Buongiorno,
scrivo per conto di un cittadino straniero, con scarsa
conoscenza della nostra lingua, a cui è stato proposto un
abbonamento in palestra, condendo però la spiegazione con
una logorrea che, come se non fossero bastati i problemi
linguistici, non gli ha permesso di rendersi conto che alla
fine gli è stato fatto firmare (4 volte) un contratto in
cui si obbligava a pagare a questi "signori" la modica cifra
di 250 euro, entro il giorno dopo.
Non conscio dell'impegno assunto, se ne è tornato a casa
con l'intenzione di non rifarsi vivo, vista la scarsa
qualità dei servizi offerti.
Dopo una settimana si vede arrivare una raccomandata AR dove
lo si invita a pagare la somma suddetta+spese della
raccomandata.
Sentiti due avvocati, e il sottoscritto, che ha potuto
constatare l'errore commesso, abbiamo (ho) risposto a
costoro (via raccomandata) che il contratto era annullabile
perché chi lo ha firmato non era conscio di ciò che stava
facendo, e si chiedeva di scioglierlo.
Risposta, per telefono, in breve: siamo dei delinquenti, dei
truffatori, ma verba volant scripta manent, per cui i
giudici di pace ci danno ragione e andremo per le vie
legali, finché non avremo la somma richiesta.
Mi domando, a parte il fatto che il malcapitato è
nullatenente e non potrebbero pignorargli niente: è
possibile far abbassare la cresta a queste brave persone o
bisogna rassegnarsi e pagare?
Preciso che la società che gestisce la palestra è solita
comportarsi nel modo disonesto sopra descritto, e alla fine,
almeno nei casi in cui la loro corrispondenza viene
ignorata, la spunta.
Grazie di eventuali consigli
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