"Per quanto bestie possiamo essere, o peggio, berluscones, e
per quanto pazzi possiamo andare per qualsivoglia volgarità
che si distingua un niente dalle raffinatezze sul genere
Verusio, una pausa ogni tanto fa bene a chiunque. Grazie
quindi a Marco Follini. Grazie perché sul Corriere ha
pensato bene di tenersi alla larga dal vorticoso turbinio di
coglioni che sta ormai risucchiando il paese, con parole e
concetti finalmente riposanti. Anzi, cortesi e civili, per
quanto pieni e densi come questi: in democrazia l'avversario
è un valore; i dibattiti vanno attraversati con passo
leggero; la mossa sull'Ici è una buona intenzione, ma
bisogna coprire la spesa; il tema di una campagna elettorale
è come sconfiggere gli avversari, non come rincorrerli con
gli insulti; troppe promesse non sono realistiche; fino a
quello che dice: "nei prossimi anni non cammineremo su un
letto di rose"; per arrivare all'ultimo: "C'è un tempo da
dedicare alla semina e un tempo da dedicare alla raccolta".
Tutti concetti e ammonimenti capaci di incidere, ma garbati
e gentili ad un tempo. Peccato solo quel termine, "semina",
che fa di nuovo pensare a qualcosa tipo "testicoli".