Il discorso di Bush alla Nazione sull'11/9
Washington, 13 Settembre 2006
Il testo integrale del discorso di George W. Bush alla
Nazione.
Buona sera. Cinque anni fa, questo giorno - l'11 Settembre -
è stato marchiato nella memoria dell'America. Diciannove
uomini ci hanno attaccati con una barbarità che non ha
eguali nella nostra storia. Hanno ucciso persone di tutti i
colori, credi, e nazionalità - e fatto la guerra a tutto il
mondo libero. Da quel giorno, l'America e i suoi alleati
hanno dato l'offensiva in una guerra diversa da tutte quelle
che abbiamo combattuto prima. Oggi, siamo più sicuri, ma
non siamo ancora sicuri. In questa notte solenne, ho hiesto
un po' del vostro tempo per discutere sulla natura della
minaccia prima ancora di noi, cosa stiamo facendo per
proteggere la nostra nazione, e la costruzione di un
medio-oriente con più speranze che detiene la chiave della
pace per l'America e il mondo.
L'11 settembre, la nostra natione ha visto la faccia del
male. Ma in quel terribile giorno, siamo anche stati
testimoni di qualcosa distintamente Americano: cittadini
comuni essere all'altezza della situazione, e rispondere con
straordinari atti di coraggio. Abbiamo visto il coraggio nei
lavoratori di ufficio che erano intrappolati ai piani alti
dei grattacieli in fiamme - e hanno chiamato a casa così
che le loro ultime parole potessero essere di conforto e
amore. Abbiamo visto il coraggio nei passeggeri a bordo del
volo 93, che hanno recitato il Salmo 23 - e poi hanno
caricato la cabina di pilotaggio. E abbiamo visto il
coraggio nello staff del Pentagono che hanno affrontato le
fiamme e il fuoco - e sono corsi a rispondere ai pianti di
aiuto. In questo giorno, ricordiamo gli innocenti che hanno
perso la loro vita - e noi noi diamo un tributo a coloro i
quali hanno dato la loro vita affichè gli altri
vivessero.
Per molti dei nostri cittadini, le ferite di quel mattino
sono ancora fresche. Ho incontrato vigili del fuoco e agenti
di polizia ammutoliti dall'emozione della memoria dei
compagni caduti. Sono stato con le famiglie raccolte sul
terreno erboso in Pennsylvania, che portano un orgoglio
dolceamaro per i loro amati che hanno rifiutato di essere
vittime - dando all'America la nostra prima vittoria nella
lotta al terrore. Ho seduto dietro madri giovani con bambini
che adesso hanno cinque anni - e ancora bramosi per i padri
che non potranno mai stringerli tra le loro braccia. In
questa sofferenza, noi decidiamo di onorare ogni uomo e ogni
donna persa. E cerchiamo il loro durevole ricordo in un
mondo più sicuro e con più speranza.
Dall'orrore dell'11 settembre, abbiamo imparato un grande
aspetto del nemico. Abbiamo imparato che sono il male e
uccidono senza compassione - ma non senza scopo. Abbiamo
imparato che formano un arete globale di estremisti che sono
guidati da una visione perversa dell'islam . una ideologia
totalitarista che odia la libertà, rifiuta la tolleranza, e
disprezza titti i dissenzi. E abbiamo imparato che il loro
scopo è di costruire un impero Islamico radicale dove le
donne sono prigioniere a casa loro, gli uomini sono
picchiati per incontri di preghiera mancati, e i terroristi
hanno un paradiso sicuro dove pianificare e lanciare
attacchi all'America e altre nazioni civilizzate. La guerra
contro questo nemico è più di un conflitto militare. È la
battaglia ideologica decisiva del venunesimo secolo, e il
richiamo della nostra generezione.
La nostra nazione sta attraversando una prova a cui non è
stata sottposta dall'inizio della guerra fredda. Abbiamo
visto cosa un pugno di nostri nemici può fare con un
taglierino e dei biglietti aerei. Abbiamo udito le loro
minacce di lanciare attacchi ancora più terribili sul
nostro popolo. E sappiamo che se fossero stati capaci di
mettere le mani sulle armi di distruzione di massa,
l'avrebbero utilizzate contro noi. Affrontiamo un nemico
determinato a portare morte e sofferenza nelle nostre case.
L'America non ha chiesto questa guerra, e igni americano
spera che fosse finita. Anche io. Ma la guerra non è finita
- e non lo sarà fin quando noi o gli estremisti ne
usciranno vittoriosi. Se non sconfiggiamo questi nemici ora,
lasceremo i nostri bambini affontare un Medio Oriente
sovraffollato da stati terroristi e dittatori radicali
armati con armi nucleari. Siamo in un aguerra che segnerà
il corso del nuovo secolo - e determinerà il destino di
milioni di persone nel mondo.
Per L'america, l'11 settembre è stata più di una tragedia
- ha cambiato il modo in cui guardiamo il mondo. L'11
settembre, abbiamo deciso che avremmo scagliato un'offensiva
contro i nostri nemici, e non avremmo fatto distinzione tra
i terroristi e chi li supporta o ospita. Così abbiamo
aiutato a rimuovere i Talebani dal potere in Afghanistan.
Abbiamo messo Al Qaeda in fuga, e abbiamo ucciso o catturato
la maggior parte di chi ha organizzato gli attacchi dell'11
settembre, incluso l'uomo che credeva di essere il grande
intellettuale, Khalid Sheik Mohammed. Lui ed altri sospetti
terroristi sono stati interrogati dalla CIA, e hanno
fornitoo preziose informazioni che hanno aiutato a fermare
gli attacchi in America e nel mondo. Adesso questi uomini
sono stati trasfertiti nella baia di Guantanamo, così che
possano essere detenuti per rispondere delle loro azioni.
Osama Bin Laden e altri terroristi si stanno ancora
nascondendo. Il nostro messaggio a loro è chiaro: Non
importa quanto tempo sarà necessario, l'America ti
troverà, e vi porteremo davanti alla giustizia.
L'11 settembre, abbiamo imparato che l'America deve
affrontare gli attacchi prima che raggiungano le nostre
coste, sia che quelle minacce vengano dalle reti
terroristiche sia che dagli stati terroristi. Spesso mi
chiedono perché siamo in Iraq quando Saddam Hussein non è
responsabile per gli attacchi dell'11 settembre. La risposta
è che il regime di Saddam Hussein era una chiara minaccia.
La mia amministrazione, Il Congresso, e le Nazioni Unite
hanno visto la minaccia - e dopo l'11 settembre, il regime
di Saddam rappresentava un rischio che il mondo non si
poteva permettere di prendere. E adesso la sfida è aiutare
gli iracheni a costruire una democrazia che risponde ai
sogni di quasi 12 milioni di iracheni che sono usciti a
votare nelle elezioni libere dello scorso dicembre.
Al Qaeda e altri estremisti da tutto il mondo sono venuti in
Iraq a fermare la nascita della società libera nel cuore
del medio-oriente. Si sono uniti a quelli che rimanevano del
regime di Saddam e altri gruppi armati per fomenatre la
violenza faziosa per mandarci via. I nostri nemici in Iraq
sono duri e recidivi - ma lo sono anche gli Iracheni e le
forze della coalizione. Ci stiamo adattando per stare avanti
il nostro nemico, e stiamo completando un chiaro piano per
assicurare che in Iraq democtratico nascerà.
Stiamo allenando le truppe Irachene così che possano
difendere la loro nazione. Stiamo aiutando l'unità del
governo iracheno a crescere forte e a servire il suo popolo.
Non ce ne andremò fin quando questo lavoro sarà fatto.
Qualsiasi sbaglio sia stato commesso in Iraq, il peggior
sbaglio sarebbe pensare che se ci fossimo ritirati, i
terroristi ci avrebbero lasciti soli. Non ci lasceranno
soli. Ci seguiranno. LA sicurezza dell'America dipende dal
risultato della battaglia nelle strade di Baghdad. Osama Bin
Laden chiama questa battaglia "la terza guerra mondiale" - e
dice che la vittoria dei terroristi in Iraq significherà la
"sconfitta e la disgazia eterna" per l'America. Se cededdimo
l'America a uomini con Bin Laden, i nostri nemici saranno
incoraggiati; guadagneranno un nuovo paradiso sicuro;
useranno le risorse dell'Iraq per alimentare il loro
movimento estremista.
Non permetteremo che ciò accada. L'America starà in
battaglia. L'iraq sarà una nazione libera, e un forte
alleato nella guerra al terrorismo.
Possiamo essere fiduciosi che la nostra coalizione ci
riuscirà perché il popolo Iracheno è stato deciso di
fronte una violenza indicinile. E possiamo essere fiduciosi
nella vittoria grazie alla capacità e decisione delle forze
armate americane.
Ciuscuno nelle nostre truppe è volontario, e dagli attacchi
dell11 settembre, più di un milione e 600 americani si sono
fatti avanti per indossare l'uniformde della nostra nazione.
In Iraq, Afghanistan, e altri fronti della guerra al
terrore, gli uomini e le donne del nostro esecito stanno
facendo grandi sacrifici per tenerci sicuri. Alcuni di loro
hanno sofferto terribili ferite . e quasi 3000 hanno dato la
loro vita. L'America tiene a cuore la loro memoria.
Preghiamo per le loro famiglie. E non ci ritireremo mai dal
lavoro che hanno iniziato.
Onoriamo anche quelli che faticano giorno e notte per tenere
la nostra patria sicura, e stiamo dando loro gli strumenti
di cui hanno bisogno per proteggere il nostro popolo.
Abbiamo creato il Dipartimento di Sicurezza della Patria.
Abbiamo abbattuto il muro che impediva agli esecutori della
legge e all'intelligence di scambiare informazioni.. Abbiamo
rafforzato la sicurezza dei nostri aeroporti e porti e
confini, e abbiamo creato nuovi programmi per monitorare i
registri delle banche dei nostri nemici e chiamate
telefoniche. Grazie al duro lavoro dei nostri professionisti
dell'intelligence e delle forze di polizia, abbiamo
disgregato le celle terroristiche in mezzo a noi e salvato
vite americane.
Cinque anni dopo l'11 settembre, i nostri nemici non sono
riusciti a lanciare un altro attacco sul nostro suolo, ma
non sono stati fermi. Al Qaeda e quelli ispirati dalla sua
ideologia d'odio hanno commesso attacchi terroristici in
più di due dozzine di nazioni. E appena il mese scorso,
sono stati sventati nel tentativo di far esplodere aerei
civili diretti verso gli Stati Uniti. Restano determinati
nel voler attaccare l'America e uccidere i nostri cittadini
- e noi siamo determinari nel fermali. Continueremo a dare
agli uomini e le donne che ci proteggono ogni risorse e
autorità legale di cui hanno bisogno per svolgere il loro
lavoro.
Nei primi giorni dopo gli attacchi dell'11 settembre ho
promesso di usare ogni elemento del potere nazionale per
combattere i terroristi, ovunque li troviamo. Una delle armi
più potenti nel nostro arsenale è il potere della
libertà. Sono lanciati nel panico alla vista di un vecchio
uomo alle elezioni, alle ragazze che vanno a scuola, o
famiglie che adorano Dio secondo le proprie tradizioni.
Sanno che se fosse data la scelta, le persone sceglierebbero
la libertà al posto dell'ideologia estremista. Così la
loro risposta è negare alle persone questa scelta
accanendosi contro le forze di libertà e moderazione.
Questa battaglia è stata chiamata scontro di civiltà. In
verità, è la battaglia per la civiltà. Stiamo combattendo
per mantenere lo stile di vita tenuto dalle nazioni libere.
E stiamo combattendo per la possibilità che le buone e
decenti persone del medio oriente possano costruire società
basate sulla libertà e tolleranza e dignità
personale.
Adesso siamo nelle prime ore di questa battaglia tra la
tirannia e la libertà. Tra la violenza, qualche domanda se
il popolo del medio oriente vuole la sua libertà, e se le
forze della moderazione possano prevalere. Per 60 anni,
questi dubbi hanno guidato le nostre politiche nel medio
oriente. E poi, in una chiara mattinata di settembre, è
diventato chiaro che la calma che avevamo visto nel medio
oriente era solo un miraggio. Anni di promozione della pace
e della stabilità ci hanno lasciato senza nessuna di esse.
Quindi abbiamo cambiato la nostra politca, e predisposto
l'influenza americana nel mondo ad avanzare la libertà e la
democrazia come grandi alternative alla repressione e al
radicalismo.
Con il nostro aiuto, le persone del medio oriente stano
adesso facendo passi avanti nel pretendere la loro libertà.
Da Kabul a Baghdad a Beirut, ci sono donne e uomini
coraggiosi che rischiano la loro vita ogni giorno per la
stessa libertà di cui noi godiamo. E loro ci pongono una
domanda: Abbiamo la fiducia di fare nel medio oriente quello
che i nostri nonni portarono a termine in Europa e Asia?
Stando a fianco di leader democratici e riformatori, dando
voce alle speranze i uomini e donne decenti, stiamo offrendo
un sentiero che porta via dal radicalismo. E stiamo
raggruppando le più potenti forze per la pace e la
moderazione nel medio oriente: il desiderio di milioni di
persone di essere liberi.
Attraverso l'ampio medio oriente, gli estremisti stanno
combattendo per evitare un futuro del genere. Ma l'America
si è confrontata con il male prima, e l'abbiamo sconfitto -
a volte al costo di migliaia di buoni uomini in una sola
battaglia. Quando Franklin Roosvelt si promise di
sconfiggere due nemici tra i due oceani, non poteva
prevedere il D-Day e Iwo jima - ma non sarebbe stato
sorpreso del risultato. Quando Harry Truman promise il
supporto Americano per i popoli liberi che reistevano alla
aggressione sovietica, non avrebbe potuto immaginare
l'erezione del muro di Berlino - ma non si sarebbe sorpreso
di vederlo abbattuto. Attraverso la nostra storia, l'America
ha visto la libertà sfidata, e ogni volta, abbiamo visto la
libertà trionfare con sacrificio e determinazione.
All'inizio diq uesto giovane secolo, l'America guarda al
giorno quando i popoli del medio oriente lasciano il deserto
del dispotismo per il fertile giardino della libertà, e
portano il loro posto di diritto in un mondo di pace e
prosperità. Guardiamo al giorno in cui le nazioni diq uella
regione riconoscono che la loro più grande risorsa non è
il petrolio nel sottosuolo, ma il talento e la creatività
del loro popolo. Guardiamo al giorno il cui le madri e i
padri attrvaerso il medio oriente vedono un futuro di
speranza e opportunità per i loro bambini. E quando quel
bel giorno viene, le nuvole della guerra si apparteranno, il
richiamo del radicalismo declinerà, e lasceremo i nostri
figli in un mondo migliore e più sicuro.
In questo solenne anniversario, ridedichiamo noi stessi a
questa causa. La nostra nazione ha assicurato giudizi, a
affrontiamo una difficile strada davanti a noi. Vincere
questa guerra richiederà gli sforzi determinati di una
nazione unita, e dobbiamo mettere da parte le nostre
differenze e lavorare insieme per superare il test che la
storia ci ha messo davantiò. Sconfiggeremo i nostri nemici.
Proteggeremo la nostra gente. E guideremo il 21° secolo in
un era di libertà umana.
Agli inzi diq uesto anno, ho fatto un viaggio presso
l'Accademia Militare degli Sati Uniti. Ero lì per
consegnare le direttive d'inizio alla prima classe arrivata
a West Point dopo gli attacchi dell'11 settembre. Quel
giorno ho incontrato una madre orgogliosa che si chiama
RoseEllen Dowdell. Era lì per vedere suo figlio, Ptrick,
accettare il compito nel miglior esercitop che il mondo
abbia conosciuto. Qualche settimana prima, RoseEllen aveva
visto suo figlio, James, diplomato alla Fire Academy a New
York. In entrmbe questi giorni, i suoi pernsieri erano
rivolti a qualcuno che non era lì per condividere questi
momenti: suo marito, Kevin Dowdell. Kevin era uno dei 343
vigili del fuoco che si affrettarono nelle torri in fiamme
del World Trade Center l'11 settembre - e non fece mai
ritorno a casa. Suo figlio ha perso suo padre quel giorno,
ma non la passione per il servizio che lui gli aveva
trasmesso. Questo è ciò che RoseEllen dice dei suoi
ragazzi: " In qualità di madre, incrocio le mie dita e
prego tutto il tempo per la loro sicurezza - ma preoccupata
come sono, sono anche orgogliosa, e so che anche il loro
padre lo sarebbe".
La nostra nazione è benedetta ad avere giovane americani
come questi - e avremo bisogno di loro. I nemici pericolosi
hanno dichiarato la loro intenzione di distruggere il nostro
stile di vita. Non sono i primi a provarci. E il loro
destino sarà lo stesso di quelli che ci hanno provato
prima. L'11 settembre ci ha mostrato il perché. Gli
attacchi erano intenzionati e metterci in ginocchio, e lo
hanno fatto, ma non nel modo in cui intendono in terroristi.
Gli americani uniti in preghiera, sono venuti in aiuto dei
loro vicini bisognosi, e hanno deciso che i nostri nemici
non avrebbero avuto l'ultima parola. Lo spirito delle nostre
persone è la fonte della forza Americana. E noi andiamo
avanti con fiducia inq uesto spirito, fiducia nei nostri
scopi e fede in un amabile Dio che ci ha fatto liberi.
Grazie, e che Dio vi benedica.
Versione integrale del discorso di Ahmadinejad alle Nazioni
Unite
Fonte: Radio in lingua italiana della Repubblica islamica
dell'Iran
Dopo aver ribadito il rispetto al Papa ed aver gettato acqua
sul fuoco delle polemiche tra mondo islamico e Stato
Pontificio, il giorno seguente, alla 61ima seduta
dell'assemblea generale dell'Onu, il presidente della
Repubblica islamica dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad rivela
come la struttura delle Nazioni Unite oggi sia stata
indebolita da alcune potenze. Come aveva annunciato dà le
indicazioni che potrebbero servire per governare il mondo e
soprattutto renderlo più ricco di pace e meno assillato da
guerre e conflitti.
La Radio in lingua italiana della Repubblica islamica
dell'Iran, vi propone la versione integrale del discorso del
presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad all'assemblea
generale delle Nazioni Unite.
In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso
Illustri Capi di Stato, Spettabili Rappresentanti
Eccellenze, Signore e Signori,
ringrazio Dio, il Saggio, l'Invincibile ed il Misericordioso
per avere concesso al presente l'occasione di divulgare
un'altra volta il messaggio del grande popolo dell'Iran.
Altresì, ringrazio il Signore per il crescente risveglio
dei popoli e la loro coraggiosa presenza sulla scena
internazionale che dà a loro la possibilità di esprimere
le proprie opinioni in merito alle questioni d'interesse
globale.
La voglia di giustizia, la voglia di verità, la ricerca del
Divino ed il sostegno della dignità umana sono oggi le
richieste gridate dai popoli del mondo. Il rigetto della
prepotenza, la difesa degli oppressi e la voglia di pace,
sono le caratteristiche del pensiero dei popoli e
soprattutto sono il volere delle giovani generazioni che
aspirano ad un mondo privo di inquinamento, prepotenza ed
ingiustizia; un mondo che sia invece ricolmo di amore ed
affetto. I giovani ed i giovanissimi hanno il diritto di
chiedere giustizia e verità ed hanno il diritto di
costruire il proprio futuro con l'amore, la pace e
l'affetto.
Io ringrazio Dio anche per questo.
Spettabili Signore, Egregi Signori
quel che oggi l'umanità sopporta non è degno della
dignità umana; Dio non ha creato l'uomo affinché alcuni
gruppi di uomini impongano ingiustizia ad altri gruppi.
(Dio non ha creato l'uomo/ndr). Affinché un gruppo creando
guerra e violenza riesca a derubare la risorse, arricchirsi
ed espandere il proprio dominio mentre l'altro gruppo sia
costretto a sopportare la povertà e le disgrazie che ne
provengono.
O (Dio non ha creato l'uomo/ndr). Affinché un gruppo forte
delle sue armi e delle sue minacce comandi il mondo mentre
altri siano costretti a rimanere sempre sotto l'ombra della
minaccia e dell'insicurezza.
Certuni si spingono a migliaia di chilometri di distanza dal
proprio paese ed occupano la terra altrui per controllarne
il petrolio o le altre risorse; altri ogni giorno devono
assistere alla distruzione delle loro case ed alla morte dei
loro bambini nella loro stessa terra.
Questi comportamenti non sono all'altezza della dignità
umana e si rivelano contrari alla verità ed alla
giustizia.
La domanda ora è questa: in simili circostanze gli oppressi
del mondo dove devono rivolgersi? Quale persona o quale
organizzazione difende i diritti degli oppressi e punisce
gli oppressori? Dove si trova la corte della giustizia
mondiale?
Ricordando qualche esempio ed effettuando un ripasso delle
questioni mondiali di maggiore rilievo intendo chiarire i
pensieri espressi.
Primo: la proliferazione inarrestabile delle armi nucleari,
microbiche e chimiche
Alcune potenze vantano la produzione di armi nucleari della
seconda e della terza generazione. A cosa servono queste
armi? La produzione di queste armi micidiali e riempire i
depositi di queste servirà forse alla diffusione della pace
e della democrazia? Oppure queste armi serviranno a
minacciare i governi ed i popoli?
Fino a quando i popoli del mondo dovranno vivere minacciati
dalle bombe nucleari, batteriche e chimiche? Le potenze
produttrici di queste armi quali responsabilità hanno e
come vengono chiamate a rispondere delle proprie azioni
dinanzi alla comunità internazionale? Mi chiedo se i popoli
di questi paesi siano d'accordo sul fatto che la loro
ricchezza venga impiegata per la costruzione di queste armi
distruttrici.
Invece di appoggiarsi alle armi micidiali ed alle bombe, non
si potrebbe contare sulla giustizia, l'etica e la
ragione?
Quale dei due sono più vicini alla pace, le bombe o la
ragione?
Se ci fosse ragione, etica e giustizia, le radici
dell'oppressione andrebbero bruciate e le minacce distrutte.
Non rimarrebbe nulla in grado di causare conflitti dato che
la maggior parte dei conflitti nel mondo sono causati dalla
mancanza di giustizia e dall'ambizione. Tutti i popoli amano
la giustizia, la accolgono a braccia aperte e sono disposti
a fare sacrifici per difenderne l'esistenza.
Se le potenze mondiali innalzassero la bandiera della reale
giustizia, della pace e dell'affetto non sarebbero più
amate del loro oggi, dedicato invece alla produzione ed alla
diffusione di armi chimiche e nucleari? L'esperienza
purtroppo esiste già e le conseguenze delle minacce e
dell'uso delle armi le abbiamo già viste in passato. L'uso
delle armi quale altro esito ha avuto se non quello di
diffondere l'odio e la vendetta tra i popoli?
Secondo: l'occupazione dei paesi e l'aumento dei
conflitti
Come era successo ad altri paesi, anche l'Iraq è stato
occupato e sono 3 anni che l'occupazione continua. Non passa
giorno senza che in Iraq gente innocente venga uccisa a
sangue freddo. Le forze che occupano il paese non sono in
grado di garantire la sicurezza. Nonostante la formazione
del governo e del parlamento regolare, mani nascoste
lavorano per istigare le divergenze esistenti nella società
iraqena e creare una guerra civile.
Non esistono elementi che possano testimoniare un serio
interesse delle forze di occupazione alla lotta contro
l'insicurezza. Infatti, un numero elevato di terroristi sono
stati arrestati dalle forze irachene ma per ragioni
sconosciute le forze di occupazione hanno disposto la
liberazione di questi individui.
Appare che la fomentazione delle violenze ed il terrorismo
costituiscano una giustificazione per la presenza delle
forze straniere in Iraq. In simili circostanze, a chi si
deve rivolgere il popolo iraqeno? Dove deve sporgere
denuncia il governo iraqeno?
Chi è garante della sicurezza dell'Iraq? L'insicurezza in
Iraq influenza negativamente l'intera regione. Il consiglio
di sicurezza è in grado di fare qualcosa per per
l'instaurazione della pace e della sicurezza in Iraq mentre
le potenze che lo occupano sono a loro volta membri
permanenti del consiglio di sicurezza?
Il consiglio di sicurezza è in grado di prendere decisioni
imparziali su questo tema?
Osservate la Palestina.
La radice dei problemi di questa terra va trovata nella
storia della seconda guerra mondiale. Con la scusa di
sostenere parte dei reduci del conflitto, la terra
palestinese è stata occupata e milioni di autoctoni della
zona sono stati costretti alla fuga. Le terre occupate sono
state regalate ad un numero ridotto di reduci del secondo
conflitto mondiale e poi gente proveniente da tutto il mondo
che non aveva avuto nulla in comune con la guerra è stata
radunata in Palestina dove è stato fondato un governo. Un
governo creato in una terra che non era sua e con una
popolazione che non apparteneva a quella terra e che
proveniva dalle diverse parti del mondo; e questa fondazione
(è avvenuta/ndr) a costo di sottrarre la terra a milioni di
persone. Questa è una grande tragedia che non ha precedenti
nella storia umana. Ancora oggi i profughi vivono nei campi
ed alcuni di loro hanno detto addio alla vita senza vedere
avverato il sogno di ritornare nella loro terra
d'origine.
Esiste una qualsiasi forma di ragione o legge in grado di
definire legale una simile azione? Esiste tra i membri delle
Nazioni Unite, un paese che accetterebbe che al suo paese
venisse riservato un trattamento simile?
Il pretesto per la fondazione del regime che occupa la
Palestina è talmente mediocre che alle persone non viene
nemmeno dato il permesso di parlarne; altrimenti, con il
chiarimento della questione, inizierebbe a mancare una
filosofia per l'esistenza del regime sionista; ed infatti
oggi questa filosofia non esiste più.
Ma la tragedia non si conclude con la fondazione di un
regime nella terra di un'altro popolo. Purtroppo dal primo
giorno della fondazione, questo regime è stato usato dalle
potenze come uno strumento per la creazione di instabilità,
guerre, violenze e come un freno allo sviluppo dei paesi
della regione. È probabile che alcuni dei sostenitori di
questo regime si offendano ma queste sono le verità, non si
tratta di leggende. La storia è dinanzi ai nostri
occhi.
Ma ancor più importante di quanto detto, vi è il sostegno
illegale a questo regime. Osservate la terra palestinese. La
gente viene bombardata nelle proprie case. I loro bambini
vengono uccisi nelle vie e nelle strade e nessuno è in
grado di difenderli, nemmeno il consiglio di sicurezza.
Perchè?
Dall'altra parte un governo viene eletto direttamente dal
popolo in una piccola parte della Palestina ma invece di
essere sostenuto da coloro che si dichiarano i difensori
della democrazia, viene decimato; i suoi membri, i suoi
ministri, i suoi deputati vengono arrestati sotto gli occhi
del mondo. Quale consiglio o organizzazione ha sostenuto
questo governo oppresso? Perchè il consiglio di sicurezza
non può alzare nemmeno un dito? Proprio ora voglio parlare
del Libano:
Per 33 giorni il popolo libanese viene bombardato ed un 1
milione e mezzo di persone rimangono senza tetto. Alcuni
membri del consiglio di sicurezza di fatto si muovono in
maniera tale da permettere all'aggressore del Libano di
realizzare i suoi obbiettivi militari e per questo nei primi
giorni il consiglio di sicurezza non può far nulla per
stabilire un cessate il fuoco. Il consiglio di sicurezza
rimane ad osservare la scena tragica delle aggressioni ed i
crimini di Qana si ripetono. Perchè?
In tutti questi casi la risposta della domanda è ovvia.
Fino a quando la causa del conflitto è all'interno del
consiglio di sicurezza, questo consiglio non può assolvere
ai propri doveri.
Terzo: il mancato rispetto dei diritti dei membri delle
organizzazioni internazionali
Eccellenze,
ora voglio ricordare alcuni dei soprusi che sono stati fatti
al popolo iraniano:
La Repubblica Islamica dell'Iran è membro dell'agenzia
internazionale per l'energia atomica e firmatario del
trattato NPT. Il nostro programma nucleare è trasparente,
pacifico e si sviluppa sotto l'occhio attento degli
ispettori dell'Aiea. Perchè a noi vengono negati i diritti
riconosciutici esplicitamente dalle leggi internazionali?
Quali sono i governi che ostacolano la nostra attività?
Sono i governi che possiedono il ciclo di produzione di
combustibile. Alcuni di questi paesi hanno usato la scienza
nucleare a scopi non-pacifici come la fabbricazione di bombe
nucleari ed hanno persino nel loro passato il demerito di
averle usate contro gli esseri umani.
Quale organizzazione o quale consiglio deve occuparsi di
questa ingiustizia? Il consiglio di sicurezza è nelle
condizioni di farlo? Può impedire che il diritto dei paesi
non venga negato loro e che alcune potenze non impediscano
lo sviluppo degli altri paesi?
L'uso del consiglio di sicurezza come uno strumento per la
minaccia è molto preoccupante. Alcuni dei membri del
consiglio di sicurezza che sono molte volte una delle parti
in causa in una contesa internazionale, usano facilmente il
consiglio per condannare la parte alla quale si oppongono e
si sentono anche fieri di questo. La domanda è questa: ma
che senso ha la strumentalizzazione del consiglio di
sicurezza; quest'uso non mette in pericolo la credibilità
del consiglio? Questo comportamento non influenza la vera
capacità di questo consiglio nel creare la sicurezza?
Eccellenze,
la riflessione sulle verità citate ci guida in direzione di
un'amara conclusione: la giustizia è stata sacrificata a
favore della prepotenza. Le relazioni internazionali, sotto
la pressioni dei potenti, oggi sono anomale, ingiuste e
discriminatorie. La minaccia nucleare delle potenze ha preso
il posto del rispetto reciproco e della pace. La difesa dei
diritti umani e della democrazia da parte delle potenze
avviene solo quando questa difesa può essere
strumentalizzata per fare pressioni sugli altri popoli ed
umiliarli. Ma se sono in gioco gli interessi delle potenze,
concetti come la democrazia, il diritto dei popoli
all'indipendenza, il rispetto dei diritti delle persone ed
il rispetto dei diritti internazionali non hanno più alcun
valore. L'esempio è il comportamento riservato al governo
eletto della Palestina e quello riservato al regime
sionista. Se in Palestina le persone vengono uccise, vengono
costrette a lasciare le loro case, se vengono imprigionate
senza motivo o vengono assediate nelle loro case e città,
ciò non ha importanza ed in questo caso i diritti umani non
vengono danneggiati minimamente.
I paesi non sono giudicati in base alle leggi esistenti ed
internazionalmente accettate; il fatto che un paese possa
usufruire dei suoi diritti legittimi dipende dal volere
delle grandi potenze. Apparentemente, il consiglio di
sicurezza è solamente utile come garante degli interessi di
alcune grandi potenze, ma se gli innocenti muoiono a
migliaia sotto le bombe, il consiglio di sicurezza deve fare
silenzio e non approvare il cessate il fuoco. Ma per il
consiglio di sicurezza, che dovrebbe garantire la sicurezza
nel mondo, questa non è forse una tragedia storica?
Il sistema dominante oggi è tale da elevare al di sopra
della volontà di 180 nazioni, quella di un'unica nazione
che si autodichiara pari al volere della comunità
internazionale. Questo paese si sente padrone del globo e
ritiene di seconda classe le altre popolazioni.
Eccellenze,
la domanda è questa: se il governo statunitense e quello
inglese che sono membri permanenti del consiglio di
sicurezza violano la legge internazionale quale ente
dell'Onu è in grado di giudicarli? Un consiglio di cui loro
stessi fanno parte ed in cui hanno un potere speciale può
condannare i loro crimini? È mai successa una cosa del
genere?
Ma al contrario abbiamo visto che quando loro hanno un
problema con un governo o un popolo lo trascinano al
cospetto del consiglio di sicurezza ed assumono sia il ruolo
di pubblico ministero, sia il ruolo di giudice e sia il
ruolo di colui che mette in atto il verdetto della
corte.
Questo sistema è realmente giusto? Ma esiste una
discriminazione o un'ingiustizia più palese di questa?
Purtroppo l'insistenza adoperata da alcuni paesi
imperialisti per imporre le loro politiche alle
organizzazioni internazionali, tra cui il consiglio di
sicurezza, ha screditato l'Onu dinanzi all'opinione pubblica
mondiale ed ha messo in discussione l'efficienza ed il
prestigio di questa organizzazione.
Eccellenze,
fino a quando questa condizione è sopportabile? Osservate
che il comportamento di alcune potenze, è oggi il più
grande problema delle Nazioni Unite e degli enti collegati
ad essa come il consiglio di sicurezza. La struttura e la
metodica del consiglio di sicurezza non può soddisfare le
necessità della generazione attuale e le necessità
dell'uomo di oggi. Questa struttura è una struttura che
risale ai tempi del secondo conflitto mondiale.
Oggi nessuno può negare che il consiglio di sicurezza
dell'Onu ha una grande necessità di credibilità e di
efficienza. E bisogna ammettere che fino a quando questo
ente non potrà rappresentare la comunità internazionale in
maniera chiara, equa e democratica, non sarà ne credibile
ne efficiente. Inoltre oggi è più che chiara la relazione
diretta che esiste tra il diritto di veto e la perdita di
credibilità del consiglio di sicurezza. Fino a quando
questa struttura non verrà modificata, non si può
pretendere che il mondo venga ripulito dall'ingiustizia e
dall'oppressione.
Ma la popolazione mondiale oggi merita di essere governata
con le leggi di 60 anni fa? Le nuove generazioni non hanno
il diritto di decidere per il mondo in cui hanno intenzione
di vivere?
Oggi la riforma all'interno delle Nazioni Unite è
necessaria più che mai. La giustizia e la democrazia ordina
di rispettare il ruolo dell'assemblea generale dell'Onu come
il principale organo di decisione di questa organizzazione
ed è proprio il compito di questa assemblea salvare il
consiglio di sicurezza dalla sua condizione attuale.
Altrimenti almeno il movimento dei non-allineati,
l'organizzazione dei paesi islamici e il continente africano
devono avere ognuno un seggio permanente al consiglio di
sicurezza con il diritto di veto in modo da bilanciare le
forze all'interno del consiglio ed impedire l'oppressione
dei paesi meno potenti.
Spettabile Direzione, Eccellenze
d'altro canto, reputo necessario che l'etica ritorni a
svolgere il ruolo che deve avere. Senza etica e senza tenere
in considerazione gli insegnamenti dei profeti del Signore,
non si possono garantire la giustizia, la libertà ed i
diritti umani. La chiave dei problemi dell'uomo di oggi è
la religione e l'etica. Se il rispetto dei diritti umani
sarà veramente un valore, non ci sarà spazio per
l'ingiustizia, la violenza e la guerra.
Gli uomini sono stati creati tutti da Dio e tutti hanno
dignità e tutti sono degni di rispetto.
Nessuno è superiore. Una persona o un governo non può
riservarsi un trattamento speciale e nessun governo deve
ignorare i diritti degli altri governi. Non è giusto che un
governo cerchi di dominare le organizzazioni internazionali
e si contrapponga dinanzi alla volontà della comunità
internazionale. I cittadini europei, africani, asiatici ed
americani sono tutti uguali. Siamo più di 6 miliardi e
siamo tutti uguali.
La giustizia e la difesa della dignità sono le colonne
sulla quale si può costruire l'edificio della pace e della
sicurezza mondiale.
Per tale motivo il nostro messaggio al mondo è questo:
La pace e la sicurezza duratura nel mondo è possibile solo
se prima si crea la giustizia, si da spazio all'etica, si
rispetta la dignità umana e si impara ad amare.
La pace, il progresso e la sicurezza è un diritto di tutti
i popoli e tutti i governi.
Tutti noi siamo membri della comunità internazionale e
abbiamo il diritto di creare un mondo pieno di amore,
affetto e giustizia.
Tutti i rispettabili membri delle Nazioni Unite sono
influenzati dai fatti dolci o amari del mondo. Noi possiamo
rendere migliore la vita di questa generazione e di quella
che dovrà venire con decisioni ragionevoli e decise.
Noi aiutandoci, possiamo distruggere alle radici le cause
dei mali che ci circondano e rendere dolce per le nostre
popolazioni la vita.
In base al loro istinto, i popoli sono alla ricerca del
bene, della perfezione e della bellezza. Noi, appoggiandoci
ai nostri popoli saremo in grado di fare grandi passi per
cambiare il mondo e spianare la strada per il progresso
dell'umanità. Che ciò sia gradito o no da noi, primo o poi
per volere del Signore la terra verrà dominata dal bene e
dalla pace. L'importante è assumere un ruolo e dare un
contributo a ciò che primo o poi si avvererà.
Il Signore, l'Onnipotente, il Clemente, che è il creatore
dell'Universo è anche il possessore di questo mondo. Lui ci
ordina di essere giusti; Lui chiede ai Suoi servi di operare
il bene e di non commettere ingiustizie. Egli chiede ai Suoi
servi di incoraggiarsi a vicenda nelle opere di bene e di
sconsigliarsi a vicenda le opere ingiuste. Tutti i profeti
del Signore, Adamo(la pace sia con lui), Mosé (la pace sia
con lui), Gesù(la pace sia con lui) ed infine Mohammad (la
pace sia con lui) hanno invitato l'uomo ad adorare l'Unico
Dio, alla giustizia, alla fratellanza, all'amore ed
all'affetto. In base al monoteismo e a valori come la
giustizia, l'amore e il rispetto dell'uomo non si può
costruire un mondo migliore e trasformare l'odio in
amicizia?
Io dichiaro ad alta voce che oggi il mondo ha bisogno più
che mai di uomini giusti che amino la libertà e l'uomo e
soprattutto dichiaro che il mondo aspetto veramente il
Salvatore che tutte le religioni attendono.
O Dio, gli uomini sono Tuoi servi e a Te è affidata la loro
guida e la loro felicità. Dona all'umanità il Salvatore
atteso, e collocaci tra coloro che spianano la strada per il
Suo arrivo.
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