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Bush vs Ahmadinejad l'incontro mai avvenuto
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21 settembre 2006 0:00
 

Il discorso di Bush alla Nazione sull'11/9
Washington, 13 Settembre 2006








Il testo integrale del discorso di George W. Bush alla Nazione.
Buona sera. Cinque anni fa, questo giorno - l'11 Settembre - è stato marchiato nella memoria dell'America. Diciannove uomini ci hanno attaccati con una barbarità che non ha eguali nella nostra storia. Hanno ucciso persone di tutti i colori, credi, e nazionalità - e fatto la guerra a tutto il mondo libero. Da quel giorno, l'America e i suoi alleati hanno dato l'offensiva in una guerra diversa da tutte quelle che abbiamo combattuto prima. Oggi, siamo più sicuri, ma non siamo ancora sicuri. In questa notte solenne, ho hiesto un po' del vostro tempo per discutere sulla natura della minaccia prima ancora di noi, cosa stiamo facendo per proteggere la nostra nazione, e la costruzione di un medio-oriente con più speranze che detiene la chiave della pace per l'America e il mondo.

L'11 settembre, la nostra natione ha visto la faccia del male. Ma in quel terribile giorno, siamo anche stati testimoni di qualcosa distintamente Americano: cittadini comuni essere all'altezza della situazione, e rispondere con straordinari atti di coraggio. Abbiamo visto il coraggio nei lavoratori di ufficio che erano intrappolati ai piani alti dei grattacieli in fiamme - e hanno chiamato a casa così che le loro ultime parole potessero essere di conforto e amore. Abbiamo visto il coraggio nei passeggeri a bordo del volo 93, che hanno recitato il Salmo 23 - e poi hanno caricato la cabina di pilotaggio. E abbiamo visto il coraggio nello staff del Pentagono che hanno affrontato le fiamme e il fuoco - e sono corsi a rispondere ai pianti di aiuto. In questo giorno, ricordiamo gli innocenti che hanno perso la loro vita - e noi noi diamo un tributo a coloro i quali hanno dato la loro vita affichè gli altri vivessero.

Per molti dei nostri cittadini, le ferite di quel mattino sono ancora fresche. Ho incontrato vigili del fuoco e agenti di polizia ammutoliti dall'emozione della memoria dei compagni caduti. Sono stato con le famiglie raccolte sul terreno erboso in Pennsylvania, che portano un orgoglio dolceamaro per i loro amati che hanno rifiutato di essere vittime - dando all'America la nostra prima vittoria nella lotta al terrore. Ho seduto dietro madri giovani con bambini che adesso hanno cinque anni - e ancora bramosi per i padri che non potranno mai stringerli tra le loro braccia. In questa sofferenza, noi decidiamo di onorare ogni uomo e ogni donna persa. E cerchiamo il loro durevole ricordo in un mondo più sicuro e con più speranza.

Dall'orrore dell'11 settembre, abbiamo imparato un grande aspetto del nemico. Abbiamo imparato che sono il male e uccidono senza compassione - ma non senza scopo. Abbiamo imparato che formano un arete globale di estremisti che sono guidati da una visione perversa dell'islam . una ideologia totalitarista che odia la libertà, rifiuta la tolleranza, e disprezza titti i dissenzi. E abbiamo imparato che il loro scopo è di costruire un impero Islamico radicale dove le donne sono prigioniere a casa loro, gli uomini sono picchiati per incontri di preghiera mancati, e i terroristi hanno un paradiso sicuro dove pianificare e lanciare attacchi all'America e altre nazioni civilizzate. La guerra contro questo nemico è più di un conflitto militare. È la battaglia ideologica decisiva del venunesimo secolo, e il richiamo della nostra generezione.

La nostra nazione sta attraversando una prova a cui non è stata sottposta dall'inizio della guerra fredda. Abbiamo visto cosa un pugno di nostri nemici può fare con un taglierino e dei biglietti aerei. Abbiamo udito le loro minacce di lanciare attacchi ancora più terribili sul nostro popolo. E sappiamo che se fossero stati capaci di mettere le mani sulle armi di distruzione di massa, l'avrebbero utilizzate contro noi. Affrontiamo un nemico determinato a portare morte e sofferenza nelle nostre case. L'America non ha chiesto questa guerra, e igni americano spera che fosse finita. Anche io. Ma la guerra non è finita - e non lo sarà fin quando noi o gli estremisti ne usciranno vittoriosi. Se non sconfiggiamo questi nemici ora, lasceremo i nostri bambini affontare un Medio Oriente sovraffollato da stati terroristi e dittatori radicali armati con armi nucleari. Siamo in un aguerra che segnerà il corso del nuovo secolo - e determinerà il destino di milioni di persone nel mondo.

Per L'america, l'11 settembre è stata più di una tragedia - ha cambiato il modo in cui guardiamo il mondo. L'11 settembre, abbiamo deciso che avremmo scagliato un'offensiva contro i nostri nemici, e non avremmo fatto distinzione tra i terroristi e chi li supporta o ospita. Così abbiamo aiutato a rimuovere i Talebani dal potere in Afghanistan. Abbiamo messo Al Qaeda in fuga, e abbiamo ucciso o catturato la maggior parte di chi ha organizzato gli attacchi dell'11 settembre, incluso l'uomo che credeva di essere il grande intellettuale, Khalid Sheik Mohammed. Lui ed altri sospetti terroristi sono stati interrogati dalla CIA, e hanno fornitoo preziose informazioni che hanno aiutato a fermare gli attacchi in America e nel mondo. Adesso questi uomini sono stati trasfertiti nella baia di Guantanamo, così che possano essere detenuti per rispondere delle loro azioni. Osama Bin Laden e altri terroristi si stanno ancora nascondendo. Il nostro messaggio a loro è chiaro: Non importa quanto tempo sarà necessario, l'America ti troverà, e vi porteremo davanti alla giustizia.

L'11 settembre, abbiamo imparato che l'America deve affrontare gli attacchi prima che raggiungano le nostre coste, sia che quelle minacce vengano dalle reti terroristiche sia che dagli stati terroristi. Spesso mi chiedono perché siamo in Iraq quando Saddam Hussein non è responsabile per gli attacchi dell'11 settembre. La risposta è che il regime di Saddam Hussein era una chiara minaccia. La mia amministrazione, Il Congresso, e le Nazioni Unite hanno visto la minaccia - e dopo l'11 settembre, il regime di Saddam rappresentava un rischio che il mondo non si poteva permettere di prendere. E adesso la sfida è aiutare gli iracheni a costruire una democrazia che risponde ai sogni di quasi 12 milioni di iracheni che sono usciti a votare nelle elezioni libere dello scorso dicembre.

Al Qaeda e altri estremisti da tutto il mondo sono venuti in Iraq a fermare la nascita della società libera nel cuore del medio-oriente. Si sono uniti a quelli che rimanevano del regime di Saddam e altri gruppi armati per fomenatre la violenza faziosa per mandarci via. I nostri nemici in Iraq sono duri e recidivi - ma lo sono anche gli Iracheni e le forze della coalizione. Ci stiamo adattando per stare avanti il nostro nemico, e stiamo completando un chiaro piano per assicurare che in Iraq democtratico nascerà.

Stiamo allenando le truppe Irachene così che possano difendere la loro nazione. Stiamo aiutando l'unità del governo iracheno a crescere forte e a servire il suo popolo. Non ce ne andremò fin quando questo lavoro sarà fatto. Qualsiasi sbaglio sia stato commesso in Iraq, il peggior sbaglio sarebbe pensare che se ci fossimo ritirati, i terroristi ci avrebbero lasciti soli. Non ci lasceranno soli. Ci seguiranno. LA sicurezza dell'America dipende dal risultato della battaglia nelle strade di Baghdad. Osama Bin Laden chiama questa battaglia "la terza guerra mondiale" - e dice che la vittoria dei terroristi in Iraq significherà la "sconfitta e la disgazia eterna" per l'America. Se cededdimo l'America a uomini con Bin Laden, i nostri nemici saranno incoraggiati; guadagneranno un nuovo paradiso sicuro; useranno le risorse dell'Iraq per alimentare il loro movimento estremista.
Non permetteremo che ciò accada. L'America starà in battaglia. L'iraq sarà una nazione libera, e un forte alleato nella guerra al terrorismo.

Possiamo essere fiduciosi che la nostra coalizione ci riuscirà perché il popolo Iracheno è stato deciso di fronte una violenza indicinile. E possiamo essere fiduciosi nella vittoria grazie alla capacità e decisione delle forze armate americane.
Ciuscuno nelle nostre truppe è volontario, e dagli attacchi dell11 settembre, più di un milione e 600 americani si sono fatti avanti per indossare l'uniformde della nostra nazione. In Iraq, Afghanistan, e altri fronti della guerra al terrore, gli uomini e le donne del nostro esecito stanno facendo grandi sacrifici per tenerci sicuri. Alcuni di loro hanno sofferto terribili ferite . e quasi 3000 hanno dato la loro vita. L'America tiene a cuore la loro memoria. Preghiamo per le loro famiglie. E non ci ritireremo mai dal lavoro che hanno iniziato.

Onoriamo anche quelli che faticano giorno e notte per tenere la nostra patria sicura, e stiamo dando loro gli strumenti di cui hanno bisogno per proteggere il nostro popolo. Abbiamo creato il Dipartimento di Sicurezza della Patria. Abbiamo abbattuto il muro che impediva agli esecutori della legge e all'intelligence di scambiare informazioni.. Abbiamo rafforzato la sicurezza dei nostri aeroporti e porti e confini, e abbiamo creato nuovi programmi per monitorare i registri delle banche dei nostri nemici e chiamate telefoniche. Grazie al duro lavoro dei nostri professionisti dell'intelligence e delle forze di polizia, abbiamo disgregato le celle terroristiche in mezzo a noi e salvato vite americane.

Cinque anni dopo l'11 settembre, i nostri nemici non sono riusciti a lanciare un altro attacco sul nostro suolo, ma non sono stati fermi. Al Qaeda e quelli ispirati dalla sua ideologia d'odio hanno commesso attacchi terroristici in più di due dozzine di nazioni. E appena il mese scorso, sono stati sventati nel tentativo di far esplodere aerei civili diretti verso gli Stati Uniti. Restano determinati nel voler attaccare l'America e uccidere i nostri cittadini - e noi siamo determinari nel fermali. Continueremo a dare agli uomini e le donne che ci proteggono ogni risorse e autorità legale di cui hanno bisogno per svolgere il loro lavoro.

Nei primi giorni dopo gli attacchi dell'11 settembre ho promesso di usare ogni elemento del potere nazionale per combattere i terroristi, ovunque li troviamo. Una delle armi più potenti nel nostro arsenale è il potere della libertà. Sono lanciati nel panico alla vista di un vecchio uomo alle elezioni, alle ragazze che vanno a scuola, o famiglie che adorano Dio secondo le proprie tradizioni. Sanno che se fosse data la scelta, le persone sceglierebbero la libertà al posto dell'ideologia estremista. Così la loro risposta è negare alle persone questa scelta accanendosi contro le forze di libertà e moderazione. Questa battaglia è stata chiamata scontro di civiltà. In verità, è la battaglia per la civiltà. Stiamo combattendo per mantenere lo stile di vita tenuto dalle nazioni libere. E stiamo combattendo per la possibilità che le buone e decenti persone del medio oriente possano costruire società basate sulla libertà e tolleranza e dignità personale.

Adesso siamo nelle prime ore di questa battaglia tra la tirannia e la libertà. Tra la violenza, qualche domanda se il popolo del medio oriente vuole la sua libertà, e se le forze della moderazione possano prevalere. Per 60 anni, questi dubbi hanno guidato le nostre politiche nel medio oriente. E poi, in una chiara mattinata di settembre, è diventato chiaro che la calma che avevamo visto nel medio oriente era solo un miraggio. Anni di promozione della pace e della stabilità ci hanno lasciato senza nessuna di esse. Quindi abbiamo cambiato la nostra politca, e predisposto l'influenza americana nel mondo ad avanzare la libertà e la democrazia come grandi alternative alla repressione e al radicalismo.

Con il nostro aiuto, le persone del medio oriente stano adesso facendo passi avanti nel pretendere la loro libertà. Da Kabul a Baghdad a Beirut, ci sono donne e uomini coraggiosi che rischiano la loro vita ogni giorno per la stessa libertà di cui noi godiamo. E loro ci pongono una domanda: Abbiamo la fiducia di fare nel medio oriente quello che i nostri nonni portarono a termine in Europa e Asia? Stando a fianco di leader democratici e riformatori, dando voce alle speranze i uomini e donne decenti, stiamo offrendo un sentiero che porta via dal radicalismo. E stiamo raggruppando le più potenti forze per la pace e la moderazione nel medio oriente: il desiderio di milioni di persone di essere liberi.

Attraverso l'ampio medio oriente, gli estremisti stanno combattendo per evitare un futuro del genere. Ma l'America si è confrontata con il male prima, e l'abbiamo sconfitto - a volte al costo di migliaia di buoni uomini in una sola battaglia. Quando Franklin Roosvelt si promise di sconfiggere due nemici tra i due oceani, non poteva prevedere il D-Day e Iwo jima - ma non sarebbe stato sorpreso del risultato. Quando Harry Truman promise il supporto Americano per i popoli liberi che reistevano alla aggressione sovietica, non avrebbe potuto immaginare l'erezione del muro di Berlino - ma non si sarebbe sorpreso di vederlo abbattuto. Attraverso la nostra storia, l'America ha visto la libertà sfidata, e ogni volta, abbiamo visto la libertà trionfare con sacrificio e determinazione.

All'inizio diq uesto giovane secolo, l'America guarda al giorno quando i popoli del medio oriente lasciano il deserto del dispotismo per il fertile giardino della libertà, e portano il loro posto di diritto in un mondo di pace e prosperità. Guardiamo al giorno in cui le nazioni diq uella regione riconoscono che la loro più grande risorsa non è il petrolio nel sottosuolo, ma il talento e la creatività del loro popolo. Guardiamo al giorno il cui le madri e i padri attrvaerso il medio oriente vedono un futuro di speranza e opportunità per i loro bambini. E quando quel bel giorno viene, le nuvole della guerra si apparteranno, il richiamo del radicalismo declinerà, e lasceremo i nostri figli in un mondo migliore e più sicuro.

In questo solenne anniversario, ridedichiamo noi stessi a questa causa. La nostra nazione ha assicurato giudizi, a affrontiamo una difficile strada davanti a noi. Vincere questa guerra richiederà gli sforzi determinati di una nazione unita, e dobbiamo mettere da parte le nostre differenze e lavorare insieme per superare il test che la storia ci ha messo davantiò. Sconfiggeremo i nostri nemici. Proteggeremo la nostra gente. E guideremo il 21° secolo in un era di libertà umana.

Agli inzi diq uesto anno, ho fatto un viaggio presso l'Accademia Militare degli Sati Uniti. Ero lì per consegnare le direttive d'inizio alla prima classe arrivata a West Point dopo gli attacchi dell'11 settembre. Quel giorno ho incontrato una madre orgogliosa che si chiama RoseEllen Dowdell. Era lì per vedere suo figlio, Ptrick, accettare il compito nel miglior esercitop che il mondo abbia conosciuto. Qualche settimana prima, RoseEllen aveva visto suo figlio, James, diplomato alla Fire Academy a New York. In entrmbe questi giorni, i suoi pernsieri erano rivolti a qualcuno che non era lì per condividere questi momenti: suo marito, Kevin Dowdell. Kevin era uno dei 343 vigili del fuoco che si affrettarono nelle torri in fiamme del World Trade Center l'11 settembre - e non fece mai ritorno a casa. Suo figlio ha perso suo padre quel giorno, ma non la passione per il servizio che lui gli aveva trasmesso. Questo è ciò che RoseEllen dice dei suoi ragazzi: " In qualità di madre, incrocio le mie dita e prego tutto il tempo per la loro sicurezza - ma preoccupata come sono, sono anche orgogliosa, e so che anche il loro padre lo sarebbe".

La nostra nazione è benedetta ad avere giovane americani come questi - e avremo bisogno di loro. I nemici pericolosi hanno dichiarato la loro intenzione di distruggere il nostro stile di vita. Non sono i primi a provarci. E il loro destino sarà lo stesso di quelli che ci hanno provato prima. L'11 settembre ci ha mostrato il perché. Gli attacchi erano intenzionati e metterci in ginocchio, e lo hanno fatto, ma non nel modo in cui intendono in terroristi. Gli americani uniti in preghiera, sono venuti in aiuto dei loro vicini bisognosi, e hanno deciso che i nostri nemici non avrebbero avuto l'ultima parola. Lo spirito delle nostre persone è la fonte della forza Americana. E noi andiamo avanti con fiducia inq uesto spirito, fiducia nei nostri scopi e fede in un amabile Dio che ci ha fatto liberi.

Grazie, e che Dio vi benedica.


Versione integrale del discorso di Ahmadinejad alle Nazioni Unite
Fonte: Radio in lingua italiana della Repubblica islamica dell'Iran

Dopo aver ribadito il rispetto al Papa ed aver gettato acqua sul fuoco delle polemiche tra mondo islamico e Stato Pontificio, il giorno seguente, alla 61ima seduta dell'assemblea generale dell'Onu, il presidente della Repubblica islamica dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad rivela come la struttura delle Nazioni Unite oggi sia stata indebolita da alcune potenze. Come aveva annunciato dà le indicazioni che potrebbero servire per governare il mondo e soprattutto renderlo più ricco di pace e meno assillato da guerre e conflitti.
La Radio in lingua italiana della Repubblica islamica dell'Iran, vi propone la versione integrale del discorso del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad all'assemblea generale delle Nazioni Unite.

In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso
Illustri Capi di Stato, Spettabili Rappresentanti

Eccellenze, Signore e Signori,
ringrazio Dio, il Saggio, l'Invincibile ed il Misericordioso per avere concesso al presente l'occasione di divulgare un'altra volta il messaggio del grande popolo dell'Iran. Altresì, ringrazio il Signore per il crescente risveglio dei popoli e la loro coraggiosa presenza sulla scena internazionale che dà a loro la possibilità di esprimere le proprie opinioni in merito alle questioni d'interesse globale.

La voglia di giustizia, la voglia di verità, la ricerca del Divino ed il sostegno della dignità umana sono oggi le richieste gridate dai popoli del mondo. Il rigetto della prepotenza, la difesa degli oppressi e la voglia di pace, sono le caratteristiche del pensiero dei popoli e soprattutto sono il volere delle giovani generazioni che aspirano ad un mondo privo di inquinamento, prepotenza ed ingiustizia; un mondo che sia invece ricolmo di amore ed affetto. I giovani ed i giovanissimi hanno il diritto di chiedere giustizia e verità ed hanno il diritto di costruire il proprio futuro con l'amore, la pace e l'affetto.

Io ringrazio Dio anche per questo.

Spettabili Signore, Egregi Signori
quel che oggi l'umanità sopporta non è degno della dignità umana; Dio non ha creato l'uomo affinché alcuni gruppi di uomini impongano ingiustizia ad altri gruppi.
(Dio non ha creato l'uomo/ndr). Affinché un gruppo creando guerra e violenza riesca a derubare la risorse, arricchirsi ed espandere il proprio dominio mentre l'altro gruppo sia costretto a sopportare la povertà e le disgrazie che ne provengono.
O (Dio non ha creato l'uomo/ndr). Affinché un gruppo forte delle sue armi e delle sue minacce comandi il mondo mentre altri siano costretti a rimanere sempre sotto l'ombra della minaccia e dell'insicurezza.

Certuni si spingono a migliaia di chilometri di distanza dal proprio paese ed occupano la terra altrui per controllarne il petrolio o le altre risorse; altri ogni giorno devono assistere alla distruzione delle loro case ed alla morte dei loro bambini nella loro stessa terra.
Questi comportamenti non sono all'altezza della dignità umana e si rivelano contrari alla verità ed alla giustizia.
La domanda ora è questa: in simili circostanze gli oppressi del mondo dove devono rivolgersi? Quale persona o quale organizzazione difende i diritti degli oppressi e punisce gli oppressori? Dove si trova la corte della giustizia mondiale?
Ricordando qualche esempio ed effettuando un ripasso delle questioni mondiali di maggiore rilievo intendo chiarire i pensieri espressi.

Primo: la proliferazione inarrestabile delle armi nucleari, microbiche e chimiche
Alcune potenze vantano la produzione di armi nucleari della seconda e della terza generazione. A cosa servono queste armi? La produzione di queste armi micidiali e riempire i depositi di queste servirà forse alla diffusione della pace e della democrazia? Oppure queste armi serviranno a minacciare i governi ed i popoli?
Fino a quando i popoli del mondo dovranno vivere minacciati dalle bombe nucleari, batteriche e chimiche? Le potenze produttrici di queste armi quali responsabilità hanno e come vengono chiamate a rispondere delle proprie azioni dinanzi alla comunità internazionale? Mi chiedo se i popoli di questi paesi siano d'accordo sul fatto che la loro ricchezza venga impiegata per la costruzione di queste armi distruttrici.

Invece di appoggiarsi alle armi micidiali ed alle bombe, non si potrebbe contare sulla giustizia, l'etica e la ragione?
Quale dei due sono più vicini alla pace, le bombe o la ragione?
Se ci fosse ragione, etica e giustizia, le radici dell'oppressione andrebbero bruciate e le minacce distrutte. Non rimarrebbe nulla in grado di causare conflitti dato che la maggior parte dei conflitti nel mondo sono causati dalla mancanza di giustizia e dall'ambizione. Tutti i popoli amano la giustizia, la accolgono a braccia aperte e sono disposti a fare sacrifici per difenderne l'esistenza.
Se le potenze mondiali innalzassero la bandiera della reale giustizia, della pace e dell'affetto non sarebbero più amate del loro oggi, dedicato invece alla produzione ed alla diffusione di armi chimiche e nucleari? L'esperienza purtroppo esiste già e le conseguenze delle minacce e dell'uso delle armi le abbiamo già viste in passato. L'uso delle armi quale altro esito ha avuto se non quello di diffondere l'odio e la vendetta tra i popoli?

Secondo: l'occupazione dei paesi e l'aumento dei conflitti
Come era successo ad altri paesi, anche l'Iraq è stato occupato e sono 3 anni che l'occupazione continua. Non passa giorno senza che in Iraq gente innocente venga uccisa a sangue freddo. Le forze che occupano il paese non sono in grado di garantire la sicurezza. Nonostante la formazione del governo e del parlamento regolare, mani nascoste lavorano per istigare le divergenze esistenti nella società iraqena e creare una guerra civile.
Non esistono elementi che possano testimoniare un serio interesse delle forze di occupazione alla lotta contro l'insicurezza. Infatti, un numero elevato di terroristi sono stati arrestati dalle forze irachene ma per ragioni sconosciute le forze di occupazione hanno disposto la liberazione di questi individui.

Appare che la fomentazione delle violenze ed il terrorismo costituiscano una giustificazione per la presenza delle forze straniere in Iraq. In simili circostanze, a chi si deve rivolgere il popolo iraqeno? Dove deve sporgere denuncia il governo iraqeno?
Chi è garante della sicurezza dell'Iraq? L'insicurezza in Iraq influenza negativamente l'intera regione. Il consiglio di sicurezza è in grado di fare qualcosa per per l'instaurazione della pace e della sicurezza in Iraq mentre le potenze che lo occupano sono a loro volta membri permanenti del consiglio di sicurezza?
Il consiglio di sicurezza è in grado di prendere decisioni imparziali su questo tema?

Osservate la Palestina.
La radice dei problemi di questa terra va trovata nella storia della seconda guerra mondiale. Con la scusa di sostenere parte dei reduci del conflitto, la terra palestinese è stata occupata e milioni di autoctoni della zona sono stati costretti alla fuga. Le terre occupate sono state regalate ad un numero ridotto di reduci del secondo conflitto mondiale e poi gente proveniente da tutto il mondo che non aveva avuto nulla in comune con la guerra è stata radunata in Palestina dove è stato fondato un governo. Un governo creato in una terra che non era sua e con una popolazione che non apparteneva a quella terra e che proveniva dalle diverse parti del mondo; e questa fondazione (è avvenuta/ndr) a costo di sottrarre la terra a milioni di persone. Questa è una grande tragedia che non ha precedenti nella storia umana. Ancora oggi i profughi vivono nei campi ed alcuni di loro hanno detto addio alla vita senza vedere avverato il sogno di ritornare nella loro terra d'origine.

Esiste una qualsiasi forma di ragione o legge in grado di definire legale una simile azione? Esiste tra i membri delle Nazioni Unite, un paese che accetterebbe che al suo paese venisse riservato un trattamento simile?
Il pretesto per la fondazione del regime che occupa la Palestina è talmente mediocre che alle persone non viene nemmeno dato il permesso di parlarne; altrimenti, con il chiarimento della questione, inizierebbe a mancare una filosofia per l'esistenza del regime sionista; ed infatti oggi questa filosofia non esiste più.
Ma la tragedia non si conclude con la fondazione di un regime nella terra di un'altro popolo. Purtroppo dal primo giorno della fondazione, questo regime è stato usato dalle potenze come uno strumento per la creazione di instabilità, guerre, violenze e come un freno allo sviluppo dei paesi della regione. È probabile che alcuni dei sostenitori di questo regime si offendano ma queste sono le verità, non si tratta di leggende. La storia è dinanzi ai nostri occhi.

Ma ancor più importante di quanto detto, vi è il sostegno illegale a questo regime. Osservate la terra palestinese. La gente viene bombardata nelle proprie case. I loro bambini vengono uccisi nelle vie e nelle strade e nessuno è in grado di difenderli, nemmeno il consiglio di sicurezza. Perchè?
Dall'altra parte un governo viene eletto direttamente dal popolo in una piccola parte della Palestina ma invece di essere sostenuto da coloro che si dichiarano i difensori della democrazia, viene decimato; i suoi membri, i suoi ministri, i suoi deputati vengono arrestati sotto gli occhi del mondo. Quale consiglio o organizzazione ha sostenuto questo governo oppresso? Perchè il consiglio di sicurezza non può alzare nemmeno un dito? Proprio ora voglio parlare del Libano:

Per 33 giorni il popolo libanese viene bombardato ed un 1 milione e mezzo di persone rimangono senza tetto. Alcuni membri del consiglio di sicurezza di fatto si muovono in maniera tale da permettere all'aggressore del Libano di realizzare i suoi obbiettivi militari e per questo nei primi giorni il consiglio di sicurezza non può far nulla per stabilire un cessate il fuoco. Il consiglio di sicurezza rimane ad osservare la scena tragica delle aggressioni ed i crimini di Qana si ripetono. Perchè?
In tutti questi casi la risposta della domanda è ovvia. Fino a quando la causa del conflitto è all'interno del consiglio di sicurezza, questo consiglio non può assolvere ai propri doveri.

Terzo: il mancato rispetto dei diritti dei membri delle organizzazioni internazionali
Eccellenze,
ora voglio ricordare alcuni dei soprusi che sono stati fatti al popolo iraniano:
La Repubblica Islamica dell'Iran è membro dell'agenzia internazionale per l'energia atomica e firmatario del trattato NPT. Il nostro programma nucleare è trasparente, pacifico e si sviluppa sotto l'occhio attento degli ispettori dell'Aiea. Perchè a noi vengono negati i diritti riconosciutici esplicitamente dalle leggi internazionali? Quali sono i governi che ostacolano la nostra attività? Sono i governi che possiedono il ciclo di produzione di combustibile. Alcuni di questi paesi hanno usato la scienza nucleare a scopi non-pacifici come la fabbricazione di bombe nucleari ed hanno persino nel loro passato il demerito di averle usate contro gli esseri umani.

Quale organizzazione o quale consiglio deve occuparsi di questa ingiustizia? Il consiglio di sicurezza è nelle condizioni di farlo? Può impedire che il diritto dei paesi non venga negato loro e che alcune potenze non impediscano lo sviluppo degli altri paesi?
L'uso del consiglio di sicurezza come uno strumento per la minaccia è molto preoccupante. Alcuni dei membri del consiglio di sicurezza che sono molte volte una delle parti in causa in una contesa internazionale, usano facilmente il consiglio per condannare la parte alla quale si oppongono e si sentono anche fieri di questo. La domanda è questa: ma che senso ha la strumentalizzazione del consiglio di sicurezza; quest'uso non mette in pericolo la credibilità del consiglio? Questo comportamento non influenza la vera capacità di questo consiglio nel creare la sicurezza?

Eccellenze,
la riflessione sulle verità citate ci guida in direzione di un'amara conclusione: la giustizia è stata sacrificata a favore della prepotenza. Le relazioni internazionali, sotto la pressioni dei potenti, oggi sono anomale, ingiuste e discriminatorie. La minaccia nucleare delle potenze ha preso il posto del rispetto reciproco e della pace. La difesa dei diritti umani e della democrazia da parte delle potenze avviene solo quando questa difesa può essere strumentalizzata per fare pressioni sugli altri popoli ed umiliarli. Ma se sono in gioco gli interessi delle potenze, concetti come la democrazia, il diritto dei popoli all'indipendenza, il rispetto dei diritti delle persone ed il rispetto dei diritti internazionali non hanno più alcun valore. L'esempio è il comportamento riservato al governo eletto della Palestina e quello riservato al regime sionista. Se in Palestina le persone vengono uccise, vengono costrette a lasciare le loro case, se vengono imprigionate senza motivo o vengono assediate nelle loro case e città, ciò non ha importanza ed in questo caso i diritti umani non vengono danneggiati minimamente.

I paesi non sono giudicati in base alle leggi esistenti ed internazionalmente accettate; il fatto che un paese possa usufruire dei suoi diritti legittimi dipende dal volere delle grandi potenze. Apparentemente, il consiglio di sicurezza è solamente utile come garante degli interessi di alcune grandi potenze, ma se gli innocenti muoiono a migliaia sotto le bombe, il consiglio di sicurezza deve fare silenzio e non approvare il cessate il fuoco. Ma per il consiglio di sicurezza, che dovrebbe garantire la sicurezza nel mondo, questa non è forse una tragedia storica?
Il sistema dominante oggi è tale da elevare al di sopra della volontà di 180 nazioni, quella di un'unica nazione che si autodichiara pari al volere della comunità internazionale. Questo paese si sente padrone del globo e ritiene di seconda classe le altre popolazioni.

Eccellenze,
la domanda è questa: se il governo statunitense e quello inglese che sono membri permanenti del consiglio di sicurezza violano la legge internazionale quale ente dell'Onu è in grado di giudicarli? Un consiglio di cui loro stessi fanno parte ed in cui hanno un potere speciale può condannare i loro crimini? È mai successa una cosa del genere?
Ma al contrario abbiamo visto che quando loro hanno un problema con un governo o un popolo lo trascinano al cospetto del consiglio di sicurezza ed assumono sia il ruolo di pubblico ministero, sia il ruolo di giudice e sia il ruolo di colui che mette in atto il verdetto della corte.

Questo sistema è realmente giusto? Ma esiste una discriminazione o un'ingiustizia più palese di questa?
Purtroppo l'insistenza adoperata da alcuni paesi imperialisti per imporre le loro politiche alle organizzazioni internazionali, tra cui il consiglio di sicurezza, ha screditato l'Onu dinanzi all'opinione pubblica mondiale ed ha messo in discussione l'efficienza ed il prestigio di questa organizzazione.

Eccellenze,
fino a quando questa condizione è sopportabile? Osservate che il comportamento di alcune potenze, è oggi il più grande problema delle Nazioni Unite e degli enti collegati ad essa come il consiglio di sicurezza. La struttura e la metodica del consiglio di sicurezza non può soddisfare le necessità della generazione attuale e le necessità dell'uomo di oggi. Questa struttura è una struttura che risale ai tempi del secondo conflitto mondiale.
Oggi nessuno può negare che il consiglio di sicurezza dell'Onu ha una grande necessità di credibilità e di efficienza. E bisogna ammettere che fino a quando questo ente non potrà rappresentare la comunità internazionale in maniera chiara, equa e democratica, non sarà ne credibile ne efficiente. Inoltre oggi è più che chiara la relazione diretta che esiste tra il diritto di veto e la perdita di credibilità del consiglio di sicurezza. Fino a quando questa struttura non verrà modificata, non si può pretendere che il mondo venga ripulito dall'ingiustizia e dall'oppressione.

Ma la popolazione mondiale oggi merita di essere governata con le leggi di 60 anni fa? Le nuove generazioni non hanno il diritto di decidere per il mondo in cui hanno intenzione di vivere?
Oggi la riforma all'interno delle Nazioni Unite è necessaria più che mai. La giustizia e la democrazia ordina di rispettare il ruolo dell'assemblea generale dell'Onu come il principale organo di decisione di questa organizzazione ed è proprio il compito di questa assemblea salvare il consiglio di sicurezza dalla sua condizione attuale. Altrimenti almeno il movimento dei non-allineati, l'organizzazione dei paesi islamici e il continente africano devono avere ognuno un seggio permanente al consiglio di sicurezza con il diritto di veto in modo da bilanciare le forze all'interno del consiglio ed impedire l'oppressione dei paesi meno potenti.

Spettabile Direzione, Eccellenze
d'altro canto, reputo necessario che l'etica ritorni a svolgere il ruolo che deve avere. Senza etica e senza tenere in considerazione gli insegnamenti dei profeti del Signore, non si possono garantire la giustizia, la libertà ed i diritti umani. La chiave dei problemi dell'uomo di oggi è la religione e l'etica. Se il rispetto dei diritti umani sarà veramente un valore, non ci sarà spazio per l'ingiustizia, la violenza e la guerra.
Gli uomini sono stati creati tutti da Dio e tutti hanno dignità e tutti sono degni di rispetto.

Nessuno è superiore. Una persona o un governo non può riservarsi un trattamento speciale e nessun governo deve ignorare i diritti degli altri governi. Non è giusto che un governo cerchi di dominare le organizzazioni internazionali e si contrapponga dinanzi alla volontà della comunità internazionale. I cittadini europei, africani, asiatici ed americani sono tutti uguali. Siamo più di 6 miliardi e siamo tutti uguali.
La giustizia e la difesa della dignità sono le colonne sulla quale si può costruire l'edificio della pace e della sicurezza mondiale.

Per tale motivo il nostro messaggio al mondo è questo:
La pace e la sicurezza duratura nel mondo è possibile solo se prima si crea la giustizia, si da spazio all'etica, si rispetta la dignità umana e si impara ad amare.
La pace, il progresso e la sicurezza è un diritto di tutti i popoli e tutti i governi.
Tutti noi siamo membri della comunità internazionale e abbiamo il diritto di creare un mondo pieno di amore, affetto e giustizia.

Tutti i rispettabili membri delle Nazioni Unite sono influenzati dai fatti dolci o amari del mondo. Noi possiamo rendere migliore la vita di questa generazione e di quella che dovrà venire con decisioni ragionevoli e decise.
Noi aiutandoci, possiamo distruggere alle radici le cause dei mali che ci circondano e rendere dolce per le nostre popolazioni la vita.
In base al loro istinto, i popoli sono alla ricerca del bene, della perfezione e della bellezza. Noi, appoggiandoci ai nostri popoli saremo in grado di fare grandi passi per cambiare il mondo e spianare la strada per il progresso dell'umanità. Che ciò sia gradito o no da noi, primo o poi per volere del Signore la terra verrà dominata dal bene e dalla pace. L'importante è assumere un ruolo e dare un contributo a ciò che primo o poi si avvererà.

Il Signore, l'Onnipotente, il Clemente, che è il creatore dell'Universo è anche il possessore di questo mondo. Lui ci ordina di essere giusti; Lui chiede ai Suoi servi di operare il bene e di non commettere ingiustizie. Egli chiede ai Suoi servi di incoraggiarsi a vicenda nelle opere di bene e di sconsigliarsi a vicenda le opere ingiuste. Tutti i profeti del Signore, Adamo(la pace sia con lui), Mosé (la pace sia con lui), Gesù(la pace sia con lui) ed infine Mohammad (la pace sia con lui) hanno invitato l'uomo ad adorare l'Unico Dio, alla giustizia, alla fratellanza, all'amore ed all'affetto. In base al monoteismo e a valori come la giustizia, l'amore e il rispetto dell'uomo non si può costruire un mondo migliore e trasformare l'odio in amicizia?

Io dichiaro ad alta voce che oggi il mondo ha bisogno più che mai di uomini giusti che amino la libertà e l'uomo e soprattutto dichiaro che il mondo aspetto veramente il Salvatore che tutte le religioni attendono.
O Dio, gli uomini sono Tuoi servi e a Te è affidata la loro guida e la loro felicità. Dona all'umanità il Salvatore atteso, e collocaci tra coloro che spianano la strada per il Suo arrivo.
 
 
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