REFERENDUM ELETTORALE? UNA "PORCATA" DIETRO L'ALTRA!
NON FACCIAMOCI PRENDERE PER "IL QUORUM"!!!
ECCO PERCHE':
1- ESSERE "CONTRARI" A QUESTO REFERENDUM ELETTORALE
2- E SCEGLIERE L'ASTENSIONE COME UNICA "SCELTA UTILE" .
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COSA PREVEDE IL REFERENDUM DEL 21 GIUGNO PROSSIMO?
Gli Italiani, il prossimo 21 giugno, saranno chiamati ad
esprimersi su tre quesiti referendari:
PRIMO: col primo quesito si chiede:
- l'introduzione di un "premio di maggioranza" (pari
all'assegnazione del 55% dei seggi) in favore della singola
lista più votata alla Camera dei Deputati
- e l'innalzamento della soglia di sbarramento al 4% per
l'accesso alla Camera dei deputati.
SECONDO: col secondo quesito si propone:
- l'introduzione di un "premio di maggioranza" (sempre del
55% dei seggi) anche al Senato in favore della singola lista
più votata
- e l'innalzamento della soglia di sbarramento all'8% per
l'accesso al Senato.
TERZO: col terzo quesito, infine, si reclama di abrogare le
"candidature multiple" (quest'ultimo è certamente l'unico
quesito ampiamente condivisibile!)
COSA CAMBIEREBBE SE VINCESSE IL "SI"?
Se si raggiungesse il quorum (pari al del 50%+1 degli aventi
diritto al voto) e se i "Si" prevalessero sui "No":
1- Non si assegnerebbe più alcun premio di maggioranza alle
"coalizioni" (sia alla Camera che al Senato) bensì alle
"singole liste" (ossia ai partiti).
Secondo l'attuale legge elettorale, invece, a beneficiarie
del premio di maggioranza possono essere anche le
"coalizioni di liste" (il referendum si propone proprio di
abrogare la disciplina che permette il collegamento tra
liste).
2- Le "soglie di sbarramento" (ossia il livello minimo di
voti necessario per ottenere seggi in Parlamento)
salirebbero:
- al 4% per la Camera (già oggi è al 4%, ma si riduce al
2% per i partiti coalizzati)
- e all'8% per il Senato (contro il 3% vigente!).
3- Vigerebbe il divieto di "candidature multiple", ossia di
candidare la stessa persona in più circoscrizioni (ad
esempio, alle prossime elezioni europee, sia Berlusconi che
Di Pietro sono capolista in più circoscrizioni).
Perché ciò sarebbe certamente un bene per la
rappresentanza politica?
Perché le "candidature multiple" determinano la conseguente
"cooptazione oligarchica" della classe politica: l'eletto in
più circoscrizioni (cd. "plurieletto"), infatti, optando
per uno dei seggi vinti lascia vacanti gli altri e determina
l'elezione dei candidati in subordine!
Ben 1/3 dei parlamentari attualmente in carica sono stati
"eletti" per grazia ricevuta: ciò non fa che indurre ad
atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità degli eletti
che danneggiano la dignità della funzione
parlamentare!
PERCHE' ESSERE "CONTRARI" A QUESTO REFERENDUM?
1- Perché L'ESITO DEL REFERENDUM "PEGGIOREREBBE" IL SISTEMA
ELETTORALE VIGENTE:
a. non verrebbero ripristinate le "preferenze" (la più
evidente falla della legge elettorale "vergogna" vigente!),
ossia il diritto degli elettori di scegliere quali
rappresentanti mandare in Parlamento
b. e, introducendo un premio di maggioranza in favore della
singola lista più votata, si affiderebbe ad un solo partito
(anche se questo disponesse solo del 20 o 30% di preferenze,
purché il partito nel complesso più votato!) il potere di
"occupare" (a mio avviso "abusivamente") il 55% dei seggi in
Parlamento!
Ciò comporterebbe:
a. snaturare il senso di una "democrazia rappresentativa"
(la maggioranza del Parlamento sarebbe espressione di una
minoranza di Italiani!)
b. accentrare il potere pubblico in poche mani (affidando le
chiavi della nostra democrazia, in pratica, nelle mani di un
segretario di partito!)
c. e discriminare il voto degli Italiani in base al partito
di appartenenza (il voto degli elettori del partito
maggioritario varrebbe "il doppio" rispetto al voto in
favore dei partiti minori!)
2- Perché L'ESITO REFERENDARIO SAREBBE INUTILE E FACILMENTE
RAGGIRABILE.
Nelle intenzioni di Segni e Guzzetta, il referendum
dovrebbe:
a. instaurare un "bipartitico puro" (sull'esempio inglese o
americano, per intendersi) in luogo del "bipolarismo" figlio
della seconda Repubblica (spingendo gli attuali soggetti
politici alla costruzione di due soli partiti
contrapposti)
b. ed imporre un "presidenzialismo camuffato" (contrario al
"parlamentarismo" delineato dalla Costituzione
vigente).
A parte il fatto che:
a. non si sente più un estremo bisogno di "semplificazione"
del quadro politico in quanto, dopo le ultime elezioni, una
semplificazione è già di fatto avvenuta (sono solo cinque
le forze politiche rappresentante in Parlamento: Lega, Pdl,
Udc, Pd e Idv)
b. e imporre un "bipartitismo forzato" appaia come un
morboso tentativo di seguire una moda politica esterofila
lontanissima dalla tradizione politica italiana e dal dna
culturale del Paese
tali propositi, in ogni caso, sono destinate ad essere
traditi se non raggirati!
Niente e nessuno, infatti, vieterebbe ai partiti attuali di
allearsi in due grandi "listoni elettorale" contrapposti
(così da competere uniti per conseguire il premio di
maggioranza) per poi dividersi, subito dopo le elezioni, in
gruppi parlamentari autonomi!
3- Perché QUESTO REFEREMDUM INDEBOLIREBBE OGNI FORMA DI
"PLURALISMO POLITICO".
I referendari, infatti, sono evidentemente animati da un
"intento persecutorio" contro i piccoli partiti!
L'obiettivo del referendari è indurre i soggetti politici
minori (ma nemmeno poi tanto "piccoli", come la Lega, l'Idv
e l'Udc) a confluire nei partiti più grandi:
- perdendo la loro identità
- ed impedendo alle istanze minoritarie di avere "alcun
ruolo" (alcuna rappresentanza sostanziale) sulla scena
politica.
Con ciò non si vuole difendere ogni forma di
"multipartitismo estremo" né incoraggiare la
"frammentazione politica" (già oggi, in realtà, lontano
ricordo!): si tratta, invece, di riconoscere uno spazio di
"esistenza politica" a partiti che, pur contando "milioni di
voti", verrebbero esclusi (se non rinunciassero alla propria
identità):
- sia da alcuna possibilità di concorrere al governo del
Paese
- sia da alcuna rappresentanza politica parlamentare (specie
in Senato, dove risulterà pressoché impossibile per tutti
i partiti minori, stante le sirene del "voto utile" in
favore dei partiti maggioritari, raggiungere l'alta soglia
di sbarramento dell'8%!).
4- Perché QUESTO REFERENDUM E' "PERICOLOSO PER LA
DEMOCRAZIA"!
Fino a che punto le esigenze di "governabilità" e di facile
"decisionismo" della maggioranza di Governo possono
spingerci a stravolgere i risultati elettorali (soppesando
diversamente il voto dei cittadini)?
Per quale ragione "democratica" si dovrebbe sentire il
bisogno estremo di far fuori dal dibattito politico Lega,
Idv ed Udc (costringendoli, al massimo, ad essere
"fagocitati" dal Pdl e dal Pd)???
Tutti i cittadini hanno diritto a disporre di una
"rappresentanza politica" in Parlamento:
- comunque la pensino
- sia pur entro i limiti di un eccessivo "frazionamento"
della rappresentanza politica.
Il rischio di un "parlamentarismo confuso" oggi non esiste,
essendo escluso dalla presenza di soglie di sbarramento sia
per l'accesso alla Camera che al Senato.
Per quale motivo, allora, sopprimere tutte le restanti voci
"minoritarie" del Paese?!
LA STORIA SI RIPETE?
Molti, ipotizzando le conseguenze di un successo del
referendum elettorale, hanno apertamente parlato di rischio
di "emergenza democratica".
E' una invocazione eccessiva?
Prima di rispondere sbrigativamente, rinfreschiamo un po' la
memoria . (spero che almeno la Storia, in questo Paese, sia
condivisa!).
Il 18 novembre del 1923 è entrata in vigore in Italia la
LEGGE ELETTORALE "ACERBO", che prevedeva:
- l'adozione del sistema maggioritario plurinominale
all'interno di un collegio unico nazionale
- e l'elezione in blocco di tutti i candidati della singola
lista che otteneva la maggioranza relativa con una
percentuale superiore al 25%.
Alle elezioni del 6 aprile 1924 il "Listone" guidato da
Benito Mussolini prese il 61,3% dei voti: il premio di
maggioranza, così, scattò in favore del Partito nazionale
fascista (che, tra le liste parte del Listone, risultò la
più votata).
Il resto della storia è facilmente consultabile nei libri
scolastici .
Il fascismo non nacque da una rivoluzione ma da una
"elezione democratica", favorito da una legge elettorale non
molto diversa da quella che uscirebbe dal referendum del 21
giungo prossimo se passasse il "Si"!!!
Il 31 marzo 1953 fu promulgata la legge elettorale n. 148,
definita dai suoi oppositori "LEGGE TRUFFA".
Si trattava di una modifica in senso maggioritario della
legge proporzionale del 1946: la legge introduceva un premio
di maggioranza consistente nell'assegnazione del 65% dei
seggi della Camera dei Deputati alla lista (o al gruppo di
liste "apparentate") in caso di raggiungimento del 50%+1 dei
voti validi.
Alle elezioni politiche di quell'anno le liste apparentate
guidate dalla Dc ottennero solo il 49,8% dei voti: per un
soffio non è scattato il premio di maggioranza
previsto!
Ci rendiamo "oggettivamente" conto (al di là del diverso
contesto storico-politico in cui viviamo .) che il
referendum elettorale del prossimo giugno è una versione
"molto peggiorativa":
- sia della "Legge Acerbo" del '23
- che della "Legge Truffa" del '53?!
PERCHE' E' PIU' EFFICACE L' "ASTENSIONE" CHE IL VOTO
CONTRARIO?
Le elezioni referendarie hanno una valenza diversa dalle
elezioni europee, politiche o amministrative: conta non solo
il voto ma anche il "non voto"!
Anzi l'astensione può contare più del voto se decisiva a
non far raggiungere il quorum del 50% + 1 degli aventi
diritto recatisi alle urne!
Per tal ragione, considerata l'alta probabilità che non si
raggiunga il quorum (dato il non accorpamento del referendum
con le elezioni europee), la strategia migliore (in quanto
più efficace) per opporsi al referendum è quella di "non
votare"!
L'opzione "astensionista" non è affatto una scelta
"qualunquista" o inutile: è la stessa Costituzione,
prevedendo un quorum per la validità dei referendum
abrogativi, a riconoscere un ruolo utile
all'astensione!
Per usare le parole di Pancho Pardi: "far mancare il quorum
non è manifestazione di indifferenza. E' difesa attiva
della democrazia!"
PUOI LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO SUL BLOG "SPAZIO
LIBERO":
- (parte I: Referendum elettorale: una "porcata" dietro
l'altra!)
http://spaziolibero.blogattivo.com/g-s-b1/IL-21-GIUGNO-VOTA-
NO-ANZI-NON-VOTARE-parte-I-b1-p179.htm
- (parte II: Non facciamoci prendere per "il quorum"!)
http://spaziolibero.blogattivo.com/g-s-b1/IL-21-GIUGNO-VOTA-
NO-ANZI-NON-VOTARE-parte-II-b1-p178.htm
- (parte III: Non votare unica "scelta utile")
http://spaziolibero.blogattivo.com/g-s-b1/IL-21-GIUGNO-VOTA-
NO-ANZI-NON-VOTARE-parte-III-b1-p177.htm
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Gaspare Serra
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