Contraffazione dei Titoli: L’ingannevole vizietto con cui l’Università Italiana abusa del mercato.
di student
24 giugno 2005 0:00
Gentile ADUC,
desidero innanzitutto esprimervi i miei complimenti per il
vostro costante impegno in difesa dei
consumatori/utenti.
Approfitto inoltre della vostra ospitalità sul forum ADUC
per evidenziare dei comportamenti ingannevoli che
l'Università Italiana, (evidentemente grazie anche a
coperture politiche) commette impunemente a danno dei
consumatori (in questo caso studenti) e che le consentono,
abusando della posizione dominante detenuta sul mercato
italiano, di perpetrare pratiche di concorrenza sleale verso
concorrenti stranieri (università estere).
Veniamo al dunque:
Desiderando perfezionare la mia formazione accademica, nel
settore economico, da consumatore accorto ho iniziato a
valutare, su siti internet italiani ed esteri, il contenuto
delle varie proposte formative universitarie (prezzi,
contenuto dei corsi, durata dei programmi, valore accademico
dei titoli, presenza di strutture sportive sul campus,
qualità della vita nelle località di ubicazione delle sedi
universitarie, attività sociali/ricreative nell'ambito
dell'ateneo, ecc..).
Con mio grande disappunto ho notato che, approfittando
dell'ignoranza del consumatore, numerosissime Università
Italiane vendono/propongono i loro programmi accademici in
modo ingannevole, ovvero fanno credere, ai
consumatori/studenti (italiani ed esteri), che determinati
percorsi formativi conducano al conseguimento di titoli
accademici che l'ordinamento universitario italiano,
(diversamente da quelli esteri), non prevede.
Per brevità, sottoporrò solo alcuni casi emblematici (ma
la lista potrebbe allungarsi a piacimento, coinvolgendo un
numero di atenei italiani impressionante), che riguardano
alcuni programmi master universitari (vedi ad esempio il
MINE -Master Universitario in Management in the network
Economy, rilevabile alla pagina web
http://mine.pc.unicatt.it/italian_overview.html, oppure il
M-MINT Master in Management Internazionale, rilevabile alla
pagina web
http://www3.unicatt.it/pls/unicatt/consultazione.mostra_pagi
na?id_pagina=11613&id_lingua=3) offerti dall'Università
Cattolica del Sacro Cuore. In particolare, nel caso dei due
corsi viene esplicitamente detto che consentiranno di
conseguire il titolo di Master Universitario (nella versione
inglese del programma MINE viene inoltre specificato che gli
studenti conseguiranno un Master Universitario degree).
E' evidente che entrambi i messaggi hanno un chiaro
contenuto ingannevole in quanto:
1)-Come descritto nel DL 22/10/2004 n. 270 e precedenti (ad
esempio nel DL 19/11/90 n. 341, ecc.) I soli titoli
Universitari Italiani sono:La laurea (L), la laurea
magistrale (LM), il Diploma di specializzazione (DS) , il
Dottorato di ricerca (DR).
I master non vengono elencati fra i titoli universitari, ma
bensì fra i corsi di perfezionamento. Pertanto, dire che
alla fine del corsi si otterrà il titolo di Master
Universitario è scorretto/ingannevole.
2)-Non essendo un titolo di studio, il master universitario
non può essere denominato un degree, poiché, così
facendo, lo si equiparerebbe ai titoli universitari
anglosassoni (Master's degree). Anche questa affermazione è
quindi ingannevole, in quanto potrebbe influenzare le scelte
di un consumatore (italiano e/o estero), facendogli credere
di poter conseguire/ottenere un Master's degree anche in
Italia anziché, ad esempio, dover andare negli USA, in
Inghilterra, Canada, Australia o quant'altro.
3)-Oltre alla valenza ingannevole dei messaggi, vi sono
chiare pratiche correlate all'abuso da posizione dominante.
Se così non fosse, non si spiegherebbe il fatto che, già
dagli anni 90, la classe politica abbia iniziato a
consentire alle università italiane (con apposite circolari
ministeriali), l'utilizzo di titoli esteri (vedi Master)
anche per dei corsi di formazione che di titolo accademico
non hanno nulla. E' evidente che, sfruttando l'ignoranza del
consumatore/studente, gli atenei (grazie ai loro legami
politici), hanno approfittato della situazione, facendo
credere che i loro corsi siano equipollenti a quelli esteri.
Si è tentato in questo modo (abusando della posizione
dominante detenuta sul mercato), di sfruttare/ingannare il
consumatore, perpetrando pratiche di concorrenza sleale
verso le università estere.
Alcuni giorni fa ho seguito un bellissimo reportage
televisivo intitolato "W la ricerca" e dedicato ai mali
dell'Università Italiana ed alle fughe di cervelli dal
nostro paese.
Non trovando spazio qui da noi, i ricercatori sono costretti
a scappare a malincuore, con la consapevolezza di non
potersi battere, da soli, contro un sistema dai connotati
mafiosi. Questo comunque mi porta a qualche
riflessione:
Perché le associazioni di consumatori si lanciano in
battaglie contro le pubblicità dell'acqua minerale ed
ignorano questioni non meno importanti, quanto la
pubblicità ingannevole o l'abuso di posizione dominante
delle Università?
Gli studenti sono forse consumatori che godono di minori
diritti? Per favore, non suggeritemi di chiedere
l'intervento dell'Autorità Garante. La denuncia non è
anonima ed un mio conoscente, dopo una denuncia all'AGCM, mi
ha indicato incresciose sorprese. Pura combinazione?
Personalmente, conoscendo l'Italia, stento a crederci..
Ringraziando per l'ospitalità, pregherei da mantenere i
miei dati coperti dal più stretto riserbo.
Cordiali saluti, uno studente informato
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