Scrivo a nome di tanti ragazzi di Catanzaro che come me si
sono fatti incastrare da una delle tante società del gruppo
Telecom Italia e cioe' dalla Atesia s.p.a societa'
specializzata nella formazione di ragazzi che dovranno poi
lavorare presso i call center della Atesia (o Telecom come
preferite), praticamente rispondere al famoso 187 presso la
sede della Telecom di Catanzaro località Siano.
Durante il corso quindi ci viene insegnato ad usare i
programmi per la gestione della clientela e ci viene detto
che il nostro contratto, sara' il famoso Cococo'. Quindi ci
viene detto che noi dobbiamo esclusivamente rispondere alle
telefonate che ci giungono al 187 di Telecom, che noi siamo
degli imprenditori, che lavoriamo in proprio e non abbiamo
alcun obbligo di orario lavorativo. In pratica, visto che
siamo chiamati dagli utenti di telecom, il nostro compenso
sara' retribuito in base alle telefonate ricevute.
Da quando pero' abbiamo iniziato a lavorare purtroppo non e'
andata cosi'. Inanzitutto abbiamo dei veri e propri orari di
lavoro che non possiamo assolutamente cambiare (se non
sbaglio questo e' un part-time), e inoltre ci viene detto
(sempre dopo aver iniziato a lavorare) che dobbiamo fare
pro-attivita', cioe' cercare di affibbiare alla persona che
chiama il 187 un prodotto telecom, che puo' essere una linea
adsl, un telefono, una teleconimy ecc. e che piu' facciamo
questo e piu' avremo possibilita' di non venire licenziati.
Praticamente ora abbiamo anche turni dalle 07.00 di mattina
alle 11.30, molti di noi che giungevano al lavoro dalle
periferie sono costretti ad alzarsi alle 5 per arrivare in
Telecom. Questi turni sono stati dettati anche dal fatto che
mentre prima eravamo in pochi a lavorare ora siamo a
centinaia (non capisco il perche' di tutte queste
assunzioni). Conferma di tutto cio' e' che nelle nostre sale
di lavoro, ci sono dappertutto cartelli con sopra scritto:
"Gli orari di lavoro vanno rigorosamente rispettati". Per
quanto riguarda il discorso della pro attivita' invece, ci
ritroviamo ora con colleghi che approfittando della bonta'
di qualche vecchietto o di qualche persona poco attenta,
attivano servizi di teleconomy, abbonamenti, e altri
prodotti Telecom senza essere richiesti. Quindi si ritrovano
a guadagnare parecchi soldi (perche' questi servizi quando
attivati ci vengono pagati in percentuale dalla Atesia) alle
spalle di gente poco attenta che chiama per avere magari un
informazione o per un guasto e si vede affibbiare a sua
insaputa servizi mai richiesti (molti di questi costano
parecchio).
Risultato l'operatore guadagna, la telecom guadagna e chi ci
rimette e' il povero utente che vede lievitare la sua
bolletta in modo vertiginoso. I furbi infatti chiedono il
documento anche per un guasto e cosi' possono affibbiare
servizi in tutta tranquillita' sia loro che della Atesia e
quindi della Telecom.
In conclusione, se ci fosse un contratto part-time senza
tutti questi servizi pagati a parte, la Telecom o Atesia non
trufferebbe lo stato con il Cococo', e l'utente finale non
sarebbe truffato da gente con pochi scrupoli.
Spero facciate chiarezza su questo fatto.
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