Abrogazione della L230/98 sull'obiezione di coscienza
di Diego
10 dicembre 2004 0:00
COSA PENSATE DELLA DISCRIMINAZIONE DEGLI OBIETTORI
Dopo l'abolizione della leva obbligatoria dal 01/01/2005
ottenuta con ampia convergenza di forze politiche sorge un
nuovo irrisolto problema di libertà e democrazia. In questi
ultimi mesi o ormai giorni, il servizio militare o civile
sarà prestato dai nati entro il 1985. Ma a questo punto si
crea una sostanziale disuguaglianza tra chi ha prestato e
chi deve prestare il servizio civile e chi invece ne sarà
esentato, dato che la leva non sarà più obbligatoria, non
sarà più necessario effettuare la scelta fra servizio
militare e civile, assolvendo ai propri doveri nei confronti
dello stato.
La questione assume particolare importanza soprattutto per
quanto riguarda gli obiettori di coscienza, perché la legge
230/98 dopo l'abolizione della leva obbligatoria diventa
anacronistica e vessatoria. I vincoli imposti da tale legge
andrebbero a colpire solo una parte di obiettori, quelli
nati prima del 1985. Questi vincoli impongono vita natural
durante conseguenze importanti, senza la possibilità di
cambiare idea neanche dopo molti anni, ad esempio quella di
non poter partecipare a alcuni concorsi pubblici. E' vietato
l'accesso ai concorsi per l'arruolamento nelle Forze Armate,
nell'Arma dei Carabinieri, nel Corpo della Guardia di
Finanza, nella Polizia di Stato, nel Corpo della Polizia
Penitenziaria, nel Corpo Forestale dello Stato e per
qualsiasi altro impiego che comporti l'uso delle armi anche
se non diretto e addirittura anche per uso sportivo. Inoltre
gli obiettori, per tutta la vita, e senza alcuna
possibilità di rimediare in alcun modo non possono lavorare
come impiegati né come operai in fabbriche che producono
materiale bellico o tecnologico solo in piccola parte ad uso
militare (ad esempio produzione di elicotteri o cantieri
navali, ecc). Caso ancora più eclatante è quello dei
Vigili Urbani ex obiettori, in quanto è capitato a
vincitori di concorso nel quale non era previsto l'uso delle
armi, che venisse in seguito negata l'assegnazione dell'arma
di servizio per protezione personale ma soprattutto per la
difesa del cittadino malgrado ne facessero formale richiesta
chiedendo la revoca dello status di obiettore di coscienza
in base al Parere del Consiglio di Stato 964/2003 all'UNSC
(Ufficio Nazionale per il Servizio Civile).
Tutto questo in un paese dove è possibile fare il Pentito
di Mafia e dove si da la possibilità di redimersi ai
terroristi.
Si sta creando un vero e proprio VUOTO LEGISLATIVO che è
necessario colmare.
Giacciono in Parlamento dal 2002 due Proposte di Legge per
la modifica dei vincoli della L.230/98, la 1835 d'iniziativa
del deputato Cossa e la 2491 d'iniziativa del deputato Di
Teodoro, ma vengono continuamente accantonate perché sembra
che il problema di circa UN MILIONE di giovani non sia
importante.
Ora sono venuto a conoscenza che è stato proposto in Senato
un Disegno di Legge nr. 2871 che prevederebbe la modifica
dell'art. 11 del T.U. delle Leggi di Pubblica Sicurezza di
cui al Regio Decreto18/06/1931 nr.773, 1 comma, con il quale
gli obiettori tornerebbero in possesso di tutti i loro
diritti 10 anni dopo la fine del servizio sostitutivo
civile.Speriamo caldamente che vada a buon fine.
Navigando su internet ho trovato un sito che intende far
valere i diritti degli obiettori in riguardo all'articolo
della costituzione italiana che vieta ogni forma di
discriminazione ideologica.
http//digilander.libero.it/dirittiobiettori/
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