- quale è il rapporto costo / benefici per la collettività della situazione attuale?
- quale sarebbe il rapporto costo / benefici in caso di liberalizzazione parziale o totale?
- quale sarebbe il rapporto costo / benefici in caso di introduzione della figura di notaio dipendente pubblico?
- quale sarebbe il rapporto costo / benefici in caso di eliminazione della figura notarile come avviene nei regimi “common law”?
Questi sono i temi su cui dobbiamo confrontarci, e, scusami, non sono temi di esclusiva competenza degli esperti di diritto. E, francamente, nell’affrontare questi temi nessuno, né io ma neanche tu, è dotato di capacità divinatorie tali da poter prevedere con esattezza che cosa accadrebbe in caso di liberalizzazione dei servizi di notariato o di eliminazione della figura del notaio. Come la penso io è chiaro, e la mia posizione deriva fondamentalmente dal confronto con le realtà di altre nazioni che ho tutti i motivi di ritenere più efficienti ed evolute dell’Italia. E ritengo che il punto più debole di tutto il sistema di oggi sia quello che ho citato prima: “il confine tra il giusto riconoscimento economico per il servizio svolto dal notaio e lo sfruttamento a fini meramente economici della propria posizione di forza da parte dello stesso”.
Ho motivo di ritenere che nel determinare il proprio onorario il notaio tenda fortemente a sfruttare ai fini economici la propria posizione di forza. Lo dimostrano i redditi medi (di gran lunga i più alti d’Italia) e lo dimostra il confronto con i notai stranieri. Lo suggerisce anche la natura dell’italiano, tipicamente dotato di scarso senso civico e di grandissimo opportunismo. E non penso francamente che il notaio sfugga a questa regola: lui, come tutti gli italiani, se può approfittare della propria posizione di forza ne approfitta. Ed è per questo che continuo ad essere convinto che la migliore medicina per eliminare certe storture in Italia sia la liberalizzazione, e francamente non uno di voi è riuscito a dimostrare il contrario, salo dipingere gli scenari apocalittici di sfacelo delle istituzioni. Perché se nell’ambito della liberalizzazione l’avvocato è comunque tenuto a rispondere personalmente dei propri atti stai tranquillo che non si occuperà di rogiti se non si riterrà all’altezza, e farà il lavoro a regola d'arte, forse addirittura meglio del notaio.
Quanto alle differenti posizioni in seno alle varie associazioni di avvocati, hai mai sentito parlare di pluralismo? O vuoi ritornare alle corporazioni di memoria fascista in cui l’opinione doveva essere una sola? E comunque, se tu non vuoi occuparti come avvocato di atti notarili nessuno ti obbliga a farlo. Ma se un tuo collega invece fare occuparsi di ciò perché mai glielo devi impedire?
Saluti
Gourry
4 luglio 2007 0:00
A giudicare dalla lunghezza dei suoi messaggi, stancodellecaste deve essere un avvocato senza lavoro. Ora capisco perché sta rosicando così tanto per la cancellazione dell'emendamento Lulli ;)
Giacomo
3 luglio 2007 0:00


Non ho espresso favore verso quanto ieri allegato, non ne sono entrato nel merito e neppure dato commento.

La volontà era solo quella di

MOSTRARE COME L'ACCESSO AD UNA PROFESSIONE SENZA CHE VI SIA ALCUN LIMITE HA EFFETTI COLLATERALI GRAVISSIMI CHE CIASCUN APPARTENENTE ALLA SRESSA NON PUO' NON CONSTATARE.

La concorrenzialità che si è venuta a creare nel settore forense ha fatto si che:

- ad oggi un giovane Avvocato sia IMPOSSIBILITATO ad aprire un proprio studio (SOLI fortunati sono i figli d'arte)

- un giovane avvocato deve limitarsi a fare il dipendente (MAL PAGATO) correndo come un forsennato fra Cancellerie, ufficiali giudiziari, notifiche, udienze fuffa e quant'altro....tutto in sostituzione del principale che, comodo in uffico, si evita le PEGGIO ROTTURE.

- se un tempo la nomina ad Avvocato era un titolo prestigioso ed assicurava un buon volume di clientela sin da subito, oggi, tale titolo, vale ben poco FORSE NIENTE


Per far fronte a quanto sopra ad oggi gli Avvocati (di fresca nomina per lo più) sono tenuti a scegliere fra:

= fare il dipendente per anni a 1.500 eu al mese

= entrare in un grosso studio associato (stile Carnelutti, Bonelli Erede Pappalardo...) e tentare la scalata sbranandosi l'uno con l'altro

= oppure, qualore si disponesse di parecchio danaro:

a) associarsi con altri
b) diventare ottimi public relation
c) rasterellare clientela ovunque e far di TUTTO pur di rastrellarla.



Dell'esempio di quanto sta accadendo all'Avvocatura italiana non mi sembra si possano trarre conclusioni positive;

ad oggi parlando con un "vecchio" Avvocato non si può non rilevare la sua assoluta insoddisfazione
e NON perchè i guadagni si sono ridotti, ma poichè ormai tutto è diventato un "MERCATO DEL PESCE" (espessione che ho sentito molto spesso)


Da questo si spiega perchè i giovani Avvocati da buon avvoltoi cercano di accaparrarsi, convinti di esserne in grado, le competenze notarili

Da questo si spiega come mai (A MIO AVVISO GIUSTAMENTE) vi sia il desiderio di regolamentare l'accesso al "MERCATO DEL PESCE".



A FRONTE DI TUTTO CIO' MI CHIEDO,

MA I CONSUMATORI CHE BENEFICI HANNO OTTENUTO????
E' VALSA LA PENA DI MASSACRARE UN ORDINE???
O MEGLIOIL MASSACRO HA PORTATO NOTEVOLI BENEFICI????

A me personalmente, prorpio non sembra se non

QUELLO DI SENTIRSI SEMPRE DIRE DALL'AVVOCATO

"CERTO CHE POSSIAMO FARE CAUSA"

OPPURE

"STIA TRANQUILLO CHE VINCIAMO"

ANCHE SE IL CLIENTE HA PALESEMENTE TORTO DA FARE SCHIFO (mi rferisco alla materia civile);

ma pur di lavorare chi se ne frega! l'importante è che il pollo alla fine paghi....

e se la cosa va per le lunghe con continui rinvii MEGLIO ANCORA, così ad udienza motivata l'onorario sarà bello gonfio.



ANZICHE' APPOGGIARE IL RISUCCHIO DEL NOTARIATO IN QUESTO SCHIFO

FOSSI AVVOCATO FAREI DI TUTTI PER PRENDERNE ESEMPIO ED INIZIARE A PENSARE SUL SERIO AD UN NUMERO CHIUSO

GARANTE DI SERIETA', ONESTA', QUALITA'.




Alex
2 luglio 2007 0:00
A Stanco...

Ti ho dato
risposte tecniche che spiegano il perchè di un percorso normativo.

Se vuoi discutiamo i punti presi in esame. Non facciamo però futile retorica su quello che non capisci.

Preciso che la posizione del Presidente degli Avvocati "di Milano" mi pare solamente un mossa di cassetta e antisistema. Non la condivido per tutti i motivi che ho illustrato a fondamento del mio pensiero. Non la condivide nemmeno il CNF (Consiglio Nazionale Forense, organo di rappresentanza di tutti i consigli dell'ordine italiani), l'OUA (Organizzazione Unitaria dell'Avvocatura, sindacato confederale di tutte le associazioni forensi), la Camera Civile (Sindacato dei Civilisti) e tutti gli altri Ordini d'Italia, che non la hanno sottoscritta. La posizione dell'Aiga citata da Giacomo va persino in controtendenza. Gli avvocati, come sempre, hanno moltissime idee e nessuna compatibile con le altre. Facciamo tendenza in Italia.
Proprio le persone di cui fidarsi per dargli un incarico super partes.

Chiudo con una riflessione che vorrei fosse presa con serietà: capisco la volontà del cittadino di volere servizi a misura d'uomo ed il conseguente desiderio di voler riformare ciò che gli sembra oneroso. Ogni cambiamento istituzionale e strutturale deve però tener conto del sistema in cui si inserisce: un tanto al fine di evitare collassi dovuti a riforme mal congegnate. Non credo che un sistema complesso come quello che è oggetto di discussione possa essere stravolto con un emendamento di 10 righe fra mille commi portati al voto con la fiducia.
Spero che almeno questo me lo riconosciate.
Con osservanza.
Alex
2 luglio 2007 0:00
A sottuff..

Età media dell'abilitazione ad avvocato: da 25 a 28.

Età media della prima nomina per i notai: da 31 a 33.

Topesio
2 luglio 2007 0:00
Scusate ho sbagliato discussione.
Commenti
  1-30/247 ->   >|