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IVAN
8 luglio 2009 0:00


LA REPUBBLICA DELLE BAN(D)ANE
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Il tormentone politico più recente è quello delle "zoccolette" fatte viaggiare con soldi statali, o candidate d'arbitrio a cariche amministrative, ecc.

Al di là che il fatto sia fondato o meno, lo trovo grottesco.
Ma come; non si inchioda Totò Riina per mafia, omicidio, ricettazione, spaccio...ma si vorrebbe dargli l'ergastolo per aver parcheggiato in divieto di sosta.

Per il Silvio è lo stesso principio.
Che il suddetto abbia commesso dei reati anche gravi è fuori discussione anche per il suo più incallito simpatizzante;
per alcuni ha patteggiato, per altri è subentrata la Prescrizione, per altri si è valso dell'immunità...
Resta il fatto che questi reati sono COMPROVATI.

Ma non voglio menargliela per queste marachelle, in fondo nessuno è perfetto (io stesso, a voler proprio fare i pignoli, mi rosicchio le unghie).

Il punto è che finora l'arzillo contorsionista ha scansato condanne per corruzione, associazione mafiosa, evasione fiscale, falso in bilancio, esportazione di fondi neri, etcetera...e ora dovrebbe inciampare per essersi ingraziato un paio di veline?!

Se anche dovesse succedere, dimostrerebbe solo che l'Ordinamento Istituzionale ha perso completamente il senso della misura ("Arraffa pure liberamente quanto vuoi...ma non azzardarti a palpare il culo alle soubrettine!")
E questo non dovrebbe certo far esultare chi aspetta solo di vedere il Silvio col completo a strisce.

O ci preoccupiamo finalmente di chiudere le falle attraverso cui entrano i "Silvi" uno dopo l'altro, oppure oltre che essere governati dai loro figli saremo governati anche dai loro nipoti.
(Pier-Piersilvio for premier?...)


Vincenzo Alias Il Contadino
19 giugno 2009 0:00

È ora di finirla con una Commissione d'Inchiesta da Mani Pulite ad oggi

Mi chiedo perchè Berlusconi non fa intervenire Napolitano come Presidente del CSM chi meglio di lui lo più fare? Ha fatto bene al richiamo, ma a cosa è servito? Credo chi sbaglia deve pagare lasciando le penne, in altre parole, via dallo scranno non come fece qualcuno per tante regalie abbandonò la toga! I valori non sono i tribunali che li decretano con l’assoluzione, ma eppure la verità: io non ci credo che in “ Mani Pulite ” i fiorisciti siano tutti innocenti: io ho visto una cimice nell’ufficio di Mario chiesa, ma Di Pietro, inseguendo i soldi, si fermò all’ascensore di Botteghe Oscure, perché? Per Altri. " Non poteva non sapere ". Possibile che per 500.000 i Comunisti nelle Amministrazioni, tutti fuori ed altri dentro? Io credo che ci vorrebbe una Commissione d’inchiesta su queste operazioni ma non aspettare domani da fare ieri! Quanti rimasti dentro dei presunti colpevoli? In poche parole i PM sono stati tutti promossi ad altri distrutta carriera e famiglia e a conoscenti ed amici la pelle! Vincenzo Alias Il contadino Matera


IVAN
19 giugno 2009 0:00


REFERENDUM? VOTA COME VUOI (tanto lo sappiamo già)
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Sergio, sul Referendum passo la palla e mi siedo in panchina.

Poco da dire. È un mezzo in cui non ho fiducia (almeno stando alle sue attuali regolamentazioni).

Come scrivi, non si tratta di raggiungimento di un quorum o no, di votare sì o no.

Il fatto è che quorum o non quorum manca totalmente la cultura informativa dei partecipanti.

Ad esempio, che senso ha proporre un referendum sulla legge elettorale quando il votante "medio" non conosce neppure i fondamenti di base della legge stessa?

E se conoscesse i fondamenti di questa legge, non ci troveremmo nella condizione di dover indire un Referendum per modificarla.
Insomma, un circolo vizioso.

Hai letto i riferimenti tecnici delle 3 schede? Bisogna essere laureati in scienze politiche per capirci qualcosa, mentre invece il grosso dei destinatari (quelli che di fatto decideranno l'esito del Referendum) sono dei terzamediati che voteranno basandosi solo su empatie o conoscenze superficiali.

Con queste premesse gli esiti delle votazioni sono già pronosticate; basta un banale rilievo statistico dei precedenti comportamenti di "massa" in casi analoghi.

Nessun nuovo elemento si è inserito nell'equazione
"voto + votanti disinformati = esito predeterminato",
quindi perché proprio stavolta l'esito dovrebbe essere un'incognita?


Ecco perché mi sembra che anche questo Referendum sarà solo il doveroso teatrino per arrivare ad un risultato GIÀ noto. Quale che sia.


IVAN
19 giugno 2009 0:00


(dal Bradipo Tigrotto:)
«La merda deve ancora salire, poi arriverà il momento della pala. Ma se adesso comincio a spalare la merda scende. Invece deve salire.
Sale e scende la marea ma non la diarrea.
»



Aaahh, i vecchi Oliver Onions...(dillo, infame, che speravi di fregarmi proprio sul mio terreno!)

Comunque a forza di ripeterlo mi stai convincendo: e se lasciassimo affogare questo forum nella sua stessa diarrea?
Tanti sforzi per fare da "diga"...solo per sentirsi chiedere se scriviamo pure al cesso. Alè.

Magari una volta che questo sgangherato barcone sarà sommerso dal liquame, quelli che facevano buchi nello scafo apprezzeranno lievemente di più chi rompeva tanto i coglioni per metterci un tappo.

Ok, dammi solo il tempo di costruirmi una zatterina, e poi ci godiamo il merdeggiante spettacolo all'ombra di una cercopia. Andata?...


IVAN
17 giugno 2009 0:00



(da "Repubblica":)
«...Una ragazza racconta di aver ottenuto denaro e una candidatura alle elezioni baresi dopo due feste a palazzo Grazioli.»



"REPUBBLICA"! Ma allora non sei una leggenda popolare, esisti veramente!

Certo che sei messa male, se devi attaccarti alle soubrettine per ripulirti dalle mele marce.
Un po' come svuotare una fogna col cucchiaino.

Dammi retta, molla 'ste minchiate di lifting e preoccupati di fare un bel restauro completo.
Magari cominciando dal non limitarti a fare dei copia/incolla dal tuo omonimo quotidiano.

Cerca di capire, Reppy...Nelle intenzioni, si cerca di dare uno sviluppo PROGRESSIVO a questo thread, e buttarla su vallette e presunti pompini per sputtanare il Silvio significa invece riportare tutto al punto di partenza. Nun va ben.
Meglio che finisca anch'esso nel dimenticatoio del forum ADUC, piuttosto che essere tenuto in vita da aggiornamenti di quel tipo.
Mo' lo sai. Bye.


Leonardo
17 giugno 2009 0:00
per Ivan,
hai fatto un'elencazione di "pregi" forse un pò troppo forte ma può, anche se con qualche riserva,essere anche accettata(le norme legislative valgono per tutti). Ho notato però la mancanza di alcuni partiyi:Lega, estrema sinistra, Idv, radicali,Udc ed altri secondari. Non mi sembra che i personaggi di questi partitucoli siano migliori degli altri e, pertanto, vorrei chiederti se questa è stata una semplice dimenticanza. Siamo ridotti male ma non dimentichiamoci di nessuno altrimenti andremo sempre peggio.
Harakiri
17 giugno 2009 0:00

Ivan... faccio il bradipo.

La merda deve ancora salire, poi arriverà il momento della pala.
Ma se adesso comincio a spalare la merda scende.
Invece deve salire.
Sale e scende la marea ma non la diarrea.
Sergio
17 giugno 2009 0:00
Quando si parla di referendum spesso il discorso scivola sul quorum e l’attenzione si sposta dai temi proposti con i referendum verso la questione astensione.

La Costituzione prevede il raggiungimento del quorum, pari alla partecipazione del 50%+1 degli aventi diritto; in caso di mancato raggiungimento del quorum la consultazione è nulla. Quindi, la scelta tattica di incitare l’astensione è lecita, discutibile ma lecita.

Non è invece lecito privare il cittadino del diritto di essere informato.

Facile constatare che chi intende promuovere l’astensione parte con un forte vantaggio, stimabile tra il 20 e il 30% degli elettori.

Ma il cuore della questione è il significato da attribuire all’istituto referendario e all’esercizio di un diritto costituzionale per volontà del popolo sovrano che legittima il potere parlamentare.
Perché questo è, a mio avviso, il punto.

Con il referendum una parte degli elettori sovrani chiede a tutti gli altri elettori sovrani di giudicare una legge approvata dai rappresentanti del popolo.
In definitiva, il referendum è un’azione di sindacato, promossa dai titolari del potere sovrano, nei confronti di una specifica legge approvata dai delegati del popolo sovrano.

E’ corretto, sul piano della civiltà e cultura democratica, che chi è rappresentante per delega di un potere inciti e promuova l’annullamento di un’azione di sindacato attivata dal titolare del potere sovrano?

Non discuto la “liceità” di tale comportamento ma l’opportunità e la portata di tale comportamento.

In fondo le forze poltiche dispongono di ampi mezzi per spiegare la bontà della legge che hanno promulgato. Tra questi mezzi vi è anche la RAI che controllano e indirizzano…

Perché sottrarsi al giudizio cavalcando l’astensione e partendo con 30 metri di vantaggio in una gara ai 100 metri?

Non è questo comportamento la prova evidente che quel provvedimento legislativo non è difendibile?

L’astensione può avvenire per disinteresse verso la materia trattata dalla legge o per incapacità a comprendere e approfondire il valore della legge sulla quale è chiesto il giudizio.
Non è forse la stessa cosa che avviene quando molti elettori, nonostante la molteplicità dell’offerta politica, decidono di non votare alle politiche o alle amministrative?
Se molti elettori possono non effettuare alcuna scelta laddove si tratta di dare una preferenza generale di orientamento, figuriamoci su una questione specifica. Tanto più se sono le stesse forze politiche, autrici di quella legge sottoposta al vaglio degli elettori, che determinano l’impreparazione e il disinteresse verso la legge sottoposta a giudizio.
Vi sembra un modo corretto di rispettare la volontà degli elettori e i diritti costituzionali?
Come può svilupparsi un dibattito intorno a una legge se le forze politiche si sottraggono al dibattito stesso e privano i cittadini del diritto all’informazione?
Vi sembra che l’informazione referendaria sia adeguata e rispettosa dell’esercizio di un diritto costituzionale?
Quanto tempo sta dedicando il servizio pubblico televisivo all’informazione sui contenuti dei referendum?

Secondo alcuni i referendum, se passassero, peggiorerebbero la legge elettorale.
Perché?
Solo perché attribuisce il premio a una sola lista anziché a una coalizione?
A me questo sembra un miglioramento perché non sono due o più forze politiche apparentate che garantiscono il pluralismo, caso mai garantiscono la spartizione oligarchica del potere.
Il pluralismo si afferma con il rispetto del diritto, a cominciare dal diritto del cittadino a essere informato, a conoscere per deliberare. E a mio avviso dovrebbero essere per primi i partiti ad avvertire la necessità di spiegare ai cittadini perché questa legge è meglio che rimanga così oppure perché è meglio apportare le modifiche consentite dallo strumento referendario.

In poche parole, è inaccetabile che le forze politiche orchestrino un autentico black-out informativo e si sottraggano al giudizio senza degnarsi di spiegare perché è meglio confermare la legge così com’è.
Trovo sia questo un comportamento arrogante.

Quindi, votate come volete, si, no o scheda bianca o nulla, ma andate alle urne perché non si scongiura il rischio del rafforzamento dell’oligarchia o della deriva autoritaria o plebiscitaria, per usare parole care a tanti politici, seguendo le indicazioni di chi questa oligarchia l’ha messa in piedi.
Non si promuove la democrazia sottraendosi al dibattito, ma favorendolo e attivandosi perché vi sia un confronto ampio e accurato sulle leggi sottoposte a referendum. Poi se la maggioranza degli italiani deciderà che si tratta di questioni marginali che non meritano attenzione, allora si potrà dire che i promotori hanno preso un granchio. Ma solo dopo un adeguato confronto e non in sua assenza per volontà principale dei politici che dovrebbero, per rispetto dovuto ai titolari del potere sovrano, avvertire l’obbligo morale e intellettuale di accettare e promuovere l’informazione, il corretto formarsi di una opinione, il sereno giudizio da parte di coloro che legittimano il loro operato.
IVAN
17 giugno 2009 0:00


HAKI!!
Perdiòs, lider máximo de los bradipos...La tua NON presenza sta cominciando a darmi sui nervi.
Che fai, dirigi i lavori da lontano?
Occhio che ultimamente in questo forum la tua amata "merda" sta raggiungendo livelli mai visti.
Su le maniche e spala la tua parte, che ora come ora questo porcile serve giusto per far accasare i nuovi maiali, ma i nuovi bradipini arrivano e fuggono (giustamente) in 2 giorni. Marsch!


IVAN
17 giugno 2009 0:00


Due righe, UdP? As you wish:

(Riga 1): "Voi di destra siete un branco di stronzi!"
(Riga 2): "E voi di sinistra siete tutti dei coglioni!"

Soddisfatto? (Stimolante per le meningi e soprattutto originale, sì...)

La Repubblica
17 giugno 2009 0:00
Questa volta a far arrabbiare Silvio Berlusconi, che in una dichiarazione diffusa oggi attacca nuovamente la stampa, è il Corriere della Sera, con le notizie, riportate in prima pagina, sull'inchiesta della procura di Bari relativa ad appalti nel settore sanità concessi in cambio di mazzette, con intercettazioni nelle quali alcuni imprenditori coinvolti parlerebbero di soldi versati a ragazze per partecipare a feste nelle abitazioni romane e sarde di Silvio Berlusconi.

Il quotidiano intervista inoltre una ragazza, Patrizia D'Addario, che racconta (sostenendo di avere registrazioni che lo provano) di aver ottenuto denaro e una candidatura alle elezioni baresi dopo due feste a palazzo Grazioli. Un'indagine che, si legge sul giornale, "agita e rafforza l'idea del complotto nell'entourage del presidente del Consiglio".

Intanto, fonti ufficiose della Procura di Bari confermano che è in corso un'indagine per induzione alla prostituzione in luoghi esclusivi di Roma e della Sardegna. L'inchiesta, che coinvolge Gianpaolo Tarantini responsabile con il fratello Claudio della Tecnohospital, società barese che si occupa della fornitura di tecnologie ospedaliere, sarebbe scaturita da elementi acquisiti nell'ambito di accertamenti per presunti episodi di corruzione relativi a forniture di protesi.
Harakiri
17 giugno 2009 0:00

Sergio, non male la tua analisi sugli effetti possibili dei referendum.

Poi lo sai io sono per la salita della merda. E se questo deve avvenire passando per il rafforzamento di Berlusconi non ci resta che seguire questo corso.
D'altra parte, se qualcuno vorrà porre un argine vero all'ascesa dell'amico Silvio ha gli strumenti per farlo e con il porcellum riformato avrà più motivi per darsi da fare.
Ero orientato a fottermene dei referendum ma penso che seguirò la tua impostazione.
Uno di passaggio
16 giugno 2009 0:00
Sergio & IVAN: anche questo avete attivato? Ma dove lo trovate tutto questo tempo?
Anche perchè non scrivete 2 righe e per documentarvi, scriverle, leggerle, comprenderle, rispondervi ... vi portate il pc con la chiavetta internet anche quando andate al cesso?
Sergio
16 giugno 2009 0:00
Piccolo approfondimento.

Questi referendum sulla legge elettorale non mi entusiasmano, ma il comportamento dei partiti sulla legge elettorale da decenni a questa parte è decisamente deprimente.

Prima ci fu la fregatura del “mattarellum”: avrebbero dovuto scrivere la legge elettorale “sotto dettatura” (parole del presidente Scalfaro) e invece turlupinarono gli elettori con una legge che introduceva parzialmente il maggioritario con le coalizioni, garantendo con la quota proporzionale il mantenimento delle logiche partitocratiche del passato.
La quota proporzionale, apparentemente finalizzata alla tutela delle identità politiche, assicurava la distribuzione di poltrone e potere a ciascun partito interno alla coalizione in funzione dei voti raccattati.
La moltiplicazione della litigiosità in un oceano di fumosità parolaia.
Il frazionamento partitico esplose e con esso la moda del turismo parlamentare e il continuo cambio di casacca.
Quella legge fu voluta dagli ex-dc e ex-pci per poter tranquillamente insieme governare.
Non fecero i conti con il nuovo disceso in campo che s’inventò la doppia alleanza: al nord con la lega e al sud con il MSI. Unica vera trovata geniale nella scena politica italiana degli ultimi due decenni, della quale bisogna dar merito a Berlusconi.
E sorvoliamo sulle altre porcate delle liste civette, degli scorpori…

Poi arrivò il “porcellum” che riportò tutto al proporzionale con sbarramenti e premio di maggioranza alla “lista o coalizione” che prendeva più voti.
Questa porcata di legge, con liste bloccate, che esautora completamente l’elettore sovrano dalla possibilità di scegliere i propri rappresentanti, doveva essere modificata, ma non lo fu nella scorsa legislatura e non lo sarà in questa, tranne il caso in cui la maggioranza degli italiani dovesse andare alle urne e votasse SI.

Se il quorum non sarà raggiunto, i partiti diranno “vedete agli italiani questa legge piace” e ci terremo il porcellum calderolianis sine die.

Se il quorum sarà raggiunto, nonostante l’impegno dei partiti e della stampa verso l’astensione, i partiti – soprattutto la lega – dovranno incassare una sconfitta e decidere se mettere mano a una riforma organica o tenersi la legge come uscirà dall’esito referendario.

In fondo questi referendum aboliscono una delle due opzioni possibili per il premio di maggioranza: anziché alla lista o alla coalizione, il premio andrà alla lista che prenderà più voti.

Se la legge consente la doppia possibilità, nessuno sarà così avventato da “correre da solo”.
Non lo fece Veltroni pur sapendo che non aveva speranza di vincere… ma la speranza è l’ultima a morire, e decise di correre apparentato con Di Pietro.
Non lo fece Berlusconi perché senza la Lega qualche rischio c’era, soprattutto al senato e poi la storia italiana non aveva mai premiato le fusioni. L’anno scorso la fusione FI+AN è stata la prima operazione politica di fusione riuscita.

Con il referendum se prevalesse il SI (e si raggiungesse il quorum) l’unica cosa che cambierebbe è che in ciascuno dei due maggiori partiti si eliminerebbero gli alibi (e si elimirebbero le candidature multiple).

Il PdL potrà muoversi con più autonomia, mentre sinora è la Lega che scrive l’agenda politica (e gli interessi personali del Cav., ma ciò era scontato e c’era il preciso mandato, affidato dal centro-sinistra al loro amico Slvio, ad agire in questa direzione).

Il PD potrà tirare fuori l’anima riformista, sinora tenuta gelosamente nascosta sotto un impenetrabile burka, senza più la necessità di mettere in piedi a ogni tornata elettorale una squinternata armata brancaleone, senza bisogno di includere nel partito personaggi alla Binetti, che con la cultura laica e riformista non hanno nulla in comune.

UDC, LEGA e IdV avranno la loro bella pattuglia e potranno decidere se partecipare al governo in modo organico, cosa sostenere e come condurre le loro battaglie di opposizione.

La sinistra radicale (uso un termine divenuto di moda, ma non fa onore all’etimo) dovrà mettersi l’animo in pace, comprendere che i tempi per una rivoluzione non ci sono, e decidere se divenire adulti scegliendo anche un solo obiettivo su cui far convergere le forze (dopo aver perso questa occasione anche alle ultime europee).

Infine i Radicali (quelli veri): se il PD diventerà un partito riformista, in grado di raccogliere l’eredità liberal-socialista, laica ed ambientalista (quella vera, non la sceneggiata pecorara), allora potranno confluire in questo partito; se la sinistra radicale abbandonerà l’infatilismo salottiero potrà nascere una bella e stimolante area avanzata di proposta e di confronto; se nessuna di queste due ipotesi si realizzerà allora faranno bene, i Radicali, a uscire dalle istituzioni e tornare a essere quel partito\movimento che caratterizzò la stagione degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso.

Questi referendum non ci daranno una legge elettorale splendida e nemmeno un nuovo assetto istituzionale, ma non vedo nulla di catastrofico nel passare dal porcellum alla maialata.

E poi, volete mettere il piacere di fermare la Lega, rafforzare Berlusconi e smuovere le acque nello stagno del PD?

Tutto ciò al modico prezzo di recarsi alle urne e votare 3 SI.
Non male, direi.
IVAN
15 giugno 2009 0:00



No, caro DeP, non mi incazzo. Mi annoio.

Vediamo se cogli il messaggio di questa citazione dai Simpsons, e poi saluti:

Richard Gère: "Il buddhismo insegna ad auspicare degli ideali sempre più grandi. Io ad esempio sogno un Tibet libero."
Lenny: "Io invece sogno un hamburger al di sotto dei due dollari."
Richard Gère (dopo una pausa basita): "Forse ti conviene iniziare dal sognare anche tu un Tibet libero".


Sergio
15 giugno 2009 0:00
Prendiamo la discussione sul testamento biologico.

Era urgente e non più rinviabile l’approvazione di una legge per evitare altri casi Eluana… così dicevano in tanti e perfino i vescovi avevano affermato che la legge andava approvata in fretta.

Ebbene?

Il disegno Calabrò assegnato il 2 aprile alla XII Commissione della Camera dei Deputati è ancora lì fermo in sede referente.

Come era stato previsto, non ne avrebbero fatto nulla prima delle elezioni europee e adesso non ne faranno nulla prima che si consumi l’estate.
Poi si vedrà; dipenderà molto da come si metteranno le cose tra PdL e UDC.
Sergio
15 giugno 2009 0:00
Motivi “giusti” per cui un referendum debba essere soggetto al quorum io non ne vedo.

In ogni caso è singolare che un ministro della Repubblica ricordi all’elettore che è un suo diritto non ritirare la scheda per partecipare a un referendum, omettendo di dire che questo diritto c’è sempre, per qualsiasi elezione.

Io, ripeto, da sempre non voto per le provinciali, rifiutando la scheda.

E rimproveri a me di dire le cose a metà? Evidentemente hai perso il senso della misura, la capacità critica e il buon gusto; dal momento che ricordavo le parole di Maroni non era difficile cogliere il senso della mia piccola e innocua riflessione.

Se poi dopo aver cavalcato l’astensione a un referendum, scelta tattica lecita ma discutibile sul piano democratico, un politico si limitasse a constatare che è mancato il quorum e quindi la consultazione è nulla allora nulla da dire.
Ma se politici navigati dopo aver contribuito a far mancare il quorum poi pretendono di trasformare l’esito nullo in una approvazione della legge (come recentemente ha fatto Buttiglione ricordando l’esito del referendum relativo alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita) allora siamo al gioco delle tre carte, altro che motivi giusti.

Sul piano democratico per far mancare il quorum basta convincere una frazione di elettori a non recarsi alle urne; partendo dal fatto che anche su referendum avvertiti come importanti l’astensione è alta (sul nucleare si espresse solo il 65% degli elettori; ma come il nucleare non fu cancellato sull’onda emotiva?), giungere al 50% è cosa abbastanza facile.

Che le stesse forze politiche si arroghino il diritto di non legiferare e poi pretendono che gli elettori lascino a loro il compito di fare le riforme… beh è un po’ grottesco.
IVAN
15 giugno 2009 0:00


CASSANDRA STRIKES BACK

(da Sergio:)
«Non è proprio un commento a caldo visto che risale al 17 aprile 2008!»



...Alla faccia, Sergeij. Nostradamus era un dilettante, al confronto.
Non solo; manco dopo il compimento della profezia si ammette che era meglio dare ascolto alle Cassandre.
E infatti eccoci qua, presi in un circolo vizioso di dèjà-vu.
Del resto che altro si poteva pretendere, se siamo ancora qui a dibattere "Il Berlusca è una merda!", "No, è più merda Capozombi Franceschini!"...
Buon appetito, allora. Che altro aggiungere, ormai?


De Pravato
15 giugno 2009 0:00
Si, IVAN, hai ragione.

Alla fine mi sono stufato anche io, ed i "ragionamenti seri" preferisco farli altrove, e rassegnarmi a che il diletto "Di la tua" sia solo un diversivo, o, come mi hanno detto, un forum di cazzeggio.

Mi spiego: perché l'ottimo Sergio lascia sospesa la questione dei Quorum e delle Maggioranze?... perché, visto che ne parla, non dice anche i motivi giusti per cui i referendum sono soggetti al quorum e le elezioni no, e che differenza c'è fra scheda votata, scheda nulla, scheda bianca ed astensione?... perché non lo sa?.........

NOOOOO! Sergio lo sa benissimo...
ed allora perché esamina l'argomento solo a metà? ...

Allora io mi stufo... e cazzeggio.

E tu ti incazzi!
IVAN
15 giugno 2009 0:00


Grazie dell'inestimabile contributo, Dep.

È sempre un piacere quando qualcuno si lagna e basta senza provare ad offrire un rigo di spiegazione a noi imberbi Hemingway.

Non è che ultimamente ti stai accodando pure tu all'andazzo generale del forum? (D'accordo che saresti in buona compagnia, ma...Dai!)


Sergio
15 giugno 2009 0:00
Maroni tranquillizza.

Alle prossime consultazioni referendarie ci sarnno grandi chiari cartelli per informare gli elettori che è un loro diritto non ritirare le schede per partecipare al voto referendario.

Benissimo.
E’ sempre bene ricordare agli elettori i loro diritti.

Diciamo le cose per intero, allora.

Ogni elettore ha il diritto di rifiutare qualsiasi scheda per qualsiasi consultazione elettorale e ritirare solo le schede per le consultazioni alle quali intende partecipare.

Io, per esempio, non ho mai votato per le provinciali essendo favorevole all’abolizione delle province.

Certo, c’è una differenza tra i referendum e le altre consultazioni elettorali.

Per i referendum è previsto un quorum, quindi una quota di astensionisti per scelta specifica sommata alla quota di tradizionali non-votanti può determinare l’annullamento della consultazione referendaria.
Per tutte le altre consultazioni non è previsto il raggiungimento di un quorum, quindi l’astensione non ha effetti diretti e immediati.
Ma se alle regionali votasse l’80% degli elettori e alle provinciali solo il 60% non credete che sarebbe un chiaro segnale politico che prima o poi qualcuno dovrà o saprà utilizzare?

I tanti favorevoli all’abolizione della provincia forse dovrebbero iniziare a considerare anche l’opzione astensione.
De Pravato
14 giugno 2009 0:00
questa volta, dopo le dotte analisi di Sergio ed Ivan, mi piacerebbe intervenire, ma desisto. Non per delusione delle "acute menti", ma forse per mio sfinimento.

IVAN dice cose talmente fuori testa che sarebbe difficile anche contestarle, come coi bambini quando s'incapricciano con la marmellata.

Sergio al contrario dice cose talmente banali e scontate che un commento non lo meritano, mentre le considerazioni, e le conclusioni che ci si aspettavano da una mente normalmente acuta... semplicemente non ci sono.

Diciamo che è il gran caldo improvviso di questi giorni il colpevole... altrimenti stiamo messi male!... o meglio, stiamo messi giusti, ed abbiamo al potere davvero chi ci rappresenta nella nostra pochezza!

Scusate lo sfogo ragazzi!... ma evidentemente il caldo ha depresso anche me!
Sergio
14 giugno 2009 0:00
"""Questo voto presenta alcune interessanti novità.

Forte affermazione della identità di destra nelle diverse componenti di questo mondo.
Uso il termine destra per semplice comodità di comprensione: in realtà, tranne alcune frange estreme, dovremmo parlare di conservatorismo rivoluzionario (credo che il termine vero per indicare la galassia PdL-Lega debba ancora essere coniato).

Fusione riuscita: per la prima volta due partiti si fondono senza perdere voti e contemporaneamente si assiste all'allargamento di tutta l'area politica di riferimento.

Serenità a destra (ognuno va per la propria strada incurante del rischio quorum), drammatizzazione a sinistra con il trionfo della cultura reazionaria del voto utile.

La Lega: unico partito storico ancora presente in parlamento (ha superato i tre decenni di vita) che continua a sorprendere con le periodiche avanzate elettorali, seguite sempre da riflussi.
La Lega si allarga anche in Emilia e sembra l'unica forza politica capace di intercettare le ansie e le paure diffuse tra i nostri concittadini. Sulle risposte nutro moltissimi dubbi, ma sulla capacità d'ascolto della Lega direi che non ci sono eguali.

Il resto: tutto scontato e noto già da tempo. La sconfitta della sinistra radicale (solo nel proprio autolesionismo) era già scritto nella partecipazione al governo Prodi e nella totale incapacità di sviluppare i temi che si è limitata ad agitare cavalcandoli in qualche marcia e nei salotti televisivi, ma senza sviluppare alcuna azione politica concreta, efficace, incisiva."""

Non è proprio un commento a caldo visto che risale al 17 aprile 2008!
http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=216901

IVAN
9 giugno 2009 0:00


ANALISI POST-VOTAZIONI
***

Il 6 e 7 giugno si sono svolte le Amministrative Provinciali e Comunali.

Vediamo di ricavare delle prime osservazioni dai risultati a caldo.

Le due Coalizioni maggiori hanno grossomodo confermato le loro proporzioni numeriche;
il dato rilevante è semmai la crescita dei "partitini" all'interno di queste stesse Coalizioni-caravanserraglio.

Nella cosiddetta "Destra" la Lega si rinforza, e così pure l'UDC, assorbendo così qualche punto perso dal PdL.
Nella cosiddetta "Sinistra" l'IDV addirittura raddoppia rispetto alle Nazionali (dal 4 all'8 %),

In definitiva, pare che gli elettori non abbiano cambiato "esercito", ma siano stufi dei rispettivi "generali", preferendo dare fiducia ai loro luogotenenti.

E anche se una volta tirate le somme numeriche le due Coalizioni confermano il rispettivo "share", possiamo leggere i risultati come una forma di "voto di protesta".

Morale, i capoccia dei (finti) schieramenti possono sbandierare il "consenso" che vogliono, rimane il fatto che sanno benissimo che Merda(Dx) e Vomito(Sx) non riscontrano un'intima condvisione; sono soltanto l'unica "democratica scelta" lasciata a noi disgraziati elettori.
Buon appetito da parte degli "chefs"; il piatto rimane sempre quello, ma stavolta gli elettori hanno dimostrato di preferire la Merda e il Vomito cucinati dai loro sguatteri.

De gustibus. Davvero basta questo, per dare uno scossone al "Ristorante Italia"?

IVAN
6 giugno 2009 0:00


UNA PICCOLA GRANDE (RE)AZIONE

Magnifica Lavinia, sei la Bradipina più acuta del forum (beh, per forza: sei anche l'unica...)


1) «Sei convinto che noi siamo effettivamente in grado di unirci tutti?»


È una possibilità perlomeno...teorica.
Teoricamente parlando, basterebbe una maggiore apertura alle idee, sapersi mettere in discussione, ascoltare il prossimo con umiltà, prendere coscienza che il Potere che ci opprime è solo quello che noi deleghiamo.

Realisticamente parlando direi: No, non siamo in grado di unirci tutti contro un Nemico Comune.

Troppi negano l'evidenza dei fatti.
Troppi hanno la testa irreversibilmente satura di falsi concetti.
Troppi hanno un'indole da Servi.
Troppi si crogiolano nell'attribuire sempre ad altri la colpa della propria esistenza miserrima.
Troppi sguazzano nel vittimismo, nell'autocommiserazione, nella delega delle proprie responsabilità.
Troppi...(una serie di altre cose).

In breve: Troppi non si unirebbero pur potendolo fare.
E la dannata farsa Lupi/Pecore va avanti.

Ma ciò nonostante, tra le Persone Consapevoli e gli Husnamuss (i Predestinati per loro stessa natura a non evolversi) c'è un'infinita gamma di "vie-di-mezzo" che attendono solo l'imbeccata giusta, per fagli scattare qualche miccia dentro.

Un'aggregazione unanime e totale non sarà mai possibile, però più il Gregge si compatta e meno Potere hanno i "lupi" di aggredire una ad una le "pecore" isolate.

A riprova: osserva come la Malapolitica abbia raggiunto un livello di spudoratezza e intoccabilità mai viste...PROPRIO in coincidenza della crisi di valori e di compattezza nella Popolazione.
(Io ho qualche annetto sul groppone, e quindi posso ricordare come stavano le cose anche solo una quindicina di anni fa: da allora c'è stato un TRACOLLO, credimi.)

Chiaramente c'è stata un'azione mediatica e culturale da parte della Casta per provocare una sorta di "dis-unione" popolare (la tattica del Divide et impera), ma siamo stati NOI ad accettarla: non c'è forza al mondo che avrebbe potuto imporcela, senza la nostra inconsapevole complicità.

ora si tratterebbe solo di esercitare una FORZA CONTRARIA a quest'azione "dis-unente", al fine di riappropriarci di quel legittimo Potere che, per pigrizia od inconsapevolezza, abbiamo delegato ai peggiori farabutti del pianeta.
E questo ci rimanda alla tua seconda domanda:


2) «Che "piccola azione" dovremmo compiere, considerando a questo punto che scioperi, cortei e manifestazioni non servono a molto


Scioperi, cortei e manifestazioni non servono a molto...allo stato ATTUALE delle cose.
Sarebbero veicoli efficacissimi, se - di base - esistesse una forte COESIONE tra la Cittadinanza (infatti in passato la loro efficacia è stata dimostrata, ma senza questa Coesione risultano solo delle sterili proteste da liquidare con quattro righe in 15° pagina sui quotidiani).

Quindi non dobbiamo cercare altri veicoli; dobbiamo piuttosto cercare di ridare la "benzina" ai veicoli GIÀ esistenti.
E questa "benzina" è proprio il senso di una comune Appartenenza alla stessa classe di "sovrani detronizzati" (cit. Harakiri)

Un atto pratico? Proprio qui, su questo forum.
Ognuno va per conto proprio, cercando solo un "bersaglio" contro cui sfogarsi, cadendo così nel gioco dei "Capponi di Renzo" (i quali, non riuscendo a prendersela con la VERA causa del loro disagio, si mettono a beccarsi fra compagni di sventura).
Solo in pochi propongono una genuina opera di sensibilizzazione alle idee costruttive, ovvero concetti argomentati e "convincenti" attorno ai quali accomunarsi (o meglio, TORNARE ad accomunarsi).

Certo; gli slogans e i facili schieramenti da stadio ottengono maggiori riscontri (vedasi lo "share" dei threads nell'indice), ma come detto i destinatari dell'Opera Bradipa non sono gli Husnamuss, bensì le "vie-di-mezzo", coloro accomunati dalla ricerca di uno spiraglio per uscire dal pantano che li sta inghiottendo.

Può essere una prima "piccola azione"?


IVAN
6 giugno 2009 0:00


(Aridaje...)
Caro "Travaglio-Corrias-Gomez-Scalfari", mi sembrava di averti già detto che sto cancellando dal mio testamento tutti quelli che si limitano a fare copia/incolla di links (che "dialogo" si può avere con un articolo di giornale? Dai!)

Un paio di opinioni personali, anche a cazzodicane, siamo ancora capaci di imbastirle? Su'...


EUGENIO SCALFARI
6 giugno 2009 0:00
http://groups.google.com/group/free.it.religioni.scientology /browse_thread/thread/479df267abb098c1#


L'analfabetismo politico degli italiani è molto diffuso tra quelli che parteggiano per la destra ma non risparmia la sinistra. Per certi aspetti anzi a sinistra questa assenza di educazione politica è uno dei suoi connotati, in particolare tra i sedicenti intellettuali che sono forse i più analfabeti di tutti.

Uno degli effetti più vistosi di questo fenomeno consiste nella ricerca di un partito da votare che corrisponda il più esattamente possibile alle proprie idee, convinzioni, gusti, simpatie. Ricerca vana poiché ciascuno di noi è un individuo, una mente, un deposito di pulsioni emotive non ripetibili. Le persone politicamente mature sanno che in un sistema democratico occorre raccogliere i consensi attorno alla forza politica che rappresenti il meno peggio nel panorama dei partiti in campo. La ricerca del meglio porta inevitabilmente al frazionamento, alla polverizzazione del voto, al moltiplicarsi dei simboli e di fatto alla rinuncia della sovranità popolare.

Aldo Schiavone ha scritto ieri che la polverizzazione del voto è frutto di un narcisismo patologico: per dimostrare la nobiltà e la purezza della propria scelta si getta nel secchio dei rifiuti la sovranità popolare. Non si tratta d'invocare il voto utile ma più semplicemente di predisporre un'alternativa efficace per sostituire il dominio dei propri avversari politici.
La destra sa qual è il suo avversario e fa massa contro di lui. La sinistra coltiva il culto della testimonianza, ma quando si trasferisce quel culto nell'azione politica il risultato è appunto la rinuncia ad una sovranità efficace per far posto al narcisismo dell'anima bella, pura e dura.

Pensare che questo scambio sia un'azione politica è un errore gravido purtroppo di conseguenze.
Fu compiuto lo stesso errore dai popolari di Sturzo nel 1921: rifiutarono sia l'alleanza con i socialisti sia quella con i liberaldemocratici pur di restare puri nel loro integrismo cattolico. Rifiuto analogo fecero i socialisti. Le conseguenze sono note, ma non mi sembra che si siano trasformate in una solida esperienza. Vedo, a destra e a sinistra, una sorta di sonno della ragione dal quale bisognerebbe sapersi risvegliare.


Post Scriptum. Anche in America la ragione si era addormentata dando spazio ai furori emotivi di George Bush.
Dopo molti anni di letargo che hanno fatto degli Usa la potenza più odiata nel mondo, Barack Hussein Obama ha risvegliato la ragione facendo leva su una travolgente emotività carismatica.
Quanto sta accadendo nel mondo e nella straordinaria trasformazione dell'immagine dell'America ci insegna questo: per svegliare la ragione ci vuole un forte soprassalto emotivo, senza il quale l'emotività si volge a beneficio della demagogia.

Emozione razionale accresce la pienezza della democrazia, emozione demagogica le scava la fossa. Questo insegna Obama. L'insegnamento del giovane presidente afroamericano ci sia utile per la scelta che tra poche ore dovremo fare.
Marco Travaglio
6 giugno 2009 0:00
da Micromega 3/2009

Rivoterò per l’Italia dei Valori, come già nel 2006 e nel 2008. E per gli stessi motivi delle ultime due elezioni politiche. Ma con l’aggiunta di due nuovi.

Quelli vecchi: com’era facile prevedere, il partito di Di Pietro - per quanto ancora troppo “personale” e poco collegiale e scarsamente selettivo in alcune scelte di classe dirigente, specialmente a livello locale - è l’unica reale opposizione presente in Parlamento contro il regime berlusconiano. Il solo partito che si sia davvero battuto nelle aule parlamentari contro il cosiddetto Lodo Alfano e le altre leggi-vergogna (ammazza-intercettazioni e bavaglio alla stampa in primis), contro lo scandalo Cai-Alitalia, contro le nuove minacce a quel che resta della libertà d’informazione. Ma anche per un’altra causa che ritengo fondamentale per la storia di questi anni: la richiesta di verità sulla fogna politico-giudiziaria di Catanzaro, che ha inghiottito l’uno dopo l’altro onesti servitori dello Stato come Luigi de Magistris, Gioacchino Genchi, Clementina Forleo e i pm salernitani Apicella, Nuzzi e Verasani, il capitano Pasquale Zacheo (per non parlare di un giornalista coraggioso come Carlo Vulpio). Su questi fronti il Pd ha fatto il pesce in barile, mentre troppo spesso le formazioni della sinistra radicale (con la lodevole eccezione di Claudio Fava e pochi altri) parlavano d’altro. Soltanto una pesante sconfitta del Partito democratico, ancora prigioniero della linea del “dialogo” col regime, cioè dell’inciucio, direi quasi della sindrome di Stoccolma, può accelerare l’azzeramento della classe dirigente del centrosinistra e assicurare all’Italia qualche speranza di uscire dall’incubo.

E ora le novità, anzi le piacevoli sorprese. Di Pietro e Leoluca Orlando hanno avviato, modificando lo statuto dell’Idv, uno sforzo - che mi auguro proseguirà con iniziative più stringenti - per trasformare un movimento personale in un partito vero e proprio, con regole interne di completa democrazia e trasparenza, anche nella gestione dei finanziamenti pubblici e della selezione delle classi dirigenti. E poi hanno saputo spalancare le sue liste a esponenti della società civile, al punto da candidare quasi tutti personaggi esterni alla nomenklatura dell’Idv: da De Magistris a Vulpio, da Zipponi a Sonia Alfano, da Brutti a Vattimo, da Tranfaglia a Pressburger, da Arlacchi all’avvocato Pesce a Gloria Bardi. Resta il vizio di qualche candidatura spot di troppo (come la hostess Alitalia) e di un paio di riciclati che si potevano evitare, ma nel panorama italiota si tratta di pagliuzze, non di travi. I sondaggi indicano che molti italiani, anche tra le fasce più scolarizzate, apprezzano. Spetterà a Di Pietro evitare di ricadere negli errori del passato e non deludere i tanti che, prevedibilmente, gli daranno fiducia. Spetterà ai suoi nuovi compagni di strada aiutarlo a non sbagliare di nuovo.
Peter Gomez
6 giugno 2009 0:00
da Micromega 3/2009)



Andrò a votare e voterò Italia dei valori. Oggi più che mai è infatti necessario tentare di arginare Silvio Berlusconi e i suoi: se il Cavaliere uscirà dalle europee con una vittoria ancora più larga rispetto a quella ottenuta alle politiche, nel giro di due mesi chiuderà definitivamente la partita con la stampa e con la magistratura approvando, senza nessuna modifica, le leggi bavaglio già messe in cantiere e le norme che impediranno per sempre tutte le indagini sulle classi dirigenti. Votare è dunque un dovere. E anche un dovere votare per le opposizioni.

Tra di esse, a mio parere, l’unica scelta possibile è però quella per l’Idv. Le due sinistre radicali ben difficilmente otterranno il quorum. Mentre le liste del Pd, salvo rare eccezioni (Rita Borsellino, Rosario Crocetta, Debora Serracchiani, Rosaria Capacchione e pochi altri), sono quelle di sempre. Basta scorrere i nomi per rendersi conto che il Partito democratico non ha ancora capito (o meglio, non vuole capire) cosa chiedono gli elettori: un rinnovamento radicale dei programmi e del personale politico. Da questo punto di vista, quindi, una sconfitta per il Pd potrebbe persino risultare salutare. Solo se la crisi sarà evidente, le forze nuove, che anche nei democratici sono presenti, avranno l’occasione di scalzare l’attuale leadership.
Pino Corrias
6 giugno 2009 0:00
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/

Voterò per il pd, come alle scorse elezioni europee, politiche, amministrative. Non turandomi il naso, ma qualche volta le orecchie. Perché penso che li dentro - nonostante le piccole nomenklature, le molte timidezze, in certi casi le collusioni con una pratica del potere dedita al compromesso - ci sia anche quel po’ di buona Italia che resta e che resiste. Perché trovo velleitaria la sinistra radicale, e Di Pietro già votato a sufficienza. Perché penso che solo rafforzando la sinistra moderata si riuscirà a arginare la deriva autoritaria in atto, la liquidazione della legalità e della libertà di stampa. Perché forse rafforzando il pd, il nuovo che compare nelle liste, si avvierà la sua rinascita. E in definitiva un riequilibrio dei poteri che è la sola garanzia per una vita democratica del Paese.
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