Su molti beni, il cui pagamento e' anticipato rispetto al
godimento del servizio richiesto, viene posto una data di
scadenza entro il quale quel servizio deve essere
"consumato".
Mi riferisco a :
- Buoni Pasto (ticket restaurant) - chi non li utilizza
entro la data convenuta, ha un breve periodo per chiedere il
rimborso, rimborso che peraltro non e'facile da recuperare
per via delle formalita' richieste da adempiere.
- Tessera telefonica Telecom per telefonia fissa pubblica.Al
termine del periodo indicato sulla tessera l'eventuale
credito restante non puo' essere piu' utilizzabile. A mio
avviso e' un indebito guadagno della societa'.
- Ricarica della telefonia mobile (tessere prepagate di Tim,
Vodafone, Wind, ecc.). Al termine della validita' della
ricarica, se non si provvede ad una nuova ricarica si perde
l'eventuale credito residuo.anche in questo ravviso un
indebito arricchimento della societa'.
Mi meraviglio che l'Autorita' Garante, in questo caso quella
delle Comunicazioni,non intervenga a priori per stoppare
tali azioni messe in atto a danno dei consumatori.
Solo grazie ad un ampio battage fatto dai consumatori ,
l'Autorita' e' intervenuta per "valutare" la correttezza
della sovrattassa che i gestori della telefonia mobile
praticano sulle schede di ricarica.
Tale balzello e' in vigore da anni. Per fortuna sembra che a
breve ci sia una disposizione tendente ad eliminare tale
balzello.
Molti altri beni, non deperibili, portano in se' una data di
scadenza.
Occorre creare un movimento d'opinione in modo tale che si
creino le motivazioni ad interventi che tutelino sempre piu'
i consumatori da pratiche poco etiche.