In relazione al presunto obbligo di adottare la
contabilizzazione del calore negli edifici entro il 31
dicembre 2016, riscontro alcune incongruenze e
contraddizioni nelle varie direttive e decreti finora
emanati. Senza che mi dilunghi inizialmente nelle varie
argomentazioni tecniche, pongo nel forum due quesiti con cui
poter iniziare una discussione.
1) nei vecchi impianti a distribuzione verticale è ammesso
l'uso dei sistemi a ripartizione; nel DPR 59 del 2 aprile
del 2009 (art.4) si dichiara esplicitamente che l'incertezza
dei sistemi utilizzati deve essere al massimo del 5% (che è
poi la famosa direttiva MID); da una certificazione
dell'INRIM, nella persona dell'ing. Ficco, risulta che tali
sistemi presentano una incertezza tipica compresa tra il 10
e il 20%(www.inrim.it/EcoThermo2014/slides/Ficco.pdf)
; le case costruttrici non danno alcuna informazione in tal
senso. Quindi i sistemi a ripartizione risultano illegali e
chiunque potrebbe rifiutarsi di pagare le bollette del
riscaldamento calcolate con i ripartitori; eppure le
ordinanze regionali e il decreto emanato ultimamente ci
obbligano a montarli. Reputo ciò un grave abuso
legislativo, volto a mio parere a soddisfare esigenze
prettamente lobbistiche con grave danno degli utenti; quello
che mi lascia basito è il fatto che tutte le organizzazioni
e in particolare quelle che dovrebbero proteggere i
consumatori, ignorano completamente tale problema e se si
prova ad affrontarlo, ci si trova di fronte ad un muro di
gomma.
2)Nelle varie pubblicità, a mio parere ingannevoli, si
esalta la possibilità di trasformare il nostro impianto di
riscaldamento in modo da renderlo simile ad un autonomo, ma
si trascura il fatto che i vecchi edifici, considerando
uguale temperatura in tutti gli appartamenti, non prevedono
un sufficiente disaccoppiamento termico tra i vari
appartamenti (per legge la trasmittanza dei muri divisori
dovrebbe essere al massimo di 0,8 W/mqK, mentre nei vecchi
edifici si attesta intorno ai 2 W/mqK se va bene). Questo
comporterebbe la nascita di contenziosi condominiali
potendosi verificare furti di calore da parte di
appartamenti tenuti freddi.
Per queste semplici ragioni, i vecchi edifici non sono
adatti alla contabilizzazione e dovrebbe essere proprio la
legge a proibirne l'uso per il solo fatto che nella ricerca
di una presunta equità, si possono creare delle ingiustizie
anche in quei condomini dove l'equità già esiste.
Anche per le valvole termostatiche, cosa apparentemente
giusta, per come sono montate non svolgono adeguatamente il
loro lavoro comportandosi alla fine quasi come un normale
rubinetto.
Concludo che tutto questo è uno dei tanti obblighi
truffaldini a cui ci ha abituato la politica italiana e da
cui qualche importante associazione dovrebbe difendere
l'utente.
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