Commenti
|
1-16/16
|
|
Passante 25 novembre 2007 0:00
Disilluso, intervento interessante! In effetti lo stato ha
incassato(oltre ai maggiori utili Eni) anche l'Iva sugli
aumenti, e parliamo di cifre sostanziose. Poi buona
parte del "tesoretto" l'ha usata, invece che
per ridurre le tasse e/o il debito, per eliminare lo
scalone, facendo un "favore" a chi va in pensione
adesso e mettendola ancora in quel posto ai giovani, che si
troveranno senza nulla. Con il risultato che sono state di
fatto sprecate delle risorse che invece potevano essere
utilissime. Riguardo alle
"liberalizzazioni", finchè il margine del gestore
è limitato, così come il costo della distribuzione, i
risparmi saranno sempre dell'ordine di qualche
centesimo. Ben poco rispetto alla mano pesante dello stato.
|
Disilluso 25 novembre 2007 0:00
Passante, hai ragione, non ricordavo questa proposta.
Però mi chiedo se continua ad aumentare la spesa pubblica,
come possiamo sperare che diminuiscano le tasse o le accise
sui carburanti?
|
Passante 24 novembre 2007 0:00
Disilluso, mi riferivo alla famosa proposta
"bersani" riguardo al "congelamento delle
accise", anzi ad un meccanismo automatico che sarebbe
dovuto partire dal gennaio 2007 e che avrebbe livellato la
benzina (scontando le accise) quando il prezzo aumentava e
lo stato incassava più Iva. Di questa promessa
elettorale non se ne sa più nulla.
|
Mattia 24 novembre 2007 0:00
Ho visto i prezzi del link inserito dall'amico Disilluso
http://www.aaroadwatch.ie/eupetrolprices/ sono rimasto
sconvolto. Il dollaro perde potere di acquisto nei confronti
dell'euro, il petrolio si paga in dollari quindi da noi,
in europa dovrebbe costare meno. Da loro invece costa
l'equivalente di 50 centesimi. Ma allora noi europei
siamo proprio dei coglioni.
|
Matteo 23 novembre 2007 0:00
Azz....ma è scandaloso! Siamo il terzo paese con la media
dei prezzi più alti! In più c'è da fare una
considerazione: In italia abbiamo anche dei pozzi di
petrolio! I paesi dove il prezzo è più caro credo non
hanno pozzi dove estraggono l'oro nero....ma noi si! Li
ho visti al largo della Sicilia e sò per certo che altri
pozzi (non come quelli arabi) sono in altre regioni
d'italia. La colpa secondo me è anche lell'Agip
(ENI) che, tramite il governo che è anche azionista,
potrebbe abbassare i prezzi in modo che le altre compagnie
sarebbero costrette ad adeguarsi. Non facendolo non
venderebbero più nulla. Poi, giustamente, come dice
Disilluso, il governo potrebbe ulteriormente intervenire
eliminando le famose tasse della Guerra di Eritrea, del
terremoto del Belice, del Friuli, della missione in Albania,
in Afganistan e di tante altre "gabelle" che i
nostri schifosissimi governanti (dopo 50 anni ci sono ancora
gli stessi di allora), ci hanno rifilato. Che schifo!
|
Disilluso 23 novembre 2007 0:00
Andate su questo sito e rinfrescatevi le idee sui costi dei
carburanti in Europa ed Usa.
http://www.aaroadwatch.ie/eupetrolprices/ Buon
divertimento!
|
Disilluso 23 novembre 2007 0:00
Passante, a quale proposta di Bersani ti riferisci?
Alle cosiddetta liberalizzazione? A quella di rivedere
i costi di distribuzione andando ad intervenire sul profitto
degli esercenti? Gli esercenti percepiscono circa 2/3
centesimi/litro. Ti ricordo, ma credo tu lo sappia
meglio di me, che le accise rappresentano il 66% del prezzo
finale. Per cui su 1,278€ del prezzo ad oggi del gasolio,
circa 84 eurocent vanno nelle tasche dello stato, 2/3
eurocent nelle tasche dell'esercente. Cosa dovremmo
spettarci da Bersani? Che vada a limare di un centesimo il
profitto dell'esercente? NON SAREBBE PIU'
LECITO ABBASSARE LE ACCISE CHE PORTANO IL PREZZO DEI
CARBURANTI AI PIU' ALTI LIVELLI EUROPEI?
|
per matteo 23 novembre 2007 0:00
te lo dico io pilotata da chi....da quelli che
nell'ultimo lustro circa hanno comprato SOLO macchine
diesel, giustificandosi col fatto che costasse di meno;
quante volte hai sentito il discorso "voglio prendermi
una macchina, ma la prendo solo diesel, perchè la benzina
costa ormai troppo"?? Allora chi decide ha deciso di
tirare su il prezzo del gasolio, facendolo avvicinare a
quello della benza. Così, quelli che hanno preso macchine
diesel convinti di "metterlo in quel posto" piano
piano ora se lo stanno prendendo sempre di più
n(considerando anche che una macchina a motore diesel costa
di più rispetto ad una a benzina). Gli unici che ci passano
veramente sono i camionisti e chiunque lavori
nell'edilizia o comunque usi macchinari particolari da
lavoro (sempre alimentati a gasolio) ai quali del multijet
della fiat e di altre baggianate glie ne frega tanto quanto,
eppure si sono ritrovati a pagare sensibilmente di più per
poter lavorare.
|
Passante 23 novembre 2007 0:00
Aspettiamo sempre che si concretizzi la famosa proposta di
Bersani che aveva lanciato in campagna elettorale... ora la
campagna elettorale è finita e della sua proposta nemmeno
l'ombra!!!
|
Filippo 23 novembre 2007 0:00
Concordo in pieno con tutti. Il governo di prima non ha
controllato i prezzi che senza giustificazione aumentavano,
quello di adesso è addirittura peggiore perchè doveva
calmierare i prezzi e favorire il lavoro. Proprio loro
dovrebbero controllare l'aumento dei carburanti e dei
generi alimentari invece, come tutti i precedenti governi,
sono avvinghiati alle poltrone aspettando di arrivare a fine
legislatura per assicurarsi il vitalizio a vita (la loro
pensione) alla faccia dei dementi che credevano che la
sinistra facesse gli interessi di tutti i cittadini. Sono
disgustato!
|
Matteo 21 novembre 2007 0:00
Disilluso, hai colto nel segno! Proprio gli aumenti
indiscriminati dei prezzi del carburante sta dando
l'alibi per aumentare i prezzi. Anche prodotti che nulla
hanno a che vedere con il trasporto degli stessi.
Addirittura se la materia prima si reperisce sotto casa, si
confeziona tutto sotto casa e si compra nello stesso luogo,
chi commercia dice che il prezzo deve subire dei rincari a
causa dell'aumento dei prodotti petroliferi che incide
sui prezzi delle materie prime(?)...mah..sono veramente
deluso ed amareggiato, siamo tutti nelle mani di pochi
speculatori e di un governo inefficiente (i politici
viaggiano a spese nostre)...e le varie associazioni dei
consumatori, cresciute come funghi, non sembrano tanto
interessate a fare luce su questi argomenti che ricongo
siano fondamentali per la nostra economia. Un caro saluto a
tutti.
|
Disilluso 20 novembre 2007 0:00
Le analisi fatte sotto sono tutte abbastanza
condivisibili. Aggiungo, però, che in Italia il prezzo
del gasolio è il più alto d'Europa (eccetto due o tre
nazioni)e circa due volte e mezzzo quello degli USA.
Lasciare a casa la macchina potrebbe, magari nel giro di
dieci o quindici anni, anche abbassare il prezzo dello
stesso, ma nel frattempo continueremmo a pagare TUTTO
PIU' CARO. Quante volte abbiamo sentito dire che le mele
sono aumentate pechè in settimana era aumentato il
gasolio? Il post è molto pertinente perchè chiama in
causa le associazioni dei consumatori che dovrebbero
prendere una posizione molto forte sul prezzo del gasolio,
proprio perchè lo stesso incide in maniera determinante, SU
TUTTI I PREZZI DEI GENERI DI CONSUMO. E soprattutto
battersi perchè scendano le vergognose accise che rendono
il prezzo del gasolio altissimo. E' inutile
pendersela con le singole caregorie produttrici se non viene
eliminato il peccato originale!
|
Passante 19 novembre 2007 0:00
Scocciato, il punto di pareggio è stato artificiosamente
spostato in alto! Solo 3-4 anni fa c'era una
differenza del 20% tra gasolio e benzina, inoltre le auto
diesel percorrono più km ed oggi hanno anche una qualità
di guida ottima (common rail). Comunque mi
risulta che il costo industriale del gasolio sia in realtà
superiore a quello della benzina. Ma lo sappiamo bene
che il prezzo è in gran parte Iva ed Accise!!!
|
Marco 19 novembre 2007 0:00
Matteo ti do un consiglio, a te e a tutti quelli che
leggono. Io da marzo dell' anno scorso prendo l'
autobus. Prima usavo sempre la macchina (diesel). Se tutti
coloro che possono farlo lasciassero la macchina a casa
sicuramente i prezzi dei carburanti calelebbero. Io però
non riesco a capire perché più aumentano i prezzi e più
aumenta il traffico. Boh....
|
Scocciato 19 novembre 2007 0:00
Il mondo della speculazione conosce benissimo i propri
polli. Noi consumatori, proprio per lo stillicidio
infinitesimale ma costante di aumenti, non reagiamo
convenientemente. Non serve trovare da parte delle
associazioni di consumatori o dai buoni governanti o da
strapagati tecnici qualche marchingegno o slogan per
risparmiare qualche cent, tipo distribuire ai supermercati,
eliminare il benzinaio e farsi da soli il pieno, dire che si
sono prodotti modelli di auto che fanno un km in più al
litro, andare a fare dieci km inseguendo(come dice di fare
il governo) il distributore che fa un cent in meno,
incolpare solo le accise che gravano(ovviamente
ingiustamente) sul prezzo, senza far nulla, comprare auto
sempre più nuove che sembra consumino meno, ma ci danno
soddisfazione e le usiamo di più, ecc. Il problema è
di fondo, se i consumatori veramente si coalizzassero e
utilizzassero i veicoli a motore solo quando non se ne può
fare veramente a meno, e non per andarsi a prendere le
sigarette o a scoprire il ristorantino a cinquanta km che
non avevo mai frequentato, o a mandare milioni di alunni, di
pensionati, di gitanti vari a vedere mostre in ogni parte
del globo, tifosi e ultras e squadre sportive di ogni tipo
su e giù per il mondo in auto, pullmann, aerei, con al
seguito migliaia di agenti per la sedazione, sfavorire il
trasporto su gomma, lo spreco dei mezzi diesel in
agricoltura, nell'edilizia, nella manutenzione delle
strade, ecc. che restano perennemente accesi, oltretutto
inquinando paurosamente; l'elenco sarebbe
straordinariamente lungo. Ridurre ed indurre a
consumare molto meno inutilmente, sarebbe la cartina
vincente; Una gita in montagna o al mare in meno
all'anno ti ripaga largamente di questi aumenti. Il
gasolio supererà presto il prezzo della benzina, in quanto
il parco automezzi diesel ha già superato da tempo la
soglia della metà. La gente continua a comprare il
diesel perchè consuma un tantino meno, ma non guarda che il
mezzo costa di più, abbisogna di maggior manutenzione e il
punto di pareggio si incrocia dai quattro ai sette anni, con
una percorrenza media di 15000 km all'anno. Le mode
viaggiano senza carburante.
|
guido 19 novembre 2007 0:00
E' la legge della domanda e dell'offerta...se domani
tutte le automobili andranno a zucchero il prezzo dello
zucchero salirà all'inverosimile...
|
Commenti
|
1-16/16
|
|
|