OCCHIO PER OCCHIO...
L'ISLAM FUCILA TRE CATTOLICI
roberto schena
Succede nel più grande Paese islamico del mondo.
In Indonesia, 238 milioni di abitanti, di cui l'80 per cento
considerato musulmano- tre contadini cattolici innocenti
saranno fucilati all'alba di oggi, più o meno le ore 21 in
Italia.
L'accusa: aver ucciso nel 2000 addirittura 70 musulmani
durante sanguinari scontri interreligiosi nelle isole
Sulawesi.
Nel generale inchinarsi dell'Occidente di fronte all'islam,
la loro vicenda è passata pressoché inosservata per non
sollevare fastidiose polemiche.
I loro nomi non dicono nulla: Fabianus Tibo, Dominggus da
Silva e Marinus Riwu sono totalmente sconosciuti in
Occidente. Ma per loro si sono mobilitate tutte le chiese
cristiane dell'Indonesia.
Il Papa ha chiesto la grazia con un passo ufficiale della
Segreteria di Stato, senza riscontri.
È così che si apprestano a essere sacrificati sull'altare
della diplomazia internazionale, che considera "fastidioso"
affrontare il tema dei diritti umani.
Tirato per la giacca, ieri anche il nostro ministro degli
Esteri, Massimo D'Alema, ha chiesto clemenza.
Troppo tardi.
La sinistra non si è mai mossa. I pacifisti?
Latitanti.
Quali e quanti saranno i non musulmani destinati alla stessa
fine, condannati a priori da sentenze "automatiche", senza
che in Occidente si muova un dito?
È l'agenzia Fides, promossa dalla Congregazione per
l'evangelizzazione dei popoli ad avvertire: siamo di fronte
a un processo-farsa che ha decretato la condanna a morte di
tre persone palesemente innocenti.
Ci sono 30 testimoni disposti a deporre in favore dei tre. I
legali hanno anche reso noti i nomi di 16 persone che uno
dei tre detenuti ha denunciato tra i veri responsabili.
Come in ogni Paese islamico che si rispetti, le conversioni
sono del tutto impossibili e i cristiani di ogni fede sono
penalizzati nella vita pubblica. Massacri e devastazioni a
danno di chi non è musulmano sono da anni all'ordine del
giorno.