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Epifani contro la Finanziaria
di Italiano
1 settembre 2006 0:00
 
Manovra di tagli: "Così sarà scontro"

Il leader della Cgil Guglielmo Epifani attacca il governo sulla Finanziaria. Accusa Palazzo Chigi di pensare solo ai tagli e dice chiaramente: "Se le posizioni restano queste non vedo margini di intesa". Durissimo l'intervento del sindacalista, intervistato dalla "Repubblica" all'indomani della presentazione delle linee guida della manovra al Consiglio dei ministri.

Il leader della Confederazione dà atto al governo della notizia positiva dell'alleggerimento della Finanziaria, scesa da 35 a 30 miliardi, ma dice che si potrebbe fare ancora di più. E ammonisce: "Bisognerebbe approfondire meglio il fatto che la crescita delle entrate fiscali è molto più sostenuta di quanto possa apparire. Io non mi stupirei affatto se a fine anno i conti saranno messi ancora meglio".

Epifani dice che, a suo parere, l'obiettivo del 2,8% del deficit si potrebbe raggiungere con una manovra ancora più leggera e definisce fuoi luogo l'interventismo della Commissione europea in questa fase di definizione della manovra. "Non si capisce perchè Almunia abbia sollevato questo problema. La Commissione deve stare attenta all'obiettivo del risanamento, ma spetta al governo italiano definire l'entità della manovra necessaria. Mi pare davvero un interventismo fuori luogo che, per esempio, con il precedente governo non c'era stato".

Epifani continua dicendo di avere l'impressione che il governo abbia sbagliato i conti, visto che ha dovuto correggersi nel giro di poco meno di un mese, ma precisa anche: "Di certo le condizioni sono migliorate grazie al boom delle entrate". E riguardo a questo miglioramento della salute dei conti dice che ci sono molteplici motivi: dall'effetto annuncio di una politica di rigore sul fronte fiscale a quello di una maggiore crescita economica, e poi rincara la dose: "Comunque, mentre assistiamo a tutto ciò, con un Pil che finalmente cresce dopo quattro anni, cosa fa il governo? Anzichè trasmettere tranquillità al Paese commette l'errore di annunciare una politica tutta di tagli".

Sulle ipotesi di aumento dell'età pensionabile dice che "parlarne in questo modo" è stato incauto e ha determinato "una fuga in massa dal lavoro". Aggiunge di non vedere nessuna riforma nei programmi di questo governo ("dove sono? Nella riduzione del fondo per la sanità e nell'introduzione dei ticket?"), pretende che il taglio del cuneo fiscale dia più benefici ai lavoratori e sulle pensioni accusa: "Ci sarebbero da affontare i nodi della riforma, e invece la discussione si concentra sull'età, cioè sui tagli".

Insomma, un "j'accuse" a tutto campo che potrebbe portare grosse nubi nel rapporto tra la Cgil e l'attuale governo. Alla domanda sull'ipotesi di uno scontro con Prodi Epifani risponde: "Dipende dal governo. Ma mai dire mai..."

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Bisognerà solo vedere se poi sarà coerente con quanto detto (i politici della sinistra radicale hanno già dimostrato di non esserlo) oppure accetterà di venire "richiamato all'ordine", cosa ben più probabile.
 
 
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