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Imprenditori falliti
di Industriale
2 aprile 2007 0:00
 
Noi imprenditori Falliti.
Le vicende Telecom, Tronchetti Provera, De Benedetti, tanto per fare nomi grossi; ma ci sarebbe da elencare tanti nomi meno conosciuti di manager pubblici e privati che hanno recato danni alle aziende, uscendone sempre in gran forma con liquidazioni da milioni di euro, io francamente non capisco che classe di imprenditoria e' questa, ritengo piuttosto una oligarchia mafiosa che non si fanno scrupoli per le loro attivita' losche. Negli anni settanta si parlava molto di mafia di Stato, di grigi signori della finanza; bhe' adesso siamo abbondantemente oltre il 2000 mila, e quando guardavo da piccolo il film 2001 Odissea nello spazio, mi pareva di immaginare un tempo lontanissimo, si cari signori il tempo vola, sono diventato un piccolo imprenditore, fatto con i miei soldi veri, e non come gli alti manager di cui sopra che probabilmente non hanno mai avuto soldi loro. Io parlo dei miei soldi, investiti in attivita' produttive; un fallimento i miei soldi investiti male, sono un pessimo imprenditore e nel 1997, mia figlia aveva due anni, non avevo nel portafoglio i soldi per fare la spesa, e viaggiando tra Barberino del Mugello e Rioveggio parcheggiai nella corsia di emergenza la macchina, attraversai il guard-rail e mi spenzolai dal viadotto, nella speranza di trovare il coraggio di buttarmi giu'... Passarono pochi minuti e una auto della Polstrada con due agenti giovani a bordo si fermarono ha dovuta distanza, con calma un agente si avvicino' a me e quando gli dissi di non avvicinarsi oltre senno' mi sarei buttato face due passi indietro, inveiva con gli automobilisti che si soffermavano a curiosare, anzi si incazzava furiosamente, io vivevo una condizione di calma data dalla disperazione; le immagini del poliziotto, il vuoto sottostante, i volti degli automobilisti visti attraverso il finestrino delle macchine mi parevano lenti fotogrammi, e i rumori li sentivo ovattati, tutto mi roteava intorno, le parole e la voce del poliziotto penetravano dentro il mio cervello, rendendole nitide, il volto ben delineato, tutto intorno offuscato e il baratro, avrei dovuto fare un salto di qualche centinaio di metri, la vita o la morte, il poliziotto mi disse che ha una bambina e mi domanda se anche io sono padre, intanto si avvicina ed io gli grido che mi sarei buttato, due passi indietro vedo nel volto del poliziotto la disperazione, e mi domando se tutto cio' era giusto, leggevo nei suoi occhi la disperazione, un guizzo, mi afferro' un braccio e mi catapulto'sulla carreggiata, mi abbraccio', mi bacio' sulla guancia e scarico' la sua tensione con un pianto.
Grazie Poliziotto anonimo della stazione Polstrada di Pian del Voglio.
Industriale
 
 
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2 aprile 2007 0:00
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