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L'OMOSESSUALITA' E LA DEVIANZA
di Sergio
12 marzo 2007 0:00
 
Sempre più frequentemente si parla dell'omosessualità come di devianza sessuale.
Escludo che si ricorra alla "categoria" della devianza nell'accezione "statistica" di comportamento non allineato - e quindi deviato - rispetto alla maggioranza "normale". Mi sembra che affiancando devianza e omosessualità si voglia rilevare la "natura" patologica della sessualità di gay e lesbiche.
Ignoro con quale diritto qualche medico, qualche psicoterapeuta, qualche clerico e parlamentare possano catalogare l'omosessualità come una malattia, in aperto contrasto con quanto affermato persino dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Queste affermazioni valgono tanto quanto quelle di chi afferma che "gli ebrei sono tutti avari"; con l'unica differenza che gli omosessuali possono impunemente essere offesi, derisi e vilipesi mentre gli ebrei no, si commetterebbe reato (non amo i reati d'opinione e non mi piace l'idea che si pensi che il rispetto della persona umana si affermi trasformando in reato becere convinzioni razziste, antisemite. ma leggo in questo doppiopesismo della moderna cultura giuridica il segno del dilagare della profonda mediocrità della classe dirigente non solo italiana).

Torniamo all'omosessualità e accettiamo per un attimo - gli omosessuali mi perdonino - la "classificazione" proposta: l'omosessualità è una devianza, costituisce un'anomalia del "normale" comportamento sessuale che ha funzione procreativa e quindi è necessariamente eterosessuale. L'argomentazione che ultimamente esce da bocche più o meno erudite è che la coppia omosessuale è strutturalmente chiusa alla procreazione.
Il comportamento "normale" è dunque quello eterosessuale.
Ne deriva che l'eterosessuale non è "normale" quando si sollazza con il sesso orale. Anche la pratica del sesso anale tra eterosessuali non è "normale". Su quest'ultima pratica si potrebbe anche formulare l'ipotesi che l'uomo attratto dai glutei femminili sia un latente omosessuale; i freni inibitori del condizionamento sociale soffocano la pulsione omosessuale che si esprime con l'irresistibile piacere di introdurre il pene nell'orifizio anale femminile.
Ovviamente non sono "normali" i prolungati toccheggiamenti reciproci, portati sino all'estremo dell'eiaculazione, che, lungi dall'essere "atti preparatori" del naturale accoppiamento, si esauriscono in pratiche masturbatorie, manifestazione dell'immaturità sessuale che non ha superato l'onanismo. Anche il ruolo svolto nel rapporto sessuale dalle mammelle è un chiaro sintomo d'infantilismo sessuale: disperato bisogno d'amore materno. In "natura" non esiste alcun corrispettivo confrontabile.
Che dire poi degli eterosessuali che godono nel vedere la propria donna posseduta da altri uomini o degli scambisti, dei feticisti, dei guardoni, dei pornografi, dei masochisti e dei sadici.
Tra gli eterosessuali la "devianza" è molto diffusa. D'altra parte ne abbiamo ampia conferma se pensiamo a quanti eterosessuali soddisfano le proprie esigenze sessuali ricorrendo ad accoppiamenti a pagamento, allo stupro, alla violenza più brutale, spesso accanendosi su indifesi bambini. Sì, decisamente molto diffusa la devianza tra gli eterosessuali. E molto spesso è senza dubbio devianza con rilevanza clinica e penale. L'elevata frequenza della devianza tra eterosessuali è un chiaro sintomo di una sessualità vissuta in modo frustrante.

Dopo gli omosessuali e gli eterosessuali, vi è poi la terza categoria: i monosessuali.
Appartengono alla categoria dei "monosessuali" coloro che per obbedienza ad un'autorità superiore rinunciano alla "normale" vita sessuale con il voto perpetuo di castità e con l'obbligo di mantenere il celibato.
Si tratta di un'imposizione che sul piano del nostro diritto costituzionale è molto dubbia, per non dire che costituisce violazione dei diritti fondamentali dell'uomo. L'obiezione che nessuno obbliga ad assoggettarsi a queste regole non ha alcun pregio giuridico poiché nessuna organizzazione dovrebbe poter istituzionalizzare la violazione dei diritti naturali e inalienabili di un individuo come requisito per aderire all'organizzazione stessa. Sarebbe come pretendere che i magistrati giudicanti debbano rinunciare al diritto di formare una famiglia per evitare che le banali beghe familiari possano interferire con la delicata funzione istituzionale.
Comunque, sorvoliamo sull'aspetto giuridico e soffermiamoci su quello psichico.
Qualsiasi psichiatra, psicologo, sessuologo, psicoterapeuta potrebbe senza difficoltà scrivere lunghi libri su quali possano essere gli effetti sul comportamento quotidiano della repressione della "normale" pulsione sessuale e della rinuncia a una "normale" vita sessuale. Una simile imposizione come può influenzare e modificare il comportamento di un individuo? In che misura la misoginia della Chiesa, l'omofobia, l'ossessiva attenzione alla sessualità, la concezione del "peccato originale", il valore purificatore che si attribuisce al sacramento del battesimo, la percezione oscena della nudità, il dogma dell'immacolata concezione. sono il prodotto della innaturale vita sessuale dei clerici?
Purtroppo non sono disponibili ricerche sistematiche. Sarebbe molto interessante se si potesse disporre di un significativo numero di perizie, condotte con metodo e scientificità, su appartenenti al clero.
Probabilmente tra i clerici le "devianze" sessuali sono più frequenti rispetto ad altro campione di "normale" umanità. Per mancanza di dati raccolti con metodo scientifico questa è al momento una illazione, che purtroppo trova qualche riscontro in non sporadici casi di cronaca, nonostante le gerarchie ecclesiastiche cerchino disperatamente di tacitare ogni cosa.

Argomentare così, portando a conseguenze estreme ma logiche l'etichetta di deviante affibbiata all'omosessuale, ci porta alla perdizione: dovremmo dubitare della salute mentale di vescovi, cardinali e pontefici.

Signori, davvero pensate di rendere un servizio ai valori della cristianità, della famiglia, della civiltà, riducendo l'umanità a un catalogo degli orientamenti e delle preferenze sessuali? a una sterile elencazione delle tecniche sessuali? a un repertorio sull'utilizzo degli orifizi corporali?
Davvero pensate che ragionare con logica genitale favorisca la crescita dell'uomo e la sua emancipazione dalla natura animale?
 
 
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