Crollo dei titoli immobiliari e conseguenze
Movimento internazionale per i diritti civili e solidarietà
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Puntualmente, le analisi di Lyndon LaRouche sul crollo della
bolla immobiliare USA e le sue implicazioni sul sistema
finanziario mondiale sono confermate dai dati empirici e,
con notevole ritardo, le solite "fonti autorevoli" ne devono
prendere atto.
Lo scoppio della bolla immobiliare negli Stati Uniti e le
conseguenze per l'economia mondiale hanno costituito il tema
principale dell'incontro annuale del FMI e della Banca
Mondiale tenutosi a Singapore. Alla conferenza stampa
tenutasi il 12 settembre, Jaime Caruana, direttore del
gruppo sui mercati monetari e dei capitali del FMI ed ex
direttore della banca centrale spagnola, ha presentato
l'ultimo rapporto del FMI sulla "Stabilità finanziaria
globale".
Nel rapporto si afferma che il "rallentamento dell'economia
USA", dovuto alla flessione dell'edilizia abitativa, e le
spinte inflazionistiche potrebbero condurre "ad un rischio
di bassa probabilità ma di alto costo per il sistema
finanziario globale". Il rischio è che "un declino del
dollaro possa alimentare se stesso" e di conseguenza
aumentare la "volatilità", in maniera "disordinata" sui
mercati mondiali, "mettendo così a dura prova la resilienza
del sistema finanziario globale".
"Se uno di questi rischi, o una loro combinazione, si
materializzeranno, i mercati finanziari potrebbero scossi da
forti turbolenze. Questo sottopone a stress i mercati
finanziari internazionali, con la possibilità di un più
ampio impatto sull'economia mondiale", ha spiegato Caruana.
Due giorni più tardi, sempre a Singapore, il direttore del
FMI ha annunciato che "il rallentamento USA" e le sue
ripercussioni globali, saranno un argomento centrale
nell'incontro semestrale del Fondo.
Il quotidiano elvetico Neue Zuericher Zeitung del 12
settembre ha pubblicato un articolo intitolato "Declino
allarmante del mercato della casa", in cui notava come il
mercato immobiliare USA "causa preoccupazioni crescenti tra
gli investitori". Tutti gli indicatori puntano al ribasso,
con conseguenze per l'economia e per le borse. Tra le ultime
novità riguardanti il settore, gli investimenti nelle
costruzioni hanno registrato ad agosto la flessione più
accentuata degli ultimi cinque anni. Mentre si continua a
parlare di una accentuata flessione, "alcuni scettici
preferiscono parlare di crac", ha spiegato il principale
quotidiano svizzero.
La Merrill Lynch ha pubblicato un grafico che mostra come
l'indice borsistico S&P segua, a circa 12 mesi di
distanza, lo stesso andamento dell'indice dei costruttori
USA (NAHB). Visto che l'indice dei costruttori è già
crollato del 50%, la prospettiva per il mercato borsistico
USA "non è molto promettente".
Parlando espressamente di una "bolla" immobiliare, il Neue
Zuericher Zeitung spiegava che essa è stata creata
sull'emissione di denaro a basso costo da parte della banca
centrale, che ha creato un enorme debito nel sistema
ipotecario, anche grazie a sistemi "innovativi" ad elevato
rischio finanziario.
In circostanze del genere, rifinanziando i mutui casa, gli
americani hanno "creato" 850 miliardi di dollari, stima il
giornale elvetico. Ma con un aumento dei tassi, chi ha un
mutuo, specialmente a tassi variabili (ARM), rischia di
finire nei guai grossi. Il Dominion Bond Rating Service
prevede già uno "shock dei pagamenti" dei mutuatari,
riferisce il quotidiano di Zurigo
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