Buonasera a tutti, intervengo su questo forum, più che per
una problematica, per una situazione che sa di beffa,
verificatasi di recente e che a malincuore coinvolge una
associazione a tutela dei consumatori, ma che guarda da
un'altro lato se deve essere essa stessa ad attaccare un
diretto consumatore.
La vicenda nasce da una situazione condominiale alquanto
movimentata, che ha portato a dei lavori straordinari con un
amministratore che ha fato i suoi interessi, e portando alla
vicenda attuale.
In poche parole, si è palesata la difficoltà di molti, tra
i quali la famiglia del sottoscritto, nel far fronte al
pagamento pro quota di detti lavori, che ci ha portato a
chiedere all'amministratore di intercedere (attraverso una
lettere legale) presso la ditta al fine di poter avere un
incontro e dilazionare così il pagamento dovuto fino alla
quota stabilita. Fatto sta che detto amministratore nn ha
mai fatto presente detta lettera alla ditta, la quale non ha
mai saputo delle nostre buone intenzioni, finchè non ci ha
fatto pervenire un decreto ingiuntivo e precetto per €
2400 (la quota spettante era di poco più di 1300 euro). Al
che si cerca ovviamente, tramite legale, di approcciare un
incontro al fine di ottenere una transazione e dilazionare
il pagamento magari con qualche riduzione sul costo dato
trattasi di un pensionato con moglie e figli a carico
attualmente disoccupati. Al che, l'avvocato di controparte,
pur mostrandosi disponibile a rivedere il tutto, ci fa
presente che, nonostante l'atto sia stato da lui elaborato,
il cliente gli è stato affidato dalla associazione
consumatori (di cui preferisco non fare nome, al momento,
essendo l'accordo in corso) di cui egli stesso fa parte, che
fa capo ad un'altro avvocato dal quel dipende la decisione
sullo "sconto" della somma, il quale si è mostrato molto
restio ad abbassarne le spese legali, dato che la nostra
intenzione è quella di pagare per intero la somma dovuta
alla ditta (anche se in maniera dilazionata). Le spese che
legali chiedono 1000 circa, a fronte di un debito di €
1300. Lui dice, fa gli interessi del cliente...... (insomma
bene la dilazione, ma le mie competenze nn si
toccano)…..
Abbiamo purtroppo dovuto accettare, perchè diversamente, a
loro dire, avrebbero agito col PIGNORAMENTO DELLA CASA.
Qui nasce la mia delusione, perchè, a fronte di un debitore
che vuole pagare (al contrario di molti altri casi più
gravi), ci si raffronta con una "cattiveria" da parte di una
associazione, o di chi si cela dietro, che i consumatori
dovrebbe tutelarli anzichè aggravarne la situazione
economica, anche se trattasi di contesa tra consumatori
stessi.
Io penso che se si agisce così, celandosi dietro un
associazione per fare le proprie richieste professionali,
che possono per carità essere anche legittime, mi chiedo se
queste siano associazioni per la nostra tutela o se in
realtà siano ad esclusiva esigenza di chi ci lavora,
perchè fare i forti con i deboli è troppo semplice ed è
un peccato e uno sconforto per chi in queste associazioni ci
crede. Noi le spese legali, oltre la quota le vogliamo
pagare, ma abbiamo solo chiesto un pò di comprensione per
la situazione attuale …… e che purtroppo investe il
nostro paese.
Ma la comprensione non è di questo mondo,
evidentemente...
Spero sia n caso isolato.
Un consumatore deluso.
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