GINO PAOLI, FESTA CON POLEMICA....che ne pensate??
di fra
24 gennaio 2009 0:00
ROMA - Alla vigilia dell'uscita del suo nuovo album, su Gino
Paoli si scatena la polemica: pietra dello scandalo è Il
pettirosso, uno dei brani contenuti nell'ultimo lavoro
dell'artista che festeggia 50 anni di carriera, intitolato
'Storie'. Una canzone che narra di uno stupro di un vecchio
nei confronti di una bambina di 11 anni, in cui lui alla
fine muore e lei ne prova pietà. La commissione bicamerale
per l'Infanzia ha oggi deciso di ascoltare il cantautore
nell'ambito di una indagine conoscitiva che la commissione,
presieduta da Alessandra Mussolini, sta svolgendo sulla
pedopornografia.
"Nessuna censura all'artista", dice la Mussolini, ma
attenzione ai "messaggi fuorvianti" sulla pedofilia, anche
di un testo di una canzone, che possono "essere molto
devastanti. Per il pedofilo non c'é perdono". In realtà
né la parola né il concetto di 'perdono' appaiono nel
testo. Né tantomeno Paoli ne ha parlato nelle sue
interviste di ieri a Roma, prima del concerto che ha tenuto
all'Auditorium. L'autore di 'Sapore di sale' al momento non
risponde all'invito della commissione. Ma fa sapere che il
testo é chiaro e non ha bisogno di ulteriori
approfondimenti. Ieri ai giornalisti aveva spiegato che la
canzone parla di "umanità, una parola importante da capire.
La scopre solo il bambino, che non ha sovrastrutture".
In un'intervista ad Avvenire è entrato ancor più nel
merito spiegando che nel brano la bambina "davanti al
vecchio pazzo che dopo la violenza le muore sotto gli occhi,
esercita quella pietas cristiana di cui invece la società
nella sua spasmodica ricerca del mostro ha perso traccia".
"Aveva gli occhi come un pettirosso/era una donna di undici
anni e mezzo - recita il testo - si alzò la gonna per
saltare il fosso/aveva addosso un vestitino rosso. Mentre
passava in mezzo a quel giardino/di settant'anni incontrò
un bambino/voleva ancora afferrare tutto/e non sapeva cos'é
bello e cos'é brutto/e l'afferrò con cattiveria/lei si
trovò le gambe in aria/lui che cercava cosa fare/c'era
paura e c'era male". Il testo prosegue così: "E il male lo
afferrò proprio nel cuore/come succede con il primo amore/e
lei allora lo prese tra le braccia/con le manine gli
accarezzò la faccia/così per sempre si addormentò per
riposare/come un bambino stanco di giocare".
Per Pietro Zocconali, presidente dell'Associazione Nazionale
Sociologi, "non si può prefigurare una pietas, cristiana o
laica che sia, riguardante solo la coscienza di chi
soggettivamente ha patito l'onta di una violenza. Nemmeno la
massima autorità religiosa esistente sulla faccia della
terra può calarsi o interferire in un sentimento così
profondamente ferito". Antonio Marziale, presidente
dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della
commissione, ritiene "singolare che in poche righe ci si
possa inoltrare in percorsi talmente intimi e soggettivi,
come la pietas cristiana, prefigurando un'indulgenza tutt'al
più spettante alle professioni religiose". Il Moige
(Movimento Italiano Genitori) giudica "positiva e dovuta" la
richiesta della commissione e dice che la canzone "tratta la
piaga delle pedofilia in maniera ambigua: un testo del
genere non può essere diffuso senza pensare alle eventuali
conseguenze".
FORUM IN EVIDENZA
24 gennaio 2009 0:00
papa protettore dei pedofili
24 gennaio 2009 0:00
Problema Riparazione Lcd In Garanzia richiesta Info
24 gennaio 2009 0:00
a morte i pedofili!!!!!! conseguenze di abusi
24 gennaio 2009 0:00
polizza Classe 3 A valore reale...di postevita!!!!
24 gennaio 2009 0:00
PRETI PEDOFILI PROTETTI E AIUTATI DAL PAPA
24 gennaio 2009 0:00
GINO PAOLI, FESTA CON POLEMICA....che ne pensate??
24 gennaio 2009 0:00
Lo stupratore 'piagne' e torna a casa
24 gennaio 2009 0:00
La esposizione mediatica del rag. Salvatore Ruggeri, Presidente di Valvitalia