In questi giorni ho ricevuto il notiziario ADUC sulle
cellule staminali che riporta un articolo di una certa
Donatella Poretti, e sono rimasto a dir poco a bocca
aperta.
Come definirlo? Scientifico no di certo, e allora? Politico?
Propagandistico? Informativo? Forse... Ma questo sarebbe
secondo loro fare informazione? Io la definirei, a essere
buono, pura disinformazione.
Non solo è fazioso da far paura, ma vengono affermate delle
grossolane fandonie; ritengo che ciascuno abbia il
sacrosanto diritto di pensare e di scrivere ciò che vuole,
ma almeno le falsità andrebbero evitate.
Una falsità grossolana è ad esempio quella relativa alla
scelta della data degli ultimi referendum: la signora in
questione ritiene che ci sia stato un complotto (tesi per
altro un po' ammuffita), anche se dimentica di certo
volutamente che altri referendum (15/6/2003, 11/6/95, 9/6/91
ecc. fino a quello dl 2/6/46) sono stati tenuti in date
analoghe, e quello del 95 ha largamente superato il
quorum.
Dopo il flop devastante e senza scusanti di questo
referendum, una persona intellettualmente corretta non
dovrebbe fare dichiarazioni come quelle della - a me
sconosciuta - signora Poretti. Per non parlare poi della
squinternata affermazione che l'Italia è "sede staccata del
Vaticano"; frasi del genere possono - ma neanche - andare
bene in un comizio urlato o in un dibattito pubblico di
bassa lega, e si utilizzano quando non si hanno degli
argomenti seri da contrapporre.
Ricordano comunque gli slogan stanchi, abusati, logori,
fuori tempo, e in questo caso addirittura "nostalgici" (col
concordato del 29 era fatto divieto a ogni sacerdote e
organizzazione religiosa di occuparsi di politica) dei
radicali.
Sull'astensione, sulla quale l'articolo si dilunga, ricordo
solo che in tempi non remoti, per altri referendum sia i
Radicali ("l'astensione è come l'obiezione di coscienza, un
dato individuale, un fatto di non possumus" - Pannella) sia
i DS invitarono a non andare a votare: se n'è forse
dimenticata o non lo sapeva? Le ricordo allora questa frase
di Fassino (2003): "se un referendum è sbagliato non
possiamo che augurarci il suo insuccesso e far mancare il
quorum"; perché non la riporta in suo prossimo articolo? Ha
forse paura di fare vera informazione?
Non posso e non voglio commentare che un'ultima cosa. La
signora in questione ironizza su questa frase: "nel dubbio
che l'embrione sia qualcuno e non qualcosa, e' meglio
confinarlo nel cimitero di ghiaccio e lasciarlo morire in
santa pace". Be', se ritiene anche lei che esista il
ragionevole dubbio che possa essere qualcuno, come può
pretendere che sia usato come se fosse "qualcosa"?
Ci preoccupiamo, giustamente, che la sperimentazione sugli
animali sia utilizzata solo in casi assolutamente necessari,
che sugli OGM si vada cauti (vedi la recente sentenza del
tribunale tedesco contro la Monsanto) e facciamo fatica a
porci il ragionevole dubbio "forse l'embrione è un essere
umano"? Posso pertanto ucciderlo per guarire qualcuno? Posso
farlo solo se, come lascia intendere la Poretti, lo degrado
al rango di oggetto o lo considero meno importante di un
adulto. Terribile. Ma forse mi sbaglio io e animali e OGM
sono più importanti di un "grumo di cellule umane"...
Chiedo scusa, ma solo mentre scrivevo mi sono accorto che la
signora Poretti, prima per me assolutamente sconosciuta, è
responsabile dell'ufficio stampa dell'Aduc e questo
ovviamente mi spiega molte cose. Tuttavia, non posso non
scrivere le mie considerazioni che ho inviato direttamente
anche all'ADUC.
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