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BARRIERE BUROCRATICHE CONTRO I DISABILI
di giorgio giovanni lai
29 maggio 2005 0:00
 
Invio quanto segue e mi scuso per la lunghezza del messaggio, necessaria per poter capire. Può interessare quanto ho da dire? Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.
Giorgio Giovanni Lai

INVIO IL TESTO DELL'E-MAIL CHE HO GIA' RECAPITATO AD ALCUNE RUBRICHE TELEVISIVE, NONCHE' (CON LE MODIFICHE NECESSARIE MA MANTENENDO TUTTA LA VALENZA) ALL'ON. NERINA DIRINDIN (ASSESSORE ALLA SANITA' DELLA REGIONE SARDEGNA), PER LA QUALE HO MOLTISSIMA STIMA, CHE HA EREDITATO UNA SITUAZIONE CHE PORTA AGLI INCONVENIENTI CHE ESPONGO. POICHE' SONO UN SARDO TESTARDO, E' MIA INTENZIONE CONDURRE UN'AZIONE FERMA E COSTANTE, AL FINE DI RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO DI CONSENTIRE AI DISABILI GRAVISSIMI ED ALLE LORO FAMIGLIE DI NON ESSERE PIU' SOTTOPOSTI AD ASSURDE VISITE MEDICHE TENDENTI AD ACCERTARE CONDIZIONI DI DISABILITA' DELLE QUALI LE ASL SONO GIA' ABBONDANTEMENTE A CONOSCENZA, DATI I NUMEROSI ACCERTAMENTI GIA' EFFETTUATI AI SENSI DELLE VIGENTI LEGGI. PER QUANTO MI RIGUARDA, OLTRE CHE DISGUSTATO PER LE ASSURDE RICHIESTE DI RICORRENTI VISITE MEDICHE DA PARTE DELL'UFFICIO INVALIDI DELLA ASL N° 8 DI QUARTU SANT'ELENA, SONO DELUSO DALLE NORMATIVE DELLA REGIONE SARDEGNA (E, PENSO, DELL'ITALIA) CHE OFFENDONO IL DOLORE, LA SOFFERENZA E LA FATICA DELLE PERSONE GIA' DURAMENTE PROVATE DAL GRAVISSIMO HANDICAP E DEI LORO FAMILIARI, CHE GIORNALMENTE CONDUCONO UNA SILENZIOSA FATICOSA BATTAGLIA, ANCHE MORALE, CONTRO LE MILLE DIFFICOLTA' CHE LA DISABILITA' COMPORTA.
TRASCORSO UN NUOVO CONGRUO PERIODO DI TEMPO ED ACCERTATA LA SITUAZIONE NAZIONALE DA PARTE DEI PROFESSIONISTI COMPETENTI, CHIEDERO' LA MODIFICA DELLA NORMATIVA E, MIO MALGRADO E CON GRANDE DOLORE, RICORRERO' ALLA CORTE EUROPEA PER I DIRITTI UMANI AFFINCHE' L'ITALIA VENGA RICHIAMATA AL RISPETTO CONCRETO DOVUTO AI DISABILI, TENUTO CONTO DELLA MIA PRECEDENTE PROTESTA (SINTETIZZATA NEL REPORTAGE TELEVISIVO "ITALIANI BRAVA GENTE" CURATO DA PIERO MARRAZZO, ATTUALE NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO) CHE TRA L'ALTRO, OLTRE ALLA SOLIDALE PROTESTA DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI, CONDUSSE ALL'IMPEGNO SCRITTO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI SOCIALI, LA CUI LETTERA IN DATA 31 MAG 1999, A FIRMA DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO, RECITA TRA L'ALTRO "Lei viene ad esporre un problema meritevole di grande attenzione da parte di tutte le Istituzioni competenti e posso confermarLe che questi Uffici non mancheranno di esercitare funzioni di stimolo affinchè venga operato ogni possibile sforzo onde pervenire a concrete soluzioni".
COME HO POTUTO CONSTATARE, QUESTE CONCRETE SOLUZIONI NON ESISTONO.
GIUSTAMENTE, ULTIMAMENTE IL SIGNIFICATO DELLA SOFFERENZA DEL NOSTRO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II E' STATA POSTA IN RISALTO COME ALTISSIMO VALORE, DA RICONDURRE ALLA PASSIONE DI GESU' CRISTO. PERTANTO, IO DICO CHE LA SOFFERENZA DEI NOSTRI FAMILIARI DISABILI DEVE FAR RIFLETTERE TUTTI E CHE IL DOVERE DI TUTTI CONSISTE NEL CERCARE DI ALLEVIARE IL LORO DOLORE. IL VANGELO INSEGNA CHE GLI ULTIMI DEVONO ESSERE I PRIMI.
MI SCUSO PER IL LUNGO SCRITTO, NECESSARIO AFFINCHE' SI POSSA FOCALIZZARE MEGLIO IL PROBLEMA, E INVIO CORDIALI SALUTI.

giorgio lai ([email protected])

Mi chiamo Giorgio Lai e sono il padre di Alberto, di anni ventiquattro, gravemente cerebroleso dalla nascita.
Alberto non cammina, non parla, porta il pannolone e per dargli da mangiare occorre imboccarlo.
Nel gennaio del 2000 è andata in onda televisiva la prima puntata di "Italiani Brava Gente" curata da Piero Marrazzo, a seguito di una mia ferma protesta contro le barriere burocratiche, costituite dalle assurde normative della ASL n° 8 di Quartu Sant'Elena (CA) (Ufficio pratiche per i disabili), che pretende di effettuare la visita medica a mio figlio ogni qualvolta chiedo il rilascio di un banalissimo certificato sanitario (ad esempio rinnovo del contrassegno da esporre in auto) che attesti la sua gravissima invalidità psicofisica, nonostante che siamo già in possesso di precedente numerosa certificazione rilasciata dagli Uffici preposti (anche della stessa ASL) ai sensi della Legge n° 104.
In data 11/04/05, ho dovuto amaramente constatare che, a distanza di cinque anni da quella trasmissione televisiva, nulla è cambiato perchè è stata richiesta una visita medica ad Alberto per il rilascio del solito banale normalissimo certificato.
Ovviamente, il problema penso non riguardi soltanto me e mio figlio ma tutti i disabili della città (che è la terza della Sardegna per numero di abitanti) e credo, purtroppo, di tutta la mia regione. Mi piacerebbe sapere quante volte (dieci volte? cento, mille volte?) questa ottusa burocrazia intende sottoporre a visita medica un disabile gravissimo per poi certificare che, per sempre, in questa vita, starà su una sedia a rotelle ed avrà bisogno di assistenza continua e totale.
Sopraffatto dall'indignazione per queste persecutorie pretese, chiedo la cortesia di poter esporre a tutti gli Italiani questo problema, attraverso uno spazio del Vostro programma, tenuto conto che cercherò di protestare nuovamente a mezzo trasmissioni radiotelevisive, magari per verificare la situazione nelle altre Regioni italiane, nell'attesa di chiedere fermamente una definitiva modifica della Legge e di ricorrere alla Corte Europea per i Diritti Umani.
Naturalmente, per conferma di quanto suesposto possono essere interpellati sia l'On. Piero Marrazzo sia Fulvio Loru (regista di "Mi manda Rai Tre"), con i quali sono rimasto nel tempo in contatto.
RingraziandoVi per l'attenzione e scusandomi per la lunghezza dello scritto, invio cordiali saluti.


Giorgio Giovanni Lai
 
 
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