Invio quanto segue e mi scuso per la lunghezza del
messaggio, necessaria per poter capire. Può interessare
quanto ho da dire? Grazie per l'attenzione e cordiali
saluti.
Giorgio Giovanni Lai
INVIO IL TESTO DELL'E-MAIL CHE HO GIA' RECAPITATO AD ALCUNE
RUBRICHE TELEVISIVE, NONCHE' (CON LE MODIFICHE NECESSARIE MA
MANTENENDO TUTTA LA VALENZA) ALL'ON. NERINA DIRINDIN
(ASSESSORE ALLA SANITA' DELLA REGIONE SARDEGNA), PER LA
QUALE HO MOLTISSIMA STIMA, CHE HA EREDITATO UNA SITUAZIONE
CHE PORTA AGLI INCONVENIENTI CHE ESPONGO. POICHE' SONO UN
SARDO TESTARDO, E' MIA INTENZIONE CONDURRE UN'AZIONE FERMA E
COSTANTE, AL FINE DI RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO DI CONSENTIRE
AI DISABILI GRAVISSIMI ED ALLE LORO FAMIGLIE DI NON ESSERE
PIU' SOTTOPOSTI AD ASSURDE VISITE MEDICHE TENDENTI AD
ACCERTARE CONDIZIONI DI DISABILITA' DELLE QUALI LE ASL SONO
GIA' ABBONDANTEMENTE A CONOSCENZA, DATI I NUMEROSI
ACCERTAMENTI GIA' EFFETTUATI AI SENSI DELLE VIGENTI LEGGI.
PER QUANTO MI RIGUARDA, OLTRE CHE DISGUSTATO PER LE ASSURDE
RICHIESTE DI RICORRENTI VISITE MEDICHE DA PARTE DELL'UFFICIO
INVALIDI DELLA ASL N° 8 DI QUARTU SANT'ELENA, SONO DELUSO
DALLE NORMATIVE DELLA REGIONE SARDEGNA (E, PENSO,
DELL'ITALIA) CHE OFFENDONO IL DOLORE, LA SOFFERENZA E LA
FATICA DELLE PERSONE GIA' DURAMENTE PROVATE DAL GRAVISSIMO
HANDICAP E DEI LORO FAMILIARI, CHE GIORNALMENTE CONDUCONO
UNA SILENZIOSA FATICOSA BATTAGLIA, ANCHE MORALE, CONTRO LE
MILLE DIFFICOLTA' CHE LA DISABILITA' COMPORTA.
TRASCORSO UN NUOVO CONGRUO PERIODO DI TEMPO ED ACCERTATA LA
SITUAZIONE NAZIONALE DA PARTE DEI PROFESSIONISTI COMPETENTI,
CHIEDERO' LA MODIFICA DELLA NORMATIVA E, MIO MALGRADO E CON
GRANDE DOLORE, RICORRERO' ALLA CORTE EUROPEA PER I DIRITTI
UMANI AFFINCHE' L'ITALIA VENGA RICHIAMATA AL RISPETTO
CONCRETO DOVUTO AI DISABILI, TENUTO CONTO DELLA MIA
PRECEDENTE PROTESTA (SINTETIZZATA NEL REPORTAGE TELEVISIVO
"ITALIANI BRAVA GENTE" CURATO DA PIERO MARRAZZO, ATTUALE
NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO) CHE TRA L'ALTRO, OLTRE
ALLA SOLIDALE PROTESTA DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI, CONDUSSE
ALL'IMPEGNO SCRITTO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI
MINISTRI, DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI SOCIALI, LA CUI
LETTERA IN DATA 31 MAG 1999, A FIRMA DEL CAPO DEL
DIPARTIMENTO, RECITA TRA L'ALTRO "Lei viene ad esporre un
problema meritevole di grande attenzione da parte di tutte
le Istituzioni competenti e posso confermarLe che questi
Uffici non mancheranno di esercitare funzioni di stimolo
affinchè venga operato ogni possibile sforzo onde pervenire
a concrete soluzioni".
COME HO POTUTO CONSTATARE, QUESTE CONCRETE SOLUZIONI NON
ESISTONO.
GIUSTAMENTE, ULTIMAMENTE IL SIGNIFICATO DELLA SOFFERENZA DEL
NOSTRO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II E' STATA POSTA IN RISALTO
COME ALTISSIMO VALORE, DA RICONDURRE ALLA PASSIONE DI GESU'
CRISTO. PERTANTO, IO DICO CHE LA SOFFERENZA DEI NOSTRI
FAMILIARI DISABILI DEVE FAR RIFLETTERE TUTTI E CHE IL DOVERE
DI TUTTI CONSISTE NEL CERCARE DI ALLEVIARE IL LORO DOLORE.
IL VANGELO INSEGNA CHE GLI ULTIMI DEVONO ESSERE I
PRIMI.
MI SCUSO PER IL LUNGO SCRITTO, NECESSARIO AFFINCHE' SI POSSA
FOCALIZZARE MEGLIO IL PROBLEMA, E INVIO CORDIALI
SALUTI.
giorgio lai (
[email protected])
Mi chiamo Giorgio Lai e sono il padre di Alberto, di anni
ventiquattro, gravemente cerebroleso dalla nascita.
Alberto non cammina, non parla, porta il pannolone e per
dargli da mangiare occorre imboccarlo.
Nel gennaio del 2000 è andata in onda televisiva la prima
puntata di "Italiani Brava Gente" curata da Piero Marrazzo,
a seguito di una mia ferma protesta contro le barriere
burocratiche, costituite dalle assurde normative della ASL
n° 8 di Quartu Sant'Elena (CA) (Ufficio pratiche per i
disabili), che pretende di effettuare la visita medica a mio
figlio ogni qualvolta chiedo il rilascio di un banalissimo
certificato sanitario (ad esempio rinnovo del contrassegno
da esporre in auto) che attesti la sua gravissima
invalidità psicofisica, nonostante che siamo già in
possesso di precedente numerosa certificazione rilasciata
dagli Uffici preposti (anche della stessa ASL) ai sensi
della Legge n° 104.
In data 11/04/05, ho dovuto amaramente constatare che, a
distanza di cinque anni da quella trasmissione televisiva,
nulla è cambiato perchè è stata richiesta una visita
medica ad Alberto per il rilascio del solito banale
normalissimo certificato.
Ovviamente, il problema penso non riguardi soltanto me e mio
figlio ma tutti i disabili della città (che è la terza
della Sardegna per numero di abitanti) e credo, purtroppo,
di tutta la mia regione. Mi piacerebbe sapere quante volte
(dieci volte? cento, mille volte?) questa ottusa burocrazia
intende sottoporre a visita medica un disabile gravissimo
per poi certificare che, per sempre, in questa vita, starà
su una sedia a rotelle ed avrà bisogno di assistenza
continua e totale.
Sopraffatto dall'indignazione per queste persecutorie
pretese, chiedo la cortesia di poter esporre a tutti gli
Italiani questo problema, attraverso uno spazio del Vostro
programma, tenuto conto che cercherò di protestare
nuovamente a mezzo trasmissioni radiotelevisive, magari per
verificare la situazione nelle altre Regioni italiane,
nell'attesa di chiedere fermamente una definitiva modifica
della Legge e di ricorrere alla Corte Europea per i Diritti
Umani.
Naturalmente, per conferma di quanto suesposto possono
essere interpellati sia l'On. Piero Marrazzo sia Fulvio Loru
(regista di "Mi manda Rai Tre"), con i quali sono rimasto
nel tempo in contatto.
RingraziandoVi per l'attenzione e scusandomi per la
lunghezza dello scritto, invio cordiali saluti.
Giorgio Giovanni Lai