Gruppo Volkswagen Motore Diesel EA189: Considerazioni di un cliente deluso
di Buona vita
12 gennaio 2016 21:11
Sono tra i 10/11 milioni fortunati automobilisti (con il
motore ‘taroccato’ EA189) che hanno ricevuto la lettera
di richiamo.
Di seguito la mia risposta/sfogo, inviata alla dirigenza
italiana del Gruppo Volkswagen.
Buona vita!
Carlo Pento
Pensavo fosse Euro 5 … invece era ???
Piccole e grandi reticenze/omissioni - la fine di un
mito!
Considerazioni emotive e dubbi di un
affezionato, ma deluso, cliente del Gruppo Volkswagen.
Nella seconda metà di novembre 2015 mi è arrivata una
lettera da VR, a firma di Francesco Cimmino – Direttore
Marca Škoda per l’Italia, con oggetto: “Campagna
d’intervento sul motore diesel EA 189”, riferimento:
VE-T1/AU e che risulta essere un testo unificato, almeno
per l’Italia, dei marchi Volkswagen Audi e Škoda.
Questa mia risposta è molto meditata, ma credo anche, che
mai lettera a clienti sia stata così curata. Venti righe
soppesate con il bilancino, parola per parola, virgola per
virgola, … ; frasi limate, misurate con il micrometro,
radiografate per dritto e rovescio da schiere di tecnici e
legali; mesi e mesi di riunioni, ettolitri di caffè,
consulenze specialistiche varie, …. per partorire questo
dire, non dire, lasciar intuire, … Per me: un capolavoro
di reticenza, portatore di dubbi più che di certezze; una
delusione completa!
Già il primo impatto è una doccia fredda! Quell’incipit
“.... avrà sicuramente già appreso da organi di stampa
le notizie riguardanti le emissioni di alcuni motori della
famiglia EA 189 ...” mi mette subito a disagio, suona
stridulo e mi fa pensare ad una triste coda di paglia; come
se fosse colpa dei media cattivi (o della concorrenza).
Sapere prima da altri che c’è qualcosa che non quadra
nella mia automobile, e, solo dopo qualche mese, arrivarmi
la comunicazione ufficiale dal mio fornitore, mi lascia
smarrito, con una sgradevole sensazione di tradimento.
Mi sarei aspettato questa lettera, anche solo di avviso,
senza indicazioni dettagliate sull’intervento da farsi,
com’è comunque quella arrivata, almeno a fine estate
scorsa, prima della denuncia USA, che sa tanto di classica
ritorsione in una legittima guerra commerciale. Se poi, come
riportato dai soliti maligni “organi di stampa”, risulta
che a livello Europeo il problema dei motori taroccati era
noto già dal 2014, se non prima, sono doppiamente deluso,
perché la dirigenza del gruppo di Wolfsburg con questo
comportamento si è fatta beccare due volte con le mani
nella marmellata, rispondendo in ritardo, in modo scomposto
e incompleto, solo quando si ritrova con le spalle al muro.
Altro che giocare d’anticipo e trasformare il problema in
opportunità. Un simile comportamento ad altre latitudini
sarebbe etichettato con termini molto poco lusinghieri.
Disonore anche per gli organi di controllo europei che, se
è vero che erano a conoscenza del problema ancor prima
della denuncia USA, hanno fatto finta di niente; forse per
una specie di sudditanza nei confronti del colosso
tedesco?
Se invece, la consapevolezza del motore taroccato si è
manifestata in VW solo da qualche mese, mi preoccupa
seriamente il sistema di controllo/qualità del 1° gruppo
automobilistico mondiale; questa inquietante ipotesi, mi
sembra poco probabile e nemmeno posso concepire che il
birichino software di gestione dei gas di scarico sia stato
manipolato, ad insaputa della casa madre, da qualche
concessionario creativo e tanto meno dai proprietari stessi
delle automobili. Comunque la si giri, la questione del
motore EA 189 che non rispetta le normative in vigore sulle
emissioni e installato su milioni di vetture, è un
ginepraio che mina il mito del Gruppo Volkswagen. Si salva
il service con cui ho interagito dal 2000: prima Nordstar di
Cavazzale e successivamente Autovega di Zanè, di cui posso
dire solo bene, essendo sempre stato trattato con
professionalità e cortesia per tutti gli interventi, sia
piccoli che grandi.
Perché il boss del gruppo, Martin Winterkorn in carica dal
2007, bravissimo a detta di molti, è stato dimissionato nel
settembre 2015 con le prodighe gratifiche previste dal
contratto? Ma le avrebbe meritate se fosse stato
responsabile in qualche modo, dei casini sorti/sviluppati
proprio negli anni del suo mandato? Capro espiatorio (di
lusso) o un modo per farlo tacere? Ma qui entriamo nel mal
pensare andreottiano. E gli altri componenti della compagnia
dell’ugello? Che fine hanno fatto i fenomeni direttamente
responsabili di questo brutto pasticcio? E i vari consigli
di sorveglianza con rappresentanti delle maestranze,
sindacati, personaggi politici (circa il 20% delle azioni
del gruppo sono in mano ai Land), dov’erano? Dormivano? Il
modello di cogestione ‘Mitbestimmung’ è stato
profanato. Penso che molti abbiano percepito senza merito il
gettone di presenza e altre prebende. Siamo ai: “Non è
successo nulla!” e “È colpa d’altri”, degni della
peggior politica/economia italiana di alcuni
corrotti/incompetenti.
Lasciamo stare forma e cattivi pensieri dell’uomo della
strada e valutiamo il merito della questione come detto (ma
più non detto) nella lettera arrivatami.
“Si è rilevato che conseguentemente all’installazione
di un software di gestione dei gas di scarico, potrebbero
esserci delle discrepanze nei valori delle emissioni di
ossidi di azoto (NOx) tra le prove effettuate al banco, ai
fine dell’omologazione, e le prove su strada.“
Mi chiedo perché questo fastidioso condizionale, assurdo
per un gruppo che si è creato l’immagine di qualità e
precisione, facendosela giustamente pagare. Come posso
lontanamente immaginare che VW non sappia con certezza se la
mia auto, tagliandata regolarmente presso il service
ufficiale, abbia o meno le “discrepanze”? Quando si
esegue la diagnostica sulla vettura, una valanga di dati
viene convogliata, prima al centro di VR e poi più a nord.
Forse erano più efficienti i semplici lotti di produzione
di qualche decennio fa?
Ma, alla fine, queste possibili/certe discrepanze che fanno
fare bella figura durante l’omologazione, sono state
volute o sono casuali? E cosa implicano? Chi ci
guadagna/perde? In soldoni: se la mia auto è Euro 5 (e
pagata come tale) con i test a banco, in strada realmente
cos’è? Euro 4, Euro 3, … Euro ?
In ogni caso, già alla fine di ottobre 2015, su mia
esplicita richiesta, l’Autovega S.r.L. di Zanè (VI)
confermava che la mia auto è tra quelle con motore
taroccato. Vedo oggi che nel nuovo sito di Skoda-auto.it
c’è una maschera dove, tramite l’indicazione del
telaio, ti dice se la vettura è nel gruppo delle
sfortunate.
“Le confermiamo che il software di gestione motore (è lo
stesso software di gestione dei gas di scarico che crea le
discrepanze precedentemente citate?) attualmente installato
nella Sua vettura non ne influenza in alcun modo la
sicurezza (per intendere che si esclude categoricamente il
rischio che scoppi il motore?), la funzionalità, e
l’idoneità alla circolazione senza alcuna limitazione
(è Euro 5 come da informazioni commerciali e documenti di
vendita/circolazione?)”. Se è così perché allora porsi
il problema? Evidentemente non è così! A buon senso mi
sembrerebbe che valori di emissioni (Euro n), potenza e
consumi siano tra loro in un certo equilibrio. Il
cambiamento di uno dei tre fattori impatta necessariamente
negli altri. Per esempio, se si volessero mantenere le
emissioni nei margini previsti dall’Euro 5, diminuirebbe
la potenza e/o aumenterebbero i consumi? L’intervento
riparatore, che intuisco non trattarsi di una semplice
rivisitazione del software, può provocare problemi al
motore, visto che adesso dite funziona perfettamente?
L’intervento, ancorché gratuito, (vorrei vedere se non lo
fosse), è obbligatorio? E se non venisse eseguito,
cambierebbe qualcosa in termini di garanzie e di libera
circolazione in Italia/Europa? Sono tutte domande che
l’automobilista comune si fa, e non trova chiarificazioni
da lettera, sito e numero verde. Vorrei risposte puntuali e
precise!
“Il Gruppo Volkswagen sta lavorando a pieno ritmo per
mettere a punto le misure tecniche necessarie
all’aggiornamento del software …”. Peccato che tale
alacrità sia messa in gioco dopo che i buoi sono scappati.
Per trovare la soluzione si utilizzano le stesse persone che
hanno fatto la furbata (più precisamente la porcata) degna
delle migliori truffe della commedia all’italiana di Totò
e la banda del buco? Ma se è solo un banale aggiornamento
software, che non porta a nessuna conseguenza peggiorativa,
perché non farlo d’ufficio prima, durante i periodici
interventi in officina? Ho l’impressione che tutta la
questione sia stata presa sottogamba visto che problema e
soluzione dovrebbero in realtà essere noti da anni.
Ancora: “Nel caso in cui abbia necessità di ulteriori
informazioni La invitiamo a visitare il sito …. in cui si
trova una sezione dedicata …”. Orbene, questo sito,
nella versione dei primi di dicembre, non metteva subito in
evidenza il problema. Vista l’importanza dell’argomento
mi aspettavo un riferimento esplicito sulla pagina iniziale
e sugli alberi di navigazione, invece bisognava cercarlo con
il lanternino, esplorando tutte le sezioni, peraltro
gradevoli. Le informazioni specifiche si trovavano solo
nell’area News (ma tra qualche mese l’argomento sarà
ancora considerato una novità?). Queste pagine erano la
versione più dettagliata della lettera, dove si parlava,
per alcune cilindrate, dell’inserimento di uno speciale
dispositivo per regolare la turbolenza, della durata
dell’intervento (poche decine di minuti), di auto
sostitutive e con un’area di domande/risposte fatte per i
bambini di prima elementare. Si dava la colpa ad un non ben
identificato software, come se fosse un alieno caduto da
Marte o forse sviluppato dai cattivi americani? C’erano
poi due sezioni rispettivamente: NOx e CO2, che mi creavano
ulteriori dubbi. La versione del sito skoda-auto.it di
gennaio 2016 è più immediata (maggiormente quello di
volkswagengroup.it). Sempre nei primi giorni di dicembre
2015, l’operatore del numero verde, molto gentilmente ha
detto che non hanno ancora avuto indicazioni tecniche
dettagliate, ma è convinto che l’intervento di “messa a
norma” non inciderà negativamente sulla potenza del
veicolo.
A casa mia, “fuori norma” vuol dire irregolare”; ma un
conto è diventarlo a seguito del cambio di norme,
successivo alla commercializzazione del prodotto; molto
diverso è il caso di nascere già fuori norma, producendo e
commercializzando un prodotto non rispondente a norme ben
note e già in vigore. Per non parlare della concorrenza
sleale rispetto le altre case automobilistiche che hanno
avuto costi superiori, a parità di altre caratteristiche,
per produrre motori che rispettano le regole.
Se l’intervento riparatore è conseguente ad una
difettosità imprevedibile, passi! Anche Volkswagen è fatta
da umani. Ma se si tratta invece di un illegale espediente
creato appositamente per vendere una qualità senza
sopportarne i costi di produzione, bastano le sole scuse per
compensare il disagio/danno sia al cliente che
all’ambiente? Se qualcuno, come il sottoscritto, ha
comprato un’automobile Euro 5, pagandola il giusto, e si
ritrova invece ad aver viaggiato per anni con maggiore
inquinamento, come può stare? E se poi gli organi
amministrativi italiani, tipo Regione, mi contestano il
fatto che ho pagato una tassa di possesso minore in forza di
basse emissioni non reali, potrebbero richiedermi gli
arretrati? Bontà loro se senza sanzioni e interessi. Per
non parlare dell’eventuale depotenziamento che potrebbe
rendere difficile il traino di carrelli e roulottes.
“Cornuti e mazziati”, si dice da noi, rozzi italici.
Dai soliti ‘organi di stampa’ si sente parlare di cifre
enormi: 10, 40, 90 miliardi di € che il Gruppo Volkswagen
prevede di dover accantonare per far fronte ai costi del
dieselgate. Separando le sanzioni a livello nazionale
(sicuramente degli USA, non so degli altri stati europei) e
ipotizzando 20 MLD solo per la parte tecnica, si arriva a
2.000€ medi per singola vettura; valore francamente
elevato per un semplice aggiornamento del software e/o
l’eventuale inserimento di un “variatore di flusso”
(solo per alcune cilindrate); a meno che, a parità di
problema, siano previsti costi diversi a seconda della
nazione.
Mi aspetto dal Gruppo Volkswagen un intervento tecnico
riparatore e risarcitorio comune e coerente con il veicolo
coinvolto, indipendentemente dalla nazione e dalle azioni
legali intentate dalle associazioni consumatori e dai
singoli clienti a meno di danni specifici opportunamente
documentati. Stesso problema, stessa soluzione; chi alza la
voce non deve essere trattato meglio di chi è più
remissivo. Attenzione a troppi pesi e misure!
Verso la fine della lettera trovo la frase: “La nostra
priorità è tutelare la fiducia dei nostri Clienti e questo
è per noi di assoluta importanza.” Complimenti per i
metodi adottati! Convengo che tutta la questione tecnica sia
complicata per il comune automobilista che, come sottolinea
sempre la pubblicità, si fida ciecamente del Gruppo
Volkswagen. È questa la vigliaccata imperdonabile! È stato
come rubare le caramelle ai bambini, senza però,
restituirle subito dopo, prima che se ne accorgano, magari
facendo finta di aver giocato. La fiducia è una cosa seria,
ma anche molto emotiva e una volta persa, il processo di
recupero è lungo e faticoso.
Per tutelare la fiducia del consumatore non bastano certo
lettere fumose, come ritengo quella arrivatami, bisogna
invece partire da una piena assunzione di responsabilità,
metterci la faccia, punire tutti quelli che hanno sbagliato
ed essere chiarissimi/precisissimi (una volta si poteva dire
“tedeschi”) su cause, conseguenze e correzioni. Tutto il
resto è fuffa! In Veneto si dice: “Xe pexo el tacon kel
xbrego!”. In Sassonia invece si declama la frase di
Francis Bacon: “das Heilmittel ist schlimmer als die
Schäden“. Di sicuro questo vale per la comunicazione,
spero non lo diventi anche nella parte dell’intervento
riparatorio!
Da adesso in poi per me varrà la “Lode del dubbio” del
bavarese Bertolt Brecht, e per la prima volta nel rapporto
con il service Volkswagen, leggerò attentamente l’ordine
di lavoro dell’officina e altri moduli prima di firmarli;
documenti che mi farò inviare anticipatamente
all’intervento.
Il passaggio: “… Le porgiamo le più sincere scuse per
il disagio che tale intervento Le potrà creare …” è
ancora più fastidioso, perché si riferisce/limita al
semplice mettere a norma il veicolo nel 2016, sorvolando
bellamente sugli anni precedenti in cui la mia vettura (e
altre milioni nel mondo) ha scorrazzato per l’Italia,
inquinando più del dichiarato.
In conclusione, cari amici tedeschi, non si può essere i
primi della classe (belli e bravi) truccando miseramente i
dati. Siamo ben oltre le licenze del marketing; siamo
entrati nell’area della frode commerciale, non so con che
ripercussioni penali; altri, più competenti, stanno
valutando questo aspetto. Anche se, “troppo grandi per
fallire”, ci saranno sicuramente pesanti danni
d’immagine e commerciali visto che, per ora, sono
coinvolte 11/12 milioni di auto/famiglie con amici,
conoscenti e intorni di vita vari.
Dunque signori del Gruppo Volkswagen: basta
reticenze/omissioni, meno “über alles” e un po’ più
di umiltà!. E Volkswagen potrà ritornare il serio
produttore di veicoli di qualità di cui ci si può fidare a
occhi chiusi.
Ad una delle ultime domande dell’intervista per valutare
la soddisfazione del cliente, dopo un intervento presso il
service: “… se ricomprerebbe una macchina del
gruppo?”, vorrei/potrò rispondere ancora: “Sì
certamente!“, ma solo se chi, dopo aver sbagliato:
risolve, paga tutti i danni e tiene il cappello in mano.
Con i miei più cordiali saluti
Carlo Pento
Entusiasta e affezionato cliente del Gruppo Volkswagen dal
2000,
attualmente deluso del gruppo e in crisi d’identità
(automobilistica).
Vicenza, 07 gennaio 2016
FORUM IN EVIDENZA
27 gennaio 2016 18:56
STALKING da parte di RAI
23 gennaio 2016 14:20
Delusione e presa in giro della Vs Associazione
22 gennaio 2016 15:03
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20 gennaio 2016 14:23
Nuova tariffazione elettrica
16 gennaio 2016 11:52
GERI e fastweb
12 gennaio 2016 21:11
Gruppo Volkswagen Motore Diesel EA189: Considerazioni di un cliente deluso
11 gennaio 2016 14:37
Canone RAI N 2
8 gennaio 2016 11:51
Ing Direct non ha inserito saldo e giacenza media al 31 Dicembre 2015 per calcolo Isee 2016
6 gennaio 2016 17:14
INPS paga la pensione il 4 gennaio
30 dicembre 2015 23:18
Computo indennizzo per mancata risposta ai reclami
30 dicembre 2015 14:01
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