In questi giorni di campagna elettorale si sente una valanga
di cifre, utilizzate da tutte le parti.
La domanda reale dei cittadini che si sentono impoveriti
negli ultimi anni e vogliono capire se ciò è vero o se si
tratta solo di una loro "percezione" non riesce a trovare
una risposta seria e ufficiale.
In sostanza, si stava meglio prima del 2001, quando è
entrato in carica l'attuale Governo, o si sta meglio
adesso?
Cercherò di fornire una risposta in questa email. Non è
lunghissima, per cui vi prego di leggerla.
Le comparazioni del reddito medio procapite vanno calcolate
su base uniforme a livello temporale e internazionale
Di solito si utilizzano i dati dell'Ocse/Oecd
(l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico, che raggruppa i 30 Paesi economicamente più
sviluppati e ha rapporti con altri 70 Paesi), che è la
prima fonte di informazione sulle statistiche
economiche. Per l'Italia le ultime statistiche
OCSE / OECD sono ferme al dato 2004.
Il calcolo del prodotto interno lordo capitario (a testa),
cioé della ricchezza media o meglio del reddito medio
disponibile per ogni cittadino di un Paese, non si fa
col valore delle monete ma utilizzando i cosidetti
convertitori PPP, Purchase Power Parity, cioé si calcola il
valore d'acquisto parificato per popolazione e cambio,
perché occorre armonizzare i valori del prodotto
interno lordo nazionale rispetto alla crescita o al calo
della popolazione e rispetto alle oscillazioni del
cambio della moneta nazionale rispetto al dollaro, che viene
utilizzato come moneta base per le statistiche
internazionali.
Per paragonare la situazione economica dell'Italia negli
ultimi anni occorrono serie di dati uniformi che si possono
trovare sul sito Internet dell'UNIONE
EUROPEA.
Sono dati forniti ogni anno dal GOVERNO ITALIANO che li
misura attraverso l'ISTAT, come pure da ogni
Governo di un qualsiasi Paese dell'Unione Europea li
fornisce rilevandoli attraverso il suo Sistema nazionale di
statistica pubblica.
I dati sono stati diffusi il 25 gennaio 2006 e si trovano a
questo indirizzo
http://europa.eu.int/growthandjobs/annual-report_en.htm
Qui ci sono i valori per l'Italia
http://europa.eu.int/growthandjobs/pdf/2006_annual_report_it
aly_en.pdf
L'Unione Europea utilizza per questo calcolo un
indicatore chiamato Purchase Power Standard (PPS), che
funziona così: si calcola il potere d'acquisto del prodotto
nazionale lordo per capita (cioé pro capite, a testa, per
cittadino) del Paese e lo si compara con quello medio
dell'Unione Europea a 25 membri.
Ciò consente di capire se il reddito medio annuo dei
cittadini di un Paese, espresso in termini di potere
d'acquisto medio annuo pro capite, sia cresciuto o
diminuito NON in astratto, ma rispetto alla tendenza media
dei 25 Stati che compongono l'Unione Europea.
Ecco una tabella con i dati PPS per l'Italia e l'Eurozona,
cioé i 12 Paesi che utilizzano l'euro, dal 1999 al 2004
(ultimo dato disponibile).
PPS
1999 2000 2001 2002 2003 2004
Italia 111,0 110,0 109,7 107,6 105,5 103,4
Eurozona 109,0 108,5 108,5 107,6 107,2 106,6 media dei 12
Paesi che utilizzano l'euro
Differenza 2,0 1,5 1,2 0,0 -1,7 -3,2 se in positivo l'Italia
sta MEGLIO della media Ue
se in
negativo l'Italia sta PEGGIO della media Ue
In sostanza fino al 2001 (fine governo Prodi,
inizio governo Berlusconi) l'Italia stava MEGLIO -
sebbene fosse già in fase calante, del resto come anche il
dato medio dell'Eurozona- quanto a ricchezza
personale MEDIA ANNUA dei suoi cittadini rispetto alla
media dei cittadini dei 12 Paesi dell'euro, nel 2002
non stava più meglio ma era in linea con la ricchezza media
procapite, dal 2003 invece è iniziata a stare PEGGIO e dal
2004 il peggioramento si è ulteriormente aggravato.
Questo dato è importante: innanzitutto la comparazione è
effettuata a parità di POTERE d'ACQUISTO, in secondo luogo
è effettuata a parità di moneta di cambio (con la media
dei dodici Paesi che hanno TUTTI l'euro).
Ciò dà un'idea chiara dell'impoverimento dell'Italia non
in astratto, ma rispetto a Paesi che hanno avuto TUTTI gli
STESSI PROBLEMI (euro, 11 settembre, frenata economica
mondiale). Infatti il calo del potere d'acquisto medio annuo
dei cittadini riguarda sia l'Italia che la media della zona
euro, ma per l'Italia è MOLTO PIU' MARCATO: abbiamo perso
7,6 punti dal 1999 al 2004 di cui 6,3 dal 2001 al 2004 a
fronte di un calo medio dell'eurozona di APPENA 2,4 punti
dal 1999 al 2004, di cui 1,9 dal 2001 al 2004.
Ribadisco: si tratta di dati pubblici comunicati dallo
STESSO GOVERNO ITALIANO.
Per le verifiche dei dati e la spiegazione sulla loro
interpretazione si legga qui
http://europa.eu.int/growthandjobs/pdf/2006_annual_report_in
tro_en.pdf