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I dati inconfutabili
di Un lettore del sole 24 ore
7 aprile 2006 0:00
 
In questi giorni di campagna elettorale si sente una valanga di cifre, utilizzate da tutte le parti.
La domanda reale dei cittadini che si sentono impoveriti negli ultimi anni e vogliono capire se ciò è vero o se si tratta solo di una loro "percezione" non riesce a trovare una risposta seria e ufficiale.
In sostanza, si stava meglio prima del 2001, quando è entrato in carica l'attuale Governo, o si sta meglio adesso?
Cercherò di fornire una risposta in questa email. Non è lunghissima, per cui vi prego di leggerla.
Le comparazioni del reddito medio procapite vanno calcolate su base uniforme a livello temporale e internazionale
Di solito si utilizzano i dati dell'Ocse/Oecd (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che raggruppa i 30 Paesi economicamente più sviluppati e ha rapporti con altri 70 Paesi), che è la prima fonte di informazione sulle statistiche economiche. Per l'Italia le ultime statistiche OCSE / OECD sono ferme al dato 2004. 
Il calcolo del prodotto interno lordo capitario (a testa), cioé della ricchezza media o meglio del reddito medio disponibile per ogni cittadino di un Paese,  non si fa col valore delle monete ma utilizzando i cosidetti convertitori PPP, Purchase Power Parity, cioé si calcola il valore d'acquisto parificato per popolazione e cambio, perché occorre armonizzare i valori del prodotto interno lordo nazionale rispetto alla crescita o al calo della popolazione e rispetto alle oscillazioni del cambio della moneta nazionale rispetto al dollaro, che viene utilizzato come moneta base per le statistiche internazionali.
Per paragonare la situazione economica dell'Italia negli ultimi anni occorrono serie di dati uniformi che si possono trovare sul sito Internet dell'UNIONE EUROPEA.
Sono dati forniti ogni anno dal GOVERNO ITALIANO che li misura attraverso l'ISTAT, come pure da ogni Governo di un qualsiasi Paese dell'Unione Europea li fornisce rilevandoli attraverso il suo Sistema nazionale di statistica pubblica. 
I dati sono stati diffusi il 25 gennaio 2006 e si trovano a questo indirizzo
http://europa.eu.int/growthandjobs/annual-report_en.htm
Qui ci sono i valori per l'Italia
http://europa.eu.int/growthandjobs/pdf/2006_annual_report_it aly_en.pdf
L'Unione Europea utilizza per questo calcolo un indicatore chiamato Purchase Power Standard (PPS), che funziona così: si calcola il potere d'acquisto del prodotto nazionale lordo per capita (cioé pro capite, a testa, per cittadino) del Paese e lo si compara con quello medio dell'Unione Europea a 25 membri.
Ciò consente di capire se il reddito medio annuo dei cittadini di un Paese, espresso in termini di potere d'acquisto medio annuo pro capite, sia cresciuto o diminuito NON in astratto, ma rispetto alla tendenza media dei 25 Stati che compongono l'Unione Europea.
Ecco una tabella con i dati PPS per l'Italia e l'Eurozona, cioé i 12 Paesi che utilizzano l'euro, dal 1999 al 2004 (ultimo dato disponibile).

PPS
1999 2000 2001 2002 2003  2004        
Italia 111,0 110,0 109,7 107,6 105,5 103,4          
Eurozona 109,0 108,5 108,5 107,6 107,2 106,6 media dei 12 Paesi che utilizzano l'euro  
Differenza 2,0 1,5 1,2 0,0 -1,7 -3,2 se in positivo l'Italia sta MEGLIO della media Ue
              se in negativo l'Italia sta PEGGIO della media Ue

 In sostanza fino al 2001 (fine governo Prodi, inizio governo Berlusconi) l'Italia stava MEGLIO - sebbene fosse già in fase calante, del resto come anche il dato medio dell'Eurozona- quanto a ricchezza personale MEDIA ANNUA dei suoi cittadini rispetto alla media dei cittadini dei 12  Paesi dell'euro, nel 2002 non stava più meglio ma era in linea con la ricchezza media procapite, dal 2003 invece è iniziata a stare PEGGIO e dal 2004 il peggioramento si è ulteriormente aggravato.
Questo dato è importante: innanzitutto la comparazione è effettuata a parità di POTERE d'ACQUISTO, in secondo luogo è effettuata a parità di moneta di cambio (con la media dei dodici Paesi che hanno TUTTI l'euro).
Ciò dà un'idea chiara dell'impoverimento dell'Italia non in astratto, ma rispetto a Paesi che hanno avuto TUTTI gli STESSI PROBLEMI (euro, 11 settembre, frenata economica mondiale). Infatti il calo del potere d'acquisto medio annuo dei cittadini riguarda sia l'Italia che la media della zona euro, ma per l'Italia è MOLTO PIU' MARCATO: abbiamo perso 7,6 punti dal 1999 al 2004 di cui 6,3 dal 2001 al 2004 a fronte di un calo medio dell'eurozona di APPENA 2,4 punti dal 1999 al 2004, di cui 1,9 dal 2001 al 2004.
Ribadisco: si tratta di dati pubblici comunicati dallo STESSO GOVERNO ITALIANO.
Per le verifiche dei dati e la spiegazione sulla loro interpretazione si legga qui
http://europa.eu.int/growthandjobs/pdf/2006_annual_report_in tro_en.pdf
 
 
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