Commenti
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Antonio 15 luglio 2008 0:00
Assolutamente no! Moralmente inaccettabile nonchè da
escludere per il pericolo di errore giudiziario:dopo non si
può tornare indietro. Ma questa domanda viene spontanea di
fronte a ciò che accade:la Giustizia non esiste, vuoi per i
ritardi, vuoi per mancanza di posti carcerari, vuoi per
mancanza della certezza della pena c'è la disperazione
nell'onesto cittadino. Sarebbe ora di finirla con i
processi decennali atti solo ad ingrassare chi li fà:
processo equo, giusto,rapido! in caso di condanna:lavori
forzati!! Ma non a spaccare pietre, bensì a costruire
strade,case,ospedali, scuole, setrvizi alla comunità verso
cui si è in debito! Dopo ci si penserebbe 2 o 3 volte prima
di delinquere! Ma l'Italia è un aPaese moderno e
democratico, quiindi farà di tutto e di più, ma non ciò
che sarebbe giusto! E IO PAGOOOOOO!!!
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IVAN 13 luglio 2008 0:00
PENA DI MORTE: LE RISPOSTE FINALI
Riporto in primo piano una sintesi delle conclusioni emerse
da un'altra discussione
(www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=220838)
Queste sono le argomentazioni proposte dai PRO-pena
capitale, e le relative risposte.
============================================================
=== 1) “Chi uccide un altro uomo deve subire
la stessa pena. Legge del taglione.”
Ovvero: RITENETE GIUSTO UCCIDERE CHI RITIENE GIUSTO
UCCIDERE. (Come dire: ammettete da soli che VI
condannereste a morte...Ma vi ascoltate?) Avete
dimenticato che, dai tempi delle Caverne, lo scopo di
un'aggregazione umana – una famiglia, una città, una
nazione – è soltanto uno: PROTEGGERE LA VITA.
Qualunque Stato in cui si applica la Pena Capitale è
perciò corrotto alle sue fondamenta; poco importa ciò che
di “buono” vi viene poi costruito sopra.
Non si uccide per insegnare che non è giusto
uccidere.. In quel caso, l'assassino
diventerebbe...lo Stato stesso. Infatti il
comportamento di uno Stato funge da modello per i
suoi cittadini. Perciò l'adozione della pena di morte
suggerisce l'implicita autorizzazione che in alcuni casi
“sia giusto uccidere”. L'interpretazione
distorta di questo messaggio da parte dei “criminali”
avviene di conseguenza. Inoltre un giustiziato
non sconta nessuna “pena”: solo i vivi possono subire
una qualsiasi punizione – e, perché no,
espiazione.
============================================================
=== 2) “La pena di morte scoraggia i
potenziali assassini.” Falso. Pura
immaginazione emotiva. I dati statistici confermano che non
è assolutamente così:
http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/pena-di-mort
e/la-deterrenza/la-deterrenza.html
http://www.amnesty.it/system/galleries/download/pdm/Document
i_-_Pena_di_morte_e_deterrenza.pdf Per i
pigroni, sintetizzo in una frase: non c'è
alcuna rilevante diminuzione di reati tra i Paesi in cui si
applica la pena capitale e gli altri. Nei
Paesi “forcaioli”, anzi, si verificano peculiari episodi
aggravanti: un criminale, se messo sotto assedio, morto
per morto rifiuta qualunque negoziato di resa, arrivando ad
uccidere eventuali ostaggi o assedianti pur di tentare una
disperata sortita.
============================================================
=== 3) “La pena di morte previene che un
assassino possa uccidere di nuovo.” Invece
non esistono esigenze di sicurezza che rendono necessaria
la pena di morte. Per definizione si tratta di una
pena inflitta a chi, condannato dopo un processo, è
sottoposto a un regime di carcerazione. Quindi,
l’individuo è GIÀ nelle condizioni di non arrecare danno
alla collettività. Inoltre c'è un altro
effetto collaterale, che riguarda i condannati a morte in
contumacia. Sapendo che ormai la loro condanna non
potrebbe più peggiorare, chi glielo fa fare agli assassini
a piede libero di trattenersi dallo sfogare il loro
desiderio di uccidere ancora? Molti dei serial killers
arrestati hanno ammesso che è stato proprio questo il
fattore scatenante della loro furia omicida.
============================================================
=== 4) “Anche se arrestato, se non viene
eliminato un assassino può tornare in libertà, ed uccidere
ancora.” Argomentazione totalmente assurda:
che c'entra la pena di morte con la liberazione di un
assassino? Se anche fosse in funzione, non sarebbe
stato rilasciato COMUNQUE? Se un criminale viene
rilasciato per cavilli legali, questo ha a che vedere SOLO
con l'inefficienza di un sistema giudiziario che va
urgentemente riformato, ma non ha NULLA a che vedere con
l'applicazione o meno della pena capitale. Sarebbe
una contraddizione in termini: si accoppa legalmente
un criminale per evitare che sia legalmente
scarcerato...Un concetto semplicemente RIDICOLO.
L'associazione penadimorte/scarcerazione è pertanto
irrazionale ed immotivata. Il sistema carcerario
(o “punitivo”) va revisionato, su questo non ci sono
dubbi. Purtroppo molti interessi privati (da parte di
coloro che detengono la possibilità di farlo, e lo stiamo
osservando proprio in questi giorni) ostacolano questo
rinnovamento. E allora la contraddizione e
l'inadeguatezza della Giustizia alimentano il
malcontento e le reazioni emotive della popolazione,
provocando tensioni e aumento dei reati stessi. Un circolo
vizioso. La Deterrenza ruota attorno ad un unico
fattore: LA CERTEZZA DELLA PENA. Paradossalmente, la
certezza della pena per il furto di una mela è più
“deterrente” che l'INcertezza della pena per
omicidio volontario. Questo è un esempio
esagerato, ovviamente, però rende l'idea della
questione di fondo. In Italia, purtroppo, pene
piccole e grandi sono INCERTE, e rimarrebbero tali anche
introducendo la previsione della pena di morte.
Invece, l'applicazione automatica “Reato/Pena”
estinguerebbe di per sé le velleità di commettere il reato
stesso, QUALE CHE SIA LA PENA PREVISTA. Inutile
quindi inasprire la minaccia di una pena, quando – a monte
– i sotterfugi per poterla aggirare rimangono inalterati.
============================================================
=== 5) “I contrari alla pena di morte
parlano solo perché non hanno subìto la perdita violenta
di una persona cara.” In pratica,
l'assunto di questa frase è: chi ha subìto una morte
violenta in famiglia è per forza obbligato (e autorizzato)
a comportarsi da bruto. Qui la mia sola persona
basterebbe a smentire questa sparata, ma penso di poter
parlare anche a nome dei meno “fortunati”. Se
una cosa del genere dovesse capitare, non esiste la sola
opzione della vendetta; ci si trova solo di fronte ad
un BIVIO: l'Uomo o il Bruto. La
scelta sta unicamente alla forza dei propri princìpi
sviluppati IN PRECEDENZA; ecco perché dobbiamo fin da ora
coltivare i princìpi dell'Uomo, e non quelli del
Bruto. Una riscrittura dell'affermazione di
partenza potrebbe perciò essere: “I favorevoli alla
pena di morte parlano solo perché, nella loro esistenza,
coltivano i princìpi del Bruto (odio, vendetta e
impulsività...ovvero gli STESSI dei criminali che
disprezzano), e non quelli dell'Uomo.”
============================================================
=== In definitiva: Ogni argomentazione a
favore della pena capitale si propone di tappare una falla
nel Sistema aprendone altre due più grandi.
Sulla pena di morte c'è una sola risposta priva di
contraddizioni: NO.
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Isaia kwick 13 luglio 2008 0:00
Pena di morte MAI. Isaia Kwick Zingaro ROM
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IVAN 12 luglio 2008 0:00
Neanch'io sprecherò altro tempo con te, “Umberto”,
visto che confermi i soliti gravi problemi comunicativi.
Concedo il beneficio del dubbio che la tua sia solo una
finzione per dimostrare quanto siano ottusi e irragionevoli
i forcaioli. Bye M.
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Umberto 11 luglio 2008 0:00
Cari Ivan, ho sempre saputo che la madre degli idioti è
sempre gravida, poi, quando partorisce, i figli li chiama
IVAN. Credo che tu faccia parte della categoria degli
esseri inutili,dannosi e nocivi per se e per gli altri.
Questa tua spocchia da due di quoziente intellettivo, non mi
impressiona proprio. Statti con il tuo " Nessuno
tocchi Caino", io parteggio per Abele e, se Caino deve
essere messo a morte, in base al reato commesso, ci metterei
anche una leggera spruzzata di tortura. Non ti rispondo
più per i motivi sopra elencati, pertanto puoi replicare
scrivendo, con difficoltà, quello che ti pare.
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IVAN 10 luglio 2008 0:00
Umberto, constato che hai qualche difficoltà ad intendere
l'italiano scritto (che c'entra un “referendum”
con l'invito a leggere un preciso intervento?!).
Ma questo sarebbe il meno, se avessi almeno familiarità col
concetto di “argomentazioni”. Non ne fornisci
NESSUNA a sostegno di quanto affermi, io invece sì.
Ma te la svicoli dicendo “me ne frego di leggerle”,
salvo poi contraddirti dicendo “smentiscimi con dei
fatti”. E se te lo faccio notare cambi subito
argomento dicendo “mi fai pena”(? una fissazione, quella
di concedere “pene”) e tirando in ballo fantomatici
referendum (boh?) che non c'entrano assolutamente NULLA
con la questione posta. Come definisci questo
atteggiamento, se non “ottusità”? (non sono sarcastico,
è una domanda.)
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Umberto 10 luglio 2008 0:00
Povero IVAN, mi fai pena, se qualcuno avesse il coraggio di
proporre un referendum su pena di morte favorevoli o
contrari, voi buonisti sulla pelle di chi ha subito,
verreste annientati dalla maggioranza schiacciante dei
favorevoli alla pena di morte. CHE NESSUNO TOCCHI
CAINO, ma fatemi il piacere.
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IVAN 9 luglio 2008 0:00
Umberto, “di leggere l'intervento del 3
luglio, perdonami, non me ne può fregare di meno”.
& “Smentiscimi con qualche fatto” ...È
UNA CONTRADDIZIONE IN TERMINI. Questa la dice
lunga sulla tua disponibilità al dialogo, e sulla capacità
di analisi di chi fa affermazioni forcaiole. Stai
MOLTO più attento a come elabori i concetti.
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Umberto 9 luglio 2008 0:00
IVAN, di leggere l'intervento del 3 luglio, perdonami,
non me ne può fregare di meno. Smentiscimi con qualche
fatto, non con i soliti bla-bla a cui sieti abituati voi del
" Nessuno tocchi Caino", peccato che dimentichiate
sempre di diritti di Abele. Quindici omicidi, un rapimento
di minore, era a spasso e faceva il bidello all'asilo
nido per conto di una cooperativa !!!! Ha ucciso
ancora.
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IVAN 9 luglio 2008 0:00
Umberto, ma siamo ancora qui con 'sti ragionamenti da
asilo nido?! Leggiti l'intervento del 3 luglio, è
tutto lì.
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Umberto 8 luglio 2008 0:00
A memoria d'uomo non è MAI SUCCESSO che un OMICIDA o
qualsivoglia altro tipo di delinquente, dopo essere stato
giustiziato abbia di nuovo infranto la legge.
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pok 7 luglio 2008 0:00
Pena di morte: SI!
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Harakiri 4 luglio 2008 0:00
Ivan, ottima e istruttiva la tua sintesi. Bravo,
e poi osano trattare male noi bradipi. Non
c'è più rispetto.
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IVAN 3 luglio 2008 0:00
PENA DI MORTE: LE RISPOSTE FINALI
Riporto una sintesi delle conclusioni emerse da un'altra
discussione. Queste sono le argomentazioni proposte dai
PRO-pena capitale, e le relative risposte.
============================================================
=== 1) “Chi uccide un altro uomo deve subire
la stessa pena. Legge del taglione.”
Ovvero: RITENETE GIUSTO UCCIDERE CHI RITIENE GIUSTO
UCCIDERE. (Come dire: ammettete da soli che VI
condannereste a morte...Ma vi ascoltate?) Avete
dimenticato che, dai tempi delle Caverne, lo scopo di
un'aggregazione umana – una famiglia, una città, una
nazione – è soltanto uno: PROTEGGERE LA VITA.
Qualunque Stato in cui si applica la Pena Capitale è
perciò corrotto alle sue fondamenta; poco importa ciò che
di “buono” vi viene poi costruito sopra.
Non si uccide per insegnare che non è giusto
uccidere.. In quel caso, l'assassino
diventerebbe...lo Stato stesso. Infatti il
comportamento di uno Stato funge da modello per i
suoi cittadini. Perciò l'adozione della pena di morte
suggerisce l'implicita autorizzazione che in alcuni casi
“sia giusto uccidere”. L'interpretazione
distorta di questo messaggio da parte dei “criminali”
avviene di conseguenza. Inoltre un giustiziato
non sconta nessuna “pena”: solo i vivi possono subire
una qualsiasi punizione – e, perché no,
espiazione.
============================================================
=== 2) “La pena di morte scoraggia i
potenziali assassini.” Falso. Pura
immaginazione emotiva. I dati statistici confermano che non
è assolutamente così:
http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/pena-di-mort
e/la-deterrenza/la-deterrenza.html
http://www.amnesty.it/system/galleries/download/pdm/Document
i_-_Pena_di_morte_e_deterrenza.pdf Per i
pigroni, sintetizzo in una frase: non c'è
alcuna rilevante diminuzione di reati tra i Paesi in cui si
applica la pena capitale e gli altri. Nei
Paesi “forcaioli”, anzi, si verificano peculiari episodi
aggravanti: un criminale, se messo sotto assedio, morto per
morto rifiuta qualunque negoziato di resa, arrivando ad
uccidere eventuali ostaggi o assedianti pur di tentare una
disperata sortita.
============================================================
=== 3) “La pena di morte previene che un
assassino possa uccidere di nuovo.” Invece
non esistono esigenze di sicurezza che rendono necessaria
la pena di morte. Per definizione si tratta di una
pena inflitta a chi, condannato dopo un processo, è
sottoposto a un regime di carcerazione. Quindi,
l’individuo è GIÀ nelle condizioni di non arrecare danno
alla collettività. Inoltre c'è un altro
effetto collaterale, che riguarda i condannati a morte in
contumacia. Sapendo che ormai la loro condanna non
potrebbe più peggiorare, chi glielo fa fare agli assassini
a piede libero di trattenersi dallo sfogare il loro
desiderio di uccidere ancora? Molti dei serial killers
arrestati hanno ammesso che è stato proprio questo il
fattore scatenante della loro furia omicida.
============================================================
=== 4) “Anche se arrestato, se non viene
eliminato un assassino può tornare in libertà, ed uccidere
ancora.” Argomentazione totalmente assurda:
che c'entra la pena di morte con la liberazione di un
assassino? Se anche fosse in funzione, non sarebbe
stato rilasciato COMUNQUE? Se un criminale viene
rilasciato per cavilli legali, questo ha a che vedere SOLO
con l'inefficienza di un sistema giudiziario che va
urgentemente riformato, ma non ha NULLA a che vedere con
l'applicazione o meno della pena capitale. Sarebbe
una contraddizione in termini: si accoppa legalmente
un criminale per evitare che sia legalmente
scarcerato...Un concetto semplicemente RIDICOLO.
L'associazione penadimorte/scarcerazione è pertanto
irrazionale ed immotivata. Il sistema carcerario
(o “punitivo”) va revisionato, su questo non ci sono
dubbi. Purtroppo molti interessi privati (da parte di
coloro che detengono la possibilità di farlo, e lo stiamo
osservando proprio in questi giorni) ostacolano questo
rinnovamento. E allora la contraddizione e
l'inadeguatezza della Giustizia alimentano il
malcontento e le reazioni emotive della popolazione,
provocando tensioni e aumento dei reati stessi. Un circolo
vizioso. La Deterrenza ruota attorno ad un unico
fattore: LA CERTEZZA DELLA PENA. Paradossalmente, la
certezza della pena per il furto di una mela è più
“deterrente” che l'INcertezza della pena per
omicidio volontario. Questo è un esempio
esagerato, ovviamente, però rende l'idea della
questione di fondo. In Italia, purtroppo, pene
piccole e grandi sono INCERTE, e rimarrebbero tali anche
introducendo la previsione della pena di morte.
Invece, l'applicazione automatica “Reato/Pena”
estinguerebbe di per sé le velleità di commettere il reato
stesso, QUALE CHE SIA LA PENA PREVISTA. Inutile
quindi inasprire la minaccia di una pena, quando – a monte
– i sotterfugi per poterla aggirare rimangono inalterati.
============================================================
=== 5) “I contrari alla pena di morte
parlano solo perché non hanno subìto la perdita violenta
di una persona cara.” In pratica,
l'assunto di questa frase è: chi ha subìto una morte
violenta in famiglia è per forza obbligato (e autorizzato)
a comportarsi da bruto. Qui la mia sola persona
basterebbe a smentire questa sparata, ma penso di poter
parlare anche a nome dei meno “fortunati”. Se
una cosa del genere dovesse capitare, non esiste la sola
opzione della vendetta; ci si trova solo di fronte ad
un BIVIO: l'Uomo o il Bruto. La
scelta sta unicamente alla forza dei propri princìpi
sviluppati IN PRECEDENZA; ecco perché dobbiamo fin da ora
coltivare i princìpi dell'Uomo, e non quelli del
Bruto. Una riscrittura dell'affermazione di
partenza potrebbe perciò essere: “I favorevoli alla
pena di morte parlano solo perché, nella loro esistenza,
coltivano i princìpi del Bruto (odio, vendetta e
impulsività...ovvero gli STESSI dei criminali che
disprezzano), e non quelli dell'Uomo.”
============================================================
=== In definitiva: Ogni argomentazione a
favore della pena capitale si propone di tappare una falla
nel Sistema aprendone altre due più grandi.
Sulla pena di morte c'è una sola risposta priva di
contraddizioni: NO.
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rumeno 16 dicembre 2007 0:00
La pena di morte, chiamata anche pena capitale, è
l'eliminazione fisica di un individuo ordinata da un
tribunale in seguito ad una condanna. Nei Paesi dove è
prevista, di norma la legge commina la pena di morte a
fattispecie di reato considerate gravi, come omicidio e alto
tradimento. Alcuni ordinamenti giuridici ritengono passibili
di pena capitale omicidi occorsi durante l'esecuzione di
altri crimini violenti, come la rapina o lo stupro.
Primo stato al mondo ad abolire la pena di morte fu,
nel 1786, il Granducato di Toscana col l'emanazione del
nuovo codice penale toscano (Riforma criminale toscana o
Leopoldina) firmato dal granduca Pietro Leopoldo (divenuto
poi Leopoldo II del Sacro Romano Impero).
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DE pravato 15 dicembre 2007 0:00
davvero eh?... eppure mi ero spacciato come depravatissimo
per non farmi sgamare!
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Topesio 15 dicembre 2007 0:00
Ricambio di cuore gli auguri.
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Supervik 15 dicembre 2007 0:00
per la pantegana rossa puzzolente: carissimo, io
sarei anche per la libera distribuzione del veleno per topi
e omaggerei i bambini all'asilo di una bellissima
trappola trancia-topi-d'un-sol-botto cosi'
finalmente quelli come te (....e magari anche te....) la
finiranno di lordare il pianeta. Nel frattempo ti auguro
Buon Natale (.....controlla che lo zucchero a velo sul
pandoro sia veramente zucchero a velo.....non si sa
mai....la caccia e' cominciata....)
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Topesio 12 dicembre 2007 0:00
Suoerdemente, non perdi occasione per sparare stronzate.
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Supervik 12 dicembre 2007 0:00
carissimi perdonisti. Io credo che la pena di morte vista da
chi non ha avuto dispiaceri di sorta causati da qualche
super balordo assassino non possa essere classificata da
loro. Io farei scegliere ai parenti piu' prossimi che
fare del cumulo di immondizia che ha soffocato la vita di un
innocente. Se loro decidono di perdonare...... Amen. Il
figlio di puttana si fara' 2 o 3 anni da galera e poi
ritornera' a delinquere o ancora meglio, in carcere lo
faranno studiare e diventera' avvocato cosi'
potra' difendere la feccia come lui, o ancora meglio si
mettera' a concedere interviste, esclusive
giornalistiche da 3/400.000 euro cosi' arricchira'
alla faccia vostra che rimanete col dolore nel cuore.... Se
invece i parenti piu' prossimi vogliono la MORTE, MORTE
sia.... E liberta' loro anche scegliere come fare morire
il verme schifoso.... Tutti moralisti siete
diventati...... Mi piacerebbe sapere cosa fareste voi
se ammazzano durante una rapina vostro figlio.....
depravato: fatti vedere da me mentre provi ad uccidere un
innocente e puoi stare certo che io mi faccio giustizia da
solo.....
|
Sesto Quinto 11 dicembre 2007 0:00
Francesco, cercherò di rispondere alle tue 4 domande. 1°
domanda: Sesto Quinto, io non ho commesso nessun reato e non
sono passibile a nessuna pena. Se tanto temi la pena di
morte, mi sa che hai qualche scheletro nell'armadio.
Se non hai niente da temere a te cosa cambia se un
assassino muore? risposta: nell'armadio tengo vestiti e
qualche coperta. 2° domanda: con quale diritto un uomo
può uccidere un altro uomo? risposta: se ho ben compreso
tu, Francesco, delegheresti con la "pena di morte"
a qualcun'altro il diritto di uccidere un altro uomo.
Quindi con quale diritto un uomo può uccidere un altro
uomo? con quello derivante dal tuo consenso! 3°
domanda: Se questo individuo si macchia di un delitto,
perchè non deve patire la stessa pena? risposta: proprio
per non diventare un assassino come lui. 4° domanda:
Se è stato cosi sadico ed è riuscito ad uccidere un uomo a
sangue freddo, chi ci dice che non lo rifarà? risposta: per
questo esistono pene alternative. cordiali saluti
|
Sesto Quinto 11 dicembre 2007 0:00
Supervik, " la pena di morte è sempre stata oggetto di
un vastissimo e contrastato dibattito. I suoi sostenitori si
appellano al principio della "felicità dei più"
che dovrebbe essere garantita dallo stato, anche attraverso
l'eliminazione fisica di coloro che mettono a
repentaglio con i loro crimini i principi fondamentali della
convivenza sociale. Le ragioni vere, peraltro, per cui la
pena capitale è tuttora in vigore in molti stati, vanno
ricercate nella sua funzione, spesso demagogica, di
costituire una risposta, un deterrente, alla criminalità
più pericolosa e violenta. Essa è inoltre uno degli
strumenti di lotta privilegiati nei regimi totalitari contro
il dissenso politico. Le ragioni che portano, invece, a
respingere come disumana, ingiusta e incivile questa pena
sono di varia natura. In primo luogo essa è inutile in
quanto non produce una diminuzione dei crimini più gravi,
inoltre appare del tutto evidente come lo stato abbia ben
altri strumenti per rendere inoffensivi anche i criminali
più pericolosi per la società, senza dover ricorrere alla
loro eliminazione fisica. Un altro problema è costituito
dagli errori giudiziari, che con la pena capitale divengono
irreparabili. Infine, vi sono ragioni di ordine morale,
religioso e filosofico, che portano a ritenere che comunque
lo stato non possa in nessun caso disporre della vita
umana."
|
depravatissimo 10 dicembre 2007 0:00
vabbè. se mi viene lo sfizio, mi dominerà fino a che tuo
figlio di anne ne abbia 4! Viva la giustizia...
che c'entra la vendetta!
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Supervik 10 dicembre 2007 0:00
Se uno ammazza durante una rapina il tuo bambino di 3 anni
IO SAPREI COSA FARE.... Se uno ammazza una vecchietta
per portarle via la misera pensione IO SAPREI COSA
FARLE....... Se uno ammazza un Carabiniere, un
Poliziotto o una Forza dell'Ordine durante il suo
servizio IO SAPREI COSA FARE..... Se uno toglie la vita
a chiunque per qualsiasi motivo che non sia LEGGITTIMA
DIFESA, per EUTANASIA o per giustizia dello Stato...IO
SAPREI COSA FARE.. NATURALMENTE PRESI IN
FLAGRANZA DI REATO P E N A D I M O R T E
Non per vendetta, per giustizia. W i vermi che
divorano il corpo di chi ammazza un bambino! W il BOIA che
abbassa la leva della corrente della sefia elettrica o che
fa l'iniezione letale. A MORTE GLI ASSASSINI.......
E non mi si venga a dire che e' vendetta.
|
FRANCESCO 9 dicembre 2007 0:00
Sesto quinto, io non ho commesso nessun reato e non sono
passibile a nessuna pena. se tanto temi la pena di morte, mi
sa che hai qualche scheletro nell'armadio. se non
hai niente da temere a te cosa cambia se un assassino
muore? con quale diritto un uomo può uccidere un
altro uomo? Se questo individuo si macchia di un
delitto, perchè non deve patire la stessa pena? Se è
stato cosi sadico ed è riuscito ad uccidere un uomo a
sangue freddo, chi ci dice che non lo rifarà? Con la
pena di morte non ci sarebbero più dubbi. La stessa
cosa vale per gli incapaci di intendere e di volere, se oggi
erano incapaci è hanno commesso un delitto, chi ci dice che
domani non lo saranno di nuovo.
|
Topesio 9 dicembre 2007 0:00
Non cambierebbe un emerito CAZZO!!! Lo volete capire???
Negli USA non mi pare che la delinquenza sia a zero
nonnostante la pena di morte, anzi, visto che il rischio è
maggiore i delinquenti tentano il tutto per tutto per non
farsi prendere... Ad ogni modo, fa veramente tristezza
constatare come ci siano ancora tanti individui che in fatto
di mentalità starebbero meglio nel citato Medio Evo.
|
Luca 9 dicembre 2007 0:00
secondo me dovrebbero ripristinarla e basta...forse sarò
razzista..anzi credo di esserlo, o più che mai esserlo
diventato...rumeni, albanesi, marocchini..tutti a casa...e
chi si permette di venire quà ed uccidere..beh..che venga
ucciso anche lui!non me ne frega niente di quello che
pensate..sarà una mentalità da medioevo-...ma vuoi
scommettere che tante cose cambierebbero?!?!tutti in ITalia
si sentono al sicuro...vengono
quì..sparano..rubano.-..uccidono...stuprano... e che
cazzo!ORA BASTA!qualcuno prima ha detto che non bisogna
filosofeggiare su queste cose...che solo chi ci passa può
parlare...beh...non ci dovrebbe passare nessuno per
quell'esperienza..scusate ma leggere così tanta
ipocrisia mi fa incazzare...ci saranno anche italiani che
fanno schifo come persone, ma sono sopratutto quelle merde
di extracomunitari, e clandestini la rovina
dell'Italia...e quella merda di gente come PRODI che per
fronteggiare i problemi apre le frontiere a tutti...venite
venite in ITALIA..che qui non vi tocca nessuno...anzi se ti
arrestano tanto c'è l'indulto e dopo 2 giorni sei
fuori...e che cazzo!
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Topesio 9 dicembre 2007 0:00
Mamma, quante cazzate su questo forum! Intanto, se
esistono persone che non hanno la lucidità necessaria per
esprimersi, queste sono proprio quelle di cui va cianciando
Matteo. Per fortuna lo Stato è un'altra cosa...
Concludo chiedendo: ma è mai possibile che siate indietro
anche nei confronti di Beccaria, il quale ha detto le sue
cose un "po'" prima di voi? Alla faccia del
progresso...!
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DE pravato 9 dicembre 2007 0:00
attento Matteo a non confondere la pena di morte, strumento
"di Giustizia" in mano alla collettività e frutto
di una analisi "dei delitti e delle pene"
asettico, anonimo ed uniforme per tutti, con il desiderio
"di Vendetta", relativo al singolo e frutto di
emotività, sentimenti ed affetti personali violati
eccetera. La confusione delle due cose è faida,
e la cosiddetta "legge del taglione" (quella
dell'occhio per occhio, dente per dente, per intenderci)
di "legale" e di "giusto" non ha proprio
niente!
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Sesto Quinto 9 dicembre 2007 0:00
Francesco, nel 2008 il boia di non sò quale paese, inaugura
un nuovo attrezzo per il suo lavoro, perchè non ti rendi
disponibile al "test" di prova, potresti così
esser d'esempio per gli altri a seguire...
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Commenti
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