Buongiorno a tutti, ho letto con stupore e raccapriccio l' editoriale a firma di Primo Mastrantoni, sul vino. Premetto che condivido lo spirito dell' articolo sul divario di prezzo tra produttore e consumatore di prezzo, ma quando per suffragare le proprie teorie si usa un miscuglio di grassa ignoranza, frasi a sensazione e richieste palesemente pretestuose, ecco che si tocca con mano una tra le tante anomalie italiane. In Italia le associazioni dei consumatori hanno pochissima credibilita' e sono regolarmente snobbate sia dalle controparti sia dal sistema giudiziario, perche poco documentate e piu' inclini a "urlare" le loro presunte ragioni (troppa concorrenza??) anziche' consultare esperti seri credibili.
Un esempio tipico e' l'editoriale in questione in cui si chiede di dichiarare la composizione analitica del vino (sic!!): tutti i prodotti naturali hanno una composizione analitica estremamente variabile e per nulla indicativa della loro qualità ed e per questo come nel caso dell' olio, miele etc che non viene indicata; viene indicata la composizione delle acque minerali, orbene per legge (e chi ha scritto l' editoriale se le vada a vedere) il produttore dichiara in etichetta le caratteristiche salienti, non la composizione.
Tralascio per carita' di patria l'elenco dei presunti additivi, ma capiranno mai le associazioni dei consumatori cosa sono gli additivi e eviteranno di esporsi al ridicolo? Ragionando con la testa dell'editorialista posso affermare che all'acqua potabile viene "aggiunta" sabbia e ghiaia al solo scopo di filtrarla......
La "perla" pero' del solfato di rame aggiunto al vino per "aggiustarne" il gusto e' troppo ghiotta! (N. d. A. tutti i composti inorganici del rame hanno un sapore disgustoso che e' quello che ci impedisce di avvelenarci per ingestione come ad esempio con il solfato). Si e' grassamente confusa una profilassi della pianta (vite) con il vino......
Lascio ai lettori ogni commento, ma spero proprio che il caro editorialista ci pensi su due volte prima di scrivere ancora su un argomento in cui non e' minimamente documentato.
Cordialmente
Taloon Wiederseen