testata ADUC
DIALER - TELECOM - POLIZIA
di JOPPEL
6 aprile 2006 0:00
 
.. a questo punto l'unico dubbio è: ma sono io che vivo ancora nel mondo dei sogni?

mi spiego:

i siti internet delle associazioni di consumatori e della Polizia di Stato danno suggerimenti per difendersi dai programmi Dialer, e istruzioni su come comportarsi nel caso in cui si ricevano bollette telefoniche "truffaldinamente" gonfiate dai medesimi: fare denuncia alla Polizia Postale; seguire il tentativo di conciliazione con il fornitore di telefonia fissa per cercare di recuperare i soldi; installare un programma antidialer e configurare in modo opportuno le protezioni del Sistema Operativo. Tutto perfettamente chiaro.

Salvo che uno vada, poi, ad approfondire un attimo e scopra che uno dei dialer che si installa nei pc della gente nel modo più subdolo è tuttora presente in rete e che vi si viene buttati in pasto, condotti per manina, da alcuni normali siti e dai comuni motori di ricerca.

Allora mi chiedo: ma me ne sono accorto solo io? Quindi sono il più sveglio dei cittadini italiani e merito almeno un'onorificenza del Presidente Ciampi, oppure qualcosa non funziona.

Poi uno fa quello che deve fare, ovvero, dopo essersi informato sulle procedure, va a sporgere denuncia e trova un inaspettato ma prevedibile muro di gomma.



Mondo 1: Polizia di Stato



Spieghi il problema al poliziotto e il suo primo tentativo di dissuasione consiste nel dirti che prima di una eventuale denuncia bisogna rivolgersi alle associazioni dei consumatori per il tentativo di conciliazione con Telecom.

Fortunatamente posso rispondere che lo so benissimo e che è esattamente quello che faremo per cercare di non pagare per delle chiamate satellitari che non abbiamo fatto. Ribadisco che siamo lì (io e la persona che ha subito il danno) per presentare una denuncia contro ignoti per Truffa e Frode Informatica, come previsto dal Codice Penale, visto che un programma dialer si è autonomamente installato nel computer e ha effettuato, del tutto ad insaputa dell'utente, delle chiamate satellitari che poi sono state addebitate in bolletta Telecom.

L'atteggiamento dell'agente, già un po' "superiore" si fa arrogante e mi risponde che ci vogliono le prove per accusare qualcuno di un reato. Al che gli presento, come prescritto dal sito internet della Polizia Postale e come confermatomi al telefono da un gentile, disponibile e attento Agente della stessa, copia della bolletta, dettaglio delle chiamate e una relazione tecnica su ciò che è successo nel computer in questione, il tutto completato da un floppy contenente copia dei files che dimostrano la presenza e l'attività del dialer.

Il poliziotto seduto di fronte a noi non legge neppure la prima riga (sono 3 pagine) e sbraita che quelle non sono prove.

Ma prima gli dia almeno un'occhiata, no?

Non serve, perché, su quelle (quali???) basi, come già successo, il magistrato archivierà l'inchiesta ancora prima di aprirla.
Sta evidentemente cercando di demotivarci a priori, visto che non cerca di capire e di sapere prima di fare affermazioni, e in questo modo ottiene l'effetto contrario: mi rende ancora più determinato ad andare fino in fondo.

Si discute e arriva a paventarci il rischio, per noi, di essere poi denunciati a nostra volta per calunnia, se non si trovano le prove. Non ci crediamo, visto che è denuncia contro ignoti.
Ci accusa allora di voler sperperare i denari pubblici per un capriccio.

Mi lascia pensare che in fondo sta dalla nostra parte quando afferma che "siamo in Italia. se fossimo in un altro paese capisco. ma qui sapete come vanno le cose. se poi alla polizia non vengono dati i mezzi per lavorare. c'è poco da denunciare."
Forse è stato un buon poliziotto, e magari lo è ancora, ma come molti altri deluso e rassegnato...
Gli rispondo che lo capisco benissimo e che sono totalmente d'accordo con lui ma che non è un problema mio: io come cittadino ho diritto/dovere di sporgere denuncia se sono a conoscenza di un reato; se poi non gli danno la possibilità di fare il suo lavoro se la prenda con i suoi superiori e con il governo di turno, non con me. Io la denuncia la voglio fare. Le responsabilità degli altri non mi appartengono, fanno parte del sistema, del suo lavoro, sono il motivo per cui viene pagato.. e non intendo farne le spese io, che già pago le tasse. Punto.

Segue una lunga discussione, burrascosa, su leggi, reati, istituzioni e principi, che a un certo punto decido di chiudere: il sito della Polizia di Stato, ente per cui egli lavora, indica al cittadino di seguire una certa procedura e lui la sta contraddicendo. Per me "verba volant, scripta manent" per cui intendo presentare denuncia come suggerito. Poi, se la Magistratura non riuscirà a trovare le prove del reato e/o i colpevoli dello stesso, la pratica verrà archiviata, ma non sono certo io a doverle fornire, le prove, almeno non in sede di denuncia.

La risposta è scandalosa e infatti mi scandalizzo: "lei sta parlando con un rappresentante della Polizia di Stato e conta quello che dico io e non quello che è scritto sul sito, anche perché.
. diciamocelo..
... il sito internet è solo una forma di pubblicità..
.in fondo.. LA POLIZIA.. E' UN'AZIENDA! (sic!!!!!!!!!!!!!!!!)

COOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA???????????????????????
MA STIAMO SCHERZANDO????????????????? QUINDI E' UNA QUESTIONE DI PRODOTTI, BILANCIO E IMMAGINE, NON DI SERVIZIO!!!! COME LE "AZIENDE SANITARIE" CHE OGGI SONO MAGARI TENUTE, TEORICAMENTE, A FAR QUADRARE I CONTI MA POI TI METTONO IN ATTESA PER UN ANNO PER UNA MAMMOGRAFIA.. OPPURE PER UN TRAPIANTO (SALVO CHE, SE PAGHI, UN CUORE NUOVO PER TE LO TROVANO IL GIORNO DOPO!). O COME LE POSTE ITALIANE CHE INVECE DI RENDERE PIU' RAPIDO ED EFFICIENTE IL SERVIZIO TRASFORMANO GLI UFFICI POSTALI IN BARACCONI MERCANTILI IN CUI VENDERE GIOCATTOLI E CALENDARI, SOTTRAENDO PERSONALE AGLI SPORTELLI PER OTTENERE DELLE ENTRATE MISERRIME CHE NON BASTERANNO NEPPURE A PAGARE LA META' DEL LORO STIPENDIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

È forse a questo punto che cambia strategia e finge (secondo me, ma poi vedremo perché lo sostengo) di cercare il modulo per la pratica: "e va bene, volete fare denuncia? Facciamola! A vostro rischio: io ho solo tentato di avvertirvi e di tutelarvi".

Si alza e passa in rassegna freneticamente una decina di cartelle allineate su un mobile accanto. È irritato e, mentre cerca, la discussione continua. Ogni cartella contiene copie del modulo per un certo tipo di denuncia o di pratica, e quello che interessa a noi pare non voler saltare fuori. Cerca e ricerca. si lamenta dei colleghi disordinati. della Polizia Postale che prima prepara un modello e poi lo cambia cento volte. porcheggia e brontola. Alla fine si risiede alla scrivania, davanti a noi e conclude: "beh. se il modulo non salta fuori io non posso raccogliere la denuncia." (a-ri-SIC!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)

Di nuovo: "COOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAA??????????????????????" MA DEVO PORTARMI GLI STAMPATI DA CASA QUANDO VADO IN UN UFFICIO PUBBLICO? (in effetti il modello si può scaricare dai vari siti internet ma ho lasciato perdere quando ho visto che ogni associazione e ogni ufficio ne pubblica uno diverso: quale sarà quello giusto? Me lo daranno al Commissariato, mi dico!! ;)))

Guardi, a me non interessa, gli rispondo: non creda che io mi arrenda per questo. Se la denuncia non la facciamo stasera la facciamo domani e se torno domani vengo qui con un rappresentante di un'associazione dei consumatori. E comunque se non raccoglie la denuncia mi firma un verbale in cui afferma che noi siamo stati qui per sporgere denuncia e che lei non l'ha potuta registrare perché non aveva il modulo giusto.
Rimane basito.
Si alza nuovamente e "finge" ancora di cercare il modulo continuando a brontolare scuse di ogni genere.

Al che perdo definitivamente la pazienza, perché è ormai chiarissimo che non vuole raccogliere la denuncia, e dopo l'ennesimo scambio di battute sostengo che mi sta impedendo di far valere i miei diritti e gli chiedo nome e cognome. Dallo stupore passa alla paralisi facciale: io sono seduto e lui è in piedi accanto a me, minacciosamente chino nella mia direzione e troppo vicino. Qualche secondo di silenzio in cui sento letteralmente gli ingranaggi del suo cervello girare. e poi mi dà le informazioni che è tenuto a darmi, visto che non ha un cartellino di identificazione visibile sull'uniforme.

E poi inizia la lamentazione: che vogliamo farlo andare in galera, che lui ha famiglia (la solita vecchia scusa italiota di sempre che serve a coprire le peggiori nefandezze), che non è colpa sua se le cose non funzionano.
Avevo già capito che forse, in fondo era solo uno dei tanti poveri diavoli che fanno semplicemente quello che gli viene ordinato in cambio della bustina mensile di Euro.

Segue ulteriore discussione, che si anima progressivamente finché avviene l'inconcepibile: adirato e "offeso" ci invita ad andarcene.
COOOOOOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAA?????????????????
IO SONO UN CITTADINO CHE VIENE A SPORGERE DENUNCIA PERCHÉ HA SUBITO UN REATO E LA CONCLUSIONE È CHE VENGO CACCIATO FUORI DAL COMMISSARIATO??????????????????????????
Non intendo ovviamente essere accusato di "resistenza a pubblico ufficiale" per cui ci alziamo e lo seguiamo in direzione della porta che lui ci indica con il classico gesto teatrale, ma gli faccio presente che ovviamente non finisce qui e che domani mattina, come già promesso, saremo nuovamente lì, non da soli e con un registratore.

Altro rapido scambio di battute dopo di che mi sorprende davvero perché fa: "aspettate che vediamo se trovo questo cavolo di modulo".
Capisco che si è arreso e che ora lo stampato misterioso salterà fuori. Va in un altro ufficio, ritorna, ci fa riaccomodare nella stanza in cui eravamo inizialmente, si rimette a scartabellare esattamente sullo stesso mobile di prima (per nulla disordinato) e miracolosamente: eccolo!!!!!!!!!!!!!!
"Porca miseria. questi colleghi casinisti!
"Eh, già.. Ma guarda."

Compiliamo il modulo mentre la discussione continua animatamente ma ormai quasi amichevolmente e ci "rivela" che vi sono ordini dall'alto per dissuadere i cittadini dal presentare questo genere di denunce. Non gli chiedo neppure quale ne sia la ragione. Ho immediatamente presenti due ipotesi: una "buonista" e l'altra "dietrologica" (giusto per essere linguisticamente giornalistico e popolare): la prima è che magari molta gente si presenta a fare denuncia senza essere ben documentata e informata con conseguente carico di pratiche che poi finiscono in una bolla di sapone; la seconda è che in fondo sono tutti d'accordo (non certo lui che intasca i suoi mille euro al mese per eseguire gli ordini): sui dialer c'è un sacco di gente che ci guadagna: Telecom e tutti gli altri fornitori di telefonia, le società che vendono i servizi a valore aggiunto, la compagnia che fornisce i servizi satellitari, i siti internet che pubblicano il link, i motori di ricerca che non solo li pubblicano ma li sponsorizzano pure!!!!!!!!!!!
Tutto questo scommettendo furbescamente sul fatto che, in questa feudale Italia di sudditi, per poche decine di euro la gente paga e sta zitta piuttosto che infognarsi in una sequela infinita di rogne burocratiche e di muri di gomma. Infatti il dialer in questione fa 4 telefonare, tira su 60 euro e poi torna silente: è molto più vantaggioso e sicuro, come sempre nelle questioni truffaldine più o meno legalizzate, raccogliere pochi soldi da tanta gente che tanti da poca.


TUTTO
SPAVENTOSAMENTE
ILLEGALE

TUTTO
SPAVENTOSAMENTE
ALLA
LUCE
DEL
SOLE

Sarà forse questa la risposta alla domanda iniziale?
Perché questi dialer sono ancora presenti in rete? Perché la gente viene spinta a pagare con tutti i mezzi....



Mondo 2: Telecom Italia



Anche perché, dirimpetto a questo muro di gomma c'è quello messo in piedi da Telecom. E tra questi due muri la gente dovrebbe rimbalzare finché le energie si esauriscono e i soldi finiscono col fare il percorso che è stato loro destinato.
Infatti, nel nostro caso, prima del mio intervento, la persona truffata ha chiamato il 187 per chiedere informazioni: la risposta è stata che bastava pagare la parte di bolletta non contestata indicando nel campo "causale" del bollettino il motivo della detrazione. Tutto risolto. Ahhhh!!.. Finalmente un po' di sicurezza e di semplicità!. Incredibile! Infatti non era il caso di crederci.
Perché l'operatore ha omesso di dire che sarebbe stato opportuno, come consigliato dalle associazioni di consumatori, inviare a mezzo raccomandata una formale contestazione dell'addebito. Dico "opportuno" perché in effetti la carta dei servizi Telecom recita testualmente:

6 - Gestione reclami
Siamo impegnati a fornirvi un servizio che soddisfi ogni vostra esigenza; qualora vi
riteniate comunque insoddisfatti non esitate a contattarci e a segnalarci le vostre
asserzioni ed eventuali reclami. Gli eventuali reclami possono essere comunicati agli
sportelli telefonici 187 e 191, all'indirizzo indicato sul Conto Telecom Italia, a mezzo fax, o in via telematica, entro i termini di scadenza del Conto Telecom Italia in contestazione.
Dovrete provvedere comunque al pagamento nei termini del Conto Telecom Italia, con la sola esclusione delle somme oggetto di diretta contestazione.
Conseguentemente Telecom provvederà a valutare la fondatezza del reclamo e a
comunicarvi poi l'esito della suddetta valutazione, per iscritto ed entro 30 giorni dal
momento in cui il reclamo è pervenuto.

Non viene quindi richiesta la forma scritta e Telecom si impegna comunque a rispondere per iscritto.
Si deduce quindi che Telecom possa dimostrare in ogni momento che una contestazione è stata fatta, anche a voce, e in cosa consiste; oppure che non è stata fatta.

Il truffato infatti paga seguendo le istruzioni ed entro i termini di scadenza, fa quindi installare un antidialer e, finalmente, si rilassa.
Però sbaglia, perché arriva il sollecito di pagamento per la parte di importo mancante (senza alcun riferimento alla contestazione), minacciando la sospensione del servizio.
Nuova telefonata al 187 che dice che è tutto ok, che probabilmente all'ufficio recupero crediti di Bari si sono sbagliati. E l'utente si tranquillizza di nuovo.
Però sbaglia ancora, perché da lì a poco il servizio viene sospeso. Quindi si va ancora al cospetto del divino 187 che, questa volta, rivela che si tratta della normale procedura e che, a norma di contratto, se non si paga la linea sarà disattivata con conseguenti costi di eventuale riallaccio (150 minacciosi e scandalosi euro).
Allora ci muoviamo e scopriamo la possibilità di fare denuncia (narrata sopra) e di avviare la procedura di conciliazione al Corecom (inviata con raccomandata).

Joppel
 
 
FORUM IN EVIDENZA
6 aprile 2006 0:00
DIALER - TELECOM - POLIZIA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS