Oggi, 10 dicembre 2008, sessant'anni dopo che l'Assemblea
generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, l'umanità,
non è ancora stata capace di garantire l'universalità del
suo contenuto a tutti gli essere umani. Tra gli aspetti più
perniciosi del dibattito sui Diritti Umani, vi è
quell'asserzione più o meno esplicita, che l'identità di
un essere umano, arabo, negro, ebreo, musulmano, cattolico o
caucasico, asiatico o palestinese, conferisca alle sue idee
un grado variabile di legittimità a seconda di come torni
comodo ai vari interlocutori. Un oltranzismo di questo tipo,
secondo cui l'identità di un individuo ne determina sia le
opinioni che le conseguenti passioni e, insieme, la loro
legittimità o illegittimità, la dice lunga su quelle
persone di potere che ne fanno ricorso, quei potenti che il
più delle volte hanno preferito per motivi venali
distogliere lo sguardo dai lati più oscuri della nostra
epoca usando la giustificazione come strategia volta a
impedire una valutazione serena e misurata, poiché con il
loro comportamento hanno di volta in volta trasformato le
varie identità in interessanti oggetti di indagine, invece
di ignorarle, tirando dritto, usando forza di quelle idee,
approvate in 30 articoli il 10 Giugno 1948 e, conferendo ad
esse la potenza dell'imparzialità aldilà di qualsiasi
giustificazione.
FORUM IN EVIDENZA
10 dicembre 2008 0:00
mancata detrazione del 55 %
10 dicembre 2008 0:00
PARABENI quello che non avreste mai voluto sapere ma che usate tutti i giorni