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Italiani all'estero: imposte, cittadinanza, voto
di Paolo 1
5 maggio 2006 0:00
 
In questi giorni appaiono spesso sui mass media polemiche sull'aver
conservato la cittadinanza italiana e concesso il diritto di voto ai
cittadini italiani all'estero. Cio' in parte potrebbe essere dovuto
allo scorno di coloro che, un po' come tutti e non si sa in base a
quali criteri, ritenevano che la maggior parte degli Italiani
all'estero pendessero a destra, ma dopo aver loro fatto avere
finalmente il diritto di voto, hanno visto i loro beniamini votare per
gli altri. Alcune delle argomentazioni usate hanno senso, certi
Italiani all'estero hanno dei legami con l'Italia davvero trascurabili,
pare sappiano poco di quanto accade nel Bel paese (pero' quelli in
Inghilterra hanno un bel po' di siti, per cui certe affermazioni
andrebbero verificate), e cosi' via ... strano pero' che questi aspetti
non siano stati esaminati prima del voto e prima di fare la legge. Vi
e' pero' una argomentazione che desta preoccupazione: che questi
Italiani all'estero non paghino le imposte in Italia. Non sto ad
addentrarmi nella giungla delle leggi fiscali, esistono leggi in
materia in ogni stato, e accordi tra stati per evitare una doppia
imposizione fiscale (non sempre lo fanno ...), supponiamo quindi che
gli Italiani che pagano le imposte non in Italia, ma dove risiedono e
lavorano lo facciano perche' delle leggi e dei trattati internazionali
meditati a lungo e sperabilmente giusti impongono loro di fare cosi',
il brutto e' che parecchi giungono a proclamare che "solo chi paga le
imposte in Italia ha diritto a votare", e questo puo' essere molto
brutto e ingiusto almeno per tre ragioni:
- si mira a un ritorno al diritto di voto censitario, solo chi ha
almeno un certo reddito ha il diritto di voto, esercitando il quale
contribuisce a decidere come andranno spesi i soldi che versa come
imposte
- chi non paga le imposte (perche' disoccupato e a reddito zero, o
precario sottopagato con un reddito da no tax area) in questa logica
rischia di vedersi privato anche del diritto di voto
- stranieri benestanti e tutti quegli immigrati cui il padronato
italiano da' cosi' volentieri lavoro potrebbero finire con il
guadagnare, pagare le imposte e acquisire quasi automaticamente
(cittadinanza e ) diritto di voto, mentre i disoccupati locali
rischiano di vedersi tolto tutto cio'.
Paolo

 
 
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