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appello bonds argentina
di me li hanno venduti nel 2000
31 gennaio 2004 0:00
 
fate circolare scrivendo a deputati o senatori del vs. collegio elettorale

www.parlamento.it

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INIZIATIVE A SOSTEGNO DEI RISPARMIATORI COINVOLTI NEL CRACK ARGENTINA

I 450.000 risparmiatori italiani vittime del default dei bond argentini e i
loro familiari coinvolti, prendendo spunto dall'emendamento presentato
dall'Onorevole Guido Rossi in sede di approvazione della Finanziaria 2004 ed
essendo chiare le responsabilità del sistema bancario italiano in questa
vicenda

CHIEDONO AI PARLAMENTARI ITALIANI

-che sia votata una legge che istituisca a carico delle banche italiane un
fondo per il rimborso del 50% del valore nominale delle obbligazioni.
Ciò permetterebbe ai risparmiatori di avere un risarcimento parziale dato
che lo stato argentino, per ora, ha avanzato solo un'offerta di rimborso del
25% del valore dei titoli;

-in alternativa chiedono che sia votata una legge che imponga alle banche
italiane di riacquistare a prezzo pieno i titoli venduti alla clientela.
In tal modo le banche risarcirebbero i risparmiatori e allo stesso tempo
diverrebbero proprietarie dei bond, potendo così trattare direttamente con
lo stato argentino ed ottenere un rimborso soddisfacente data la loro
maggiore forza contrattuale.


Le responsabilità delle banche italiane sono estremente gravi: fin dal 1999
la Banca d'Italia aveva informato il sistema bancario italiano che il rating
dell'Argentina era sceso al livello B1 e, ciò nonostante, nel triennio
1999-2001, le banche hanno continuato a collocare i titoli presso i propri
clienti.
In moltissimi casi, gli istituti di credito italiani non hanno svolto solo
un ruolo d'intermediari (beneficiando di sostanziose commissioni) ma hanno
venduto alla clientela allo sportello le obbligazioni che detenevano nella
propria diretta titolarità, con un palese conflitto d'interesse.
In generale poi la clientela non era stata informata in modo esauriente del
rischio Paese, non certo riflesso dallo spread dei tassi, all'epoca solo di
3-4 punti superiori rispetto ai titoli di stato emessi dal Tesoro USA.
Si sottolinea infine che, nella circostanza, del tutto nulla é stata
vigilanza di Banca d'Italia, ABI e Consob nei confronti del sistema
bancario.

LE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI RISPARMIATORI ITALIANI E I LORO FAMILIARI
COINVOLTI,
avendo ben chiaro l'articolo 47 della Costituzione Italiana che recita "La
Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme"

NON DIMENTICHERANNO alle prossime elezioni le forze politiche che si saranno
adoperate per il loro diritto alla difesa del risparmio;

E SI DICHIARANO PRONTI a forme di protesta di carattere finanziario nei
confronti delle banche e dello Stato (chiusura conti correnti, ritiro di
qualunque forma di investimento finanziario e in generale rinuncia ad
investire nel sistema Italia) qualora non dovessero ottenere sufficiente
tutela dei propri diritti.


 
 
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31 gennaio 2004 0:00
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