PALERMO - Non esiste un apparecchio che individua il motivo per cui un bambino piange. Il garante della concorrenza e del mercato (ufficio pubblicità ingannevole) ha accolto il ricorso presentato dall'Adiconsum contro una promozione della Foppapedretti che vendeva un "presunto" rilevatore dell'origine del pianto dei bimbi.

da Repubblica
Nel sito Web della Foppapedretti e su alcuni giornali era stato pubblicizzato il prodotto "Perché piango", presentato come un computer in grado di analizzare il pianto dei neonati.

La Foppapedretti propagandava il prodotto dicendo che era testato clinicamente e che in pochi secondi era in grado di analizzare il pianto del bambino, facendo comprendere ai genitori se il bambino aveva fame, sonno, voleva giocare, stava male o era nervoso. L'azienda assicurava il funzionamento per il 100% dei bambini, sostenendo che il dato era clinicamente certificato.

L'Adiconsum aveva incaricato gli avvocati Alessandro Palmigiano e Sabrina Vecchio Verderame di contestare la campagna pubblicitaria, rilevandone "l'ingannevolezza" e chiedendone "la sospensione dal mercato pubblicitario".

L'Autorità per la pubblicità ingannevole, dopo analisi tecniche e pareri di carattere giuridico, ha ritenuto "ingannevole il messaggio diffuso dalla Foppapedretti vietandone la diffusione" e chiarendo che "in caso di inottemperanza alla delibera è previsto l'arresto fino a tre mesi".