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Cos’è questo Dio? Io so dove è Dio, signor Joseph
di michela
21 settembre 2006 0:00
 
Dio è ateo perché non crede in se stesso
di Ennio Montesi

«Dov'era Dio ad Auschwitz? Dio, perché hai taciuto?» Si lamenta l'uomo dal cappuccio rosso e gonna svolazzante, come fossimo una massa di deficienti dai cervelli lobotomizzati.

Io so perché Dio ha permesso che milioni di uomini, donne e bambini fossero uccisi e trucidati dalla Chiesa col tribunale dell'Inquisizione. Persone sbudellate, sgozzate, bruciate, torturate, annegate, strangolate, impalate, squartate, fatte e pezzi. La Chiesa del passato è la stessa del presente, la Chiesa cattolica. Dov'era Dio, signor Joseph, quando la Chiesa compiva questi olocausti disumani come la tragedia di Auschwitz? Dov'era Dio - il tuo Dio - quando con le crociate cristiane della Chiesa si sono compiuti genocidi immani, trucidando e massacrando tutto il trucidabile e il massacrabile che si parava davanti? Fatti anche questa domanda Joseph e soprattutto dacci una risposta. I nazisti hanno subìto un processo, il Processo di Norimberga, per i gravi crimini perpetrati contro l'Umanità. E sono stati giudicati.

Perché, Joseph, la tua Chiesa non ha mai subìto un vero processo storico dinanzi all'Umanità per i massacri perpetrati nella storia? Perché Joseph? facci capire. Perché la Chiesa non è mai stata giudicata in un processo dentro un tribunale? La risposta la puoi dare subito, qui non serve interpellare Dio, ma la Chiesa che ha sede a casa tua.

Ti domandi, perché Dio ha taciuto per Auschwitz, sapendo bene che nessun Dio risponderà mai. Tu piuttosto rispondi: perché la Chiesa non ha mai subìto un processo storico? Su questo puoi rispondere, tu non sei Dio e non lo sarai mai, sei esattamente come tutti gli uomini e hai la bocca per parlare. Quindi dillo alla gente, dillo all'angelus, dillo alle cerimonie nelle quali ti pavoneggi, dillo in televisione, dillo attraverso i tuoi giornali, dillo in radio, di modi e canali mediatici per rispondere alla domanda ne hai. Quindi datti una mossa. E' facile puntare il dito sugli altri per le colpe e domandare a chi non esiste del perché delle cose e dei fatti. Piuttosto punta il dito anche sulla tua Chiesa che di colpe ne ha eccome e dato che tu puoi rispondere, rispondi! Se non rispondi, Joseph, significa che la domanda che hai posto ad Auschwitz è una domanda retorica, ipocrita e demagogica che hai usato solo per rilanciare la tua dottrina, per fare una manciata in più di proseliti. Ci sarebbero da dire molte cose dei rapporti tra Nazismo e Chiesa, troppe. Dico solo che se io fossi ebreo o avessi un familiare morto nell'olocausto mi sentirei molto offeso dalla tua domanda.

Insomma di questo Dio, che cosa ci dici Joseph? Dovresti sapere un mucchio di cose su di lui, ogni giorno ne parli come fosse tuo grande amico che frequenti assiduamente, ma non sei il solo a sapere di Dio.

Io so dove è Dio e dove abita.
Io so perchè Dio è impotente e pusillanime dinanzi a ogni cosa.
Io so perché Dio non va a messa.
Io so qual è il mistero di questo Dio miserevole e poveraccio.
Io so perché Dio tace e se ne frega di fronte alle grandi tragedie dell'umanità.
Io so perché Dio non interviene sulle faccende dell'uomo.
Io so perché Dio lascia che gli uomini muoiano a migliaia, a milioni tra sofferenze atroci.
Io so perché Dio fa nascere bimbi malati di cancro per farli subito morire.
Io so qual è il disegno di Dio.
Io so che Dio non sa dei dogmi inventati dagli uomini.
Io so perché Dio non fa miracoli e non ha creato nulla e non saprebbe creare nulla.
Io so perché Dio non è capace di fare i cerchietti e le aste benchè gli sia stato insegnato per anni e poi ci hanno rinunciato.
Io so perché Dio lascia che la Chiesa utilizzi il suo nome per i propri interessi di soldi e di potere.
Io so perché Dio non si incazza mai e non capisce su cosa dovrebbe incazzarsi.
Io so perché Dio non scende in campo per dire come stanno le cose.
Io so perché Dio permette che un ceto sociale domini un altro ceto sociale in suo nome.
Io so perché Dio non si è mai fatto vedere benchè non abbia nulla da fare, né amici, né conoscenti, ma è sempre solo come un cane.
Io so perché Dio non sa nulla di teologia, la scienza del nulla.
Io so perché Dio non cambia nome, ma sono le teste della follia umana a cambiare.
Io so perché Dio asseconda le stupidaggini dette dagli uomini in gonna e dai volponi in sottana.
Io so perché Dio è contro la castità e la considera una cosa contro natura e depravata.
Io so perché Dio rifugge e abiura preti, vescovi, cardinali e papi.
Io so perché Dio desidera che tutti facciano sesso con felicità e piacere.
Io so perché Dio non ha nulla in contrario affinchè gay, lesbiche e transessuali vivano la loro vita.
Io so perché Dio non perdona poiché non c'è niente da perdonare.
Io so che Dio sa che il peccato è un'invenzione della Chiesa, poiché il peccato non esiste.
Io so perché il nome Dio è contenuto nella parola "odio".
Io so perché "agnello di Dio" si può dire e altri animali no.
Io so perché Dio è razzista, anzi non lo è.
Io so perché Dio rinnega le religioni, chi le propaganda e chi le pratica.
Io so cosa pensa e vuole Dio in ogni momento.
Io so cosa farà domani Dio e cosa ha fatto ieri.
Io so che Dio è malato e vuole farsi curare con le cellule staminali embrionali, ma non può e deve morire come gli altri oppure va all'estero.
Io so che Dio apprezza il preservativo.
Io so che Dio utilizzzerebbe la pillola abortiva RU486.
Io so che Dio è gay nei giorni pari, lesbica in quelli dispari e eterosessuale al sabato e ama tutti allo stesso modo e si lascia amare con passione.
Io so perché Dio non è cannibale e non mangia carne umana.
Io so che Dio odia la confessione perché preferisce farsi i cazzi suoi.
Io so perché Dio è ateo, perchè non crede in se stesso.

Queste cose, suvvia, le sappiamo tutti. Non c'è nulla che gli uomini in gonna sappiano di più di quanto sappiamo noi uomini normali. Quello che dicono i preti su Dio lo può dire tranquillamente chiunque, il barista, il benzinaio, l'ingegnere, l'impiegata. Le chiacchiere senza alcun fondamento fatte attorno a Dio valgono allo stesso modo delle chiacchiere fatte da me, da te e da tutti. "Dio ci ama" dice il prete. "A Dio stiamo sui coglioni" possiamo dire noi. Noi non possiamo smentire il prete su quanto - secondo lui - pensa Dio. Lo stesso vale per quanto - secondo noi - Dio sta pensando. I preti sono molto abili nei sofismi, anzi, vivono la loro vita e si intromettono nelle vite altrui con arroganza, lavorando coi sofismi imbeccati agli sprovveduti. I concetti esposti in maniera di sofismo sono difficili da identificare ma, una volta capito il sofismo, si smonta in quattro e quattr'otto.

"Dio non esiste" ha lo stesso valore e fondatezza di "Dio esiste". Per entrambe le affermazioni è impossibile dimostrare che rispondono al falso oppure al vero. Anche se affermare che "Dio non esiste" ha molta più razionalità ed energia che l'altra ipotesi. Basta esaminare il famoso concetto di Epicuro che dimostra la non esistenza di Dio, rimasto inconfutabile per quanto i credenti si siano accaniti per secoli cercando di smontarlo. Eccolo perfetto e inossidabile:

"Il male esiste, quindi di due cose l'una: o Dio ne è a conoscenza o lo ignora.
1) Dio sa che il male esiste, può sopprimerlo ma non vuole... un tale Dio sarebbe crudele e perverso, dunque inammissibile.
2) Dio sa che il male esiste, vuole sopprimerlo ma non può farlo... un tale Dio sarebbe impotente, dunque inammissibile.
3) Dio non sa che il male esiste... un tale Dio sarebbe cieco ed ignorante, dunque inammissibile".

L'ago della ragione è indirizzato sul fatto che "Dio non esiste". Discutere su Dio, seppure sia un argomento stimolante e intellettualmente piacevole, non si arriverà mai a nulla di fatto. Ce lo possiamo cantare, suonare e ballare senza però arrivare ad alcuna conclusione.

Ti farò, Joseph, un'altra domanda molto importante: approfitto prima che ti dilegui. Una domanda che non ha a che fare con Dio. La domanda è su Cristo uomo.

Joseph, potresti rispondere a questa cosa importante che sto per domandarti, così dormiremo tutti sonni tranquilli sia noi atei che i credenti, anzi soprattutto i credenti. Certamente tu Joseph saprai del caso di Luigi Cascioli, lo studioso. sì dài che ti ricordi di lui, chiedi al tuo segretario. Cascioli studiò anche in seminario dai preti. ah ecco ora ti ricordi. Dunque. Stavo dicendo Cascioli ha scritto, dopo anni di ricerche e approfonditi studi, un documento molto importante, il libro denuncia "La favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù". Sì, certo, quel libro che dimostra che Gesù detto il Cristo non è mai esistito. Sì, il Cristo in carne ed ossa come lo sei tu Joseph. Bene.
Quel Cristo che la tua Chiesa propaganda, ebbene Cascioli afferma e dimostra che non è mai esistito, ma è stato inventato come fosse la favola di Pinocchio. Ora, Joseph, Cascioli potrebbe avere torto oppure ragione. Tu comunque Joseph, la Chiesa, ci vuoi dare per cortesia una prova concreta, storica, inconfutabile e ammissibile che Cristo è esistito? Non dovrebbe esserti difficile. Se è 2.000 anni che voi uomini in gonna parlate di questo Cristo, "Cristo ha detto", "Cristo ha fatto" Cristo a destra e Cristo a manca, certamente una prova ce l'avete da qualche parte. Anzi, è curioso il fatto che non l'abbiate mai tirata fuori per mostrarla all'Umanità. E no. Joseph, lascia stare i vangeli, le scritture e la sindone e altri falsi, sai meglio di me che i vangeli non provano nulla che Cristo sia esistito. Siamo seri, non commettere l'errore di considerarci idioti. Collodi ha scritto Pinocchio, ma ciò non dimostra che è esistito un burattino trasformatosi poi in carne ed ossa. Su, Joseph, forza, consulta i tuoi gesuiti, i domenicani. Sì, vogliamo una prova che Cristo è esitito. Tutto qui. Perché dovresti sapere che questo Cascioli. anzi dovresti leggere il suo libro. ah, l'hai già letto. che ne pensi? Ti è piaciuto quindi. Di prove che Cristo non è mai esistito ce ne sono a centinaia e centinaia! Ecco perché ti chiediamo, Joseph, di tirare fuori una prova di Cristo storico. Ricordati però che la prova deve essere storica e concreta, quindi lascia perdere le chiacchiere della fede e del catechismo.

Appello a tutti i credenti in Cristo.

Invito tutti i credenti a togliersi questo sfizio ponendo al proprio parroco la seguente domanda esattamente così:

"Signor parroco, mi mostri per cortesia una prova concreta che Cristo è esistito storicamente. Una sola prova, ma che sia una prova concreta e storica".

Se il parroco comincia a sfogliare il vangelo dite tranquillamente che il vangelo non dimostra nulla e che lo può chiudere. Dite che non volete spiegazioni teologiche, ma prove concrete. Se il parroco prende tempo o attacca con argomenti nebulosi, se dice che lì, su due piedi, non si ricorda, che le prove ci sono e sono tante. Chiedetene sempre una, "una sola", ma concreta. Mettete il parroco alle corde ed esigete la prova! Se il parroco attacca la tiritera della fede, ditegli che la fede non prova nulla. Per l'esistenza di Garibaldi o di Napoleone, non serve la fede: sono esistiti con tanto di prove inconfutabili. Se i parroci, cari credenti, non vi danno una prova dell'esistenza di Cristo, significa che vi hanno preso per il culo. Vi hanno indotto a credere a un personaggio mai esistito, a una favola, a cui molti hanno dedicato, non di rado, una bella fetta della propria vita e molto altro.

Attendiamo, Joseph, che la prova dell'esistenza di Cristo venga esibita all'umanità. In quella occasione richiederemo una Commissione internazionale di esperti. Credenti e atei attendono.

Ennio Montesi
per scrivere all'autore il suo indirizzo mail è nel sito:
http://nochiesa.blogspot.com

Ennio Montesi, autore di "L'uomo a metà" (Il Ventaglio Editore, 1986 esaurito), "Meloe" (Alfredo Guida Editore, 1995).
http://www.unilibro.it/find_buy/product.asp?sku=30268&id aff=jhxzajqrugcd
Autore di soggetti per il cinema e la televisione. "Racconti per non impazzire" sono stati scritti su richiesta di Federico Fellini. Egli ebbe uno scambio epistolare con lo scrittore statunitense Henry Roth. Roth il quale scrisse e dedicò a Montesi il racconto "Prose-writer's Threnody". Il carteggio, valutato dalla migliore critica internazionale come rilevante evento letterario, è stato recensito e discusso su testate giornalistiche europee ed americane. American Jewish Historical Society, New York: http://www.cjh.org/nhprc/HenryRoth02.html

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