Qualche giorno fa ho visto che mi era arrivata una chiamata da un'assicurazione, cosi' ho fatto un salto da loro per vedere cosa volevano, magari mi convocavano per un lavoro. Macche'. Dopo avermi fatto vagare per un labirinto di corridoi, forse per disorientarmi prima del colloquio, il tipo mi ha fatto sedere e mi ha detto con tono da funzionario ministeriale che stavano contattando tutti i cittadini di Parma per fornire informazioni sul sistema previdenziale. Al che mi sono chiesto se agivano in veste ufficiale, magari per conto dell'INPS, altrimenti come avrebbero potuto avere generalita' e persino numero di telefono di tutti i cittadini ... Il tipo comincia col chiedermi cosa facevo tra i 6 e i 18 anni. Non sono affari suoi. Ed ho obiettato che aveva detto di volermi fornire informazioni, non di chiedermene, e che non ero disposto a rispondere ad alcuna domanda. E che se fa alla svelta, lo ascolto, altrimenti ciao. Ma il tipo insiste, come se avesse il diritto di ficcare il naso nei fatti miei, cosi' gli faccio notare che lui sara' forse pagato per fare il suo lavoro, ma a me nessuno mi paga per perdere tempo, e me ne vado.
C'e' gente che si spaccia per dipendenti dell'azienda elettrica comunale per far firmare contratti per altre aziende.
Qui invece forse stavano usando una tecnica di vendita diversa, alquanto cervellotica, studiata da chissa' che genio delle vendita.
Mai lasciarsi coinvolgere in lunghi e strani discorsi, altrimenti non si sa dove si va a campare. Se c'e' qualcosa di poco chiaro, troncare subito.
Mi e' poi venuto in mente di quelle sedicenti ex drogate che abbordavano i passanti per strada per vendere biro e cominciavano con "Ha pregiudizi per quelle che sono in comunita'?". Trovaui subito il modo per scrollarmele di dosso, rispondevo che non avevo alcun pregiudizio, e che se volevano glielo avrei dimostrato volentieri se venivano a passare la notte da me, chissa' perche' scappavano subito.
Paolo